Totò, Peppino e... la dolce vita

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Totò, Peppino e... la dolce vita

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Titolo originale

Totò, Peppino e... la dolce vita

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1961
Genere Commedia
Regia Sergio Corbucci
Sceneggiatura Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi, Mario Guerra
Produttore Mario Mariani
Interpreti e personaggi
Note
Musiche: Armando Trovajoli

Totò, Peppino e... la dolce vita, film italiano del 1961 con Totò e Peppino De Filippo, regia di Sergio Corbucci.

Frasi[modifica]

  • La vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo? (donna che fa la seduta spiritica)
  • Anche il groviera ha i buchi, e non si lamenta. (Antonio)
  • Andiame al Natic club! (Antonio)
  • Senta lei che è di quelle parti, il Kilimangiaro lo hanno già mangiato o lo devono mangiare ancora? (Antonio)
  • Ah! È arrivato il campanaro! (Peppino Barbacane) [mentre si accorge che si riavvicina il signore impaziente di telefonare facendo tintinnare i gettoni in mano]

Dialoghi[modifica]

  • [Ad una seduta spiritica]
    un signore: Ma le anime di quali morti dobbiamo evocare? I morti nostri o i loro?
    Totò E no! E no! L'anima dei morti vostri, mica dei nostri!..Eh, dei vostri!
  • [Al ristorante]
    Cameriere: I signori hanno il tavolo?
    Totò: No, non l'abbiamo portato!
  • Invitato alla festa : Signore! Dico a Lei! Il suo comportamento è inqualificabile: nessun uomo seduto vicino a Magda si è mai permesso di non toccarla!
    Peppino Barbacane: Ma appunto, perché si trattava di mammeta!
    Invitato alla festa: Ma quale Mamma! Magda!
  • Ragazza alla festa : Norma sta già in trance!
    Antonio: Hai sentito! Norma sta già nel tram!
    Peppino: Ah! E li tiene gli spiccioli?
  • Invitato cinese: Mia moglie ha abbandonato me! Se n'è andata con un altro! Io sofflo, sofflo!
    Totò: A da voi si chiamano "sofflo"? Da noi si chiamano corna, comunque non ci pensare, limoncino, è debolezza della carne!
    Invitato cinese: Calne? Pelchè la mia essele veldula!?
    Totò: Sayonara, onorevole cornuto!

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