Totò, Peppino e i fuorilegge

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Totò, Peppino e i fuorilegge

Immagine Totofuorilegge13.jpg.
Titolo originale

Totò, Peppino e i fuorilegge

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1956
Genere commedia
Regia Camillo Mastrocinque
Sceneggiatura Mario Amendola, Edoardo Anton, Ruggero Maccari, Vittorio Metz
Interpreti e personaggi

Totò, Peppino e i fuorilegge, film italiano del 1956 con Totò e Peppino De Filippo, regia di Camillo Mastrocinque.

Frasi[modifica]

  • [La lettera minatoria scritta da Antonio alla moglie, in combutta con Peppino, per spillarle denaro simulando un sequestro] Signora, siete quasi vedova e lo sarete veramente se non portate staSSera stessa, al pozzo dei rosPPi, 5 milioni in contanti. Niente scherSi! Appena arrivate bendatevi la faccia che meno vi si vede e meglio è. Ignazio detto Il Torchio
  • Il primo brindisi lo voglio dedicare a mia moglie: moglie mia, io non so dove sei, ma ovunque tu sia, io faccio un brindisi alla facciaccia tua! E alla salute mia! (Antonio) [nel night club di Roma in compagnia di Peppino e delle ballerine del locale]
  • Ho sofferto moltissimo ero pieno di sofferenze, moglie mia ti avevo sempre davanti agli occhi: altrimenti non sarebbero state sofferenze! (Antonio)
  • Mia moglie è un tipo apprensivo: sta sempre ad Anzio per me! (Antonio)
  • Mi hanno dato da bere dell'acqua molla, acqua di banditi! (Antonio)
  • Veramente il ricco sono io, lui è solamente sfondato! (Antonio)
  • Brutta no, è racchia! E fosse soltanto la racchiedine, è antipatica, è avara, è nevrastenica, si chiude tutto, si conserva i soldi e non pensa che un giorno o l'altro deve morire anche lei, ed io non vedo l'ora che crepa, perché quando crepa io, come marito consorte, eredito tutto! (Antonio alla moglie)

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