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Giornalista

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Giornalista televisiva

Citazioni sui giornalisti.

Citazioni

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  • A Roma ci sono giornalisti con la “g” maiuscola e giornalisti organici, che fanno il tifo per le ipotesi care al loro editore. In questo caso non sono liberi. (Roberto Maroni)
  • – Ascolta! Stiamo per entrare nel mio posto di lavoro, va bene? Sta zitto finché qualcuno non ti rivolge la parola e andrà tutto bene! Gli unici giudicati peggio degli yankee sono gli sbirri e i giornalisti.
    – Cosa avete contro i giornalisti?
    – Quanto tempo hai? Sono dei figli di puttana che scriverebbero qualsiasi cosa pur di riempire il giornale! (Hooligans)
  • C'è chi ha parlato di prostituzione intellettuale ma c'è una grande differenza tra una prostituta e certi giornalisti: ci sono cose che una prostituta non fa. Per questo esistono le escort. (Daniele Luttazzi)
  • Ci sono tre tipi di persone che corrono incontro ai disastri anziché scappare: i poliziotti, i vigili del fuoco e i giornalisti. (Rod Dreher)
  • Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore. (Indro Montanelli)
  • Chi manda al diavolo un giornalista, lo manda a casa di suo nonno. Il divino poeta ha detto che il diavolo è il padre della menzogna, e noi siamo i figli della figlia.... capite. (Emilio De Marchi)
  • Colleghi giornalisti che avete dato ampio spazio a ciarlatani, cialtroni, imbroglioni, sedicenti sensitivi, cartomanti, ipnotisti, promotori di cure "alternative" con la scusa di "far sentire l'altra campana", compiacetevi. Avete fatto un grande lavoro.
    Ora godetene i risultati. (Paolo Attivissimo)
  • Dare e tôr quel che non s'ha | è una nuova abilità. | Chi dà fama? | I giornalisti. | Chi diffama? | I giornalisti. | Chi s'infama? | I giornalisti. | Ma chi sfama | i giornalisti? | Gli ozïosi, ignoranti, invidi, tristi. (Vittorio Alfieri)
  • Devo trovare un lavoro che mi consenta di tenere le orecchie aperte. E di non insospettire la gente... se voglio andare in posti pericolosi a fare domande. (L'uomo d'acciaio)
  • Di tutti i giochi del mondo quello più universalmente popolare è il gioco della scuola. Si raccolgono sei bambini, facendoli sedere su un gradino, poi ci si mette a camminare avanti e indietro con un libro e un bastone. [...] È un gioco che non stanca mai, che non annoia mai. Soltanto una cosa guasta un po' quel gioco: la tendenza degli altri sei bambini a reclamare a gran voce il loro turno di tenere in mano il libro e il bastone. Secondo me, il motivo per cui il giornalismo è una professione che attrae tanta gente, a dispetto di tutti i suoi svantaggi, è questo: ogni giornalista è convinto dentro di sé di essere quel tal ragazzo che cammina avanti e indietro col bastone e il libro. Il governo, le classi sociali, le masse, la società, l'arte e la letteratura sono gli altri bambini seduti sullo scalino. Il giornalista li istruisce e li migliora. (Jerome K. Jerome)
  • Disprezzo i cosiddetti giornalisti che si servono dei blog come di una fonte credibile. Il fatto che riprendano e propaghino una voce senza fondamento, diffusa da una fonte anonima, mi sembra sia una deriva per la democrazia e un rischio per la nobiltà di un mestiere il cui stesso significato è l'integrità dell'informazione. (Carla Bruni)
  • Dunque voi dite di voler fare il giornalista. Cominciamo male. Si può fare il medico, l'ingegnere, l'avvocato. Non si fa il giornalista. Giornalisti si è o non si è. Il giornalismo – il vero giornalismo – non può essere né un mestiere né una professione. (Mario Borsa)
  • È ridicolo che ci siano dei giornalisti di sessant'anni che guardano a internet come al "mostro" perché non sanno accendere un computer, ma verranno spazzati via loro dalla rivoluzione (tecnologica, ndr) che sta arrivando, perché non la si può fermare. Nel '700 i luddisti in Inghilterra spaccavano le macchine, ma la rivoluzione industriale non si è fermata, così non si fermerà la tecnologia e chi non sarà in grado di usarla o miscelarla con la carta, chi non saprà adeguarsi ai nuovi linguaggi, verrà fatto fuori, come già sta accadendo. Il web sta portando alla ribalta figure di riferimento dal punto di vista giornalistico che sulla carta stampata non erano così brave, così come esistono giornalisti di "carta" fortissimi e autorevolissimi che oggi non lo sono, o lo sono meno, perché non hanno saputo unire anche l'aspetto tecnologico. Oggi un giornalista non può più essere solo uno scrittore, ma dev'essere capace di stare sul web, stare in televisione, parlare in radio, capire le diversità del linguaggio tra blog e articolo stampato. Insomma, o si ha la capacità di rimettersi in discussione o si è spazzati via. (Matteo Marani)
  • – E così da grande tu vuoi fare il giornalista. [Arturo annuisce] Ma tu lo sai che un giornalista non prende applausi, non c'ha amici tra gli amici, è considerato un rompiscatole, c'è sempre qualcuno che si lamenta per i suoi articoli...
    – Però può scrivere quello che vuole.
    – Eh no! È questo il problema... che alle volte sei costretto a scrivere quello che vogliono... e se non lo fai ti mandano allo sport, come al sottoscritto!
    – Ah, ti piace lo sport?
    – No, mi fa schifo! Vedi, capisci, ci vuole tenacia, capacità di sopportazione, forza d'animo, tu ce l'hai?
    – Sì!
    – Oh, bravo! E allora, Arturo, un bravo giornalista si vede nelle interviste. (La mafia uccide solo d'estate)
  • Fare il giornalista free lance, nella maggior parte dei casi, vuol dire scegliere di non avere padroni. È un tentativo continuo di stare lontano dalle lobby di redazione e dai protettori politici che condizionano le carriere. È il bisogno, in fondo, di esprimere una libertà fondamentale: ribellarsi ai soprusi (magari sbattendo la porta in faccia quando la pressione si fa insostenibile) e dire no ai compromessi con il potente di turno. (Enzo Di Frenna)
  • Ho sempre considerato il lavoro del giornalista politico un pesante dovere sociale. È come il mestiere dell'orafo: il nome dice "oro", ma in realtà la persona pulisce i liquami. Un lavoro piuttosto sgradevole: comunicare con uomini sgradevoli e poco interessanti come fonte di informazioni. (Elena Tregubova)
  • I giornalisti... ah! Un branco di analfabeti con la forfora sul collo e le pezze al sedere, che spiano dai buchi delle serrature e svegliano la gente nel cuore della notte per domandargli se hanno visto passare un bruto in mutande, che rubano alle vecchie madri le fotografie delle figlie violentate in Oak Park e tutto perché? Perché un milione di commesse e di mogli di camionisti ci piangono sopra. E poi... il giorno dopo la prima pagina serve per incartare un chilo di trippa. (Prima pagina)
  • I giornalisti mi sembrano costituiti come gli Dei del Valhalla, che si facevano in pezzi ogni giorno, e che tutte le mattine si alzavano in perfetta salute. (Edgar Allan Poe)
  • I giornalisti non sanno niente di calcio. E se li chiudi in una stanza non riescono nemmeno a scrivere una lettera alla mamma. (César Luis Menotti)
  • I giornalisti sono come le donne: le amanti che non domandano niente sono quelle che costano di più. (Georges Clemenceau)
  • I giornalisti sono ignoranti, anzi devono esserlo, per non farsi sommergere dagli eventi e per conservare un po' di sana meraviglia verso la vita. In compenso, imparano in fretta ciò che non sanno. (Paolo Rumiz)
  • I giornalisti sono impermeabili a tutto. Arrivano sul cadavere caldo, sulla partita, a teatro, sul villaggio terremotato e hanno già il pezzo incorporato. Il mondo frana sotto i loro piedi, s'inabissa davanti ai loro taccuini e tutto quanto per loro è intercambiabile letame da tradurre in un preconfezionato compulsare di cazzate sulla tastiera. Cinici? No frigidi. (Carmelo Bene)
  • I giornalisti sono tutti uguali, fanno pressing, non hanno mezze misure. Dipende da noi. (Ronaldinho)
  • I giornalisti ti battono continuamente la mano sulla spalla: sempre alla ricerca del punto dove conficcare il pugnale più facilmente. (Robert Lembke)
  • – Il caso Martini è un sintomo, è una spia della situazione. Non si è mai chiesto perché Il Giornale riceve tante lettere? Perché per la gente comune questo assassinio è un simbolo dello sfacelo del Paese e la gente ha paura.
    – Ma questa realtà bisogna spiegarla, raccontarla obiettivamente. Invece lei la distorce, se ne frega di passare sulla pelle e sulla testa della gente e di un caso qualsiasi ne fa un sintomo, come dice lei.
    – D'accordo, io, Il Giornale, provochiamo. La realtà non la raccontiamo obiettivamente. Ma quale obiettività, Roveda? [...] Lei vede il giornalista come un osservatore imparziale. Ebbene io le dico che questi osservatori imparziali mi fanno pena. Bisogna essere protagonisti, non osservatori. Siamo in guerra! La lotta di classe la facciamo anche noi! Non l'hanno inventata Marx e Lenin. (Sbatti il mostro in prima pagina)
  • Il contributo probabilmente di maggior importanza per la falsificazione di tesi sociali false lo offre nella società aperta il giornalista libero. Egli è, per così dire, l'occhio, l'orecchio e la bocca dell'organismo sociale. (Peter Michael Lingens)
  • Il giornalista deve essere scomodo, deve essere un rompiscatole. (Daniele Vimercati)
  • Il giornalista è un testimone, cioè uno che le cose le racconta quando le vede. Bisogna muoversi, viaggiare. Il giornalismo da computer vede una realtà già filtrata, e la legge in questo modo. (Riccardo Cucchi)
  • Il giornalista italiano è ignorante; salvo belle e poche eccezioni. Dovrebbe conoscere le lingue straniere, la geografia, la storia antica e la moderna, le amministrazioni del nostro paese comparate con quelle degli altri, la statistica, i principii generali della legislazione, tenere il lettore informato di quanto avviene di più rilevante presso le altre nazioni, raffrontare il presente col passato e dedurre prevedimenti per l'avvenire, porgere intorno alle cose di momento che avvengono dentro o fuori un dilettevole e quotidiano ammaestramento. Ma egli non ha quelle cognizioni, né può ammaestrare altrui di ciò che non mai seppe imparare. Che cosa fare allora? Polemica, impreteribilmente polemica. (Michele Lessona)
  • Il grande torto dei giornalisti è di parlare solo dei libri nuovi, come se la verità fosse mai nuova. A me sembra che fino a quando non si siano letti tutti i libri antichi, non ci sia alcuna ragione di preferire i nuovi. (Montesquieu)
  • Il nostro è un mestiere strano, affascinante, incerto: ti assorbe del tutto. Sei sempre in giro: per cercare notizie o in viaggio. Siamo come gli allenatori di calcio, soggetti ai trasferimenti. [...] la vita della famiglia ne risente; e qualche volta può saltare. Ricordo che il mio primo Direttore diceva: per essere un buon giornalista, bisogna essere orfani, vedovi o scapoli. (Domenico Morace)
  • Il religioso annuncia la verità, il giornalista la ricerca. E se crede di averla trovata deve appurarla, non fidarsene subito. Il filo della verità è una necessità per il giornalista che racconta: cercare la ragione delle cose, vuol dire concentrarsi, analizzare, studiare, dare importanza alla parola che si sta usando. (Giovanni Floris)
  • In Italia fare il giornalista è un mestiere pericoloso se si vuole essere liberi e senza condizionamenti. La libertà dei giornalisti è sgradita al potere politico. (Roberto Saviano)
  • Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. (Antonio Gramsci)
  • L'arma del giornalista è la penna o la macchina da scrivere. L'arma del giornalista sotto vetro smerigliato è la bacchetta o la carta geografica. (Sergio Saviane)
  • L'errore è nel pensare che il giornalista debba specializzarsi in un solo argomento. È un male italiano. Bisogna interessarsi di tutto, farlo in maniera onesta, rimanendo fedeli alla propria natura senza ingannare lo spettatore. (Francesca Barra)
  • Ma andate all'inferno; laggiù cari colleghi ci incontreremo tutti, più tardi possibile. (Vittorio Feltri)
  • Ma che avete voi giornalisti? Vi appropriate delle tragedie e le diffondete come un'epidemia, costringete il mondo a subirle. (The Ring)
  • Ma tu lo sai che cosa deve fare un giornalista? Tu hai idea di che cosa è un giornalista? Secondo te il giornalista è uno che lecca il culo ai politici? È uno che dice che va tutto bene quando invece va tutto male? (Marco Travaglio)
  • Nei riguardi del regno minerale, il giornalista rassomiglia alla pietra, poiché non vi è scalpellino che non faccia saltare da lui una scheggia e non vi dia una martellata; deve avere tanti colori come il diaspro, poiché deve piacere a tutti; deve essere freddo come il marmo sotto ai piedi del magnate; deve essere dùttile come l'oro: d'argento non deve averne nemmeno il più lontano sentore; deve avere i piedi di piombo; deve servire come il bronzo per immortalare perfino le sciocchezze degli eroi; deve saldar tutto come lo stagno; deve possedere più vene d'una miniera, e più virtù di un'acqua termale. E, dopo tanto lavoro e tante qualità, deve saltare infine come l'acciaio quando cozza su cosa dura.
    In una parola, il giornalista deve essere una cosa impossibile. (Mariano José de Larra)
  • Noi giornalisti vogliamo vedere proprio quello che non vogliono farci vedere... (Barbara Demick)
  • Non capisco perché i giornalisti cercano sempre di trovare una diversa prospettiva. Abbiamo avuto a che fare con molti giornalisti e tutti pensano di dover trovare assolutamente uno scoop! [...] Si dimenticano qual è il punto, si concentrano su qualcosa che non lo è. Costruiscono tutta la storia su qualcosa di marginale. (Anthony Kiedis)
  • Non me ne frega un cazzo dell'opinione di un giornalista, non mi interessa cosa possa pensare lui della mia band!... Certo, a chi non fa piacere una cazzo di recensione positiva, però non si può dipendere dalle opinioni altrui. E la maggioranza dei giornalisti che scrivono di musica sono dei poveracci. (Flea)
  • Non posso essere razionale quando parlo con i giornalisti, perché loro non sono persone razionali. (John McEnroe)
  • Non tutti i giornalisti italiani mentono. Ma una parte di noi, in epoche diverse, ha sempre mentito. Abbiamo mentito per conto del padrone del giornale, soprattutto quando l'interesse numero uno del padrone non era quello di vender notizie. Abbiamo mentito per riguardo al potere politico dominante. Abbiamo mentito per favorire l'opposizione. (Giampaolo Pansa)
  • Oggi certi giornalisti non escono mai dall'ufficio. Scrivono gli articoli navigando in internet. Ma non c'è alternativa: bisogna uscire! Quando dei giovani scrittori o giornalisti mi chiedono un consiglio, cosa che capita raramente, io rispondo sempre: "Esci!". (Tom Wolfe)
  • Per me il giornalista è colui che cerca la notizia e non chi ha ricevuto un patentino di pelle bordeaux nonostante una notizia in vita sua non l'abbia mai trovata. (Maurizio Belpietro)
  • Qualsiasi giornalista, perfino nel più democratico dei Paesi, deve essere sempre, per definizione, all'opposizione, semplicemente perché ha una funzione importantissima: esprimere gli interessi di chi il potere non lo detiene, e non ha la possibilità di esprimere pubblicamente la sua posizione. Il potere può senz'altro difendersi da solo: ha il suo apparato repressivo, l'esercito e un secondo esercito di giornalisti comprati e molti altri diffusori della propaganda ufficiale. Per questo la missione del giornalista, secondo la mia profonda convinzione, è quella di essere sempre non dalla parte degli offensori, ma dalla parte degli offesi, non dalla parte dei forti, ma dalla parte dei deboli. (Elena Tregubova)
  • Quando ho cominciato a fare il giornalista, il mondo sembrava una cosa remota, le notizie arrivavano lentamente e noi eravamo in grado di assorbirle. Non c'erano satelliti né dirette da luoghi lontani. Ora, invece, Idaho e Pakistan potrebbero essere uno accanto all'altro. L'intero globo si accende nei nostri monitor come sugli schermi delle città di tutta l'America, e questo ci cambia tutti. E tu ripeti a te stesso: "Sono un professionista, quindi sono in grado di trattare passioni e emozioni senza farmi intracciare dai miei sentimenti". Almeno questo è quello che ripeti a te stesso. (La seconda guerra civile americana)
  • Quella del giornalista è la condizione ideale per osservare il cancro del razzismo. (Robert Fisk)
  • Quello che bisogna dire ai giornalisti giovani è proprio questo: fare il mestiere senza avere nessuna intenzione di uscirne, allora il mestiere è una cosa seria, altrimenti diventa un veicolo, uno strumento per altre cose. (Ugo Stille)
  • Questo vale per i giornalisti giovani. Non per tutti, certo, ma per molti sì. Sono ignoranti. Magari intelligenti, ma ignoranti. Nel senso che la scuola di questi anni gli ha insegnato poco. E da soli hanno imparato anche di meno. (Giampaolo Pansa)
  • Regola generale, per un giornalista, un misfatto esiste sempre e specialmente quando si accorge che non esiste. Questo processo del prete ha troppo interessato i nostri buoni lettori perché si possa ora disgustarli con un non farsi luogo a procedere. Noi abbiamo bisogno di galvanizzare il nostro morto, di farlo vivere oggi per ammazzarlo dimani, seppellirlo dopo, esumarlo più tardi, e ciò almeno fino alle prossime elezioni politiche, cioè fino a nuovi assassini politici. E perché non faremo tutto ciò con un morto, se lo facciamo sempre coi vivi? (Emilio De Marchi)
  • Ritengo un dovere dei giornalisti non porgere altro che i fatti ai loro lettori. (Mahatma Gandhi)
  • Saltella da un politico ad un altro | il giornalista scaltro. | Ma il politicante, ch'è più furbo, | lo paga del disturbo. (Luigi Compagnone)
  • Sarebbe un guaio se l'inviato divenisse una razza in estinzione. L'alternativa è quella di schiacciare un bottone per ottenere tutte le informazioni. Ma è un'illusione quella di poter fare un reportage stando a tavolino, perché non senti l'odore delle cose. (Ettore Mo)
  • Se Cristo venisse oggi sulla terra, com'è vero che io vivo, non prenderebbe di mira i sommi sacerdoti, ecc. – ma i giornalisti. (Søren Kierkegaard)
  • Se il giornalista è cieco vede solo le ombre. Se il giornalista non è cieco vedrà anche le luci. (Giorgio Napolitano)
  • Se nelle battaglie politiche tu dovrai impugnare la penna e farti giornalista, scrivi sul suo tavolo di studio, incidi sul suo calamaio, dappertutto dove giunga il tuo occhio, tre sole parole: onestà, onestà e onestà. Innalza la massima sublime di illuminare l'opinione pubblica e di dirigerla; pensa al potere micidiale e salutare di quello strumento che innalza e uccide, che corrompe ed educa, che prostituisce e idealizza gli uomini, e che si chiama la penna del giornalista. (Edmondo De Amicis)
  • Se un giornalista dovesse scrivere solamente le cose alle quali crede, i giornali uscirebbero in bianco. (Pitigrilli)
  • – Sei una giornalista nell'animo.
    – Origliare alle porte, correre dietro ai pompieri, svegliare la gente di notte per chiedergli che cosa pensa di Hitler o del delitto della sera prima? La so a memoria ormai tutta questa roba: siamo solo un branco di disperati alla caccia di ignobili avvenimenti di cronaca nera da ammannire alle casalinghe e alle dattilografe. (La signora del venerdì)
  • Se uno sogna di fare il giornalista, deve avere prima di tutto una grande passione. E poi imparare a guardare la realtà con i propri occhi, senza lasciarsi guidare o condizionare dalle idee altrui. Imparare a capire le cose e ad esercitare un grande spirito critico, che è una cosa che dovrebbero avere tutti i giornalisti e non, cioè non essere mai supini o passivi di fronte alle cose e soprattutto conservare o ritrovare il senso e la capacità di indignarsi di fronte alle cose che non vanno, perché ormai passa tutto in una sovrana indifferenza. Mi piacerebbe vedere le persone tornare ad indignarsi di fronte alle cose non giuste. (Maria Grazia Capulli)
  • Sono andato a confessarmi | in preda al mio tormento | «Padre, son giornalista | e del diavolo strumento». | Il buon confessore | benedicendo con la mano. | «Leggi per penitenza | l'Osservatore Romano». (Luigi Compagnone)
  • Siamo degli avvoltoi attratti dall'odore di carne putrefatta. (American Horror Story)
  • Strano, c'è una cosa che tutti dimenticano: che io sono un reporter, non posso svignarmela come un vigliacco. (Il prigioniero di Amsterdam)
  • Ti dirò in breve che cosa penso dei giornalisti: la mano di Dio, se affondasse nella melma, non riuscirebbe a innalzarne uno solo agli abissi della degradazione. (Nulla sul serio)
  • Tocca al giornalista denunciare il tradimento dei letterati, e si capisce perché. Il giornalista conosce meglio il pubblico, e sente l'ondata del ribrezzo che sale ormai dal basso; sente lo spirito di rivolta che sta per sovrapporsi alla perplessità con cui, fino a oggi, erano sopportati gli eccessi e le prevaricazioni. Dal basso si comincia a capire che, per migliorare il mondo, non c'è alcun bisogno di ricoprirlo con lo sterco della società che si vuole, appunto, rinnovare. (Vladimiro Cajoli)
  • Tra i macellai si può certamente trovare della brava gente, ma una certa rudezza è inseparabile dal loro mestiere, fa parte della loro professione. Accade di peggio con l'essere giornalista: un certo grado di disonestà è inseparabile perfino dal più onesto giornalista. (Søren Kierkegaard)
  • Tutti i giornalisti dovrebbero essere portati al macero, insieme ai loro giornali! (Sabrina)
  • Tutti i giornalisti sono, per via del mestiere che fanno, degli allarmisti: è il loro modo di rendersi interessanti. Essi somigliano in ciò a dei botoli che, appena sentono un rumore, si mettono ad abbaiare forte. Bisogna perciò badare ai loro squilli d'allarme solo quel tanto che non guasti la digestione. (Arthur Schopenhauer)
  • Un giornalista che debba opinioneggiare e gigioneggiare ogni giorno, che debba maneggiare quello strumento antiveritativo che è la tv, dove tutto o quasi si equivale ed intrattiene, insomma il tipo ideale di mentecatto dei nostri giorni, può ben avere nascosto in qualche parte del suo fegato, delle sue viscere, del suo psichismo, per non scomodare la parola cuore, un gusto non spento del significato delle cose e delle persone. Capita dunque a lui, come a molti altri che magari tendono a curare di più la forma e però anche un poco a rannicchiarsi nelle buone maniere, di tirar fuori quel gusto, che non è solo estetico o teorico, ma spirituale, e il gioco di fratello embrione, di sorella libertà o della doppia moratoria è fatto. Ti ritrovi sul fronte della sacralità della vita senza nemmeno sapere bene come ci sei arrivato. (Giuliano Ferrara)
  • Un giornalista deve essere prima di tutto un cronista, assolutamente un cronista. (Ettore Mo)
  • Un giornalista free lance assomiglia a un cane sciolto. (Enzo Di Frenna)
  • Un giornalista in buone condizioni di salute fisica e mentale non trova mai belli gli articoli di un altro, neppure se è suo figlio. Anzi, specialmente se è suo figlio. (Vittorio Zucconi)
  • Una donna ricca, di ritorno da un viaggio all'estero, sbarcò all'inizio di Kneedeep Street, e provava a camminare nel fango fino al suo albergo. «Signora», intervenne un poliziotto, «non posso permettere che si infanghi così calze e scarpe.» «Non importa, davvero», disse la donna ricca con un sorriso allegro. «Sarebbe un peccato, signora, non vede che davanti all'albergo c'è un'ininterrotta fila di giornalisti prostrati che muoiono dalla voglia di essere calpestati da lei?» «Se è così», disse lei, riparandosi in un portone e aprendo la valigia, «mi metterò gli stivali di gomma». (Ambrose Bierce)
  • Un giornalista non si deve schierare. I giornalisti hanno una funzione simile a quella dei giudici. (Mario Giordano)
  • Un vero giornalista spiega benissimo quello che non sa. (Leo Longanesi)
  • Vedi, molti giornalisti sono come me, sono pignoli, passano un sacco di tempo a controllare delle quisquilie come... come i fatti. (Capricorn One)
  • [In riferimento al proprio lavoro di giornalista di guerra] Visto il mestiere che faccio, dovrei finire all'inferno, dove troverei certamente storie particolari da raccontare. (Ettore Mo)
  • I giornalisti scrivono perché non hanno niente da dire, e hanno qualcosa da dire perché scrivono.
  • Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
  • Il giornalista è stimolato dalla scadenza. Scrive peggio se ha tempo.
  • Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di qualcuno un giornalista.
  • I giornalisti non "sfidano" l'ordine costituito, non è questo il loro ruolo. Descrivono soltanto quello di cui sono testimoni. È il loro dovere, così come è dovere di un medico curare un malato e dovere di un ufficiale difendere la patria. È molto semplice: la deontologia giornalistica ci vieta di abbellire la realtà.
  • Il giornalista deve produrre reportage, servizi, interviste. E le lacrime che versa nell'una o nell'altra occasione non interessano, in fondo, nessuno. Descrivi quello che vedi, metti insieme dei fatti e analizzali. Punto e basta.
  • Io non lotto per nessuna causa, sono solo una giornalista. E il compito del giornalista è semplicemente di informare su quello che succede.
  • L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.
  • Con l'inchiostro, una mano può innalzare un furfante ed abbassare un galantuomo.
  • I giornalisti lodano chi li paga, e mordono chi li disprezza.
  • I giornalisti sono come i camaleonti: si nutrono d'aria.
  • I giornalisti sono come le donne: dicono il vero, ma non lo dicono tutto intero.
  • I giornalisti sono i bagatellieri della stampa.
  • L'inchiostro è il mio campo, su cui posso scrivere valorosamente; la penna, il mio aratro; le parole, la mia semente.
  • L'inchiostro è nero, e tinge le dita e la reputazione.
  • Un giornalista è un brontolone, un censore, un consigliere dei sovrani, un tutore delle nazioni; e quattro giornali ostili son più da temere di mille baionette.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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