Spider-Man 2

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Spider-Man 2

Immagine Spiderman warner.jpg.
Titolo originale

Spider-Man 2

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2004
Genere azione, supereroi
Regia Sam Raimi
Soggetto Alfred Gough, Miles Millar, Michael Chabon, dai fumetti della Marvel Comics
Sceneggiatura Alvin Sargent
Produttore Avi Arad, Laura Ziskin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Spider-Man 2, film statunitense del 2004 con Tobey Maguire, Alfred Molina, Kirsten Dunst e James Franco, regia di Sam Raimi.

Incipit[modifica]

Lei mi guarda ogni giorno. Mary Jane Watson. Oh, mamma... Se solo sapesse quello che provo per lei... Ma non potrà saperlo mai. Una volta feci una scelta, vivere una vita di responsabilità, una vita di cui lei non potrà mai fare parte. Chi sono io? Io sono Spider-Man e ho una missione da compiere. (Peter Parker) [voce fuori campo]

Frasi[modifica]

  • A volte per fare la cosa giusta bisogna mostrare carattere... E rinunciare a ciò che vogliamo di più, persino ai nostri sogni. (Spider-Man)
  • Concentrarsi su quello che davvero si vuole. (Peter Parker)
  • L'intelligenza non è un privilegio, è un dono e va usato per il bene dell'umanità. (Otto Octavius)
  • [Rivolto a Spider-Man] Brillante ma pigro. (Otto Octavius/Dottor Octopus)
  • Prima di cominciare, qualcuno ha perso un grosso rotolo di banconote da venti legato con un elastico? Perché abbiamo trovato l'elastico! (Otto Octavius)
  • La potenza del sole... nel palmo della mia mano. (Otto Octavius/Dottor Octopus)
  • Ne parla tutta la città, Robbie. Chiacchiere, voci, panico nelle strade... Se va bene! Scienziato pazzo si trasforma in non so quale mostro: quattro bracci meccanici saldati bene al suo corpo. Ah! Un certo Otto Octavious si ritrova con otto estremità. Ha fatto tombola! (Jameson)
  • Ciao, MJ! Sono Peter, stavo venendo a teatro e... Vedi, ero sul mio motorino e... seì lì? Ti giuro, l'avevo pianificato per tutto il giorno e... e tu l'avevi previsto che ti avrei deluso. È stupefacente, no? Cioè, quanto è complicata una cosa semplice, tipo trovarsi in un posto alle otto... E inoltre c'era una maschera odiosa che... be', qualcuno gli dovrebbe dire due parole! [Il tempo della telefonata termina] Ok, ti dico la verità... Eccola qui: io sono Spider-Man. Assurdo, eh? Ecco perché non posso mettermi con te. Se i miei nemici sapessero di te... Se ti facessero del male, non potrei mai perdonarmelo... Come vorrei poterti dire quello che provo per te. (Peter Parker)
  • La mia Rosy è morta... Il mio sogno è morto... E queste... [i tentacoli] mostruosità devono finire in fondo al fiume, insieme a me! C'è qualcosa nella mia testa... Qualcosa che mi parla... Il chip inibitore! Andato. Ricostruire? No... Peter aveva ragione: ho sbagliato i calcoli... Non posso aver sbagliato i calcoli, stava funzionando, giusto?! [Sorridendo maleficamente] Sì... ricostruiamo! Ampliamo il campo di contenimento! Rendiamolo più grande che mai! ... Ma ci serve denaro! Un furto? No, no, no, no, non sono un criminale! Esatto... Il vero crimine sarebbe non finire quanto cominciato... Lo faremo qui! La potenza del sole nel palmo della mia mano! Niente ci potrà sbarrare la strada! Niente!! (Otto Octavius/Dottor Octopus)
  • Che tela tesserai per cavartela? (Dottor Octopus)
  • Chissà perché non posso avere quello che voglio... Quello che mi serve... Ma che cosa devo fare, insomma? (Peter Parker)
  • [Guardando il costume di Spider-Man] Spider-Man... Era un eroe. Solo che io non l'ho capito. È un... [si gira e vede che il costume è sparito]... ladro! Ha rubato il costume! [Leggendo il foglietto che sta al posto del costume] "Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere"?! È una minaccia della città! Voglio che quell'aracnoide arrampica-muri sia processato! Voglio vederlo impiccato alla sua ragnatela! Io voglio Spider-Man!!! (Jameson)
  • Hai quello che ti serve per giocare al piccolo chimico, ora lasciami andare! (Mary Jane)
  • Mi hai messo la ragnatela tra le ruote per l'ultima volta! (Dottor Octopus)
  • [Ultime parole prima di sacrificarsi per salvare la città] Non voglio morire da mostro. (Otto Octavius/Dottor Octopus)

Dialoghi[modifica]

  • Jameson: Parker, ehilà, sei licenziato!
    Peter Parker: Perché?
    Jameson: [sfogliando le sue foto] Cani dietro al frisbee, gabbiani sulla riva, rincoglioniti alla scacchiera?!
    Betty Brant: Capo...
    Jameson: Non ora!
    Peter Parker: Pensavo che il Bugle potesse mostrare un altro lato di New York...
    Robbie Robertson: Me ne sto occupando! [rivolto a Jameson] Mancano sei minuti alla chiusura, Jonah, ci serve la prima pagina!
    Jameson: Parker, io non ti pago per fare l'artista delicato! Io ti pago per- [rivolto a Betty Brant, entrata nel suo ufficio] Ancora non ora!- perché quello psicotico di Spider-Man posa per te!
    Peter Parker: Spider-Man non vuole altre fotografie, lei gli ha messo tutta la città contro...
    Jameson: Fatto di cui vado molto fiero! Ora, levami queste sdolcinature dalla scrivania prima che cada in coma diabetico!
    Betty Brant: Capo, c'è sua moglie in linea, ha perso il libretto degli assegni!
    Jameson: Grazie della buona notizia!
    Peter Parker: Mister Jameson, la prego, non c'è qualche scatto che può usare? Ho bisogno di soldi.
    Jameson: [in tono apprensivo] Ooooh, miss Brant?
    Betty Brant: Sì?
    Jameson: Mi porti un violino!
    Robbie Robertson: Cinque minuti alla chiusura, Jonah!
    Jameson: Ok, metti la foto di un pollo marcio. Ecco il titolo: "Panico da avvelenamento investe la città"!
    Hoffman: C'è cibo avvelenato?
    Jameson: Ho un po' di nausea, sì!
    Peter Parker: [con fare rassegnato, porgendo una foto di Spider-Man] Ecco qua, mister Jameson.
    Jameson: [dopo aver squadrato la foto] ... Al cesso. Robbie, ecco la prima pagina: "La Minaccia Mascherata terrorizza la città"!
    Robbie Robertson: Ti ho detto che non è una minaccia...
    Jameson: E io ti ho detto-
    Robbie Robertson: [interrompendolo] Ok, lascia stare...
    Jameson: [rivolto a Parker] Ti do 150...
    Peter Parker: 300.
    Jameson: È una rapina! Ci sto. [porgendogli un assegno] Dallo alla ragazza. Grazie, bye bye!
  • Peter Parker: Adesso non ho tempo per le ragazze.
    Harry Osborn: Perché? Sei già morto?
  • Mary Jane Watson: Sono contenta di averti visto stasera.
    Peter Parker: Ah, be', se sapessi...
    Mary Jane Watson: "Ah, be', se sapessi" cosa?
    Peter Parker: ... Niente...
    Mary Jane Watson: Che cosa vuoi dirmi?
    Peter Parker: ... Io... io mi... mi domandavo se abiti ancora al Village...
    Mary Jane Watson: Sei un tale mistero...
  • Peter Parker: Lei è sicuro di poter stabilizzare la reazione di fusione?
    Otto Octavius: Peter, ma di che cosa abbiamo parlato nell'ultima ora e mezza? È il lavoro della mia vita. Conosco le conseguenze di ogni minimo errore di calcolo.
    Peter Parker: Mi scusi, non intendevo contestarla.
    Otto Octavius: Rosalie, il nostro amico ritiene che farò saltare in aria la città! Puoi dormire tranquillo stanotte.
    Rosalie Octavius: Ha fatto i compiti a casa. Vieni alla dimostrazione domani, lo vedrai da solo... Sei tu che devi dormire sodo stanotte, Otto!
    Otto Octavius: Edison dormì prima di accendere la luce? E Marconi dormì prima di accendere la radio? E Beethoven dormì prima di scrivere la quinta?
    Peter Parker: E Bernoulli dormì prima di scoprire le curve di discesa più rapida?
    Otto Octavius: Ahh, Rosy, adoro questo ragazzo!
    Rosalie Octavius: Peter, raccontaci un po' di te. Ce l'hai la fidanzata?
    Peter Parker: Be'... ecco... Veramente non lo so.
    Otto Octavius: Ma non dovresti saperlo? Se no chi lo sa?
    Rosalie Octavius: Lascialo in pace, magari è un amore segreto.
    Otto Octavius: L'amore non deve essere un segreto. Se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali.
  • Peter Parker: Ciao.
    Mary Jane Watson: Ah... sei tu.
    Peter Parker: Senti, mi dispiace, devo chiarire alcune cose...
    Mary Jane Watson: Io non ti riconosco più. E non posso continuare a pensare a te. Fa troppo male.
    Peter Parker: Sto leggendo poesie adesso.
    Mary Jane Watson: Mi spieghi che vuol dire?!
    Peter Parker: "Giorno dopo giorno, egli la fissava. Giorno dopo giorno, si struggeva di passione. Giorno dopo giorno..."
    Mary Jane Watson: Non attacca.
    Peter Parker: .. Vado a prenderti un drink?
    Mary Jane Watson: Sto con John, ci pensa lui al mio drink.
    Peter Parker: John...
    Mary Jane Watson: A proposito, John ha visto la mia commedia cinque volte. Harry l'ha vista due. Zia May l'ha vista. Mia madre, che è malata, si è alzata dal letto per vederla. Perfino mio padre... è venuto in camerino a battere cassa. Ma il mio migliore amico, che ci tiene così tanto a me, non riesce ad arrivare in teatro per le otto. Dopo tutti questi anni... Per me non è che un posto vuoto.
  • [Dopo che Peter Parker ha fatto un salto mortale evitando una macchina che stava per investirlo]
    Bambino: Ma come hai fatto?!
    Peter Parker: Ehm... Palestra, a letto presto... E soprattutto mangiando la verdura!
    Bambino: È quello che mi dice sempre mia madre, solo che io non ci ho mai creduto...
  • Dottor Octopus: Cominci a darmi ai nervi.
    Spider-Man: È la mia specialità!
    Dottor Octopus: Ora non più!
  • Jameson [riferendosi a Otto Octavius]: Che nome gli diamo a questo?
    Hoffman: "Doctor Octopus".
    Jameson: Ahh, fa schifo.
    Hoffman: Ehm, "Capitan Calamaro"?
    Jameson: Peggio!
    Hoffman: "Dottor Strange".
    Jameson: Niente male... Ma già occupato. Frena, ci sono: "Dottor Octopus".
    Hoffman: Ah... Eccezionale...
    Jameson: Lo so da me! "Dottor Octopus, nuovo malvagio in zona"... Doc Ock!
    Hoffman: Geniale.
    Jameson: Che c'è? Vuoi un aumento? Aria!
  • Betty Brant: Capo, ho trovato Parker!
    Jameson: Ti ho cercato tutta la mattina, perché non paghi il telefono? C'è uno scienziato fuori di testa e io non ho fotografie!
    Robbie Robertson: Si dice che Spider-Man era presente... [Lui e Peter si scambiano gli sguardi]
    Jameson: E tu dov'eri? A fotografare scoiattoli? Licenziato!
    Betty Brant: Capo, la festa al planetario!
    Jameson: Oh, giusto, [rivolto a Peter] riassunto! Mi servi, vieni qua! Quanto ti intendi di alta società?
    Peter Parker: Ah, ehm... Be', io...
    Jameson: Ah, lascia perdere! Il mio cronista mondano si è beccato una palla da polo in faccia, non mi resti che te. Festa grande per un eroe americano: mio figlio, l'astronauta!
    Peter Parker: Mi può pagare anticipato?
    Jameson [scoppia a ridere fragorosamente]: Dici davvero? Pagarti per cosa? Per startene lì?! Al planetario, domani alle otto, sei ancora qui?
  • Medico: Fisicamente stai bene, secondo me. La mia diagnosi? [indica la testa] È tutto qui. Dici che non dormi? Crepacuore? Brutti sogni?
    Peter Parker: Ecco, c'è un sogno. In cui, nel mio sogno, io sono Spider-Man. Ma sto perdendo i miei poteri e mi arrampico su un muro, ma continuo a cadere!
    Medico: Ah... così tu sei Spider-Man...
    Peter Parker: Nel mio sogno! Veramente non è... non è neanche un mio sogno, è il sogno di un mio amico...
    Medico: Ah, il sogno di qualcun altro... Mi parli di questo amico? Perché si arrampica sui muri? Cosa pensa di se stesso?
    Peter Parker: È questo il problema... Non sa cosa pensare.
    Medico: Ti rende pazzo non sapere chi sei? L'anima scompare, niente è peggiore dell'incertezza. Senti... forse non dovresti essere Spider-Man che si arrampica sui muri. Ecco perché cadi giù... Si ha sempre una scelta, Peter.
    Peter Parker: Ce l'ho una scelta.
  • [In un sogno]
    Ben Parker Tutte le cose alle quali stai pensando, Peter, mi rendono triste.
    Peter Parker: Ma non lo capisci? Sono innamorato di Mary Jane!
    Ben Parker: Peter, tante volte abbiamo parlato di sincerità, giustizia, lealtà... Dopo quei discorsi, io contavo sul fatto che tu avessi il coraggio di portare quei sogni nel mondo reale.
    Peter Parker: Non posso vivere i tuoi sogni, basta... Io voglio avere una vita mia.
    Ben Parker: Tu hai ricevuto un dono, Peter. "Da un grande potere derivano grandi responsabilità.". ...Dammi la mano, ragazzo.
    Peter Parker [sul punto di piangere]: No, zio Ben! Io sono solo Peter Parker! E Spider-Man... Mai più. Mai più! [fuori dal sogno] Mai più...
  • Betty Brant: Capo, questo spazzino dice di avere qualcosa che le può interessare.
    Jameson: Non mi dire che hai la testa di un extraterrestre, saresti il terzo questa settimana! [lo spazzino tira fuori il costume di Spider-Man]
    Robbie Robertson: Ma dove diavolo l'hai preso questo?
    Spazzino: Nella spazzatura.
    Jameson: Nella spazzatura?! Deve aver... rinunciato! Ha gettato la spugna! Ha abbandonato la sua triste solitaria mascherata! Ah, ah, ah! Finalmente l'ho fregato! Il quarto potere ha trionfato!
    Spazzino: Sì, sì, però senta... Credo che mi spetti una cosetta per questo.
    Jameson: Ti do cinquanta dollari.
    Spazzino: Rimedio di più su Internet!
    Jameson: E va bene, cento! Miss Brant, gli dia i suoi soldi e un pezzo di sapone!
  • Peter Parker: Sei stata bravissima, è una gran bella commedia!
    Mary Jane Watson: Dovevi dirmelo che venivi!
    Peter Parker: Avevo paura che mi dicessi di non venire...
    Mary Jane Watson: Sai che sembri diverso?
    Peter Parker: Ho lustrato le scarpe, stirato i pantaloni e fatto i compiti a casa! Li faccio sempre adesso. Ti va di mangiare cinese?
    Mary Jane Watson: Peter... Mi sto per sposare.
    Peter Parker: Ho sempre pensato che ti saresti sposata su una collina...
    Mary Jane Watson: E chi era lo sposo?
    Peter Parker: Non l'avevi ancora deciso.
    Mary Jane Watson: Credi che solo per essere venuto a teatro riuscirai a convincermi a non sposarmi?
    Peter Parker: Mi dicesti che mi amavi... Ho lasciato che certe cose si mettessero di mezzo, c'era qualcosa che ritenevo di dover fare, ma non è così.
    Mary Jane Watson: Arrivi tardi.
    Peter Parker: Vuoi pensarci sopra?
    Mary Jane Watson: Pensare a che cosa?
    Peter Parker: A riprendere da dove abbiamo finito.
    Mary Jane Watson: E dove sarebbe?! Non abbiamo mai cominciato! Non puoi uscire se prima non entri, Peter!
    Peter Parker: Non credo che sia così semplice!
    Mary Jane Watson: È naturale, perché tu le complichi le cose!
    Peter Parker: Tu non capisci. Adesso non sono più un posto vuoto, sono diverso! Pungimi e vedrai sangue.
    Mary Jane Watson: ...Devo andare. [Prima di entrare nel taxi] Mi sposerò in una chiesa... [Guardando Peter per l'ultima volta] Sì, sei diverso.
  • May Parker: [Parlando di Ben Parker] Non è giusto che se ne sia andato così... Era un uomo pacifico... Ed è stata tutta colpa mia.
    Peter Parker: Zia May? Non devi continuare a punirti.
    May Parker: Oh, lo so che non dovrei. Solo che... Tu volevi prendere la metropolitana e lui ha voluto portarti in auto; se solo lo avessi fermato, adesso staremo a prendere il tè tutti e tre insieme.
    Peter Parker: Sono io il responsabile.
    May Parker: Di che cosa?
    Peter Parker: Di quello che è successo allo zio Ben.
    May Parker: Ma... tu eri in biblioteca, stavi facendo la tua ricerca...
    Peter Parker: Lui mi portò alla biblioteca, ma io non ci entrai.
    May Parker: Come sarebbe?
    Peter Parker: Andai in un altro posto. Un posto dove credevo di poter vincere un po' di soldi. Per comprare un'auto perché volevo fare colpo su Mary Jane... Successe tutto così in fretta... Io vinsi e il tizio non voleva pagarmi e poi fu rapinato. Il rapinatore... stava correndo verso di me. Io avrei potuto fermarlo, ma volevo... vendetta. E lo lasciai andare. Lasciai che... che scappasse via. Voleva un'auto... e cercò di prenderla allo zio Ben. Zio Ben... disse di no... E lui sparò. Zio Ben... quella notte... fu ucciso perché fu l'unico a fare la cosa giusta! E io... gli tenni la mano... mentre lui moriva. [Tocca la mano della zia] Ho cercato di dirtelo tante di quelle volte! [Zia May ritira la mano, si alza, ed esce dal salotto]
  • Peter Parker: [Vede dei scatoloni sul retro della casa] Ma che succede?
    May Parker: Ah, mi hanno concesso qualche altra settimana, ma ho deciso di infischiarmene! Me ne vado: ho trovato un piccolo appartamento.
    Peter Parker: Perché non me lo hai detto?
    May Parker: Sono ancora capace di occuparmi delle cose mie... Ed Harry Jackson, qui di fronte, mi sta dando una mano! E io gli do cinque dollari!
    Peter Parker: Quello è Harry Jackson?
    May Parker: [Ride] Già! È buffo quanto si cambia in due anni! Ha solo nove anni e grandi ambizioni!
    Peter Parker: Ehm, senti... A proposito... Della mia ultima visita...
    May Parker: Bazzecole, non è il caso di parlarne. Ne è passata di acqua sotto i ponti o sopra la diga o fa' un po' tu, ormai... Ma tu sei stato molto coraggioso a dirmi la verità! Sono davvero fiera di te. E ti ringrazio tanto e... e ti voglio tanto bene, Peter. [Lo abbraccia] Ma proprio tanto tanto.
    Peter Parker: [Guarda gli scatoloni] Ehi, dove sono tutti i miei fumetti?
    May Parker: Oh, quelle cose orrende, li ho dati tutti via! [Peter rimane sconcertato]
  • Harry Jackson: Ho messo le pentole nella scatola.
    May Parker: Grazie, Harry!
    Harry Jackson: Ciao, Peter!
    Peter Parker: Ehi, Harry! Stai diventando alto!
    May Parker: Harry, metti quei libri di cucina insieme al frullatore.
    Harry Jackson: Okay! [Rivolto a Peter] Tu fai le fotografie a Spider-Man, vero?
    Peter Parker: Le facevo.
    Harry Jackson: Dov'è adesso?
    May Parker: Io e Harry concordiamo, è parecchio tempo che la sua foto non si vede più!
    Peter Parker: Lui... ehm... ha mollato.
    Harry Jackson: Perché?
    Peter Parker: Voleva tentare altre strade.
    Harry Jackson: Ma poi torna, vero?
    Peter Parker: Non lo so. [Harry, visibilmente deluso, si allontana]
    May Parker: Non indovineresti mai chi vuole diventare: Spider-Man!
    Peter Parker: Perché?
    May Parker: Perché sa riconoscere un eroe quando ne vede uno! Ci sono troppo pochi personaggi in giro che svolazzano a quel modo salvando vecchie ragazze come me! E Dio sa se ai ragazzini servono eroi. Persone coraggiose altruiste che siano d'esempio a tutti noi... Tutti quanti amano gli eroi, la gente li aspetta, li acclama, grida i loro nomi, e anni dopo racconteranno come sono rimasti sotto la pioggia per ore e ore solo per dare una fuggevole occhiata a colui che gli insegnò a tener duro un secondo di più! Io penso che ci sia un eroe in tutti noi... che ci mantiene onesti, ci dà forza, ci rende nobili... E alla fine ci permette di morire con dignità. Anche se a volte dobbiamo mostrare carattere e rinunciare alle cose che desideriamo di più. Anche ai nostri sogni. Spider-Man è stato così per Harry e lui si domanda dov'è andato... Ne ha bisogno!
  • Dottor Octopus [dopo aver distrutto il bar dove si trovavano Peter e Mary Jane]: Peter Parker. Con fidanzata!
    Peter Parker: Che cosa vuoi?
    Dottor Octopus [afferra Peter con un tentacolo]: Voglio che tu scovi il tuo amico Spider-Man. Digli che ci vediamo alla U.S. Tower alle tre esatte.
    Peter Parker: Ma io non lo so dov'è!
    Dottor Octopus: Trovalo... [spaventa Mary Jane con i suoi tentacoli] Oppure la tua amica te la scortico viva.
    Peter Parker: Se la tocchi solamente con un dito...!
    Dottor Octopus: Che cosa mi fai? [scaraventa via Peter e rapisce Mary Jane che lo afferra coi suoi stessi tentacoli]
  • Spider-Man [riferito rabbiosamente a Mary Jane]: Dov'è la ragazza?!
    Dottor Octopus: Oh, la ragazza sta bene! Dai, parliamo! [iniziano a combattersi]
  • Dottor Octopus: Dovevo immaginarlo che Osborn non avrebbe avuto il fegato di finirti!
    Spider-Man: Spegni tutto, Ock! Farai del male a molta più gente questa volta!
    Dottor Octopus: Be', è un rischio che siamo disposti a correre!
    Spider-Man: Ma io no! [inizia il combattimento finale]
  • Mary Jane Watson: Credo di averlo sempre saputo... tutto questo tempo... chi eri veramente.
    Peter Parker/Spider-Man: Allora sai perché non possiamo stare insieme. Spider-Man avrà sempre dei nemici. Non posso lasciarti correre tanti rischi. Io rimarrò per sempre Spider-Man. La nostra storia non è possibile.
  • Harry Osborn [mentre fissa il pugnale col quale avrebbe dovuto uccidere Peter Parker, alias Spider-Man, ode un rumore insolito]: Chi c'è? [si sente la risata diabolica del Goblin] Ma chi c'è?
    Norman Osborn: Figliolo... [Harry si volta e vede suo padre nel riflesso dello specchio] Sono qui.
    Harry Osborn: Papà? Credevo tu fossi...
    Norman Osborn: No. Io vivo in te, Harry. Adesso tocca a te. Hai giurato che Spider-Man la pagherà. Ora fagliela pagare.
    Harry Osborn: Peter è il mio migliore amico.
    Norman Osborn: E io sono tuo padre. Sei debole. Sei sempre stato debole, e sempre debole sarai finché non assumi il controllo. Ora sai la verità sul conto di Peter. Sii forte, Harry. Vendicami. [Harry scuote la testa] Vendicami!!!
    Harry Osborn: Noooooo!!! [tira furiosamente lo stesso pugnale addosso allo specchio, frantumandolo, aprendo però la porta verso il laboratorio segreto del Goblin e scoprendone tutte le attrezzature e le armi, maschera, siero e aliante compresi, dove diventerà il "New Goblin"]
  • [Mary Jane ha abbandonato il suo matrimonio per andare da Peter perché ha capito che è lui che ama veramente]
    Mary Jane Watson: Dovevo fare quello che andava fatto.
    Peter Parker: Mary Jane...
    Mary Jane Watson: Peter... Io non sopravvivo senza di te.
    Peter Parker: Non dovresti essere qui.
    Mary Jane Watson: Lo so che secondo te non possiamo stare insieme... ma non puoi rispettarmi abbastanza da farmi prendere una decisione? Lo so che ci saranno dei rischi, ma io voglio affrontarli con te. È assurdo essere vivi solo a metà, la metà di noi stessi... Io ti amo... E quindi eccomi qua, sulla soglia di casa tua... Ci ho passato la vita sulla soglia di casa tua. Non sarebbe ora che qualcuno salvasse la vita a te? Forza, di' qualcosa!
    Peter Parker: Grazie, Mary Jane Watson. [si baciano]

Explicit[modifica]

[A Peter Parker/Spider-Man] Falli secchi, Tigre![1] (Mary Jane Watson)

Note[modifica]

  1. Cfr. Deadpool (2016), Weasel a Wade: «Falli neri, tigre!» In entrambi i casi la battuta nel doppiaggio originale è «Go get her, Tiger!»

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]