Ultime parole dai film
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Raccolta delle ultime parole pronunciate in punto di morte da personaggi immaginari, tratte dai film.
Ultime parole dai film
- A Remo, ci avevi ragione. Se sente er botto. (Tarcisio)
- Personaggio di Palermo Milano - Solo andata (1995). Detto dopo essere stato colpito al petto da un proiettile.
- A te te amo de più. (Adelaide Ciafrocchi)
- Personaggio di Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) (1970). Adelaide rivolge queste parole a Oreste, che poco prima l'aveva ferita involontariamente durante una rissa con Nello, e pochi attimi dopo muore.
- Aaah, maledetta! L'acqua mi uccide! Mi sciolgo, mi liquefo! Aaah, maledetta! Non immaginavo che la bontà di una bambina avrebbe potuto distruggere la mia stupenda cattiveria! Aaah! È finita per me... è finita... Aaah! (Strega dell'Ovest)
- Personaggio di Il mago di Oz (1939). La perfida Strega dell'Ovest rivolge queste ultime parole a Dorothy che l'ha bagnata con un secchio d'acqua usato per cercare di spegnere lo Spaventapasseri mentre andava a fuoco.
- Abracadabra. (Alfred Borden)
- Personaggio di The Prestige (2006). Alfred pronuncia quest'ultima parola poco prima di essere impiccato.
- Adesso capisco perché siete estinti. Ti metto sotto la macchina quando ritorno. (Dennis Nedry)
- Personaggio di Jurassic Park (1993). Il disonesto Dennis Nedry pronuncia queste parole prima di venire orribilmente sbranato da un dilofosauro nella macchina, mentre stava cercando di scappare.
- Adesso sono la reginetta delle ragazze pon pon. È il giorno più felice di tutta la mia vita. (Laura Harrington)
- Personaggio di Dead End - Quella strada nel bosco (2003). Laura muore in preda al delirio, causato da un trauma cranico dovuto a un incidente stradale.
- Ah... questa non me l'aspettavo. (Edward Bailey)
- Personaggio del film Red 2 (2010). Il costruttore della bomba a mercurio rosso, capace di radere al suolo un'intera metropoli, rapisce Sarah, fidanzata di Frank Moses, e si rintana nell'aereo di Han. Dopo che Moses lo raggiunge, Bailey lo costringe a buttare la pistola e ad andarsene con Sarah. Allontanatisi i due, Bailey avvia l'aereo, ma ode poco dopo un ticchietio appartenente alla bomba. Investigando, la scopre nella stiva, e intuisce che Moses ha posato nella stiva la valigia con dentro la bomba, Appena prima di morire nell'esplosione che disintegra l'aereo di Han, esprime la sua sorpresa mormorando tra sé e sé queste ultime parole.
- All'inizio era... felice... incantato... facce, colori, paesaggi. Ma poi tutto cominciò a cambiare. Il mondo era molto più brutto di come se l'era immaginato. Nessuno gli aveva mai detto quanto sporco fosse. Quanta miseria. Vedeva squallore dappertutto. Quando era cieco attraversava la strada da solo con un bastone. Dopo aver riacquistato la vista, lo prese la paura. Cominciò a vivere nell'oscurità. Non usciva più di casa. Dopo tre anni si tolse la vita. Ma tu che cazzo ci fai qui con me... (David Locke/David Robertson)
- Personaggio del film Professione: reporter (1975). David Locke fa questo monologo in cui si rende conto dell'assurdità della sua situazione pochi istanti prima di essere crivellato da due sicari africani convinti che lui sia David Robertson.
- Alzati e premi! Premi quel dannato grilletto! (Bill Houston)
- Personaggio del film Dancer in the Dark (2000). Dopo aver sottratto a Selma, operaia diventata cieca, i soldi che occorrono al figlio per l'operazione che gli impedisca di perdere anch'egli la vista a causa della malattia ereditata dalla madre, Bill fa credere alla moglie che, al contrario, sia stata Selma a rubare i soldi a lui. Mentre Selma cerca di riprendersi i soldi, avviene una colluttazione in cui Bill viene accidentalmente colpito da uno sparo da Selma. Bill le chiede di ucciderlo per far cessare la sua agonia. Selma spara diverse volte alla cieca e gli frattura il cranio con la cassetta di sicurezza in cui Bill teneva i soldi rubati.
- Amico, io non mi sono fatto un'opinione! (Marvin)
- Personaggio del film Pulp Fiction (1994). L'impaurito Marvin pronuncia queste parole alle domande di Vincent Vega, che un istante dopo finisce per sparargli accidentalmente in faccia quando la macchina prende una buca.
- Ascoltate! Non sparate! Il mio bambino è gravemente ferito! (la madre)
- Personaggio di La corazzata Potëmkin (1925). I soldati cosacchi dello zar marciano sulla scalinata con i fucili puntati verso gli inermi manifestanti di Odessa, i quali scappano calpestando alcuni di loro, tra cui un bambino. Accortasi che il figlio è a terra, la madre lo prende tra le braccia e lo mostra ai soldati, ma questi la fucinano, privi di compassione.
- Avanti Donnie, facciamolo a fettine questo maiale! (Nicky Santora)
- Personaggio di Donnie Brasco (1997). Nicky Santora invita l'amico Donnie Brasco ad aiutarlo a fare a pezzi un cadavere, ma prima di potersi mettere all'opera viene ucciso con un colpo in testa da Benny "Lefty" Ruggero in quanto individuato come informatore.
- Avete da accendere? No? Beh, io ho da accendere. Ave maria, piena di grazia... (Walt Kowalski)
- Personaggio di Gran Torino (2008). Walter Kowalski prega un ultima volta prima di fingere di estrarre una pistola davanti alla gang coreana che lo crivella di colpi seduta stante.
- Avete detto che non sarei morto! Avete promesso! Hai promesso che non sarei morto! Hai promesso! Signor McIvers, hai promesso! Hai detto che non m'avresti impiccato! Me l'hai promesso! (Turkey Ralston)
- Personaggio di Johnny Guitar (1954). Turkey si rivolge a John McIvers prima di essere impiccato dalla banda di Emma Small per aver partecipato a una rapina in banca.
- Beh, sì. Come lo sapete? (Miriam Joyce Haines)
- Personaggio di L'altro uomo (1951). Il folle Bruno Anthony è convinto che il tennista Guy Hays abbia stretto con lui un accordo per un doppio omicidio: se Bruno uccide per suo conto Miriam, l'odiata moglie di Guy, in cambio quest'ultimo ucciderà il padre di Bruno. Bruno segue Miriam per tutta la sera, finché ella non si reca in un luogo isolato e buio. Bruon le si avvicina e le chiede se il suo nome è Miriam, illuminandole il volto con l'accendisigari del marito. Miriam ha appena il tempo di pronunciare questa frase, e Bruno la strangola con metodica freddezza. La scena è visibile attraverso il riflesso degli occhiali di Miriam, caduti a terra durante l'aggressione.
- Bella lama. Addio, signor Burton. (David Lo Pan)
- Personaggio di Grosso guaio a Chinatown (1986). Lo Pan pronuncia queste parole prima di lanciare un coltello contro Jack Burton, il quale riesce a prendere l'arma al volo e a rilanciarla contro lo stregone.
- Bosch, è tutto finito! Di là c'è il professore! (Eckert)
- Personaggio di The Experiment - Cercasi cavie umane (2001). Eckert pronuncia le sue ultime parole prima di essere colpito a morte da Bosch con un estintore.
- Camminando attraverso l'oscura valle della morte, io non temo il male [...] Tu hai unto la mia testa con l'olio, la mia coppa trabocca e io dimorerò nella casa del Signore in eterno. (Reverendo Matthew Collins)
- Personaggio di La guerra dei mondi (1953). Il reverendo, motivato dalla fede in Dio, prova a stabilire un contatto con gli alieni, secondo lui «più progrediti di noi, [...] più vicini al Creatore proprio per questa ragione», e si avvicina a una delle astronavi marziane mostrando una Bibbia, ma viene polverizzato da uno dei raggi alieni.
- Carmelo! Carmelino mio! (Rosalia Cefalù)
- Personaggio di Divorzio all'italiana (1961). Affranta per la morte dell'amante Carmelo, appena ammazzato dalla moglie che voleva vendicare il suo onore, Rosalia urla queste ultime parole, freddata poco dopo dal marito Ferdinando con due colpi di pistola.
- Che cosa curiosa. Mi è passata la paura. (Jamie)
- Personaggio de Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976), Jamie muore per una brutta ferita, rivolgendo le ultime parole al suo compagno di fuga.
- Che fesso che sono! Accidenti, no! Ah, che bella morte... (Ferdinand Griffon)
- Personaggio deIl bandito delle 11 (1965). Griffon muore dopo aver avvolto la propria testa in candelotti di dinamite, nonostante all'ultimo secondo si fosse pentito di questo sciocco tentativo di suicidio.
- Che stupido che ero... Credevo che non le interessasse il mio lavoro, e nemmeno io... Mi perdoni... Mi perdoni... (Wolfgang Amadeus Mozart)
- Personaggio di Amadeus (1984). Mozart rivolge a Salieri queste ultime parole scusandosi della scarsa considerazione che nutriva nei suoi confronti. Il compositore italiano aveva aiutato Mozart a comporre la Messa da Requiem, commissionata dallo stesso Salieri.
- Chi sei tu? (Kamunrah)
- Personaggio di Una notte al museo 2 - La fuga (2009). Il malvagio faraone Kamunrah, fratello del faraone Akmenrah, dopo essere stato sconfitto da Larry Daley, gli fa questa domanda; Larry afferma di essere il guardiano notturno e spinge Kamunrah nel Portale dell'Aldilà, dove questo si polverizza.
- Chi, Sonny Black? Prima di sapere cosa l'ha colpito sarà già al creatore! Oh, no! (Alphonse "Sonny Red" Indelicato)
- Personaggio di Donnie Brasco (1997). Alphonse "Sonny Red" Indelicato rivolge queste parole ai suoi sottoposti un istante prima di subire un agguato mortale da parte del suo rivale Sonny Black e dei suoi sgherri.
- Christina, voltati. Sono papà. Amore mio... Guardami. (John Baxter)
- Personaggio di A Venezia... un dicembre rosso shocking (1978). John Baxter è convinto di vedere la figlia morta vagare per Venezia. Quando la misteriosa figura si volta verso di lui si rivela essere non una bambina, ma una nana che lo sgozza.
- Ci si può convivere. (Joan Leaven)
- Personaggio di Cube - Il cubo (1997). Leaven, Worth e Kazan sono sul punto di uscire dal Cubo, una complicata costruzione formata da stanze cubiche piene di trappole mortali. Quando Worth rinuncia a uscire dal Cubo perché non vuole affrontare la "sconfinata stupidità umana", Leaven ribatte con questa frase, ma all'improvviso Quentin, creduto morto in una delle stanze cubiche precedenti, le trafigge la schiena con la maniglia appuntita di un portello.
- Cordell... Cordell! Cordell!! (Mason Verger)
- Antagonista di Hannibal (2001). Il sadico e brutale Mason Verger invoca il nome dell'assistente Cordell prima che quest'ultimo, persuaso dal dottor Hannibal Lecter, lo getti in pasto ai propri cinghiali.
- Credevi che ti avrei lasciato diventare vecchio? O ti divoro io o sarà il fiore rosso a farlo. È solo questione di tempo. Quanto credevi di riuscire a sopravvivere mettendoti contro di me? Più a lungo di tuo padre? O più a lungo di... Akela?! (Shere Khan)
- Personaggio de Il libro della giungla (2016). La spietata e temuta tigre Shere Khan rivolge queste ultime parole al cucciolo d'uomo Mowgli quando si appresta ad ucciderlo, visto che il ragazzo è intrappolato in un albero che sta andando a fuoco e Shere Khan sa che il ragazzo non ha possibilità di fuga. Mowgli riesce però a fuggire astutamente dall'albero e Shere Khan ci rimane intrappolato. In seguito, l'albero si spacca, e Shere Khan cade nella voragine di fuoco e muore.
- Credevi di avere vinto, vero, Django? E invece eccomi qui, a combattere la mia guerra... la guerra che non finirà mai. Stai pregando. È giusto si preghi quando si è vicini alla morte. Ma non puoi farti il segno della croce con quelle mani. Ti aiuterò io a farlo! In nome del padre... Del figliolo... Dello spirito... Santo! (Maggiore Jackson)
- Antagonista di Django (1966). Il folle maggiore Jackson si prepara ad uccidere Django con i suoi sgherri proclamando un monologo religioso sulla sua dipartita, ma il pistolere riesce ad ucciderli appoggiando la pistola ad una lapide e usando il palmo della mano per premere il grilletto.
- Cristiana, io te lo giuro... È stata soltanto una disgrazia, non l'ho voluto io...Come puoi pensarlo? Io ti amo, cara, tanto. Ce ne andremo via...Staremo sempre insieme...Non ti lascerò mai... (Massimo Morlacchi)
- Personaggio di Sei donne per l'assassino (1963). Dopo aver provato ad uccidere l'amante e complice Cristiana per incastrarla per gli omicidi che hanno commesso insieme, Massimo Morlacchi viene raggiunto proprio dalla donna e nonostante provi nuovamente a manipolarla viene ucciso con due colpi di pistola al petto.
- Da morire! Ti amo... (Dolores Chanal)
- Personaggio di Shutter Island (2010). Queste sono le ultime parole di Dolores, prima di essere uccisa dal marito Andrew Laeddis.
- Dammi quella pistola, cazzo! (Testa Rossa)
- Personaggio di Snatch - Lo strappo (2000). Queste sono le ultime parole di Testa Rossa prima di essere ucciso dagli zingari che gli avevano teso una trappola.
- Daniel, ti prego! Ti prego! Perdonami! Ti supplico! Scusa! Perdonami! (Eli Sunday)
- Personaggio di Il petroliere (2007). Eli prova invano a salvarsi dalla folle furia del rivale Daniel Plenview prima che questi lo massacri con un birillo.
- Danny! Ehi, Danny! Danny! Ehi! Wendy, ehi, Wendy! Wendy! (Jack Torrance)
- Personaggio di Shining (1980). Il folle Jack viene abbandonata nel labirinto dell'Overlook Hotel dalla moglie Wendy e dal figlio Danny e muore congelato vivo il mattino seguente.
- Dio, perdona loro... (Don Pietro Pellegrini)
- Personaggio di Roma città aperta (1945). Don Pietro Pellegrini chiede a Dio il perdono per i soldati che lo hanno fucilato un secondo prima di essere finito dal comandante del plotone.
- Dite a mio figlio... Ditegli a che ora è morto suo padre. Ditegli che... (Capitano Vidal)
- Personaggio di Il labirinto del fauno (2006). Circondato dai ribelli all'uscita del labirinto, il capitano Vidal porge il figlio a Mercedes e, dopo aver guardato l'orologio, pronuncia queste ultime parole. Mercerdes gli risponde «No! Non saprà neppure il tuo nome!» e il capitano incredulo viene ucciso da un ribelle.
- Django ti aspetta al cimitero di Toombstone. Ma non hai nulla da tenere: gli hanno fracassato le mani. (Nataniele)
- Personaggio di Django (1966). Per salvare l'amica Maria l'oste Nataniele informa il maggiore Jackson della posizione di Django, ma il perfido Jackson per tutta risposta lo crivella di colpi.
- Dolores...! (Sancho)
- Antagonista di Una pistola per Ringo (1965). Sconfitto dall'avversario Ringo, che è riuscito a colpirlo facendo rimbalzare il proprio proiettile contro una campana, il bandito Sancho invoca prima di morire l'amata Dolores, che lui stesso aveva assassinato poco prima.
- E adesso che cosa sei disposto a fare? (Jim Malone)
- Personaggio di The Untouchables - Gli intoccabili (1987). Il poliziotto irlandese Jim Malone esorta l'amico Eliott Ness a dare il massimo per fermare Al Capone prima di spirare per le ferite infertegli da Eliott Ness.
- E adesso vado a prendere il Diavolo per la coda. (Crazy Lee)
- Personaggio minore di Il mucchio selvaggio (1969). La banda del bandito Pike Bishop vuole svaligiare la banca della ferrovia, ma un gruppo di tagliagole decima i fuorilegge, tra cui anche Crazy Lee che nel frattempo si stava occupando degli ostaggi. Prima di spirare, Lee riesce comunque a uccidere altri due tagliagole.
- E adesso... Vorrei vedere Alexander... (Oscar Ekdahl)
- Personaggio di Fanny e Alexander (1982). L'attore Oscar Ekdahl chiede invano al figlio Alexander di avvicinarsi al suo capezzale un istante prima di morire.
- E di' a Graham... Vedi... Di' a Graham di vedere. E di' a Merril di colpire forte. (Colleen Hess)
- Personaggio di Signs (2002). Colleen prima di morire a causa di un incidente d'auto rivolge le ultime profetiche parole al marito Graham, che le ricorderà nel momento del bisogno.
- È finito... (John Merrick/Uomo Elefante)
- Personaggio di The Elephant Man (1980). Dopo aver firmato il modellino di carta della cattedrale con il pennello. il deforme Joseph "John" Merrick pronuncia queste ultime parole e sposta il proprio cuscino in modo da morire soffocato nel sonno.
- È così bello... È così bello... (Alberto Antuna)
- Personaggio minore di Alive - Sopravvissuti (1993). Alberto Antuna è uno dei sopravvissuti del disastro aereo delle Ande del 1972. Consapevole di essere in punto di morte a causa di una grave infezione a una gamba ferita, dice all'amico Federico Aranda di essere "vicino a Dio".
- Ehi Armonica! Quando toccherà a te prega che sia uno che sa dove sparare. Vattene! Vattene! Non mi va che mi guardi mentre muoio. (Cheyenne)
- Personaggio di C'era una volta il West (1968). Cheyenne chiede all'amico Armonica di voltarsi prima di morire per la ferita infertagli dal malavitoso Morton.
- Ehi Max, sai però che musica con due mani destre! Se solo lassù riesco a trovare un pianoforte... (Novecento)
- Personaggio del film La leggenda del pianista sull'oceano (1998). Max, migliore amico del protagonista Novecento, che aveva passato tutta la vita sul transatlantico Virginian senza mai scendere, tenta di convincerlo a scendervi, in quanto il transatlantico verrà abbattuto con degli esplosivo. Dopo che Max rinuncia finalmente a convincerlo, Novecento saluta Max con queste ultime parole.
- Ehi Max, un uomo sale sulla metropolitana qui a Los Angeles e muore. Pensi che se ne accorgerà qualcuno? (Vincent)
- Personaggio di Collateral (2004). Il sicario Vincent pronuncia queste parole dopo essere stato ferito a morte dal taxista Max, facendo riferimento ad un loro dialogo precedente.
- È il tuo preferito? Devi bruciarlo con gli altri, e tu sei in arresto! (Capitano dei pompieri)
- Personaggio di Fahrenheit 451 (1966). Il capitano dei pompieri prova a convincere il traditore Montag a bruciare il suo libro preferito, ma il pompiere decide invece di bruciare il capitano.
- Electra... di tutti i giorni che ho vissuto, soltanto quelli che ho passato con te mi sembrano veri. Solo ora che sto morendo riesco a vedere il tuo volto. Chiaramente. (Vincent Volaju)
- Personaggio antagonista di Cowboy Bebop - Il film (2001). Vincent, ricordatosi dell'amore che provava un tempo verso Electra, pronuncia queste parole.
- Eppure, vorrei scoprire... dove finisce la follia... e dove comincia la radice del male... (Dottore)
- Personaggio di Ombre e nebbia (1992). Dopo aver pronunciato queste riflessioni il dottore tenta la fuga venendo raggiunto e strangolato dal maniaco che sta perseguitando la sua città.
- Fifty-fifty per la fine... Come fosse mea culpa... Alla supercazz... (Giorgio Perozzi)
- Personaggio di Amici miei (1975). Stroncato da un colpo di cuore, Il Perozzi usa le sue ultime parole per portare a termine un'ennesima "supercazzola" al prete venuto per l'estrema unzione, confermando fino all'ultimo lo spirito anarchico e giocherellone che ha caratterizzato da sempre lui e i suoi amici.
- Fra ventiquattro ore dovrete essere a cento milioni di miglia nello spazio. Il pianeta esploderà. Le reazioni a catena non... non possono essere invertite. Alta! (Dott. Morbius)
- Personaggio de Il pianeta proibito (1956), il dottor Morbius pronuncia queste ultime parole invocando il nome della figlia, dopo aver fatto attivare un congegno di autodistruzione per far scomparire il pianeta che racchiudeva la scienza del popolo Krell.
- Francesco! Francesco! Lasciatemi... (Pina)
- Personaggio di Roma città aperta (1945). Pina prova a correre incontro al suo amato Francesco un istante prima di essere crivellata di colpi dai nazisti.
- Già, capisce tutto lui! Ma che bravo! E guarda un po' se capisci questo: io lo amo e lui non ne vuole più sapere di me. E sai perché? Perché io volevo spingerlo ad ammazzare te. Tu non mi conosci! Tu non hai mai capito niente di me. Be', adesso te lo spiego io: Owens è stato il mio amante, è vero. Ma solo perché sono stata io a volerlo, perché io volevo il suo denaro! Volevo che si liberasse di sua moglie! Ma lui non era uno stupido come te! Lui m'aveva capito! E lo sai? Io lo ammiravo per questo! Io al posto suo mi sarei comportata esattamente come lui! Va' via ora! Vattene e lasciami in pace! (Vicky Buckley)
- Personaggio di La bestia umana (1954). Vicki si rivolge al marito Carl confessandogli dei suoi amanti e del suo progetto di ucciderlo. Carl però la strangola.
- Giro girotondo, io giro intorno al mondo. Le stelle d'argento costan cinquecento. Centocinquanta e la Luna canta, il Sole rimira la Terra che gira... Giro girotondo... come il mappamondo.. (HAL 9000)
- Personaggio di 2001: Odissea nello spazio (1968). Dopo essere stato disattivato da David Bowman il super computer HAL 9000 canta un delirante giro tondo prima di spegnersi definitivamente.
- Hai fatto tutta questa strada solo per la tua vendetta, eh? Be', allora goditela, perché non c'è niente che ti darà indietro tuo figlio. (John Fitzgerald)
- Personaggio di Revenant - Redivivo (2015). L'infido Fitzgerald pronuncia queste parole prima di essere abbandonato nel fiume dal suo rivale Hugh Glass nelle mani degli indiani.
- Heaven... I'm in heaven... (John Coffey)
- Personaggio di Il miglio verde (1999). Queste sono le ultime parole sussurrate e ripetute più volte da John Coffey prima di essere ucciso sulla sedia elettrica.
- Heil Hitler! (Hermann Fegelein)
- Personaggio di La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler (2004). Il generale delle SS Hermann Fegelein deve essere fucilato su ordine del Führer perché colpevole di diserzione. Accortosi che è arrivata la sua ora, si abbottona la giacca e fa il saluto nazista.
- Ho concluso con gli uomini. (Mostro di Frankenstein)
- Personaggio di Frankenstein di Mary Shelley (1994). La Creatura si dà fuoco insieme al cadavere del suo creatore dr. Victor Frankenstein su un isolotto di ghiaccio al Polo Nord.
- Ho detto che il tuo amico è morto strillando come un porco irlandese! Pensaci, quando vedrai che me la passo liscia! Ehi! (Frank Nitti)
- Personaggio di The Untouchables - Gli intoccabili (1987). Frank Nitti provoca Eliott Ness parlando dell'omicidio del suo amico Jim Malone, ma Ness per la rabbia lo scaglia giù dal tetto del palazzo del tribunale.
- Ho incontrato un uomo a King City che diceva di essere tuo fratello. Siamo stati amici per mesi lavorando a King City e lui voleva venire qui da te, Daniel. Non avevamo soldi. L'ha ucciso la tubercolosi. Non è stato ammazzato. Non gli è stato fatto del male. Ma lui mi parlava di te e io ho usato la sua storia, ho usato il suo diario. Daniel... Daniel, amico mio, mai ti farei un torto. Mai. Ho cercato di sopravvivere. No! (Henry)
- Personaggio di Il petroliere (2007). Henry viene ucciso con un colpo di pistola da Daniel Plenview dopo avergli rivelato di non essere davvero suo fratello.
- Ho paura... che ho sbagliato tutto. (Bess McNeill)
- Personaggio di Le onde del destino (1996). La protagonista muore in seguito all'aggressione e allo stupro da parte di un gruppo di marinai che vivono su una nave abbandonata.
- Ho ripreso il Necronomicon, ho annientato il tuo patetico esercito e ora avrò la mia vendetta! (Ash Malvagio)
- Antagonista de L'armata delle tenebre (1992). La versione malvagia di Ash si prepara ad ucciderlo proclamando la sua vittoria, ma Ash riesce a scagliarlo in aria con una catapulta esplosiva.
- Ho ucciso mio padre, ho mangiato carne umana, ed ora tremo di gioia. (Il Cannibale)
- Personaggio di Porcile (1969). Condannato ad essere legato nel deserto e sbranato da alcuni cani, il cannibale si limita a ripetere costantemente il suo mantra.
- I dottori m'hanno detto che m'à cavo co' 'na ventina de giorni! (Nicola Proietti)
- Personaggio minore di Il cinico, l'infame, il violento (1977). Finito in ospedale per opera del commissario Tanzi, il criminale Nicola Proietti riceve la visita del Cinese, che tuttavia decide di giustiziarlo con un colpo alla testa.
- Il giorno del giudizio è vicino. Dio abbia pietà della mia anima... e gli altri vadano all'inferno! Amen. (Lettera di suicidio di un'abitante di Piedmont)
- Personaggio minore di Andromeda (1971). La signora che ha scritto la lettera si è impiccata vicino al cadavere del suo gatto dopo che gli abitanti del suo paese, Piedmont, nel Nuovo Messico, sono tutti morti in circostanze misteriose.
- Il solito Marlowe. Non imparerai mai... perdi sempre. (Terry Lennox)
- Personaggio di Il lungo addio (1973). Dopo una lunga indagine, l'investigatore privato Philip Marlowe scopre l'amara verità: l'amico Terry Lennox si è finto morto in modo da scappare dalla legge e rifugiarsi in Messico dopo l'omicidio della moglie. Terry si mette a deridere Marlowe, ma quest'ultimo, ormai disilluso, gli spara e se ne va suonando la sua armonica.
- In piedi! Cocijo, conta fino a tre. (Wild il gobbo)
- Personaggio di Per qualche dollaro in più (1965). Wild il gobbo sfida a duello il cacciatore di taglie Mortimer, reo di averlo insultato in precedenza, ma viene rapidamente ucciso dall'anziano pistolero.
- Io a tagliare la corda ci metto meno di così. Niente chiacchiere, né discorsi a vanvera. Meglio che pensiate a quello che avete davanti agli occhi, ecco qual è la sfida. Il vostro vero nemico è dentro di voi. Merde! (Rennes detto "Scricciolo")
- Personaggio di Cube - Il cubo (1997). Pur essendo un maestro dell'evasione scappato sette volte da diverse prigioni, Rennes muore nel tentativo di trovare la via d'uscita dal Cubo, in quanto, nonostante abbia preso precauzioni provando le trappole lanciando uno scarpone, rimane vittima di una meccanismo che gli spruzza addosso dell'acido corrodendogli la faccia.
- Io conterò i giorni finché il mio Arthur tornerà da me per sempre. (Norma Lewis)
- Personaggio di The Box (2009). Arthur, marito di Norma Lewis, si vede costretto a sparare un colpo di pistola nel cuore della moglie per poter salvare loro figlio.
- Io e mia sorella ci siamo amati, pur sapendo ogni cosa. Ci riuscirete anche voi? (Lee Woo-Jin)
- Personaggio di Oldboy (2003). Lee Woo-Jin si spara in testa dopo aver ripensato un ultima volta all'amata sorella, consapevole di essere riuscito nel suo piano di rovinare la vita del rivale Oh Dae-Su.
- Io ho diciotto dollari, Drugo. (Donny)
- Personaggio di Il grande Lebowski (1998). Donny muore per un infarto dopo essere stato attaccato dai nichilisti insieme agli amici Drugo e Walter.
- Io t'ammazzo! (Simone)
- Personaggio di Dogman (2018). A seguito di una colluttazione il canaro Marcello impicca accidentalmente il bullo Simone con una catena per cani.
- Io voglio continuare! Non interrompere l'incontro, qualsiasi cosa succeda! Qualsiasi cosa succeda... (Apollo Creed)
- Personaggio di Rocky IV (1985). Apollo pronuncia queste parole per chiedere all'amico Rocky di non interrompere il match contro Ivan Drago, perdendo la vita il round successivo.
- Io voglio la mia mamma! Voglio la mia mamma! (Capitan Uncino)
- Antagonista di Hook - Capitan Uncino (1991). Dopo il duello con Peter Pan, il perfido Capitan Uncino pronuncia queste ultime, piagnucolose parole, poco prima di essere attaccato e mangiato dalla statua del coccodrillo, lo stesso di cui si era finalmente vendicato.
- Io... volevo solo un po' di ordine. Una fetta di quiche ora basterebbe. (Vavarin Delatombe)
- Antagonista di I fratelli Grimm e l'incantevole strega (2005). Il generale francese cerca di uccidere i fratelli Grimm, colpevoli di non aver risolto il mistero delle sparizioni presso la foresta di Marbaden. Dopo essere stato trafitto da Wilhelm "Will" dal moncone di una bandiera, balbetta queste parole, prima di essere usato come peso per poter salire sulla torre della Strega con una catapulta.
- J'ho preso in giro... lo so... j'ho detto 'n sacco de cazzate. Ma 'na cosa je vorrei dì: che un figlio come me... non se 'o meritavano proprio. Poi c'ho... sta sensazione addosso... che non te riesco a spiega'. Marco? Ooh? Ma che te sei addormentato? (Stefano Cucchi)
- Personaggio di Sulla mia pelle (2018). Stefano Cucchi, arrestato sei giorni prima per spaccio di droga, pronuncia queste parole sul letto dell'ospedale Fatebenefratelli, prima di spirare a causa delle precarie condizioni di salute conseguenti alle botte a lui inflitte da due carabinieri poco dopo il suo arresto.
- Je t'aime! (Miryea)
- Personaggio di Revenge - Vendetta (1990). Ormai moribonda a causa delle violenze subite dagli uomini a cui è stata costretta a concedersi, Miryea viene trovato in un convento dall'amato Jay Cochran, a cui rivolge queste parole prima di spirare tra le sue braccia.
- Jinsun... ci ho messo degli anni a comprendere... quale fosse davvero il significato del wushu... e quale fosse il suo scopo ultimo. Il combattimento deve continuare. Non possiamo decidere come inizia la nostra vita... ma possiamo decidere di affrontarne la fine con coraggio. (Huo Yuanjia)
- Personaggio e protagonista di Fearless (2006). Durante la serie di combattimenti finali contro le delegazioni europee, Huo Yuanjia affronta come quarto e ultimo avversario il giapponese Anno Tanaka. Il loro primo combattimento finisce in parità tra di loro, ma dato che lo scontro ha visto Huo in leggero vantaggio, il console del Giappone, per evitare imbarazzi, gli fa sostituire il tè con uno avvelenato. Reso debole e morente dall'intruglio, Huo riesce a malapena a contrastare gli attacchi di Tanaka, e prima che inizi la loro terza ripresa, Nong Jinsun, migliore amico di Yuanjia, tenta di portarlo in ospedale, ma Yuanjia lo dissuade rivolgendogli queste ultime parole. Ritorna così a combattere un'ultima volta, e riesce a vincere Tanaka raggiungendolo con il suo pugno letale ma fermandosi prima di colpirlo. Stupefatto dal suo coraggio e dalla sua nobiltà, Tanaka concede la vittoria a Yuanjia, che, contento di aver salvato l'onore della Cina, muore tra le grida di esultanza e disperazione dei suoi tifosi e amici.
- Katie... Il sogno... Il sogno... Il matador... Il matador... Il matador... Io... Io... (Generale Warren Abraham Black)
- Personaggio di A prova di errore (1964). Il generale Black ha il compito di sganciare la bomba atomica su New York, luogo in cui abitano anche i suoi figli e la moglie Katie. Appena esegue l'ordine, il generale si toglie la vita pungendosi il dito con una siringa avvelenata, e spira rivolgendo gli ultimi istanti di vita al ricordo di un sogno ricorrente che lo ossessionava: assistere all'uccisione di un toro da parte di un matador.
- L'avevo fatta la sentinella... (Yohei)
- Personaggio de I sette samurai (1954). Lo zimbello Yohei spira tra le braccia di Kikuchiyo confermando di aver fatto il suo dovere di sentinella.
- Lei non dorme mai. (Richard Morgan)
- Personaggio di The Ring (2002). Tormentato dalle tragiche vicende che hanno sconvolto la famiglia incentrate sulla maledizione della figlia Samara, Richard si suicida immergendosi nella vasca da bagno avvolto da fili elettrici.
- ...Libertà! (William Wallace)
- Personaggio di Braveheart - Cuore impavido (1995). William Wallace grida con forza questa parola prima di essere decapitato dal boia inglese.
- Lo dicevo io che non me somijava pe' niente! (Johnny Stecchino)
- Protagonista di Johnny Stecchino (1991). Johnny, prima di essere ucciso da mafiosi rivali in un bagno pubblico, ribadisce la convinzione che il suo sosia Dante non gli sia somigliante, ragion per cui lo scambio di persona non ha funzionato.
- Lo sa, Mandrake? Io sono certo che esiste un'altra vita... e ora devo rispondere di ciò che ho fatto. E posso rispondere! (Generale Jack D. Ripper)
- Personaggio di Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964). Il generale Ripper pronuncia queste parole rivolte all'inglese Mandrake prima di chiudersi in bagno e suicidarsi per non cadere in mano alla corte marziale.
- M'hai rotto l'orologio... (Matto)
- Personaggio di La strada (1954). Il Matto viene picchiato da Zampanò e sbatte la testa contro una protuberanza. Poco dopo controlla l'orologio da polso, pronuncia queste ultime parole e quindi si accascia al suolo, morendo.
- Ma c'è speranza per il futuro. Quando il mondo sarà pronto per una nuova e migliore vita, tutto questo accadrà fatalmente. Quando Dio lo vorrà. (Capitano Nemo)
- Personaggio di 20.000 leghe sotto i mari (1954), dall'omonimo romanzo di Jules Verne, il capitano del Nautilus muore ferito da uno sparo, affondando insieme alla sua nave e ai segreti tecnologici che avrebbero dato all'umanità una vita migliore, pronunciando tuttavia queste parole di speranza per il futuro del mondo.
- Ma che cazzo fai, rotto in culo? Che cazzo fai? (Vinz)
- Personaggio di L'odio (1995). Vinz insulta stancamente un poliziotto che ha perseguitato lui e i suoi amici per l'intera serata prima di essere accidentalmente ucciso con un colpo alla testa.
- Ma guarda, guarda... Ma guarda, ma guarda, ma guarda... (Lester Burnham)
- Personaggio di American Beauty (1999). Lester pronuncia queste parole mentre guarda una vecchia foto con la moglie e la figlia ancora piccola, pochi attimi prima di essere ucciso da un colpo di pistola alla testa.
- Harry Lime: Ma tu che cosa vuoi, amico? (Harry Lime)
- Antagonista de Il terzo uomo (1949). Ormai ferito e impossibilitato a fuggire, Harry Lime chiede all'amico Holy Martins di finirlo pur di non cadere tra le mani della polizia.
- Ma tu... tu hai scopato migliaia di uomini. (Seligman)
- Personaggio di Nymphomaniac (2013). Mentre Seligman sta provando a stuprare Joe nel sonno, quest'ultima si risveglia, prende in mano la propria pistola e la carica. Seligman, sorpreso, pronuncia quindi queste parole, salvo poi venire freddato da Joe.
- Ma vatti a far fottere! Vattene, stronzo! (Matthew "Sport")
- Personaggio di Taxi Driver (1976). Il pappone Sport insulta Travis Bickle pochi istanti prima di essere ucciso nella sparatoria provocata dal folle tassista.
- Madre di misericordia! È questa la fine di Rico? (Rico)
- Personaggio di Piccolo Cesare (1930). Rico, ferito a morte, pronuncia queste parole alla fine del dialogo col sergente Tom Flaherty, pochi attimi prima di morire.
- Marco, Marco... Oggi ci è andato tutto male... Da che è morto Lupo... (Partigiano fiorentino)
- Personaggio di Paisà (1946). Il partigiano spira vaneggiando e parlando della dipartita del suo leader Lupo.
- Martedì, ore 19 e 30. Aumenta la resistenza all'anestetico. Necessarie dosi più massicce e più frequenti. Eseguirò subito dissezione corpo. (Dr. Waldman)
- Personaggio di Frankenstein (1931). Il Dr. Waldman ritiene che sia più sicuro distruggere il mostro creato dal Dr. Frankenstein perché gli ha impiantato un cervello "anormale" predisposto alla violenza. Ma al momento della dissezione, il mostro si risveglia perché ha sviluppato una resistenza all'anestetico e strangola Waldman. Queste rappresentano le ultime parole scritte dal dottore prima che il mostro lo strangoli.
- Meraviglioso, caro Muska! Tu sei un vero eroe! Che atto di tremendo merito! (Generale Mouro)
- Personaggio di Laputa - Castello nel cielo (1986). Il generale Mouro pronuncia queste parole contro l'agente governativo traditore Muska, un istante prima di essere fatto precipitare fuori dall'isola volante Laputa insieme al suo esercito.
- Mi avete distrutto! Avete messo fine a degli esperimenti, ma il mio lavoro vivrà, ed io non sarò morto in vano. Il mio lavoro non è finito e io so che stavo lavorando nella giusta direzione. Non avevo nessuno, solo un laboratorio e un sogno. La femmina è morta, però lui vive, e testimonierà al mondo il mio genio. Contro di me non potranno più lanciare le loro frecce avvelenate alla perfezione. Io là volevo arrivare. Io non ho rimpianti. Io ho fatto del mio meglio. (Barone Frankenstein)
- Protagonista de Il mostro è in tavola... barone Frankenstein. Il Barone Frankenstein pronuncia queste parole dopo essere stato impalato con un arpione da parte della sua creazione.
- Mi dispiace tanto, Guy. Io-io vorrei aiutarti, ma... non posso far nulla per te. (Bruno Anthony)
- Personaggio di L'altro uomo (1951). Bruno è in fin di vita incastrato tra le macerie del carosello del luna park, esploso per un malfunzionamento. Guy, affiancato dai poliziotti, intima Bruno di confessare la verità per poterlo salvare dalle accuse di aver ucciso la moglie, ma Bruno, sebbene non abbia nulla da perdere, muore inventandosi l'ennesima bugia.
- Mi hai abbandonato! Mi hai abbandonato! (Vincent Grey)
- Personaggio di The Sixth Sense - Il sesto senso (1999). Vincent Grey da bambino è stato un paziente dello psicologo infantile Malcolm Crowe perché aveva problemi familiari. Diventato adulto irrompe, con indosso solo le mutande, nel domicilio del dottor Crowe per rinfacciargli di non averlo aiutato in passato a superare i propri problemi, sfodera improvvisamente una pistola dalle mutande e spara a Malcolm Crowe, per poi suicidarsi puntandosi la canna alla tempia.
Mi sarebbe piaciuto vedere il Montana... (Vasily Borodin)
- Personaggio di Caccia a Ottobre Rosso (1990). Ferito a morte dal cuoco di bordo dell'Ottobre Rosso, il primo ufficiale Vasily Borodin muore tra le braccia del suo comandante Marko Ramius, rimpiangendo di non aver potuto visitare il montana come aveva sempre desiderato durante il viaggio.
- Mi serve un dottore! Per favore! (Owen)
- Personaggio di Cube Zero (2004). L'ex-tecnico Owen, dopo essere stato rinchiuso nel labirintico cubo, riesce a trovare l'uscita seppure ferito e mentalmente labile. Dodd ed Eric, suoi ex colleghi, vengono quindi incaricati tramite una telefonata dei propri superiori di sottoporlo alla "procedura d'uscita". Incatenato in una stanza in penombra, gli vengono poste due domande tramite l'interfono: qual è il suo nome e se crede in Dio. Alla seconda domanda Owen risponde: «Quale Dio farebbe questo a un uomo?». Dodd ed Eric premono quindi il pulsante corrispondente alla sua risposta, "no", che aziona una fiamma che arde vivo Owen. Dopo Eric chiede: «Cosa succede se premi "sì"?» e Dodd risponde: «Non lo so. Nessuno risponde "sì"».
- Mi sono fatto tua madre. (Eddie Kaspbrak)
- Personaggio principale di It - Capitolo due (2019). Eddie è un membro del Club dei Perdenti, un gruppo di ragazzini tormentati dal mostro interdimensionale It e dai bulli locali, e ritorna a Derry nel 2016 per mantenere la promessa fatta da giovane, in cui prometteva che sarebbe tornato con gli altri per uccidere definitivamente It. Durante lo scontro con il mostro, Eddie lo colpisce con una lancia di fortuna e It cade all'indietro infilzandosi nel suo puntuto meteorite, il cui sito fa da palcoscenico allo scontro. Festeggiando prematuramente la vittoria, Eddie viene infilzato da uno degli aculei di It e muore dissanguato poco dopo, ripagando il suo fastidioso amico Richie con la sua stessa battuta.
- Mio Dio, è come un momento in un qualche film dell'orrore. È precisamente il momento in cui la mutazione o la bestia si prepara a uccidere un antipaticissimo personaggio secondario. Ma nelle storie in cui non ci sono stati in precedenza nudi, parolacce, omicidi o morti – i film per famiglie – il personaggio antipatico sfuggirà per un pelo all'agguato e ricomparirà verso la fine della storia dopo aver imparato una lezione preziosa: che potrebbe usufruire di un momento umoristico che consenta al pubblico di trovarlo simpatico. [ride] Questo è il punto in cui mi volto per scappare, tu mi salterai addosso e io sbatterò la porta e tu arriverai soltanto una frazione di secondo troppo tardi. (Harry Farber)
- Personaggio di Lady in the Water (2006). Harry Farber è un critico cinematografico che abita nel "The Cove", il condominio attorno al quale ruotano le vicende fantastiche del film. Le ultime parole, così come altre battute durante il film, sono dei pretesti per commentare il film stesso, ma a dispetto della previsione di Ferber, dedotta dalla conoscenza degli stereotipi cinematografici, questi viene comunque attaccato dallo Scrunt, la misteriosa bestia verde.
- Mio fratello... gli ho insegnato tutto io. (Brian)
- Personaggio di Carriers - Contagio letale (2009). In un mondo in cui si è diffusa una pendemia mortale, Brian, ormai infettato, viene ucciso dal fratello Danny con un colpo di pistola.
- Né tu né l'esercito potevate fermarli. Ho dovuto farlo io. Per questo non ti ho chiamato. Oddio... Oddio... (Sergente Raymond Shaw)
- Personaggio di Va' e uccidi (1962). La mente di Raymond è stata condizionata dai comunisti durante la Guerra di Corea affinché diventasse un assassino a sangue freddo e uccidesse il candidato alle elezioni presidenziali. Nel momento in cui Raymond avrebbe dovuto uccidere il candidato, spara invece all'odiata madre e al senatore Iselin, suo patrigno (entrambi coinvolti nella congiura e in cerca di un martire politico). Il maggiore Marco, giunto ormai troppo tardi, vede Raymond suicidarsi e comprende che si è sacrificato per salvare la democrazia.
- Noi due insieme... siamo più schifosi di qui figli di puttana. Sbaglio? (Mr Eddy/Dick Laurent)
- Personaggio di Strade perdute (1997). Il gangster pronuncia queste parole poco prima che Fred Madison gli tagli una gola e l'infido Uomo Misterioso lo crivelli di colpi.
- Noi non dovremmo esistere! Manderò le nostre povere anime al riposo eterno! (Tadzio De Santis/Teschio Rosso)
- Personaggio di Capitan America (1990). Il mefistofelico Teschio Rosso pronuncia queste malinconiche parole prima di essere sconfitto da Capitan America.
- No! Che cosa avete fatto? I miei occhi! I miei occhi! (Muska)
- Personaggio di Laputa - Castello nel cielo (1986). Muska pronuncia queste parole prima di precipitare insieme ai detriti di Laputa.
- No David, non parlare... non parlare... (Calogero "Ciccio")
- Personaggio di Pallottole su Broadway (1994). Calogero detto "Ciccio" spira tra le braccia dell'amico sceneggiatore David dopo essere stato ferito a morte dagli sgherri del suo boss Nick Valenti, non prima di avergli dato un ultimo suggerimento per rendere la sua commedia un capolavoro.
- No, io, Ray, sono Vigo, imperatore della Terra. Andatevene voi omuncoli! (Vigo)
- Antagonista di Ghostbusters II (1989). Vigo il Carpatico (conosciuto anche come Vigo il Crudele, Vigo il Torturatore, Vigo lo Schifato e Vigo il Sacrilego) nacque nel 1505 e morì nel 1610. Fu "avvelenato, pugnalato, impalato, impiccato, sbudellato, affogato e squartato". La leggenda narra che le sue ultime parole furono la profezia della sua reincarnazione.
- No Jim, aspetta, no, agente, metti giù quella pistola! (Lee Roberts)
- Personaggio di The Bay (2012). Lo sceriffo Lee Roberts pronuncia queste ultime parole quando un suo collega, Jimson, lo minaccia con una pistola per poi ucciderlo e suicidarsi a sua volta. Lee Roberts voleva aiutare Jimson, il quale era in evidente stato confusionario a causa di un parassita mutato che si era impossessato del suo corpo, divorandogli gli organi e danneggiandogli il sistema nervoso.
- No, loro non si fermeranno, non si fermeranno! State lì fino all'alba. (Robert Neville)
- Personaggio di Io sono leggenda (2007). Robert Neville rivolge queste ultime parole ad Anna, invitandola a nascondersi in una stanza segreta insieme al bambino fino all'alba. Fatto ciò, Neville si fa esplodere con una bomba a mano insieme a tutti gli infetti che erano entrati nel laboratorio.
- No... No, Keoma! No! (William Shannon)
- Personaggio di Keoma (1976). Preso in ostaggio dal malvagio Coldwell, il leggendario pistolero William Shannon prova invano a convincere il figlio Keoma a non uscire allo scoperto, ma il meticcio sceglie ugualmente di arrendersi per il bene del padre. Sfortunatamente dopo un ultimo sguardo tra i due Shannon viene crivellato di colpi da Coldwell, sotto gli occhi disperati di Keoma.
- Non avrete mai la mia anima. Dio, non l'avrete! (Dottor Collins)
- Personaggio di Ultracorpi - L'invasione continua (1993). Pur di evitare di diventare un ultracorpo, cioè una copia aliena priva di sentimenti, il dottor Collins si suicida sparandosi alla tempia.
- Non doveva andare così. (Carroll Oerstadt)
- Personaggio di Déjà vu - Corsa contro il tempo (2006). Il terrorista Oerstadt, che intendeva far esplodere un traghetto, pronuncia questa frase prima di iniziare a sparare, rendendosi conto che il suo piano sta per essere vanificato. Subito dopo viene investito da Claire e poi ucciso dall'agente Doug con un colpo di pistola in fronte.
- Non dovevi tornare... (Xiao Mei)
- Personaggio de La foresta dei pugnali volanti (2004). La giovane Xiao Mei, membro dell'organizzazione dei Pugnali Volanti che si oppone alla dinastia cinese dei Tang, viene colpita a morte da un pugnale di Liu, uno dei suoi spasimanti, mentre tenta di raggiungere l'uomo da lei amato, Jin. Dopo un combattimento tra quest'ultimo e il suo superiore Liu, dove entrambi ne escono malconci, Xiao Mei si rialza, estrae il pugnale dal petto e lo lancia verso Jin, salvandolo da quello che si rivela essere una goccia di sangue di Liu. Mentre quest'ultimo se ne va, Xiao Mei muore tra le braccia del suo amato Jin, dopo avergli rivolto queste ultime parole.
- Non ero pronto... (Dave Boyle)
- Personaggio di Mystic River (2003). Dave pronuncia queste malinconiche parole un istante prima di essere giustiziato dal suo ex amico Jimmy.
- Non fare il mio sbaglio ragazzo... Non eseguire gli ordini tutta la vita... Pensa con la tua testa... (Barbatus)
- Personaggio di Z la formica (1998). La formica-soldato Barbatus, rimasto decapitato da una grossa termite, rivolge queste parole a Z e poi muore.
- Non ho mai sbagliato un colpo in vita mia! Ce l'hai puntata esattamente in mezzo agli occhi dal momento in cui sei entrato qui dentro, razza di coglione! D'accordo, allora accomodati! (Jack Scagnetti)
- Personaggio di Assassini nati - Natural Born Killers (1994). Mentre tiene sotto tiro il serial killer Mickey Knox il folle detective Jack Scagnetti viene tramortito e ferito alla gola da sua moglie Mallory, che lo finisce sparandogli in testa.
- Non ho più bisogno di lei: "Les jeux sont faits". (Joseph Goebbels)
- Personaggio di La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler (2004). Prima di suicidarsi insieme alla consorte Magda, il Ministro della Propaganda del Terzo Reich, per poche ore Cancelliere della Germania al posto di Adolf Hitler anch'egli morto suicida, pronuncia questa frase al militare delle SS Rochus Misch, telefonista del bunker di Berlino.
- Non importa. Stringimi, caro! (Phyllis Dietrichson)
- Personaggio di La fiamma del peccato (1944). Phyllis minaccia di uccidere l'amante Walter Neff, con cui ha organizzato un piano per uccidere il marito e intascare l'assicurazione sulla vita. Phyllis ammette di averlo usato solo per il proprio vantaggio personale, ma subito si ricrede e gli confessa il suo amore. Neff dubita della sincerità del suo affetto, quindi la uccide con due colpi di pistola.
- Non mi sto divertendo più! Morirete insieme! (Ra)
- Personaggio di Stargate (1994). Il malvagio dio Ra rivolge queste parole in lingua antica al giovane egittologo Daniel Jackson nel tentativo di ucciderlo, ma il ragazzo e la rediviva Sha'uri riescono a sfuggire. Ra cerca di sfuggire dalla rivolta con la sua astronave-piramide, ma il colonnello Jack O'Neill lo teletrasporta con gli anelli della defunta guardia Anubis, la sua bomba atomica, e Ra muore nell'esplosione.
- Non... non... di... menti... carmi. (Co Bao)
- Personaggio di Rambo II - La vendetta (1985). Dopo essere stata uccisa dai soldati vietnamiti, la giovane pronuncia a Rambo queste ultime parole.
- Non so dove mi porteranno dopo. Non so cosa troverò oltre il cielo e la terra. Ma non ho paura di partire. Forse lì le cose che non capisco saranno più chiare, come la nebbia quando si dirada. Forse, Doris sarà lì. E forse lì potrò dirle tutte... quelle cose... che qui non hanno parole. (Ed Crane)
- Protagonista di L'uomo che non c'era (2001). Ed compie un ultimo monologo augurandosi di incontrare la moglie Doris nell'aldilà pochi istanti prima di essere giustiziato sulla sedia elettrica.
- O forse io sono finito. È passata la mia ora, le mie parole cadono nel vuoto. Non pensi però, signor Totò, che io pianga per la fine di quello in cui credo: sono convinto che qualcun altro verrà e prenderà la mia bandiera per portarla avanti. Ora io piango di me stesso. è umano, no? Quandoci si sente di non contare più. (Il Corvo)
- Personaggio di Uccellacci e uccellini (1966). Dopo aver parlato a lungo ai suoi compagni di viaggio Totò e Ninetto con tesi marxiste e di sinistra, Il Corvo si accorge che i due non lo ascoltano più e capisce con rammarico di stare per morire, pur essendo consapevole che la sua ideologia non crollerà mai: subito dopo Totò, stufo delle parole del volatile, che fatica a comprendere, gli toce il collo e lo mangia con Ninetto.
- Oh, Napoli! Com'è che si dice? Vedi Napoli e poi... (Vesuvia)
- Personaggio di Totò Sapore e la magica storia della pizza (2003). Mentre insegue Totò Sapore e i suoi amici, che scappano dal Vesuvio, fuori dal vulcano si scatena il temporale. Colpita dalla pioggia scrosciante, la maligna strega di lava Vesuvia pronuncia queste ultime parole senza riuscire a finire la frase in quanto viene solidificata dalla pioggia e muore. Subito dopo, Pulcinella la canzona dicendo "... e poi muori!".
- Oh, no! La roccia! (Ruber)
- Personaggio di La spada magica - Alla ricerca di Camelot (1998). A Camelot, durante lo scontro finale nel quale Kayley e Garret si scontrano con il perfido cavaliere Ruber, quest'ultimo tenta di ucciderli entrambi con la sua Excalibur, rubata da Re Artù, ma colpisce invece, inavvertitamente, la roccia dal quale la leggendaria spada fu estratta in passato. Ruber esclama queste ultime parole, tenta invano di tirare fuori la spada dalla roccia, e muore disintegratosi.
- Oh-oh! C'è qualcuno? Oh-oh! C'è qualcuno? Ehi! C'è qualcuno qui? Ehi, gente! Ehi! C'è qualcuno qui? (Dick Halloran)
- Personaggio di Shining (1980). Il capocuoco dell'Overlook Hotel, Dick Halloran, ritorna all'albergo perché chiamato telepaticamente dal piccolo Danny, in pericolo perché il padre Jack Torrance, custode stagionale dell'hotel, è impazzito e vuole uccidere la famiglia. Prima che Dick possa soccorrerli, Jack lo uccide piantandogli l'accetta nel cuore.
- Oh, Petunia, mi mancherai tanto... sei una brava ragazza, non è vero? Una bella ragazza, lo sei, sì lo sei, mh? Oh, sì, lo sei... (Montgomery Montgomery)
- Personaggio di Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi (2004). L'erpetologo, tutore degli orfani Baudelaire, la notte prima della loro partenza per il Perù rivolge queste parole al suo serpente preferito, mentre alle sue spalle si avvicina il malvagio Conte Olaf che lo ucciderà.
- Ora basta. Adesso faccio sul serio, eh? (Liberty Valance)
- Personaggio di L'uomo che uccise Liberty Valance (1962). L'avvocato Ransom Stoddard capisce che il bandito del West Liberty Valance è al di sopra della legge e che non potrà fermarlo con la sola conoscenza delle norme che regolano la giustizia. L'unico modo per fermarlo è imparare a usare le armi da fuoco e affrontarlo in un duello. Durante lo scontro, il bandito ferisce dapprima Ransom alle braccia per poi minacciarlo di fare sul serio e ucciderlo sul colpo. Nonostante le ferite, Ransom riesce a giocare d'anticipo e ammazzarlo, liberando così la città di Shinbone dalla minaccia di Liberty Valance.
- Papillon... È finita... (André Maturette)
- Personaggio di Papillon (1973). Ultime parole prima di spirare ed essere dato in pasto agli squali.
- Paul il Barcaiolo, Kinky, il Duca, Slasher, Killbur Jerry, Crazy Larry, Mister Lucky, Troup, Jimmy ... Non voglio aggiungere il mio nome alla lista. Il mio nome? Se lo sapeste, sareste furbi quanto me. (XXXX)
- Personaggio di The Pusher (2004). Lasciando il club con Tammy, XXXX si rivolge al pubblico (esempio di rottura della quarta parete) parlando della sua prudenza e della sua intelligenza, poco prima di essere ucciso da un colpo di pistola sparato da Sidney.
- Pembry, attento! Mi ha ammanettato! Porca puttana! (Tenente Boyle)
- Personaggio minore di Il silenzio degli innocenti (1991). Con il fermaglio della penna rubata al dottor Chilton, Hannibal Lecter riesce ad aprire le manette che lo legano alle sbarre della cella mentre il Sergente Pembry e il tenente Boyle gli portano il pasto. Quando Boyle si avvicina, Lecter riesce velocemente ad ammanettarlo per poi saltare addosso a Pembry strappandogli la lingua a morsi e spruzzandogli negli occhi lo spray al peperoncino preso dal suo equipaggiamento. Boyle, impossibilitato ad agire perché ammanettato alle sbarre, muore per le percosse che Lecter gli infligge col manganello. Mentre i poliziotti agli altri piani dell'edificio si accorgono che qualcosa non va, Lecter fa in tempo ad appendere il cadavere sbudellato di Boyle alle sbarre e riesce a evadere con uno stratagemma.
- Perché obbedire senza pensare così istintivamente, lo fa solo la gente come lei, capitano! (Dottor Ferreiro)
- Personaggio di Il labirinto del fauno (2006). Il dottore ha ucciso un ribelle catturato, secondo la volontà del malcapitato, per evitare che questo venisse ulteriormente torturato dal capitano, disobbedendo in tal modo proprio ad un ordine dell'ufficiale. Il capitano Vidal chiede quindi al dottor Ferreiro perché non ha rispettato l'ordine e quella riportata è la risposta del dottore nonché le sue ultime parole, dal momento che poco dopo il dottore verrà ucciso proprio dal capitano con un colpo di pistola alla testa. Va considerato che il film è ambientato dopo la guerra civile spagnola e che il dottore sostiene i ribelli, mentre il capitano sostiene ovviamente Francisco Franco già saldamente al potere.
- Pete, è la seconda pallottola che mi prendo per te. (Hank Quinlan)
- Personaggio di L'infernale Quinlan (1958). L'ispettore Quinlan rivolge queste ultime parole all'amico defunto Pete Mendes, che lo ha colpito a morte dopo essere stato a sua volta ferito.
- Polizia...Vorrei...Vorrei l'ispettore...Silvestri... (Contessa Cristiana Cuomo)
- Personaggio di Sei donne per l'assassino (1963). Dopo aver ucciso l'amante Massimo, la contessa Cristiana prova a chiamare la polizia per confessare i delitti commessi all'ispettore Silvestri, responsabile delle indagini, ma prima di poterlo fare soccombe ad un trauma cranico causato da una caduta provocata da Massimo per metterla a tacere.
- Prendi quel telefono. Voglio che sia tu a chiamare la polizia. Sarà più facile se sarai tu a raccontare i fatti. (Benjamin Lockwood)
- Personaggio di Jurassic World - Il regno distrutto (2018). Benjamin Lockwood pronuncia queste parole al suo maggiordomo e affarista Eli Mills dopo aver scoperto la sua vera natura spietata e obbligandolo a chiamare la polizia. Tuttavia, Mills prende un cuscino e lo mette sul collo di Lockwood, facendolo soffocare a morte.
- Prosegue... prosegue ancora la corsa. La corsa non è finita. (Messala Severus)
- Personaggio di Ben-Hur (1959). Messala, travolto da un carro avversario al termine della corsa delle quadriglie, riesce a rinconcillarsi in punto di morte con l'ex amico Giuda Ben-Hur, suo principale avversario nella competizione.
- Qualunque cosa accada, tu perdi e io vinco! (Ivan Korshunov)
- Personaggio di Air Force One (1997). Il terrorista Ivan pronuncia queste parole al presidente Marshall prima di essere ucciso da lui nella collutazione seguente.
- Quando la musica finisce, raccogli la pistola e cerca di sparare. Cerca! (El Indio)
- Personaggio di Per qualche dollaro in più (1965). Indio pronuncia queste parole sfidando a duello il colonnello Mortimer, che tuttavia riesce a vincere anche grazie all'intervento del Monco.
- Quando sarai nel regno dei cieli, ricordami al padre tuo. (Giovanni Stracci)
- Personaggio dell'episodio La ricotta, nel film collettivo Ro.Go.Pa.G. (1963). Stracci è un sottoproletario che è stato scelto come comparsa per interpretare il buon ladrone in un film sulla Passione di Cristo. Costretto a cedere il proprio cestino del pranzo alla famiglia affamata, Stracci compie un vero e proprio calvario per trovare cibo, riuscendo alla fine ad acquistare della ricotta. Trovato dagli altri attori e dai membri della troupe, egli viene deriso e costretto a mangiare tutti i resti dell'ultima cena. Riportato in scena sulla croce, Stracci viene avvicinato da un assistente di produzione, che gli chiede due volte se ricorda la battuta da dire. Stracci risponde la prima volta in modo approssimativo, ma la seconda alza gli occhi al cielo e assume uno sguardo sofferente, come se facesse realmente la preghiera. L'attimo dopo si inizia a girare la scena della passione, ma tutti si accorgono che Stracci è morto di indigestione.
- Quando ti abbiamo trovato, abbiamo pensato che qualcuno avrebbe cercato di portarti via dopo aver scoperto quello che sapevi fare e questo ci preoccupava molto. Ma poi, quando un uomo invecchia e comincia ad avere una visione diversa diventa tutto più chiaro. E la sola cosa chiara, figliolo, è che tu sei qui per un preciso motivo. Non so quale sia e chi ti abbia mandato, ma forse è perché, ehm... non lo so. Però una cosa è certa. Non è per fare gol quando giochi. (Jonathan Kent)
- Personaggio di Superman (1978). Queste le sue ultime parole a Clark poco prima di cadere a terra per arresto cardiaco.
- Questo è il giorno più bello della... della mia esistenza. Anna... (Nemo Nobody)
- Personaggio di Mr. Nobody (2009). Nemo Nobody, ormai centodiciottenne e l'ultimo mortale sulla Terra, pronuncia queste parole appena prima di morire.
- Questo è il più bel giorno di tutta la mia vita! (Simon Phoenix)
- Personaggio di Demolition Man (1993). Il folle e spietato criminale rivolge queste parole al suo peggior nemico John Spartan nel tentativo di ucciderlo, ma quest'ultimo libera una capsula di elemento criogenico, grazie alla quale riesce a congelare vivo Phoenix, poi gli spara alla testa decapitandolo e frantumandolo in mille pezzi, provocando la sua morte nell'esplosione della fabbrica.
- Qui non avevo mai tenuto un uomo... non ho mai toccato un uomo, a parte mio padre. Era nostro dovere... di Harriet e mio... (Martin Vanger)
- Personaggio cattivo di Millennium - Uomini che odiano le donne (2011). Martin pronuncia queste parole mentre si appresta a torturare Mikael Blomkvist, ma subito dopo viene aggredito e ferito da Lisbeth Salander; nella successiva fuga in auto, esce di strada e muore nell'esplosione della vettura.
- Qui numero uno, ora entriamo in azione! (Robbi)
- Personaggio di Alex l'ariete (2000). Robbi pronuncia queste parole al comando prima di irrompere in un magazzino, venendo crivellato di colpi dai trafficanti d'armi sotto gli occhi dell'amico Alex.
- Renfield, sei uno stronzo! (Dracula)
- Personaggio cattivo di Dracula morto e contento (1995). Dracula, messo alle strette dai protagonisti e con l'alba che incombe, si trasforma in pipistrello e si ripara nel sottotetto della cappella che aveva scelto come rifugio, ma il servo Renfield, cercando di indicargli una via di fuga, lo espone alla luce provocandone la morte.
- Rosabella. (Kane)
- Personaggio di Quarto potere (1941). Il film inizia con la morte di un uomo, che poi si scopre essere il magnate Charles Foster Kane: la cinepresa mostra nella sua mano una palla di vetro con una casetta nella neve e poi, in un primissimo piano, una bocca maschile che pronuncia queste ultime parole.
- Se pensi che io sia tanto idiota da crederci ti sbagli, Ranger! Ah! (El Dorado)
- Antagonista di Tex e il signore degli abissi (1985). Riuscito a tenere sotto tiro il celebre ranger Tex Willer, il bandito El Dorado non si accorge di un serpente vicino alla sua posizione e nonostante gli avvertimenti del suo avversario viene presto morso alla spalla.
- Se si avvicina ancora le sparo in faccia. (Tim)
- Personaggio di L'onda (2008). Tim si spara con un colpo di pistola davanti al corpo studentesco perché il professor Rainer Wenger vuole portare a termine un movimento studentesco chiamato "l'Onda". Nonostante fosse solo un esperimento sul funzionamento delle dittature, l'Onda ha dato a Tim un forte senso di appartenenza e di esaltazione.
- Se vedete il giudice Greenfield, ditegli che suo figlio... (Hatfield)
- Personaggio del film Ombre rosse (1939). La diligenza è sotto l'attacco della tribù Apache. Hatfield, proprio mentre sta per sparare all'amata Lucy per evitare che gli indiani la catturino viva, viene colpito e spira senza poter concludere la frase.
- Sei proprio schifosa... (Michel Pollard)
- Personaggio del film Fino all'ultimo respiro (1960). Colpito alle spalle, il criminale francese Michel Pollard pronuncia morente queste parole alla fidanzata Patrizia, che lo aveva venduto alla polizia.
- Thelma: Senti, Louise, non torniamo indietro.
Louise: Che vuoi dire, Thelma?
Thelma: Non fermiamoci.
Louise: Non capisco!
Thelma: Coraggio.
Louise: Sei sicura?!
Thelma: Sì, vai!
- Protagoniste del film Thelma & Louise (1991). Sono le parole che Thelma e Louise si scambiano prima di lanciarsi con l'auto nel vuoto.
- Si...Esatto. (Ed Bloom)
- Protagonista di Big Fish – Le storie di una vita incredibile (2003). Ed spira sereno in ospedale dopo che il figlio Will ha raccontato la fine della fantasiosa storia della sua vita.
- Sì, lo so... ma io sono esattamente dove è giusto che mi trovi. (Danny Archer)
- Protagonista di Blood Diamond - Diamanti di sangue (2006). Danny è ferito a morte e negli ultimi attimi di vita decide di telefonare a Moddy Bowen, chiudendo poi la telefonata con queste parole.
- Wash Perry: Siamo amici!
Salvatore: Uè!
Wash Perry: Ehi, lassù! Aprite!
Salvatore: Come faremo a farci capire?
Ogilvy: Adopereremo il linguaggio dei segni.
Wash Perry: Sì, capiranno. Vedrai.
Ogilvy: Certo.
Salvatore: Certo! Sventolando una bandiera bianca si fa presto a diventare amici!
Wash Perry: Ehi, lassù! Aprite!
Ogilvy: Uscite fuori! Siamo amici! Siamo i primi a darvi il benvenuto!
Wash Perry: Siamo amici!
Salvatore: Uè!
- Personaggi di La guerra dei mondi (1953). I tre uomini tentano di stabilire il primo contatto tra terrestri e marziani avvicinandosi all'astronave agitando una bandiera bianca, ma vengono polverizzati dal raggio alieno.
- Siamo sulla rotta d'attacco, ragazzi. Questi portelloni li apro a costo di dover usare l'apriscatole! (Maggiore T.J. "King" Kong)
- Personaggio di Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964). Dopo aver pronunciato queste parole il maggiore T.J. "King" Kong apre manualmente i portelloni del suo aeroplano e si butta sulla Russia cavalcando una bomba atomica come se fosse un rodeo.
- Signor Jim, devo dirle una cosa. Mi vuole accompagnare? Jules, guardaci bene. (Catherine)
- Personaggio di Jules e Jim (1962). Catherine, avendo vissuto il periodo senza Jules e Jim in totale solitudine e squallore, decide di fare una riunione con i due. Ad un certo punto, chiede a Jim di parlare in macchina. Subito dopo, si dirige in macchina su un ponte crollato, schiantandosi con la macchina nel lago e suicidandosi insieme a Jim.
- Signore e signori, io e mia moglie Kit vogliamo ringraziarvi per averci invitati oggi qui a questa festa dell'Indipendenza. La festa dell'Indipendenza significa tanto per me visto che molti mi trovano troppo indipendente per i loro gusti. (Senatore Charles Carroll)
- Personaggio di Perché un assassinio (1974). Il senatore Charles Carroll viene assassinato da un cameriere con un revolver mentre pronuncia un discorso in cima allo Space Needle di Seattle.
- Signori! In questo momento supremo, rivolgiamo il nostro pensiero alle nostre famiglie, alla patria, alla maestà del re! Viva l'Italia! (Emanuele Bardone)
- Protagonista de Il generale Della Rovere (1959), il finto generale rivolge queste parole ai suoi compagni prima di farsi fucilare con loro.
- ... sono io il giudice di me stesso, Kris l'hai vista? Kris, non sono pazzo, cerca di capirmi è qualcosa che è nato dalla mia coscienza. Speravo che tu venissi in tempo per vedermi Kris. (Dottor Gibarian)
- Personaggio di Solaris (1972). Dopo aver registrato queste confuse parole per l'amico Kris, il dottor Gibarian si suicida con una siringa di cianuro dopo aver vissuto alcune allucinazioni a causa del pianeta Solaris.
- Sono rovinato. Totalmente rovinato. E per colpa tua, Ed. Per colpa tua. (David "Big Dave" Brewster)
- Personaggio de L'uomo che non c'era (2001). Big Dave pronuncia queste parole aggredendo il suo ricattatore Ed Crane, che per difendersi è costretto a pugnalarlo alla gola con un taglierino.
- Sono qui per riportarti a Fort Kiowa dove sarai processato per omicidio. (Andrew Henry)
- Protagonista de Revenant - Redivivo (2015). Andrew Henry e Hugh Glass sono alla ricerca di Fitzgerald, che ha rubato anche le paghe del forte, ma si dividono per aumentare le possibilità di trovarlo. Durante la ricerca, Andrew viene sorpreso da Fitzgerald che gli punta il fucile contro. Henry prova a convincere il fuggiasco ad arrendersi, ma notando la resistenza di Fitzgerald, prova ad ucciderlo, ma viene freddato da un colpo di fucile.
- Sono stata troppo debole e non potrò rimediare a quello che gli ho fatto. (Christa-Maria Sieland)
- Personaggio di Le vite degli altri (2006). Christa-Maria ha denunciato il fidanzato Georg Dreyman alla Stasi della Germania dell'Est. A causa del senso di colpa e dell'interruzione di farmaci antidepressivi si uccide correndo in strada e facendosi quindi investire.
- Sparano addosso alla macchina! Sparano addosso a me! (Spinoza)
- Personaggio minore di Mortdecai (2015). Il meccanico Spinoza viene sorpreso dall'irruzione del criminale Emil nella sua officina.
- Stai aspettando un treno, un treno che ti porterà molto lontano. Sai dove speri che questo treno ti porti, ma non puoi averne la certezza. Però non ha importanza, perché saremo insieme. (Mal Cobb)
- Personaggio di Inception (2010). Mal è convinta che lei e suo marito Dom stiano ancora sognando e che l'unico modo per svegliarsi sia quello di uccidersi. Così Mal, nonostante gli inviti di Dom a ragionare e a non compiere un gesto così estremo, pronuncia queste parole e si butta dal cornicione, suicidandosi davanti agli occhi del marito. Le ultime parole pronunciate da Mal sono le stesse che Dom aveva detto per tranquillizzarla, poco prima di suicidarsi insieme ed uscire così dal mondo onirico in cui avevano vissuto per circa cinquanta anni.
- Léon: Stansfield?
Stansfield: A tua disposizione.
Léon: Questo... te lo manda... Mathilda.
Stansfield [gli apre il giubbotto antiproiettile]: Merda.
- Personaggi rispettivamente protagonista e antagonista di Léon (1994). Léon, dopo essere sopravvissuto all'agguato della forza d'assalto inviata da Stansfield non prima di aver messo in salvo Mathilda, riesce quasi a fuggire camuffato da agente quando Stansfield lo riconosce, lo segue e gli spara alle spalle. Poco prima di morire però, sganciato e datogli in mano l'anello della sicura di una delle granate che teneva sotto il giubbotto antiproiettile, si fa esplodere insieme a Stansfield, vendicando così Mathilda.
- Superman. (Gigante di ferro)
- Personaggio e co-protagonista de Il gigante di ferro (1999). Sul punto di interrompere l'attacco generale, il generale Rogart viene intercettato dall'ispettore Kena Mansley, che, in un raptus di follia, gli strappa di mano il telefono da guerra e ordina urlando al sottomarino Nautilus di lanciare il missile nucleare, che viene quindi sparato verso la posizione attuale del gigante. Essendo il gigante situato in mezzo alla città, il missile è destinato a schiantarsi sulla cittadina e ad uccidere tutti i presenti. Il gigante dimostra però tutto il suo altruismo: dopo aver salutato per l'ultima volta Hogarth, si lancia nel cielo stellato, colpendo il missile e facendosi esplodere nel cielo. Nel finale, però, è rivelato che il gigante, ancora vivo, si sta ricostruendo.
- Ti ammazzo! Oh, mio Dio!!! (Jose Quesada)
- Personaggio di Daredevil (2003). Dopo aver fallito nell'arrestarlo in tribunale, Matt Murdock nei panni di Daredevil insegue e aggredisce il piccolo criminale e stupratore Jose Quesada, prima in un bar e poi nella metropolitana. Daredevil sfrutta però i suoi poteri per disarmare Quesada e spingerlo sotto le rotaie del treno in arrivo, che trancia a metà il criminale.
- Ti prego, perdonami, Pierrot... (Marianne Renoir)
- Personaggio di Il bandito delle 11 (1965). Marianne pronuncia queste parole dopo essere stata ferita a morte dall'ex amato Ferdinan Giffon.
- Ti voglio bene, Rocky... Ti voglio bene... Oh, mi sento male...! (Mickey Goldmill)
- Personaggio di Rocky III (1982). Durante la conferenza stampa in cui conferma il suo ritiro, il campione del pugilato Rocky Balboa viene insultato e sfidato dall'emergente Clubber Lang: nonostante i consigli del suo allenatore Mickey Goldmill, che lo considera fuori forma, Rocky accetta spinto dall'orgoglio. Poco prima che l'incontro inizi, Lang provoca i due tirando uno spintone a Mickey, che però soffre per via dei sui problemi di cuore: preoccupato, Rocky viene comunque incitato dall'allenatore a combattere. Preoccupato per il suo mentore e ormai fuori forma, il campione viene pesantemente sconfitto da Lang: corso negli spogliatoi, Rocky si reca al capezzale di Mickey, che muore tra le sue braccia.
- Ti vuole a tutti i costi, è vero? Accetterebbe anche di fuggire con te, al costo di rovinare per sempre la propria vita. Ma lo farebbe volentieri perché starebbe con te, questo è ciò che vuole! Ma non ti ha ancora, non ti avrà mai e nessun'altra ti avrà mai perché così voglio io! Non sei altro che un galeotto evaso! Nessuno sa quello che hai scritto! Crederanno a me! Crederanno a me! (Madge Rapf)
- Personaggio di La fuga (1947). Madge è la colpevole di due omicidi per cui Vincent è stato incastrato. Avendo scoperto il vero colpevole, Vincent raggiunge Madge, le mostra una busta che contiene le prove e tenta di costringerla a firmare una confessione. Ma la donna, per evitare che la polizia la arresti e scagioni Vincent, si suicida buttandosi dalla finestra.
- Tom è un mistero. Tom non è una nullità. Tom ha dei segreti che non vuole dirmi e vorrei mi dicesse. Tom ha degli incubi. Questa non è una cosa bella... Tom ha qualcuno che lo ama. Questa sì, è una cosa bella! Mh... Tom mi stringe, mi soffoca... Tom, così mi soffochi! Tom!! (Peter Smith-Kingsley)
- Personaggio di Il talento di Mr. Ripley (1999). Tom si è adagiato accanto a Peter nel letto e lo ha pregato di dirgli qualcosa di bello su Tom Ripley. Mentre Peter sta ancora parlando, Tom, in preda alle lacrime, lo strangola.
- Tu eri assessore quando il Municipio ebbe il coraggio civile di piantarmi gli alberi davanti alla casa. [...] Davanti alla mia casa per togliermi la vista. A me! Il barone Francesco! A me! [...] E non li sapeste nemmeno piantare e quando morirono, mi gettaste la calunnia che li avevo avvelenati io. Voi, ladri svergognati! Io... (Barone Francesco)
- Personaggio di Il bell'Antonio (1960). Il barone è costretto al letto malato e la figlia, la signora Puglisi, prova a destarlo per dargli la notizia del matrimonio tra la nipote Barbara e Antonio Magnano. Il barone avendo udito il nome di Alfio Magnano, padre di Antonio, comincia a inveire contro di lui. Durante la sua invettiva, l'uomo a un certo punto perde conoscenza e muore.
- Tu, io e il bambino... insieme! La più alta espressione di famiglia... Tre in un solo corpo... più umano di me da solo! (Seth Brundle/Brundlemosca)
- Personaggio di La mosca (1986). Seth pronuncia queste parole prima di trasformarsi definitivamente nella Brundlemosca. Dopo aver provato a fondersi con l'amata Veronica tuttavia la creatura si fonde con la capsula del teletrasporto inventata in precedenza e chiede all'amata di finirlo con un colpo alla testa.
- Tu non hai mai capito... perché lo facevamo. Il pubblico conosce la verità. Il mondo è semplice, miserabile, solido, del tutto reale. Ma se riuscivi a ingannarli anche per un secondo, allora potevi sorprenderli. E allora... allora riuscivi a vedere qualcosa di molto speciale. Davvero non lo sai? Era quel... quello sguardo sui loro volti e... (Robert Angier)
- Personaggio di The Prestige (2006). Robert rivolge queste parole ad Alfred Borden, in punto di morte.
- Tu... Sei finito! Tu sei finito... Addio... (Johnny Smith)
- Personaggio La zona morta (1983). Johnny spira tra le braccia dell'amata Sarah con la consapevolezza di aver impedito la salita al potere del folle senatore Stilson.
- Tutto ciò che un tempo ho amato giace in una fossa che ho scavato con le mie mani. Ho seguito il sentiero che lui mi ha tracciato. Nord, sempre a Nord, da mesi ormai con un solo scopo: ucciderlo. Ora sono stanco. Sono... tanto... troppo stanco. (Victor Frankenstein)
- Personaggio di Frankenstein di Mary Shelley (1994). Dopo aver inseguito per mesi fino al Polo Nord il mostro da lui creato per distruggerlo una volta per tutte, il Dr. Frankenstein muore di stenti. Verrà al suo capezzale la Creatura per piangere la morte di quello che considera un "padre".
- Una sorpresina per te, fattone. è arrivato un carico ricco di pura "numero 4". Non ci ha messo le mani nessuno, nel viaggio tra il triangolo d'oro e la tua vena pulsante. Se mi dai un minuto vado e te ne prendo un po'. Non ti muovere, eh! (Puck Beaverton)
- Personaggio di Vizio di forma (2014). Puck pronuncia queste parole prima di allontanarsi per prendere della droga con cui uccidere Doc Sportello: quest'ultimo tuttavia riesce a colpirlo con un lavandino di marmo e ad iniettargli la dose letale.
- Uno si può incazzare quando le cose vanno così. Si può bestemmiare, maledire il destino, ma quando arriva la fine non resta che mollare. (Capitano Mike Clark)
- Personaggio di Il curioso caso di Benjamin Button (2008). Il capitano, ferito a morte durante una battaglia navale, rivolge queste ultime parole a Benjamin.
- Un colpo solo? (Nick Chevotarevich )
- Personaggio di Il cacciatore (1978). Tornato in Vietnam per salvare l'amico Nick, divenuto un giocatore ossessionato dalla roulette russa, Mike decide di sfidarlo al gioco, rivivendo così la tortura che avevano subito nel campo di prigionia in Vietnam: nonostante le suppliche dell'amico, Nick gli sorride e, conscio di essere un uomo finito e mai riuscito a superare il trauma della guerra, si spara in testa, morendo tra le sue braccia.
- Va bene, brutti alieni del cazzo! Usando un'espressione della mia generazione, ficcatevelo nel culo! (Russell Casse)
- Personaggio di Independence Day (1996). Russell è l'ultimo pilota tra quelli impiegati nell'attacco alla nave aliena ad avere ancora un missile, ma non riesce a sganciarlo e il suo aereo ha il motore danneggiato. Decide quindi di sacrificarsi lanciandosi all'interno dell'arma con la quale gli alieni si apprestavano ad aprire il fuoco sugli umani, innescando in tal modo una reazione a catena che fa precipitare l'astronave aliena. Poco prima di sacrificarsi Russell pronuncia queste parole.
- Vado di sotto a controllare la stiva! (Primo ufficiale della Dameter)
- Personaggio de Nosferatu il vampiro (1922). Dopo che l’ultimo membro dell’equipaggio della nave Daemeter, morto per la peste, viene gettato in mare dal capitano e dal suo primo ufficiale, quest’ultimo si reca armato di ascia nella stiva, ostinato a scoprire la verità sulle misteriose casse trasportate sulla nave. Tuttavia, nella stiva trova il vampiro Orlok: terrorizzato, il marinaio indietreggia fino a cadere in mare, annegando.
- Vi darò la caccia io stesso! Farò saltare la testa a quella puttana di tua moglie! E poi spedirò il tuo culo marcio in un letamaio con le mie stesse mani! (Direttore Dwight McClusky)
- Personaggio di Assassini nati - Natural Born Killers. Deciso ad uccidere personalmente i folli coniugi Mickey e Mallory Knox, il sadico direttore McClusky non si accorge dell'arrivo dei detenuti che in precedenza aveva maltrattato, venendo linciato dalla folla.
- Vigliacchi... erano disarmati! Maledetto! Siete un branco di assassini! Che tu e i tuoi fratelli possiate morire sputando sangue! Maledetti! (Consuelo Baxter)
- Personaggio di Per un pugno di dollari. Dopo aver torturato il protagonista del film, Ramon organizza una caccia spietata contro i Baxter insieme ai suoi Rojo. Riuscito a scappare e rinchiusosi in una bara del becchino Piripero, Joe assiste impotente allo stermino dei Baxter, la cui residenza viene data alle fiamme e i cui membri vengono uccisi uno per uno mentre tentano di sfuggire alla morte. John, Antonio e Consuelo Baxter escono per ultimi per una resa incondizionata, ma Ramon uccide i primi due e poi la donna, dopo che quest'ultima gli rivolge queste ultime parole.
- Vi ricordate che abbiamo parlato di John Philip Sousa, grande compositore di marce di inizio Novecento. Era un uomo molto famoso ma aveva un odio profondo per le registrazioni: non permetteva mai che registrassero la sua musica, persino quando arrivò Thomas Edison con la sua sensazionale invenzione, il fonografo. Ma a Edison non importava, se ne infischiò e registrò di nascosto una composizione di Sousa durante una parata. Lo definirei il primo vero "disco pirata". [gli studenti ridono] Allora voi che ne pensate? Che dite? Sousa aveva ragione? Secondo voi è giusto, sarebbe giusto se un artista nei giorni nostri salisse su un palco, collegasse un lettore CD a un amplificatore e nient'altro. Può bastare? Io non lo so. Sono molto più vecchio di voi ma tendo a pensare che ci sia un elemento della musica che non si possa catturare: non si può catturare la vita, non si può catturare il cuore umano. Il momento della creazione è qualcosa di fugace. (Parker Wilson)
- Personaggio di Hachiko - Il tuo migliore amico (2009). Parker tiene ai suoi studenti quella che diventerà improvvisamente la sua ultima lezione. Ad un certo punto, infatti, avvertendo un malore, va a sedersi a fianco a loro in un posto libero, accasciandosi al suolo poi un attimo dopo essersi rialzato.
- Viva l'anarchia! (Bartolomeo Vanzetti)
- Personaggio di Sacco e Vanzetti (1971). Vanzetti pronuncia queste parole poco prima di essere giustiziato sulla sedia elettrica. In alcune versioni del film il volume della pellicola è stato azzerato nel momento in cui Vanzetti pronuncia questa frase, ma dalle immagini l'esclamazione si può comunque intuire, con fatica, dal labiale di Gian Maria Volonté, l'attore che interpreta Vanzetti.
- Voglio tornare a casa. (Buba)
- Personaggio di Forrest Gump (1994). Ferito mortalmente da un attacco dei Vietcong durante la Guerra del Vietnam, Buba rivolge queste ultime parole a Forrest, che lo tiene tra le sue braccia.
- Voi pensate che l'acqua sia letale, dovreste vedere il ghiaccio. Si muove come se avesse una mente, come se ricordasse di aver strangolato il mondo un tempo e avesse il gusto dell'omicidio! Caduta la valanga, impiegammo una settimana a venirne fuori e in quei giorni perdemmo la speranza. Non ricordo con esattezza quando iniziammo a scannarci tra noi, so solo che in sette eravamo sopravvissuti alla valanga, ma che solo cinque si salvarono. Facemmo un giuramento, che sto violando ora. Giurammo di dire che era stata la neve a uccidere gli altri due... ma non era vero. La natura può essere micidiale, ma non regge il confronto con l'uomo. Avete visto precipitare una situazione, e quanto in fretta questo avvenga, be', le cose possono andare peggio di così. Perciò da adesso, quale che sia il motivo non litigheremo più fra noi! Uniremo invece gli sforzi e alla fine troveremo il modo per uscire da qui! Per prima cosa dobbiamo isolare questa piscina! (Russell Franklin)
- Personaggio di Blu profondo (1999). Russell pronuncia queste parole poco prima di essere divorato da uno squalo.
- Voleva far del bene, Willie Stark. A tutto il mondo, Willie Stark. Perché allora l'hanno ucciso, Willie Stark? Perché? ('Willie Stark)
- Personaggio di Tutti gli uomini del re. Politico prima integerrimo e poi, ottenuto il successo, corrotto e intrallazzatore. Viene ucciso per vendetta e morendo pronuncia queste parole.
- Vorrei avere avuto un padre... come te... (Rufio)
- Personaggio di Hook - Capitan Uncino (1991). Rufio è il capo dei Bimbi Sperduti, e viene trafitto a morte durante un duello con Capitan Uncino. In punto di morte, rivela a Peter Pan che avrebbe voluto avere un padre come lui.
- Vorrei che vedeste quello che vedo io! Vorrei che foste tutti qui con me! Oh Baby! Fatti sotto! Ricordatevi sempre amici, il primo a dirvelo, è stato Chaaarlie! (Charlie Frost)
- Personaggio di 2012 (2009). Charlie, pensando al suo pubblico di ascoltatori, esclama queste parole appena prima di essere travolto dall'eruzione del supervulcano appena sorto nel parco di Yellowstone.
- Vuoi salvarmi la vita?! (Mitch Leary)
- Personaggio di Nel centro del mirino (1993). Nonostante il suo avversario Frank provi a salvargli la vita, l'assassino Mitch Leary sceglie di lasciarsi cadere nel vuoto dopo il suo tentativo fallito di assassinare il presidente degli Stati Uniti. Leary aveva lasciato precedentemente un messaggio sulla segreteria telefonica di Frank in cui aveva dichiarato la sua stima per l'avversario.
007
Per approfondire, vedi: Ultime parole dai film di 007. |
- Dite questo ai lavoratori, quando vi chiedono dov'è finito il vostro Presidente: noi, i soldati del Fronte di Liberazione Nazionale d'America, noi, nel nome dei lavoratori e di tutti gli oppressi di questa patria dell'imperialismo, abbiamo vibrato un colpo mortale alla sbirraglia razzista di stato! Quale azione rivoluzionaria poteva essere più esemplare di questa? Far crepare il loro Presidente nell'inferno della sua prigione imperialista! (Terrorista)
- Personaggio di 1997: fuga da New York (1981). Durante un volo importante, che porta il presidente ad un fondamentale vertice di massima sicurezza sulla guerra ormai imminente, l'Air Force One viene dirottato da alcuni terroristi anarchici: essi vogliono schiantarsi verso il carcere di massima sicurezza di New York, in modo da dare un forte messaggio anti-capitalista alla nazione. Deciso a salvarsi, il presidente scappa utilizzando la capsula d'emergenza dell'aereo, portando con sé la propria preziosissima valigetta: l'istante successivo alla sua fuga l'aereo si schianta al centro di New York, uccidendo i terroristi e l'intero staff presidenziale.
- A troppi perché potrei pensare... (Ragazza)
- Personaggio di 1997: fuga da New York (1981). Per recuperare il presidente e sopratutto la sua valigetta, l'Alto Commissario Bob Hauk sceglie di assoldare il pericoloso criminale Jena Plissken, offrendogli in cambio la libertà. Riuscito ad infiltrarsi nella prigione di New York, Jena vaga in cerca del presidente finché non si imbatte in dei sinistri figuri: si tratta dei Pazzi, pericolosa gang cannibale che vive nel sottosuolo ed esce solo durante la notte. Rifugiatosi in un negozio, qui Jena incontra una ragazza, rifugiatasi dentro per evitare i cannibali: la donna spiega al nuovo venuto tutte le regole della prigione e, riconoscendolo, gli chiede di aiutarla a fuggire dalla prigione. Tuttavia in quel momento i Pazzi provano ad entrare nel negozio: Jena si prepara a sparargli contro, ma i cannibali irrompono improvvisamente dal pavimento trascinando via la povera ragazza.
- Sono tutte puttanate! Non dovresti essere qua dentro... (Romero)
- Personaggio di 1997: fuga da New York (1981). Per salvare il presidente Jena si allea col suo ex complice Harold "Mente" Helmann e la sua concubina Maggie: il piano tuttavia non va a buon fine e Pliskeen viene catturato dal Duca, boss di New York che ha catturato il presidente. Mentre Jena è costretto a combattere contro un "gladiatore" del Duca, Mente e Maggie entrano nell'ufficio del criminale, pretendendo di parlare col presidente: Romero, braccio destro del Duca, si dimostra estremamente sospettoso, ma prima di poter fare alcunché viene pugnalato al petto da Mente mentre Maggie elimina gli altri sgherri di guardia.
- Rallenta, rallenta! Rallenta un pò, Jena! Per me stai pestando troppo, Jena! (Il Tassista)
- Personaggio di 1997: fuga da New York (1981). Dopo aver sconfitto il gladiatore del Duca Jena si ricongiunge a Mente, Maggie e al presidente con l'obbiettivo di lasciare New York: l'aereo di Pliskeen però è stato distrutto da una gang e pertanto è inutilizzabile. Il gruppo viene aiutato dal Tassista, ammiratore di Jena che li fa salire sul suo taxi: il gruppo viene inseguito dal Duca fino ad uno dei ponti minati di New York, unici punti di uscita alternativi. Nonostante i suggerimenti di Mente, che ha in possesso la mappa delle mine, nello stress della fuga Jena sbaglia strada, finendo su una mina: l'esplosione è tanto potente da spezzare il taxi in due parti e uccidere il Tassista.
- Stai sulla destra, stai sulla destra! Non ti è bastato, no? Ora fermati! No, non di là, per Dio! (Harold "Mente" Helmann)
- Personaggio di 1997: fuga da New York (1981). Dopo la morte del tassista, il gruppo prova a proseguire pur avendo alle calcagna il Duca. Rimasto indietro, Mente si accorge che i compagni stanno per finire sulle mine e prova ad avvisarli: senza accorgersene anch'egli finisce in una zona minata, morendo sotto gli occhi dell'amata Maggie.
- Ehi, Guercio! Guardami in faccia quando ti parlo! Capito, lurido merdoso? (Ariano)
- Personaggio di Fuga da Los Angeles (1996).
- Beh, una volta inquadrato questo posto non è poi tanto male! (Taslima)
- Personaggio di Fuga da Los Angeles (1996).
- Sparate! Sparate! (Cuervo Jones)
- Personaggio di Fuga da Los Angeles (1996).
Citazioni in ordine temporale.
- Questa è blasfemia! Questa è pazzia! (Messaggero di Serse)
- Serse aveva inviato il messaggero per chiedere agli spartani di sottomettersi. Leonida, dopo aver rifiutato l'invito, risponde «Pazzia? Questa è Sparta!» alle ultime parole del messaggero e quindi spinge quest'ultimo con un calcio in un pozzo.
- Un comportamento da vera sovrana. Allontanatela dall'assemblea prima che ci infetti oltre con la sua abbietta e indegna presenza. (Consigliere Terone)
- Durante l'assemblea di Sparta, nella quale Gorgo tenta di convincere tutti gli altri consiglieri a inviare un'armata in soccorso di Leonida, Terone la insulta pubblicamente rinfacciandole di avergli offerto il suo corpo. Questo provoca la rabbia di Gorgo che lo infilza con la spada di una guardia: dalla borsa del suo cadavere cadranno poi delle monete persiane, prova della sua corruzione.
- Mio re... è un onore... morire al tuo fianco. (Stelios)
- Stelios rivolge queste parole a Leonida poco prima di soccombere sotto le frecce dei persiani.
- Mia regina... Moglie mia... Mio amore! (Leonida)
- Leonida pronuncia queste parole poco prima di soccombere sotto le frecce dei persiani.
Citazioni in ordine temporale.
- Io sono con Ursua! (Soldato fedele ad Ursua)
- Dopo la morte di alcuni uomini e la sparizione delle zattere, il comandante della spedizione Pedro de Ursua ordina di tornare al gruppo principale, dal loro capo Pizarro. Gli uomini però non vogliono rinunciare alla ricerca di El Dorado e, guidati da Lope de Aguirre, feriscono Ursua e catturano il suo braccio destro Armando. Uno dei soldati, fedele ad Ursua, sguaina la spada e sfida Aguirre, ma viene immediatamente ucciso dai rivoltosi con un colpo di fucile alla gola.
- ... Dieci! (Soldato ribelle)
- Fermatisi in un villaggio in cui hanno scacciato gli indios, Aguirre e i suoi uomini, ormai stanchi e affamati, pianificano la loro prossima mossa. Aguirre però si accorge che un soldato è rimasto in disparte e sta esponendo ad un altro soldato, Carlos, i suoi piani di fuga. Furente, Aguirre ordina a Ferucio di sbarazzarsene: nonostante Carlos provi ad avvisare il compagno, distratto dalla conta delle curve nel fiume da superare, il ribelle viene decapitato con un machete.
- Maledetti indios... Maledetta foresta... (Ferucio)
- Mentre proseguono lungo il fiume, Aguirre e i suoi uomini vedono degli indios, e attraverso il loro interprete capiscono che vogliono mangiarli. Improvvisamente la zattera finisce vicinissima alla costa: Aguirre e i suoi uomini riescono ad allontanarsi, ma una lancia colpisce Ferucio, il braccio destro di Aguirre, che fa appena in tempo a imprecare, per poi cadere in acqua.
- Non c'è nessuna nave... Nessuna foresta... E nemmeno frecce. Le frecce le immaginiamo per avere paura. (Ocijo)
- Sulla zattera gli uomini sono ormai affamati, stanchi e ammalati dalla febbre tropicale. Ad un certo punto Ocijo, lo schiavo nero di Pizarro unitosi in precedenza alla missione, crede di vedere una nave su un albero. Padre Gaspar gli fa notare tuttavia come in realtà sia solo un'illusione. Aguirre allora si infuria e si ostina a indicare la presenza della nave, ma Ocijo, ormai moribondo e colpito da una freccia, si convince dell'inesistenza del vascello e muore.
- Si, ma questa freccia non può farmi più niente. Questa non è pioggia... (Gaspar de Carvajal)
- Sulla zattera gli uomini sono ormai affamati, stanchi e ammalati dalla febbre tropicale. In quel momento Ocijo ha un'allucinazione su una nave volante. Gaspar, il sacerdote con il compito di documentare la spedizione, lo contraddice, ma Aguirre, convinto anche lui della veridicità dell'allucinazione, parla contro Gaspar. Questi tuttavia, ferito da una freccia, prende finalmente posizione contro di lui e tenta di ucciderlo con una spada, ma perde presto le forze e muore.
Alien
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Alien. |
Citazioni in ordine temporale.
- Miei cari amici, è incredibile come vadano veloci le cose qua fuori. Ricordo che una volta quando ero ragazzo vidi una macchina, ma adesso, sono dappertutto. Sembra che all'improvviso il mondo abbia una gran fretta. Il comitato per la libertà condizionata mi ha trovato una camera in un posto che si chiama "il birraio". E un lavoro: sono inserviente in un supermercato. È un lavoro duro. Io faccio del mio meglio ma le mani mi dolgono in continuazione. Al direttore non sono molto simpatico. Qualche volta, dopo il lavoro, vado nel parco e do da mangiare agli uccelli. A volte penso che anche Jake potrebbe venire lì, così, per farmi un saluto, ma non l'ho mai visto. Spero che dovunque si trovi stia bene e che si sia fatto nuovi amici. Ho qualche problema a prendere sonno la notte. Faccio spesso dei brutti sogni in cui cado nel vuoto, mi sveglio spaventato e a volte mi ci vuole un po' per ricordarmi dove sono. Magari dovrei comprarmi una pistola e rapinare il supermercato così mi rimanderebbero a casa; potrei sparare al direttore giacché ci sono, tanto per andare sul sicuro. Ma credo di essere troppo vecchio ormai per fesserie del genere. Non mi piace qui; mi sono stancato di avere paura in continuazione, così ho deciso di andarmene. Non credo che se la prenderà nessuno... A che serve un avanzo di galera come me?
P.S. Dite a Heywood che mi dispiace di avergli graffiato il collo.
Con affetto, Brooks. (Brooks Hatlen)
- Questa è la lettera d'addio scritta da Brooks ai suoi amici del carcere. Prima di impiccarsi nella sua camera, Brooks inciderà su un muro la scritta "Brooks was here" ("Brooks è stato qui").
- Me ne dia l'opportunità, signore! (detenuto Tommy Williams)
- Tommy viene convocato dal direttore Samuel Norton e i due parlano del reale assassino della moglie di Andy Dufresne e del suo amante. Il rilevamento del reale assassino potrebbe portare allo scagionamento di Andy. Così il direttore per impedire a Tommy di testimoniare in un eventuale processo, ordina al Capitano Hadley di spare al detenuto. Tommy viene quindi ucciso e Norton per giustificare l'accaduto, sparge la voce di una tentata evasione da parte del detenuto.
- "Caro direttore, aveva ragione la salvezza è qui dentro." (direttore Samuel Norton)
- Norton legge questa dedica sulla prima pagina della Bibbia di Andy, lasciata da quest'ultimo nella cassaforte di Norton poco prima di scappare. Il direttore scopre che le pagine centrali della Bibbia erano state forate in modo da poter nascondere al loro interno il martello da roccia, Andy allude ironicamente proprio a questo e cita delle parole che lo stesso direttore aveva rivolto a lui: «Non voglio privarti di questo, la salvezza è qui dentro.» Norton sente le sirene della polizia e capisce che ormai è condannato, così carica una pistola e la punta verso la porta dalla quale entreranno i poliziotti, inteso ad affrontarli. All'ultimo momento però cambia idea e si suicida sparandosi un colpo alla testa.
Citazioni in ordine temporale.
- Nuotare in mare aperto... come la grande, buona aringa! (Commerciante di aringhe)
- La giovane e bella Sonja si ritrova costretta dagli eventi a sposare un bolso e noioso commerciante di aringhe: assolutamente delusa da questo matrimonio, la donna lo tradisce continuamente, divenendo uno degli scandali più celebri di San Pietroburgo. Un giorno, Sonja torna a casa e trova il marito a letto con due medici e un prete a fianco: l'uomo infatti si è accidentalmente colpito al cuore mentre puliva la pistola in preparazione di un duello per l'onore della donna. Sonja tenta impacciata di fare per una volta la mogliettina amorosa, ma esattamente come i medici è disinteressata al marito: prima di morire, l'uomo immagina un'ultima volta il suo unico, vero amore, ovvero le aringhe.
- Senti, se ti imbatti in mia moglie, io ero con te! (Grabotkin)
- Divenuto per caso un eroe di guerra, Boris Grushenko riesce in maniera fortuita a sposarsi con l'amata Sonja che, inizialmente restia, si innamora dopo poco tempo di lui. Dopo i primi giorni di felicità però Boris inizia a soffrire di una profonda depressione: come confida ad un amico, sta sviluppando il desiderio del suicidio. Mentre passeggiano, Boris vede la Morte, che aveva già incontrato da bambino: essa infatti sta accompagnando un suo conoscente, Grabotkin, e la sua amante. Prima di andarsene, Grabotkin ordina a Boris di coprirlo con la moglie per la scappatella.
- Ehi, ma perché sta elencando tutte le mie qualità? (Sosia di Napoleone)
- Vedendo come la Russia soffre per le invasioni dei francesi, Sonja e Boris decidono di uccidere Napoleone in persona:infiltratisi alla sua corte fingendosi nobili spagnoli, i due riescono a far introdurre Sonja nelle stanze dell'imperatore. Nonostante vari incidenti, Boris e Sonja riescono a tramortirlo: tuttavia, i due aspiranti eroi non hanno la forza di ucciderlo a sangue freddo e si danno così alla fuga. Pentitasi per la ritirata, Sonja ordina a Boris di tornare per eliminarlo: il pavido russo tuttavia non se la sente ancora, reputando l'omicidio l'azione più immorale che un uomo potrebbe compiere. Tuttavia, mentre alcuni soldati francesi irrompono nella stanza un sicario nascosto in un armadio spara alla schiena di Napoleone: questi in realtà non era che un impostore, facente parte del piano del nobile Pinco Pallino per sventare la presunta congiura ed entrare nelle grazie dell'imperatore.
- Quanto all'amore... Sapete, che si può dire? Non è la quantità dei vostri atti sessuali che conta: è la qualità. D'altronde, se la quantità è meno di una volta in sette o otto mesi, io una guardata me la farei dare! Beh, io avrei proprio finito: addio. (Boris Grushenko)
- Catturato dai francesi, Boris viene condannato alla fucilazione per il giorno successivo: nella notte, egli riceve la visita di un angelo, che dichiara solennemente che il giorno successivo verrà graziato dall'imperatore. Il giorno successivo, Boris si reca soddisfatto alla sua esecuzione, ma viene fucilato comunque: il presunto angelo non era che un'allucinazione di Boris, creata dalla sua speranza di non morire. Accompagnato dalla Morte, il giovane si reca a dire addio all'amata Sonja: salutati anche gli spettatori, Boris si allontana con la Morte, danzando tra gli alberi.
- Ehi, Lance, piantala! (Tyron "Clean" Miller)
- Mentre la barca è ferma in mezzo al fiume, l'equipaggio si mette a leggere la posta che avevano ricevuto all'ultimo avamposto americano, riuscendo a ricollegarsi col mondo esterno. Tuttavia, in quel preciso istante alcuni vietcong nascosti sulla riva tirano una raffica di mitra contro l'imbarcazione. Dopo un'inutile controffensiva, l'equipaggio fa una tragica scoperta: il giovane Clean è stato colpito in pieno. Il ragazzo spira agonizzante fra le braccia dell'affranto Capitano Philips, mentre in sottofondo si sente ironicamente il nastro inviatogli dalla madre che lo invitava a tornare presto a casa
- Un... giavelotto... (George Philips)
- Mentre attraversa un tratto di fiume, il battello viene attaccato da un gruppo di misteriosi guerriglieri, che mimetizzati nella giungla lanciano dei bastoncini per intimidire i soldati. Philips vorrebbe attuare una repressione armata, ma Willard lo impedisce. Nasce l'ennesima discussione tra i due, che viene sedata in modo violento e improvviso: una lancia lanciata dai guerriglieri colpisce in pieno petto il capitano del battello, che crolla a terra agonizzante. Willard prova ad aiutarlo, ma improvvisamente Philips, deciso a vendicarsi dell'uomo che ha provocato la sua morte e quella dell'amato Clean, cerca di avvicinare la faccia del capitano alla punta della lancia. Tuttavia, muore prima di finire l'impresa, spirando ironicamente fra le braccia dell'odiato rivale.
- Quasi otto ore... Sto dormendo... Sto dormendo e sogno di essere su questa barca del cazzo... Merda, sono passate otto ore? (Jay "Chef" Hicks)
- Arrivati al villaggio di Kurtz, Willard si organizza: egli parte in esplorazione con il giovane Lance, lasciando di guardia alla barca il fido Chef, sempre più deciso ad aiutarlo dopo aver assistito alla pazzia del luogo, con l'incarico di ordinare un bombardamento sulla zona nel caso i due non tornino entro otto ore. Passano le ore, e poiché i due non tornano, Chef decide di ordinare la distruzione del luogo via radio, ma purtroppo viene catturato e decapitato, con la sua testa recapitata personalmente da Kurtz a Willard, suo prigioniero, che reagirà con terrore alla morte del suo ultimo alleato fidato.
- L'Orrore... L'Orrore... (Col. Walter E. Kurtz)
- Desideroso di morire e consapevole di essere arrivato al capolinea della propria vita, il colonnello Kurtz libera Willard, lasciandolo tornare alla nave. Il Capitano, desideroso di compiere la missione anche e sopratutto per porre fine alle sofferenze del colonnello, si intrufola nella dimora di Kurtz armato di Machete, mentre gli indigeni, tra cui spicca Lance, compiono un rito pagano. Mentre Kurtz invia un nuovo messaggio alla radio, Willard lo attacca e lo colpisce alle spalle, trovando comunque una scarsa resistenza. Dopo aver pronunciato queste parole, il mefistofelico colonnello spira col sorriso, potendo finalmente morire in pace e lasciare il mondo alle spalle.
- Ok, ok, parliamo! Parliamo per un secondo! No, no, no! (Burt Cummings)
- Consegnato da "Coyote" nelle mani degli zombie, la viscida guardia Burt Cummings viene morsa dal loro leader Zeus diventando uno zombie nell'arco di pochi minuti.
- Non ti lascerò andare lì da solo! (Maria Cruz)
- Promettendo all'amico Scott di aiutarlo a salvare la figlia Kate, la mercenaria Maria Cruzsi prepara a lasciare l'edificio in cui si trovano: fortunatamente appena apre la porta si ritrova davanti ad una squadra di zombie ed uno di loro le rompe il collo sotto gli occhi dell'amico.
- Ciao amore, ci sei ancora? Avanti, dai...Maledizione! (Martin)
- Convinto di aver recuperato la testa della regina degli zombie, l'infido Martin scopre di essere stato fregato dall'ex complice Coyote. Prima di poter fare alcunché però il mercenario si accorge di essere stato raggiunto dalla tigre zombie che lo sbrana seduta stante.
Fermo o le spappolo la testa! Andate, andate! (Lily "Coyote")
- Sacrificandosi per salvare i compagni, Coyote viene impalata con una sbarra di ferro dal letale Zeus, ma prima di morire si vendica scagliando la testa della sua compagna al suolo.
- Tenetevi, tenetevi! Cazzo... (Marianne Peters)
- Ferita nella colluttazione tra Scott e Zues, la pilota Marianne Peters riesce a sorvolare le mura attorno a Las Vegas, ma allo stremo delle forze finisce per schiantarsi poco dopo morendo sul colpo.
- Lasciati guardare... (Scott Ward)
- Ferito a morte nello schianto dell'elicottero e morso da Zues, Scott si riconcilia con la figlia Kate e muore chiedendole di dargli il colpo di grazia una volta trasformato in zombie.
- Le mura della realtà crollerebbero all'istante e da salvatore della causa Ribelle lei si ritroverebbe l'amico del cuore di Cohaagen! Avrebbe perfino delle fantasie sugli antichi Marziani cosa che lei ha richiesto, ma alla fine riportato a Terra verrebbe lobotomizzato! Le conviene dominarsi Doug, e mettere via quella pistola! ...bene. Ora si metta la capsula in bocca. La inghiotta! (Dr. Edgemar)
- Personaggio del film Atto di forza.
- Doug! Tesoro, tu non mi faresti del male... Vero, dolcezza? Dolcezza, sii ragionevole, dopotutto, siamo sposati! (Lori)
- Personaggio del film Atto di forza.
- Innesca il Reattore... Libera Marte... (Kuato)
- Personaggio del film Atto di forza.
- Ehi, ma dove cavolo ti sei ficcato?! (Benny)
- Personaggio del film Atto di forza.
- Andrai all'inferno con me! Noooo!!! (Richter)
- Personaggio del film Atto di forza.
- No! Non lo fare! Moriremo tutti! Sarà la fine per tutti!! No, no... Noooo!!! (Vilos Cohaagen)
- Personaggio del film Atto di forza.
- La tua pistola funziona? (capo dei banditi alla locanda)
- Il fuorilegge canterino Buster Scruggs arriva in una locanda insieme al suo cavallo Dan, chiedendo al barman di bere del wisky come stanno facendo gli unici altri avventori, un gruppo di banditi: il locandiere afferma però che solo i veri fuorilegge possono bere Wisky. Col sorriso sulle labbra, Buster afferma di essere un vero fuorilegge, ma il capo dei banditi lo insulta affermando di ritenerlo uno stupido pagliaccio: sempre con i suoi metodi affabili e la sua parlantina ricercata, Buster insulta a sua volta i banditi. Furente, il capo si alza in piedi e chiede beffardamente a Buster se sa sparare: come risposta, Buster lo uccide istantaneamente con un colpo alla testa, per poi massacrare il taverniere e gli altri fuorilegge, lasciando un solo superstite, ferito gravemente, ai lupi e ai coyote.
- E se invece non volessi? (Surly Joe)
- Arrivato in una nuova cittadina, Buster entra nel locale saloon, in cui vige la regola di consegnare le armi all'ingresso, e si siede ad un tavolo da poker, prendendo il posto del precedente giocatore. Gli altri giocatori lo invitano a giocare la mano del suo predecessore, ma Buster, vedendo come si tratti della famigerata “Mano del morto”, si rifiuta: uno dei giocatori, Surly Joe, si alza in piedi e, estratta la pistola, ordina furiosamente a Buster di giocare. Buster invita allora Joe a deporre l’arma all’ingresso come da regole, ma il criminale nega di volerlo fare. Buster allora dà un pestone ad un’asse della tavola che si ribalta e colpisce la pistola di Joe, facendogliela finire in faccia e facendogli partire un colpo.
- Beh, questa è nuova. (Buster Scruggs)
- Dopo il duello contro il fratello di Surly Joe, Buster fa per andarsene via quando la sua attenzione viene attirata da un cavaliere misterioso che arriva in città, completamente vestito di nero e cantando come lui. Avvicinatosi, l’uomo in nero saluta Buster con gli epiteti che il bandito preferisce ma che nessuno ha mai usato e lo sfida a duello. Convinto che si tratti dell’ennesima sfida che vincerà facilmente, Buster invita il misterioso avversario a sparare quando vuole, ma appena termina la frase sente uno sparo e si accorge che il rivale ha già sparato e che il suo cappello ha un buco: tirato fuori il proprio specchio, Buster si accorge di essere stato colpito alla testa e, stupendosi, cade a terra morto. Mentre il suo cadavere verrà portato via, l’anima di Buster ascenderà in cielo cantando insieme al suo assassino, che altri non è che La Morte.
- Ecco una bella ragazza. (Il Bandito Solitario)
- Scampato all’impiccagione grazie agli indiani, che massacrano gli ufficiali incaricati dell'esecuzione, il bandito solitario viene raccolto da un mandriano, che gli chiede in cambio una mano a portare al confine la propria mandria: il bandito accetta volentieri, ma quando appaiono alcuni uomini di legge il mandriano fugge, rivelando di essere in realtà un ladro di bestiame. Accusato di essere suo complice, il bandito solitario viene condannato all’impiccagione insieme ad altri criminali. Dopo aver confortato ironicamente uno dei suoi compagni di sventura chiedendogli se si tratti della sua prima impiccagione, il bandito solitario vede tra la folla sprezzante una giovane donna che gli sorride: l’istante successivo, gli viene messo il cappuccio in testa e viene impiccato con gli altri detenuti, tra gli applausi scroscianti della folla.
- Mi rimane da darti solo un centinaio di ghinee... perché ho perso il resto a carte ieri sera. Baciami, ragazzo mio, perché non ci vedremo più... (Capitano Grogan)
- Finito nell'esercito inglese, il giovane Raymond Barry incontra un suo vecchio amico, il capitano Grogan, che gli rivela un segreto sconvolgente: egli era stato pagato per truccare il duello che costrinse Raymond a lasciare il suo paese d'origine. Il giorno dopo i due amici finiscono in prima linea contro i francesi e Grogan viene ferito gravemente: portato al sicuro dal protetto, il capitano consegna a Raymond un centinaio di ghinee, ultimi risparmi di una vita, per poi morire tra le sue braccia.
- Non così in fretta, mio caro, come a voi forse piacerebbe! Mi hanno dato tante volte per spacciato, ultimamente, e c'era sempre un candidato, o anche più di uno, in attesa di farsi avanti per la successione! Mi dispiace per voi, signor Barry: ci soffro a fare aspettare voi o qualsiasi altro signore! Fareste meglio ad accordarvi col mio dottore, o a dire al cuoco di condire la mia minestra con l'arsenico, eh? Non è detto che non viva tanto da vedere il signor Barry impiccato! Ah ah ah! (Sir Charles Reginald Lyndon)
- Dopo una lunga serie di peripezie, Raymond riesce ad arricchirsi e a diventare un personaggio noto nel mondo dei nobili inglesi: egli instaura una relazione clandestina con la bella e avvenente Lady Lyndon, moglie del malato Charles Reginald Lyndon. Avvicinatosi una sera al tavolo da poker di lord Lyndon, Raymond viene insultato dal ricco nobile, che gli promette che farà in modo di non morire per non dargli sua moglie: dopo aver ammonito il rivale che le cose possono cambiare, Raymond abbandona la sala da gioco, proprio mentre Sir Charles viene colto da un infarto e muore.
- Mi racconti di nuovo...La storia del forte...? (Bryan Patrick Lyndon)
- Dopo qualche anno felice, il matrimonio tra Raymond, ora ufficialmente Barry Lyndon, e la moglie si deteriora: l'unica cosa che li tiene legati è il figlioletto Bryan, amatissimo dal padre. Pochi giorni prima del suo compleanno però il ragazzino corre alla fattoria in cui si trova il suo regalo, un bellissimo cavallo: provando l'animale prima che sia completamente addestrato Bryan viene sbalzato di sella e si ferisce gravemente alla testa. Vegliato dai genitori, Bryan si fa raccontare dal padre la sua storia preferita, quella di quando espugnò un forte da solo durante la guerra: poco dopo il bambino muore sotto gli sguardi disperati di Barry e di Lady Lyndon.
Blade Runner
- Sei un uomo attaccato al lavoro! Asciugami. (Zhora)
- Personaggio di Blade Runner (1982). Scoperta da Deckard, la replicante Zhora tenta di fuggire venendo inesorabilmente rintracciata e uccisa con un colpo alla schiena.
- Su, svegliati! È ora di morire. (Leon Kowalski)
- Personaggio di Blade Runner (1982). Leon, il braccio destro di Roy, durante un duro combattimento corpo a corpo con Rick Deckard, pronuncia queste ultime parole nel tentativo di ucciderlo, poco prima di morire per mano di Rachael che gli spara in testa.
- Anche delle cose straordinarie, Roy. Godi più che puoi! (Eldon Tyrell)
- Personaggio di Blade Runner (1982). Il brillante dottor Eldon Tyrell rivolge queste ultime parole al malvagio replicante Roy Batty, poco dopo quest'ultimo lo uccide cavandogli gli occhi con i suoi pollici e stritolandogli il cranio.
- Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. (Roy Batty)
- Personaggio di Blade Runner (1982). Il replicante pronuncia queste parole all'impietrito Rick Deckard, prima di morire, dopo che quest'ultimo lo ha stranamente salvato. Tali parole sono divenute col tempo celebri, per approfondire vedi qui.
- E voi nuovi modelli siete felici di raschiare la merda... perché non avete mai visto un miracolo. (Sapper Morton)
- Personaggio di Blade Runner 2049 (2017). Durante il violento scontro, il replicante Sapper Morton rivolge queste ultime parole all'agente K, poco dopo di essere ucciso sparato da quest'ultimo.
- Fa' quello che devi fare. (Joshi)
- Personaggio di Blade Runner 2049 (2017). Joshi rivolge queste ultime parole alla perfida replicante Luv, poco prima di essere uccisa con un coltello da quest'ultima.
- Ti amo! (Joi)
- Personaggio di Blade Runner 2049 (2017). La dolce intelligenza artificiale olografica Joi rivolge queste ultime parole all'amato K, prima di venire distrutta e calpestata sadicamente da Luv
- Ti sono mancata? Non mi ami...? (Rachael)
- Personaggio di Blade Runner 2049 (2017). Una copia replicante simile a Rachael, rivolge queste ultime parole all'amato Rick Deckard, poco dopo di venire uccisa da Luv, sparandogli in testa.
- L'Extramondo ci aspetta! (Luv)
- Personaggio di Blade Runner 2049 (2017). Durante il violento combattimento, la replicante Luv rivolge queste parole a Rick Deckard, poco dopo viene preso a sorpresa da K per il collo che lo strangola a morte sott'acqua.
- Va' a conoscere tua figlia. (Joe/K)
- Personaggio di Blade Runner 2049 (2017). L'agente K rivolge queste ultime parole a Rick Deckard, dopo averlo salvato, che ormai è rimasto ferito gravemente, durante lo scontro finale con Luv, e una volta solo, muore sdraiato sulla scalinata della struttura con lo sguardo rivolto al cielo nevoso.
- Prendi quei soldi, e non farti più vedere. (Julian Marty)
- Scoperto che la moglie Abby lo tradisce col barista del suo locale Ray, Julian Marty incarica il suo investigatore di fiducia, Loren Visser, di uccidere la coppia. A lavoro ultimato, essi si ritrovano nel locale di Marty che, dopo aver vomitato alla vista delle foto della moglie morta, dà a Visser i soldi pattuiti: il sicario però spara subdolamente a Marty con la pistola che aveva sottratto ad Abby e prende tutti i soldi dalla cassaforte del locale. Dopo la sua fuga arriva Ray, in realtà risparmiato insieme ad Abby dal sicario: vedendo il cadavere di Marty e la pistola dell'amata, Ray si convince della colpevolezza di Abby e decide di portare in campagna il cadavere per seppellirlo salvando così l'amante. Lungo la strada scopre però che Marty è ancora vivo: pur con qualche esitazione, Ray non si fa scrupoli a seppellirlo comunque vivo.
- Perché hai paura allora? (Ray)
- A causa delle prove fasulle lasciate da Visser e dalle dichiarazioni dell'altro, Ray e Abby si convincono entrambi che l'altro amante abbia ucciso Marty. Tuttavia, esaminando meglio l'ufficio di Marty, Ray scopre prove a carico di un terzo uomo, intuendo come possa essere andata realmente: recandosi verso il nuovo appartamento di Abby, egli non nota di essere inseguito segretamente da Visser, deciso a non lasciare testimoni del delitto. Una volta da Abby, Ray si accorge che questa ha paura di lui e cerca di rassicurarla, facendogli capire come siano andate le cose: prima che possa farlo viene però inaspettatamente centrato al petto da una fucilata di Visser, appostatosi sul tetto del palazzo di fronte.
- Questo l'ho capito! Quando lo vedrò glielo dirò, sta tranquilla. (Loren Visser)
- Dopo la morte di Ray, Abby riesce a spegnere la luce, impedendo a Visser di ucciderla dall'esterno: entrando nell'appartamento per ucciderla, Visser non trova tuttavia nessuno, poiché Abby si è rifugiata in bagno. Entrato, egli trova solo la finestra aperta, accanto a quella della camera: provando con la mano a raggiungere questa finestra, viene tuttavia pugnalato da Abby. Infuriato, il sicario spara invano contro il muro, per poi spaccarlo a pugni in modo da estrarre il pugnale e liberarsi la mano: ormai infuriato, Visser fa per uscire dal bagno, ma attraverso la porta Abby gli spara con la propria pistola, recuperata dal cadavere di Ray. Ormai tranquilla, Abby dice di non aver più paura di Marty, dimostrando di essere convinta che il misterioso aggressore non sia altri che il marito scomparso: divertito da ciò, Visser afferma che riferirà le parole a Marty nell'aldilà, per poi spirare.
Citazioni in ordine temporale.
- Ecco, sono mille, per te! (Stevens)
- Sentenza è stato assoldato da Baker per uccidere Stevens in cambio di cinquecento dollari. Stevens, quindi, consegna mille dollari a Sentenza e pronuncia queste parole cercando di convincerlo a uccidere Baker al posto suo. Nonostante questo tentativo, Sentenza, irremovibile, uccide comunque Stevens sparandogli, perché "quando qualcuno lo paga porta sempre a termine il lavoro".
- Ehi tu, lo sai che la tua faccia somiglia a quella di uno che vale duemila dollari? (Cacciatore di taglie)
- Un gruppo composto da tre cacciatori di taglie riesce a catturare Tuco. I tre sono felici di intascare la taglia da duemila dollari che grava sulla testa del bandito, ma in quel momento arriva il Biondo, deciso a prendere lui Tuco. I cacciatori di taglie provano allora a sparargli, ma il Biondo li fredda in un attimo.
- Puzzi già abbastanza, è meglio non peggiorare la situazione. Su, muoviti! (Caporale Wallace)
- Wallace sta viaggiando sul treno con Tuco, è infatti intenzionato a consegnare il criminale alla legge e a riscuotere la cospicua taglia sulla sua testa. I due sono legati insieme da una catena. Con queste parole il caporale accoglie la richiesta di Tuco, bisognoso di urinare, e quindi fa sporgere il prigioniero dalla parte aperta del vagone. Approfittando di una distrazione del caporale, Tuco butta Wallace giù dal vagone e rotola insieme a lui giù da una scarpata, dopodiché sbatte ripetutamente la testa di Wallace contro una roccia, uccidendolo.
- È passato tanto tempo, vero Tuco? Ogni volta che avrei dovuto usare la destra ho pensato a te... ma finalmente ora ti trovo nella posizione giusta e ho avuto tutto il tempo di imparare a sparare con la sinistra. (cacciatore di taglie senza un braccio)
- Tuco si sta facendo il bagno e il cacciatore di taglie, intenzionato a tendergli un agguato, entra improvvisamente nella stanza, punta la pistola contro il criminale e gli rivolge queste parole. Tuco nasconde una pistola sotto la schiuma del bagno e la usa per crivellare il cacciatore di taglie, approfittando del suo monologo, prima che questi possa sparare.
- Dottore... Dottore, fammi vivere ancora un po'... Aspetto una notizia! (Capitano Clinton)
- Dopo essere stato ferito mortalmente nel corso di una battaglia, il capitano si rivolge con queste parole al dottore che lo sta visitando. La notizia che il capitano aspetta è la distruzione del ponte, come da suo piano, ad opera del Biondo e di Tuco. Grazie a questa esplosione, infatti, l'oggetto della contesa tra i due schieramenti, il ponte appunto, sarebbe stato eliminato, ponendo di fatto fine all'inutile massacro e risparmiando così la vita a tanti giovani soldati.
Citazioni in ordine temporale.
- Non lo so. Ma che gli volete fare? (Eve)
- Eve, amante del gangster Noodles, si reca nella loro abitazione, ma non lo trova. In quel momento però arrivano quattro sicari italiani, inviati dal boss Frankie Monaldi, che le chiedono dove sia Noodles. Preoccupata, Eve dichiara di non saperlo, e chiede ai sicari cosa vogliano farli: per tutta risposta, il capo dei sicari la uccide.
- Noodles, sono inciampa... (Dominic)
- Dopo aver depositato i loro soldi, Noodles, Max, Patsy, Cockeye e Dominic se ne vanno a zonzo per la città, quando ad un certo punto vengono raggiunti dal boss di quartiere Bugsy, intenzionato ad ucciderli. I ragazzi provano a nascondersi, ma il piccolo Dominic, correndo meno velocemente degli altri, viene colpito. Approfittando della distrazione di Bugsy, Noodles mette al sicuro il piccolo criminale, che però spira comunque tra le sue braccia.
- Qualche problema? (Joe)
- Joe, di Detroit, commissiona a Max, Noodles, Patsy e Cockeye una rapina di diamanti in una gioielleria. Una volta messo a segno il colpo, Patsy, dopo essere sceso dall'auto dei suoi amici, porta le pietre a Joe che si trova in un'altra auto con i suoi uomini. Joe inizia ad esaminare i diamanti, ma nota che Patsy continua ad osservarlo e gli chiede se ci siano problemi. Per tutta risposta, Patsy estrae rapidamente una pistola e spara a Joe e al conducente uccidendoli, poi si abbassa per permettere a Max e Cockeye, dall'altra auto, di ammazzare gli altri uomini presenti nell'auto, in quanto Frankie Monaldi aveva ordinato la morte di Joe.
- Beh, grazie. Perché non prendi questa cazzo di penna e te la ficchi su per il culo, stronzone di merda? (Joe)
- Mentre si trova in un bar con gli amici Nicky Santoro e Frank Marino, Sam "Asso" Rothstein nota una penna sul bancone del bar: convinto che sia dell'uomo che ha vicino, Joe, lo interrompe mentre parla con una prostituta, chiedendogli se la penna sia sua. Irritato per l'interruzione, Joe insulta pesantemente Asso: per tutta risposta, Nicky toglie di mano a Sam la penna e la usa per pugnalare brutalmente Joe alla gola, per poi finirlo a calci.
- Uccidimi... Cazzo, uccidimi! (Anthony "Tony" Dogs)
- Volendo imporsi a Las Vegas, il criminale irlandese Tony Dogs commette una strage in uno dei bar di Remo Gaggi: come risposta, Dogs viene rapito da Nicky e picchiato per due giorni, venendo interrogato invano sul nome dei suoi complici. Come ultimo tentativo, Nicky fa mettere la sua testa in una morsa e la stringe, facendogli saltare via un occhio: ormai allo stremo, Tony rivela il nome del suo complice. Costatando che il complice sia una mezza tacca, Nicky insulta il poveretto, che chiede che venga posta fine alle sue sofferenze: mentre Nicky si allontana, il suo braccio destro Frank Marino taglia la gola a Dogs.
- Si, si, andate a fare in culo, sbirri di merda! (Lou)
- A causa dell'abuso di alcool e droga, Nicky e i suoi uomini commettono azioni sempre più stupide. Uno di loro, Lou, torna a casa una sera trovandosi davanti due poliziotti: ubriaco, Lou insulta i poliziotti, ma uno di loro nota qualcosa nelle mani del criminale e, convinto che sia una pistola, apre il fuoco su di lui, subito seguito dal suo collega. Tuttavia, la presunta pistola altro non era che un panino: mentre il primo poliziotto viene insultato dal collega, questi mette una pistola nelle mani di Lou, in modo da insabbiare la vicenda.
- Quelli... Sono i registri di mia madre... (Artie Piscano)
- A causa di alcune cimici presenti nel negozio di Artie Piscano, vice boss di Kansas City nonché principale referente della mafia con i ragazzi di Las Vegas, l'FBI arriva presto a scoprire i collegamenti tra mafia e casinò. Un ulteriore colpo arriva quando, durante una perquisizione, gli agenti federali trovano in casa Piscano dei registri contabili relativi alle operazioni criminali: non reggendo lo stress, il fragile Artie viene colto da un infarto e muore sul colpo.
- È importantissimo. Ci devo assolutamente fare due chiacchiere. (Andy Stone)
- In una pausa del loro processo per associazione a delinquere, i boss, capitanati da Remo Gaggi, decidono di eliminare chiunque sia collegato all'operazione di cui non si possano fidare. Il giorno dopo il sindacalista Andy Stone, principale punto di contatto tra i mafiosi e l'organizzazione di Las Vegas, ordina al suo assistente di fissare un appuntamento col suo referente, Artie Piscano, non sapendo della sua morte: l'istante successivo, mentre l'assistente si allontana Andy viene colpito alla nuca da un sicario e , caduto a terra, viene crivellato di colpi da altri due.
- Oh... Oh, no... No...(Ginger McKenna)
- Abbandonata da Asso e ormai rimasta sola, Ginger muore di overdose in uno squallido motel nei pressi di Las Vegas.
- Vaffanculo! (Dominick "Dom" Santoro)
- Dopo aver provato ad uccidere Asso, con cui ormai è in rotta, con una bomba, Nicky decide di organizzare la fuga del fratello Dominick e fissa un incontro con i suoi ex scagnozzi, guidati da Frank Marino, in mezzo ad un campo di grano. Tuttavia, appena arrivato Nicky viene trattenuto dai criminali, mentre Dominick viene pestato a morte con una mazza da Frank, incaricato dai mafiosi, che ormai non si fidano più del gangster, di sistemarlo.
- Non hai i coglioni... Sei senza coglioni... Oh, Dominick... Dominick... Dominick... (Nicky Santoro)
- Dopo aver provato ad uccidere Asso, con cui ormai è in rotta, con una bomba, Nicky decide di organizzare la fuga del fratello Dominick e fissa un incontro con i suoi ex scagnozzi, guidati da Frank Marino, in mezzo ad un campo di grano. Tuttavia, appena arrivato Nicky viene trattenuto dai criminali, mentre Dominick viene pestato a morte con una mazza da Frank, incaricato dai mafiosi che ormai non si fidano più del gangster: dopo aver visto morire il fratello, Nicky viene pestato da Frank e dai criminali, ormai anche loro stanchi delle sue follie, e poi sepolto vivo insieme al fratello.
I Cavalieri dello zodiaco
Per approfondire, vedi: Ultime parole da I Cavalieri dello zodiaco. |
- Se per lo specchietto dovevo spezzarti due gambe, questa cazzata ti costerà un braccio extra! (Sahid)
- Il malvivente rivolge queste parole a Diego che era riuscito per un attimo a sottrarsi alle minacce dello stesso Sahid, facendogli cadere la pistola. Proprio mentre sta per pestare Diego, Sahid viene colpito da Samuele. Il malvivente afferra quindi per il collo Samuele e Diego approfitta del momento per afferrare la pistola e uccidere quindi Sahid.
- Ma noi non lo sappiamo! (Unca)
- Il giovane albanese continua a dire al Primario e ai suoi scagnozzi, Cima e Tanabuso, che non ha idea di dove sia Diego. Il Primario spazientito uccide Unca con un colpo di pistola.
- Il Primario: Questo è l'ordine giusto delle cose: tu dentro e io fuori! Non c'è niente da fare: quando nasci perdente... muori perdente, Santini!
Diego Santini: Mio padre non era un perdente, hai capito? Non era un perdente!
- La polizia è giunta sul posto e sta procedendo all'arresto del Primario. Il malvivente tuttavia si scosta un attimo dal poliziotto che lo stava scortando per rivolgere a Diego queste parole di sfida. Santini, ardendo d'ira, pronuncia le sue ultime parole e quindi si scaglia contro il Primario trascinandolo con sé giù dal ponte, provocando così la morte di entrambi.
- Oh, ma che cazzo fai? (Sergio)
- Sergio e il suo vicino Enzo vanno a prelevare due tunisini, che contrabbandano nei loro stomaci un chilo di droga dello Zingaro. Portati i due all'ultimo piano di un palazzo in costruzione, i criminali si preparano ad estrarre la droga ma inaspettatamente sorge un imprevisto: uno dei tunisini va in overdose e muore. Preso dall'agitazione, l'altro viene picchiato da Sergio, deciso comunque a prendere la droga, ma il giovane tunisino gli ruba la pistola e gli spara un colpo in pancia. Preso dalla rabbia, il criminale sbatte la testa al tunisino contro un muro: prima di morire, il giovane spara un ulteriore colpo a Sergio finendolo.
- Dopo possiamo torna alle rapine. Se ti sta bene resta, se no te ne poi andare. (Riccardo)
- Capendo che non riusciranno mai a restituire i soldi rubati alla criminale Nunzia, il migliore amico dello Zingaro Riccardo decide di unirsi alla donna, abbandonando il disorganizzato criminale romano. Lo Zingaro prova invano a trattenerlo, ma l'amico lo schernisce e si allontana. Capendo di non poter fare altrimenti, lo Zingaro ordina al suo braccio destro, il Tazzina, di aizzare contro l'amico l'intera muta del canile: nonostante un tentativo di fuga, Riccardo viene presto sbranato dai mastini.
- Sono stata brava, eh? (Marcellone)
- Dopo che si è fatto prestare i soldi per i napoletani dalla transessuale Marcellone, lo Zingaro viene attaccato proprio da Nunzia e dai suoi uomini. Questi inscenano la finta esecuzione per il criminale, ma vedendo che comunque i soldi ci sono tutti e divertendosi a sbeffeggiare lo Zingaro, i napoletani decidono di lasciarlo andare vivo. Tuttavia, inaspettatamente Marcellone prende una pistola e provoca una sparatoria in cui rimangono salvi solo lo Zingaro e una ferita e furiosa Nunzia: credendo di avergli fatto un favore, Marcellone sorride soddisfatta allo Zingaro, che subito dopo la uccide furiosamente.
- Se voi... Te posso da una mano a tirar giù il vestitino... (Il Tazzinna)
- Dopo che i napoletani hanno massacrato la loro batteria, lo Zingaro e il Tazzinna prendono di petto la situazione, raggiungendo Enzo e Alessia e catturandoli. Mentre lo Zingaro si fa portare da Enzo nel luogo in cui questo aveva ottenuto i suoi superpoteri, il Tazzinna tiene in ostaggio Alessia. La giovane tuttavia dichiara di dover fare pipì, e chiede all'energumeno di aiutarla col vestitino: il Tazzinna, essendo pervertito, inizia ad alzarle il vestitino, ma viene trafitto alla testa dalla ragazza con uno dei suoi spilloni per cucire.
- Salvali Hiró... salvali tutti... tu che puoi... diventare Jeeg... (Alessia)
- Mentre Alessia viene tenuta in ostaggio dal Tazzina, Enzo mostra allo Zingaro il punto del Tevere in cui si trovano i barili tossici che gli hanno dato i poteri. In quel momento però arrivano Nunzia e i suoi scagnozzi, decisi a vendicarsi. Come se non bastasse arriva anche Alessia, riuscita a liberarsi del Tazzina, che viene presa in ostaggio dallo Zingaro: si innesca così una sparatoria in cui sia il criminale che la ragazza vengono feriti. Mentre i napoletani si occupano dello Zingaro, Enzo si avvicina alla povera Alessia, che muore fra le sue braccia.
- Era Buona Domenica, cojone! (Zingaro)
- Dopo aver salvato una bambina e aver capito realmente a cosa servono i suoi errori, Enzo scopre che lo Zingaro è vivo, ha ottenuto dei poteri analoghi ai suoi e ha ucciso Nunzia e i suoi, per poi annunciare un'imminente strage con una bomba. Capendo dalle sue parole che vuole attaccare con una bomba lo stadio Olimpico, Enzo va a fermarlo. I due quindi iniziano una lunga lotta. Capendo di non poter fare altrimenti, Enzo decide di sacrificarsi buttandosi nel Tevere con il nemico e la bomba: nell'esplosione subacquea che segue, lo spietato Zingaro viene decapitato.
- Chiudi quella fogna! Zitto o l'ammazzo! (Willie Simms)
- Dopo che i detenuti capitanati da Cyrus Grissom hanno preso il controllo dell'aeroplano, l'astuto Cyrus ordina una perquisizione di tutti i detenuti, in modo da scoprire se fra loro si trova una talpa. La sua supposizione si rivelerà corretta, in quanto il suo scagnozzo Flipper trova presto una pistola nascosta addosso ad un detenuto, in realtà l'infiltrato della DEA Willie Simms: vedondosi scoperto, Simms tenta il tutto per tutto e prende in ostaggio Flipper. Vedendo come Cyrus sia disposto ad uccidere comunque l'agente, il detenuto onesto Cameron Poe prova a calmare Simms, ma viene frainteso e minacciato. In quel momento un detenuto giunto alle spalle dell'agente e prova ad attaccarlo, ma viene presto ucciso: purtroppo Simms si scopre troppo e dà una posizione di tiro pulita a Cyrus, che lo crivella subito di colpi.
- Ehi, Ehi! Fermatevi! Fermatevi! Fermatevi! (Joe "Flipper" Parker)
- Fermatisi a Carson City, i detenuti raccolgono i criminali che devono portare via e si preparano a partire: tuttavia, a rimanere a terra è lo sciocco Flipper, che prova a salire al volo sull'aereo ma trova il portellone chiuso, essendo bloccato da Cochise, detenuto che Flipper aveva sfigurato come diversivo per dare inizio alla rivolta. Tempo dopo, notando che il carrello d'atterraggio non è chiuso bene, il detenuto Scalpo, che ha assunto le veci del pilota, ordina a Cameron Poe e a Nathan Jones di andare a controllarlo: i due troveranno proprio il cadavere di Flipper, rimasto travolto dalle ruote dell'aereo.
- Poe, sei solo un vigliacco! Muori, stronzo! (William "Billy Manicomio" Bedford)
- Dopo essersi assicurato che il suo amico Bimbo sta bene, Poe torna nella stiva. Tuttavia, qui trova uno dei tre detenuti più pericolosi sull'aereo, lo psicopatico "Billy Manicomio" Bedford: questi, insospettitosi da alcune informazioni contraddittorie fornite da Poe, ha trovato il foglio che attesta la sua libertà vigilata e, capendo che non può essere dalla parte dei rivoltosi, lo attacca. Durante la lotta, i due urtano una tubatura facendola sporgere: la lotta sembra propendere in favore di Bedford, ma Poe riesce con un calcio a farlo cadere sulla tubatura sporgente impalandolo.
- Noi... noi stavamo per venirti a prendere. Per favore. Cy.. (Francisco Cindino)
- Tradendo i propri complici, il boss della droga Francisco Cindino sale sul proprio jet, pilotato da uno scagnozzo, preparandosi al decollo. Tuttavia, a causa dell'intervento dell'agente penitenziario Vince Larkin l'aereo si schianta contro un muro e il pilota muore. Ferito e ricoperto di benzina, Cindino chiede aiuto al capo dei rivoltosi, Cyrus. Questi tuttavia è impassibile e desideroso di vendicarsi: dopo avergli detto sayonara terminando in questo modo la frase di Cindino, Cyrus prende il sigaro di Scalpo e lo getta tra i rottami, uccidendo Cindino che muore carbonizzato nell'esplosione.
- Agente Bishop... diventerò Johnny 24.(John "Johnny 23" Boca)
- Mentre gli altri detenuti si preparano all'arrivo dei militari lo stupratore seriale Johnny 23, rimasto solo con l'unico agente donna fra i secondini, cerca di stuprarla dichiarando ironicamente che il suo soprannome 23, che fa riferimento alle donne stuprate, sta per cambiare in 24. Tuttavia, in quel momento, sopraggiunge Cameron Poe, che prima malmena Johnny e poi lo ammanetta svenuto all'aereo. Più avanti nel corso del film, l'aereo si schianterà su Las Vegas e tutti i detenuti verranno arrestati, tranne appunto Johnny, che non essendosi svegliato muore perdendo il braccio nello schianto.
- Avanti, avanti! Venite avanti! (Nathan "Cane Mastino" Jones)
- Dopo l'arresto di quasi tutti i detenuti, il capo rivolta Cyrus Grissom riesce a fuggire insieme al braccio destro Nathan Jones e al pilota Scalpo, rubando una cisterna dei pompieri. I due vengono tuttavia inseguiti da Larkin e Poe, principali autori della fine dell'evasione. Mentre Scalpo guida il velivolo, i due criminali provano a tenere a bada gli inseguitori: Poe tuttavia riesce ad aggrapparsi alla scala dei pompieri su cui si trova Cyrus, facendo finire la sua moto contro Nathan uccidendolo.
- Accostare? Ecco fatto! (Earl "Scalpo" Williams)
- Mentre Poe lotta contro Cyrus, Larkin riesce a salire sul tetto della cisterna. Presa un ascia, l'agente sfascia il tettuccio dell'abitacolo e intima a Scalpo di fermarsi: come risposta, il lunatico pilota inizia a sbandare di proposito per sbarazzarsi di Larkin. L'agente allora afferra la pompa dell'acqua della cisterna e inizia a innondare l'abitacolo del veicolo: non riuscendo a reagire e avendo bloccato in precedenza le portiere, Scalpo sfonda il parabrezza per via della pressione dell'acqua, ricadendo in avanti sulla strada e finendo investito dalla cisterna.
- Prima di ammazzarti, Poe, voglio solo farti sapere che l'ultimo ricordo della piccola Casey Poe sarà... "il mio fetido alito puzzolente"! (Cyrus "Vaiolo" Grissom)
- Riuscito a salire sul tetto della cisterna, Cameron ha una dura lotta con Cyrus, in cui però ha la peggio. Prima di ucciderlo, Grissom riferisce sadicamente a Poe che appena evaso raggiungerà sua moglie e sua figlia e le ucciderà. Infuriato per queste parole, l'ex ranger malmena pesantemente Cyrus, bloccandolo alla scaletta della cisterna, rimasta sospesa in aria. Quando la cisterna passa sotto ad un ristorante sospeso, la scala si schianta su di esso e Cyrus con essa, cadendo su dei cavi della corrente e finendo in un cantiere edile. Non riuscendo a far nulla per via dello stordimento dovuto allo schianto, Cyrus viene spostato da un nastro trasportatore verso una pressa idraulica e spappolato.
Il corvo
Citazioni in ordine temporale.
- Sì! Ammazzo la gente e sai perché? Perché mi piace! Perché mi eccita e adesso te ne accorgerai! Ti voglio presentare i miei amici. Non falliscono mai! (Tin Tin)
- Personaggio de Il corvo - The Crow (1994). Nel primo corso della sua vendetta, Eric Draven riesce a trovare il primo criminale, Tin Tin. Dopo aver lottato, Tin Tin pronuncia queste parole per tentare di ucciderlo, ma Eric schiva i pugnali, e riesce a uccidere il delinquente con i suoi stessi coltelli.
- Io ti conosco!... Sapevo di conoscerti! Sapevo di conoscerti! Sapevo di conoscerti! Ma non puoi essere tu. Noi ti abbiamo buttato dalla finestra! Non si torna dal mondo dei morti. Questo è il mondo dei vivi, non si torna dal mondo dei morti. Ti abbiamo ucciso! Non puoi essere vero! Non si torna dal mondo dei morti! Non si torna dal mondo dei morti! "Sbalordito il Diavolo rimase, quando comprese quanto osceno fosse il bene..." "quanto osceno fosse il bene..." (T-Bird)
- Personaggio de Il corvo - The Crow (1994). Nel corso della sua vendetta, Eric Draven lega T-Bird al sedile della sua auto, inserisce la marcia e quindi osserva la scena: la macchina con il malvivente esplode mentre cade da un pontile sul mare. T-Bird pronuncia queste parole mentre Eric lo sta legando, poco prima di morire. L'ultima parte della frase è tratta dal Paradiso perduto di John Milton.
- Non sono Skank. Skank è sotto terra. Skank è morto! (Skank)
- Personaggio de Il corvo - The Crow (1994). Il malvivente pronuncia queste parole poco prima di essere ucciso da Eric Draven, il quale, infatti, scaraventerà Skank giù dalla finestra.
- Fa' un buon viaggio. (Grange)
- Personaggio de Il corvo - The Crow (1994). Grange si rivolge queste parole al suo capo Top Dollar, notando che il corvo è ancora vivo in mezzo a loro, così viene ordinato di ucciderlo. Ma viene interrotto dalle sparatorie del poliziotto Albrecht, intervenuto di salvare Eric e Sarah, e il braccio destro di Top Dollar viene ucciso sparato per mano dello stesso poliziotto.
- Il tuo potere è in lui, adesso diventerà mio. Peccato che ormai non ci sia più tempo... per conoscerci. (Myca)
- Personaggio de Il corvo - The Crow (1994). Myca rivolge queste parole a Eric Draven minacciandolo con una pistola, poco prima di essere attaccata dal corvo e di precipitare da una grande altezza.
- Mio padre diceva sempre che ogni uomo ha un diavolo dentro e non ha pace finché non lo trova. Quello poi che è successo a te e alla tua ragazza, valeva quel palazzo. In questa città nessuno può opporsi al mio volere. Mi dispiace di aver impedite le vostre nozze, amico mio, ma se può esserti di consolazione, sei riuscito a farmi tornare il sorriso. Sei pieno di spirito ragazzo, mi mancherai. (Top Dollar)
- Personaggio de Il corvo - The Crow (1994). Il capo dei malviventi rivolge questa frase a Eric Draven, poco prima di essere ammazzato. Eric infatti scaraventerà Top Dollar giù, facendolo atterrare sulle corna di un gargoyle sul tetto della chiesa.
- No, ti prego. Judah, ti prometto che farò tutto quello che vuoi! (Basset)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Oddio! Ti prego, non farlo. Ti prego! Ti prego! Ti prego! (Spider Monkey)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Abbiamo dovuto. Non è stata la nostra decisione. Ordini di Judah, non lasciare testimoni. Non c'è altra via d'uscita! (Nemo)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Vai a farti fottere, puttana! (Noah)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Alcune persone nascono per essere... vittime. Tu sai combattere? (Kali)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Credi che ho paura di te, forse?! Sei uno zombie del cazzo!!! Credi che ho paura?! Credi che ho paura?! (Curve)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Ashe! (Sarah Mohr)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Non riesci più a fermarmi, mi dispiace, Ashe! Non hai più nessun potere! Non ti è rimasto che il dolore ormai. (Judah Earl)
- Personaggio de Il corvo 2 - La città degli angeli (1996).
- Andate via, diavolo! Non è un cane, è una sorta di cosa! Imita un cane, ma non è reale! Andate via, idioti! (Il Norvegese)
- Dopo che la loro base è stata massacrata da un'orribile creatura mutaforma, i due norvegesi sopravvissuti riescono a raggiungerla con un elicottero nella base americana 31. Tuttavia, il pilota muore a causa di un incidente con un esplosivo. L'altro norvegese allora cerca di sparare alla cosa, che ha assunto le sembianze di un cane, gridando agli americani, che purtroppo non lo capiscono in quanto norvegese, che quella è una creatura aliena e che devono scappare. Sfortunatamente, mentre cerca di sparare alla cosa colpisce uno dei ricercatori ferendolo e il capo della base americana Garry, convinto che sia pazzo, lo fredda con un colpo di pistola.
- Piantatela di litigare! Windows, passami quel defibrillatore! (Dottor Cooper)
- Nel pieno di sospetti reciproci per via della cosa mutaforma, alcuni indizi portano al pilota MacReady: gli altri del gruppo lo attaccano, ma nella colluttazione l'inserviente Norris ha un infarto. Liberato in fretta e furia il dottor Cooper, legato in precedenza poiché ritenuto particolarmente sospetto, questi prova a rianimare l'inserviente con un defibrillatore: tuttavia, appena prova a dare una scossa Norris, in realtà la cosa, apre la pancia a mò di fauci e trancia le braccia del dottore, che cade a terra morto.
- Un momento, un momento. Facciamo come dice Mac... visto che Norris è stato liquidato così facilmente! (Clark)
- Dopo l'attacco della cosa/Norris, MacReady prende in mano la situazione: armato di lanciafiamme, ordina all'unico di cui si fida, Windows, di legare gli altri per sottoporli ad un test del sangue. Ovviamente tutti si oppongono a questa decisione, e Childs, da sempre ostile con Mac, lo sfida: allo stesso tempo però Clark, convinto che Mac sia impazzito o che sia una cosa, afferra non visto un coltello. Mentre Mac punta una pistola alla testa di Childs, Clark coglie l'occasione per saltargli addosso, ma con prontezza fulminea il pilota gli spara alla testa.
- Childs: Be'... Che facciamo?
MacReady: Perché... Non aspettiamo qui ancora un po'... E vediamo che succede?
- Nonostante la morte degli ultimi compagni, MacReady riesce apparentemente a distruggere la base e l'ultima delle cose. Spossato e consapevole di essere prossimo alla morte per via delle basse temperature, il pilota si siede tra i detriti, ma viene inaspettatamente raggiunto da Childs, sparito tempo prima, che dichiara di essersi perso nella tormenta mentre inseguiva la cosa. Mac è ovviamente sospettoso, ma non può far nulla e lascia sedere Childs: il film si conclude qui, lasciandoci intendere che i due moriranno per le basse temperature o uccidendosi a vicenda.
- Controlla, è oro colato! (Sicario di Leo)
- Non accettando le idee del suo boss, il gangster irlandese Leo, e litigando con lui per l'amore comune per Verna, il suo braccio destro Tom Reagan decide di passare dalla parte del rivale Johnny Caspar, fingendo di uccidere Bernie per entrare nelle sue grazie: il braccio destro dell'italiano, Eddie Dane, non si fida però del nuovo venuto ed inizia ad indagare sulla morte di Bernie. Recatosi da Verna, il gangster la minaccia brutalmente, ma in quel momento irrompono due sicari di Leo, inviati da quest'ultimo per sorvegliare la donna: senza scomporsi, Dane uccide uno dei due e ferisce l'altro, interrogandolo sulla locazione di Leo. Facendosi promettere di venire risparmiato, il sicario confessa tutti i futuri movimenti di Leo, specificando che si troverà nel locale di un suo scagnozzo, Nick: ringraziandolo, Dane lo definisce un fesso per avergli creduto e gli spara in testa.
- Ti faccio partire per l'inferno, bastardo! E ci godo mentre lo faccio, ci godo! (Eddie Dane)
- Una volta passato al servizio di Caspar, Reagan inizia a manipolarlo suggerendogli che dietro a Bernie ci fossero Eddie e il suo amante Mink: in questo modo, spera di sbarazzarsi del pericoloso rivale. Alla sera, Reagan viene convocato alla villa di Caspar, ma viene malmenato da Dane: questi infatti ha scoperto che il presunto cadavere di Bernie in realtà appartiene a Mink. Prima di poterlo uccidere, il gangster viene però colpito alla nuca da Caspar con un attizzatoio: il boss ha infatti deciso di fidarsi di Reagan. Mentre pianifica con quest'ultimo nuovi piani, il boss si accorge che Dane è ancora vivo: furioso, egli prende una pistola e spara alla nuca del suo ex braccio destro.
- Ma perché nell'acqua fredda il metallo si restringe! In questo modo la tua faccia è come una pesca, come il velluto! (Johnny Caspar)
- Chiacchierando con il suo autista Sal, Caspar si reca nell'appartamento di Reagan, che gli ha promesso di consegnargli Mink per torturarlo, non sapendo che l'omossessuale è stato effettivamente ucciso da Bernie: pochi istanti dopo l'ingresso del boss arriva anche Reagan, che caccia l'autista e fa per entrare. All'improvviso il gangster sente uno sparo e si precipita in casa: una volta scacciata la propria portinaia con una scusa, Reagan sale le scale e trova il cadavere di Caspar, ucciso con un colpo alla testa da Bernie, che aveva a sua volta un appuntamento con l'irlandese.
- Tommy, non puoi... Tu il cuore ce l'hai! E allora ascoltalo, Tommy, ascoltalo! (Bernie Bernbaum)
- Mentre esamina il cadavere di Caspar e gli prende la pistola, Reagan riceve conferma dal nervoso Bernie che era stato Mink ad uccidere il primo scagnozzo di Leo, scatenando definitivamente la guerra: rassicurandolo che appiopperanno le morti di Mink e Caspar a Dane, Reagan riesce a convincere il bookmaker a farsi dare la pistola. Mettendo l'arma in mano al cadavere del boss, Reagan spiega a Bernie che Dane è morto, ucciso dalla pistola di Caspar che ora ha in mano: suggerendo che potrebbe appioppare a Bernie tutti i delitti, inizia ad avvicinarsi minacciosamente al bookmaker. Totalmente incredulo, Bernie crede che si tratti di uno scherzo, ma notando l'impassibilità di Reagan si butta a terra, piagnucolandolo e supplicando come la volta in cui il gangster lo aveva risparmiato: non ascoltandolo, Reagan gli spara freddamente in testa, mettendogli poi la pistola di Caspar in mano e simulando che i due si siano uccisi a vicenda.
- Beh, mia madre mi ha sempre detto che il denaro è la vera causa di tutti i mal... (Eddie)
- Dopo una lunga ricerca, il gruppo di veterani composto da Otis, Melvin, Eddie, Paul e suo figlio David trova quello che cercava in Vietnam: il cadavere del loro ex leader Norm e una cassa di lingotti d'oro nascosta in precedenza. Nonostante la gioia iniziale del gruppo, Paul ricomincia come suo solito ad essere scontroso e a discutere sulla spartizione: devastato dall'avidità degli amici, l'idealista Eddie li rimprovera per il loro comportamento dicendo che dovrebbero stare uniti a prescindere dall'oro. Camminando all'indietro mentre parla, Eddie finisce improvvisamente su una mina scioccando i compagni: Otis prova invano a prestargli soccorso, ma Eddie, ormai privo di arti e sanguinante, muore tra le braccia dell'amico.
- Hedy, per l'amor di Dio, aiutami! (Seppo Havelin)
- Divenuto sempre più paranoico, Paul prende il comando del gruppo e arriva addirittura a rapire la squadra di sminatori composta da Hedy, Simon e Seppo, che pure hanno salvato David da una mina: comprendendo che la situazione è sempre più sicura, Melvin e Otis lo disarmano lasciando che Seppo si dia alla fuga. Raggiunta il giorno dopo la loro guida Vinh Tran, il gruppo viene attaccato da un gruppo di mercenari vietnamiti, che hanno preso in ostaggio Seppo: dopo un momento di tensione Paul apre il fuoco scatenando uno scontro durante il quale Seppo prova a fuggire finendo però su una mina e morendo sotto lo sguardo di Hedy e Simon.
- He loves us whether or not we know it... And He'll forgive all our sins! (Paul)
- Ormai completamente impazzito, Paul abbandona il gruppo e vaga delirante in mezzo alla giungla, venendo ferito da un serpente: colpito da allucinazioni, egli rivede Norm che bonariamente lo perdona per quello che è stato il suo più grande rimpianto, ovvero ucciderlo accidentalmente in Vietnam. Catturato da Lam e dai suoi sgherri, Paul si rifiuta di rivelare la posizione dei suoi amici e, chiedendo scusa ai vietnamiti che ha sempre maltrattato, inizia a scavarsi la propria fossa: una volta portato a termine il compito egli inizia a cantare la sua canzone preferita, God is Love di Marvin Gaye, ma viene immediatamente crivellato da Lam e i suoi uomini.
- Brutti bastardi! (Lâm)
- A causa di una ferita di David, il gruppo è costretto a rifugiarsi nei resti di un tempio in rovina: essi tuttavia vengono presto rintracciati da Lam e i suoi uomini. Il loro capo si rivela essere Desroche, il trafficante che doveva aiutarli ad esportare l'oro: dopo aver assicurato a Otis che la sua donna Tien non è una sua complice come sospettava, il francese pretende che gli venga consegnato l'oro. Lam controlla allora la borsa che Otis gli porge, ma dentro non vi trova che sassi: furibondo, il vietnamita grida ai suoi di attaccare, ma viene immediatamente ucciso da Otis con un colpo alla testa.
- Granata! (Melvin "Mel")
- Grazie alle difese del tempio e a Simon come vedetta Otis, Melvin e Vinh riescono ad avere la meglio sui mercenari di Desroche e il trafficante stesso viene ferito: approfittando però della distrazione fornita da un suo scagnozzo il francese riesce a sua volta a ferire Otis. Deciso ad ucciderlo senza esporsi, Desroche gli tira contro una granata: deciso a salvare il suo amico, Melvin si sacrifica coprendo la granata col proprio corpo.
- Permettimi... (Desroche)
- Ormai rimasto solo, il ferito Desroche punta la propria arma contro Otis, chiedendogli dove sia l'oro: per tutta risposta l'ex soldato dichiara che "i cinque fratelli", ovvero il loro gruppo, non moriranno mai realmente. Deluso e parzialmente dispiaciuto per dover uccidere un avversario che trovava simpatico, Desroche si prepara ad ucciderlo, ma prima di poterlo fare viene centrato alla testa dal sopraggiunto David.
DC Comics
- No. Per favore, French, no... No! (Brian)
- Durante uno dei loro affari criminali, Mr French porta Billy Costigan da Brian, un debitore di Frank Costello. L'uomo, visibilmente terrorizzato, chiede pietà al sicario, conoscendo la sua leggendaria brutalità: French lo rassicura dicendo che non gli farà alcun male, ma mentre afferma ciò tira fuori una pistola con all'estremità una bottiglia di plastica (per prevenire il Guanto di Parafina) e spara in testa a Brian, lasciando sconvolto Billy.
- Studia legge a Notre Dame. (Oliver Queenan)
- Mentre Billy si incontra col capitano Oliver Queenan viene informato per telefono dagli uomini di Frank Costello che hanno trovato il palazzo in cui si nasconde la talpa della polizia, ovvero lo stesso Billy. Terrorizzato, Billy spiega la situazione a Queenan, che escogita un piano: mentre Billy scapperà dalla scala antincendio, egli proverà a trattenere gli uomini di Costello. Mentre Billy fugge, Quennan viene raggiunto da Fitzy e Delahunt, scagnozzi di Costello, che gli chiedono dove sia la talpa: Queenan si rifiuta di rivelarlo, e perciò viene buttato giù dal palazzo dai criminali, schiantandosi proprio davanti a Billy.
- Dimmi perché non l'ho detto a nessuno, dimmi perché... (Timothy Delahunt)
- Dopo la morte di Queenan avviene uno scontro a fuoco fra alcuni poliziotti, che pedinavano il capitano su ordine di Colin, e gli uomini di Frank Costello: nello scontro uno dei più importanti scagnozzi di Costello, Timothy Delahunt, rimane ferito. Portato al covo della banda, Delahunt rivela segretamente a Billy Costigan di conoscere il suo ruolo di infiltrato, per poi morire. Come scopriranno in seguito, Delahunt era un altro infiltrato della polizia nella gang di Costello.
- Andate a fanculo, fottuti bastardi! (Fitzy)
- Mentre si recano in un deposito per prelevare della cocaina, Frank Costello e i suoi uomini vengono attaccati da un commando di poliziotti capitanato da Colin Sullivan, l'infiltrato di Costello. Nello scontro a fuoco, Fitzy prova ad uccidere più agenti possibile con il suo fucile a pompa, ma viene presto crivellato di colpi dai poliziotti.
- Fanculo... (Mr. French)
- Mentre si recano in un deposito per prelevare della cocaina, Frank Costello e i suoi uomini vengono attaccati da un commando di poliziotti capitanato da Colin Sullivan, l'infiltrato di Costello. Nello scontro a fuoco, Frank e il suo braccio destro, Mr French, tentano una fuga disperata: mentre Frank riesce a scappare, French viene ferito e si schianta con l'auto, che inizia a prendere fuoco. Deciso a non essere preso vivo e a non soffrire per una morte dolorosa, French si spara alla testa.
- Io so tutto di te, Colin. Lo sai che non ti denuncerei mai. Tu sei come... (Frank Costello)
- Mentre i suoi uomini muoiono, lo spietato boss mafioso Frank Costello prova a scappare, ma viene presto raggiunto da Colin Sullivan, che lo accusa di essere un informatore dell'FBI e che lo avrebbe venduto presto. Costello prova a giustificarsi, ma quando constata che Sullivan lo ignora, prova ad ucciderlo: avendo il giubbotto antiproiettile, il giovane poliziotto non muore e d'istinto crivella di colpi il gangster, uccidendolo una volta per tutte.
- Lo sto facendo! (Billy Costigan)
- Dopo aver dato appuntamento a Colin Sullivan, Billy Costigan lo malmena e ammanetta, avendolo scoperto come talpa di Costello. Sullivan tuttavia lo deride, affermando di aver cancellato tutto il materiale su di lui e che nessuno gli crederà. In quel momento spunta anche l'agente Brown, amico di Billy e sottoposto di Colin, che punta una pistola contro Costigan. Prendendo in ostaggio Sullivan, Costigan sale sull'ascensore. Mentre scendono, Sullivan implora Costigan di essere ucciso, piuttosto che finire in prigione: il giovane infiltrato lo deride, ma in quel momento le porte dell'ascensore si aprono e Costigan viene ucciso da un colpo alla testa sparato dal poliziotto corrotto Barrigan.
- ...Magari è vero. Ma adesso voglio solo che butti quella pistola a terra! (Brown)
- Il giovane agente Brown viene chiamato da Billy Costigan, amico ai tempi dell'accademia di polizia, ma quando lo raggiunge, è costretto a puntargli una pistola contro, in quanto Costigan sta ammanettando e tenendo sotto tiro il suo superiore Colin Sullivan. Costigan chiede a Brown di fidarsi di lui, e di scendere le scale mentre loro prenderanno l'ascensore. Arrivato al pianterreno, Brown trova però l'agente Barrigan, che ha ucciso Costigan liberando Sullivan. Quest'ultimo e Brown si convincono che Barrigan sia in buona fede, ma appena si distrae Brown viene ucciso da Barrigan, in realtà un poliziotto corrotto, con un colpo di pistola alla testa.
- Credevi di essere l'unico infiltrato che avevano? Costello voleva venderci all'FBI. Siamo io e te adesso, lo capisci? Dobbiamo darci una mano, lo capisci? (Barrigan)
- Dopo aver ucciso Costigan e Brown, Barrigan rivela a Sullivan di essere un infiltrato di Costello anche lui, che Costello voleva venderli e che adesso dovranno sopravvivere aiutandosi a vicenda. Sullivan sembra acconsentire, ma appena Barrigan si distrae lo uccide subdolamente a sangue freddo con un colpo di pistola alla testa.
- Okay. (Colin Sullivan)
- Usando Barrigan come capro espiatorio, Colin Sullivan riesce ad uscire pulito dalla vicenda, pur avendo perso l'amore dell'amata Madolyn. Mentre torna a casa dopo una spesa, si ritrova inaspettatamente nel soggiorno l'ex sergente Sean Dignam che, probabilmente informato da Madolyn, gli punta una pistola contro. Ormai rassegnato, Sullivan dà il suo consenso a Dignam, che lo uccide a sangue freddo con un colpo di pistola in piena faccia.
Die Hard
Citazioni in ordine temporale.
- Non lo conosco, glielo ripeto. Prenda un jet per Tokyo e lo chieda all'amministratore. Può solo uccidermi. (Joseph Yoshinobu Takagi)
- Nel film Die Hard - Trappola di cristallo (1988), Takagi si rifiuta di dare uno dei codici necessari per l'apertura del caveau al terrorista Hans Gruber e questi lo uccide con un colpo di pistola.
- Proprio perché sei un poliziotto. I poliziotti hanno regole molto precise. (Tony Vreski)
- Nel film Die Hard - Trappola di cristallo (1988), John McClane intima a Tony di gettare l'arma. Tony rifiuta l'invito ed è convinto che John non possa fargli niente in virtù delle ferree regole che vigono nella polizia. Il terrorista ingaggia poi un combattimento corpo a corpo con McClane, nel quale finisce col perdere la vita.
- Vieni fuori bastardo, vieni fuori, vieni fuori! Ormai sei morto, i tavoli sono finiti, adesso dove ti nascondi? La prossima volta che puoi ammazzare qualcuno, non pensarci troppo. (Marco)
- Nel film Die Hard - Trappola di cristallo (1988), John McClane non ha ucciso Marco pur avendone avuto l'occasione. Il terrorista ne ha dunque approfittato per recuperare la propria arma e, schernendo il poliziotto per la sua indecisione, ha cominciato a sparare con l'obiettivo di colpire John, nascosto sotto uno dei tavoli. Tuttavia poco dopo il poliziotto, nascosto sotto ad un altro tavolo, riesce a freddare Marco prima che questi possa ucciderlo.
- Ma John, come puoi pretenderlo dopo tutti questi anni? John... John... (Harry Ellis)
- Nel film Die Hard - Trappola di cristallo (1988), per trattare con i terroristi, Harry si era finto un caro amico di John McClane. Quando il poliziotto rifiuta di arrendersi, Hans Gruber uccide Harry con un colpo di pistola.
- Ah, certo. Qual è quel verso tipico dei cowboy? Yippee ya yeah, pezzo di merda! (Hans Gruber)
- Nel film Die Hard - Trappola di cristallo (1988), John McClane aveva precedentemente offeso Hans Gruber con la medesima frase: «Yippee ya yeah, pezzo di merda!» Il terrorista, che tiene in ostaggio Holly, punta la pistola contro il poliziotto e pronuncia queste parole. Dopo questa battuta sia Hans, sia Eddie, sia John si mettono a ridere, McClane tuttavia approfitta delle risate generali ed estrae una pistola che teneva nascosta, sparando ad Eddie e ad Hans, che precipita poi giù dal grattacielo morendo.
- Sulla tua lapide ci scriverò: sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. (Thomas Gabriel)
- Nel film Die Hard - Vivere o morire (2007), lo spietato terrorista Thomas Gabriel rivolge queste ultime parole a John McClane, che lo ucciderà poco dopo sparandolo al cuore.
Disney / Pixar
Per approfondire, vedi: Ultime parole dai film d'animazione Disney. |
- Ehi, gliel'avevo chiesto misto! (Kathy)
- La piccola Kathy, aspettando che il padre finisca di telefonare alla sorella, prende un gelato. Tuttavia, accortasi che il gelataio si è sbagliato, ella torna indietro. Sfortunatamente per lei, il capo della Gang Voodoo, che ha sparato al gelataio, la vede e le spara alla gola, uccidendola.
- La pistola... la pistola sotto il cruscotto... (Il gelataio)
- Ferito mortalmente, il gelataio suggerisce al padre della piccola Kathy, uccisa dalla gang Voodoo, di prendere la sua pistola, nascosta sotto al cruscotto, per farsi giustizia, per poi spirare.
- Vado a chiamare il comando con la radio della mia macchina. (Chaney)
- Dopo che il padre della piccola Kathy ha ucciso l'assassino della bambina e si è rifugiato nel distretto 13, la luce e la linea del telefono saltano all'improvviso. Il burbero agente Chaney, dovendo avvisare il comando della situazione, decide di uscire per usare la radio della propria auto. Tuttavia, fatti pochi passi fuori dal commissariato Chaney viene ucciso dai colpi della Gang Voodoo.
- Telefono e luci staccate... che lo tengono aperto a fare, questo posto di merda? (Starker)
- Mentre porta via i suoi tre detenuti, il poliziotto Starker si lamenta di come è tenuto il distretto in chiusura. Tuttavia, in quel momento la scorta e il detenuto ammalato vengono massacrati dai Vodoo. Starker prova a rientrare con i detenuti superstiti Wilson e Wells, ma viene colpito e muore.
- E se scappo e vi lascio nella merda? Non lo farò, Wilson. (Wells)
- In un ultimo tentativo disperato per avvertire il comando centrale dell'assedio al distretto, il detenuto Wells viene scelto per tentare di sgattaiolare attraverso le fogne, rubare un'auto e avvertire il comando. Prima di partire, Wells promette al detenuto Napoleone Wilson che non li abbandonerà, cercando realmente di avvertire il comando e non di fuggire come aveva pensato. Sgattaiolato fuori, il piano sembra riuscire: con la macchina, il detenuto cerca di allontanarsi. Purtroppo per lui, uno dei Voodoo si nasconde nei sedili posteriori, e con un colpo di fucile uccide Wells.
- Non te lo ripeto, damerino. (Ace Speck)
- Innervosito dal dottor King Schultz, che prova a parlare con lo schiavo Django, il suo padrone Ace Speck prova a minacciarlo caricando il proprio fucile, ma senza alcun timore Schultz estrae la propria pistola e gli spara la testa, essendo in realtà un espertissimo cacciatore di taglie.
- Facciamo così : portatemi dal medico ad El Paso e vi rendo liberi! No, no! (Dickie Speck)
- Bloccato sotto il suo cavallo e impossibilitato a muoversi Dickie Speck prova a trattare con gli schiavi appena liberati da King Schultz, ma questi non sentono ragioni e lo giustiziano facendogli esplodere il cranio con un colpo di fucile.
- Allora, perché venite qui nella mia città a piantare grane, e a spaventare questa brava gente? Non avete niente di meglio da fare che venire nella città di Bill Sharp con le vostre brutte facce?! (Willard Peck/Bill Sharp)
- Su sollecitazione dei suoi concittadini, lo sceriffo Bill Sharp minaccia Django e Schultz ordinandogli di lasciare la città, ma il cacciatore di taglie riconosce in lui il ladro di bestiame Willard Peck e dopo avergli sparato a tradimento un colpo al petto lo finisce sparandogli in testa davanti agli occhi terrorizzati dei suoi concittadini.
- Assaggia questa, e vediamo se rompi ancora le uova! (Big John Brittle)
- Pronto a frustrare a sangue una giovane schiava, il ricercato Big John Brittle viene raggiunto da Django, che ricordandogli gli abusi che aveva subito da parta sua in un'altra piantagione lo uccide sparandogli al cuore.
- Dannato figlio di puttana! (Little Roger Brittle)
- Sconvolto per la morte del fratello John, Roger Brittle estrae la propria pistola per uccidere Django ma se la lascia sfuggire di mano, venendo rapidamente frustrato dall'ex schiavo che lo finisce crivellandolo di colpi davanti all'intera piantagione.
- Non vedo un cazzo con questo coso! (Spencer "Big Daddy" Bennet)
- Grazie a uno stratagemma di Django e di King Schultz, i membri del Ku Klux Klan che avevano provato ad ucciderli vengono massacrati con dell'esplosivo: il loro capo Big Daddy prova a fuggire nel trambusto generale, ma è ostacolato dalla scarsa visibilità del cappuccio che indossa e presto viene ucciso da Django con una fucilata al petto.
- Insisto! (Calvin Candie)
- Per il puro gusto di provocare King Schultz, l'infido Calvin Candie gli chiede una stretta di mano per suggellare la loro trattativa per la liberazione della moglie di Django, ma il cacciatore di taglie, che rifiuta di sopportare quest'ultima azione di Candie, estrae una pistola e gli spara al cuore.
- Scusate, non ho saputo resistere. (Dr. King Schultz)
- Consapevole di quale sia il proprio destino, il dottor Schultz sorride mestamente agli amici Django e Broomhilda e ammette di non aver resistito alla tentazione di uccidere un uomo spregevole come Candie, un istante prima di venir giustiziato da uno dei suoi scagnozzi.
- Un pò di dinamite, così potete giocarci! (Frankie)
- Togliendo la dinamite dal cavallo di Django, con cui lui e i suoi complici Jano e Roy hanno scelto di stringere un accordo, il minatore Frankie viene ucciso dal cacciatore di taglie che dopo aver ucciso i suoi compagni spara alla dinamite facendolo esplodere.
- D-Jango, sei un nero figlio di puttana! (Billy Crash)
- Colpito ai genitali da Django, il bifolco Billy Crash lo provoca un ultima volta storpiando il suo nome prima di essere finito con un colpo alla testa.
- B-Brutto figlio di puttana! Ah, pezzo di merda! Oh Gesù santo fammi ammazzare questo negro! Stavolta non la passi liscia, Django! Tanto vedrai come ti prendono! Finirai sui manifesti dei ricercati, negro! E i cacciatori di taglie non cercheranno altri che te! Scappa, scappa negro! Quelli ti trovano, tanto! E allora sì, ah ah ah! Sissignoriddio che ti fanno!!! Non ti ammazzano solo, negro! Hai fatto una cazzata! Questa è Candyland, negro! Non puoi distruggere Candyland! Siamo qui, ci sarà sempre una Candyland! Un pistolero negro non può passare sotto gli occhi del mondo! Ti ritroveranno, muso nero! Django, sei un impertinente figlio di pu... (Stephen)
- Gambizzato da Django, il perfido capo piantagione Stephen continua a urlargli contro nuovi insulti e a minacciarlo dichiarando che lo schiavismo non finirà mai, e muore quando Django fa esplodere Candyland con lui all'interno.
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Dragon Ball. |
- Diciamo tra quattro. (Standard Gabriel)
- A causa di un debito con lo spacciatore Coock, l'ex detenuto Standard Gabriel si ritrova costretto a partecipare ad una rapina ad un banco dei pegni: non sapendo che pesci pigliare chiede allora aiuto al suo vicino di casa, un pilota di rapine segretamente innamorato di sua moglie Irene. Durante il colpo, mentre Standard e la complice Blanche sono dentro all'agenzia di pegni, il pilota nota una macchina di grossa cilindrata nel parcheggio: poco dopo Blanche esce con i soldi, lasciando indietro Standard. Dopo qualche minuto anche Standard esce dal banco dei pegni, sotto lo sguardo vigile dei compagni: quando però è ormai vicino alla macchina, viene inaspettatamente raggiunto dal gestore del banco dei pegni, che gli spara alla schiena e alla testa.
- Lui dice Chris, ma lo chiamano tutti Coock. (Blanche)
- Dopo la morte di Standard, il pilota e Blanche vengono inseguiti dall'altra macchina nel parcheggio, ma per loro fortuna il pilota riesce a seminarli con le sue grandi abilità di guida. Una volta in un appartamento sicuro, i due scoprono che il bottino è molto più alto di quanto pensavano: inoltre, al telegiornale viene rivelato che il gestore del banco dei pegni non ha denunciato alcun furto. Sempre più confuso e irritato, il pilota minaccia Blanche, ordinandole di dirgli quanto sa: terrorizzata, la donna rivela che Coock, il cui vero nome è Chris, le aveva parlato della seconda macchina, ma non della morte di Standard. Mentre Blanche va in bagno per ricomporsi, il pilota nota che due uomini armati stanno per irrompere nell'appartamento: mentre lui riesce a salvarsi, Blanche viene colpita alla testa con un fucile a pompa.
- Scusate, ho... sbagliato piano. (Sicario di Nino)
- Torturando Coock, il pilota può telefonare con il mandante della finta rapina: si tratta di Nino, piccolo boss di Los Angeles con cui il suo capo, Shannon, è in affari. Comprendendo la pericolosità della situazione, il pilota si reca da Irene e fa per portarla via dal loro appartamento, dopo averle rivelato tutta la verità: tuttavia, nell'ascensore trovano un uomo sospetto, che in realtà è un sicario di Nino, informato da Shannon dell'identità del pilota. Nell'ascensore, il pilota bacia Irene per la prima volta, dichiarando così il suo amore per lei: l'istante successivo, egli afferra il sicario e, dopo avergli sbattuto la testa contro il muro, gli fracassa il cranio a pedate, il tutto sotto gli occhi terrorizzati di Irene.
- Dammi un po' di tempo e ti giuro che lo trovo e lo faccio sparire! (Chris "Coock")
- Informato da Coock degli ultimi avvenimenti, Nino iene a sapdal suo socio, Bernie Rose, la verità dietro alla finta rapina: i soldi presi appartengono ad un mafioso di Filadelfia, deciso ad subentrare nel loro giro. Conscio di aver colpito un membro della mafia senza autorizzazione, Nino suggerisce che ogni persona coinvolta debba essere eliminata: così, dopo uno scambio di sguardi, Bernie pugnala Coock in un occhio con una forchetta e poi alla gola con un coltello, massacrandolo brutalmente.
- Messico. O forse anche Belize. (Shannon)
- Mentre fa per fuggire, Shannon viene raggiunto nella sua officina da Bernie, che vuole sapere dove sia finito il pilota: dopo un istante di esitazione, il meccanico mente dicendo che è fuggito fuori da Los Angeles. Credendogli apparentemente, Bernie si rammarica per come la loro idea di una macchina da rally pilotata dal ragazzo sia fallita e, deciso a chiudere la faccenda, porge la mano a Shannon: quando questi gliela stringe, il criminale tira fuori dalla giacca un rasoio e gli recide le vene di tutto il braccio, confortandolo poi mentre muore agonizzante.
- Nino: Chi cazzo era? Andiamo via.
Autista di Nino: Si, signore.
- Scoperto il cadavere di Shannon, il pilota giura vendetta: rubata una maschera dal set in cui lavorava come stantman, egli spia Nino mentre si ritrova ad una festa coi suoi scagnozzi. Quando il boss se ne va via, il pilota lo insegue fino a speronarlo con la propria auto: intuendo che quanto avvenuto non sia un incidente occasionale, Nino ordina al suo autista di fuggire. Tuttavia, prima di poter fare alcunché il pilota sperona nuovamente l'auto, facendola finire giù da una scogliera: mentre l'autista muore sul colpo, Nino fa per fuggire lungo la spiaggia, ma viene raggiunto dal pilota, che indossando la maschera rubata lo affoga brutalmente in mare.
- Hai portato i soldi? Ecco cosa sono disposto ad offrirti. Tu dammi quei soldi e la ragazza è salva. Per sempre, nessuno la toccherà. Hai la mia parola. A te non posso fare a stessa offerta, per te la faccenda è diversa. Mi dai i soldi, ci stringiamo la mano e torni a fare la tua vita. Se hai qualche desiderio, o dei piani, o dei sogni per il futuro, sarà meglio che tu li metta da parte. Dovrai passare il resto della tua vita a guardarti le spalle. Voglio essere chiaro su questo, perché devi sapere la verità. Ma la ragazza è salva. Dove sono i soldi? (Bernie Rose)
- Con la morte del suo socio, Bernie concorda col pilota un incontro ad un ristorante cinese per chiudere la faccenda: in cambio dei soldi, il criminale promette di lasciar stare Irene e di lasciar andare il pilota, che comunque dovrà guardarsi le spalle dalla mafia per il resto della sua vita. Una volta nel parcheggio del ristorante, il pilota apre il baule in cui sono i soldi, ma in quell'istante Bernie lo pugnala subdolamente con un rasoio: avendo previsto questa possibilità, il pilota estrae a sua volta un coltello e pugnala ripetutamente il criminale, uccidendolo una volta per tutte.
Citazioni in ordine temporale.
- A che pagina ero? Pagina... (Claire)
- Dopo essersi rivolta all'amica, sotto l'effetto delle neurotossine prodotte dalle piante si sfila dai capelli la bacchetta di metallo con cui li ha raccolti e ne affonda la punta acuminata nella propria gola.
- Poliziotto: Piuttosto freddo oggi, vero?
Automobilista: Un po' di freddo, sì.
- Si sparano senza motivo, sotto l'effetto delle neurotossine prodotte dalle piante: prima il poliziotto, poi l'automobilista raccogliendo la pistola del poliziotto morto. Anche una passante raccoglie la pistola per spararsi.
- Calcoli... Ragiono con calcoli... Calcoli... Calcoli... (Stacy Ann)
- Dopo aver respirato l'aria carica di neurotossine prodotte dagli alberi fuori dalla propria abitazione, la ragazzina si suicida mentre è al telefono con la madre.
- La mia pistola è mia amica! Sarà sempre al mio fianco! La mia pistola è mia amica... (Soldato Auster)
- Il soldato comincia a mostrare un comportamento anomalo camminando all'indietro, poi tira fuori la pistola e si spara. Dopodiche anche gli altri membri del gruppo prendono uno dopo l'altro la pistola per togliersi la vita.
- Josh: Sono fuori di testa, signor Moore!
Jared: Forza, venite fuori!
- Josh e Jared, due ragazzini, si aggregano al gruppo per cercare un luogo dove le piante non emettano neurotossine. Alla ricerca di cibo, si fermano nei pressi di un'abitazione con porte e finestre chiuse. Il padrone di casa si rifiuta di accoglierli ed è talmente paranoico da pensare che siano terroristi, colpevoli dei sintomi neurologici autodistruttivi che colpiscono in massa la popolazione. Esasperato dall'insistenza dei due ragazzini fa spuntare la canna del fucile da una delle finestre uccidendoli entrambi.
- Il Signore è il mio pastore. Il Signore è il mio pastore. Il Signore è il mio pastore. Il Signore è il mio pastore. Il Signore è il mio pastore. (Signora Jones)
- La signora Jones esce in giardino respirando l'aria colma di neurotossine trasportate dal vento. Manifesta quindi un comportamento anomalo: inizia dapprima a camminare all'indietro poi il comportamento si fa autodistruttivo. Sbattendo ripetutamente la testa contro il muro e le finestre si ferisce mortalmente.
- Andiamocene via da qui! (Ivan Dubov)
- Per fermare il piano della sua nemesi Castor Troy, terrorista finito in coma al loro ultimo scontro, l'agente dell'FBI Sean Archer si infiltra con la sua faccia nel carcere in cui si trova suo fratello Pollux. Un giorno, però, Castor si risveglia e, fattasi impiantare a sua volta la faccia di Sean, gli ruba l'identità. Conscio di dover uscire dalla prigione, l'agente dell'FBI pesta un secondino, venendo portato nella sala dell'elettroshock, unico posto in cui vengono tolti ai detenuti gli stivali magnetici, e qui vi trova il detenuto Ivan Dubov, con cui aveva avuto una rissa in precedenza. Chiedendogli scusa per quanto gli ha fatto Castor, Sean riesce a farlo passare dalla sua parte: aggredite le guardie, i due si fanno strada fino all'uscita dalla prigione, anche grazie ad una rivolta scatenata dagli altri detenuti. Tuttavia, mentre sale le scale verso l'uscita, Dubov viene colpito più volte alla schiena dal capo delle guardie, il viscido Walton: essendosi affezionato al compagno, Sean prova a salvare il russo, ma quest'ultimo perde la presa e precipita nella sala comune, morendo sul colpo.
- Ehi, campione... Ne abbiamo fatte noi due... (Dietrich Hassler)
- Fuggito dalla prigione, Sean si rifugia presso il covo del braccio destro di Troy, Dietrich Hassler: qui inizia ad affezionarsi ai vari criminali presenti, in particolare a Sasha, sorella di Dietrich nonché amante di Castor e madre di suo figlio. Quella sera stessa, però, le forze dell'FBI irrompono nel covo guidate da Castor, deciso a massacrare i suoi ex sottoposti e il suo nemico: alla carneficina sopravvivono solo i fratelli Hassler e Sean. Vedendo Sasha e il figlioletto, Castor tenta subdolamente di sparargli addosso, ma il colpo viene intercettato da Dietrich, che in questo modo è ferito mortalmente: dopo aver fatto fuggire la sorella e il nipote, il criminale rivolge un ultimo saluto a Sean, ricordando i "loro" trascorsi, per poi accasciarsi a terra morto.
- Signore... perché piange? È solo Pollux Troy! (Agente Loomis)
- Dopo la morte di Dietrich, Castor e Sean si ritrovano faccia a faccia, decisi più che mai ad uccidersi a vicenda: il loro scontro a fuoco viene tuttavia interrotto dall'agente Loomis, che sparandogli contro delle granate permette involontariamente a Sean di fuggire. Arrivato sul tetto, l'agente avvista Pollux Troy, e, deciso a prendersi una piccola vendetta, Sean getta il criminale dalla vetrata che sovrasta il covo, uccidendolo sul colpo davanti agli occhi del fratello. Vedendo la reazione commossa di quello che ritiene il suo capo, Loomis gli chiede incredulo perché stia piangendo per la morte di un criminale. Furioso, Castor gli spara in testa, per poi continuare a piangere l'unica persona a cui era realmente affezionato.
- Ora basta Sean, devo toglierti il caso. Al governo iniziano a chiamare incostituzionali i tuoi metodi da Gestapo! (Victor Lazzarro)
- Il giorno dopo la sparatoria al covo dei criminali, Castor va in ufficio più cupo che mai per la morte del fratello, ma viene richiamato nell'ufficio di Victor Lazzarro, capo dell'FBI nonché mentore di Sean. Una volta faccia a faccia, Lazzarro rimprovera il suo sottoposto, dicendogli che i suoi metodi estremi sono mal visti da governo e opinione pubblica: l'unica soluzione possibile è togliergli il caso. Apparentemente accondiscendendo, il presunto Sean Archer rivela al capo di dovergli confidare una cosa: sussurrandogli all'orecchio, Castor rivela la propria identità e colpisce Lazarro alla nuca in modo tale da provocargli un infarto.
- Pensa a nostro figlio... io gli voglio tanto bene... fa che non diventi come noi... (Sasha Hassler)
- Deciso a chiudere i conti una volta per tutte, Sean dà appuntamento alla sua nemesi nella chiesa in cui si è svolto il funerale di Lazzarro, ma Castor ha ordinato a un suo sgherro di prendere in ostaggio Eve, moglie dell'agente dell'FBI. Dalla parte di Sean si schiera Sasha, che non crede a quanto gli dice il finto Archer e gli punta contro la pistola: a complicare ulteriormente le cose entra in scena un altro scagnozzo di Castor, profondamente divertito dalla situazione. Dopo pochi secondi di stallo si scatena una feroce sparatoria che termina con la fuga del criminale, la morte dei due sgherri e il ferimento di Sasha, la quale, morente, chiede a Sean di prendersi cura di "loro" figlio, ricevendo una risposta affermativa dall'agente.
- Sono... pronto... Pronto per il grande passo... baby... (Castor Troy)
- Dopo la morte di Sasha, Sean insegue la sua nemesi, ma questi ha preso in ostaggio sua figlia Jaime, la quale riesce però a liberarsi pugnalandolo col coltello che lui stesso le aveva regalato. Ferito gravemente, Castor spara su chiunque gli capiti a tiro, riuscendo a rubare un motoscafo; Sean fa altrettanto e nell'inseguimento che segue i due finiscono su una spiaggia. Dopo una colluttazione, Sean riesce a puntare una fiocina contro il suo nemico, ma non riesce a colpirlo per via della sicura: conscio di aver perso, Castor sceglie di beffare un'ultima volta il rivale iniziando a rovinarsi la faccia con un frammento di vetro. Non volendo ritrovarsi a vivere con la faccia della sua nemesi, Sean lo colpisce con un calcio e riesce finalmente ad impalarlo con la fiocina: morente, Castor canticchia la filastrocca che recitava ogni volta che si trovava in punto di morte, per poi spirare.
- Lo rimetta in tasca, prego. E scenda dalla macchina. (Poliziotto Statale)
- Su ordine del venditore di auto Jerry Lundegaard, i criminali Carl Showalter e Gaear Grimsrud rapiscono sua moglie Jane: il piano di Jerry infatti è far chiedere un grosso riscatto al suo suocero Wade Gustafson per sistemare alcuni debiti finanziari. Nel viaggio verso il loro rifugio, Carl e Gaear vengono tuttavia fermati da un agente della polizia statale, poiché il primo non ha sistemato una nuova targa sulla macchina che gli ha fornito Jerry: deciso a sbrigare velocemente la vicenda, Carl prova a corrompere l'agente, ottenendo come unico risultato di farlo innervosire. Quando però Jane, legata e imbavagliata sul sedile posteriore, prova a far rumore, il poliziotto la sente e guarda sospettoso all'interno della macchina: temendo di essere scoperti, il fino allora silenzioso Gaear afferra la testa del poliziotto sbattendogliela ripetutamente sul finestrino e, presa una pistola dal cruscotto, gli spara a bruciapelo.
- No! Niente Jean, niente soldi! (Wade Gustafson)
- Dopo essere stato picchiato dal tramite Shep Proudfoot, che ha ricevuto la visita della poliziotta sulle loro tracce Marge Gunderson, Carl diventa sempre più impaziente e ordina a Jerry di portargli il riscatto per il rapimento. Tuttavia, nel parcheggio scelto come luogo dell'appuntamento arriva lo stesso Wade, che non si fida del genero e pretende di vedere Jean prima di dare il riscatto a Carl: furibondo e stanca dell'intera vicenda, Carl gli spara al petto. Avvicinatosi per prendere la valigetta, il criminale viene inaspettatamente ferito alla faccia da un colpo di pistola di Wade, che aveva preso per precauzione un'arma: dolorante, Carl crivella di colpi il vecchio uccidendolo definitivamente.
- Il biglietto d'entrata, per favore! (Addetto all'ingresso)
- Mentre Jerry entra nel parcheggio per provare a fermare Wade e sostituirlo nella trattativa, Carl si avvia verso l'uscita: all'ingresso, l'addetto gli chiede gentilmente il biglietto per il parcheggio, ma l'infuriato Carl gli ordina di abbassare la sbarra. Contemporaneamente, Jerry scopre il cadavere di Wade: sconvolto, si dirige velocemente verso l'uscita, ma qui scopre che Carl ha ucciso l'addetto all'ingresso e ha sfondato la sbarra.
- Brutto stronzo... è da una settimana che sopporto le tue stronzate, capito? Hai capito? Eh, già, lo stronzo è muto. E quando vedi il tuo amico Shep digli che se lo incontro gli spacco il culo! (Carl Showalter)
- Scoperto che i soldi del riscatto sono in realtà molti più di quelli che pensava, Carl nasconde la maggior parte del denaro lungo un tratto della strada e torna al rifugio coi soldi che Jerry aveva promesso a lui e a Gaear: qui scopre che Gaear ha ucciso Jean, che aveva iniziato a strillare mentre il criminale guardava la tv. Divisi i soldi, Carl cede al compagno il suo furgone e decide di prendere la macchina fornita da Jerry: Gaear tuttavia dichiara che anche il veicolo deve essere diviso in due parti. Irritato per questa ennesima sciocchezza, Carl insulta pesantemente il complice e il suo amico Shep, dichiarando che il lavoro è stato il peggiore della sua vita: uscito all'esterno, il criminale fa per salire sull'auto, ma in quel momento Gaear gli salta addosso e lo uccide a colpi d'ascia, furente per gli insulti e deciso a prendere l'auto.
- Lei ha l'occasione di fare una cosa giusta anziché una sbagliata: è meglio della giustizia! (Meccanico)
- Dopo varie ricerche e dopo aver fatto uccidere il suo rivale Gaspare, il gangster Ray Tempio rintraccia finalmente l'assassino del fratello Johnny: si tratta di un giovane meccanico, la cui fidanzata a suo dire è stata violentata da Johnny. Portato il giovane in un luogo isolato, Ray si fa raccontare la verità: il vero motivo per l'omicidio di Johnny è stata una provocazione davanti ad alcuni amici e non una violenza sulla sua ragazza. Deluso dalle bugie del ragazzo e dal fatto che il fratello sia morto per un motivo così stupido, Ray appare stanco e riluttante: il giovane meccanico prova ad approfittarne per salvarsi, ma Ray sceglie comunque di crivellarlo di colpi, essendo consapevole di non poter sfuggire alla sua natura criminale.
- Mi hanno colpito... Aiutatemi... Aiuto... Mi fa male... Aiutatemi... Aiuto... (Giovanni "Johnny" Tempio)
- Mentre passeggia per strada, il giovane Johnny Tempio viene avvicinato dal giovane meccanico, che da una macchina gli spara al petto: ferito gravemente e circondato dalla folla, il giovane piagnucola e si lamenta per il dolore e per la sua sorte, per poi morire mentre viene portato via.
- ...e vivere senza i miei fratelli? (Cesarino "Chez" Tempio)
- Tornato a casa, Ray rivela all'instabile fratello Chez di aver trovato e ucciso l'assassino di Johnny, ordinandogli di seppellire il corpo: Chez acconsente, ma una volta tornato a casa spara al petto di Ray come niente fosse. Entrato nella stanza in cui si trova il cadavere di Johnny, il folle gli spara due colpi di pistola e si punta l'arma alla testa: sconvolta, la moglie Clara prova a convincerlo a lasciare l'arma, promettendogli tutto l'aiuto possibile, ma Chez dichiara di voler vivere con i suoi fratelli e si spara in testa.
- Che ha fatto...? (Raimondo "Ray" Tempio)
- Mentre Clara assiste terrorizzata alla morte del marito, Jeannette piange stringendo a sè Ray: ormai in punto di morte, questi chiede mestamente alla moglie se Chez si è suicidato, per poi morire tra le sue braccia.
- Ok, ci vediamo su! (Joey Doyle)
- Istigato dal gangster Johnny Friendly e dal suo braccio destro, ovvero suo fratello Charley, il marinaio Terry Malloy arriva sotto la casa di Joey Doyle, suo amico nonché futuro testimone contro Friendly, e lo invita a raggiungerlo sul tetto per sistemare i piccioni a cui badano: sul tetto però Joey si imbatte negli scagnozzi di Friendly che, a differenza di quanto avevano detto a Terry, non si limitano a minacciarlo ma lo buttano giù dal palazzo.
Tu stai lontano da me! Forza, alza! (Timothy J. Dugan)
- A seguito di una conversazione col fratello e con Friendly, Terry viene a sapere che il marinaio Dugan, convinto da Padre Barry, ha deciso di testimoniare contro i criminali che gestiscono il porto. Il giorno dopo Terry si trova sulla stessa barca in cui vi è Dugan: non volendo che faccia la fine a cui lui stesso ha portato Doyle, Terry tenta invano di metterlo in guardia, ma improvvisamente il carico che i marinai stavano portando fuori dalla stiva con una gru viene fatto cadere, apparentemente in maniera accidentale, cadendo proprio addosso al povero Dugan uccidendolo.
- Va bene, andiamo a casa... (Charley Malloy)
- Su istigazione di Friendly, Charley si incontra con Terry su un taxi e gli chiede se vuole realmente testimoniare contro il boss: quando il fratello gli risponde affermativamente, Charley prova prima a corromperlo e poi a minacciarlo con una pistola, ma quando Terry gli rinfaccia che è un fallito per colpa sua si sente in colpa e, datagli la propria pistola per difendersi, lo lascia andare. Purtroppo, il taxista è ammanicato con Friendly e, invece di portare a casa Charley, lo conduce in un garage in cui viene ucciso dai sicari di Friendly: il suo cadavere verrà successivamente lasciato sotto la casa di Terry, che piangerà la morte del fratello.
- Adesso stammi a sentire, Palla di Lardo. Stammi a sentire bene. Io voglio quell'arma e la voglio subito, adesso tu posi il tuo fucile a terra e fai un passo indietro. Che c'è dentro quella zucca marcia che non funziona mai?! Mamma e papà ti hanno fatto mancare il loro affetto quando eri bambino?! (Sergente Maggiore Hartman)
- Il giorno prima della partenza per il Vietnam del suo plotone, il soldato "Joker" sente, durante il suo turno di guardia, degli strani rumori provenire dal bagno degli istruttori: una volta entrato egli scopre con orrore il soldato Leonard "Palla di Lardo" Lawrence, distrutto psicologicamente dal loro istruttore, il sergente Maggiore Harmann. Vedendo il commilitone caricare il fucile, Joker prova invano a parlargli: Palla di Lardo tuttavia continua a sorridere maniacalmente e declama urlando il credo del fuciliere. Sentendo le urla, Hartman irrompe nel bagno e viene informato da Joker della situazione: provando ad usare un tono più calmo e deciso, l'ufficiale prova a convincere la folle recluta ad abbassare l'arma. Palla di Lardo tuttavia non ascolta le richieste e gli punta l'arma contro: infuriato, Hartman cede un'ultima volta alla sua natura violenta e sbraita contro il soldato, venendo immediatamente fucilato al petto.
- Io ci sono già... nella merda! Fino al collo! Spalla sinist, sinist! Spalla dest, dest! Caricare! Questo è il mio fucile! Ce ne sono molti come lui, ma questo è il mio! Il mio fucile è il mio migliore amico! È la mia vita! (Leonard "Palla di Lardo" Lawrence)
- alla morte di Hartman, Leonard punta l'arma contro Joker, colpevole di aver partecipato con gli altri camerati ad un pestaggio nei suoi confronti: terrorizzato, il soldato prova a giustificarsi e a calmare l'amico. Continuando a sghignazzare maniacalmente, Palla di Lardo si siede su un water e si punta il fucile alla bocca: nonostante le urla di Joker, Leonard si spara immediatamente alla testa, morendo sul colpo.
- Sempre il negretto dietro al grilletto, eh? (Soldato "Eightball")
- Insieme al suo fotografo Raftermann, Joker viene aggregato come reporter militare alla missione del plotone del suo amico "Cowboy": andare in avanscoperta nelle città apparentemente liberate dai nordvietnamiti per liberare la strada ai carri armati. Dopo la morte dei capi, il piccolo gruppo si ritrova nella periferia di una città: non sapendo come proseguire, Cowboy, avendo il grado più alto, decide di mandare il soldato afroamericano "Eightball" in avanscoperta. Fatti pochi metri tuttavia il soldato viene ferito da un cecchino appostato nei ruderi di un palazzo: i suoi compagni non possono che guardare mentre Eightball viene colpito ripetutamente dal nemico, che gli spara in più punti per provocargli una morte lenta e attirare allo scoperto i suoi amici.
- Ma che cazzo, sta nella merda! Io vado a prenderlo, voi copritemi! (Soldato "Doc Jay")
- Assistendo al supplizio di Eightball, Cowboy prova a chiamare il quartier generale del loro plotone richiedendo l'intervento dei carri armati: a causa di interferenze tuttavia i mezzi non sono disponibili, isolando di fatto i marines. Non potendo sopportare la vista dell'amico crivellato, il soldato "Doc Jay" si getta a salvarlo: tuttavia il cecchino centra anche lui, per la disperazione dei compagni. Volendo dare una svolta alla situazione, il letale soldato "Animal" riesce a raggiungere le rovine attorno al luogo in cui si trovano i due feriti: per capire meglio la situazione, il soldato chiede a Doc Jay di indicargli la posizione del cecchino. Tremante, il ferito indica un palazzo di fronte alla loro posizione: in quel momento però il cecchino lo crivella di colpi finendolo.
- Non ce la faccio, non ce la faccio! Sono morto! Sono morto... Sono... (Soldato "Cowboy")
- Grazie alle indicazioni di Animal Cowboy, Joker, Raftermann e altri soldati riescono ad accedere ad una posizione coperta dalla visuale del cecchino. Comprendendo la gravità della situazione, Cowboy prova a contattare nuovamente il quartier generale: inaspettatamente però il cecchino riesce a colpirlo attraverso una breccia nel muro dietro cui i marines si sono riparati. Mentre Animal tiene a bada il nemico, Joker e altri soldati portano al riparo il ferito: ormai agonizzante, Cowboy si rende conto di star morendo e, disperato, spira tra le braccia dell'amico.
- Tu... Spara... Prego... Tu... spara... Su... Su, spara... Prego... (Cecchina Vietnamita)
- Decisi a vendicare gli amici morti, Animal, Joker, Raftermann e gli altri soldati entrano nelle strutture utilizzando dei fumogeni per coprirsi: divisosi dai compagni, Joker si imbatte nel misterioso cecchino, ovvero una ragazzina vietnamita. Provando a spararle, il soldato scopre di avere l'arma scarica, ottenendo come unico risultato quello di metterla in allarme: prima di poter eliminare il nemico tuttavia la ragazza viene crivellata di colpi da Raftermann, su di giri per il primo nemico colpito. Mentre Animal e i compagni vorrebbero farla morire in agonia, Joker prova pena per lei: sentendo come la ragazza lo inviti a spararle, Joker estrae la pistola e le spara, ponendo fine alle sue sofferenze.
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Twin Peaks. |
- Finiscimi... (Padre Vallon)
- Decisi a risolvere una volta per tutte i loro contrasti, i criminali William "Bill Il Macellaio" Cutting e Padre Valon, a capo delle rispettive gang dei Nativi e dei Conigli Morti, scatenano una feroce battaglia. Il conflitto è abbastanza equo, ma ad un certo punto Bill riesce a ferire Padre Vallon con uno dei suoi numerosi coltelli. In punto di morte, Vallon prima chiede a Bill di far allontanare suo figlio e poi di essere finito col suo stesso coltello: provando un forte rispetto per il rivale, Bill porta a termine entrambe le richieste.
- Addio per sempre, caro figliolo! Non ho mai inferto un colpo sleale o barato al gioco! Possa dio accogliermi in amicizia! (Simous)
- A seguito di alcuni gravi disordini, il sindaco di New York William "Boss" Tweed ordina al suo associato, Bill il Macellaio, di trovare un capro espiatorio per la situazione, e Bill fa costituire per svariati crimini quattro comuni ladri, che verranno impiccati davanti a tutti. Prima di morire uno di loro, Simous, chiede di vedere il figlio e fa un discorso in cui ricorda a tutti la sua vita onorevole: le parole commuovono tutti i presenti, che tuttavia non esitano ad applaudire quando Simous e i suoi tre compagni vengono impiccati.
- Vieni fuori, ragazzo! Ti ricordi di tuo padre e me? Eri troppo piccolo per ricordarti del tuo vecchio zio jack? Ah, come ci divertivamo! Avanti, lo sai che non ti farò del male... ("Happy" Jack Mulraney)
- Dopo esser stato smascherato e pestato da Bill, Amsterdam Vallon decide di vendicarsi riformando la gang dei Conigli Morti. Per prevenire il problema, Il Macellaio gli invia contro il poliziotto di quartiere "Happy" Jack Mulraney, ex braccio destro di Padre Vallon. Inseguito Amsterdam fin dentro la chiesa, il poliziotto prova a far uscire allo scoperto il giovane, che tuttavia riesce a sorprenderlo e a strangolarlo alle spalle: il giorno dopo, il cadavere di Jack viene appeso al palo in cui egli appendeva l'orologio ad ogni inizio di ronda.
- Ti prego... Uccidimi... (Johnny Sirocco)
- Dopo la morte di "Happy" Jack, Bill decide di mandare a sua volta un messaggio al rivale. La sera stessa, Amsterdam e la sua ragazza Jenny ritrovano durante una passeggiata il migliore amico del giovane, Johnny Sirocco: il poveraccio è stato prima picchiato e poi impalato ad un cancello da Bill. Soffrendo terribilmente, Johnny chiede all'amico di finirlo: spronato da Jenny, che gli consegna una pistola in mano, Amsterdam è costretto ad uccidere l'amico con un colpo di pistola alla testa.
- Sei servito. Il popolo ha parlato. La sola idea di una rappresaglia violenta lo ammutolisce. Vieni qua su, risolviamo le nostre divergenze in modo democratico. (Walter "Monk" McGinn)
- Dopo aver scoperto che il candidato di Amsterdam, l'ex Coniglio Morto "Monk" McGinn, è stato eletto come sceriffo, un infuriato Bill si reca all'ufficio dello sceriffo per sfidarlo: tuttavia, con abile parlantina Monk deride i metodi violenti del Macellaio davanti alla folla e lo invita a risolvere la questione da gentiluomini nel suo ufficio. Bill sembra accettare, ma appena lo sceriffo gli volta le spalle gli tira una mannaia nella schiena, sotto lo sguardo inorridito della folla: l'istante successivo, Bill uccide Monk fracassandogli il cranio con la sua stessa mazza.
- Grazie a Dio. Ora muoio come un vero americano. (William "Bill Il Macellaio" Cutting)
- Mentre le loro gang e i rivoltosi vengono massacrati dai soldati, venuti a sedare i disordini, Bill Il Macellaio e Amsterdam consumano un ultimo duello mortale. Grazie all'esperienza e all'aiuto della nebbia Bill riesce inizialmente a prevalere sul rivale, ma un frammento di granata lo colpisce riequilibrando la situazione. Alla fine, Amsterdam riesce a colpire Il Macellaio con il coltello con cui era stato ucciso suo padre: ringraziato il rivale per il glorioso modo in cui lo ha ucciso, Bill si accascia a terra e muore.
- Perché pensavo fossi un uomo. Ma tu non sei un uomo. Sei marcio. Ah! (Tommy Russo)
- Il gangster di Chicago Tommy Russo viene legato a due macchine diverse dal boss Mickey Cohen, che vuole dare un messaggio ai capi di Tommy, facendogli capire che la zona di Los Angeles è sua. Cohen fa dunque partire le due macchine, che tranciano a metà il cadavere di Russo, dato poi in pasto ai lupi.
- Signor Cohen, la ringrazio molto, e- e le giuro che non capiterà più. (Mitch Racine)
- A causa del sergente O'Mara, il bordello di Mickey Cohen gestito da Mitch Racine e i suoi due complici viene scoperto dall'opinione pubblica. Deciso a distruggerlo, Mickey fa rinchiudere i tre, colpevoli di avergli creato questo disturbo non stando attenti, nell'ascensore mentre fa dare alle fiamme il palazzo.
- No, no, Karl, no! Ehi, Karl! Ti supplico! (Grimmes)
- Poiché la Gangster Squad ha mandato a monte la consegna di una partita di droga, il responsabile dell'operazione Grimmes fa rapporto a Mickey Cohen. Questi, apparentemente non intenzionato a punirlo, lo fa invece uccidere dal fido braccio destro Karl Lennox, che colpisce Grimmes con un trapano.
- Vaffanculo, Mickey... (Jack Wharden)
- Scoperto che il poliziotto Jerry Wooters ha una relazione con la sua donna Grace Faraday, il boss Mickey Cohen si reca a casa del gangster amico di Jerry Jack Wharden, dove si nasconde Grace. Qui Jack, deciso a difendere Grace, malmena pesantemente gli uomini di Cohen. Quest'ultimo tuttavia rifiuta di picchiarsi con lui e gli spara slealmente allo stomaco. Jack fa in tempo a insultare Mickey un ultima volta, poi quest'ultimo lo getta nella sua stessa piscina sparandogli.
- Sei tu, O'Mara? (Karl Lennox)
- Mickey Cohen e il suo braccio destro Karl Lennox stanno fuggendo dal Park Plaza Hotel, in cui si erano rifugiati, quando vengono intercettati da John O'Mara, che uccide la loro scorta e li costringe ad un inseguimento in macchina, che termina con un incidente. Karl allora si appresta ad uccidere O'Mara, responsabile del disastro, quando viene centrato e ucciso dal poliziotto Max Kennard, che aveva colpito in precedenza.
- Navidad, vieni, aiutami a mirare. Ricorda: non dov'è quel gran figlio di puttana, ma dove sarà. Bravo, figliolo. (Max Kennard)
- Durante la retata al Park Plaza Hotel, il rude poliziotto Max Kennard viene ferito gravemente dal braccio destro di Mickey Cohen, Karl Lennox. Dopo che Cohen, Lennox e il sergente O'Mara hanno l'incidente in macchina e Lennox si appresta ad uccidere il sergente, Keller riesce, con l'aiuto del fido partner Navidad, a colpire il gangster. Dopo aver fatto i complimenti al partner, Keller si accascia a terra e muore.
- Non permettere che succeda... Non permettere che mi succeda! Non voglio essere uno di loro! Uccidimi, ti prego, uccidimi! (Soldato Miller)
- Infettato dagli zombi usati per gli esperimenti della loro base, il soldato Miller chiede all'amico Steel di ucciderlo sparandogli in testa per impedirgli di diventare a sua volta un infetto.
- No! Lei mi deve ascoltare, capitano! Mi deve ascoltare! (Dr Matthew "Frankenstein" Logan)
- Scoperti i suoi esperimenti inumani con i cadaveri dei militari, il folle dr "Frankenstein" Logan viene rinchiuso in uno sgabuzzino e giustiziato con un colpo alla testa dal sadico capitano Rhodes.
- Vieni, Bub! Vieni, putrido sacco di merda! Vuoi imparare a sparare, Bub? Ti insegnerò io a sparare! Vieni, sacco di merda! (Soldato Steel)
- Con l'invasione della base ormai in corso il soldato Steel prova ad uccidere lo zombi intelligente Bub, ma fallisce nel suo intento è viene infettato da altri zombi: non volendo trasformarsi in un mostro, il soldato si fa il segno della croce e si suicida sparandosi in testa.
- Avanti.... mangiate! (Capitano Henry Rhodes)
- Mentre scappa per la base abbandonando i suoi uomini il capitano Rhodes si imbatte in Bub, che dopo una sparatoria riesce a ferirlo. Provando a tornare indietro Rhodes si imbatte in un'orda di zombie, ma prima di poter scappare viene nuovamente colpito al petto da Bub. Ormai circondato, il malefico capitano urla provocatoriamente agli zombie di divorarlo poco prima di essere letteralmente fatto a pezzi dagli infetti, il tutto sotto lo sguardo di Bub che ironicamente gli fa il saluto militare appreso dal dr Logan.
- Lo vedete quell'albero? (Figlio di Juan)
- Il bandito Juan cerca di convincere il dinamitardo appena conosciuto John Mallory a rapinare con lui la banca di Mesa Verde, ma quello rifiuta. Juan si riunisce allora con i suoi figli, cercando di ordire un piano, ma uno di loro si oppone dichiarando che chiunque può usare la dinamite: per farlo, piazza un candelotto di dinamite su un albero, ma sbaglia la lunghezza della miccia e salta in aria.
- John, siamo noi John, dove sei? (Aschenbach)
- Fuggito da Juan e i suoi figli, John si nasconde nei pressi di una chiesa abbandonata. Una sera tuttavia sente che degli uomini si stanno avvicinando: convinto che si tratti di Juan, John piazza della dinamite nella chiesa, in modo da farlo saltare in aria. Appena gli uomini entrano nella chiesa, inaspettatamente Juan appare alle spalle di uno stupefatto John e fa esplodere la chiesa: gli uomini all'interno erano infatti Aschenbach, datore di lavoro di John, e alcuni poliziotti.
- È vostra. C'è una fortuna lì dentro: Danaro, gioielli, titoli... (Governatore Jaime)
- Dopo la morte dei loro compagni rivoluzionari, gli ormai disillusi Juan e John si apprestano a lasciare il Messico a bordo di un treno merci. In quel momento però la folla insorge contro i soldati messicani, e sul treno viene messo al sicuro il governatore Jaime, che si ritrova proprio nello scompartimento dei due. Jaime prova invano a corromperli, ma Juan, deciso a vendicare i figli morti e le vittime dell'esercito, lo uccide con due colpi di pistola.
- Ma le mie idee non sono cambiate, o credo ancora nelle stesse cose, sempre, e voglio ancora essere utile alla causa! (Dottor Villega)
- Per guidare il treno che si dovrà schiantare contro quello delle truppe del colonello Reza viene scelto John, che sceglie come aiutante a sorpresa il dottor Villega, figura di spicco della rivoluzione. Mentre i due muovono il treno carico di esplosivi, John rivela al dottore di conoscere che è stato lui a tradire sotto tortura i compagni. John gli racconta tuttavia della volta in cui uccise un suo amico che era nella medesima situazione, e afferma di voler lasciare al dottore il suo destino. Quando manca poco al frontale col treno di Reza, John incita il compagno a fuggire, ma Villega, colpito profondamente dalle parole dell'amico e desideroso di riscatto, sceglie di rimanere sul treno che si schianta poco dopo.
- Amico mio, che grossa fregatura che t'ho dato... (John H "Sean" Mallory)
- Vinto l'assalto al treno di Reza, John e Juan si ritrovano e sorridono, ma in quel momento il colonnello ferisce John, venendo a sua volta ucciso dal furioso Juan. L'ex bandito si avvicina all'amico e prova a confortarlo: questi, dopo aver raccontato la fine di Villega, chiede all'amico una sigaretta. Juan si allontana allora per cercare aiuto, ma capisce quasi immediatamente che John vuole suicidarsi utilizzando la sigaretta per accendere la dinamite che porta sempre adesso: voltatosi, Juan fa appena in tempo a gridare il nome di John che quello salta in aria, lasciandolo stupefatto e intristito.
- Mi sto faciendo a Manicure! ('O Americano)
- All'inizio del film alcuni camorristi si ritrovano in un piccolo centro abbronzante, esponendosi ad alcune lampade e facendo una manicure, quando un certo punto arrivano alcuni loro amici, che iniziano a scherzare e a chiacchierare con loro. Improvvisamente, i nuovi venuti si scambiano un segno convenuto e massacrano gli amici a colpi di pistola: uno di essi, 'O Americano, viene centrato alla testa mentre si fa fare una Manicure.
- Totò? Totò! (Maria)
- Attirata con una scusa fuori casa dal suo giovane amico Totò, Maria viene giustiziata da un soldato del clan DiLauro solo perché madre di un membro dei rivali Scissionisti.
- Tutto a posto, Don Cì'. Son quattro. (Contabile dei DiLauro)
- Venuto a sapere della morte dell'amica Maria, Don Ciro, uomo dei DiLauro che si occupa di dare soldi alle famiglie degli affigliati morti o in carcere, capisce che non tira aria buona e decide di passare dalla parte degli Scissionisti. Il giorno dopo, Ciro va nel posto in cui ritira i soldi e, salutato il criminale che si occupa della conta, prende la propria parte mentre irrompono gli Scissionisti, che massacrano il contabile e tutti gli uomini di guardia del deposito, lasciando vivo solo Ciro e rubando tutti i soldi.
- Marco: Oh Ciro, iàmu?
Ciro "Pisellino": Iàmu. Veni cà, veni!
- Nonostante vari avvisi e un pestaggio, i giovani criminali in erba Marco e Ciro "Pisellino" continuano a commettere atti criminali nella zona del Clan dei Casalesi e per questo i due vengono avvicinati dal capoclan Zio Vittorio che gli commissiona l'omicidio di un tale Peppe 'O Cavallaro, in cambio di denaro e protezione. Il giorno dopo, i due giovani criminali pedinano 'O Cavallaro fino ad una serie di baracche su una spiaggia, ma mentre si preparano ad attaccare da una baracca alle loro spalle escono due sicari dei Casalesi che li crivellano di colpi sotto lo sguardo soddisfatto di Zio Vittorio, organizzatore dell'agguato.
- Se vuoti il sacco io ti ammazzo! (Emmett Quincy)
- Sulle tracce della banda di "Lucky" Ned Pepper, in cui è entrato da poco Tom Chaney, assassino di suo padre, Mattie Ross e il suo sicario, il marshal ubriacone Rooster Cogburn, si imbattono in una capanna abitata: insospettendosi, i due scoprono che all'interno vi sono due scagnozzi di Lucky Ned, Emmett Quincy e Moon. Dopo un conflitto a fuoco, i due riescono ad avere la meglio sui fuorilegge: vedendo che Moon è rimasto ferito alla gamba, Cogburn gli promette di curarlo a patto che gli rivela quanto sa sul loro capo. Nonostante le invettive del complice, Moon decide di rivelare tutto: infuriato, Quincy lo pugnala alla mano e al petto, venendo immediatamente colpito alla testa da Cogburn.
- Ci incontreremo più tardi... camminando nella gloria del Signore... (Moon)
- Ferito gravemente da Quincy, Moon rivela comunque la posizione di Lucky Ned e Chaney: in cambio, egli dovrà ricevere una dignitosa sepoltura. Come ultima richiesta, Moon chiede a Mattie di spedire una lettera a suo fratello, un predicatore, che confida di reincontrare in paradiso: l'istante successivo, il povero bandito spira.
- Allora, Rooster, mi hai riempito di piombo. Direi che nessuno di noi vedrà il giudice Parker... ("Lucky" Ned Pepper)
- Mentre il texas ranger La Boeuf salva Mattie, tenuta in ostaggio da Chaney, Cogburn affronta in duello Lucky Ned e i suoi tre scagnozzi: con grande coraggio e abilità, il marshall riesce ad uccidere i tre e a ferire gravemente Lucky Ned, che però riesce a colpire il suo cavallo facendolo cadere a terra. Conscio di essere prossimo alla morte, il bandito decide comunque di portare all'inferno con se Cogburn: prima di potergli dare il colpo di grazia però Lucky Ned viene centrato da un colpo di fucile di La Boeuf.
- Tuo padre era un ficcanaso come te! Onestamente non mi pento di avergli sparato! Pensava che Tom Chaney contasse poco. E tu? Tu mi faresti una dichiarazione? Siete tutti contro di me! (Tom Chaney)
- Rimasto solo con Mattie, Chaney decide di strangolarla per evitare che possa portarlo davanti ad un tribunale: fortunatamente il criminale viene stordito da La Boeuf, giunto a salvare la ragazzina. Dopo la morte di Lucy Ned, i due esultano ed elogiano Cogburn, ma La Boeuf viene a sua volta tramortito dal rinvenuto Chaney: preso il fucile dell'amico prima del fuorilegge, Mattie spara a Chaney nel petto, uccidendolo una volta per tutte.
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Guerre stellari. |
Citazioni in ordine temporale.
- Commodo... le tue mancanze come figlio sono il mio fallimento come padre... figlio mio. (Marco Aurelio)
- L'imperatore Marco Aurelio pronuncia queste parole poco prima di essere ucciso dal figlio Commodo, che lo soffoca col suo stesso petto, furioso perché ha scelto Massimo come suo erede al posto di suo figlio.
- Ombra e polvere! (Proximo)
- Proximo, ex gladiatore e lanista di Massimo, esclama queste parole poco prima di essere ucciso in combattimento insieme agli altri gladiatori dai pretoriani che gli hanno assaltato la caserma.
- Quinto, dammi la tua spada! [...] Una spada! Datemi una spada! (Commodo)
- Sebbene avvelenato da Commodo col suo stiletto, Massimo Decimo Meridio riesce a disarmare il malvagio imperatore. Disperato, Commodo chiede un'altra spada, dapprima a Quinto, che però, capendo finalmente la natura abietta e subdola di Commodo, non acconsente, e poi ai pretoriani che però, su ordine di Quinto, non intervengono. Furioso, Commodo cerca allora di approfittare dell'agonia di un ormai morente Massimo, estraendo il suo stiletto e avventandosi sul gladiatore, ma questi contrattacca e ritorce lo stiletto contro l'imperatore trafiggendolo mortalmente alla gola.
- Lucio è salvo? (Massimo Decimo Meridio)
- Massimo, in punto di morte a causa del veleno inflitto dallo stiletto di Commodo prima del loro scontro finale, rivolge a Lucilla, inginocchiatasi di fianco a lui, queste parole riferite al di lei figlio.
Citazioni in ordine temporale.
- Dovrei restare qui? Siete pazzi... Pazzi furiosi! (Marcello)
- Dopo aver accusato un calo della libido, Marcello capisce come l'idea di suicidarsi mangiando con gli amici Ugo, Michel e Philippe fino a morire sia ridicola e grottesca e decide di abbandonare la villa in cui si trovano, utilizzando una vecchia Bugatti che nei giorni passati nella villa ha rimesso a nuovo. Il giorno dopo, Michel si alza di buon mattino e, sconvolto, trova il cadavere di Marcello, rimasto assiderato nella fredda notte senza neanche partire.
- Mi dispiace, mi dispiace Andréa... Ma non ho più fame... (Michel)
- Dopo la morte di Marcello, gli amici superstiti e la loro accompagnatrice Andréa fanno colazione con una speciale torta preparata da Ugo e dedicata alla donna e al suo deretano. Michel, stipato all'inverosimile e sofferente di aerofagia, rifiuta garbatamente la torta e, dopo un'ultima suonata al pianoforte, si accascia morente nel terrazzo.
- Ti lascio la cupola del patè... Come ricordo... (Ugo)
- Per cena Ugo, cuoco di fama stellare, prepara il suo capolavoro culinario, un piatto a forma di Cupola di San Pietro composto da fegato d'oca, d'anatra e di pollo. Il piatto però viene rifiutato da Andréa e Philippe, ormai sazi, ed è il solo Ugo a cibarsene: quando inizia ad affaticarsi, si sdraia sul tavolo della cucina e continua a farsi imboccare da Philippe fino alla morte.
- Ho freddo... Ho freddo... (Philippe)
- Il giorno dopo la morte dei tre amici, Philippe si fa portare dall'amata Andréa su una panchina nel parco della villa e inizia a mangiare l'ultima portata, un dolce a forma di seni creato dalla donna. Mentre i fornitori appena arrivati appendono, su ordine di Andréa, le carni agli alberi del parco, Philippe finisce il dolce e, abbracciata la donna amata, muore stroncato dal diabete.
- Beh, potremmo metterci d'accordo. (Joe Brody)
- Dopo che le sorelle Sternwood se ne sono andate con le foto compromettenti, Marlowe resta con i due ricattatori, Agnes e Joe Brody. Egli gli chiede informazioni sul suo caso, ma Brody dichiara di non sapere nulla. In quel momento suonano alla porta, e Brody và ad aprire. Appena aperta la porta, Brody cade a terra, colpito da dei colpi di pistola: l'assassino si rivelerà essere Karl, il braccio destro nonché amante di Arthur Gaiger, convinto che fosse stato Brody ad uccidere il suo capo.
- Uh, niente. (Henry Jones)
- Il giovane Henry Jones, fidanzato della ricattatrice Agnes, propone a Marlowe di vendergli un'informazione su dove si trovi la moglie del boss Eddie Mars, da tutti creduta scappata con Rusty Regan. Marlowe si reca di notte all'appuntamento, ma non può fare altro che spiare la conversazione tra Jones e il braccio destro di Mars, Lash Canino. Quest'ultimo costringe con la forza Henry a farsi dare l'indirizzo di Agnes. Ottenuto quello che voleva, Canino dà dell'acqua ad Henry, stremato dall'interrogatorio, per poi andarsene amichevolmente. Marlowe allora entra in scena, ma non può fare altro che assistere alla morte di Jones, avvelenato da Canino tramite il bicchiere d'acqua.
- Fa quello che ti ho detto! (Lash Canino)
- Imprigionato nel rifugio della signora Mars, Marlowe convince Vivian Stenwood a liberarlo. Marlowe si apposta allora dietro alla sua macchina, armato di pistola. Lash Canino e il suo scagnozzo Art si mettono allora sulle sue tracce. Vivian, decisa ad aiutare Marlowe, fa credere a Canino che Marlowe sia all'interno della macchina. Così, mentre Canino spara inutilmente all'interno della macchina, Marlowe sbuca fuori e uccide il criminale con due colpi di pistola al petto.
- No, non sparate, no! (Eddie Mars)
- Dopo aver fatto circondare il nascondiglio di Marlowe e Vivian dai suoi scagnozzi, il boss Eddie Mars li raggiunge e li minaccia, avvertendoli che al primo sparo i suoi scagnozzi uccideranno chiunque esca dalla porta. Tuttavia, Marlowe riesce a rubargli la pistola, e attua un astuto stratagemma: dopo aver sparato un paio di colpi in aria, costringe Eddie ad uscire dalla porta. Appena compiuta l'azione, Eddie cerca di chiarire l'equivoco con i suoi uomini, ma questi, scambiandolo per Marlowe, lo eliminano.
- Serve aiuto? (Shariff)
- Mentre si trovano nello spazio per alcuni controlli di manutenzione ad un telescopio, gli astronauti Stone, Kowalskii e Shariff ricevono la notizia che a causa della distruzione di un satellite russo è stata provocata una tempesta di detriti che presto li colpirà. Nel rientro, Stone ha delle difficoltà e Kowalskii prova a soccorrerla: Shariff offre anche il suo aiuto, ma in quel momento viene colpito da uno dei primi detriti, che gli stacca via mezza faccia uccidendolo.
- Abbiamo perso Houston, ripeto: abbiamo perso Houston. (Comandante Explorer)
- Dopo la morte di Shariff, gli astronauti a bordo dell'Explorer cercano di ricontattare Houston, ma le comunicazioni vengono interrotte. In quel momento Stone si perde nello spazio: Kowalskii la segue, salvandola. Quando i due tornano all'Explorer, lo trovano distrutto e scoprono che tutto l'equipaggio è morto assiderato.
- Ehi Ryan, dovresti vedere il sole sul Gange. è bellissimo. (Matt Kowalskii)
- Raggiunta la stazione spaziale internazionale distrutta, Matt Kowalskii e Ryan Stone rischiano di finire nello spazio aperto, ma fortunatamente Stone riesce ad aggrapparsi al paracadute della stazione. Kowalskii, capendo che presto potrebbe trascinare Stone nello spazio con lui, si sacrifica sganciando il collegamento fra di loro: dopo aver aiutato Stone ad entrare nei resti della stazione, Kowalskii si lascia andare nello spazio aperto.
- Ho giurato ai miei uomini che avrei fatto tutto quanto in mio potere per farli sopravvivere... ed è quello che intendo fare... Capito? Non ho avuto scelta! (Tenente Muldoon)
- Mentre avanzano nella base dei soldati infetti, Abby e El Wrey trovano il loro capo, il tenente Muldoon. Questi spiega come in una missione in Afghanistan si imbatterono nel gas DC-2 che li infettò e di come abbia voluto infettare l'intera popolazione per trovare una cura per i suoi uomini. La deformazione colpisce presto l'uomo rendendolo un orribile mutante e El Wray e Abby, commossi dal suo racconto, pongono fine alle sue sofferenze crivellandolo di colpi.
- No, vaffanculo il gas, cazzo! Devo solo cercare di fare in fretta! (Soldato stupratore)
- Cherry e Dakota sono state portate in disparte da due soldati. Le due si sentono al sicuro, ma improvvisamente uno dei militari si rivela essere uno stupratore infetto. L'essere prova ad abusare delle due, ma in quel momento arrivano Abby e El Wrey che sostituisce la gamba di legno di Cherry con un Fucile d'assalto: la ragazza così prima scioglie il pene e i genitali del soldato infetto e poi lo uccide con un colpo di missile.
- Vado io... (Abby)
- Riusciti a scampare ai soldati, i protagonisti sono costretti a rimanere in un angolo poiché nel cortile della base militare ci sono molti infetti. Wray propone di morire in combattimento, ma Abby dichiara che loro sono l'unica salvezza per l'umanità. L'unica altra speranza per il gruppo è raggiungere l'elicottero nel cortile della base: Abby prova a farsi strada, ma fatti pochi passi viene colpito da un proiettile alla testa morendo.
- J.T.: Ma non dimenticare che la ricetta te la devi portare nella tomba.
Sceriffo Hague: Credo di potertelo assicurare... Santa miseria...
- Lasciati indietro dai compagni, lo sceriffo Hague e il fratello, il cuoco J.T., Sono all'interno della base militare, feriti gravemente. Per confortare il fratello, J.T. si decide finalmente a rivelare al fratello la ricetta texana per le costolette, tramandata nella loro famiglia da generazioni. Subito dopo Hague muore e J.T., dopo una risata isterica, attiva gli esplosivi preparati in precedenza, distruggendo la base e facendosi saltare in aria con molti infetti, in modo da salvare i propri amici.
- E così sarà... Te lo prometto... Non sbaglio mai un colpo! Non ti preoccupare, piccola, troverai la tua strada... (El Wray)
- Mentre fugge verso l'elicottero con i compagni, Wray nota che l'amata Cherry sta per essere colpita alle spalle da un soldato infetto: l'uomo crivella di colpi il mostro, che però fa in tempo a colpirlo prima di morire. Accortasi della situazione, Cherry stringe piangendo l'amato, ma questi la rassicura e le assicura che, attraverso il figlio che Cherry avrà da lui, loro resteranno sempre insieme, per poi spirare.
- Michael! (Judith Myers)
- Nella notte di Halloween del 1963, la giovane Judith Myers aspetta che i genitori e il fratellino Michael siano usciti per invitare il suo ragazzo, con cui ha presto un rapporto sessuale. Nella casa però torna di nascosto il piccolo Michael: il bambino aspetta pazientemente che il fidanzato della sorella se ne sia andato e, preso un coltello, la raggiunge in camera. La ragazza, che nel frattempo si stava rivestendo, prova a scacciarlo via, ma inaspettatamente Michael assale e pugnala follemente Judith.
- "Oh Paul, adesso arrivo Paul!" (Annie Brackett)
- Decisa ad uscire col suo ragazzo Paul, la giovane Annie manda la bambina a cui deve fare da babysitter, Lynsday, a casa dei Doyle, in cui la sua amica Laurie sta facendo da babysitter a sua volta. Mentre si prepara ad uscire canticchiando, la ragazza nota che la macchina non si apre bene. Tornata dopo aver preso le chiavi in casa, la macchina si rivela essere aperta: entrata, Annie non fa in tempo a mettere in moto che viene attaccata dallo psicotico Michael Myers, che le taglia brutalmente la gola.
- Ok, Lynda, ora però vieni fuori! (Bob Simms)
- Dopo aver fatto l'amore nella casa in cui Annie faceva la babysitter, i giovani Lynda e Bob hanno sete, e il ragazzo va a prendere della birra in frigo. Mentre si trova nella cucina al buio, il ragazzo sente strani rumori. Convinto che sia uno scherzo di Lynda, il ragazzo la invita ad uscire. Mentre apre una porta dietro cui pensa ci sia la ragazza viene però attaccato da Michael Myers: il killer solleva Bob prendendolo per la gola e, per finirlo, lo impala contro il muro col suo coltello.
- Ora chiamo Laurie e mi faccio dire dove sono Annie e Paul. Questo scherzo non mi piace! (Lynda van deer Klok)
- Mentre si trova a letto, Lynda vede arrivare in camera una figura mascherata da fantasma con un paio di occhiali in faccia, che la ragazza identifica in Bob. La ragazza però inizia a preoccuparsi, visto che il ragazzo non dice nulla e non le ha portato la birra richiesta: convinta che sia tutto uno scherzo, Lynda decide di chiamare l'amica Laurie per farsi dire dove siano gli amici Annie e Paul, ma mentre compone il numero viene attaccata e strangolata alle spalle dal figuro, in realtà Michael Myers.
- Cos'è questa magia?! (Quirinus Raptor)
- Personaggio di Harry Potter e la pietra filosofale (2001). Superate alcune prove, Harry riesce a raggiungere la stanza in cui si trova la pietra filosofale, ma viene intercettato dal professore di difesa contro le arti oscure, Raptor. Egli infatti è sempre stato sotto il controllo dello spirito di Voldemort, che vive attaccato a lui e che necessita della pietra per tornare in vita. Harry riesce a prendere la pietra, ma viene attaccato da Raptor. Tuttavia, grazie all'incantesimo di protezione creato dalla madre Lily in punto di morte, Harry riesce a polverizzare il professore toccandolo.
- Che cosa fai? Fermo!! No!!! (Tom Riddle)
- Personaggio di Harry Potter e la camera dei segreti (2002). Dopo la cruenta battaglia contro il basilisco, Harry riesce a salvarsi dal veleno della letale bestia grazie a Fenny, fenice di Silente. Egli viene comunque schernito dallo spirito del diario di Tom Riddle, vero responsabile di tutto, in quanto ucciderà comunque lui e Ginny Wisley. Harry tuttavia con prontezza di riflessi afferra un artiglio del defunto basilisco (che gli si era infilzato nel braccio mentre questi stava uccidendo il basilisco) e, deciso a sbarazzarsi del malefico artefatto, pugnala il diario distruggendo lui e lo spirito di Riddle.
- Chi sei? Che cosa vuoi? (Cedric Diggory)
- Personaggio di Harry Potter e il calice di fuoco (2005). Harry e il giovane membro di Tassorosso Cedric Diggory riescono a vincere il torneo tremaghi, raggiungendo la coppa del vincitore. Poiché hanno vinto a pari merito i due afferrano simultaneamente la coppa, ma inaspettatamente questa si rivela essere una passaporta che teletrasporta i due in un luogo misterioso, che si rivela essere il cimitero di famiglia dei Riddle. Quivi i due trovano un indebolito Voldemort e il suo aiutante, Codaliscia, intenti a mettere in atto il rituale per ridare un corpo forte al Signore Oscuro: Harry è necessario per il rito, ma Cedric è di intralcio e viene perciò ucciso immediatamente da Codaliscia tramite un Avada Kedavra (l'anatema che uccide), sotto lo sguardo sconvolto di Harry.
- Bel colpo, James! (Sirius Black)
- Personaggio di Harry Potter e l'Ordine della Fenice (2007). Al ministero della magia Harry e i suoi amici stanno per soccombere ai Mangiamorte, che pretendono la profezia in cui si parla di Harry e Voldemort. Ad aiutare i giovani intervengono fortunatamente alcuni membri dell'Ordine della Fenice, tra cui il padrino di Harry, Sirius Black. Questi aiuta personalmente Harry e gli fa i complimenti quando il giovane sconfigge il capo dei Mangiamorte, Lucius Malfoy. L'entusiasmo però dura poco: Bellatrix Lestrange, cugina di Black nonché più potente e sadica tra i Mangiamorte, e seguace più di Voldemort, scaglia il suo Avada Kedavra contro Sirius, che muore sotto lo sguardo disperato di Harry.
- Severus... Ti prego. (Albus Silente)
- Personaggio di Harry Potter e il principe mezzosangue (2009). Tornato dalla propria missione con Harry, Silente avverte che i mangiamorte stanno per raggiungerlo e ordina dunque ad Harry di nascondersi. Appena il giovane si nasconde nel sottoscala che porta sulla torre di astronomia, Draco Malfoy irrompe nella stanza e disarma Silente. Il preside prova a far ragionare il giovane, ma in quel momento arrivano altri mangiamorte per assistere l'omicidio di Silente da parte di Draco, che tuttavia è riluttante. Mentre i malvagi discutono tenendo in ostaggio Silente, Harry vede avvicinarsi di soppiatto Piton, e convinto che voglia aiutare il preside lo lascia passare. Tuttavia Piton si rivela un mangiamorte e uccide il preside. Si scoprirà in seguito che Piton lavorava per Silente e lo aveva finito su sua esortazione, in quanto il preside era ammalato da tempo per colpa degli Horcrux.
- È un bellissimo posto dove stare con gli amici! Dobby è felice: adesso è con il suo amico Harry Potter! (Dobby)
- Personaggio di Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 (2010). Dopo esser fuggiti dalle celle dei Malfoy grazie all'elfo Dobby, Harry, Ron, Hermione, Luna, il folletto Unci Unci e Dobby provano a fuggire grazie ad un teletrasporto creato dall'elfo. Tuttavia, prima che il vortice svanisca la perfida Bellatrix Lestrange riesce a lanciarci un pugnale dentro. Arrivati a Villa Conchiglia, casa del fratello di Ron Bill, i fuggitivi sembrano felici, ma si accorgono presto dell'amaro prezzo della fuga: Dobby infatti è stato colpito alla schiena dal pugnale di Bellatrix e spira tra le braccia di Harry.
- Mio signore? (Pius O'Tusoe)
- Personaggio di Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011). Dopo la tremenda battaglia di Hogwarts, l'esercito dei mangiamorte si raduna all'esterno del castello, dove si trova Voldemort. Qui tuttavia il signore oscuro si rende presto conto che Harry e i suoi amici sono riusciti a distruggere due dei suo Horcrux e che gliene resta solo uno, il serpente Nagini. Vedendo il suo padrone arrabbiato uno dei suoi mangiamorte, il ministro della magia Pius O'Tusoe, prova a chiedergli cosa succeda, ma Voldemort lo uccide furiosamente seccato.
- Avada Kedavra! (Gregory Goyle)
- Personaggio di Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011). Mentre si svolge la battaglia di Hogwarts, Harry, Ron e Hermione entrano nella stanza delle necessità, in cui è nascosto il diadema di Helena Corvonero, ulteriore Horcrux di Voldemort. Trovato l'artefatto, il gruppo si imbatte in Draco Malfoy e nei suoi scagnozzi Blaise Zabini e Gregory Goyle: i sei si combattono a vicenda, e nella battaglia Goyle scatena un potente fuoco magico, l'Ardemonio, che però non riesce a controllare e che inizia presto a divorare la stanza. Mentre Harry e i suoi amici riescono a scappare, Draco, Blaise e Goyle provano ad arrampicarsi su una pila di oggetti presenti, ma Goyle perde presto l'equilibrio e viene risucchiato dal suo stesso fuoco.
- Guardami. Hai gli occhi di tua madre. (Severus Piton)
- Personaggio di Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011). Voldemort dà appuntamento al suo principale mangiamorte, Piton. All'incontro, che avviene nella darsena di Hogwarts, assistono in segreto anche Harry, Ron e Hermione. Qui Voldemort spiega che non può usare la bacchetta di sambuco poiché Piton, avendo ucciso Silente, ne è il vero proprietario, e ordina al serpente di pugnalarlo per ucciderlo. Andatosene Voldemort, Harry e i suoi amici irrompono nella stanza e provano ad assistere l'ex professore, ma Piton si limita ad osservare gli occhi di Harry, identici a quelli della madre Lily, per poi spirare. Come si scoprirà in seguito, Piton aveva sempre praticato un doppio gioco per conto di Silente, poiché era da sempre innamorato della madre di Harry.
- Io ho ucciso Piton! (Lord Voldemort)
- Personaggio di Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011). Mentre Harry Potter e Lord Voldemort e Harry si affrontano per lo scontro finale, Naville Paciock riesce ad uccidere il serpente Nagini, rendendo di fatto il signore oscuro potenzialmente mortale. Il terribile mago riesce tuttavia con la sua abilità a mantenere il duello con Harry, rivelando di essere ormai invincibile per via della bacchetta di sambuco. Harry tuttavia gli spiega come, avendo disarmato Draco Malfoy che a sua volta aveva disarmato Silente, è in realtà lui il proprietario della bacchetta più potente del mondo. Voldemort furioso prova ad attaccare Harry con un Avada Kedavra, che il ragazzo riesce a fermare con un altro incantesimo: tuttavia la sua bacchetta non lo riconosce come padrone e gli ritorce contro l'incantesimo disintegrandolo.
- Io so come chiamarlo. Lo chiamo... Figlio. Sono pronto. (Trevor Bruttenholm)
- Personaggio di Hellboy (2004).
- Figliolo, guarda cosa hai fatto. Hai ucciso me, un uomo insignificante. Ma hai fatto nascere... un dio... (Rasputin)
- L'inferno non può avere sorprese. (Ilsa von Haupstein)
- Personaggio di Hellboy (2004).
- Dammi la mano. È bellissimo. (Principessa Nuala)
- Personaggio di Hellboy: The Golden Army (2008).
- Nuala, sorella mia. (Principe Nuada)
- Personaggio di Hellboy: The Golden Army (2008).
- La fine sta arrivando... (Esteban Ruiz)
- Personaggio di Hellboy (2019).
- È ancora qui!! (Lady Elizabeth Hatton)
- Personaggio di Hellboy (2019).
- Non è giusto!!! Vaffanculo, Hellboy!!! (Gruagach)
- Personaggio di Hellboy (2019).
- Non è ancora finita! Noi siamo destinati l'uno all'altra! Ci rincontreremo l'ultimo giorno della fine del mondo! (Nimue la Regina di Sangue)
- Personaggio di Hellboy (2019).
- Tu... hai conosciuto davvero mio figlio? (Sandford "Sandy" Smithers)
- Umiliato e provocato dal maggiore Marquis Warren, l'ex generale Smithers cade nel suo tranello e prova ad ucciderlo venendo preceduto e colpito al petto dal maggiore.
- Mannix, il caffè!!! (John "Il Boia" Ruth)
- Avvelenato dai complici di Daisy Domergue, il cacciatore di taglie John Ruth picchia selvaggiamente la sua prigioniera che gli dà il colpo di grazia colpendolo al petto con una delle sue pistole.
- No! (Marco "Il Messicano"/Bob)
- Smascherato come complice di Daisy e di colui che ha avvelenato il caffè, il messicano Bob (il cui vero nome è Marco) viene prontamente ucciso da Warren con due colpi al petto e due al cranio.
- E ora che vorresti fate, tesoro? (Minnie)
- Fingendosi un cliente dell'emporio di Minnie, Jody Domergue uccide improvvisamente la donna colpendola alla testa e ordinando ai suoi uomini di massacrare tutti i presenti.
- Ascolta. lavoro qui solo da poco. Qualunque cosa Minny vi abbia fatto, io non c'entro niente. (Charly)
- Ferito gravemente da Marco il messicano, il garzone Charly prova a scappare dall'emporio e implora il bandito Grouch Douglas di non ucciderlo, ma viene ugualmente assassinato senza pietà dal fuorilegge con un colpo alla testa.
- Come stai, demente? (Jody Domergue)
- Costretto ad uscire allo scoperto da Warren e da Chris Mannix, Jody fa appena in tempo a salutare affettuosamente la sorella Daisy prima di essere ucciso con un colpo alla testa da Warren.
- L'accordo è ancora valido, Chris. Non hai fatto niente che non possiamo perdonare. Ha fatto tutto quel negro: se tu lo ammazzi prendi il mio corpo, aspetti nella neve con Daisy e... Argh! Brutto stronzo! (Pete Hicox/Oswaldo "Ozzie" Mobray)
- Rimasto ferito in precedenza, il bandito Pete Hicox prova a convincere Mannix a tradire il maggiore Warren e passare dalla parte dei fuorilegge, ma viene messo a tacere dal maggiore che gli spara ad una gamba dandogli il colpo di grazia.
- Quindici assassini in tutto. (Grouch Douglas/Joe Cage)
- Approfittando della distrazione di Warren dovuta all'omicidio dell'amico Pete, Grouch Douglas cerca di uccidere Warren e Mannix con una pistola nascosta, ma i due prontamente gli sparano contro uccidendolo.
- E allora creperai su questa montagna, perché mio fratello Jody guida un esercito di uomini! (Daisy Domergue)
- Decisi a vendicare la morte dell'amico John Ruth, il maggiore Warren e Mannix usano le loro ultime forze per impiccare l'agonizzante Daisy e porre fine una volta per tutte alla banda dei Domergue.
- Chris Mannix: "La mia cara vecchia Mary"... questo è un bel tocco.
Marquis Warren: Si... Grazie.
- Dopo aver ucciso Daisy, Mannix chiede a Warren di fargli leggere la famosa lettera che Abramo Lincoln gli aveva scritto, in realtà rivelatasi falsa. Mannix la legge e si commuove profondamente, soprattutto sul finale, e fa i complimenti a Warren, ricevendo un ringraziamento sincero dal maggiore. I due, ormai agonizzanti per via delle ferite riportate per mano di Hicox e di Jody, si mettono ad aspettare la morte, ormai diventati amici nonostante le loo divergenze iniziali.
- Non lasciarmi così, Neil... Ti prego, soffro troppo... Non lasciarmi così... (Trejo)
- Messo al sicuro l'amico Chris, ferito gravemente durante la sparatoria alla banca, il rapinatore Neil si reca da Trejo, l'unico membro della banda che pur conoscendo il piano del colpo non aveva partecipato. Arrivato all'appartamento di Trejo, trova una macabra scena: la moglie dell'amico è stata uccisa e Trejo stesso è in fin di vita. Il messicano spiega a Neil come fosse stato costretto da Weingro, inviato da Steven Van Zent, a rivelare il piano del colpo: in questo modo Van Zant e Weingro avrebbero denunciato il tutto alla polizia per vendicarsi. Weingro aveva poi ucciso la moglie di Trejo. Consapevole di essere al capolinea, Trejo chiede all'amico di finirlo, e un riluttante Neil acconsente, ponendo fine alle sofferenze del compagno.
- E perché lo dovrei sapere? (Steven Van Zant)
- Desideroso di vendicare l'amico Trejo, Neil si reca dall'affarista Steven Van Zant, vero responsabile del fallimento del colpo. Entrato nella villa di Van Zant, Neil gli chiede dove sia Weingro. Van Zant, terrorizzato, dichiara di non sapere dove sia il criminale: non avendo più motivi per tenerlo in vita, Neil lo crivella di colpi seduta stante.
- Senti, ora apro e ne parliamo con calma, eh, bello? (Weingro)
- Mentre se ne va da Los Angeles con l'amata Eady, Neil riceve una telefonata dall'amico Nate, che gli rivela la posizione di Weingro. Lasciando Eady in macchina, Neil si reca nell'hotel dove alloggia Weingro e, fingendosi addetto al servizio in camera, scopre il numero della camera dell'uomo. Attivato l'allarme antincendio per liberare il piano da possibili testimoni, Neil irrompe nella stanza dell'ex componente della banda. Vedendolo, Weingro cerca di farlo ragionare, ma Neil gli spara uccidendolo.
- Visto che non ci torno in prigione? (Neil McCauley)
- Ucciso Weingro, Vincent si prepara a scappare con Eady, ma vede il tenente Hanna e fugge. Parte così un inseguimento tra poliziotto e criminale. Neil, deciso ad approfittare delle luci intermittenti dell'aeroporto, si apposta per uccidere il rivale, ma Hanna è più veloce e gli spara prima. Ferito gravemente, Neil dichiara che non tornerà in prigione, come aveva già detto ad Hanna quando si erano incontrati di persona la prima volta. Dopo queste parole, Neil offre la sua mano a Vincent in segno di reciproca stima e muore mentre Vincent gliela stringe, consapevole del rispetto provato dall'avversario nei suoi confronti.
- Leland Jones: Ok, Billy, facciamo vedere a questo coglione che facciamo sul serio.
Billy Orser:Lei?
Leland Jones: Si, falla fuori!
- All'orario di chiusura, nella tavola calda di Tom Stall entrano due individui, che chiedono in maniera brusca e sgarbata del caffé: quando Tom li invita ad andarsene, i due estraggono le pistole e rivelano di essere i due rapinatori e assassini Leland Jones e Billy Orser. Mentre il primo tiene sotto tiro Tom e gli altri avventori della tavola calda, Billy si prepara ad uccidere Charlotte, la collega di Tom che stava per andarsene, incitato dal complice. Approfittando della distrazione di Leland Tom gli versa una brocca di caffè in faccia, neutralizzandolo e rubandogli la pistola: L'istante successivo supera al volo il bancone e, allontanato Billy dalla collega, lo crivella di colpi. Furibondo, Leland lo pugnala al piede: estremamente dolorante, Tom colpisce immediatamente il criminale alla testa, uccidendolo definitivamente.
- Sì Joey, avresti fatto bene. (Carl Fogarty)
- Convinto che Tom Stall non sia altri che Joey Cusack, il sicario che lo aveva ferito gravemente all'occhio anni prima, il pericoloso gangster di Filadelfia Carl Fogarty perseguita l'uomo e la sua famiglia. Come ultima mossa, egli rapisce suo figlio Jack e si presenta a casa Stall chiedendo che Tom si consegni per salvare il figlio: Tom acconsente allo scambio, ma appena Jack rientra in casa attacca i due scagnozzi di Fogarty ferendoli mortalmente, venendo però colpito a sua volta alla spalle. Puntandogli una pistola contro, Fogarty chiede a Tom se abbia qualcosa da dire e l'uomo si rammarica di non averlo ucciso a Filadelfia, ammettendo quindi di essere Joey: sentendo finalmente l'ammissione del suo nemico, il gangster sorride e si prepara ad uccidere Tom, ma in quel momento Jack recupera il fucile del padre e spara a Fogarty nella schiena uccidendolo sul colpo.
- Dio santo, Joey! (Richie Cusack)
- Nel bel mezzo della crisi famigliare dovuta alla scoperta della sua identità, Joey riceve un'inaspettata telefonata da suo fratello Richie, boss indiscusso di Filadelfia, che lo invita a raggiungerlo per discutere sugli ultimi avvenimenti. Arrivato alla villa del fratello, questi si rammarica con lui per non avergli parlato dopo tanto tempo e gli rinfaccia di aver perso tempo e soldi per salvarsi dopo l'attentato fatto a Fogarty: Joey gli chiede cosa possa fare per farsi perdonare, e come risposta Richie, pur titubante, ordina a un suo scagnozzo, Ruben, di strangolarlo. Joey tuttavia riesce ad avere la meglio e uccide Ruben e la guardia del corpo di Richie per poi fuggire: infuriato, il fratello gli dà la caccia all'esterno della villa mentre l'altra sua guardia del corpo lo cerca all'interno. Joey riesce però ad uccidere la guardia del corpo e a rubargli la pistola, con la quale tiene sotto tiro Richie, che ha la pistola scarica: sconvolto dalla situazione, Richie viene ucciso dal fratello con un colpo di pistola alla testa.
Citazioni in ordine temporale.
- Ecco il fuoco, stronzo! (Victor "Vic Sorriso" Vega/Mr. Blonde)
- Dopo una rapina finita male, il criminale Eddie "Il Bello" Cabot si organizza con i rapitori alle sue dipendenze: mentre lui, Mr. White e Mr. Pink andranno a recuperare i diamanti rubati e a trovare un dottore per Mr. Orange, ferito gravemente e svenuto, quest'ultimo resterà nel magazzino loro covo con il poliziotto in ostaggio Marvin Nesh e Mr. Blonde. Quest'ultimo tuttavia si rivela un uomo incredibilmente sadico e tortura brutalmente Nash, arrivando a tagliargli un orecchio con un rasoio: tuttavia, proprio quando sta per dargli fuoco il rapinatore viene crivellato di colpi da Mr. Orange, in realtà il poliziotto sotto copertura Freddie Newandyke.
- Cristo, non ci vedo più un cazzo, sono cieco... (Mr. Brown)
- In un flashback, dopo la rapina si aprono vari scontri a fuoco tra criminali e poliziotti: Mr. White, Mr. Orange e Mr. Brown provano a fuggire in macchina, ma l'ultimo viene colpito alla testa e, perdendo le forze e non vedendo più nulla per via del sangue finito negli occhi, sbanda e ferma il mezzo. Vedendo un auto di poliziotti avvicinarsi, Mr. White scende dall'auto e li crivella di colpi: distrattosi a guardarlo, Mr. Orange torna a guardare Mr. Brown, scoprendo che è morto.
- Non servono prove quando si ha il sesto senso! Ho fatto uno sbaglio prima, adesso basta. (Joe Cabot)
- Quando gli altri tornano al covo, Mr. Orange prova a spiegare che Mr. Blonde voleva ucciderli tutti per prendere i diamanti e che quindi è stato costretto ad ucciderlo: furibondo, Eddie uccide Nesh e rivela che Mr. Blonde era un suo uomo di fiducia, giudicando impossibile la sua storia. In quel momento arriva anche Joe, padre di Eddie e mente dietro al colpo, che accusa apertamente Mr. Orange di essere una talpa puntandogli una pistola contro: fidandosi del giovane, con cui ha stretto un legame, Mr. White punta la sua arma contro il boss, venendo a sua volta messo sotto tiro da Eddie. Mentre Mr. Pink, terrorizzato per la situazione, si acquatta in un angolo della stanza, i quattro rimangono per pochi istanti in stallo finché Joe non spara a Mr. Orange: Mr. White lo uccide all'istante, e quando Eddie gli spara contro uccide anche quest'ultimo.
- Smetti di puntare quella cazzo di pistola contro mio padre! (Eddie "Il Bello" Cabot)
- Quando gli altri tornano al covo, Mr. Orange prova a spiegare che Mr. Blonde voleva ucciderli tutti per prendere i diamanti e che quindi è stato costretto ad ucciderlo: furibondo, Eddie uccide Nesh e rivela che Mr. Blonde era un suo uomo di fiducia, giudicando impossibile la sua storia. In quel momento arriva anche Joe, padre di Eddie e mente dietro al colpo, che accusa apertamente Mr. Orange di essere una talpa puntandogli una pistola contro: fidandosi del giovane, con cui ha stretto un legame tanto da rivelargli il suo vero nome, Larry, Mr. White punta la sua arma contro il boss, venendo a sua volta messo sotto tiro da Eddie. Mentre Mr. Pink, terrorizzato per la situazione, si acquatta in un angolo della stanza, i quattro rimangono per pochi istanti in stallo finché Joe non spara a Mr. Orange: Larry lo uccide all'istante, e quando Eddie gli spara contro uccide anche quest'ultimo.
- Ti ho seguito in mille avventure, ma nel regno del grande mistero, ci vado prima di te. (Wu Han)
- Personaggio de Indiana Jones e il tempio maledetto (1981). Mentre si trova nel ristorante del gangster Lao Che per una trattativa, Indiana Jones viene avvelenato dal criminale, che dichiara che gli darà l'antidoto al veleno solo se il diamante che doveva comprargli gli verrà dato senza alcun pagamento. Indiana ha tuttavia un asso nella manica: uno dei camerieri del ristorante è infatti il suo alleato Wu Han. Sfortunatamente, uno degli scagnozzi di Lao Che si trova alle spalle del giovane e gli spara: Wu Han muore tra le braccia di Indiana, che cerca inutilmente di confortarlo.
- Per colui che è malvagio, la coppa della vita non è che fonte di eterna dannazione. (Kazim)
- Personaggio de Indiana Jones e l'ultima crociata (1989). Mentre sta per partire per il tempio in cui si trova il santo Graal, la carovana di nazisti guidata da Walter Donovan viene attaccata dai cavalieri del Graal, decisi a rallentarli. Nonostante il valore e il coraggio dei guerrieri, essi cadono presto sotto il fuoco dei nazisti, sotto gli sguardi disperati di Indiana e Sallah. Per ultimo, Kazim, il loro capo, muore, non prima di aver maledetto Donovan.
- Tu hai scelto con molto saggezza. Ma il Graal non dovrà mai oltrepassare il grande sigillo... Codesto il limite, e il prezzo, dell'immortalità. (Cavaliere del Graal)
- Personaggio de Indiana Jones e l'ultima crociata (1989). Mentre fugge dal tempio del Graal, ormai quasi del tutto crollato, Indiana scorge l'antico Cavaliere del Graal, il custode secolare del calice: l'esploratore prova ad invitarlo ad uscire, ma il cavaliere, consapevole di essere inadatto ai tempi moderni e avendo portato a termine il proprio compito, si lascia morire tra le macerie, non prima di aver salutato Indiana, che ricambia commosso.
- Non andartene docile... (Professor Brand)
- Murph, raggiunto il professor Brand, scopre la dura verità sulla missione di suo padre: non è mai esistito un piano per salvare i terrestri rimasti, in quanto l'equazione necessaria alla costruzione di navette in grado di farcela è impossibile. Dopo averle rivelato questo, Brand si spegne davanti a lei, recitando l'inizio della poesia Do not go gentle into that good night di Dylan Thomas, poesia che recitava a tutti i suoi astronauti prima di partire nelle missioni.
- Questi dati non hanno senso. (Romilly)
- Nella base del dottor Mann, lo scienziato Romilly, mentre sta analizzando i dati della base insieme al robot TARS, scopre che questi dati non sono coerenti con quanto affermato da Mann, che aveva descritto il pianeta come abitabile. Incredulo, egli capisce che Mann ha sempre mentito, ma ormai è troppo tardi: in quel momento il laboratorio esplode poiché minato in precedenza dal folle scienziato per ucciderli, e Romilly, al contrario di TARS, non riesce a salvarsi.
- Qui non si tratta della mia vita o di quella di Cooper, ma dell'intera umanità. Arriva un momento... (Dr. Mann)
- Impazzito dopo anni di solitudine, il dottor Mann ruba uno dei moduli ausiliari, raggiungendo l'Endurance, con lo scopo di "continuare la missione". Tuttavia, l'agganciamento automatico della navetta viene bloccato a distanza dal robot CASE, per cui Mann cerca di attuare la pericolosa manovra manualmente. Mentre si appresta ad entrare nella Endurance, Brand e Cooper tentano invano di convincerlo che l'aggancio sia sbagliato, e che può ancora aiutarli nonostante il tradimento. Mann, non ascoltandoli, inizia ad aprire il portello: mentre sta spiegando agli astronauti le sue ragioni, il portello si apre nello spazio aperto e la pressione causa un'esplosione che distrugge la navetta ausiliare e uccide Mann.
- Non sapevo da che parte... ("Whispears" Ditullio)
- incontrandosi col suo sottoposto Frank Sheeran, il criminale Whispers ignora che questi è stato incaricato dai boss Bufalino e Bruno di ucciderlo e pertanto abbassa la guardia venendo rapidamente ucciso con due colpi alla testa.
- No, Sally, no! (Anthony "Tony Tre Dita" Castellitto)
- Mentre è in macchina con il mafioso Sally Bugs il popolare sindacalista Tony "Tre Dita" Castellitto viene improvvisamente strangolato con una corda da quest'ultimo mentre l'autista cambia stazione radio alzando il volume della musica. Su ordine di Tony Pro, mandante dell'omicidio, il suo cadavere verrà successivamente fatto a pezzi.
- Ma no, non si può! Merda! Cazzo! (Joseph "Crazy Joe" Gallo)
- mentre sceglie la cena del suo compleanno insieme alla figlia il malavitoso Crazy Joe Gallo viene improvvisamente attaccato da Frank Sheeran, che lo insegue fino all'esterno del locale crivellandolo di colpi senza pietà.
- Andiamocene via da qui, Frank. Forza! (James "Jimmy" Hoffa)
- Su ordine dei capi, ormai stanchi della condotta del sindacalista Jimmy Hoffa, Frank è costretto a portare il suo migliore amico in una casa abbandonata, convincendolo che all'interno si terrà un meeting riparatore con i vertici della mafia. Non trovando nessuno all'interno, Jimmy fiuta il pericolo ed esorta l'amico ad andarsene, ma viene ucciso da Frank con due colpi alla nuca appena prova ad uscire dalla casa.
- Ehi, irlandese. (Salvatore "Sally Bugs" Briguglio)
- intercettato da Frank Sheeran e da un altro sicario fuori da un'associazione calcistica italiana, Sally Bugs li saluta amichevolmente prima di essere crivellato di colpi dai due per una sua presunta collaborazione con l'FBI.
- Non ridere, vedrai. Non ridere di me, vedrai. (Russel "Russ" Bufalino)
- salutando laconicamente l'amico Frank, il boss Russel Bufalino si reca nella cappella del carcere a pregare, morendo stroncato da un inctus subito dopo.
- Va a fare i favori e guarda che... (Beaumont Livingston)
- Ricevuta una telefonata dalla prigione, il trafficante d'armi Ordell Robbie scopre che un suo sgherro, Beaumont Livingston, è stato arrestato: temendo che possa parlare, Ordell paga il garante di cauzioni Max Cherry di tirarlo fuori. La sera stessa del suo rilascio, Beaumont riceve la visita del suo capo, che gli chiede di nascondersi armato nel baule della sua auto per accompagnarlo nel quartiere coreano per un affare: estremamente titubante, il criminale viene convinto da Ordell e si nasconde nel baule con un fucile a pompa. Indossati i suoi guanti, il trafficante fa un giro del quartiere parcheggiando la macchina in un parco poco distante dalla casa di Beaumont: aperto il baule, Ordell crivella di colpi il suo sgherro senza dargli il tempo di fare nulla, temendo sue possibili soffiate alla polizia.
- D'accordo, Louis... (Melanie Ralston)
- Deciso a riportare i suoi soldi dal Messico evitando i due poliziotti Ray Nicolette e Mark Dargus, da sempre sulle sue tracce, Ordell organizza un astuto piano con l'hostess Jackie Brown: questa fingerà un accordo con i poliziotti per incastrare il trafficante alla consegna del denaro, che in realtà avverrà in maniera differente. Il giorno dello scambio Melanie Ralston, amante di Ordell incaricata di recuperare i soldi, si reca nel centro commerciale in cui si dovrà tenere la trattativa accompagnata da Louis Gara, braccio destro del criminale: dopo continui battibecchi con il gangster, Melanie entra nel camerino in cui si trova Jackie con i soldi ed effettua lo scambio. Una volta usciti, Melanie continua ad insultare il goffo Louis, che prima non riesce a trovare l'uscita del centro commerciale e poi non trova più la sua automobile nel parcheggio: irritato dal comportamento della ragazza, il criminale la minaccia ordinandogli di lasciarlo in pace. Mortificata, Melanie gli chiede immediatamente scusa, ma improvvisamente Louis estrae la pistola e le spara al petto e al cuore, scegliendo di risolvere brutalmente la faccenda.
- Ehi, adesso stai incominciando ad esagerare, eh! (Louis Gara)
- Raggiunto da Ordell, Louis sale sul suo furgone e gli consegna la borsa coi soldi, spiegandogli di aver ucciso Melanie: infastidito per la morte della ragazza,a cui comunque si era affezionato, il trafficante decide comunque di lasciar correre controllando il denaro. Nella borsa dei soldi tuttavia trova solo quarantamila dollari invece dell'intero milione: infuriato, Ordell si rende conto che Jackie ha fregato lui e i poliziotti intascandosi l'intero malloppo. Incuriosito, Louis rivela di aver visto vicino al luogo dello scambio Max Cherry, con cui nel frattempo Jackie aveva stretto amicizia, ma di non aver pensato che potesse c'entrare qualcosa: resosi conto della sua stupidità, Ordell spara allo stomaco del suo sgherro e, rammaricandosi per il suo declino, gli si avvicina finendolo con un colpo al cuore.
- Ma dico, che cazzo ci fai seduta al buio?! (Ordell Robbie)
- Riuscito a sfuggire ai poliziotti, Ordell telefona a Max e gli ordina di dire a Jackie che gli darà la caccia: deciso a mettersi ai ripari, il garante delle cauzioni incarica il suo aiutante Winston di trovare il nascondiglio del trafficante. Una volta rintracciato Ordell, Max si reca da lui e cerca di convincerlo del fatto che Jackie non lo abbia tradito ma anzi sia fuggita con tutti i soldi per evitare che Melanie e Louis li rubassero: dopo una telefonata alla hostess, che appare visibilmente spaventata, Ordell si convince e va all'ufficio di Max prendendolo in ostaggio. Una volta entrato nell'ufficio, il trafficante vede Jackie completamente al buio e, divertito dalla situazione, lascia andare Max chiedendo alla ex complice cosa stia succedendo: in quel momento però Ray esce dal retro del negozio e spara in testa ad Ordell, uccidendolo sul colpo e chiudendo così il caso.
- Molto divertente, troia. Molto! (Vernita Green)
- Personaggio di Kill Bill: Volume 1 (2003). Cominciando la sua vendetta, la Sposa si dirige dall'ex collega Vernita Green, che ora ha cambiato vita e ha una famiglia. Qui le due hanno un lungo scontro, in cui usano vari oggetti. Ad un certo punto la figlia di Vernita, Nikki, torna a casa da scuola, trovando la casa in subbuglio e le due donne in procinto di combattere. Mandata via Nikki con una scusa, le due donne si fermano per parlare: per non far vedere la sua morte davanti a Nikki, Vernita propone alla Sposa di rinviare lo scontro, e la bionda, essendo stata madre anche lei, acconsente. Si appresta poi andarsene, ma Vernita, rivelando tutta la propria meschinità, prova a ucciderla a tradimento con una pistola nascosta in una scatola di cereali: la Sposa, per difendersi, si vede costretta ad ucciderla con un coltello, ironicamente davanti agli occhi della stessa Nikki.
- Oh, si! Oh, si! Sei la più bella che mi sono scopato, oggi! (Camionista)
- Finita in coma per quattro anni, la Sposa si risveglia grazie alla puntura di una vespa: sconvolta, la donna non ha il tempo di metabolizzare il tutto che due uomini entrano nella sua stanza e deve fingersi nuovamente in coma. I due uomini sono l'infermiere Buck, che da anni vende il corpo della Sposa in coma sessualmente, e un camionista, suo nuovo cliente: dopo aver spiegato al divertito camionista le regole per stuprare la donna, Buck esce dalla stanza. Sempre più divertito, il camionista si appresta a stuprare la Sposa, ma appena prova a baciarla lei gli strappa la lingua a morsi.
- Un momento! Aspetta! (Buck)
- Rientrato nella stanza della Sposa, Buck scopre scopre il cadavere del camionista e la scomparsa della Sposa: scioccato, egli si chiede dove sia finita la donna, ma ella, che ha strisciato dal letto fino alla porta, è accanto ai suoi piedi e gli taglia i tendini, atterrandolo. Sbattendogli ripetutamente la porta in faccia, la Sposa interroga Buck chiedendogli dove sia Bill, colui che l'ha attaccata quattro anni fa: Buck dichiara di non conoscere chi sia Bill, ma la Sposa, ricordando tutte le sevizie subite nei quattro anni di coma ad opera sua, lo uccide comunque sbattendogli brutalmente la porta sul collo spezzandoglielo.
- E lo chiami supplicare? Puoi supplicare molto meglio! (Gogo Yubari)
- Personaggio di Kill Bill: Volume 1 (2003). Arrivata alla Casa delle Foglie Blu, covo della ex collega O-Ren, la Sposa mutila la sua amica Sofie Fatale e massacra le sue guardie del corpo. O-Ren allora sfodera la sua miglior carta: in quel momento infatti arriva la sua guerriera migliore, la giovane psicopatica Gogo Yubari. Quest'ultima ingaggia un durissimo scontro con la Sposa. Inizialmente, la giovane e malvagia giapponese sembra avere la meglio riuscendo a ferire la bionda. Tuttavia, la Sposa riesce ad avere la meglio, usando un pezzo di legno chiodato prima per colpirla al piede, e poi alla testa, facendole sanguinare gli occhi e uccidendola.
- Era davvero una spada di Hattori Hanzo. (O-Ren Ishi)
- Personaggio di Kill Bill: Volume 1 (2003). Dopo aver sterminato tutti gli scagnozzi di O-Ren, gli 88 folli, la Sposa raggiunge la sua peggiore nemica nel suo giardino giapponese personale. Qui le due iniziano a duellare con le proprie katane, ma la Sposa, stancatasi per i lunghi scontri, sembra non tenere testa alla perfida rivale, e viene anche ferita. O-Ren ne approfitta per schernirla, ma la Sposa la mette a tacere, ferendola a sua volta. Capendo di aver fatto male a insultare la compagna, O-Ren chiede umilmente scusa. Le due continuano il duello, che però ha vita breve: con un preciso colpo, la Sposa taglia lo scalpo ad O-Ren, che ammette come effettivamente la spada della rivale fosse stata creata da Hattori Hanzo, per poi morire con dignità e onore, sapendo di essersi guadagnata il rispetto della rivale.
- Un milione di grazie! (Budd Gunn)
- Personaggio di Kill Bill: Volume 2 (2004). Dopo aver sconfitto e sepolto viva Beatrix Kiddo, Budd, fratello di Bill, contatta Elle Driver per venderle la spada di Hattori Hanzo della donna. Quando Elle arriva, i due parlano del più e del meno, per poi iniziare la trattativa: ma mentre Budd controlla i soldi, un serpente Black Mamba nascosto da Elle lo morde più volte. Mentre Budd si contorce agonizzante, Elle inizia ad elencargli sadicamente gli effetti mortali del veleno del serpente; successivamente, gli rivela il motivo che l'ha portata ad ucciderlo, ovvero il rimpianto per la patetica, presunta morte della Sposa, grande guerriera. Poco dopo, Budd spira.
- Elle, Cagna traditrice! Ti do la mia parola... (Pai Mei)
- Personaggio di Kill Bill: Volume 2 (2004). Mentre combatte con Beatrix Kiddo nella roulotte del defunto Budd, Elle Driver racconta la storia del suo allenamento con Pai Mei: questi, che era stata maestro di Beatrix ed aveva mantenuto buoni rapporti con l'ex allieva, si trovava invece male con Elle, priva di pazienza e umiltà. Un giorno, Elle insultò il maestro, che per punirla le cavò un occhio. Decisa a vendicarsi, Elle avvelenò le teste di pesce del maestro, che morì insultandola. Questa notizia addolora profondamente Beatrix, ma le dà anche la giusta carica per sconfiggere Elle e vendicare il maestro.
- No, tu non sei una persona cattiva... Tu sei fantastica... Sei la persona che preferisco... Peccato che di tanto in tanto sai essere una gran troia... Come ti sembro? (Bill Gunn)
- Personaggio di Kill Bill: Volume 2 (2004). Dopo un pomeriggio di giochi passato con la loro figlia B.B, Beatrix e Bill si mettono a parlare. Beatrix spiega a Bill le ragioni del suo allontanamento, mentre questi spiega la rabbia che lo spinse a compiere la strage dei Due Pini e il perché lei non potesse cambiare la sua vita da sicario. Dopo questo dialogo, i due hanno un breve scontro, al termine del quale Beatrix pratica contro Bill la tecnica dell'esplosione del cuore in cinque passi, la famigerata mossa di Pai Mei che farebbe esplodere il cuore del perfido avversario. Bill, dopo un ultimo dialogo con Beatrix le sorride e, alzandosi, compie stoicamente i cinque passi, andando incontro alla morte.
- Dammi la valigetta: vado all'aeroporto. (Emilio Zapa)
- Dopo aver passato una notte in un bordello, il gangster colombiano Emilio Zapa esce con una valigetta piena di soldi per andare all'aeroporto, ma prima si ferma in una cabina telefonica per telefonare. Mentre è dentro la cabina viene avvicinato da tre uomini armati di fucile a pompa che lo crivellano di colpi: il loro capo, Lance, mostra al morente Zapa un giornale sull'uscita di Frank White, suo capo a cui Zapa aveva rubato gli affari, mentre il colombiano tira le cuoia.
- Sbrigate con la Coca! Che cazzo è questo...? ("Re Tito")
- In un lussuoso albergo il giovane e impulsivo Jimmy Jump, braccio destro di Frank White, organizza una trattativa per comprare della droga dal boss colombiano "Re Tito": nonostante l'irriverenza di Jump infastidisca i colombiani, alla fine l'affare ha successo e le due parti iniziano a bere per festeggiare. Mentre esamina la valigetta coi soldi, però, Tito scopre che è piena di tappi da bottiglia: prima che possa fare alcunché Jump estrae due pistole e crivella di colpi il boss, mentre il suo socio Test Tube finisce i suoi sottoposti.
- Non vivrai a lungo per spendere quei soldi, sucaminchia! (Arty Clay)
- Inviato il suo emissario Joey Dalesio per convincere le bande di New York a passare al suo servizio, Frank scopre che il mafioso Arty Clay, con cui aveva avuto dei dissapori in passato, si rifiuta di allearsi con lui e continua ad insultarlo: deciso a mantenere la pace, Frank si reca personalmente nel locale degli italiani per proporre un'alleanza, ma il gruppo rifiuta. Mentre esce dal locale il gangster sente Arty insultarlo pesantemente e minacciarlo di morte: irritato, Frank rientra nel locale e crivella di colpi il mafioso, invitando poi i suoi terrorizzati sottoposti a passare al suo servizio.
- Ehi, Jump! Siamo soli adesso: dov'è Frank? Non sei stanco di fargli da spalla? Ti ha mollato, non è vero? Vieni fuori, Jump! Ti ha mollato, ormai! Vieni fuori, figlio di puttana! Siamo soli, e ho un pezzo di pollo qui con me: tu sei un mangia-polli di merda, no? Vieni fuori! Su, comportati da uomo, Jump! Fatti vedere, porco: siamo soli, no? Jump! Parliamone, fratello: coraggio, vieni fuori! (Tom "Tommy" Flanigan)
- Decisi a fermare Frank con ogni mezzo possibile, i poliziotti Dennis Gilley e Tommy Flanigan organizzano una retata illegale in cui sterminano senza pietà gli uomini di Frank: solo il boss e Jump riescono a scappare, separandosi dopo un violento inseguimento. Mentre Gilley punta a Frank, Flanigan cerca di stanare in un parcheggio il giovane Jump, provocandolo e facendo riferimento ad uno scontro verbale avuto in precedenza: Jump riesce però ad arrivare alle spalle del poliziotto, e gli spara al petto.
- L'ho fatto secco... Ah ah ah! L'ho fatto secco! Ammazzami! Ammazzami... (Jimmy Jump)
- Mentre sfotte Flanigan, Jump non si accorge di Gilley che riesce a ferirlo gravemente: il poliziotto prova poi ad aiutare l'amico Tommy, ma questo ormai è già morto. Pur ferito a morte, Jump appare divertito e sfotte Gilley per la morte del partner, chiedendogli di finirlo: stizzito, Gilley gli spara alla testa, uccidendolo definitivamente.
- Io lo ammazzo! Oh, Tom... L'ammazzo, l'ammazzo, l'ammazzo! Si... (Dennis Gilley)
- Il giorno in cui si tengono i funerali dei poliziotti morti durante la retata, l'anziano detective Bishop intuisce la verità e rimprovera Gilley per l'azione illegale: amareggiato, il poliziotto torna nella sua macchina, iniziando a piangere per la morte degli amici. Promettendo di vendicarli, Gilley non si accorge di una macchina che si accosta alla sua: nella vettura vi è Frank, che abbassa il finestrino e spara a bruciapelo su Gilley con un fucile a canne mozze, uccidendolo e vendicando Jump.
- No, Frank... Frank, ti prego! Perdonami, Frank! Perdonami! Mi dispiace, Frank! No, Frank! Frank! Nooo! (Joey Dalesio)
- Dopo aver fatto catturare dal fido Lance il messaggero Dalesio, Frank lo fa pestare in uno scantinato per sapere la verità: Dalesio inizialmente prova a negare, ma poi sotto minaccia confessa infine di aver venduto per soldi l'ubicazione del locale di Frank ai poliziotti. Profondamente deluso, Frank ordina a Lance di ucciderlo e seppellirlo con i soldi con cui era stato pagato: mentre se ne va il gangster sente le grida disperate di Dalesio, poco prima che questi venga ucciso con un colpo di pistola da Lance.
- Lasciala andare, è fra me e te la cosa: fra me e te. Non puoi farti scudo di lei per sempre. (Bishop)
- Braccato dalla polizia, Frank viene rintracciato da Bishop, che lo insegue fin dentro la metropolitana: il gangster prende allora in ostaggio una donna, costringendo il poliziotto ad abbassare le armi. Deciso a catturare Frank, che oramai considera una faccenda personale, Bishop gli fa capire che oramai il suo regno è finito e che deve arrendersi: stizzito, il gangster gli spara al petto prima che questi possa ucciderlo, chiudendo una volta per tutte i loro conti in sospeso.
- Coraggio, parti. (Frank White)
- Ferito gravemente da Bishop, Frank esce dalla metropolitana e sale su un taxi, ordinando al tassista di partire di corsa: il mezzo tuttavia è bloccato nel traffico e viene presto circondato dalla polizia. Mentre il tassista fugge terrorizzato, Frank si concede un'ultima volta uno sguardo alla sua amata New York pochi istanti prima di spirare per via della ferita mortale infertagli da Bishop.
- Tu devi credere! (Maestro Oogway)
- Personaggio di Kung Fu Panda (2008). Dopo aver tentato inutilmente di allenare il panda Po come guerriero dragone, il maestro Shifu viene avvisato della fuga del pericoloso ex allievo Tai Lung. Recatosi dal proprio maestro Oogway, Shifu si dimostra scettico dell'abilità del presunto Guerriero Dragone, ma il saggio maestro Oogway lo rassicura dopo una lunga discussione e, giunto ormai al termine della propria vita, svanisce insieme ad una turbine di fiori di pesco, sotto lo sguardo disperato dell'allievo.
- Stai bluffando. Stai bluffando! Shifu non te l'ha insegnata. (Tai Lung)
- Personaggio di Kung Fu Panda (2008). Sconfitto Shifu, il malvagio guerriero Tai Lung prova a estorcergli l'ubicazione della pergamena del dragone, ma incontra la resistenza del maestro. In quell'istante tuttavia entra in scena Po, che con la pergamena riesce a distrarre Tai Lung dal maestro. Dopo un lungo combattimento, Tai Lung riesce ad aprire la pergamena, ma scopre che all'interno non vi è scritto niente: come spiega Po infatti, l'importante non è il potere, ma il cuore del guerriero. Tai Lung prova furiosamente ad uccidere l'avversario, ma Po ormai è diventato un esperto guerriero e polverizza il nemico con la micidiale presa del dito Wuxi.
- È un avvertimento. Non puoi competere con il nostro Kung Fu. (Maestro Rino Tuonante)
- Personaggio di Kung Fu Panda 2 (2011). Recatosi alle porte della propria città natale OngMing, il principe esiliato Shen affronta i tre difensori della città, i maestri Rino Tuonante, Bue Infuriato e Croc, sconfiggendo i primi due. Rino Tuonante, il più potente dei tre, ammonisce Shen di fermarsi: per tutta risposta, Shen mostra l'arma portata dai propri scagnozzi lupi, un cannone, e dà l'ordine di uccidere Rino, che nonostante un'eroica difesa viene fatto a pezzi dall'arma.
- No! (Capo dei lupi)
- Personaggio di Kung Fu Panda 2 (2011). Durante la battaglia fra Po con i Cinque Cicloni e le armate di Shen, quest'ultimo ordina al proprio braccio destro, il capo dei lupi, di sparare colpi di cannone contro le navi su cui avvengono i combattimenti. Il lupo è restio ha sparare, in quanto i suoi compagni lupi morirebbero, ma Shen è inamovibile e dimostra l'assoluto disprezzo che ha per le proprie truppe. Capendo quanto sia diabolico il proprio capo, il lupo sguaina la spada e si prepara ad affrontarlo, ma viene ucciso da un coltello scagliato da Shen.
- Hai ragione... Allora io scelgo... questo! (Lord Shen)
- Personaggio di Kung Fu Panda 2 (2011). Sconfitti i guerrieri, Shen si prepara a confluire in mare per invadere la Cina, ma si ritrova davanti Po, unico rimasto in piedi. Shen ordina ai suoi uomini di ucciderlo a colpi di cannone, ma Po, grazie alla tecniche della pace interiore finalmente appresa, riesce a schivare i colpi. Il Guerriero Dragone prova a convertire Shen, ma questi prova a combatterlo. Tuttavia, nello scontro il perfido pavone taglia inavvertitamente le corde che legavano il cannone: mentre Po fugge dalla barca, Shen vi rimane sopra accettando il proprio destino, finendo schiacciato dall'arma che fa affondare la nave.
- Sììì! Il potere è mio! Fermo! No! È troppo! È troppo!!! No!!! Noooo!!! Noooooo!!! (Kai il Collezionista)
- Personaggio di Kung Fu Panda 3 (2016). Durante il duro scontro finale, Kai il Collezionista, uno spirito guerriero malvagio e assetato di potere, e antico nemico del maestro Oogway, rivolge queste parole a Po che vorrebbe anche il suo Chi, sfortunatamente qualcosa non funziona, il corpo di Kai svanisce via del tutto esplodendo, provocando la sua fine.
- Raymond "Sugar Ray" Collins: Non sparare, ti prego, non sparare!
Tyrone "Ty" Jones: Ti prego, non sparare!
Agente della omicidi: Mani in alto! Non vi muovete! Non vi muovete!
- Dopo essere stata salvata da White, la ragazza violentata dai tre pregiudicati afroamericani sospettati della strage del Night Howl conferma apparentemente che essi non hanno un alibi: il dipartimento è già pronto a dichiararli colpevoli, ma i tre riescono a darsi alla fuga. Riesaminando i verbali degli interrogatori Exley scopre il nome di Roland Navarette, spacciatore presso cui potrebbero essersi nascosti i tre: accompagnato da un agente della omicidi, il tenente irrompe nell'appartamento, e trova proprio i sospetti. La situazione si fa tesa fino a quando Fontaine non fa cadere accidentalmente una bottiglia, venendo istantaneamente crivellato di colpi dal partner di Exley: Navarette tira fuori una pistola e a sua volta uccide l'agente, venendo immediatamente ucciso dal tenente. Mentre Collins si dà alla fuga, Jones prova a sua volta a sparare contro Exley, ma viene immediatamente freddato: il tenente si butta poi all'inseguimento di "Sugar Ray", raggiungendolo dentro all'ascensore del palazzo e massacrandolo senza pietà.
- Rollo... Tomasi... (Jack Vincennes)
- Non convinti dalla risoluzione del caso, Exley e Vincennes uniscono le forze e insieme indagano per cercare nuovi elementi: scoprono così un legame fra Dick Stensland e un misterioso personaggio, il miliardario e protettore Pierce Patchet. Mentre Exley interroga Lynn Bracken, prostituta di Patchet nonché fidanzata di White, Vincennes indaga all'archivio e scopre che sia Strensland che l'ex poliziotto morto Leland Meeks, guardia spalle di Patchett, erano partner quando condussero un'indagine proprio sul milionario: Vincennes va allora a casa del capitano Smith, che aveva supervisionato l'indagine. Il capitano si dimostra interessato agli sviluppi conseguiti dai due investigatori, ma quando scopre che Vincennes non ha ancora informato Exley sulle scoperte più recenti, gli spara al petto: in realtà è proprio Smith la mente dietro alla strage finalizzata per uccidere Stensland, figura ormai scomoda, ed è sempre lui la mente dietro ai massacri di gangster e i furti della droga di Cohen. Dopo che il capitano gli chiede se ha qualcosa da dire prima di morire, Vincennes biascica il nome Rollo Tomasi, nome che Exley aveva dato all'assassino sconosciuto di suo padre: vedendo il suo assassino stupito per l'informazione, l'agente capisce che chiederà informazioni ad Exley mettendolo in guardia e sorride, morendo in pace.
- Ragazzi? Dudley? Avevamo un patto! Tu, io e Patchett facciamo equipe! (Sid Hudgens)
- Mentre indaga sul Night Owl, non convinto dalla chiusura del caso, White viene convocato da Smith per interrogare e pestare Sid Hudgens, un giornalista che aveva a che fare con Vincennes. Pressato dai poliziotti, Hudgens rivela di compiere dei ricatti per conto di Patchett e afferma di avere delle fotografie di Lynn Bracken e Ed Exley che fanno sesso: infuriato, White si arma e si prepara ad uccidere l'odiato tenente, sotto lo sguardo soddisfatto di Smith. In quel momento Hudgens chiede al capitano di liberarlo, essendo sempre stato un complice chiave per lui e Patchett: per tutta risposta Smith lo strangola seduta stante, consapevole che ormai è diventato una figura scomoda.
- Mostra il distintivo: che vedano che sei un poliziotto. (Capitano Dudley Smith)
- Dopo essersi quasi uccisi a vicenda, Exley e White capiscono di essere stati manipolati da Smith e riescono a raccogliere gli ultimi elementi del caso: vanno a casa di Patchett e scoprono che questi è stato ucciso da Smith inscenando un suicidio per addossargli la colpa della morte di Vincennes. Mentre va a casa di Hudgens scoprendo il suo cadavere, White viene a sapere che Exley gli ha dato appuntamento all'abbandonato Victory Motel, ma quando arriva scopre che il tenente è convinto che sia stato proprio lui a dare l'appuntamento: i due intuiscono che si tratta di una trappola di Smith, deciso a togliere di mezzo entrambi. Rintanatisi nel motel, i due riescono a sopravvivere fianco a fianco all'orda di sicari di Smith, ma Exley viene ferito ad un braccio: White prova ad aiutarlo ma viene crivellato di colpi proprio dal capitano corrotto. Smith prova ad uccidere Exley, ma White lo pugnala ad una gamba permettendo al tenente di tenerlo sotto tiro: per nulla preoccupato, Smith riesce a convincere il giovane a non ucciderlo, promettendogli che insabbieranno tutto e daranno la colpa di tutto quanto a White. Sentendo le sirene della polizia, il capitano esce dal motel con le mani alzate reggendo il distintivo per farsi riconoscere, ma prima che le macchine arrivino Smith viene colpito alle spalle da Exley, deciso a vendicare Vincennes e White.
- Ammiratemi! (Morsov)
- Portandosi dietro Max Rocstansky come sacca di sangue, i Figli della Guerra Slit e Nux si gettano all'inseguimento di Imperatrice Furiosa, sottoposta del loro signore Immortan Joe, che ha utilizzato la carovana sotto la sua guida per far fuggire le mogli di Joe. Giunti presso il convoglio, i due scoprono che è stato attaccato da una banda di predoni, i Porcospini, e iniziano così a dare manforte alla scorta del carro. Uno degli uomini della scorta, Morsov, viene però ferito gravemente da uno dei mezzi nemici: rialzatosi, il Figlio della Guerra si spruzza una bomboletta di vernice addosso per il rito funebre del gruppo e, chiedendo ai compagni di ammirarlo, si scaglia contro il mezzo armato di lancia esplosiva, distruggendolo anche grazie al supporto di Slit.
- Perché non torni indietro? Che cosa hai fatto? Che cosa hai fatto? (Ace)
- Anche grazie al supporto di Slit e Nux, i porcospini vengono presto debellati: accortasi tuttavia che Immortan Joe è partito al suo inseguimento, Furiosa fa per dirigersi verso una gigantesca tempesta. Avvicinatosi alla cabina di guida, il capo della scorta Ace le chiede spiegazioni: non ricevendo risposta e sentendo le parole di Nux, il Figlio della Guerra capisce la situazione e prova ad ucciderla. Gettando la maschera, Furiosa gli tira un pugno e apre la portiera a cui era aggrappato: nonostante l'incitamento dei compagni, Ace perde presto la presa, finendo investito dal mezzo di Nux e Slit.
- Avevamo un accordo, donna! (Capo dei motociclisti)
- Una volta superata la tempesta, Furiosa ha un breve scontro con Max, ma riesce a convincerlo della bontà del suo piano di attraversare un canyion sotto il controllo di una gang di motociclisti, che bloccherà il passaggio dietro di loro in cambio della blindocisterna. Mentre svolge le trattative con il leader dei motociclisti, questi si dimostra riluttante a rispettare l'accordo vedendo Immortan Joe al loro inseguimento: capendo di dover trovare una soluzione alternativa, Furiosa ordina a Max di far partire la blindocisterna, dandosi così alla fuga. Nello scontro che ne segue, il leader dei motociclisti sale sul tettuccio della blindocisterna, giurando vendetta contro la donna, ma viene crivellato di colpi da Max.
- Io sono la bilancia della giustizia! Io sono il direttore del coro della morte! Canta, fratello Heckler! Canta, fratello Koch! Cantate, fratelli, cantate! Sì! Sì! Febbre da sparo! (Il Fattore)
- Dopo la morte della concubina prediletta Angharad, che gli avrebbe dato presto un maschio, Joe ordina al suo medico personale di estrarre il suo erede, approfittando di una sosta dovuta ad un pantano: disgustato dalla sua debolezza, Il Fattore, suo vassallo prediletto ossessionato dalle armi, si getta all'inseguimento di Furiosa, Max e le concubine. Per cercare i fuggiaschi, il folle spara qualche colpo di avvertimento a caso: per fermarlo, Furiosa riesce a colpirlo agli occhi con un colpo di fucile. Pur accecato, Il Fattore si benda gli occhi e, ancora più folle, spara ripetute scariche di mitra: grazie all'aiuto di Nux, i fuggiaschi riescono a far ripartire la cisterna, ma devono comunque aspettare che i motori siano abbastanza freddi. Armandosi con una pistola, un coltello e della benzina, Max si dirige appiedato verso gli inseguitori, sotto gli sguardi apprensivi dei compagni: dopo una tremenda esplosione, il guidatore solitario torna con le varie cinte portaproiettili utilizzate dal Fattore come vestiario, segno della sua morte.
- Ehi, tu! (Custode dei Semi)
- Raggiunto il Luogo Verde, patria di Furiosa nonché casa delle Molte Madri, i nostri scoprono che il luogo è diventato arido, nonostante le Madri abbiano preservato alcuni semi: su suggerimento di Max, il gruppo decide di tornare alla Cittadella, affrontando lungo la strada Immortan Joe. La battaglia si rivela particolarmente ardua, sopratutto per la presenza dei Koala, truppe acrobatiche del Mangiauomini, socio di Joe: uno di questi soldati riesce ad infiltrarsi sulla cisterna e a tagliare la gola alla Custode dei Semi con una motosega. Pur ferita gravemente, la donna aiuta comunque le compagne per il resto dello scontro: quando ormai sta per morire, la Custode consegna i suoi preziosi semi a una commossa Dag, concubina di Joe con cui ha stretto amicizia e che vede come un'erede.
- Vallhalla! (Slit)
- Nello scontro con gli uomini del Mangiauomini, Max finisce aggrappato pericolosamente alla blindocisterna: alle sue calcagna vi è nientemeno che Slit, ex compagno di Nux ora a guida della stessa V8 di Max. Vedendo l'amico in difficoltà, Furiosa spinge la V8 contro il mezzo del Mangiauomini: invocando a gran voce l'ingresso nel Vallhalla, Slit muore nell'esplosione della macchina, schiacciata tra i due potenti mezzi.
- Joe! (Il Mangiauomini)
- Riuscito a salire a bordo dell'auto del Mangiauomini, Max ingaggia una lotta senza esclusione di colpi col boss: vedendo il nemico a bordo dell'auto, Joe prova gli spara contro, ma Max usa il Mangiauomini come scudo, facendo in modo che venga crivellato di colpi.
Furiosa! (Immortan Joe)
- Pur ferita gravemente da uno degli scagnozzi di Joe, Furiosa riesce a posizionare la blindocisterna dietro al mezzo di Joe: grazie a due delle concubine, catturate da Joe in precedenza, la donna sale sul veicolo e attacca una catena ad uno dei copertoni delle ruote. Avvicinatasi al dittatore, Furiosa gli chiede se si ricordi di lei: dopo che Joe gli ringhia contro, ella attacca l'altra estremità della catena alla maschera che copre la sua faccia, che viene strappata di netto.
- Nux: Ammirami...
Rictus Erectus: Rictus, Rictus!
- Dopo la morte di Joe, Max, le restanti Madri e le concubine salgono sul suo mezzo: dopo la salita di Capable, la concubina di cui si è innamorato e che gli ha fatto capire la mostruosità di Joe, anche Nux, alla guida della blindocisterna, fa per raggiungerli. Tuttavia in quel momento Rictus, stordito in precedenza da Max, fa per afferrare Capable: deciso a salvare l'amata e gli amici, Nux decide allora di sacrificarsi, rovesciando la blindocisterna e provocando un enorme incidente in cui muoiono sia lui che Rictus.
- Ma... Che cos'è successo... Luca...? (Nicola)
- Ferito a morte nel tentativo di salvare l'amico Luca Canali dagli sgherri del boss Vito Tressoldi, Nicola gli chiede per un'ultima volta come siano finiti in questa storia.
- Che cosa vuoi?! Stattene nel corridoio! (Dog)
- Sentendo bussare alla porta, il guardiaspalle di Tressoldi (soprannominato "Dog" dai sicari americani) controlla chi vuole entrare nell'ufficio attraverso lo spioncino: vedendo uno degli sgherri di Tressoldi Dog apre la porta irritato, ma viene immediatamente ucciso da Luca Canali, che ha usato il cadavere dello sgherro per ingannare la guardia.
- C'è Luca Canali! (Damiano)
- Vedendo Canali irrompere nell'ufficio il braccio destro di Tressoldi Damiano prova ad avvertire il suo capo correndo incontro al nuovo venuto, che lo crivella immediatamente di colpi.
- No, no! Spara in petto, e guardami dritto negli occhi, Luca. Se sei l'uomo che credo, così devi fare. (Don Vito Tressoldi)
- Comprendendo di aver sempre sottovalutato Canali e la sua sete di vendetta, Tressoldi gli chiede di ucciderlo sparandogli nel petto e guardandolo negli occhi, reputandolo ormai un suo parigrado.
- Sta' attento, ti ammazzano! No, no, no, no, no! (Eva Lalli)
- Capendo che i suoi clienti David Catania e Frank Webster sono in realtà due sicari, Eva Lalli corre verso Luca Canali avvertendolo del pericolo, ma viene immediatamente investita da David per essersi messa in mezzo.
- Hey, Canali, you bastard! Where are you?! Canali! (David Catania)
- Al termine di un duro scontro in cui entrambi rimangono feriti gravemente, David Catania riesce a crivellare di colpi Canali, ma questi fa in tempo a salire su una gru e ad usarne l'artiglio meccanico per stritolare a morte un terrorizzato David.
- Vattene! Va' via, va'! (Luca Canali)
- Dopo aver ucciso i sicari americani Luca Canali si accascia contro il sedile della gru, morendo per le ferite riportate nello scontro.
- Salute. Io sono il generale Casey, comandante in capo delle Forze Armate degli Stati Uniti d'America. A nome dei popoli della Terra: Benvenuti. (Generale Casey)
- Il generale Casey saluta cordialmente l'ambasciatore marziano pochi attimi prima che questi lo colpisca con la pistola laser, riducendolo a uno scheletro rossastro.
- Vi faccio tutti fuori, alieni bastardi! Oh... Mi arrendo! (Billy Glenn Norris)
- Billy Glenn Norris corre con un fucile contro i marziani nel tentativo di fare un gesto eroico. Ma quando si accorge che il fucile è scarico impugna la bandiera degli Stati Uniti d'America. Viene immediatamente disintegrato dal colpo del fucile laser di un marziano.
- Hai un bacio incandescente! Ti posso togliere la gomma dalla bocca? Ah! Ma che ca...?! Il mio dito! Oh! Pronto? Pronto! Aiuto! Centralino! Emergenza! Aiutatemi! (Jerry Ross)
- Jerry Ross, segretario del presidente degli Stati Uniti, invita una donna nella Stanza Kennedy, stanza segreta della Casa Bianca. Quando cerca di toglierle la gomma da masticare infilandole un dito in bocca, se lo ritrova mozzato. Resosi conto che la donna è in realtà un marziano corre al telefono, ma il marziano lo tramortisce con una statuina.
- Quello? È un ritratto del presidente James Monroe. (Guida turistica)
- La guida turistica della Casa Bianca mostra agli studenti la Blue Room.[1] Quando Cedric sente in lontananza il rumore delle astronavi marziane e chiede «Ehi, che cos'è?», la guida pensa la domanda si riferisca a uno dei dipinti appesi alle pareti. La guida non fa in tempo a rendersi conto della situazione che viene disintegrata da uno dei marziani che hanno fatto irruzione nella stanza.
- Il lampadario di Nancy Reagan! (Marsha Dale)
- La first lady Marsha Dale viene schiacciata da uno dei lampadario della Casa Bianca, un marziano infatti ne ha provocato la caduta disintegrando accidentalmente la catena che lo assicurava al soffitto con la pistola laser.
- Credete di poter fare quello che volete, eh? Be', vi sbagliate! E sapete perché? Perché la Terra è nostra! Nostra, di noi esseri umani! E con l'aiuto del grande, del glorioso esercito degli Stati Uniti noi tutti vi combatteremo, lotteremo fino all'ultimo uomo! E senza mai conoscere la resa! Avete capito? Vi combatteremo sulle spiagge, vi combatteremo per le strade, non vi daremo tregua, non vi daremo respiro, e alla fine, com'è giusto, vinceremo! La democrazia sopravviverà, mai e poi mai ci costringerete a cercare le armi! Non ci sconfiggerete! La nostra aquila sventolerà trionfante! Aah! (Generale Decker)
- Il generale, nel tentativo di fare fuoco contro gli alieni, venuti a conquistare il quartier generale in cui lui e il presidente degli Stati Uniti si sono asserragliati, viene rimpicciolito dall'arma dell'imperatore marziano alle dimensioni di una formica e infine schiacciato sotto il suo stivale.
- Perché state facendo questo? Perché? L'universo non è grande abbastanza per tutti noi? A cosa serve questa follia? Potremo unire gli sforzi. Per quale motivo siamo nemici? Perché siamo "diversi"?! È questa la ragione? Pensate a quante cose potremmo fare. Pensate a quanto forti potremo diventare: la Terra e Marte... Una cosa sola! Non esiste obiettivo che da alleati non potremo conseguire! Pensateci bene, signori! Riflettete bene su quanto vi ho detto! Perché distruggere quando possiamo creare? Possiamo ambire la perfezione, o decidere che tutto vada in malora nell'odio! Perché non provare a trascurare le nostre differenze? Perché non risolvere tutte le questioni intorno a un tavolo? Siete un grande popolo... perché non possiamo semplicemente... andare d'accordo? E questo cos'é... cos'è?! (Presidente James Dale)
- Il presidente Dale tenta con queste parole di proporre all'imperatore di Marte un armistizio. Il marziano sembra convincersi e fa per stringergli la mano, ma questa si stacca e lo infilza da dietro, per poi innalzare la bandiera marziana.
- Senti, siete creature intelligenti. Facciamo un patto. Io vi posso aiutare. Sono un avvocato: voi volete conquistare il mondo, vi servirà un avvocato, ragazzi! Tieni. Lo vuoi il mio orologio, eh? Te lo do! Dai, pigliatelo! È tuo! È un Rolex! (Giocatore d'azzardo)
- Il giocatore d'azzardo cerca di patteggiare con un marziano, ma viene comunque disintegrato da una pistola laser.
- Signori... questo è un affare in cui non è possibile perdere soldi! (Art Land)
- Art Land presenta il suo nuovo casinò, il Galaxy, ad alcuni investitori stranieri nonostante Las Vegas sia assediata dai marziani. Esclama queste parole subito prima che un'astronave marziana spari alla base della torre del casinò, facendola crollare e uccidendo lui e i suoi ospiti.
- Testa del Prof. Kessler: Addio, mia adorata. Vorrei che fosse andata diversamente.
Testa di Natalie: Lo vorrei anch'io. Addio. Donald, ti amo.
Testa del Prof. Kessler: Ti amo anch'io, Natalie.
- Il professor Donald Kessler e la conduttrice televisiva Nathalie Lake, ormai ridotti a teste senza corpo dai marziani, rotolano sul pavimento dell'astronave aliena. Si danno l'addio baciandosi mentre l'astronave affonda nel mare.
Per approfondire, vedi: Ultime parole dal Marvel Cinematic Universe. |
- Fedele, nonostante tutto... (Georgy)
- L'uomo macchina, inviato da Joh Fredersen, istiga gli operai alla rivolta e a nulla valgono le proteste di Freder e Josaphat: la massa di operai si reca furibonda a distruggere le macchine. Nella calca viene calpestato il povero Georgy, l'operaio che Freder aveva sostituito appena arrivato nel sottosuolo: l'operaio spirerà fra le braccia degli amici, non prima di aver dichiarato la propria fedeltà.
- Guardiamo il mondo che và all'inferno...! (Uomo Macchina)
- Furiosi per i danni che hanno provocato istigati dall'Uomo Macchina con le sembianze di Maria, gli operai lo catturano e lo legano ad un rogo, bruciandolo. Freder, convinto che sia la vera Maria, prova a ribellarsi, ma viene trattenuto dagli operai: tutti i presenti però rimangono presto a bocca aperta, vedendo come la presunta Maria sia in realtà una macchina, che ride copiosamente mentre brucia.
- Hell...La mia Hell! (Rotwang)
- Approfittando della confusione, Rotwang rapisce Maria, essendosi convinto che ella sia la reincarnazione dell'amata Hell. Il pazzo inventore la insegue fino al tetto della cattedrale di Metropolis: fortunatamente, la ragazza riesce ad attirare l'attenzione degli operai e di Freder. Inizia così una dura lotta fra il giovane e Rotwang, che alla fine precipita dalla cattedrale morendo.
- Figliolo, torna dentro! (Oreste)
- Durante l'assalto dei Goti a Roma e alla dimora imperiale, Oreste invita suo figlio, l'imperatore Romolo Augustolo, a mettersi in salvo, poco prima di venire ucciso dal barbaro Wulfila.
- Fermi! Che fate? Siamo tutti Romani! (Vatreno)
- Il legionario Vatreno, realizzato che i soldati del console Nestore hanno teso un'imboscata all'imperatore Romolo, si frappone fra il ragazzo e gli assalitori venendo trafitto da diverse frecce.
- Aurelio... amico mio... se mi vuoi bene... (Nestore)
- Il console Nestore, inseguito e raggiunto da Aurelio che vuole punirne il tradimento, supplica così il soldato, che per risposta lo abbraccia e lo trafigge con la propria spada.
- Fino alla morte!... (Batiato)
- Appena ferito a morte dal barbaro Wulfila, il legionario fa in tempo a veder giungere sul campo di battaglia la IX legione che cambierà l'esito della battaglia finale, pronunciando queste parole.
- Sì, ed è anche ripartito! (Alfredo Bertolon)
- Nel corso di una trattativa il corriere Alfredo Bertolon riceve dal suo capo Rocco Musco l'ordine telefonico di aprire il pacchetto consegnatogli quel giorno, ma all'interno vi è una bomba che uccide sul colpo Bertolon.
- Chino! Là c'è Chino! (L'Americano)
- Mentre si riposa nella sua villa L'Americano nota l'arrivo del sicario Chino e prova ad allertare i suoi sgherri, venendo immediatamente crivellato di colpi.
- Ci sei riuscito... A farmi ammazzare l'Americano... (Chino)
- Ferito a morte dagli sgherri dell'Americano, Chino comprende in punto di morte di essere stato manipolato dall'amico Ugo Piazza per uccidere il potente boss.
- Spara! Spara, Luca, spara! (Nelly Bardon)
- Tradendo il fidanzato Ugo Piazza con l'amante Luca, la spogliarellista Nelly viene tuttavia uccisa dal furioso fidanzato con un possente pugno al volto.
- Beirut! (Ugo Piazza)
- Tradito dall'amata Nelly, Ugo Piazza viene crivellato di colpi da Luca, che dopo la morte di Nelly lo finisce con un colpo alla testa.
- Nelly! Nelly! Nelly! (Luca)
- Scoperto il cadavere di Ugo Piazza, il furibondo Rocco Musco afferra Luca e, urlandogli che non avrebbe mai dovuto uccidere un criminale tanto intelligente, gli sbatte ripetutamente il cranio contro un mobile spigoloso.
- Ragazzi... voi state col Maione, potete pagare quando volete! ("Papà")
- I tre criminali Giulio, Vittorio e Carmine, decisi a rapire la figlia dell'industriale Porrino, si recano da un ricettatore d'armi, noto come "Papà". La trattativa sembra andare bene, ma il ricettatore chiede un prezzo troppo alto per le sostanze dei tre: furente, Giulio lo uccide con una raffica di mitra, sotto gli occhi stupefatti dei due amici, che non si aspettavano di arrivare a tanto.
- Oh, ragazzi: se vi serve un po' di grana, io posso anche pagare! (Vecchio ricco)
- Riuscita a fuggire, la giovane Marilù Porrino si rifugia in una villa di ricchi borghesi, che sfortunatamente non capiscono la situazione. Poco dopo arrivano Giulio, Vittorio e Carmine, che rinchiudono la ragazza e iniziano a programmare sevizie contro i quattro borghesi. Uno di questi, un uomo anziano, prova a convincere i tre a lasciarli in pace in cambio di soldi, ma per tutta risposta Giulio lo uccide con una raffica di mitra.
- Assassino! Assassino vigliacco! Porco assassino, hai ucciso mia figlia! Floriana, mia figlia! (Giovane ricca)
- Mentre seviziano i tre borghesi sopravvissuti rimasti appesi ad un lampadario, i criminali sentono dei rumori sospetti provenire dal piano superiore. Istintivamente, Giulio spara una raffica di mitra al piano superiore, ed in quel momento un orsetto di pezza cade dalle scale. Terrorizzata, una delle due donne imprigionate capisce che ad essere uccisa è stata la figlioletta, e inizia ad urlare contro Giulio: rabbioso, questi uccide lei e gli altri due con una raffica di mitra.
- Pazzo, assassino! Lasciami, lasciami! No, no! Ah! (Jole Tucci)
- Mentre amoreggiano, Giulio Sacchi e la fidanzata Jole Tucci leggono il giornale. La donna, notando un articolo che parla della strage nella villa dei borghesi, capisce immediatamente che Giulio è il responsabile. Quando Jole inizia ad urlargli contro dandogli dell'assassino, Giulio si infuria e la butta giù dalla scogliera con la macchina.
- Sei soltanto un maiale, pieno di droga! (Marilù Porrino)
- Mentre i suoi scagnozzi prendono il riscatto, Giulio resta con il loro ostaggio, la giovane Marilù. Per passare il tempo, il criminale chiede alla giovane cosa pensi di lui: per tutta risposta, la coraggiosa Marilù gli dice la verità, ovvero che lo considera un animale. Furente per queste parole, Giulio uccide in un raptus d'ira la povera ragazza con una scarica di mitra.
- Vigliacco... Vigliacco! (Carmine)
- Tornato al rifugio, Carmine vede il cadavere di Marilù, con Giulio che prova a giustificarsi per il delitto. Il ragazzo, ormai stanco della follia ingiustificata del suo capo, lo attacca furiosamente, ma viene ucciso da una raffica di mitra.
- Ma se lo trovano mi fregano, capisci? Per colpa tua! Per colpa tua! (Vittorio)
- Tornato al rifugio, Vittorio si mette a chiacchierare col suo capo, Giulio, quando si accorge della morte di Carmine. Terrorizzato e consapevole che dal cadavere arriveranno presto a loro, Vittorio impazzisce e si scaglia contro Giulio, che però lo ammazza con due colpi di pistola.
- La polizia non può sparare, commissario! Guardi che non ci sono prove! Non ci sono prove su di me, commissario! È matto! Fermatelo! È mattoooo! (Giulio Sacchi)
- Prosciolto dalle accuse, Giulio Sacchi chiacchiera con gli amici al bar, vantandosi delle proprie imprese, ma viene presto raggiunto dal commissario Walter Grandi, sua nemesi. Mentre gli amici se ne vanno, Giulio prova a convincere Grandi a non ucciderlo, osservando come la polizia non possa sparare ad un cittadino onesto fino a prova contraria, ma Grandi è inamovibile e prova colpire il criminale, mancandolo. Giulio allora estrae a sua volta una pistola, ma il commissario lo colpisce con due colpi di pistola, facendolo cadere sopra ad una pila di immondizie. Avvicinatosi, Grandi riesce finalmente a finire Giulio, vendicando tutte le vittime del folle criminale.
Mostri Universal
Per approfondire, vedi: Ultime parole dai Mostri della Universal. |
- Ce l'hai fatta, ragazzo! (Walter Dietrich)
- Con un astuto piano, il criminale John Dillinger riesce ad irrompere in una prigione federale per liberare il suo mentore e amico, Walter Dietrich. Ma un detenuto fa sì che le guardie si accorgano troppo presto dell'evasione e nasce quindi un conflitto a fuoco nel quale Walter viene colpito. John cerca inutilmente di salvarlo, ma Walter muore non riuscendo neppure a salire in macchina.
- Il secondino non faceva quello che gli era stato ordinato di fare! (Schouter)
- Per colpa del detenuto Schouter, il mentore di Dillinger Walter è morto, rendendo l'intera operazione di evasione inutile. Per questo motivo, dopo aver chiesto il parere agli amici Homer e Pete, Dillinger lo uccide gettandolo fuori dall'auto in corsa.
- Temo che tu mi abbia ucciso. Vattene a marcire all'inferno! (Pretty Boy Floyd)
- A seguito di una lunga caccia, l'agente dell'FBI Melvin Purvis riesce finalmente a raggiungere il criminale Pretty Boy Floyd. Questi si dà alla fuga nei campi, ma Purvis riesce a centrarlo anche a lunga distanza. Dopo averlo raggiunto, Purvis gli chiede informazioni sul suo complice, ma Pretty Boy si limita a mandarlo all'inferno, per poi spirare.
- Nelson... (Agente Carter)
- Durante la retata al motel in cui sono nascosti John Dillinger, Baby Face Nelson e la loro banda, l'agente dell'FBI Carter, fedele braccio destro di Melvin Purvis, perlustra i dintorni in macchina. Ad un certo punto viene avvicinato da un uomo a piedi, e Carter accosta, convinto che si tratti di un collega dell'FBI. Ma il pedone si rivela essere Nelson in fuga e colpisce Carter con una raffica di mitra e gli ruba la macchina. All'arrivo di Purvis, Carter farà appena in tempo a dirgli il nome del suo assalitore, per poi morire.
- Non sbandare, maledizione! (Homer Van Meter)
- Durante la retata, Purvis e i suoi uomini si imbattono in una macchina in cui si trovano Baby Face Nelson, lo scagnozzo di Dillinger Homer Van Zant e un ferito. Gli agenti riescono a provocare un incidente, in cui la macchina sbanda. Homer, ignorando Baby Face, cerca di fuggire, ma viene crivellato di colpi dagli agenti dell'FBI.
- Vieni, Vieni! (Baby Face Nelson)
- Dopo l'incidente e la morte di Homer, Baby Face Nelson e il ferito cercano di scappare. Mentre risponde al fuoco, Baby Face cerca di incitare il compagno ferito, che però viene presto ucciso dagli uomini dell'FBI. Nelson riesce quasi a fuggire, ma viene centrato in pieno da un colpo di fucile di Melvin Purvis.
- E devi lasciar perdere anche Billie. Ti conosco: Non hai mai mai deluso nessuno. Ma stavolta... devi andare avanti. Lascia stare. (John "Red" Hamilton)
- Mentre i loro compagni vengono presi, Dillinger e il suo migliore amico Red cercano di scappare nei boschi, ma vengono raggiunti da due agenti dell'FBI: i due riescono a scappare, ma Red viene colpito. Raggiunto un rifugio sicuro, Dillinger cerca di salvare l'amico, ma Red, consapevole di essere in punto di morte, gli dice di non perdere tempo e di lasciar perdere anche Billie Frechette, la sua donna, per non deluderla da morto.
- Dì a Billy da parte mia: bye bye, Blackbird. (John Dillinger)
- Volendo distrarsi per gli eventi accaduti, Dillinger invita due sue amiche prostitute al cinema. La sera, finito il film, i tre escono dal cinema, ma ad aspettare il criminale vi sono Purvis e i suoi uomini, che gli hanno preso una trappola aiutati da una delle due prostitute, Anna Patzke. Dillinger prova a scappare tra la folla, ma viene presto raggiunto da Purvis e dall'anziano agente Winstead, e, consapevole di essere ormai arrivato alla fine, prova ad estrarre la pistola, ma viene colpito da Winstead. Abbattuto l'avversario, il cinico e veterano agente nota che il criminale sta per dire qualcosa, e si china a sentirla: l'attimo dopo, il leggendario John Dillinger muore. Winstead si recherà poi in carcere, dove riferirà a Billie Frechete le parole di Dillinger, ovvero i suoi addii alla donna amata.
- La mia auto ti piace, bambolone? (Misty Mountains)
- Mentre sta guardando una rivista porno dei genitori, un bambino assiste ad un incidente d'auto terribile. Raggiunti i resti della macchina, vi trova proprio l'attrice porno della rivista, Misty Mountains: questa pronuncia queste parole (in realtà il titolo di un film a cui lavorava) per poi morire. Si scoprirà poi che l'incidente era stato provocato dal sicario John Boy, incaricato di uccidere chiunque avesse partecipato al film.
- Hai mai sentito parlare di John Boy? A quest'ora saprà di te... Lo stanno facendo arrivare... Ora ammazzerà quello sbirro privato e tutta la sua cazzo di famiglia! ...E poi verrà a cercarti! Non ti resta molto da vivere, mi dispiace per te! (Blue Face)
- Il sicario Blue Face riesce finalmente a catturare la piccola Holly March e Amelia Kutner, vera mente dietro al finto film porno. Mentre sta per ucciderle però il sicario viene inaspettatamente investito da un pirata della strada: mentre Amelia scappa e Holly cerca qualcuno per aiutarlo, Healy si avvicina al criminale. Blue Face, ormai in fin di vita, lo deride dicendogli che un sicario, John Boy, è già sulle loro tracce: sentendo queste parole, Healy si arrabbia e finisce il sicario soffocandolo.
- La prego, mi porti via! (Amelia Kutner)
- Mentre si svolge la sparatoria fra March, Healy e John Boy, Amelia ne approfitta per fuggire, reputando i due investigatori degli idioti. Dopo aver camminato a lungo, la giovane ferma una macchina, chiedendo un passaggio. Sfortunatamente per lei, l'autista si rivela essere proprio John Boy, scappato dalla sparatoria: il sicario coglie la palla al balzo e uccide immediatamente Amelia, portando così a termine il proprio incarico.
- Figlio di puttana! (Il Vecchio)
- Lo scagnozzo di John Boy noto come Il Vecchio porta sul tetto dell'hotel in cui si svolge il Los Angeles Auto Show Holland March e sua figlia Holly, con l'intento di ucciderli. Vedendo March ubriaco, sia il criminale che Holly lo rimproverano aspramente, ma in quel momento il detective attacca il sicario, rivelando di fingere la sbornia. Il Vecchio viene spinto giù dal tetto, ma afferra March trascinandolo con sè: mentre il detective cade nella piscina sottostante, Il Vecchio si spiaccica al suolo morendo.
- No... no! (Severino)
- Grazie alle indicazioni di Guglielmo da Baskerville, l'erborista Severino riesce a trovare il fantomatico manoscritto greco attorno a cui girano i misteriosi delitti della sua abbazia. Riferita la notizia al francescano, Severino va ad aspettarlo in erboristeria, nell'attesa che Guglielmo si liberi dal suo impegno. Mentre analizza il libro però si accorge della presenza di un altro monaco, con intenzioni bellicose. Severino prova a scappare, ma il monaco afferra una gabbietta li presente e la usa per uccidere il povero Severino. Come si scoprirà, l'assassino era Malachia, il bibliotecario.
- La settima tromba... L'invasione degli scorpioni...! (Malachia)
- Il giorno dopo la condanna al rogo dei due frati eretici Salvatore e Remigio e della contadina creduta strega, i sacerdoti celebrano la messa, nonostante il clima di tensione. Ad un certo punto, Malachia, il bibliotecario e aiutante del venerabile Jorge, stramazza al suolo, come avvelenato, e fa appena in tempo a farneticare parole sulla settima tromba dell'apocalisse prima di morire sotto gli occhi spaventati degli altri monaci.
- Salvatore: Salva me! Salva me!
Remigio: Ah, caro fratello: ci guarda frà Dolcino!
- Pur essendo estranei agli omicidi, vengono condannati al rogo, su ordine del perfido inquisitore Bernardo Gui, la giovane contadina e due monaci, il gobbo Salvatore e il cellario Remigio, questi ultimi seguaci dell'eretico frà Dolcino. La ragazza viene però salvata da una congiura di popolani, mentre invece, nella pira di Salvatore e Remigio, mentre il primochiede terrorizzato aiuto, l'altro, consapevole di non aver tradito i suoi ideali, conforta il confratello, un attimo prima di morire bruciato.
- Ora sigillo per sempre questa conoscenza con la tomba che io divento! (Jorge da Burgos)
- Approfittando della confusione dovuta ai roghi, Guglielmo e il fido Adso si recano nella gigantesca biblioteca del monastero, dove trovano il venerabile Jorge da Burgos, cieco e austero monaco, che porge a Guglielmo il manoscritto in greco, causa di tante morti. Egli ha segretamente avvelenato le pagine per ucciderli, ma Guglielmo usa uno speciale guanto, preso dal cadavere del povero Serafino. Jorge allora prende il libro e si dà alla fuga, spiegando nel frattempo come avesse avvelenato il libro e ucciso tanti confratelli solo per impedire che l'argomento del volume, il potere della risata in grado di sbeffeggiare la chiesa, venisse alla luce. Per portare a termine il suo scopo, Jorge dà fuoco al libro e alla gigantesca biblioteca e si suicida mangiando le pagine.
- Aiuto, vi prego, aiuto! (Bernardo Gui)
- Mentre i monaci tentano di spegnere l'incendio del monastero, Adso riesce a fuggire, lasciando indietro il suo maestro. Vedendo Bernardo Gui fuggire vigliaccamente, Adso lo insegue, dando la colpa a lui per quanto avvenuto. La carrozza di Bernardo riesce a seminare il giovane, ma viene avvistata dai contadini, i quali, furenti per le malvagità perpetrate, buttano la carrozza giù da un burrone, facendo morire Bernardo infilzato tra i rottami.
- Sissignore. Tutto sotto controllo. (Vice Sceriffo di Lamarr)
- Mentre è di pattuglia, il vice sceriffo della contea di Lamarr arresta un uomo di nome Anton Chigurgh. Portato in centrale, l'agente ha una conversazione telefonica col suo superiore su come gestire il prigioniero: il solerte vice sceriffo assicura di avere la situazione sotto controllo, ma appena riattacca il telefono viene attaccato alle spalle da Chigurgh, che lo strangola con le manette con cui sono bloccate le sue mani.
- Quello a cosa serve? (Automobilista)
- Mentre sta guidando, un automobilista viene fermato da una macchina della polizia, da cui scende Anton Chigurgh, che ha rubato la macchina al vice sceriffo ucciso in precedenza. Credendolo un poliziotto, l'uomo obbedisce alla richiesta di Chigurgh di scendere dalla macchina, ma si stupisce vedendolo con in mano una pistola ad aria compressa, e gli chiede di che si tratti: per tutta risposta il sicario lo uccide sparandogli con la pistola in piena fronte, per poi rubargli l'auto.
- Neanche un bip. (Aiutante di Chigurgh)
- Dopo la fuga del cacciatore Liewelin Moss, che ha rubato una valigetta di dollari appartenente ad un cartello messicano dopo una trattativa finita male, Chigurgh si reca di notte con due aiutanti, probabilmente assegnatigli dai suo mandanti, per esaminare la scena dello scontro a fuoco. Mentre analizza i vari indizi, il sicario si fa consegnare una radiotrasmittente con cui arrivare alla valigetta col denaro rubata da Moss. Finito il lavoro il trio fa per andarsene, ma Chigurgh spara improvvisamente ai due aiutanti uccidendoli con un colpo al petto e uno alla testa, ritenendoli probabilmente inutili ai propri scopi.
- No me matar. (Sicario del cartello)
- Chigurgh riesce a trovare con la propria radiotrasmittente il motel in cui alloggia Moss e, armatosi col suo fucile a pompa silenziato, irrompe nella sua stanza, ma al suo posto trova tre sicari del cartello. Uccisi i primi due, Chigurgh trova il terzo nascosto nella doccia e lo interroga invano su come abbiano trovato il luogo. Il messicano chiede al killer pietà, ma viene ucciso dall'impassibile Chigurgh.
- Parlo della tua natura... ti... ti posso dare i soldi. Anton. (Colonnello Carson Wells)
- L'intermediario Carson Wells viene assunto da un uomo d'affari, colui che doveva comprare dai messicani la droga, per farsi restituire i soldi da Moss evitando ulteriori spargimenti di sangue. Wells va quindi a parlare con Moss, chiedendogli di telefonargli quando sarà pronto per trattare. Tornato al proprio albergo, Wells viene tuttavia intercettato da Chigurgh, suo vecchio amico, e portato nella propria stanza, dove in un dialogo confessa al sicario di aver fornito su ordine del proprio capo di una radiotrasmittente anche i messicani, in modo che ci fossero più uomini sulle tracce del fuggitivo. Carson cerca di negoziare la propria vita, dichiarando di essere l'unico a conoscere la posizione di Moss, ma in quel momento il telefono squilla e Chigurgh, intuendo che a telefonare sia proprio Moss e ritenendo Carson ormai inutile, spara all'intermediario, uccidendolo.
- Meglio di no, signora. So a cosa serve la birra. (Liewelin Moss)
- Riuscito a scampare alla furia di Chigurgh grazie ad un accordo fatto con lui, Moss si rifugia in un motel. Qui una mattina una donna in piscina si mette a chiacchierare con lui, facendogli delle avance che però lui rifiuta. In quel momento sta arrivando al motel lo sceriffo Bell, deciso a salvare Moss dalle grinfie dei criminali. Subito però l'uomo nota un commando di sicari messicani fuggire dal motel e sente delle grida: preoccupato, l'uomo entra subito nel motel, trovando i cadaveri della donna della piscina, un sicario messicano ferito e il cadavere del povero Moss, stempiato dai colpi di mitra dei messicani.
- No! Non è la moneta a scegliere... a scegliere sei tu. (Carla Jean Moss)
- Dopo il funerale della madre malata di cancro, la moglie di Moss, Carla Jean, torna a casa, ma ad attenderla vi è nientemeno che Anton Chigurgh, deciso ad ucciderla poiché non ha ricevuto i soldi da Moss come nei patti. Carla Jean prova a impietosirlo raccontandogli gli ultimi avvenimenti, ma il sicario è impassibile e le ordina di scegliere un lato della propria moneta, con cui sceglierà se ucciderla o no. Carla Jean, ormai sprezzante, gli grida in faccia come la moneta sia inutile e come in realtà la scelta sia solo sua, e lo invita a scegliere. Nella scena successiva si vede Chigurgh uscire di casa e controllare come d'abitudine se le proprie scarpe sono sporche di sangue, facendo intuire la fine di Carla Jean.
- Irma... Quando la festa sta per finire, digli che sono morto. Ti ricordi eh? Morto... (Alfredo Berlinghieri)
- Ormai stanco degli eredi insoddisfacenti e logorato dalla demenza senile, l'anziano proprietario terriero Alfredo Berlinghieri si reca nelle stalle durante una festa degli operai, dove incontra la giovane paesana Irma. Dopo averla costretta prima a mungere le mucche e poi a masturbarlo, il vecchio ordina alla giovane di andare ad avvisare gli operai riferendo che è morto. Dopo che la notizia è stata riferita, i contadini riprendono i festeggiamenti mentre il vecchio Leo Dalcò, entrato nella stalla, scopre che Alfredo si è impiccato con una catena al soffitto, non prima di aver disperso tutte le mucche.
- Olmo, prendimi qualche foglia e fammi aria. Eh, il mondo sta cambiando... (Leo Dalcò)
- A causa di uno sciopero dei contadini, i proprietari sono costretti a lavorare nei campi al posto loro. Nel vedere l'arrogante Giovanni Berlinghieri e i suoi famigliari lavorare, l'anziano contadino Leo Dalcò e il nipote Olmo scoppiano bonariamente a ridere, godendosi finalmente una rivalsa su coloro che fino a quel punto li hanno trattati da schiavi. Tuttavia Leo si tocca sofferente il petto e, capendo cosa gli stia per succedere, ordina al nipote di prendergli qualche foglia, in modo da distrarlo: l'accortezza del vecchio contadino si rivelerà giusta, in quanto, mentre Olmo raccoglie le foglie, Leo ha un malore e muore.
- Attila, hai... Dimenticato i guanti... (Patrizio)
- Durante il matrimonio di Ada e Alfredo, la di lui bisbetica cugina Regina e il suo amante Attila, fattore sadico nonché fascista, si chiudono nella cascina del vino e, frustrati dai comportamenti di Alfredo e Ubriachi, decidono di sposarsi seduta stante. In quel momento però irrompe il piccolo Patrizio, ammiratore di Attila, venuto a riportargli i guanti, ma i due pazzi lo catturano e lo seviziano. Poco dopo il povero Patrizio prova a fuggire, ma l'isterico Attila lo afferra e lo sbatte più volte contro il muro, maciullandogli la faccia sotto le risate isteriche di Regina.
- Porci assassini... Porci assassini! Ah ah! Porci... (Ida Cantarelli Pioppi)
- La notte di Natale, Attila e Regina si fermano davanti alla casa di Ida Pioppi, vedova di un oppositore politico morto a seguito di un'azione dei fascisti. I due sono invidiosi poiché vorrebbero vivere in quella casa, considerata bellissima, ma vengono inaspettatamente accolti dalla signora Pioppi, ormai considerata senile, che li fa entrare. La donna tuttavia è impazzita da anni e rinchiude i due in una stanza, mettendosi a ridere istericamente e accusandoli della morte del marito. I due inizialmente provano a farla ragionare, ma capendo che può essere l'occasione buona decidono sadicamente di ucciderla: mentre Regina la distrae parlando, Attila prende la rincorsa e sfonda la pesante porta, che cade addosso alla signora Pioppi rompendole l'osso del collo.
- Bestie! Schiavi! Merda! Basta con la musica, questa non è una Balera! Non avete rispetto per i nostri morti? (Attila Melanchini)
- Il giorno della liberazione, i vigliacchi Attila e Regina tentano la fuga ma vengono catturati dai partigiani e dai contadini. Portati in un cimitero, Attila è costretto a guardare le tombe delle sue vittime, in particolare del piccolo Patrizio e dei Pioppi. Mentre i contadini suonano e gli ballano intorno, il fascista dichiara di non pentirsi affatto delle proprie azioni e, ormai completamente folle, ordina ai partigiani di smettere di suonare per rispettare i morti: colpito dall'ipocrisia dell'uomo, il capo dei partigiani prende una pistola e spara alla testa di Attila uccidendolo.
- Tu...Eri morto... (George Maxwell)
- Nonostante i brutti presentimenti della moglie, il critico teatrale George Maxwell si reca in una sua proprietà occupata da un gruppo di barboni: accompagnato da due poliziotti, egli inizia a cacciare via i barboni quando improvvisamente alcuni di loro lo attaccano con dei coltelli e dei frammenti di vetro. Senza che i poliziotti muovano un dito per aiutarlo, Maxwell tenta una vana fuga venendo ripetutamente pugnalato dal gruppo: in punto di morte, il critico si accorge che uno dei poliziotti è Edward Lionheart, attore spinto al suicidio da lui e i suoi colleghi e che lo ha fatto uccidere inscenando il "Giulio Cesare" di Shakespeare
- È quest'arroganza che non le ha fatto vincere il premio della critica, Lionheart! (Hector Snipe)
- Con la promessa di un'intervista al redivivo Lionheart il critico Hector Snipe viene attirato in un teatro abbandonato: qui l'ex attore accusa lui e i suoi colleghi di averlo umiliato con le loro feroci ed esagerate stroncature. Indispettito dal comportamento dell'attore, Snipe decide di andarsene, ma viene istantaneamente bloccato da Edwina, figlia dell'attore, e da numerosi accoliti dell'attore: vestito da Achille come nel "Troillo e Clessidra", Lionheart trafigge il critico al petto con una lancia. Successivamente il suo cadavere verrà fatto trascinare da un cavallo il giorno del funerale di Maxwell.
- Si, cara. (Horace Sprout)
- Rientrato a casa con la moglie, il critico Horace Sprout trova nella propria camera un grosso baule: non riuscendolo ad aprire, il remissivo critico sceglie di provare la mattina successiva. Durante la notte, dal baule escono Lionheart ed Edwina, esattamente come nel "Cimbellino" di Shakespeare: travestiti da chirurgi, i due praticano una grottesca operazione decapitando Sprout nel sonno.
- È stato Devlin, è stato Devlin! No! (Trevor Dickman)
- Incontrata in un bar Edwina, che si spaccia per un'attrice conoscente di Sprout, il critico lussurioso Trevor Dickman viene attirato in un teatro: qui inizialmente gli viene fatto credere che si stanno tenendo le prove per "il mercante di Venezia" e gli viene chiesto di interpretare Antonio. Nel momento della scena del prelievo della libra di carne, egli viene immobilizzato dagli accoliti di Lionheart, che si smaschera mentre interpreta Shylock, che afferma di voler riscrivere l'opera con la morte del protagonista: Dickman tenta invano di scaricare la colpa sul capo dei critici, Peregrine Devlin, ma Lionheart è implacabile e gli estrae il cuore dal petto, pesandolo in modo da ottenere una libra esatta. Il cuore verrà poi spedito per posta a Devlin e alal polizia.
- No, Lionerheart, ti prego! Pietà, pietà! (Oliver Larding)
- Scortato da un poliziotto, il critico amante del vino Oliver Larding si reca in un enoteca per una degustazione omaggio: qui viene accompagnato nelle cantine da Edwina, travestita da somellier, e dagli accoliti di Lionheart, mentre il poliziotto resta di guardia fuori dall'edificio. Larding beve sempre di più con soddisfazione, finché non nota Lionheart travestito da Riccardo III: deciso a fargli fare la fine del duca di Clarence nell'omonima opera, l'ex attore fa annegare Larding dai suoi sgherri in una botte di vino, poi chiusa ermeticamente da lui ed Edwina.
- Lasciami, caro, ti prego! (Signora Psaltery)
- Tramite una telefonata anonima, il gelosissimo critico Salomon Psaltery scopre che la meglio lo tradisce: tornato prima del solito alla propria abitazione egli nota un uomo entrare in casa invitato calorosamente dalla moglie. In realtà l'uomo, ovvero Lionheart sotto mentite spoglie, è un massaggiatore, ma finge appositamente di avere un rapporto sessuale con la donna per ingannare Psaltery, che sta ascoltando i due dietro alla porta della camera: furibondo, il critico irrompe nella stanza e soffoca la moglie come un novello Otello, portando inconsapevolmente a termine il piano di Lionheart di farlo finire in prigione con l'ergastolo.
- Butch, così sono scomoda, mi fai male! (Chloe Moon)
- Recatasi dal parrucchiere con un agente di scorta, la critica Chloe Moon scopre che il suo parucchiere di fiducia non è presente: a servirla è l'effemminato Butch, in realtà Lionheart sotto l'ennesimo travestimento. A disagio col parucchiere, la donna si accorge durante la seduta che è stata legata alla propria sedia: dopo essersi presentato, Lionheart collega la sedia alla corrente da alto voltaggio, fulminando Moon e replicando il rogo di Giovanna d'Arco visto nell'Enrico VI.
- Mai più! (Meredith Merridew)
- Tornato a casa, il goloso critico Meredith Merridew si mette a cercare i suoi amatissimi cani ma trova nel soggiorno una sorpresa gradita: si tratta della troupe del programma tgelevisivo "questo è il tuo piatto", che gli offre un pasticcio di carne da gustare. Merridew mangia con sazietà, ma alla fine del pasto si allarme per le parole dello chef, che dichiara che i suoi cani sono già presenti, e per un pelo trovato nel piatto: divertito, il cuoco, che altri non è che Lionheart, mostra allo sconcertato critico che ha ucciso i suoi due cani e li ha usati per creare i pasticci di carne serviti a Merridew, proprio come accaduto alla regina Tamara nel Tito Andronico. Gettato Merridew su un tavolo, il divertito Lionheart si fa promettere di non venir più sbeffeggiato e, infilandogli un imbuto in bocca, lo costringe a trangugiare i resti del pasticcio soffocandolo a morte.
- Per te, o sventurato sovrano, sono molto afflitta... (Edwina Lionheart)
- Rapito Devlin, Lionheart gli ordina di premiarlo ufficialmente con il premi che gli era stato negato tre anni prima dai critici: se non lo farà egli verrà accecato da due pugnali roventi, proprio come avvenuto al Re Lear. Devlin si rifiuta e pertanto è Edwina a premiare il padre: dopo una veloce cerimonia, Lionheart sente le sirene della polizia ed inizia a dare fuoco all'intero teatro. Edwina ordina ferocemente ai barboni sgherri dell'attore di aiutarlo a distruggere tutto, ma una di loro si spaventa e la colpisce alla testa con la statuetta del premio: mentre i barboni fuggono dal teatro, Edwina muore tra le braccia del padre citando per un'ultima volta Shakespeare.
- Lei non c'è più... Io so distinguere i vivi dai morti: lei non è più su questa terra! (Edward Lionheart)
- Con la morte di Edwina, la malata psiche di Lionheart crolla definitivamente: mentre Devlin viene liberato dagli agenti della polizia prima che i pugnali possano accecarlo, l'attore scappa col cadavere della figlia sul tetto del teatro. Qui egli cita per un'ultima volta Shakespeare piangendo la morte della figlia con le parole usate da Re Lear nell'opera del bardo: l'istante successivo egli viene avvolto da una fiammata e precipita nel teatro, morendo una volta per tutte con, a detta di Devlin, "una grande abilità nell'uscire di scena".
Il padrino
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Il padrino. |
Il pianeta delle scimmie
- ...Maledetti, siano tutti maledetti! (Zaius)
- Personaggio di Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie (2001). Le ultime parole di Zaius sono rivolte al figlio generale Thade, poco prima di morire dalla vecchiaia.
- Il mio nemico è Thade! Non sei tu! (Krull)
- Personaggio di Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie (2001). Durante la battaglia finale, il gorilla Krull rivolge queste ultime parole al feroce colonnello Attar, prima di combattere, per poi morire nelle sue mani.
- Vi scuoierò uno per uno! (Dodge Landon)
- Personaggio de L'alba del pianeta delle scimmie (2011). Dodge Landon rivolge queste ultime parole a Cesare e le altre scimmie, tentando di ucciderle con il suo taser, ma sfortunatamente Cesare lo spruzza con l'acqua, che muore fulminato con il suo stesso taser.
- Stupida scimmia!!! Nooo!!! Nooo!!! (Steven Jacobs)
- Personaggio de L'alba del pianeta delle scimmie (2011). Nonostante i suoi sforzi di uccidere tutte le scimmie, il cinico e infame uomo d'affari Steven Jacobs, rivolge queste ultime parole al terribile Koba, poco prima che quest'ultimo lo getta via nel fiume sotto il ponte di Brooklyn insieme al suo elicottero.
- Sto salvando la razza umana! (Dreyfus)
- Personaggio di Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie (2014). Malcom, protagonista del film, raggiunge Dreyfus sotto le rovine del palazzo dove Cesare e Koba stanno combattendo; questi è riuscito a stabilire un contatto radio con un altro insediamento di sopravvissuti a Nord che sta venendo per aiutarli a respingere le scimmie. Vedendo che egli vuole far detonare delle cariche di esplosivo C-4 ai piedi della torre, Malcom tenta di far ragionare Dreyfus, reso folle dal dolore per la perdita dei suoi compagni e roso dall'odio delle scimmie che hanno attaccato il suo accampamento. Alla fine, Dreyfus pronuncia queste ultime parole prima di far esplodere le cariche, e dall'esplosione riesce a salvarsi soltanto Malcom.
- Scimmia non uccide scimmia. (Koba)
- Personaggio di Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie (2014). Sconfitto da Cesare, il suo ex-Leader divenuto arcinemico, il perfido Koba pronuncia queste ultime parole. Cesare finge di accettare stringendogli la mano, ma poi gli risponde che non lo considera più una scimmia e così gli molla il braccio lasciandolo precipitare dalla torre.
- Che cos'è questa? Come è arrivata qui? Mettilo a lavorare. (Colonnello J. Wesley McCullough)
- Personaggio di The War - Il pianeta delle scimmie. Le ultime parole dello spietato Colonnello J. Wesley McCullough sono rivolte al suo arcinemico Cesare, il quale trova una bambola, che appartiene alla piccola Nova, e domanda Cesare a riguardo; non ricevendo risposta, il colonnello lo rimanda al lavoro. Tempo dopo, durante fino alla guerra tra le scimmie e gli umani, Cesare trova il Colonnello in preda dalla disperazione, perché quella bambola di prima è infettata dal virus che aveva decimato la razza umana e che ora si è evoluto perché regredisca l'intelligenza degli umani rendendoli più simili a primati. Essendo egli stato contagiato e roso dalla disperazione, il colonnello implora Cesare di ucciderlo, ma questi rifiuta il suo odio e se ne va, costringendo quindi il Colonnello a uccidersi.
- Non temere... Maurice. Siete tutti a casa, ora. Scimmie sono forti. Con... o senza me. (Cesare)
- Personaggio di The War - Il pianeta delle scimmie. Le ultime parole di Cesare sono rivolte al suo migliore amico Maurice, poco prima di morire a causa del colpo alla freccia del crudele predicatore.
Pirati dei Caraibi
- Veramente tutti siamo anche troppi, ne bastano sei o sette... Ooooodio. (Leech)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma (2006). I pirati della Perla Nera, intrappolati in due gabbie di ossa sospese su un burrone, scalano la parete rocciosa per liberarsi. Will Turner, per incoraggiare gli uomini, dice che per la Perla sono tutti indispensabili. Leech, il marinaio indiano nell'altra gabbia, interviene dicendo che ne bastano pochi: parte così una gara fra le due gabbie al termine della quale, spaventato da un serpente, Leech molla la presa e precipita nell'abisso, morendo insieme agli altri marinai della sua gabbia.
- Darò un bacio a tua madre per te. (Weatherby Swann)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo (2007). La Perla Nera avvista delle barchette, e tra le persone presenti, c'è anche il governatore Weatherby Swann. Elizabeth pensa che sono riusciti a tornare, ma Jack afferma che non sono tornati, poiché stanno attraversando il mondo delle anime morte; tra queste c'è Swann, il quale aveva saputo un'informazione importante sul cuore di Davy Jones, e Lord Cutler Beckett l'ha ucciso per il tradimento. Poco prima di entrare nell'aldilà, Swann riesce a salutare per l'ultima volta la sua amata figlia.
- Perdonami... Calypso. (Sao Feng)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo (2007). Il temuto pirata cinese Sao Feng si appresta a baciare Elizabeth Swann, credendo che quest'ultima sia la dea Calypso. Poco dopo, però, l'Olandese Volante, la nave di Davy Jones, attacca la nave di Feng, nel quale il pirata ne rimane gravemente ferito, ma prima di morire riesce a dare il suo pezzo da otto a Elizabeth.
- Contrordine! (James Norrington)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo (2007). Dopo la morte di Sao Feng, Elizabeth e la ciurma del defunto pirata cinese vengono fatti prigionieri dall'Olandese Volante, ma James Norrington, l'ex commodoro divenuto ammiraglio e vecchio amico di Elizabeth, libera lei e gli altri uomini per scappare con loro. Sputafuoco Bill Turner si accorge della loro fuga, e Norrington si sacrifica per permettere a Elizabeth e gli altri di fuggire. Poco dopo, Norrington taglia la corda che lega la nave di Davy Jones a quella di Beckett, per evitare che Sputafuoco li raggiunga, e approfittando della distrazione di James, Sputafuoco lo uccide. Poco dopo, Davy Jones arriva a Norrington quasi morente, chiedendogli se vuole entrare nella sua ciurma, ma quest'ultimo rifiuta e Jones lo lascia così al suo destino.
- Prepararsi all'abbordaggio!!! (Ian Mercer)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo (2007). Dopo aver liberato per errore Tia Dialma, la dea Calypso, quest'ultima si infuria con il suo ex amante, Davy Jones, pensando di averla tradita, e scatena una tempesta e un maelstrom. Inizia una battaglia tra la Perla Nera e l'Olandese Volante, e nel corso dello scontro, Davy Jones uccide brutalmente il dilettante ufficiale di Beckett, Ian Mercer, distruggendogli il naso con i suoi tentacoli, e prende la chiave nascosta del forziere contenente il suo cuore.
- È solo... una questione d'affari. (Lord Cutler Beckett)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo (2007). Il perfido tiranno Lord Cutler Beckett si appresta a distruggere la Perla Nera. Ma poco dopo, arriva l'Olandese Volante, guidato da Will Turner per aver distrutto Il cuore di Davy Jones, e le due navi si mettono ai fianchi della nave di Beckett per distruggerla. Quest'ultimo, essendo rimasto paralizzato dalla sorpresa e perdendo il contatto con la realtà, non ordina di dare fuoco, così il suo luogotenente Theodore Groves ordina di abbandonare la nave e in pochi si salvano. Beckett, invece, sapendo di essere ormai sconfitto con nessuna possibilità di salvarsi, decide di rimanere sulla sua nave, e dopo aver schivato con fortuna molto palle di cannone, muore nell'esplosione della nave.
- Canaglia! Diavolo! (Barbanera)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare (2011). Il terribile pirata Edward Teach, noto come Barbanera, trafitto in precedenza da Hector Barbossa, rivolge queste parole a Jack Sparrow dopo aver scelto il calice sbagliato, che lo farà consumare dalle acque della Fonte. Il calice giusto verrà bevuto invece da sua figlia Angelica che avrà salva la vita. Questa scelta dei calici da parte dei due viene influenzata da Jack che li aveva scambiati.
- Solo l'impero britannico avrà il potere del mare! (John Scarfield)
- Personaggio di Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar (2017). L'ufficiale della marina Scarfield, avvistata la Perla Nera, si appresta ad attaccarla. Inaspettatamente, il capitano fantasma Salazar spunta all'improvviso e con la sua nave fantasma trascina la nave di Scarfield giù nel mare, provocando la morte di quest'ultimo e del suo equipaggio.
- Il bambino... la villa... il fantasma della villa! (Amanda Righetti)
- Amanda Righetti, autrice del saggio "Fantasmi di oggi e leggende nere dell'età moderna", torna nella propria abitazione dove trova un pupazzo impiccato al soffitto. Dopo la curiosa scoperta, la luce si spegne misteriosamente, e nell'aria si ode una nenia infantile: la Righetti capisce allora che nella sua abitazione deve trovarsi l'assassino della Villa del bambino urlante, di cui aveva parlato nel saggio. Nonostante provi ad armarsi con uno spillone per cucire, la donna viene comunque tramortita con una torcia dall'assassino, che si sbarazza del manoscritto del saggio e la trascina in bagno, dove apre l'acqua della vasca: nonostante provi a scrivere il nome dell'assassino sulla parete del bagno, il vapore lo cancella e Amanda viene affogata nell'acqua bollente della vasca dall'assassino.
- Ma è per il tuo bene, cara. Hai sentito che cosa ha detto il dottore? (Padre di Carlo)
- Dopo aver scoperto che il misterioso assassino è Marta, la madre del suo amico Carlo, Marc se la ritrova davanti, armata di coltello e furente per la morte di un figlio. In un flashback ambientato il giorno di Natale, scopriamo cosa l'ha spinta alla follia: mentre il piccolo Carlo scarta i regali, il padre invita la moglie ad andare in clinica dopo le vacanze di Natale, in modo da risolvere i suoi problemi psichici. Mentre corre ad abbracciare il figlio, l'uomo viene però pugnalato alla schiena da Marta, e muore davanti al figlio, che poco prima aveva acceso un disco da cui era partita la nenia infantile.
- Maledetto... Maledetto! Hai fatto uccidere mio figlio, che non centrava niente! Lui... No! Lui... cercava solo... di proteggermi... Non aveva mai fatto del male a nessuno! Ma che è successo? Che è successo? (Marta)
- Dopo aver rivelato a Marc i motivi che l'hanno spinta alla definitiva follia, la furente Marta prova ad attaccarlo con una mannaia: il giovane la schiva e prova ad imboccare la via del pianerottolo, ma inciampa e sbatte contro le porte dell'ascensore. Marta tenta allora un altro assalto, ma Marc lo schiva e la folle si ritrova con la collana impigliata nell'ascensore: Marc allora con prontezza attiva l'ascensore, che scende e decapita Marta.
- Proprio così. La mia galera l'ho fatta, Jimmy, ho scontato sei anni e ora me ne torno a casa, e voglio quello che mi spetta. Ho delle bocche da sfamare, io! (William "Billy Batts" Devino)
- Uscito da poco dal carcere, il mafioso Billy Batts entra in un locale in cui si trovano anche Henry e soci. Qui Billy, vedendo Tommy, si mette a raccontare del periodo in cui il ragazzo faceva da lustrascarpe, facendogli capire che per lui sarà sempre quello il suo ruolo. Preso dalla rabbia, Tommy se ne va dal locale, ma torna ore dopo: mentre Batts è distratto da Jimmy, Tommy gli dà una pugnalata e lo picchia insieme ai due amici. I tre decidono poi di sbarazzarsi del corpo seppellendolo, ma arrivati al luogo scelto sentono dei rumori strani provenire dal baule, e quando lo aprono si accorgono che Billy è ancora vivo. Tommy allora lo pugnala ancora e Jimmy lo crivella di colpi.
- Perché non te ne vai a fanculo, Tommy? (Michael "Spider" Gianco)
- Mentre si trova in un locale con gli amici Henry Hill e Jimmy Conway, il gangster Tommy DeVito prende in giro il giovane cameriere Spider, che aveva in precedenza storpiato. Di malumore, Spider insulta pesantemente Tommy. Tutti sono sorpresi, e Jimmy prende bonariamente in giro Tommy, chiedendogli se permette al giovane di insultarlo così: per tutta risposta, il furibondo Tommy scarica il caricatore della pistola contro Spider, uccidendolo tra lo stupore degli amici, che non lo credevano capace di un'azione tanto esagerata.
- Si, si... Che ora è? (Steven "Stacks" Edwards)
- Dopo il colpo alla Lufthansa, che ha arricchito Henry e i suoi amici, il giovane "Stacks", autista del colpo, riceve la visita di Tommy e di Frankie Carbone, che devono venirlo a prendere per andare al bar covo della banda. Mezzo addormentato, Stacks inizia a rivestirsi, ma viene inaspettatamente ucciso da Tommy con un colpo di pistola alla testa: egli infatti aveva lasciato troppe prove, e sarebbe presto stato beccato dalla polizia, per cui era troppo scomodo per la banda.
- Uh? No, non ne ho sentito niente. (Morris "Morrie" Kessler)
- Dopo una serata di baldoria, Jimmy, Tommy e Frankie vanno fuori a mangiare con il loro amico Morrie, la mente dietro al colpo alla Lufthansa: appena salito sul sedile del passeggero, Morrie chiacchiera tranquillamente con Frankie, ma senza che se ne accorga viene pugnalato alla nuca con uno stiletto da Tommy, poiché Jimmy si era stancato di lui e temeva che potesse parlare.
- Le montagne rocciose allora erano collinette! (Tommy DeVito)
- Dopo molto tempo e per l'emozione di Henry e Jimmy, Tommy può finalmente diventare un vero e proprio affiliato: la cerimonia si terrà nella casa di Vinnie, anziano membro della famiglia. Emozionato, Tommy si prepara per il rito, ma dentro non trova nessuno: prima di poter fare alcunché Tommy viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca dalla guardia del corpo di Vinnie, che insieme agli altri mafiosi aveva scoperto il suo coinvolgimento nella morte di Billy Batts.
- Io... Io non volevo... non volevo colpirlo... Sono giovane... (Arthur James Gardner)
- Su ordine dei suoi superiori, il maggiore John Reisman ottiene un incarico gravoso: assistere all'esecuzione del giovane soldato Arthur James Gardner, accusato di omicidio. Prima di eseguire la sentenza l'ufficiale incaricato dell'esecuzione chiede al giovane se abbia qualcosa da dire, ma il pvoero Gardner non può che essere terrorizzato e sconvolto dalla sua situazione: l'istante successivo il boia lo impicca, il tutto sotto gli occhi pieni di compassione di Reisman.
- Quando partiamo, maggiore? (Pedro Jiminez)
- Insieme alla sua squadra di dodici galeotti e al fido sergente Bowren, Reisman si lancia col paracadute verso il loro obbiettivo, castello pieno di ufficiali nazisti: una volta atterrati però gli uomini non trovano i soldati Wladislaw, Jefferson e Jiminez, quest'ultimo fondamentale per le sue doti di arrampicata. Riusciti a ricongiungersi agli altri, Jefferson e Wladislaw riportano agli scioccati compagni una macabra notizia: il simpatico Jiminez è infatti rimasto impiccato ad un'albero nel brusco atterraggio.
- Wolfgang...? (Donna Tedesca)
- Nonostante il decesso di Jiminez l'operazione si svolge perfettamente e Jefferson e Maggot riescono ad infiltrarsi nel castello: il secondo, un folle maniaco sessuale e religioso, deve nascondersi nella stanza di un ufficiale tedesco, venendo inaspettatamente raggiunto dalla sua bella amante. La donna crede che il suo amante Wolfgang sia nella stanza, ma viene presa in ostaggio da Maggot: portata la donna nel corridoio, il folle le ordina da gridare, in modo da far fallire la missione e poter far morire i compagni, che reputa dei diavoli. La donna cerca allora di salvarsi seducendo Maggot, ma per tutta risposta questi la pugnala allo stomaco senza pensarci due volte.
- Forza, devi distruggerla! (Vernon Pinkley)
- Attirati allo scoperto dall'esplosione dell'antenna radio provocata dal sacrificio del soldato Gilpin, alcuni soldati tedeschi escono all'esterno ma vengono immediatamente uccisi dal lunatico soldato Pinkley, travestitosi da autista tedesco: nella foga dello scontro tuttavia Pinkley non si accorge di una sentinella che riesce ad arrivargli alle spalle, crivellandolo di colpi sotto lo sguardo sconvolto del sergente Bowren.
- Siamo al giorno del giudizio! Fuori tutti! Fuori, ovunque siate! È il castigo divino! È il castigo! (Archer Maggot)
- Dopo l'omicidio della donna tedesca, Maggot inizia a sparare dei colpi allertando subito i nazisti presenti: Vladek, Jefferson e Franko provano a fermarlo, ma vengono allontanati da una scarica di mitra. Ormai completamente folle, Maggot proclama il giorno del giudizio e invita chiunque, nemico o amico, ad uscire allo scoperto per subire il giudizio divino: nella foga del suo delirio tuttavia non si accorge di Jefferson, che arrivandogli alle spalle lo crivella di colpi vendicando tutte le angherie che il razzista gli aveva fatto durante l'addestramento.
- Voi francesi squagliatevi! (Milo Vladek)
- Con il piano originale andato in fumo,Reisman opta per un piano alternativo: riempire di bombe il bunker in cui si sono rintanati i nazisti e far saltare in aria i generatori lì presenti, distruggendo l'intero castello. Mentre il maggiore e gli altri soldati vanno a preparare il piano, il soldato Vladek riceve il compito di liberare i camerieri francesi e di uccidere i nazisti prigionieri: pur esitando a commettere un omicidio a sangue freddo, il giovane alla fine esegue l'ordine. Uscito all'esterno, Vladek prova ad aiutare il sergente Bowren, rimasto ferito durante lo scontro: purtroppo un cecchino tedesco nascosto centra il giovane soldato in mezzo alla fronte, uccidendolo sul colpo.
- Si allontani lei, o saltiamo tutti! (Robert Jefferson)
- Dopo aver riempito il bunker di bombe Reisman incarica Jefferson di sganciare le bombe a mano che dovranno provocare la detonazione nei condotti d'aria: nel frattempo lui, Bowren, Wladislaw e Franko prepareranno il camion per la fuga. Dopo gli ultimi preparativi Jefferson lancia le bombe nei condotti e sotto l'incitamento dei compagni si mette a correre per raggiungerli e sfuggire all'esplosione: sfortunatamente un soldato tedesco arrivato dalla sponda del fiume crivella di colpi il valoroso soldato, che muore sotto gli sguardi sconvolti degli amici.
- Roscoe Lever: Non ce la faranno...
Seth Sawyer:Prendi la barca: andiamo sull'altra sponda, presto!
- Rimasti a guardia del ponte nei pressi del castello, i soldati Lever e Sawyer aiutano per tutta l'operazione i compagni coprendoli da eventuali assalitori: una volta che il castello viene fatto esplodere e la squadra è al sicuro i due rubano una barca e si preparano a fuggire utilizzando il fiume. Sfortunatamente, un gruppetto di soldati tedeschi riusciti a superare lo sbarramento li attacca uccidendo immediatamente Lever: Sawyer prova a resistere, ma alla fine anche lui viene ucciso e la barca viene fatta esplodere.
- È fatta! Ce l'abbiamo fatta, maledetti bastardi! È fatta! (Victor Franko)
- Rimasti in quattro, Reisman, Bowren, Wladislaw e Franko si fanno strada sparando all'impazzata per aprirsi una strada e riuscire a fuggire: un mezzo corazzato prova a fermarli, ma essi riescono ad abbatterlo. Euforico per essere sopravvissuto, Franko esulta, nonostante fosse il soldato più ribelle e anarchico della squadra: purtroppo l'unico soldato tedesco sopravvissuto alla loro carica crivella di colpi il mezzo, uccidendo sul colpo lo sfortunato soldato lasciando ancora più amareggiati i suoi compagni.
- Ok! Addio, lattina! (Emil Antonowsky)
- Personaggio di RoboCop (1987).
- L'ho beccato, Clarence, l'ho beccato! (Leon Nash)
- Personaggio di RoboCop (1987). Leon rivolge queste parole al suo capo Clarence Boddicker, dopo aver sepolto Robocop con delle travi sganciate dalla gru, ma pochi attimi dopo Anne Lewis lo fa saltare in aria con un Cannone d'assalto Cobra.
- Sayonara, RoboCop! (Clarence Boddicker)
- Personaggio di RoboCop (1987). Clarence, capo pluriomicida della banda che ha ucciso Murphy, diventato RoboCop, e la sua collega Ann Lewis, pronuncia queste parole prima di trapassare RoboCop con una sbarra di metallo, ma, riesce solo a ferirlo, e quest'ultimo lo trafigge al collo con una lama da polso.
- Il suo veicolo è illegalmente parcheggiata su proprietà privata. Hai venti secondi per togliersi da lì. (ED-209)
- Personaggio di RoboCop (1987).
- Si alzi... voglio un elicottero! Subito! Andremo sulla terrazza... con calma! E io salirò sull'elicottero col mio ostaggio. Se qualcuno tenta di fermarmi... faccio fuori il vecchio! (Dick Jones)
- Personaggio di RoboCop (1987). Dick Jones pronuncia queste parole prima di tentare di scappare con l'elicottero, prendendo il presidente della OCP come ostaggio. Egli però si libera dandogli un colpo con la spalla e lo licenzia, autorizzando così Robocop a sparare a Dick, che cade dal finestrone.
- Siete in arresto... Fermo o sparo... Fermo o sparo... (Progetto RoboCop 2)
- Personaggio di RoboCop 2 (1990).
- Mi dovrò un po' abituarmi, però... sarà grandioso, Cain. (Angie)
- Personaggio di RoboCop 2 (1990). Angie pronuncia queste parole al suo redivivo amante Cain, alias RoboCain, poco dopo che lo uccide a tradimento strappando il collo con la mano meccanica, per come li aveva abbondati.
- Era enorme. Più grande di... di te. Era Cain. Sto per morire. Tu lo sai come la morte, vero? Fa davvero schifo. (Hob)
- Personaggio di RoboCop 2 (1990). Visibilmente pentito per le sue orrende e assurde azioni, il ragazzino Hob pronuncia queste ultime parole a RoboCop prima di morire, riferendo a Cain che è ancora vivo, sotto forma di un cyborg, in cui all'inizio della tragedia che l'aveva sparato dentro un camion pieno di soldi.
- Nuke... Nuke... (Cain/RoboCain)
- Personaggio di RoboCop 2 (1990). Murphy, il RoboCop originale, irrompe nell'inaugurazione del primo grattacielo di Delta City, dove affronta un RoboCain sopraffatto dalla droga e desideroso di diventare il nuovo RoboCop. Ne scaturisce una lotta nella quale RoboCop riesce ad avere la meglio sul nemico, di cui estrae il cervello spappolandolo sull'asfalto.
- Siamo morti, stupida oca! (Paul McDaggett)
- Personaggio di RoboCop 3 (1993). Paul McDaggett rivolge queste ultime parole a RoboCop e le sue amiche, Mary e Nikko, poco prima di morire dall'esplosione sulla torre dello OCP provocata dall'autodistruzione dei due Otomo, sovraccaricati da Nikko.
- Io non darò mai quell'ordine! (Comandante Anderson)
- Inviata a uccidere il generale ribelle Frank Hammel, che ha occupato Alcatraz, la squadra di Navy Seal guidata dal comandante Anderson cade in un imboscata dei Marine di Hammel, il quale ordina ad Anderson e ai suoi di gettare le armi, ma lo stoico comandante, fermo sui suoi ideali, dichiara di non poter dare l'ordine e accusa il generale e i suoi di essere solo degli ammutinati qualsiasi. Mentre i due discutono animatamente, però, un incidente fa partire un violento scontro a fuoco in cui i Navy Seal vengono massacrati. Anderson è uno degli ultimi a cadere, venendo ucciso da un colpo sparato dal capitano Darrow.
- È stato un grande onore combattere al tuo fianco, generale. Ma come hai detto prima, è finita. (Maggiore Baxter)
- Siccome il governo non ha creduto alla sua minaccia, il generale Hummel annulla la missione, in quanto non aveva mai voluto mettere realmente in pericolo vite innocenti. Tuttavia, i capitani Darrow e Frye si ammutinano e, alleati col sergente Crisp, tolgono il comando a Hummel. Il maggiore Baxter, però, fedele braccio destro del generale Hummel, spara contro Darrow, ma viene ucciso da quest'ultimo e Frye.
- Mi dia la pistola, signore. (Sergente Crisp)
- Dopo l'ammutinamento ai danni di Hummel, Frye e Darrow ordinano al sergente Crisp di prendere le armi al generale: questi è reticente, ma decide infine di obbedire, tradendo il proprio comandante. Ma poi, Hummel punta la pistola contro Crisp, innescando uno stallo alla messicana che termina quando il maggiore Baxter scatena una sparatoria, e mentre Frye e Darrow uccidono Baxter, che però ferisce Darrow, Hummel spara a Crisp uccidendolo.
- All'interno del faro... (Gen. Frank Hummel)
- Scatenata da Baxter la sparatoria, Hummel uccide Crisp, ma viene ferito gravemente da Frye e Darrow: il generale viene inaspettatamente salvato da Mason e Goodspead, che lo portano via dalle grinfie dei due capitani traditori. Mentre Mason tiene a bada Fry e Darrow, Goodspead chiede al generale l'ubicazione dell'ultimo missile carico di gas VX. Consapevole di aver commesso un atto terroristico e desideroso di riscatto, Hummel rivela l'ubicazione del missile, per poi morire a causa delle gravi ferite riportate.
- No, quella cacca soft mi fa schifo! (Capitano Darrow)
- Il capitano Darrow, principale autore dell'ammutinamento ai danni del generale Hammel insieme al complice Frye, sorprende Stanley Goodspeed, intento a sabotare i missili che avrebbero sparso un virus letale su vasta scala negli Stati Uniti. Ma prima che il capitano possa ucciderlo, Stanley, distraendo il militare con chiacchiere a vuoto sulla musica, lo colpisce col missile ormai rimasto privo del virus, facendolo precipitare dalla finestra e impalare su un palo sottostante.
- Muori! lo faccio sputare a te il mio milione di dollari! (Capitano Frye)
- Una volta tolto anche all'ultimo missile le sfere contenenti il virus letale, Stanley Goodspeed viene aggredito dall'ammutinato capitano Frye, ultimo sopravvissuto dei marine del generale Hummel, che, infuriato per il fallimento del suo piano, tenta di uccidere il giovane ricercatore. Stanley mette però in bocca al capitano le boccette contenenti il virus, rompendole e dando a Frye una morte incredibilmente dolorosa.
- Tua sorella! (Stefano)
- Inseguito dal commissario Tanzi, il giovane stupratore monarchico Stefano prova a tirarlo sotto con la macchina, ma il commissario riesce ad evitare il colpo e a sparare contro il ragazzo uccidendolo sul colpo.
- Mamma...Mamma... (Marta Assente)
- Non riuscendo a fuggire dal proprio appartamento e invocando a gran voce la madre, la tossicodipendente Marta viene freddamente uccisa dal fidanzato Tony Parenzo tramite un overdose di eroina.
- Ti ringrazio, ma io a queste cose non ci credo. (Il Baffo)
- Recatosi dal ricettatore noto come Il Baffo, il criminale Vincenzo Moretti detto Il Gobbo prova a rifilargli della merce rubata, ma al rifiuto del Baffo il criminale sceglie di ucciderlo sparandogli alla gola.
- Lei non sa che Ferrender... (Tony Parenzo)
- Catturato e pestato dal commissario Tanzi, Tony prova a salvarsi cercando di rivelargli un informazione sul famigerato boss Ferrender, ma in quel momento viene centrato alla testa da un colpo sparato dal Gobbo su una macchina vicina.
- Io la ammazzo! Se tra un minuto non arriva la macchina io la stendo! Vi ammazzo, vi ammazzo tutti! (Savelli)
- Nel pieno di una rapina il criminale Savelli, braccio destro del Gobbo, minaccia di uccidere gli ostaggi se le sue richieste non verranno eseguite, ma in quel momento irrompono nella banca Tanzi e un'altro poliziotto che crivellano prontamente di colpi Savelli e i suoi due complici.
- Stavolta non ci saranno tentativi di suicidio...Perché ti ammazzo io, come un cane rognoso! (Vice Commissario Caputo)
- Ormai stanco di tutte le porcherie che è costretto a vedere quotidianamente, il vice commissario Caputo si appresta ad uccidere il Gobbo, vero capo del racket a Roma, ma viene fermato da Tanzi che gli ricorda come sia importante seguire le regole: sfortunatamente il Gobbo approfitta della distrazione di Caputo per estrarre una pistola e colpirlo al petto sotto gli occhi disperati dell'amico Tanzi.
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Romanzo criminale. |
- È...È per mio padre, Fish! (Soldato Adrian Caparzo)
- Colpito a tradimento da un cecchino tedesco mentre cercava di salvare una bambina francese, il soldato Adrian Caparzo supplica i suoi commilitoni di raccogliere la lettera che ha scritto per suo padre poco prima di morire dissanguato.
- Voglio andare a casa... (Medico Irwin Wade)
- Rimasto ferito durante l'assalto ad una posizione di artiglieria, il medico Irwin Wade si fa fare dai compagni un'overdose di morfina per porre fine alle proprie sofferenze e muore delirando e chiedendo di essere riportato a casa.
- Parker, a terra! (Soldato Daniel Jackson)
- Nonostante riesca ad uccidere numerosi tedeschi il cecchino Jackson si accorge di essere stato individuato da un Panzer e prova a mettere in guardia il compagno Parker, venendo fatto saltare in aria l'istante successivo da un colpo del carro armato tedesco.
- No, sono a secco! (Caporale Fred Henderson)
- Nel corso dei combattimenti il caporale Henderson e il soldato ebreo Mellish vengono attaccati da tre membri delle SS nella loro postazione, e nonostante il caporale riesca ad ucciderne uno viene presto ferito alla gola, morendo soffocato mentre gli scontri proseguono.
- Fermo! Fermo! Ascoltami! (Soldato Stanley "Fish" Mellish)
- Attaccato nel corpo a corpo da un soldato delle SS, il soldato Mellish prova invano a chiedere pietà venendo pugnalato al cuore al termine della colluttazione.
- È solo un cazzotto che mi hanno dato...Sto bene... (Sergente Mike Horvath)
- ferito ad una gamba e al petto, il sergente Horvath prova debolmente a fingere di stare bene per non essere di peso ai suoi compagni, ma nel successivo bombardamento alla loro posizione viene ucciso definitivamente sotto gli occhi dei suoi amici.
- Uphalm! ("Steamboat Willie")
- Raggruppato insieme ai prigionieri tedeschi catturati al termine dello scontro, "Steamboat Willie" riconosce tra gli americani il soldato Timothy Uphalm, che in precedenza si era battuto per evitare la sua esecuzione sommaria da parte del gruppo di Miller, ma quando fa per riconoscerlo viene giustiziato a sangue freddo dal giovane soldato, ormai cambiato dopo gli orrori visti in battaglia.
- James, meritatelo! Meritatelo! (Cap. John H. Miller)
- Ferito a morte da "Steamboat Willie", il capitano Miller esorta il soldato Ryan, obbiettivo della missione per cui lui e i suoi uomini hanno dato la vita, a meritare il sacrificio che loro hanno fatto per lui.
- Cabron! (Hector)
- Tony Montana viene incaricato da Omar Suarez, braccio destro del boss di Miami Frank Lopez, di portare a termine una trattativa per comprare della droga con il colombiano Hector. L'incontro però si rivela una trappola tesa dai colombiani a Tony e al suo amico Angel, che viene fatto a pezzi con una motosega da Hector. Tony sta per subire la stessa sorte, ma viene tempestivamente salvato dai suoi amici Chi Chi e Manny, che massacrano i colombiani: ferito, Hector tenta la fuga in strada, ma viene raggiunto dall'infuriato Tony che gli spara alla testa.
- Beh, allora a domani, Mister Sosa! Montana. (Omar Suarez)
- Suarez e Tony vanno in Bolivia da un importantissimo narcotrafficante, Alejandro Sosa, per acquistare una partita di droga per Lopez. Nella villa di Sosa, Suarez prova a rimanere sull'offerta proposta dal suo boss, ma Tony prova ad aumentare la quantità della droga, in modo da creare un vero e proprio sodalizio distributivo: quando Sosa si allontana per parlare col suo braccio destro Alberto, i due criminali hanno un'aspra discussione su come dirigere gli affari. Quando torna, Sosa invita Suarez a recarsi a Miami con Alberto e il scagnozzo "The Skull" per parlare della faccenda con Frank, mentre Tony resterà con lui: i due si mettono a parlare e fare amicizia, finché l'aereo non decolla, ma resta sopra la villa. Dopo che Sosa gli passa un binocolo, Tony nota come sull'elicottero vi sia Suarez, picchiato selvaggiamente, che viene presto impiccato rimanendo appeso all'elicottero: egli infatti era stato riconosciuto da Alberto come informatore della polizia, e perciò Sosa voleva sbarazzarsene.
- Grazie, Tony, grazie mille... (Frank Lopez)
- Dopo aver ordinato un attentato contro il suo ex dipendente Tony per via di alcune avance alla sua donna Elvira, Frank si ritrova nel proprio ufficio insieme al suo socio, il corrotto agente della narcotici Mel Bernstein, e al suo guardaspalle Ernie quando irrompono Tony, Manny e Chi Chi, armati fino ai denti. Sconvolto, Frank finge di non sapere dell'attentato e di esserne estraneo, ma riceve una telefonata, che prende sollecitato da Tony: quando riattacca dicendo che si tratta di Elvira, Tony rivela che a telefonare è stato il suo complice Nick, che si è finto uno dei sicari. Ormai smascherato, Frank si inginocchia ai piedi di Tony e piagnucolando chiede clemenza: Tony dice che non lo ucciderà personalmente, ma appena Frank lo ringrazia ordina a Manny di sparargli due colpi di pistola uccidendolo.
- Spara, stronzo! (Mel Bernestein)
- Dopo che Manny uccide Frank, Tony si siede di fronte a Mel, puntandogli contro la pistola. Con molto sangue freddo, Mel prova a scaricare tutta la responsabilità dell'attentato su Frank, proponendo a Tony di lavorare per lui e ricordandogli che non gli conviene uccidere un agente della narcotici: per tutta risposta, Tony gli spara in pancia ferendolo. Consapevole di non avere possibilità, Mel ordina allora sprezzante di essere finito: Alzatosi in piedi, Tony gli spara al cuore uccidendolo.
- Chiudi il becco!
- Tienes callarte! (Alberto)
- A causa di una possibile carcerazione per riciclaggio, Tony si rivolge a Sosa, che gli propone un accordo: il boliviano userà i suoi agganci politici per eliminare il problema di Tony e in cambio il socio aiuterà Alberto, che non sa parlare inglese, a uccidere un giornalista newyorchese, che ha realizzato un documentario che spiega i legami tra politici e narcotrafficanti. Dopo aver piazzato una bomba sotto la macchina del giornalista, Tony, Alberto, Ernie e Chi Chi aspettano che il giornalista esca di casa per andare alle Nazioni Unite, luogo dell'attentato. Sull'auto salgono però anche la moglie e i figli del giornalista. Nonostante Tony sia estremamente contrario a proseguire, non volendo uccidere una donna e dei bambini, il sicario boliviano è inamovibile: mentre seguono la macchina del giornalista, Tony continua a urlare sempre più disgustato contro Alberto e, appena arrivati davanti alle Nazioni Unite, decide di sparargli a bruciapelo alla testa prima che possa attivare la bomba.
- Tony. (Manny Ribera)
- Nonostante i suoi uomini siano terrorizzati dalle conseguenze che porterà l'aver ucciso un sicario di Sosa impedendogli di compiere il proprio dovere, Tony è molto più preoccupato a trovare la sorella Gina, scomparsa misteriosamente. Ottenuto l'ultimo indirizzo di Gina dalla sprezzante madre, Tony si reca sul posto e apre la porta della casa, trovandosi faccia a faccia con un sorridente Manny, scomparso anche lui da qualche tempo, a torso nudo. Vedendo arrivare dalla camera da letto Gina, Tony capisce la situazione e, mosso da un attacco di gelosia, uccide Manny sparandogli al petto e poi alla testa: disperata, mentre stringe il cadavere, Gina rivela che lei e Manny si erano sposati recentemente, scioccando il boss che si rende conto di aver ucciso il suo migliore amico per niente.
- E teniamo gli occhi bene aperti! (Ernie)
- Vedendo come Tony sia ormai irrimediabilmente in balia delle droghe, overdose che peggiora con la morte del suo amico Manny, Ernie, Chi Chi e Nick "Il Porco" decidono di organizzarsi per l'arrivo ormai imminente dei sicari di Sosa. Mentre i complici si occupano dell'interno della villa, Ernie controlla il perimetro con la maggior parte dei loro uomini: tuttavia, i sicari sono già riusciti ad accedere al giardino della villa e attaccano gli uomini di Tony alle spalle, strangolando Ernie e pugnalando gli altri.
- Avanti, Tony, Fottimi! Fottimi! è quello che hai sempre voluto! Scopami, stronzo! Sono tutta tua! Fottimi! (Gina Montana)
- Mentre i suoi uomini si preparano all'arrivo del commando dei sicari di Sosa, Tony inizia a sniffare sempre più cocaina, distrutto per l'omicidio di Manny. Tuttavia, Gina irrompe nella studio, in topless e armata di pistola: impazzita per la morte del marito, la giovane inizia a sparare vari colpi contro Tony, dicendogli che può fare quello che inconsciamente ha sempre voluto, ovvero fare l'amore con lei. Ma in quel momento spunta dalla finestra uno dei sicari di Sosa, arrampicatosi dal balcone, che spara alla cieca e crivella Gina sotto lo sguardo disperato di Tony.
- Tony, sono dappertutto! Andiamocene, presto! (Nick "Il Porco")
- Furibondo per la morte di Gina, Tony scaglia il sicario di Sosa nella piscina del suo giardino e lo crivella di colpi col suo stesso mitra. Attirato dai colpi, Nick esce all'esterno, ma si accorge che i sicari hanno ormai sterminato Ernie e gli altri uomini di Tony e si preparano ad attaccare la villa. Terrorizzato, Nick grida a Tony di aiutarlo a preparare una via di fuga: rinsavito, Tony fa per prendere un mitra, ma alla vista del cadavere di Gina impazzisce definitivamente e si mette a parlargli, dimenticandosi di Nick. Capendo che il suo capo non lo aiuterà, Nick tira fuori la pistola e si prepara ad affrontare i sicari: alle sue spalle però arriva silenziosamente il capo dei sicari, "The Skull", che lo uccide all'istante con una fucilata alla testa.
- Stanno arrivando, Tony, ormai sono in casa! Tony! Apri, apri questa cazzo di porta! Tony, vuoi aprire si o no? Apri, Tony! Tony! Apri la porta! (Chi Chi)
- Morti Ernie e Nick, i sicari hanno via libera ed entrano nella villa, uccidendo gli ultimi superstiti tra gli uomini di Tony. Rimasto solo, Chi Chi riesce a farsi strada a colpi di mitra fino all'ufficio di Tony, in cui spera di provare un'ultima resistenza. Arrivato alla porta, Chi Chi urla istericamente a Tony di aprire la porta, ma il boss è ormai completamente folle per la morte di Gina e lo ignora beatamente: l'istante successivo, uno dei sicari riesce a salire fino all'ufficio e uccide Chi Chi con una raffica di mitra alla schiena.
- Avanti! Coraggio! E allora? Adesso vi basta? Eh? Brutti finocchi bastardi! Volete eliminarmi? Vi ci vuole tutto l'esercito per eliminarmi! Avete sentito? Io vi spedisco tutti quanti all'inferno! Coraggio, coraggio, vieni qui! Con chi vi credete di fare la guerra? Io sono Tony Montana! State facendo la guerra a me? Fate la guerra al numero uno! Sto ancora in piedi, no?! Coraggio, me ne sbatto delle vostre pallottole! Avanti, continuate a sparare, avanti! Continuate a spararmi! Me ne sbatto delle vostre pallottole! (Tony Montana)
- Dopo la morte di Chi Chi, Tony pare ricordarsi dei sicari e, sempre parlando col cadavere della sorella, prende un mitra con lanciagrante: paratosi davanti alla porta, Tony continua a inveire contro i sicari e lancia una granata contro la porta, uccidendone molti. Arrivato sulla balconata, Tony inizia a sparare furiosamente contro i sicari, massacrandoli senza pietà. Anche quando perde l'arma e viene crivellato dai superstiti, Tony non cede e urla contro i suoi aguzzini invitandoli a sparare: alle sue spalle arriva però "The Skull", salito attraverso la corda del sicario che aveva ucciso Gina, che spara col suo fucile a Tony nella schiena, uccidendolo definitivamente e facendolo cadere nella piscina sottostante.
- Pronto signorina, vorrei parlare con l'173 d Salt Lake Sud. Salt lake, 173. La prego, signorina, è urgente! ("Big" Louis Costillo)
- Contento per un'alleanza redditizia con le gang irlandesi della Zona Nord, il boss della Zona Sud di Chicago "Big" Louis Costillo festeggia in un suo locale fino a tarda notte: salutati i suoi ultimi sgherri, egli, completamente ubriaco, cerca di telefonare a Salt Lake Sud. Tuttavia, mentre il Costillo biascica le informazioni al centralino, un uomo entra nel locale, si avvicina al boss e lo crivella di colpi con una pistola: il sicario si scoprirà essere Gino Rinaldo, braccio destro del gangster Tony Camonte, incaricato dal socio di Costillo, Johnny Lovo, di assassinare il boss per prenderne il posto.
- Ma quando finisce questa storia? (Uomo di Gaffney)
- Al contrario di Johnny, deciso ad usare la diplomazia con gli irlandesi della Zona Nord, Tony ne fa assassinare da Gino molti membri, tra cui il loro capo O'Hara: infuriato, l'unico superstite degli irlandesi, Tom Gaffney, dichiara apertamente guerra ai due italiani. Per tutta risposta, Tony assassina vari suoi sottoposti: il giorno di San Valentino irrompe con i suoi uomini, travestiti da poliziotti e simulando una retata, nel covo di alcuni scagnozzi di Gaffney e li crivella brutalmente di colpi.
- Guarda questo adesso, Henry! (Tom Gaffney)
- Mentre si trova a teatro con i fidi Gino e Angelo, Tony riceve da un informatore la notizia che Gaffney si trova in una sala da bowling: volendo cogliere al volo l'occasione, Tony si reca con tutti i suoi sicari dal rivale, deciso a chiudere i conti. Mentre i gangster entrano silenziosamente da tutti gli ingressi, l'ignaro Gaffney si pavoneggia con i suoi scagnozzi per la sua abilità a bowling: ma nell'istante in cui tira la palla, l'irlandese viene crivellato di colpi insieme ai suoi scagnozzi, con la palla che ironicamente riesce ad abbattere tutti i birilli.
- Vedi di bucargli le gomme! Ecco, lo hai preso! (Sicario)
- Mentre si trova in un club, Tony insulta Johnny e flirta con la sua donna, Poppy: tuttavia, vedendo la sorella Cesca in atteggiamenti provocanti, il gangster la riporta a casa e la malmena furiosamente. Una volta uscita di casa, Tony viene attaccato da una macchina di sicari: riuscito a salire sulla propria vettura, egli riesce, dopo un duro inseguimento, a gettarli fuori strada.
- No, aspetta! No! Torna qui, Tony! Tony! (John "Johnny" Lovo)
- Sospettando di Johnny come mandatario dei sicari, Tony escogita un astuto piano: mentre lui e Gino entreranno nell'ufficio del socio, il fido ristoratore Pietro lo chiamerà, fingendosi uno dei rapinatori. Di fronte ai due gangster, Johnny cerca di dimostrare di non sapere nulla dell'attentato, ma quando riceve la telefonata cade in pieno nella trappola: ormai conscio della sua colpevolezza, Tony lo malmena brutalmente e, nonostante le sue suppliche, se ne va lasciandolo tra le grinfie di Gino, che lo uccide senza pietà con due colpi di pistola.
- Salve, Tony. (Gino Rinaldo)
- Tornato da un viaggio fuori città con Poppy, Tony non trova la sorella Cesca da nessuna parte: interrogando la madre, il boss scopre che ella è andata a vivere con un uomo. Furente e geloso, Tony si reca nella casa, dove ha un'altra sorpresa: lo spasimante della sorella non è altri che il fido Gino. Imbarazzata, Cesca prova a spiegarsi, ma Tony non le dà il tempo e uccide il suo amato con un colpo di pistola: scioccata, la ragazza abbraccia il cadavere di Gino e urla contro il fratello che loro si erano sposati da poco e volevano fargli una sorpresa.
- Sono il segretario di Tony Camonte... Puoi parlare più forte? Non ti sento... È, Poppy, capo... Ho... ho capito il nome! (Angelo)
- Completamente sconvolto per l'omicidio del suo migliore amico, Tony rientra in casa, noncurante dell'arrivo di uno squadrone della polizia, venuto per arrestarlo per l'omicidio di Gino: il fido segretario Angelo prova a spronare gli altri scagnozzi del boss a rimanere, ma viene ferito gravemente dai poliziotti. Trascinatosi dentro col suo boss, il moribondo si accosta al telefono che sta squillando: Angelo rivela quindi a Tony che si tratta di Poppy e, constatando di essere riuscito finalmente a capire perfettamente il nome dell'interlocutore al telefono, si accascia al suolo morto.
- Io... non voglio restare... Gino, Gino... (Francesca "Cesca" Camonte)
- Dopo un ultimo addio a Poppy, Tony riceve la visita di Cesca, giunta armata per ucciderlo: dopo un attimo di esitazione, però, la ragazza capisce di non poter uccidere il fratello, poiché entrambi sono ugualmente due poveracci che hanno imboccato una strada sbagliata. In quel momento interi squadroni di poliziotti circondano l'edificio, impedendo la loro fuga: ormai completamente folli, i due fratelli Camonte iniziano a sparare contro gli agenti, ma nello scontro a fuoco Cesca viene colpita da un colpo vagante: invocando il nome dell'amato Gino, la ragazza spira tra le braccia di un disperato e affranto Tony.
- Non sparare, Guarino! Ti prego! Hai vinto, sono solo! (Tony Camonte)
- Dopo la morte di Cesca, la polizia scaglia dei lacrimogeni contro l'ufficio di Tony, inondandolo di gas: conscio di non poter fare più niente, il gangster esce sul suo pianerottolo, trovandosi faccia a faccia con l'ispettore Ben Guarino, da sempre deciso a catturarlo. Ormai conscio di non aver più nessuno al suo fianco, Tony si dimostra arrendevole, ma appena può tira un pugno contro il poliziotto: imboccata la via della porta, il gangster fa per fuggire ma viene crivellato di colpi dagli uomini di Guarino, ponendo così fine alla sua carriera criminale.
- Niente scappatoie? Nessun rimedio? Aaah! (Jönas Skat)
- Mentre viaggia nella foresta, il gruppo composto dal cavaliere Antonius Block, il suo scudiero Jöns, la sua giovane cuoca, la coppia di attori Jof e Mia e il fabbro Plog si imbatte in vecchie conoscenze: sul sentiero stanno infatti giungendo Jönas Skat, collega degli attori, e la sua amante Lisa, moglie del fabbro. Dopo una lite tra Plog e Skat, quest'ultimo inscena il suo suicidio con un coltello di scena: divertiti, Jof e Jöns convincono gli altri ad andarsene. Ormai rimasto solo, il comico si rifugia su un albero, ma inaspettatamente viene raggiunto dalla Morte, che inizia a segare l'albero: terrorizzato, Skat prova a supplicarla in tutti i modi, ma la Morte non ascolta ragioni e fa cadere l'albero, uccidendolo.
- Guarda, guardami negli occhi, Lo vedrai anche tu se guardi bene. I preti lo hanno visto subito il demonio, e anche i soldati. E ne hanno tanta paura che non osano neanche toccarmi! (Strega)
- Nel corso del loro cammino Antonius, Jöns e i loro amici si imbattono in alcuni monaci e soldati intenti a preparare il rogo per una giovane donna, ritenuta una strega: in crisi spirituale, Antonius ha un dialogo con la ragazza sul diavolo, e alla fine, per pietà, le dà un veleno per alleviarle le sofferenze: poco dopo, i monaci, tra cui si è nascosta la Morte, mettono sul rogo la donna, sotto gli sguardi disperati di Antonius, Jöns e dei loro compagni.
- Sto per morire... aiutatemi! Che cosa ne sarà di me? Ditemi qualcosa, confortatemi! Abbiate un po' di misericordia... non vedete che muoio? Abbiate pietà, datemi un po' d'acqua! Aiutatemi! Aiutatemi! Aiutatemi! Ah! (Raval)
- Dopo l'incontro con la strega, il gruppo decide di sostare, ma riceve un'inaspettata e angosciante visita da parte dell'infido e bieco cavaliere Raval, che avevano già incontrato precedentemente. L'uomo si lamenta per la peste e supplica il gruppo di avere pietà di lui e di dargli dell'acqua. La giovane cuoca vorrebbe aiutarlo, ma Jöns la trattiene, conscio che oramai non vi è nulla da fare: poco dopo, Raval crolla a terra, morendo tra atroci sofferenze.
- Antonius Black: Buon giorno, nobile signore.
Karin: Io sono Karin, la moglie del cavaliere, e vi do il benvenuto nella mia casa, signore.
Plog: Il mio mestiere è quello del fabbro, e devo dire che mi arrangio bene nel mio lavoro. Questa è mia moglie Lisa. Saluta il nobile signore, avanti. Qualche volta non è facile andarci d'accordo, e abbiamo avuto i nostri litigi, ma non peggio a quanto capita a tutte le coppie.
Antonius Block: Dall'oscurità che tutti ci attornia, mi rivolgo a te, o Signore Iddio, abbi misericordia per noi che siamo sgomenti e ignari.
Jöns: Nell'oscurità in cui siamo accolti, e probabilmente è così, non c'è nessuno che ascolti i vostri lamenti e lenisca le vostre sofferenze. Asciugate le lacrime e specchiatevi nella vostra indifferenza.
Antonius Block: Dio, tu che in qualche luogo esisti... tu che devi certamente esistere, abbi misericordia di noi.
Jöns: Forse avrei potuto liberarmi da questa angoscia per l'eternità che mi tormenta. Ma ormai è troppo tardi per insegnarvi la gioia smisurata di un cuore che pulsa.
Karin: Silenzio... silenzio... silenzio.
Jöns: Si, farò silenzio, ma mi ribello.
Giovane Cuoca: L'ora è venuta!
- Ormai allo stremo, Antonius continua la sua partita a scacchi con la morte, ma si accorge che Mia e Jof vogliono sfuggirle: per permettere alla famigliola di fuggire, il cavaliere decide di rovesciare le pedine degli scacchi, permettendo alla Morte di vincere. Il giorno successivo, Antonius e i suoi compagni di viaggio raggiungono il castello del cavaliere, dove vengono accolti da sua moglie Karin: poco dopo, mentre pasteggiano vengono raggiunti da un "nobile signore", la Morte. Nonostante le rimostranze di Jöns, tutto il gruppo accetta di seguire la Morte: al loro risveglio, Mia e Jof vedranno infatti la Morte danzare in lontananza con Antonius, Jöns, Plog, Lisa, Karin, la giovane cuoca, Skat e Raval.
- Sono il re! Esigerò l'ordine! Esigerò la perfezione! Esigerò... (Lord Farquaad)
- Personaggio di Shrek (2001). Il perfido Lord Farquaad, re di Duloc, si appresta a sposare la principessa Fiona per diventarne finalmente sovrano. Shrek però irrompe nelle nozze e confessa di amare Fiona, per poi far scoprire a tutti l'incantesimo che quest'ultima era in grado di diventare un'orchessa. Furibondo e disgustato, Farquaad ordina ai suoi uomini di portare via lei e Shrek, ma fortunatamente sopraggiungono Ciuchino e la draghessa, che scacciano via le guardie, e subito la draghessa divora Farquaad.
- Te l'ho detto che gli orchi non vivono per sempre felici e contenti! (Fata Madrina)
- Antagonista di Shrek 2 (2004). Furibonda per essere stata ingannata da Fiona, che la Fata Madrina voleva far maritare al Principe Azzurro, la malvagia fata rivolge queste parole a Shrek e cerca di ucciderlo con una magia. Re Harold si frappone e protegge Shrek con la sua armatura, facendo in modo che la magia della Fata Madrina rimbalzi sull'armatura e colpisca la stessa fata. Pochi secondi dopo la Fata Madrina muore scoppiando come una bolla di sapone.
- Io so che farai ciò che è giusto. (Re Harold)
- Personaggio di Shrek terzo (2007). Il Re Harold, diventato una rana nel film precedente e ormai gravemente malato, rivolge queste parole a Shrek dopo aver svelato il nome dell'altro erede al trono di Molto Molto Lontano, Arthur Pendragon. Poco dopo il re spira.
- È stato Telly... Telly Stern, a passarmi l'incarico. Lavora in una sala da biliardo, il Triple Ace Club. (Sicario)
- Rifugiatosi al Kadie's dopo la morte di Goldie, Marv viene raggiunto da due sicari pagati per ucciderlo, che gli intimano di uscire dal locale. Grazie alla propria forza, Marv riesce ad uccidere uno dei due e a ferire l'altro. Torturato, il sicario rivela il nome dell'uomo che li ha ingaggiati; Marv lo ringrazia e lo uccide con un colpo di pistola.
- C'è una fattoria fra North Cross e Lennox. È tutto lì. Scoprilo da solo. E già che ci sei, chiediti se vale la pena di crepare per il cadavere di una donnaccia. (Il Sacerdote)
- Nel tentativo di scoprire l'assassino dell'amata Goldie, Marv tortura e uccide chiunque non riesca a dargli informazioni. Con le sue indagini riesce a risalire ad un prete, che usa la scusa della confessione per minacciarlo e chiedergli informazioni. Quest'ultimo gli rivela un nome, quello dell'influente cardinale Roark, e il luogo dove vengono commessi gli omicidi, per poi chiedergli se pensa che i suoi sforzi abbiano davvero un senso. Per tutta risposta, Marv lo uccide con tre colpi di pistola.
- No, non sparate, vi prego. Sono il suo funzionario di sorveglianza. È svenuto e disarmato: non c'è bisogno di ucciderlo. (Lucille)
- Riusciti a scappare dalle grinfie del killer Kevin, Lucille e Marv vengono raggiunti da un gruppo di poliziotti. Insospettito dal loro arrivo troppo tempestivo, Marv vorrebbe aggredirli, ma Lucille, volendo salvare sia lei che l'amico, lo stende e chiede ai poliziotti di catturarlo, sottolineando come siano entrambi disarmati. Purtroppo l'intuizione di Marv si rivelerà giusta: i poliziotti sono sicari del cardinale Roark e il loro capo uccide Lucille con una raffica di mitra.
- Kevin... si va a casa, andiamo! (Cardinale Roark)
- Dopo aver ucciso Kevin, Marv si infiltra nella villa del cardinale Roark. Entrato nella sua stanza, Marv mostra al sacerdote la testa mozzata di Kevin: commosso e con la testa del ragazzo che considerava un figlio tra le mani, Roark rivela di aver sempre protetto Kevin con le sue influenze, e che una volta aveva provato a seguirlo nei suoi atti da cannibale. Dopo aver sentito questo, Marv uccide il criminale in modo lento e doloroso, vendicando Goldie, Lucille e tutte le prostitute uccise.
- Non sapete fare di meglio, mammolette? (Marv)
- Arrestato dalla polizia, Marv viene incarcerato per gli omicidi di Roark e di Kevin, ma anche per quelli di Lucille, Goldie e delle prostitute uccise dai due pazzi. La sera prima della sua esecuzione riceve la visita di Wendy, gemella di Goldie, che per ringraziarlo passa la notte con lui. Il giorno dopo Marv viene mandato sulla sedia elettrica, e nonostante riesca a resistere alla prima scarica, muore sputando sangue e con negli occhi la notte passata con Goldie.
- Ti ho detto: non ti impicciare! Non ci vedo. Che succede? (Jackie Boy)
- Inseguiti inconsapevolmente da Dwight McCarthy, il poliziotto Jackie Boy e i suoi amici si recano nella città vecchia, dominio delle prostitute, dove iniziano a importunare la giovane Becky. Le provocazioni diventano pesanti, e interviene Miho, una prostituta giapponese, che uccide gli amici di Jackie Boy con le sue katane e taglia una mano a quest'ultimo. Per evitare troppi guai, Dwight cerca di intervenire, ma Jackie Boy, stizzito, gli spara contro un colpo, ma la pistola si inceppa, poiché Miho aveva intasato la canna dell'arma con un bossolo, e il caricatore rimbalza all'indietro, centrando Jackie Boy in piena faccia e uccidendolo.
- Eccoli là: che facciamo? (Dallas)
- Mentre porta i cadaveri di Jackie Boy e i suoi amici ai pozzi di catrame, Dwight viene attaccato da un gruppo di mercenari, che ruba la testa di Jackie Boy e lascia Dwight in un pozzo. Il giovane viene fortunatamente salvato dalle prostitute Miho e Dallas, con cui parte all'inseguimento dei sicari e li raggiungono. Immediatamente parte uno scontro a fuoco e Dallas viene crivellata dai colpi.
- Hai ucciso i miei. Forse non te l'hanno detto: non dare mai a un irlandese un motivo di vendetta. (Brian)
- Mentre cercano la testa rubata di Jackie Boy, Dwight e le prostitute Miho e Dallas raggiungono i sicari che l'hanno presa. Nasce così uno scontro a fuoco, in cui Dallas e la maggior parte dei sicari muoiono e Miho viene messa fuori combattimento da una granata. Dwight cerca nelle fogne il capo dei sicari Brian, possessore della testa, ma viene tramortito da un'esplosione. Brian si prepara a uccidere Dwight con un coltello, ma in quel momento Miho spunta alle sue spalle e lo trafigge.
- Ehi, ragazzi? (Stuka)
- Dopo aver torturato Gale, Manute ordina ad un suo scagnozzo, Stuka, di ucciderla, ma l'uomo viene trafitto da una freccia al petto. Schutz, braccio destro di Manute, nota un biglietto legato attorno alla freccia: dentro vi è la richiesta di Dwight di scambiare la testa di Jackie Boy per la vita di Gale. Manute, i suoi scagnozzi, Gale e Becky vanno allora all'appuntamento, abbandonando il povero Schutz, che viene presto finito da Miho con un'altra freccia alla testa.
- Non parlare, o ti impiombo! (Schutz)
- Dwight e Miho propongono uno scambio: Manute, braccio destro del criminale Wallenquist desideroso di possedere la testa di Jackie Boy per intimidire la polizia, dovrà riconsegnare Gale alle prostitute, e in cambio avrà la testa. A trattativa finita, però, la prostituta traditrice Becky nota qualcosa nella bocca di Jackie Boy, e in quel momento Dwight fa scoppiare le granate nascoste nella testa. Approfittando della confusione generata tra gli uomini di Manute, Dwight e le prostitute li massacrano a colpi di mitra: nella strage muore anche Schutz, braccio destro di Manute, che cade addosso a Becky.
- No, McCarthy, maledetto stronzo! (Manute)
- Dwight e Miho propongono uno scambio: Manute, braccio destro del criminale Wallenquist desideroso di possedere la testa di Jackie Boy per intimidire la polizia, dovrà riconsegnare alle prostitute Gale, e in cambio avrà la testa. Tuttavia, a trattativa finita la prostituta traditrice Becky nota qualcosa nella bocca di Jackie Boy, e in quel momento Dwight fa scoppiare le granate nascoste nella testa. Approfittando della confusione generata tra gli uomini di Manute, Dwight e le prostitute li massacrano a colpi di mitra. Per ultimo, Manute viene ucciso da Miho, che lo taglia a metà con le proprie katane.
- Sta arrivando: farà male! (Bastardo Giallo)
- Ethan Roark Jr., noto come il Bastardo Giallo, tortura la giovane Nancy per il puro piacere di sentirla urlare, ma questa resiste, istruita da Hartigan, prolungando così la tortura e dando al poliziotto il tempo di liberarsi. Hartigan attacca così il Bastardo Giallo, ma questo lo atterra e, con profondo piacere, si appresta a scannarlo con un pugnale. Hartigan ribalta però la situazione e pugnala il suo nemico giurato, poi, desideroso di vendicarsi, gli strappa i genitali e lo riempie di pugni, fino ad ucciderlo e a spappolare il cadavere.
- La vita del vecchio per quella della ragazza. Uno scambio equo. Ti amo, Nancy. (Detective John Hartigan)
- Ucciso il Bastardo Giallo, Hartigan e Nancy escono nella neve e, dopo un bacio appassionato, Hartigan fa andare via Nancy, promettendole di rivederla al più presto. Tuttavia, l'anziano e disilluso ex poliziotto è perfettamente consapevole che il Senatore Roark, padre del Bastardo Giallo, vorrà vendicarsi e che l'unico modo che avrà per arrivare a Nancy sarà lui: per salvare la ragazza, Hartigan si spara quindi alla testa dopo averle dichiarato il suo amore.
- Ti voglio bene, mamma. (Becky)
- Becky, la prostituta che aveva tradito le compagne, si trova in ospedale per via delle ferite riportate nello scontro alla città vecchia. Mentre telefona alla madre, la ragazza sale in ascensore dove si trova un uomo, che Becky riconosce: è il killer dell'inizio del film, inviato presumibilmente dalle prostitute per vendicarsi. Capendo quello che sta succedendo, Becky dice alla madre di volerle bene, per poi chiudere la telefonata, andando incontro alla morte.
- Peter, non dirlo a Harry... (Green Goblin)
- Personaggio di Spider-Man (2002). Dopo un feroce scontro, Spider-Man riesce a sconfiggere il suo arcinemico, Green Goblin. Quest'ultimo si toglie la maschera e si rivela essere Norman Osborn, padre di Harry, migliore amico di Peter Parker. Osborn sembra redimersi e chiedere perdono al giovane, ma il suo lato Goblin riprende il sopravvento e aziona il suo aliante, in modo da colpire Spider-Man alle spalle. Peter riesce tuttavia a schivare l'aliante, che centra in pieno Goblin impalandolo: in un ultimo atto di lucidità, Norman chiede a Peter di non rivelare la sua doppia vita a Harry, per poi spirare.
- Non voglio morire da mostro. (Dottor Octopus)
- Personaggio di Spider-Man 2 (2004). Arrivato nel luogo in cui il Dottor Octopus sta preparando il suo esperimento, Peter riesce a farlo tornare in se e a riprendere il controllo delle proprie braccia meccaniche. Conscio del suo gesto sconsiderato, il dottore decide di riscattarsi facendo sprofondare la sua base nel fiume Hudson: purtroppo, il suo eroico gesto gli costerà la vita, in quanto annegherà nel fiume travolto dai resti della sua base.
- Peter, ma che stai facendo?! (Eddie Brock Jr./Venom)
- Antagonista di Spider-Man 3 (2007). Nello scontro finale, Spider-Man, ricordandosi che le vibrazioni sonore sono il punto debole del simbionte, usa dei pali di ferro per indebolire Venom, e riesce a separare quest'ultimo ed Eddie Brock. L'Uomo Ragno prende poi una bomba zucca dall'aliante di New Goblin, ma Eddie, comprendendo quello che sta per fare, tenta di fermare la bomba, riuscendo però solo a farsi coinvolgere nell'esplosione che uccide Eddie e il simbionte.
- Non fa niente, Peter... tu sei mio amico. (New Goblin)
- Personaggio di Spider-Man 3 (2007). Dopo aver perdonato l'Uomo Sabbia, Peter Parker, alias, Spider-Man raggiunge i suoi migliori amici Mary Jane Watson e Harry Osborn, quest'ultimo in punto di morte dopo essere stato ferito da Venom con il suo aliante durante la lotta. Dopo essersi perdonato l'uno nell'altro, Harry spira sereno tra le braccia di Peter e Mary Jane.
- Mi sbagliavo su di te, Peter. Questa città ha bisogno di te. Tieni. Questa ti servirà. Ti farai dei nemici. Molti... molti si faranno male. A volte le persone più vicine a te. Devi promettermi una cosa... non... coinvolgere... Gwen. Promettimelo. (George Stacy)
- Personaggio di The Amazing Spider-Man (2012). Dopo aver sconfitto Lizard e intercettato il suo piano di trasformare in lucertole l'intera popolazione di New York, Peter Parker/Spider-Man raggiunge il capitano della polizia George Stacy, padre della compagnia di scuola di Peter, in punto di morte dopo essere stato ferito da Lizard nel tentativo di aiutare Peter. Dopo aver chiesto al ragazzo di non coinvolgere Gwen nelle sue prossime avventure, il capitano Stacy spira sereno tra le braccia di Parker.
- Traditore!!! (Riot)
- Personaggio di Venom (2018). Il giornalista Eddie Brock, dopo aver recuperato il suo simbionte Venom, si reca alla Life Foundation per fermare lo scienziato pazzo Carlton Drake, che intende portare altri simbionti sulla Terra. Ma Drake, come Brock, si è fatto iniettare il simbionte Riot per impedire a Brock di mettergli i bastoni tra le ruote. Brock, divenuto Venom, combatte contro Riot, ma quest'ultimo ha la meglio e dopo aver sconfitto Eddie e Venom, torna sul suo razzo pronto a portare gli altri simbionti sulla Terra. Eddie però si riprende e riesce a distruggere fortunatamente il razzo, provocando in questo modo la morte di Drake e Riot.
- So cosa stai cercando di fare. Non funzionerà. Sono morti. (Spider-Man)
- Personaggio di Spider-Man: Un nuovo universo (2018). Sotto gli occhi del giovane Miles Morales, Peter Parker/Spider-Man, combatte contro Prowler e Goblin, scagnozzi di Kingpin, che desidera creare un portale per riportare in vita i famigliari defunti: ma il portale esplode a causa di un errore di Goblin, uccidendo la creatura e ferendo gravemente Spider-Man. Smascherato da Kingpin, Peter gli rinfaccia che i suoi cari non torneranno mai in vita: furente, il boss del crimine sfonda con un potente pugno il cranio di Spider-Man, sotto gli occhi scioccati di Miles.
- No, Miles. Perdonami, ti ho mentito. Volevo che tu mi ammirassi... e invece ti ho deluso, mi dispiace... Tu... sei il migliore di tutti noi, Miles. Va bene così. Devi... andare avanti... andare avanti... (Prowler)
- Personaggio di Spider-Man: Un nuovo universo (2018). Nello scontro tra Kingpin e suoi scagnozzi e i vari Spider-Man alternativi, il criminale Aaron Davis, alias Prowler, insegue uno degli eroi fino ad un tetto, dove si prepara ad ucciderlo: il giovane tuttavia si smaschera rivelando di essere il nipote di Aaron, Miles, stupendo lo zio che si rifiuta di ucciderlo. In quel momento però Kingpin spara alle spalle dello scagnozzo traditore: nella battaglia che segue, Miles si rifugia con lo zio morente in un vicolo. Il giovane si dà la colpa del ferimento dello zio, ma Aaron gli chiede perdono spronandolo ad andare avanti, per poi spirare.
- Sto morendo di sete! Dammi un po' d'acqua, Slim, ti prego! Ti prego, Slim! Sto perdendo sangue, Slim! (Davey)
- Ferito a morte da William Munny e i suoi compari Schofield Kid e Ned Logan, il mandriano Davey muore lentamente e tra atroci sofferenze dopo che il suo amico Slim, col permesso degli assassini, gli ha portato dell'acqua da bere.
- No, No, No! (Quick Mike)
- Mentre si trova sulla latrina del ranch in cui lavora il cowboy Quick Mike si ritrova davanti il giovane Schofield Kid, che non ascoltando le sue suppliche lo crivella di colpi compiendo di fatto il suo primo omicidio.
- Sono io il proprietario del locale. L'ho comprato da Grylle per...Mille dollari. (Skinny Dubois)
- Colpevole di aver esposto il cadavere di Ned fuori dal suo locale, il viscido barman e protettore Skinny Dubois viene ucciso a sangue freddo da William Munny pur essendo completamente disarmato.
- Ci vediamo all'inferno, William Munny... (William "Little Bill" Daggett)
- Dopo aver cercato invano di uccidere Munny, il ferito Little Bill Dagget prova ad impietosire il sicario per avere salva la vita, ma rendendosi conto che Munny non avrà la minima pietà lo sceriffo si limita a mandarlo all'inferno un istante prima di essere finito con un colpo alla testa.
Il Signore degli Anelli
- Fuggite, sciocchi! (Gandalf il Grigio)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (2001). Mentre scappa dagli orchi di Moria, la compagnia dell'anello viene attaccata da un gigantesco Balrog, uno degli esseri demoniaci della prima era. I guerrieri riescono ad attraversare il ponte che porta all'uscita, ma Gandalf decide di rimanere indietro per combattere la bestia e dare agli altri il tempo di scappare. Egli riesce, grazie alla propria magia, a scaraventare nel baratro la creatura, ma questa lo afferra e lo trascina sul fondo dell'abisso. Prima di cadere, Gandalf incita i compagni, piangenti per la sua sorte, a fuggire. Gandalf combatterà per tre giorni contro la bestia, e i due si uccideranno a vicenda. Lo stregone tornerà in vita nel secondo capitolo, risuscitato come Gandalf il bianco.
- Trovate il mezzuomo! Trovate il mezzuomo! (Lurtz)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (2001). La compagnia viene attaccata da un gruppo di possenti Uruk-Hai, capitanati dal campione di Saruman, l'orco Lurtz. Mentre parte del gruppo tiene testa a Gimli, Legolas e Aragorn, un gruppo guidato da Lurtz in persona raggiunge Merry e Pipino. Mentre i suoi uomini portano via i due hobbit, Lurtz si appresta a finire Boromir, già ferito da varie frecce, ma viene raggiunto da Aragorn, con cui ingaggia un duello: pur con molte difficoltà, l'umano riesce a tagliare un braccio all'orco e a trafiggerlo nello stomaco, ma Lurtz, per provocare l'avversario mostrandogli la propria resistenza, spinge la spada ancor più in profondità sorridendo. Stizzito, Aragorn estrae la spada e decapita l'orco, uccidendolo definitivamente.
- Io ti avrei seguito fratello mio... mio capitano... mio re! (Boromir)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (2001). Durante l'attacco degli Uruk-Hai, Merry e Pipino vengono circondati dagli orchi, ma quando sembra che non abbiano scampo, Boromir, desideroso di riscattarsi dopo aver aggredito Frodo per via dell'anello, salva i piccoli amici. I tre provano a scappare, ma vengono raggiunti da un altro gruppo, guidato dal capitano Lurtz in persona, che tira una serie di frecce a Boromir, che rimane ferito. Nonostante la resistenza del guerriero di Gondor, gli orchi riescono a rapire Merry e Pipino. Lurtz rimane indietro per finire Boromir, ma viene attaccato e ucciso da Aragorn. In punto di morte, Boromir si scusa con Aragorn per il torto fatto a Frodo, per poi chiamarlo col suo appellativo di re, prima di spirare.
- Ritirate le vostre guardie... e io vi dirò dove il vostro destino verrà deciso! Non sarò tenuto prigioniero qui! (Saruman il Bianco)
- personaggio di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). Gandalf, Pipino, Merry, Aragorn, Théoden, Gimli e Barbalbero, giunti alla torre di Saruman, incitano il malvagio stregone ad arrendersi, e quando questi cerca invece di porre resistenza, viene facilmente sconfitto dalla magia di Gandalf. Questi tuttavia impedisce la morte dello stregone, considerandolo comunque un essere superiore, nonostante malvagio. Re Théoden cerca allora di convincere il suo vecchio servo Grima ad unirsi a loro, ma Saruman schiaffeggia il servo, gridandogli che non sarà mai libero. Preso dalla rabbia, Grima pugnala ripetutamente lo stregone: questo cade giù dalla torre e si infilza su un mulino ad acqua sottostante, che trascina il suo cadavere sott'acqua.
- Faramir... (Denethor)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). Convinto della morte del figlio Faramir, Denethor, il vile sovraintendente di Gondor, decide di bruciarsi col figlio su una pira, e, ignorando l'invasione della città, si reca in un'antica sala dove, dopo aver cosparso il proprio corpo e quello di Faramir di combustibile, dà fuoco alla pira in cui si trovano. Per fortuna, irrompono Gandalf e Pipino, che salvano Faramir dalle fiamme. Denethor è furioso, ma nota come il figlio sia ancora vivo, e capisce il proprio errore, ma in quel momento il suo corpo prende fuoco e, pervaso dal dolore, si butta oltre le mura della città.
- In ritardo come al solito! Forza, ci aspetta un lungo lavoro, feccia di pirati! (Guritz)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). Mentre gli eserciti di Rohan e di Mordor combattono, l'orco Guritz, braccio destro del generale Gothmog, accoglie con un piccolo manipolo di suoi soldati i corsari di Umbar, venuti a combattere Gondor. Dalla nave scendono però Aragorn, Gimli e Legolas, che hanno sconfitto i corsari grazie all'aiuto dell'Armata dei morti, e attaccano e massacrano gli orchi, compreso Guritz.
- Stupido, nessun uomo può uccidermi! Ora muori! (Re degli Stregoni di Angmar)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). Durante la battaglia, i cavalieri di Rohan riescono a prevalere sull'esercito di Moria, ma il diabolico capo dei Nazgul, il Re degli Stregoni di Angmar, attacca re Théoden, uccidendogli il cavallo e ferendolo gravemente. Lo stregone si prepara ad ucciderlo, ma la sua creatura alata viene uccisa da Éowyn, che duella contro il Nazgul. Questi ferisce la ragazza al braccio, dichiarando che nessun uomo può ucciderlo. Merry però lo colpisce con un colpo al fianco: in quel momento, Éowyn toglie il proprio elmo, rivelando di essere una donna, e uccide il Re Stregone con un colpo alla testa.
- Éowyn... il mio corpo è spezzato. Devi lasciarmi andare. Vado dai miei Padri... nella cui gloriosa compagnia... ora non dovrò più vergognarmi. Éowyn... (Théoden)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). Mentre Éowyn, che ha appena ucciso il Re degli Stregoni di Angmar, lo assiste, il re moribondo Théoden, rimasto sotto al corpo del suo cavallo ucciso, dichiara di essere pronto alla morte e chiede alla nipote di lasciarlo andare, per poi spirare.
- E chi è costui?! L'erede di Isildur! Per fare un re non basta una lama elfica spezzata! (Bocca di Sauron)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). L'ambasciatore di Mordor, che aveva appena fatto credere al resto della Compagnia che Frodo fosse stato torturato e ucciso mostrando loro anche la cotta di mithril dell'hobbit, vede Aragorn avvicinarsi e pronuncia queste parole appena prima che l'uomo, furente, lo decapiti.
- Sìììì! Sìììì! Tessoro! Tessoro! Tessoro! Tessoro! Tessoro! Tesssoro! (Gollum)
- Personaggio di Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003). La perfida creatura Gollum, ossessionato come sempre di prendere il suo tesoro, l'Unico Anello, stacca il dito di Frodo con un morso ed esulta, ma subito dopo precipita nel fiume di lava del Monte Fato, spinto da Sam, e muore insieme all'Unico Anello.
- Sarò sconfitto! (Grande Goblin)
- Personaggio de Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012). I nani di Thorin e Gandalf riescono miracolosamente a raggiungere l'uscita dalle caverne dei perfidi Goblin, ma in quel momento sbuca davanti a loro il Grande Goblin in persona, che gli sbarra la strada. Lo stregone riesce però a ferire gravemente la creatura dopo un veloce scambio di colpi. Constata la propria dipartita, il Grande Goblin viene ucciso da Gandalf, che gli taglia la gola.
- Chi sei tu, che osi metterti contro di me?! Questo sì che è un peccato. Che cosa farai ora, Uomo dell'Arco? Ormai sei abbandonato. Nessuno aiuto arriverà. Mmh. Quello è tuo figlio? Non puoi salvarlo dalle fiamme, lui brucerà! Dimmi, scellerato, come farai ora a sfidarmi? Non ti resta altro che la... Morte! (Smaug)
- Le ultime parole del malvagio drago Smaug, pronunciate all'inizio de Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate (2014), sono rivolte a Bard l'Arciere nel tentativo di eliminarlo con suo figlio, prima di venire ucciso agonizzante dall'arciere nel Pontelagolungo.
- Addio mastro scassinatore. Torna ai tuoi libri e alla tua poltrona. Pianta i tuoi alberi, guardali crescere. Se più persone considerassero la casa prima dell'oro il mondo sarebbe un posto più felice. (Thorin Scudodiquercia)
- Le ultime parole del possente nano Thorin Scudodiquercia, pronunciate alla fine de Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate (2014), sono rivolte a Bilbo Baggins, poiché è stato ferito a morte nello scontro col feroce orco Azog da lui ucciso.
- Ah, mi scusi: buonanotte, signor dottore! (Etchinson)
- Mentre la squadra del professor Birack investiga su un misterioso liquido trovato nelle cantine di una chiesa abbandonata, il giovane assistente Etchinson torna a casa avendo finito il suo turno: una volta uscito si trova però davanti dei barboni, il cui capo, sotto l'influenza del liquido, lo pugnala utilizzando i resti di una bicicletta.
- No, non ti preoccupare: vai pure, Mullins. (Susan Cabot)
- Rimasti nello scantinato in cui è custodito il liquido verde, i giovani ricercatori SUsan Cabot e Mullins ne rimangono impressionati: mentre Mullins torna al piano superiore, Susan rimane per analizzare il contenitore del liquame, ma inaspettatamente il liquido prende vita propria e le finisce in bocca, trasformandola in un'indemoniata.
- Susan? Susan, sei qui? (Mullins)
- Mentre Birack e i suoi studenti scoprono che il liquame non è altri che il vero Cristo, in realtà una mefistofelica creatura proveniente da una dimensione oscura, Mullins torna nello scantinato per cercare Susan, ma trova invece il contenitore del liquido aperto: sconvolto, egli si volta per chiamare gli altri ma viene immediatamente attaccato dall'indemoniata Susan, che gli rompe il collo con facilità.
- Ma... che c'è, Susan? (Lisa)
- Entrata nella stanza delle ragazze per riposare insieme all'amica Kelly, la traduttrice Lisa si risveglia con davanti Susan: Lisa chiede immediatamente spiegazioni, ma l'indemoniata le vomita in bocca parte del liquido verde, trasformandola a sua volta in una seguace della creatura.
- "Vivo... Voi non verrete salvati dallo Spirito Santo... Non sarete salvati dal dio Plutonio... Voi non sarete salvati..." (Calder)
- Mentre cerca le ragazze scomparse, il giovane Calder si imbatte in Lisa che scrive senza fermarsi l'annuncio del liquido verde, che insulta sprezzante gli uomini dicendo che non hanno scampo: Calder prova a fuggire, ma Susan chiude improvvisamente la porta alle sue spalle. Preparandosi ad affrontarla, il ricercatore si dimentica di Lisa che lo atterra facilmente: trattenuto dalle due, il povero Calder viene immediatamente trasformato in un'indemoniato.
- Ho un messaggio per voi che non vi piacerà: pregate di morire! (Frank Wyndham)
- Non ascoltando i moniti degli amici, che iniziano a intuire la pericolosità della situazione in cui si trovano, il ricercatore Frank Wyndham sceglie di tornare a casa: egli viene tuttavia distratto dall'apparizione di Susan e, bloccato da degli scarafaggi, viene ripetutamente pugnalato con delle forbici da una barbona. Poco dopo, il cadavere di Wyndham parla a Birack e ai suoi colleghi, ammonendoli che non hanno ormai scampo: l'istante successivo il corpo si sfalda, venendo divorato dagli scarafaggi sotto gli occhi sconvolti dei ricercatori.
- Padre... vieni alla libertà! (Kelly posseduta)
- Prescelta dal liquame verde, la giovane Kelly viene invasa da esso: dopo una trasformazione lunga un intero giorno, ella diventa definitivamente l'anticristo e si prepara a liberare suo padre, un demone proveniente dalla dimensione degli specchi. Entrata nella stanza del grande specchio, ella viene attaccata da padre Loomis, che prova ad usare formule religiose e preghiere per bloccarla: l'indemoniata risponde bloccando il sacerdote dietro ad una caldaia, preparandosi poi per far uscire il padre. Mentre gli amici sono bloccati dagli indemoniati, la giovane Catherine decide di sacrificarsi e trascina con sé Kelly nella dimensione specchio: l'istante successivo Loomis scaglia la sua ascia contro lo specchio, distruggendolo e condannando così le due donne sotto lo sguardo disperato di Brian, amante di Catherine.
- Maledetto...! (Draba)
- Ricevuta la visita del potente patrizio Crasso, il proprietario di gladiatori Batiato deve organizzare per lui e i suoi ospiti due duelli mortali: per uno di essi vengono scelti il trace Spartaco, di indole ribelle, e l'africano Draba. Pur rispettandosi, i due sono costretti a lottare per il divertimento del gruppetto di ricchi: a prevalere è infine Draba, che viene sollecitato a finire l'avversario. Tuttavia, il gladiatore lancia il suo tridente contro Crasso e i suoi compagni e prova ad arrampicarsi sulla balconata in cui si trovano, venendo trafitto da un giavellotto di una guardia: pur ferito gravemente, Dabra prova a trascinare giù con sè Crasso, che tuttavia estrae un pugnale e lo pugnala freddamente.
- Non si parla in cucina, schiavo! (Marcello)
- Mentre si trova nelle cucine della scuola di gladiatori, Spartaco nota l'amata Varina che viene portata via su un carro: l'arrogante Marcello, braccio destro di Batiato che ha preso di mira il trace, gli rivela divertito che la ragazza è stata venduta a Crasso. All'ennesima provocazione dell'uomo, Spartaco gli salta addosso: mentre in tutta la scuola scoppia la rivolta, Spartaco affoga Marcello nella zuppa, vendicandosi così di tutte le angherie subite.
- Ti ho voluto bene, Spartaco... come fossi mio padre... (Antonino)
- Nonostante i loro sforzi e l'aiuto segreto del senatore Sempronio Gracco, Spartaco e i suoi sodali vengono sbaragliati dalle legioni di Crasso. I sopravvissuti allo scontro vengono condannati alla crocifissione lungo tutta la via Appia: per ultimi vengono lasciati Antonino, ex schiavo di Crasso, e Spartaco, riconosciuto dal console. Alle porte di Roma, Crasso ordina ai due di duellare a morte, dichiarando che il vincitore verrà crocifisso: decisi a risparmiare all'altro la terribile sorte, Antonino e Spartaco lottano ferocemente. A prevalere è infine Spartaco, che pugnala il compagno al petto: ormai morente, Antonino dichiara a Spartaco tutta la stima e l'affetto che prova per lui, spirando tra le sue braccia.
- Uhm, meglio questo! (Sempronio Gracco)
- Una volta ottenuta la sua vittoria su Spartaco, Crasso viene nominato Console e, alleandosi con l'emergente Giulio Cesare, inizia ad eliminare i suoi avversari politici con le liste di proscrizione: egli tuttavia promette a Gracco, suo principale oppositore politico, di lasciarlo in vita per farsi aiutare con gli avversari più tenaci. Non volendo stare ai suoi piani, Gracco organizza la sua personale vendetta: utilizzando Batiato, egli fa rapire Varinia, schiavizzata dal console per infierire ulteriormente su suo marito Spartaco. Dopo aver liberato la schiava, Gracco la invia con Batiato presso uno dei suoi tanti cugini che governano per la repubblica: una volta congedatosi dai due, egli sceglie un coltello e si reca nei suoi appartamenti per suicidarsi, deciso a non vivere nella dittatura di Crasso e Cesare.
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Star Trek. |
Per approfondire, vedi: Ultime parole da Suburra. |
Terminator
Citazioni in ordine temporale.
- Oggi chiudo presto, allora. Per le pistole bisogna aspettare 15 giorni, ma i fucili può prenderli subito. Questo non deve farlo. (Proprietario dell'armeria)
- Nel film Terminator (1984), diverse ore dopo essere arrivato nel presente, il Terminator va a rifornirsi in un'armeria. Alla fine della sua visita, il Terminator carica una cartuccia di fucile a pompa, con il quale uccide il proprietario, accortosi solo dopo di ciò che stava per compiere.
- Non mi costringere a picchiarti! (Matt Buchanan)
- Nel film Terminator (1984), il fidanzato di Ginger, amica di Sarah Connor, evita per poco un pugno del Terminator che aveva fatto irruzione dalla finestra in camera da letto; alla minaccia di Matt di reagire contro di lui, il Terminator ingaggia un violento scontro corpo a corpo, uccidendolo
- Senta, ci vorrà un bel pezzo. Se vuole aspettare c'è una panca laggiù. (Poliziotto)
- Nel film Terminator (1984), un poliziotto appostato dietro al bancone all'ingresso della stazione di polizia suggerisce al Terminator, venuto a cercare Sarah, di attendere fino a quando non avrebbe rilasciato dichiarazioni. Il Terminator, dopo avergli detto che sarebbe tornato, esce e sfonda poi l'ingresso per mezzo di un'auto, uccidendolo.
- Scappa... corri! Avanti, figlio di puttana! (Kyle Reese)
- Verso la fine del film Terminator (1984), nella fabbrica, Kyle esorta Sarah a fuggire mentre sta affrontando il Terminator, a cui poi mette una delle sue bombe nell'addome, che però lo uccide, distruggendo così in parte il Terminator.
- Non so... per quanto tempo ancora... lo posso reggere! (Myles Dyson)
- Nel film Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991), Myles Dyson, alla fine dell'intervento della polizia alla sua stessa azienda, si ritrova improvvisamente circondato da alcuni poliziotti nella stanza in cui si trova. Appena dopo aver detto queste parole, muore azionando il comando a distanza che fa brillare le diverse cariche esplosive poste nelle sue vicinanze.
- Tesoro? Sei rientrata? (Scott Mason)
- Nel film Terminator 3 - Le macchine ribelli (2003), Scott, svegliatosi a casa sua poco tempo dopo il primo scontro tra il Terminator e T-X, aspetta di ritrovarsi la sua fidanzata Kate Brewster, ritrovandosi invece T-X, che lo uccide.
- Ho scoperchiato il vaso di Pandora. (Robert Brewster)
- Nel film Terminator 3 - Le macchine ribelli (2003), dopo essere stato ferito a morte da un colpo di pistola del T-X, che lo ha ingannato, il generale Robert Brewster pronuncia queste ultime parole alla figlia Kate poco dopo di morire, riferendosi all'attivazione dello Skynet.
- Maledetta... Sempre tu in mezzo ai piedi! (Frank)
- A causa di un maniaco che la chiama al telefono dichiarando di essere il suo ex Frank, evaso dal carcere dopo una condanna su sua testimonianza, la povera Rosie chiama la sua amica nonché ex amante Mary perché passi la notte a farle compagnia. Mary acconsente, ma all'alba del giorno dopo si alza presto e, pentita, scrive una lettera in cui confessa di essere lei il presunto maniaco e di aver fatto tutto ciò per riavvicinarsi a Rosie. Prima che possa finire di scrivere però irrompe nell'appartamento proprio Frank, che scambiandola per la ex la strangola brutalmente: accortosi dello sbaglio, il maniaco prova ad avvicinarsi al letto in cui si riposa Rosie, ma la ragazza prende un pugnale che aveva nascosto su suggerimento di Mary e pugnala Frank al petto.
- Maria... Maria... non andare... torna indietro... (Giorgio)
- Mentre Vladimiro e Sdenka fuggono per evitare l'ira del patriarca Gorca, divenuto ormai un Wurdalack, Giorgio e la moglie Maria vengono svegliati dalle grida di loro figlio Ivan, ucciso da Gorca e seppellito da loro fuori dalla casa. Conscio che dev'essere divenuto un Wurdalack, Giorgio invita la moglie a non aprire la porta: volendo riabbracciare il figlio, l'isterica Maria prende allora un pugnale e colpisce Giorgio, per poi aprire la porta e essere uccisa dal padre Gorca.
- Padre... abbiate pietà di me! Lasciatemi vivere, quell'uomo mi ama! (Sdenka)
- Per sfuggire all'incubo dei Wurdalack, Vladimiro e Sdenka si rifugiano in un convento abbandonato e si fermano a riposare. Durante la notte però Sdenka si sveglia e si sente come chiamata all'esterno: una volta fuori, ella si ritrova faccia a faccia col padre Gorca. Spaventata, ella chiede pietà al genitore, ma viene presto attaccata e uccisa da Gorca, Maria e Giorgio, trasformati in Wurdalack.
- No. Sai che preferisco morire che perderti. (Vladimiro D'Urfe)
- Svegliandosi e non trovando Sdenka, Vladimiro torna a cavallo nella dimora abitata da Gorca e i suoi figli: entrato nelle camere, trova l'amata Sdenka, morta e diventata ormai una Wurdalack come la maggior parte dei famigliari. Sconcertata dalla sua presenza, Sdenka invita l'amato a fuggire prima che Gorca e gli altri lo trovano: Ma Vladimiro, non volendo vivere senza di lei, si fa baciare e uccidere da lei, trasformandosi così in Wurdalack, sotto gli occhi di Gorca, Maria, Giorgio e Ivan.
- No, no, no! No! Pietà, la prego, pietà, pietà! No! (Helen Chester)
- Incaricata di vestire il cadavere di una medium, morta apparentemente di paura, Helen Chester trova un bell'anello al dito del cadavere e lo ruba per sé. Tornata a casa, Helen viene però tormentata da rumori di gocce d'acqua che cadono, mosche, tafani e cali di corrente, finché terrorizzata non si trova davanti il terribile spirito della medium morta: sconvolta dall'orrore, la donna chiede pietà, ma lo spirito la costringe a strangolarsi da sola.
- Moses: Forse hai tempo per aiutarci a risolvere un problema. Cosa fai?
Raphael: Max... Che diavolo ti prende?!
- Scoperto che l'oculista Barry Convex ha inventato Videodrome per provocare allucinazioni in individui violenti, Max Renn si reca dal suo amico tecnico Harlan, ma scopre che questi è sempre stato in combutta con Convex, avendo introdotto Max a Videodrome: i due aprono lo stomaco di Max e gli inseriscono una cassetta, in cui è inciso l'ordine di uccidere i suoi soci della Civic Tv, Moses e Raphael, in modo che possano acquisirla per i loro scopi. Dopo che la sua mano si fonde con la propria pistola, Max viene influenzato dalla cassetta e si reca alla Civic Tv, dove i suoi soci sono in sala riunioni: appena entrato, i due lo salutano, ma Max li uccide sparando Moses al petto e Raphael alla testa.
- Tu ci sei stato molto utile, Max. E vorremo continuare ad usarti, finché non sarai finito! Apriti davanti a me. C'è qualcosa che voglio farti vedere, Max! (Harlan)
- Su istigazione della cassetta, Max riceve l'ordine di uccidere Bianca O'Blivion, principale oppositrice a Videodrome: ella riesce però a distrarlo e a inserirgli una nuova cassetta, in cui è inciso l'ordine di uccidere i creatori di Videodrome per dar vita alla "Nuova Carne". Max si reca così nel negozio di ottica di Convex in cui incontra Harlan, fingendo di obbedire ancora ai suoi ordini e di aver ucciso la O'Blivion. Soddisfatto, Harlan tira fuori una nuova cassetta-mutante e, deciso ad usare nuovamente Max come sicario, la inserisce nel suo stomaco, ma la sua mano resta intrappolata nello stomaco finché non ne esce con conficcata una bomba: terrorizzato, Harlan indietreggia fino ad esplodere sotto lo sguardo soddisfatto di Max.
- Buonasera. Voi conoscete me proprio come io conosco voi, ognuno di voi! Siamo qui per festeggiare la collezione della Primavera, la nostra linea Medici. Il tema a cui ci siamo ispirati si basa su due citazioni del famoso signore di Firenze e mecenate delle arti, Lorenzo De'Medici: "L'amore ci entra dagli occhi" e "L'occhio è lo spettro dell'anima". Io penso che perfino il nostro direttore commerciale riuscirà a vendere parecchio con una campagna di lancio come questa! (Barry Convex)
- Dopo la morte di Harlan, Max si reca nel salone in cui si sta tenendo la presentazione della nuova linea di occhiali di Convex. Appena salito sul palco, Convex fa un discorso promozionale in cui cita anche Lorenzo De Medici, ma davanti a lui si para Max che con la sua mano-pistola lo crivella di colpi per poi finirlo con un colpo alla testa: mentre Max fugge via urlando la gloria della Nuova Carne, il corpo di Convex subisce un'orrenda mutazione, arrivando a spappolarsi e a pulsare agonizzante, lasciando intendere che egli fosse una creatura aliena.
- Morte a Videodrome. Gloria e vita alla nuova carne! (Max Renn)
- Dopo la morte di Convex, Max si ritira in una barca al porto che aveva visitato in precedenza, al cui interno vi è un televisore: qui appare un immagine dell'amata Nicky Brandt, che afferma che gli manca solo un passaggio per completare la sua trasformazione in Nuova Carne. L'istante successivo, in tv appare Max che, inginocchiatosi, si spara alla testa: nello stesso istante il televisore esplode, emettendo materia organica simile ad intestini. Max replica allora la scena in tv e proclamata la gloria della Nuova Carne si spara in testa.
Per approfondire, vedi: Ultime parole dagli X-Men. |