Batman: Anno uno

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Batman: Anno Uno, miniserie a fumetti, pubblicata dalla DC Comics, scritta da Frank Miller, disegnata da David Mazzucchelli e colorata da Richmond Lewis.


Citazioni in ordine temporale.

Capitolo I, Chi sono e come sono diventato quello che sono[modifica]

  • Diventerà il più grande
    cacciatore di criminali che
    il mondo abbia mai conosciuto...
    Non sarà facile. (Incipit)
  • Loeb: Errori, tenente? I giornali non ne hanno saputo niente. Questo vuol dire che non ha mai fatto errori. Chiaro, no?
    James Gordon: Le do la mia parola che non dovrete preoccuparvi della mia onestà, commissario.
    Loeb: È l'ultima cosa che mi preoccupa, tenente. L'ultima.
  • Wayne Manor. una fortezza, costruita molte generazioni fa, per impedire che una stirpe reale si imbastrardisse nell'Era dell'Uguaglianza. Madre. Padre. È bello essere di nuovo qui. (Bruce Wayne)
  • Non sono pronto. Ho i mezzi, l'abilità... ma non il metodo... no. Non è vero. Ho centinaia di metodi. Ma manca qualcosa. Qualcosa non funziona. Devo aspettare. Devo aspettare. (Bruce Wayne)
  • Padre... ho paura di morire questa notte. Ho provato ad essere paziente. Ho provato ad aspettare. Ma devo sapere. Come, padre? Come posso fare? Cosa devo usare... per suscitare paura? Se suono questo campanello arriva Alfred. È in grado di fermare il sangue, in tempo. Un altro dei tuoi doni, padre. Sono ricco. Sotto la casa di famiglia c'è un'enorme caverna. Il quartier generale perfetto... ho perfino un maggiordomo esperto in pronto soccorso... sì, padre. Ho tutto tranne la pazienza. Preferirei morire... che aspettare... un'altra ora. Ho aspettato... diciotto anni. ... diciotto anni... da... da Zorro. Il Segno di Zorro. Fin dalla passeggiata. Quella notte. E quell'uomo con gli occhi scavati dal terrore e la voce simile al suono di un bicchiere che va a pezzi... fin da quando la mia vita ha perso qualsiasi senso. Arriva senza preavviso... [Un pipistrello entra nello studio] sfondando la vetrata del tuo studio... del mio studio... l'avevo già visto... da qualche parte... terrorizza... Mi terrorizza... come un bambino... sì, padre... Diventerò un pipistrello. (Bruce Wayne)

Capitolo II, La guerra è dichiarata[modifica]

  • Si è allenato, ha pianificato,
    ha aspettato per diciott'anni
    Ora sente di essere pronto. (Incipit)
  • Odio le armi. Odio il mio lavoro. Mi tengo allenato. (James Gordon)
  • Perché ho lasciato che succedesse? Come ho fatto ad essere così folle... da mettere al mondo un altro innocente... in una città senza speranze... (James Gordon)
  • Signore. Signori. Avete mangiato bene. Avete divorato le ricchezze di Gotham. La sua anima. Ma ormai la festa è finita. D'ora in poi... nessuno di voi è al sicuro. (Batman)

Capitolo III, Alba nera[modifica]

  • Lo hanno CIRCONDATO
    Lo hanno SOPRAFFATTO
    Lo hanno INTRAPPOLATO
    Adesso sono AFFARI LORO (Incipit)
  • Batman. È diventato il nemico di tutti i criminali di Gotham... e di quasi tutti gli uomini di legge. Sono riusciti a circondarlo solo perché è rimasto ferito per salvare la vita ad una vecchia. (James Gordon)
  • È bello essere vivi... io non merito di essere vivo. Questo non è un gioco. Non posso permettermi errori. Devo imparare... passo dopo passo, con metodo... ma non sarà abbastanza. Troppa gente mi vuole morto. Non ce la faccio, da solo. Ho bisogno di un alleato... uno che sia dentro... Ho bisogno di Jim Gordon. Dalla mia parte. (Bruce Wayne)

Capitolo IV, Un amico nei guai[modifica]

  • Sta cercando di ripulire
    una città che
    ci sguazza, nella sporcizia
    Non ce la può fare da solo. (Incipit)
  • Non mi potrai mai sfuggire. I proiettili non mi fanno male. Niente mi fa male. Ma conosco il dolore. Conosco il dolore. A volte lo divido. Con gente come te. (Batman)
  • Il mio tempo non ha alcun valore. Lo chieda ad Alfred. (Bruce Wayne)

Explicit[modifica]

Sarah è a New York, ho sentito che le gira bene. Non è che Barbara vada matta per il consulente matrimoniale, ma stiamo facendo progressi. Per quanto mi riguarda... sono in stato di allarme. Qualcuno ha minacciato di avvelenare l'acquedotto di Gotham. Si fa chiamare Joker. Ma adesso ce l'ho, un amico che mi dà una mano. Dovrebbe essere qui a minuti. (James Gordon)

Bibliografia[modifica]

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