Siracide
Antico Testamento |
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Deuterocanonici: |
Siracide, o più raramente Ecclesiastico (da non confondere con l'Ecclesiaste), testo deuterocanonico della Bibbia.
Incipit[modifica]
Ogni sapienza viene dal Signore
ed è sempre con lui.
La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni del mondo chi potrà contarli?
L'altezza del cielo, l'estensione della terra,
la profondità dell'abisso chi potrà esplorarle?
Prima di ogni cosa fu creata la sapienza
e la saggia prudenza è da sempre.
Citazioni[modifica]
- Il timore del Signore è gloria e vanto, | gioia e corona di esultanza. || Il timore del Signore allieta il cuore | e dà contentezza, gioia e lunga vita. (1, 9 – 10)
- Principio della sapienza è temere il Signore; | essa fu creata con i fedeli nel seno materno. (1, 12)
- Accetta quanto ti capita, | sii paziente nelle vicende dolorose, || perché con il fuoco si prova l'oro, | e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. (2, 4 – 5)
- Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli, | ha stabilito il diritto della madre sulla prole. || Chi onora il padre espia i peccati; || chi riverisce la madre è come chi accumula tesori. (3, 2 – 4)
- Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, | non contristarlo durante la sua vita. || Anche se perdesse il senno, compatiscilo | e non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore. || Poiché la pietà verso il padre non sarà dimenticata, | ti sarà computata a sconto dei peccati. (3, 12 – 14)
- Un cuore ostinato alla fine cadrà nel male; | chi ama il pericolo in esso si perderà. (3, 25)
- Non ventilare il grano a qualsiasi vento | e non camminare su qualsiasi sentiero. (5, 9)
- Sii costante nel tuo sentimento, | e unica sia la tua parola. || Sii pronto nell'ascoltare, | lento nel proferire una risposta. || Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo; | altrimenti mettiti la mano sulla bocca. (5, 10 – 12)
- Un amico fedele è una protezione potente, | chi lo trova, trova un tesoro. (6, 14)
- Chi trova un amico trova un tesoro.[1]
- Un amico fedele è un balsamo di vita, | lo troveranno quanti temono il Signore. (6, 16)
- Non essere geloso della sposa amata, | per non inculcarle malizia a tuo danno. (9, 1)
- Non dare l'anima tua alle prostitute, | per non perderci il patrimonio. (9, 6)
- Distogli l'occhio da una donna bella, | non fissare una bellezza che non ti appartiene. | Per la bellezza di una donna molti sono periti; | per essa l'amore brucia come fuoco. (9, 8)
- Odiosa al Signore e agli uomini è la superbia, | all'uno e agli altri è in abominio l'ingiustizia. || L'impero passa da un popolo a un altro | a causa delle ingiustizie, delle violenze e delle ricchezze. (10, 7 – 8)
- Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti, | al loro posto ha fatto sedere gli umili. (10, 14)
- Chi maneggia la pece si sporca, | chi frequenta il superbo diviene simile a lui. (13, 1)
- Il ricco commette ingiustizia e per di più grida forte, | il povero riceve ingiustizia e per di più deve scusarsi. (13, 3)
- C'è un rimprovero che è fuori tempo, | c'è chi tace ed è prudente. || Quanto è meglio rimproverare che covare l'ira! (20, 1 – 2)
- Un eunuco che vuol deflorare una ragazza, | così chi vuol rendere giustizia con la violenza. (20, 4)
- C'è chi tace, perché non sa che cosa rispondere, | e c'è chi tace, perché conosce il momento propizio. (20, 6)
- C'è chi si rovina per rispetto umano | e si rovina per la faccia di uno stolto. || C'è chi per rispetto umano fa promesse a un amico; | in tal modo se lo rende gratuitamente nemico. (20, 22 – 23)
- Sapienza nascosta e tesoro invisibile: | a che servono l'una e l'altro? || Fa meglio chi nasconde la stoltezza | che colui che nasconde la sapienza. (20, 30 – 31)
- Come alla vista del serpente fuggi il peccato: | se ti avvicini, ti morderà. | Denti di leone sono i suoi denti, | capaci di distruggere vite umane. (21, 2)
- Non abituare la bocca al giuramento, | non abituarti a nominare il nome del Santo. (23, 9)
- Qualunque ferita, ma non la ferita del cuore; | qualunque malvagità, ma non la malvagità di una donna. (25, 12)
- Ogni malizia è nulla, di fronte alla malizia di una donna, | possa piombarle addosso la sorte del peccatore! || Come una salita sabbiosa per i piedi di un vecchio, | tale la donna linguacciuta per un uomo pacifico. || Non soccombere al fascino di una donna, | per una donna non ardere di passione. (25, 18 – 20)
- Dalla donna ha avuto inizio il peccato, | per causa sua tutti moriamo. (25, 24)
- Una lite concitata accende il fuoco, | una rissa violenta fa versare sangue. || Se soffi su una scintilla, si accende; | se vi sputi sopra, si spegne; | eppure ambedue le cose escono dalla tua bocca. (28, 11 – 12)
- Non fare il forte con il vino, | perché ha mandato molti in rovina. || La fornace prova il metallo nella tempera, | così il vino i cuori in una sfida di arroganti. || Il vino è come la vita per gli uomini, | purché tu lo beva con misura. | Che vita è quella di chi non ha vino? | Questo fu creato per la gioia degli uomini. || Allegria del cuore e gioia dell'anima | è il vino bevuto a tempo e a misura. || Amarezza dell'anima è il vino bevuto in quantità, | con eccitazione e per sfida. || L'ubriachezza accresce l'ira dello stolto a sua rovina, | ne diminuisce le forze e gli procura ferite. (31, 25 – 30)
- Durante un banchetto non rimproverare il vicino, | non deriderlo nella sua letizia. | Non dirgli parola di rimprovero | e non tormentarlo col chiedergli ciò che ti deve. (31, 31)
- Il compagno si rallegra con l'amico nella felicità, | ma al momento della disgrazia gli sarà ostile. (37, 4)
- Non consigliarti con una donna sulla sua rivale, | con un pauroso sulla guerra, | con un mercante sul commercio, | con un compratore sulla vendita, | con un invidioso sulla riconoscenza, | con uno spietato sulla bontà di cuore, | con un pigro su un'iniziativa qualsiasi, | con un mercenario annuale sul raccolto, | con uno schiavo pigro su un gran lavoro; | non dipendere da costoro per nessun consiglio. (37, 11)
- Segui il consiglio del tuo cuore, | perché nessuno ti sarà più fedele di lui. (37, 13)
- Non essere ingordo per qualsiasi ghiottoneria, | non ti gettare sulle vivande, || perché l'abuso dei cibi causa malattie, l'ingordigia provoca coliche. || Molti sono morti per ingordigia, | chi si controlla vivrà a lungo. (37, 29 – 31)
- Onora il medico come si deve secondo il bisogno, | anch'egli è stato creato dal Signore. (38, 1)
- Dio ha dato agli uomini la scienza | perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie. (38, 6)
- La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di quiete; | chi ha poca attività diventerà saggio. (38, 24)
- Così il fabbro siede davanti all'incudine | ed è intento ai lavori del ferro: | la vampa del fuoco gli strugge le carni, | e col calore del fornello deve lottare; | il rumore del martello gli assorda gli orecchi, | i suoi occhi sono fissi al modello dell'oggetto, | è tutto preoccupato per finire il suo lavoro, | sta sveglio per rifinirlo alla perfezione. (38, 28)
- Ci sono venti creati per castigo, | e nella loro furia rafforzano i loro flagelli; | quando verrà la fine, scateneranno violenza, | e placheranno lo sdegno del loro creatore. (39, 28)
- Quanto è dalla terra alla terra ritorna; | quanto è dalle acque rifluisce nel mare. (40, 11)
- Ricchezze e potenza sollevano il cuore, | ma più ancora di esse il timore del Signore. | Con il timore del Signore non manca nulla; | con esso non c'è bisogno di cercare aiuto. || Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni; | la sua protezione vale più di qualsiasi altra gloria. (40, 26 – 27)
- Figlio, non vivere da mendicante. | È meglio morire che mendicare. (40, 28)
- Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo, | dove ci sono troppe mani usa la chiave. (42, 6)
- Su una figlia indocile rafforza la vigilanza, | perché non ti renda scherno dei nemici, | oggetto di chiacchiere in città e favola della gente, | sì da farti vergognare davanti a tutti. || Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo, | non segga a ciarlare insieme con le altre donne, || perché dagli abiti esce fuori la tignola | e dalla donna malizia di donna. (42, 11 – 13)
- Neppure i santi del Signore sono in grado | di narrare tutte le sue meraviglie, | ciò che il Signore onnipotente ha stabilito | perché l'universo stesse saldo a sua gloria. || Egli scruta l'abisso e il cuore | e penetra tutti i loro segreti. (42, 17 – 18)
- Quanto sono amabili tutte le sue opere! | E appena una scintilla se ne può osservare. (42, 22)
- Orgoglio dei cieli è il limpido firmamento, | spettacolo celeste in una visione di gloria! (43, 1)
- Dalla luna dipende l'indicazione delle feste, | luminare che decresce fino alla sua scomparsa. || Da essa il mese prende nome, | mirabilmente crescendo secondo le fasi. | È un'insegna per le milizie nell'alto | splendendo nel firmamento del cielo. (43, 7 – 8)
- Osserva l'arcobaleno e benedici colui che l'ha fatto, | è bellissimo nel suo splendore. (43, 11)
- Fa scendere la neve come uccelli che si posano, | come cavallette che si posano è la sua discesa; | l'occhio ammira la bellezza del suo candore | e il cuore stupisce nel vederla fioccare. || Riversa sulla terra la brina come il sale, | che gelandosi forma come tante punte di spine. (43, 18 – 19)
- Potremmo dir molte cose e mai finiremmo; | ma per concludere: "Egli è tutto!". (43, 27)
- Enoch piacque al Signore e fu rapito, | esempio istruttivo per tutte le generazioni. || Noè fu trovato perfetto e giusto, | al tempo dell'ira fu riconciliazione; | per suo mezzo un resto sopravvisse sulla terra, | quando avvenne il diluvio. || Alleanze eterne furono stabilite con lui, | perché non fosse distrutto ogni vivente con il diluvio. || Abramo fu grande antenato di molti popoli, | nessuno ci fu simile a lui nella gloria. || Egli custodì la legge dell'Altissimo, | con lui entrò in alleanza. | Stabilì questa alleanza nella propria carne | e nella prova fu trovato fedele. (44, 16 – 20)
- Dio fece posare sulla testa di Giacobbe | la benedizione di tutti gli uomini e l'alleanza; | lo confermò nelle sue benedizioni, | a lui diede il paese in eredità e lo divise in varie parti, | assegnandole alle dodici tribù. (44, 23)
- Valoroso in guerra Giosuè figlio di Nun, | successore di Mosè nell'ufficio profetico; | egli, secondo il significato del suo nome, | fu grande per la salvezza degli eletti di Dio, | compiendo la vendetta contro i nemici insorti, | per assegnare il possesso a Israele. || Come era glorioso quando alzava le braccia | e brandiva la spada contro le città! || Chi prima di lui era stato così saldo? | Egli guidava le guerre del Signore. (46, 1 – 3)
- Come elogiare Zorobabele? | Egli è come un sigillo nella mano destra. (49, 11)
- Sem e Set furono glorificati fra gli uomini, | ma superiore a ogni creatura vivente è Adamo. (49, 16)
Explicit[modifica]
Acquistatela senza denaro.
Sottoponete il collo al suo giogo,
accogliete l'istruzione.
Essa è vicina e si può trovare.
Vedete con gli occhi che poco mi faticai,
e vi trovai per me una grande pace.
Acquistate anche l'istruzione con molto denaro;
con essa otterrete molto oro.
Si diletti l'anima vostra della misericordia del Signore;
non vogliate vergognarvi di lodarlo.
Compite la vostra opera prima del tempo
ed egli a suo tempo vi ricompenserà.
Note[modifica]
- ↑ Citato in Paola Mastellaro, Il libro delle citazioni latine e greche, Mondadori, Milano, 2012, p. 16. ISBN 978-88-04-47133-2.
Bibliografia[modifica]
- La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974.