Silvio Berlusconi/Citazioni su Silvio Berlusconi
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Citazioni su Silvio Berlusconi.
Citazioni
[modifica]- A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. È una persona onesta, scrivetelo. (Vittorio Mangano)
- Alcuni personaggi sono già forme di spettacolo, Andreotti è il dramma, Berlusconi è la commedia, Bossi è la farsa. (Dino Risi)
- Alcuni processi su Berlusconi sono andati in prescrizione e quindi non è stato accertato il fatto. In alcuni casi non c'è stata una pronuncia di assoluzione nel merito, ci sono state sentenze in cui non si è potuto dire né colpevole né innocente, perché è passato troppo tempo dal fatto. Prima della riforma emanata nel 2002, questi tipi di reati erano punibili molto più gravemente, oggi è diventata una semplice contravvenzione. (Giuseppe Cascini)
- Arrivava a Milanello in elicottero e aveva addosso uno spolverino orrendo. Ci spiegava che portava bene. Poi diceva che non aveva nulla da dirci e invece parlava per almeno tre quarti d'ora di fila, ricordando che se entrava in politica era per salvare i suoi interessi e garantire un futuro ai nostri figli. Era convinto che Agnelli volesse rovinargli gli affari. (Marcel Desailly)
- Bè, secondo me Berlusconi ha studiato poco. Ha una laurea in legge, sì, ma la laurea non basta: ho conosciuto più ignoranti con la laurea che senza la laurea. L'ignoranza è una caratteristica molto diffusa tra i politici, si sa. Basti pensare a quelli che fanno gli sfondoni di sintassi: la mia ossessione. Ma non si può governare da soli ignorando le basi della politica. Per incominciare, la Storia e la Filosofia. E mi meraviglierei molto se Berlusconi fosse un esperto di Storia e di Filosofia. Inoltre mi sembra che del Potere abbia un concetto piuttosto frivolo. Superficiale. Che per lui il Potere significhi stare su un trono. E non un trono che si regge sull'autorità morale o intellettuale ma sull'autorità politica. Se eccita troppo quando si trova accanto a Bush o a Putin. E perfino quando incontra quelle due nullità che si chiamano Schröder e Chirac. Il suo eterno sorriso si allarga fino alle orecchie anzi fino alla nuca, gongola tutto, e per una volta dimentico della sua presunzione sembra dire: «Guarda con chi sto!». Sotto sotto ne sembra anche un po' intimidito. Proprio come un parvenu che badando al grado e all'apparenza, non alla sostanza, si sente finalmente accettato. (Oriana Fallaci)
- Berlusconi ci provò per due anni a farmi andare a lavorare per lui, mi fece vedere i primi ascolti auditel di Canale 58/Tele Milano che poi diventò Canale 5, mi fece vedere le prime cose che faceva in tv da loro Eleonora Brigliadori. In quel periodo lui mise sotto contratto tantissimi professionisti dalla Rai, quasi tutti erano pagati e talvolta fermi, senza andare in video. Li fece venire da lui in modo che la Rai avesse un parco conduttori ristretto. Quando poi comprò Italia Uno nacque la sua famosa frase, detta da lui più volte "Visto che la Golia non accettava di venire da noi, ho comprato Italia Uno". Negli anni in cui lavorai per lui, era una presenza costante negli studi, aveva spesso bastoni tra le ruote perché i canali non erano ancora "regolarizzati" politicamente, Berlusconi però ci informava su come potevamo aiutare la rete, c'era una bella sinergia e qualsiasi problema con lui lo risolvevi. (Gabriella Golia)
- Berlusconi deve essere intelligente e purtroppo non lo è. (Stefania Prestigiacomo)
- Berlusconi dice di essere contrario a una società multietnica. Ma l'affermazione non ha senso perché l'Italia è già una società multietnica, come lo sono tutti gli altri Paesi europei, per non parlare degli Stati Uniti. Ha senso essere contrari a una società multiculturale – costituita da etnie separate e chiuse, ciascuna delle quali con un proprio statuto civile diverso, se non addirittura opposto, a quello nazionale – che segnerebbe la fine dello Stato e della sua sovranità. (Piero Ostellino)
- Berlusconi dovrebbe scegliere persone capaci di dirgli di no. E poi lavora troppo. Mi invita a lunghe cene a casa sua dove si parla solo di politica. Ma che vada in trattoria, a chiacchierare, a guardare la gente. (Alfredo Biondi)
- Berlusconi e Sarkozy si muovono sulla stessa rotta, individualismo e liberismo sfrenati. Non mi riconosco in quei governi. Il mio presidente è Obama. Ho tifato per lui alle primarie, ho brindato alla sua vittoria. (Patrice Chéreau)
- Berlusconi è come Theoden, il re buono finito sotto l'incantesimo del malvagio Vermilinguo [Denis Verdini]. Speriamo che spunti un Gandalf, un mago che lo liberi. (Deborah Bergamini)
- Berlusconi è il più pericoloso fenomeno politico in Europa. Rappresenta la più seria minaccia alla democrazia nell'Europa occidentale dal 1945. (Martin Jacques)
- Berlusconi è innamorato di quel brigante internazionale che è Putin. Non è una questione di realpolitik. Il suo è di vero e proprio innamoramento. E questo, a mio avviso, la dice lunga sulla sua idea di democrazia. D'altronde, chi potrebbe considerare «affidabile» uno che va a cena con Hitler? (Paolo Guzzanti)
- Berlusconi è simpatico. Cordiale. Estroverso. Io sono introverso. Un po' timido. Cerco d'esser spiccio. A volte, nel trattar gli affari, si dicon otto parole quando ne bastano due. Bene: io ne dico una e mezza. [...] Forse l'unico tratto in comune è che siamo due imprenditori ancora abbastanza giovani e ciascuno ha fatto la sua strada. Lui più di me. (Calisto Tanzi)
- Berlusconi è simpatico, ma governare non è il suo mestiere. È il Wanna Marchi della politica italiana. (Willer Bordon)
- Berlusconi è stato fondamentalmente un uomo d'azienda. Nel suo campo e nel suo tempo una persona molto abile, non un vecchio padrone delle ferriere. Ha fatto politica solo per proteggere i suoi interessi, senza avere nessun senso dello Stato, nessun rispetto per le regole e, credo, con alle spalle una scarsa cultura generale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. È imputato di reati gravi e si è difeso dai processi più che nei processi. Che altro vuole sapere? Aveva ragione l'Economist : Berlusconi era inadatto a governare l'Italia. Mi chiedo però anche se l'Italia sia adatta a essere governata da qualcuno. (Francesco De Gregori)
- Berlusconi è stato grandissimo come imprenditore, cioè in una posizione dove poteva decidere tutto o quasi. In politica invece è un uomo con le mani legate. Ha dovuto accontentare troppa gente e non ha potuto fare come voleva lui. Però lo voterò ancora. (Fabio Capello)
- Berlusconi è un pagliaccio: sarebbe stato più giusto se si fosse chiamato "Burlesconi". È un personaggio da ridere e Mussolini era come lui! (Fidel Castro)
- Berlusconi è tutt'altro che uno sprovveduto: non può avere creduto di avere frequentato per mesi la nipote di Mubarak. Sapeva benissimo chi era, ma si era spinto così avanti da vedersi costretto a compiere atti palesemente contrari ai suoi doveri. Il Presidente del Consiglio Berlusconi ha tenuto un comportamento assolutamente irresponsabile e il nostro Paese, pur così mal ridotto, non merita di essere trascinato in un buco così nero, oggetto del più assoluto ridicolo, dall'opinione pubblica di tutto il mondo. (Bruno Tabacci)
- Berlusconi è un pazzo, pericoloso per la democrazia. (Oliviero Diliberto)
- Berlusconi ha cambiato tanto l'Italia, ma per quanto mi riguarda non l'ha cambiata in meglio, soprattutto perché ha sdoganato certi comportamenti nei confronti delle donne, del denaro, del senso delle istituzioni. Berlusconi ha avuto un atteggiamento padronale con tutte le cose al mondo, come le donne, la politica, il potere, il rapporto tra pubblico e privato. Lui ha avuto un rapporto patrimoniale con tutte le cose e con tutte le persone che lo circondavano. E questo per me era inaccettabile. (Rosy Bindi)
- Berlusconi [...] ha finito con il monopolizzare la satira in Italia, al punto tale che la satira è stata scambiata come la battuta sui politici. Mentre quella è solo una delle possibili possibilità — passami l'espressione — della satira e nemmeno la più stimolante. (Saverio Raimondo)
- [Nel 2010] Berlusconi ha ragione: come è possibile che, possedendo tutto, gli sia impossibile controllare tutto ciò che possiede o crede di possedere in virtù del voto popolare, compresi i processi e le inchieste giudiziarie? E come mai non è possibile, da parte sua, padrone assoluto dei media, controllare il sistema televisivo e i programmi politici di approfondimento e di dibattito? Che ci sta a fare l'Agenzia per le comunicazioni, se non esegue i comandi che vengono dall'alto? Naturalmente Berlusconi ignora, volutamente, la complessità del sistema della comunicazione pubblica. Ai suoi occhi basterebbe una telefonata all'Innocenzi di turno per stroncare un programma come quello di Michele Santoro (o come il salotto di Floris o della Dandini), considerato da mesi una delle «fabbriche di odio» nei confronti del premier e del Popolo della Libertà. È una situazione disperata, quella di Berlusconi, che lo induce a gesti disperati, o almeno terribilmente disinibiti, nel senso che fanno a pezzi il tessuto generale delle istituzioni del nostro Paese. Il "padrone" non riesce più a comandare, il suo partito si sta sfaldando, e i vari cacicchi cercano un'area di autonomia personale e politica. Berlusconi teme una "sindrome francese" e una sostanziale non vittoria alle elezioni regionali. Paradossale situazione del padrone che non riesce a spadroneggiare fino in fondo, pur cercando di farlo in tutti i modi. C'è una contraddizione intrinseca nell'azione di Berlusconi, e la formula proprietaria o "padronale" la riassume tutta, senza risolverla. Ma la questione è: in una democrazia può il capo del governo rivolgersi come un padrone alle autorità di garanzia? (Edmondo Berselli)
- Berlusconi ha riconfermato più volte in modo imbarazzante, anche perché sempre sorridente e faceto trattando una questione di una gravità morale gigantesca, la sua amicizia con Putin ed ha detto che il suo amico Putin, che deve essere un omonimo di quello che comanda a Mosca, non ne poteva più di udire i racconti strazianti di madri schiacciate dai carri armati (georgiani), donne violentate (dai georgiani) poveri soldati uccisi (russi) e così – quando ce vo' ce vo' – ad un certo punto anche un sant'uomo come lui ha perso la pazienza e ha fatto ciò che ha fatto Hitler con la Polonia. (Paolo Guzzanti)
- Berlusconi, il proprietario di un etereo impero dei media e il sovrano di quella fusione fisica e metafisica creata da Garibaldi e Vittorio Emanuele II d'Italia, è soprattutto, come Crusoe [di Daniel Defoe], «homo oeconomicus», il self-made man. (Richard Newbury)
- Berlusconi mente sapendo di smentire. (Dario Vergassola)
- Berlusconi mi ha scompigliato i capelli. Volevo rifarglielo a mia volta, ma poi ci ho ripensato. (David Cameron)
- Berlusconi mi ha sempre e solo criticato quando giocavamo bene. Quando giocavamo male, ci sosteneva. Non ha mai versato benzina sul fuoco nei momenti brutti. Ma si, adora interferire [...]. È bravissimo a motivare e a dare sostegno. A differenza di altri presidenti con cui ho avuto anche a che fare. (Carlo Ancelotti)
- Berlusconi non dà ordini. Enuncia delle tematiche, segnala delle cose. Poi sta a te. (Carlo Rossella)
- [Nel 2011] Berlusconi non mi pare più in grado di gestire alcunché politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perché dovrebbe farlo adesso. (Emma Bonino)
- Berlusconi non perde occasione per spiegare al Paese che l'ideologia del suo movimento è in realtà l'ideologia della sua impresa. (Sergio Romano)
- [Nel 1994] Berlusconi non può scendere in campo contro lo statalismo assistenzialista e dimenticare che la sua azienda è ancora un oligopolio costruito in combutta con il vecchio regime [...]. Si presenta al paese come uomo di regole nuove e principi trasparenti ma l'uso che ha lasciato fare in questi giorni dei suoi canali televisivi tradisce le regole e i principi e rappresenta un rischio per la democrazia e per la correttezza della lotta elettorale. (Sergio Romano)
- Berlusconi non si deve guardare da lui [Massimo D'Alema], ma semmai da quelli come Bossi. (Marcello Dell'Utri)
- Berlusconi, per esempio, è un personaggio caricaturale, un buffone da commedia dell'arte. Io sono un liberale di destra ma non mi sento certo rappresentato da uno come lui, semmai potevo identificarmi nella destra della Thatcher. (Mario Vargas Llosa)
- Berlusconi tratta gli alleati come un padrone del Settecento trattava gli schiavi. (Pier Ferdinando Casini)
- Ci spiegò il suo modo nuovo di fare tv, che consisteva nel mandare la stessa videocassetta in onda in contemporanea sulle varie emittenti locali che aveva acquistato, così da ottenere un prodotto identico a quello di una piattaforma nazionale. Lo guardammo come se fosse pazzo. (Stefano Jurgens)
- Coloro che si fanno beffe del "politicamente corretto" hanno permesso sia a Berlusconi che a Trump di creare con successo un insolito ibrido: il miliardario qualunquista. Qualcuno che è, da una parte, grazie a grande ricchezza, successo e audacia, una sorta di superuomo al quale le normali regole di condotta non si applicano. Allo stesso tempo, con un linguaggio semplice e grossolano creano un legame viscerale con molte persone, in particolare la parte meno colta dell'elettorato. Hanno un inverosimile appeal interclassista; sono uomini molto ricchi la cui politica beneficia i molto ricchi [...] e contemporaneamente, attraverso efficaci appelli retorici con un idioma da birreria, appoggiano le lamentele dei membri delle classi medie e lavoratrici che lottano. Né Trump né Berlusconi hanno un vero e proprio programma politico; quello che stanno vendendo è se stessi. (Alexander Stille)
- Comunque è bello essere in minoranza. Ed è anche bello che la gente legga la storia. Sennò Berlusconi finisce per essere senza tempo. (Enrico Deaglio)
- Comunque il decreto [il cosiddetto decreto Biondi] non l'ho proposto io, ma Berlusconi. (Alfredo Biondi)
- Con Berlusconi il nostro resta un assetto costituzionale in ordine, la Carta della Prima Repubblica non è stata abolita. Perché non c'è più bisogno di rifarla: la si può svuotare dall'interno. Se si impacchetta la Corte costituzionale, se si paralizza la magistratura. La mia è soltanto una ipotesi di dottrina: si può lasciare tutto intatto, tutto il meccanismo di pesi e contrappesi, e di fatto impossessarsene, occuparne ogni spazio. Alla fine rimane un potere "transitivo" che traversa tutto il sistema politico e comanda da solo. (Giovanni Sartori)
- Considero Berlusconi un avversario politico, non un nemico al quale non lasci scampo. Di fronte alla condanna, che considero ovviamente strafondata, ha prevalso il sentimento della pietas, l'aspetto umano. (Mario Capanna)
- Con un annuncio-confessione Silvio Berlusconi ha spalancato le porte del centrodestra al leader dell'Udeur. Mastella, spiega, ha i voti e condivide con lui gli stessi ideali. Ovviamente non quelli cattolici: il Cavaliere, tanto per dirne una, è divorziato, mentre l'ex Guardasigilli crede talmente nella famiglia da averci creato intorno un partito. I valori in campo sono altri: si va dall'allergia a qualsiasi controllo di legalità, per arrivare sino all'irresistibile attrazione per l'ingerenza negli affari della pubblica amministrazione. (Peter Gomez)
- Craxi preferiva dire no che sì. Dall'ufficio di Berlusconi si esce con il sorriso; anche se la generosità lo porta talora a dire qualche sì di troppo. (Fabrizio Cicchitto)
- Credo che un vero successo dell'Italia, e anche dell'Europa, si possa realizzare solo riducendo al minimo il danno che la democrazia, l'indipendenza dell'Europa dagli Usa, la libertà di informazione, la lotta contro la corruzione, possono ricevere dalla presidenza europea di Silvio Berlusconi. (Gianni Vattimo)
- Devo ringraziare Silvio Berlusconi che è stato un uomo di grandissima sensibilità, in quanto ha perfettamente capito il mio stato d'animo: chi lo dipinge come un duro spietato, dice una bugia, lui è una persona umanissima, che capisce tutto. (Pippo Baudo)
- Come politico può essere criticato, spesso abbiamo idee diverse, ma è un amico straordinario e umanamente non è secondo a nessuno. (Franco Zeffirelli)
- Del Berlusconi politico so poco. Ma le assicuro che, contrariamente a quel che si crede, Berlusconi non ama gli yes men. (Nino Formicola)
- Di una donna abbondante si dice che è "tanta". Bene, mio marito è "tanto". (Veronica Lario)
- Dopodichè non si tratta di fare nessun miracolo, quelli li lasciamo a professionisti della materia come il Cavaliere. (Roberto Rosso)
- È entrato nel cuore dei fascisti da tempo. Non ha mai festeggiato il 25 aprile, contro il fascismo non ha mai detto una parola. Berlusconi dice che 120 anni sono una conquista ormai acquisita dell'uomo occidentale; con i suoi mezzi, lui ce ne può aggiungere altri venti. È appena a metà della vita. Ai tempi del lodo Mondadori ho vissuto a casa sua per tre mesi. Un giorno mi chiese: "Ma tu quanto sei alto?". Uno e 71, risposi. "Ma puoi guadagnare quattro centimetri, anche cinque!" esclamò. E mi regalò un paio di scarpe col tacco. È tutto quel che ho guadagnato dalla vicenda Mondadori (Giuseppe Ciarrapico)
- [In replica alla frase di Berlusconi: è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay] È meglio essere gay, e lo dico da donna che ama le donne, che disprezzarle abusando, come ormai sembra fare, della sua posizione di uomo ricco e potente. (Imma Battaglia)
- E mentre ci si affanna a tirar fuori dagli armadi lessicali i peggio improperi atti a «demonizzare» l' avversario («magnaccia!»), fa un po' sorridere la raffinatezza sciasciana con cui Franceschini definisce il premier: un «ominicchio». Ma come, neanche «quaquaraquà»? (Paolo Di Stefano)
- È nata, così, una nuova figura di italiano che, oltre al proprio «particulare», ubbidisce a un riflesso condizionato di natura emotiva, pro o contro Berlusconi. Un perfetto prodotto del marketing ideologico da parte di un giornalismo che non si prefigge di informare, né di giudicare con onesta coerenza, ma di creare, e addestrare, l'uomo nuovo: l'idiota di parte. Che, a destra, non vota per «una certa idea dell'Italia», ma contro la sinistra, e a sinistra non vota contro la destra – che, forse, voterebbe volentieri se non ci fosse il Cavaliere e non fosse poi troppo innovativa – ma contro una persona, senza chiedersi quale sia il Paese nel quale vorrebbe vivere, quali siano i propri diritti, i propri interessi. (Piero Ostellino)
- È normale che uno sottoposto a lapidazione risponda tirando indietro le pietre. Berlusconi di pietre non ne ha, tira solo indietro quelle che riceve addosso. (Ignazio La Russa)
- [Sulla proposta di abolizione di alcune festività per aumentare la produttività] È stata solo una battuta in un contesto più ampio, per essere capita va accompagnata dalla consapevolezza che chi l'ha pronunciata lavora 24 ore, domenica compresa, e non sa cosa sono le ferie e le vacanze. (Isabella Bertolini)
- È stato un colpo ad effetto. Posso solamente dire che a volte la realtà supera la fantasia più fantasiosa. È curioso come Berlusconi sia entrato in scena solo ora. Quando era primo presidente del Consiglio, nel 2004, gli scrissi una lettera chiedendogli aiuto. Non rispose. (Beppino Englaro)
- È un uomo generoso che non è riuscito a fare quello che aveva promesso. (Bernardo Caprotti)
- [Sul valore e sul significato dell'espressione Mi consenta!] [...] elemento tipico e insieme metafora di quella gentilezza insistita e un po' irritante di cui il linguaggio berlusconiano è intriso (e che nel teatrino ben si realizza nel personaggio del Cavaliere); gentilezza che, messa da Berlusconi stesso nella lice che le compete, oltre che con la suddetta formula e le sue varianti consentitemi, se mi (si) consente, se mi è consentito, mi consentirete, e anche mi (si) permetta, con parole significative quali carineria («ho voluto compiere un atto di carineria», la Repubblica, 2 aprile 1994) e carinamente, molto carinamente.[1]
- Ha avuto il merito di creare il sistema misto in Italia, aiutato da parecchi ambienti politici, soprattutto nei primi tempi. Ha saputo cogliere le incapacità, gli errori, le paure, le inadeguatezze degli altri. In fondo ci avevano provato Mondadori, Rusconi, Rizzoli. Ma anche Berlusconi deve cercare un suo progetto editoriale. Deve scegliersi il pubblico. Invece vuole tutto. È un errore. (Ettore Bernabei)
- Ho detto al presidente: guarda Silvio, punta almeno su una delle cose promesse. E se poi non te la lasciano fare, allora fà come il generale Charles De Gaulle: ti alzi e te ne vai. (Antonio Martino)
- Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi[2]. Non lo conosco personalmente. Ma forse anche noi dobbiamo mandargli qualche cosa. Gli piace la Vodka? Noi ne abbiamo di ottima qualità in Ucraina, se chiede gliela regaliamo. (Volodymyr Zelens'kij)
- I ragazzi di oggi [...] lo vedono come una persona che ha costruito dal nulla un impero, è riuscito a far diventare il Milan che quando lui la prese veniva dalla serie B, una delle squadre più importanti del mondo, su questo non ci piove; ha fatto un partito politico [Forza Italia] ed è diventato il primo partito in Italia che ha vinto più e più volte le elezioni. [...] Poi dicono: è anche uno che a 74 anni, all'età dei loro nonni, ha tutte queste donne. Loro non vanno a sottilizzare chi sono tutte queste donne... Per i ragazzini di oggi è un mito, un mito! (Gabriella Carlucci)
- [Spiegando perché non accetterebbe Berlusconi nel suo ristorante] Il mio ristorante... il mio ristorante... preferisco avere le persone... be', è un posto pubblico, ma, non so, lui ha fatto abbastanza... abbastanza danni per persone che io conosco personalmente, che hanno vissuto l'Italia che ha creato lui, è un po' un disastro secondo me. (Joe Bastianich)
- Il potere politico di una Rete TV non sta solo e tanto nell'informazione direttamente politica, ma nella cultura che diffonde col suo intero palinsesto. Se nel 1994 l'imprenditore Berlusconi, nonostante si presentasse per la prima volta e politicamente fosse un carneade, pote' vincere le elezioni con percentuali simili a quello di un grande partito di massa come la Democrazia cristiana, non è perché i suoi tre network fecero campagna per lui (tre network, in quel momento, li controllava anche il suo avversario), ma perché per una dozzina d'anni, possedendo l'intero sistema televisivo privato nazionale, aveva potuto educare gli italiani alla sua cultura e alle sue preferenze. (Massimo Fini)
- Il senatore Berlusconi non esita mai ad ergersi censore dell'operato dei nostri giudici, che suddivide in imparziali e faziosi non in base al rispetto della corretta applicazione delle norme imposte dai nostri codici e dalle nostre leggi, bensì in funzione dell'esito a lui favorevole o meno dei procedimenti nei quali è coinvolto. (Paola Taverna)
- Il signor Berlusconi è innocente. Del resto nessuno dei documenti citati in tribunale lo implicano direttamente in alcun modo. L'unico possibile testimone che potrebbe dichiararlo colpevole sono io e io dico che lui è innocente. (David Mills)
- Il signor Berlusconi mi sembra non abbia mai avuto la sua casa bombardata dai missili ogni giorni. Il suo partner della Federazione Russa non ha guidato un carro armato in casa sua e ha distrutto i suoi parenti e i suoi cari. Penso che Berlusconi non si sia dovuto alzare alle tre del mattino a causa dei blackout per iniziare a lavare i panni e preparare da mangiare ai suoi figli due giorni di anticipo perché non potrebbe esserci energia elettrica per i prossimi due-tre giorni a causa del grande amore per il fraterno popolo russo. (Volodymyr Zelens'kyj)
- Il vostro Silvio Berlusconi, spesso giudicato come un guitto o un personaggio da operetta, è invece un leader politico da studiare con attenzione, perché cerca di coniugare democrazia liberale e populismo.
Silvio Berlusconi sta tuttavia accelerando una tendenza presente in tutto i sistemi politici democratici. Il suo operato punta infatti a modificare l'equilibrio dei poteri – legislativo, esecutivo, giudiziario – a vantaggio dell'esecutivo, in maniera tale che sia l'esecutivo sussuma sia il potere legislativo che quello giudiziario, ma senza cancellare i diritti civili e politici. Le elezioni sono considerate solo un sondaggio sull'operato dell'esecutivo. Se Berlusconi le perde, invoca allora la sovranità popolare da lui rappresentata. La forma politica che propone è sì una miscela tra democrazia e populismo, sebbene la sua idea di democrazia sia una democrazia postcostituzionale che fa dell'invenzione del popolo il suo tratto distintivo. Tutto ciò rende l'Italia, più che un paese anomalo, un inquietante laboratorio politico dove viene sviluppata una democrazia postcostituzionale. Da questo punto di vista, in Italia si sta costruendo il futuro dei sistemi politici occidentali... (Slavoj Žižek) - In Italia non c'è più opinione pubblica. Non parlo dell'opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici. E che, come succede in altri paesi, dovrebbe "punire" – mettiamoci le virgolette, per carità – un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come "agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi". Sì, ma interessa alla democrazia... La maggioranza delle persone, e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale (Nanni Moretti)
- In politica poteva essere la persona giusta, ma i tempi non erano maturi. Forse sbaglia quando chiama ancora i suoi avversari comunisti: Renzi e Bindi sono democristiani puri. Ad Arcore si annoia, deve essere in primo piano, la sua punta di narcisismo la conosciamo tutti, fa parte dei suoi pregi. Come imprenditore non si discute. Idem sul piano umano: una persona straordinaria, un amico. Uno che ti dà sempre del tu e viene a salutarti anche a 100 metri di distanza. (Umberto Smaila)
- [Sulla singolarissima pronuncia non standard usata da Silvio Berlusconi e sul suo significato connotante] In questo schedario di berlusconismi non può mancare il famoso mi consenta, caratterizzato da una s particolarmente sibilante, una e tonica e particolarmente chiusa che ancora adesso si usa per evocare il personaggio (Raffaele Simone)
- [Nel 2010] In tutta evidenza, Berlusconi non riesce più a tenere assieme la sua maggioranza. E' un'intera fase politica che si chiude, nel bene e nel male. Vede, il berlusconismo è sempre stato fondato sul "qui comando io". Adesso, visto che la rottura con Fini è seria e che nel rapporto con la Lega non è più il Cavaliere ad avere il pallino in mano, quel metodo non funziona più. (Rosy Bindi)
- In un paese di puttanieri noi siamo governati da un noto puttaniere. (Enrico Rossi)
- Insomma, la domanda che tutti si fanno è: Berlusconi sarà capace di perdere e di uscire dalla politica per sempre? La domanda che nessuno si vuole fare è: si può considerare finito un politico che se si andasse oggi a votare avrebbe grandissime probabilità di rivincere le elezioni, con un pezzo di coalizione in meno? (Francesco Piccolo)
- Io al Cavaliere debbo tantissimo. Quando comprò il Milan io ero già nel club. Silvio mi disse: Capello, lei deve studiare da manager in Fininvest, vedrà che quello che impara le servirà quando la metterò in panchina. Aveva ragione. (Fabio Capello)
- Io da Berlusconi preferirei non imparare nulla su come si vive, e in particolare a consumare i pasti mediamente in 7' 42". (Gianni Mura)
- Io ho un figlio adolescente con tanto di amici adolescenti e per loro Berlusconi è un mito perché dicono che è simpaticissimo: è un politico che loro capiscono, parla una lingua che loro capiscono, racconta le barzellette ed è anche super potente da un punto di vista sessuale. I ragazzini lo ammirano, come la maggior parte degli italiani che vorrebbero essere come lui. Quanti italiani a 70 anni si sognano di andare con le donne dalla mattina alla sera? Pochissimi! Per quelli che lo amano è un mito e sta conquistando anche i giovani. (Gabriella Carlucci)
- Io lo conosco benissimo Berlusconi, da quando faceva il palazzinaro. Veniva spesso a colazione da me. Ogni volta con una ragazza diversa. Per carità, niente di male. Era una sua fissazione. Svelto, spregiudicato, pieno di fantasia. Non coraggioso. Insopportabile quando racconta barzellette. (Carlo Caracciolo)
- Io non temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me. (Gian Piero Alloisio)
- Io non vorrei invecchiare così. (Beppe Severgnini)
- Io sono più berlusconiano di Berlusconi. Non lo tradirò mai. (Gianfranco Miccichè)
- Io trovo molto più trasgressivo Berlusconi che l'Europride. (Paola Concia)
- L'odio per Berlusconi? Silvio è un fenomeno rinascimentale, che c'entra lui con la destra e la sinistra? È come Lorenzo de' Medici, senza averne la cultura. (Pasquale Squitieri)
- L'onorevole Berlusconi sbaglia ad intralciare le indagini. Trascina anche le istituzioni in uno scontro tra poteri che rischia di minare il nostro equilibrio democratico. Siamo ben oltre il clima drammatico di «mani pulite». Di tutto questo lei, onorevole Berlusconi, porta per intero la responsabilità. Non passerà certo alla storia per il più grande Presidente che l'Italia abbia avuto nei centocinquanta anni, ma per avere interpretato una delle pagine meno nobili e più opache della nostra storia civile e politica. (Bruno Tabacci)
- L'uomo che per quasi vent'anni la Sicilia intera adorerà senza alcuna vergogna. (La mafia non è più quella di una volta)
- La cosa migliore sarebbe che Silvio Berlusconi decidesse di farsi da parte. Ma non nel 2013: il prima possibile. (Flavio Tosi)
- La gente crede a Berlusconi. Non parla politichese, i soldi ce l'ha, l'impero ce l'ha, vuole assolutamente cambiare l'Italia, dare i posti di lavoro. Arriva direttamente al cuore della gente. Ma lo sa che Berlusconi è generosissimo? Fa molta beneficenza. Ma non lo dice. (Ida Di Benedetto)
- La guerra del Cavaliere non è la nostra. La nostra guerra è finita con la morte di papà. Il paragone è improponibile: Berlusconi è il padrone d'Italia, non ha nulla da temere; Craxi era solo contro i giudici. Io ho cercato di tenerne viva l'eredità salvando un piccolo partito socialista. (Bobo Craxi)
- [Sulle caratteristiche del suo linguaggio e sullo stile comunicativo] La lingua di Berlusconi, guardata al microscopio, si rivela veramente strana: una lingua in pericolo, che nasconde una quantità di sottilissime crepe, di ragnature, di aree sconnesse che si rivelano solamente a un'osservazione più attenta. Piccole sgrammaticature, combinazioni incongrue di parole, collegamenti semantici dubbi: insomma, una varietà di segni di un incompleto controllo dell'italiano [...] Anche in questo Berlusconi è come gli italiani, e ciò spiega in parte il credito del quale è riuscito a godere. (Raffaele Simone)
- La prima volta che ho sentito Berlusconi pronunciare sul palco la parola "amore", ero in studio con la chitarra a provare, e sono saltato in aria. Ho pensato: adesso io che faccio? Celentano che fa? Andremo a Sanremo a cantare di sanità, lavoro, economia? (Jovanotti)
- La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi Anni 70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarirà e farà grandi cose". Nel '94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all'Italia. (Luigi Maria Verzé)
- La verità è che Berlusconi non può fare nulla, è bloccato dagli ex fascisti alla La Russa: da quando ce li siamo messi in casa abbiamo perso. (Mario Pepe)
- La verità è che esiste una differenza antropologica tra me e Berlusconi. (Romano Prodi)
- La vita privata dell'allora presidente del consiglio era disordinata, pericolosa e assai poco esemplare. Però non era un reato (non suo, almeno). Quindi sarà stata riprovevole ma era legittima com'è legittimo (e riprovevole) pagare per avere sesso. Chi ama Berlusconi continuerà ad amarlo. Chi lo odia, continuerà a odiarlo. Nessuno cambierà idea. Entrambe le categorie sono però ormai minoranze: la maggioranza s'è semplicemente, nel tempo, allontanata dalla questione e dalla persona. E dal politico, la cui sconfitta elettorale in campo aperto è [...] la soluzione de facto del conflitto d'interessi, il fattore che inchioda Berlusconi alle riforme. (Stefano Menichini)
- [Nel 1994] Lei chiede per sé gli stessi diritti del cittadino comune. Ma lei non è un cittadino comune. E neanche un imprenditore comune. È il proprietario della più grande concentrazione privata di mezzi di comunicazione che ci sia in Europa. La libertà che chiede per sé, noi la chiediamo per tutti. (Beniamino Andreatta)
- Lo chiamo sponsor forse perché le sue continue apparizioni in tv me lo fanno pensare come un venditore di saponette. (Sergio Chiamparino)
- Lo ricevetti [nel 1990, alla vigilia della presentazione della legge Mammì] mantenendo un atteggiamento doverosamente istituzionale. Lui invece non smise un attimo di scherzare e far battute, cercando in ogni modo di accattivarsi la mia simpatia. Alla fine, con sguardo impassibile, gli dissi solo che avrei tenuto in debito conto le sue parole. Un commesso aveva appena aperto la porta per accompagnarlo all'uscita, quando accadde l'incredibile. Berlusconi mi s'inginocchiò davanti e, baciandomi la mano, mi disse: «La prego, ministro, non rovini me e le mie due famiglie!». (Oscar Mammì)
- Ma guarda un po', sono qui con l'uomo più potente d'Italia, il più acclamato, una cena che tutti m'invidieranno e mi viene una gran tristezza. Quest'uomo mi sembra così solo! (Mike Bongiorno)
- Ma il calcio italiano non è più bello. Come per tante cose in Italia, Silvio Berlusconi ha le sue colpe. Quando era Primo Ministro, l'Italia è divenuta un paese in cui i suoi elettori e coloro che l'odiavano avrebbero guardato la squadra di Berlusconi, il Milan, battere gli avversari sovvenzionato dal governo di Berlusconi sui canali a pagamento di Berlusconi, in una lega diretta dal suo braccio destro Adriano Galliani, e poi guardava gli highlights sui canali gratuiti di Berlusconi. La sola cosa che Berlusconi non ha fatto è stata una legge per rendere gli stadi più sicuri. (Simon Kuper)
- Mi aspetto da Berlusconi che vada a fare le telepromozioni. Tra poco venderà tappeti in televisione. (Romano Prodi)
- Mi aveva colpito la prima volta che mi aveva parlato di una cosa come se fosse stata vera e vera non era. Devo dire che per me negare la verità conosciuta vuol dire chiudere totalmente la possibilità di dialogo. (Oscar Luigi Scalfaro)
- Mi è simpatico. Non nega se stesso, parla un linguaggio franco, non si è piegato alle forche caudine dell' ipocrisia. Ma non è un leader politico. È un miliardario che investe i suoi denari nella politica. (Jean-Marie Le Pen)
- Mi ha detto che sono un grande comico. Gli sono molto grato: per questo e per aver perso le ultime elezioni. (Paolo Villaggio)
- Mi piace molto. Trovo che sia un grande uomo, molto giovane ancora, che potrà svolgere - e che svolge già un ruolo importante, non solo in Italia, ma nel mondo. (Robert Maxwell)
- Mi piace scoprire l'identità bambina di ciascuno. Berlusconi ha una forte identità bambinesca. È tesi condivisa che a tre anni il bimbo diventa professore, è l'età in cui si ha la maggiore capacità di governare le relazioni interpersonali… è l'età anche in cui si apprende la manipolazione. (Luciano Sardelli)
- Mi piacevano gli uomini di cui si era circondato. Oggi no. I suoi ministri sono spesso modesti. Poi in Forza Italia. Bondi, Cicchitto. Un relitto craxiano.(Carlo Caracciolo)
- Mi sento uno straniero negli anni zero | il vostro Cavaliere non mi sembra un condottiero | ruba, fotte e dà la colpa ai comunisti, | i ministri vanno a troie, | le troie fanno i ministri. (Club Dogo)
- Mi spaventa che Berlusconi possa allo stesso tempo possedere i media e guidare il Paese. È un uomo imbarazzante. Da noi non potrebbe mai succedere quanto accade politicamente da voi. (Kirk Hammett)
- Mi stupisce vedere come i legami con un criminale come Putin non abbiano scalfito l'immagine di Berlusconi e Salvini agli occhi dell'opinione pubblica italiana. Berlusconi è stato una fonte d'ispirazione per Putin, come Putin lo è stato poi per Orbán e per Salvini. Tutti condividono una caratteristica: la grande abilità nel manipolare l'informazione per restare al potere. (Sergej Gurijev)
- Milanese, quarant'anni, laureato in legge, cavaliere del lavoro, Silvio Berlusconi è un self-made man, e del self-made man ha le astuzie, le ubbìe, gli slanci, le diffidenze. Non è partito dall'ago, ma quasi. E ora progetta e costruisce città.
Causier icastico e sanguigno, è un lottatore nato, a suo agio in qualunque lizza. Anche la stampa di sinistra, non certo tenera con gl'imprenditori, lo tratta con rispetto, lo pizzica con garbo. Molti lo considerano «l'uomo nuovo» dell'imprenditoria italiana. Un famoso banchiere ha detto di lui: «Possiede l'umanità di Borghi, la fantasia di Mattei, la grinta di Monti».
Certo, è uno che non si ferma mai, e mai fa fermare chi ha la ventura – o la sventura – di stargli accanto. Dove voglia arrivare lo ignoro. E, forse lo ignora anche lui. (Roberto Gervaso) - [Parlando al procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo] Negli anni '70 mio nonno aveva messo i soldi nell'edilizia al nord. Il contatto è col signor Berlusconi, glielo dico subito. (Giuseppe Graviano)
- Nel nome di Dio e dell'Italia, dimettiti!
- In the name of God and Italy, go![3]
- Nessuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì: perché certo che ha segnato la storia. Ma lasciando il mondo e l'Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la Mafia via Dell'Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti alla menzogna come metodo sistematico, dall'interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, B è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile. (Tomaso Montanari)
- Noi americani siamo messi male con Bush, ma voi italiani con Berlusconi... (Lou Reed)
- Noi in liquidazione? Berlusconi confonde i desideri con la realtà, ormai vive in un'altra dimensione. A volte lo guardo e mi sembra un uomo di plastica che vuole farci vivere in un mondo di plastica, ma l'Italia non è così. (Dario Franceschini)
- Non ha mai agito come piduista. In tutti i volumi della commissione non è mai stato protagonista di nessuna cosa. (Mirko Tremaglia)
- Non molto tempo dopo la mia trasferta in Italia, Berlusconi incontrò Putin. Li vidi in televisione abbracciarsi e baciarsi e lì compresi che ero stato usato. Che Berlusconi era un piccolo bugiardo, degno della stessa considerazione che si dà al proprio cagnolino cui si dà da mangiare sotto il tavolo. Io avevo dato le prove alla Commissione che Putin controllava la Russia con gli eredi corrotti del Kgb e Berlusconi cosa faceva? Baciava Putin. Evidentemente aveva scambiato le mie informazioni con dell'altro che non conosco. Berlusconi dimostrava di essere come Putin. La stessa cosa. (Aleksandr Val'terovič Litvinenko)
- Non odio Berlusconi. Si trucca e mette pure i tacchi. (Vladimir Luxuria)
- Non si può escludere che Salvini abbia ragione, quando accusa Berlusconi di essersi mosso nella battaglia di Roma spinto da motivi "aziendali", perché Mediaset avrebbe bisogno della benevolenza di Renzi. Non sarebbe del resto la prima volta che l'ex Cavaliere confonde il bene delle sue aziende con il bene del paese. (Antonio Polito)
- Non sono io ad essere berlusconiano ma Berlusconi ad essere feltriano. (Vittorio Feltri)
- Nonostante in una sentenza definitiva ci sia scritto che Silvio Berlusconi ha mantenuto e rispettato almeno dal 1974 al 1992 quei patti stipulati con Cosa Nostra grazie all'intermediazione di Dell'Utri ancora oggi questa persona esercita un ruolo assolutamente importante e assume ruolo decisivi nella politica nazionale anche di stretta attualità. (Nino Di Matteo)
- Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. (Vittorio Mangano)
- Per quanto riguarda la vita politica Berlusconi è una novità assoluta. (Bettino Craxi)
- Permettetemi: credo che dobbiamo tutti rallegrarci se in questa legislatura avviene un fatto politico che riannoda fili slacciati: domani per Forza Italia interverrà il presidente Silvio Berlusconi che torna in Senato dopo essere stato allontanato in un periodo storico fatto di invettive personali, di veleno, che non vogliamo più veder ripetere. Si sana una ferita della democrazia. (Alessandro Cattaneo)
- Però Berlusconi in certi momenti è un grande. Come quando ha detto quella cosa stupenda: «Sì, è vero, Ruby l'ho pagata, ma solo per evitare che facesse la prostituta». Io mi aspettavo che lei dicesse: «Sì, gliel'ho data, ma solo per evitare che andasse con le prostitute». Capite? L'ha pagata per non farle fare la prostituta. È come pagare un piastrellista, ma senza farti fare il bagno. (Maurizio Crozza)
- Proporre alleanze che vadano dall'estrema sinistra fino a Gianfranco Fini, rappresenta l'unica vera chance di sopravvivenza per il premier: tutti assieme contro di lui, così da farlo rivincere per l'ennesima volta. (Matteo Renzi)
- Quando Berlusconi mi chiamò per darmi la guida di Raidue, non mi chiese niente. (Massimo Liofredi)
- Quando finirà il Governo Berlusconi un vasto indotto di comici, giornalisti, spettacoli teatrali, intellettuali ed editori avrà un crollo. Tutti quelli che vivono alle spalle del berlusconismo faranno fatica a ricostruire una macchina, se non del fango, dello schizzo. (Piero Chiambretti)
- Quando mio padre mi parla di lui, è il 22 luglio 1998. Sono io stesso a sollecitarlo, perché quel giorno si leggeva di Umberto Bossi che diceva che Berlusconi è mafioso e che viene a Milano con i soldi mafiosi. Mio padre mi dice a quel punto che Berlusconi è la più grossa vittima della mafia, ma – aggiunge – soggetti vicini a lui sono a conoscenza di situazioni antecedenti alla sua discesa in campo e riescono ad influenzarne le scelte. (Massimo Ciancimino)
- Quando sento Berlusconi prendere questa cosa alla leggera e scherzare sul fatto che Obama è "sempre abbronzato", mi fa strano. Lo si metterà sull'umorismo... Ma spesso, sono molto felice di essere diventata francese. (Carla Bruni)
- Quel che gli hanno fatto è indegnissimo. Se fossimo andati a rompere i coglioni a Giovanni Gronchi, a vivisezionare la sua vita come fosse Liz Taylor e a tampinarlo sotto le lenzuola, sarebbero uscite le stesse cose. Ero amico di tutti i paparazzi di Roma. Non c'è politico che non abbia avuto il suo Bunga bunga. (Leopoldo Mastelloni)
- [Nel 2008] Rifiuta costantemente i consigli strategici del suo ministro degli esteri [Franco Frattini], demoralizzato, privo di risorse e sempre più irrilevante, a favore dei suoi sodali d'affari, molti dei quali sono profondamente implicati nella politica energetica russa verso l'Unione Europea. (Ronald Spogli)
- S'è sparsa voce che ce l'ho con lui, mica vero. Anzi, sta contribuendo, un po' alla volta, a chiarire l'identikit dell' allenatore del Milan. Devotamente leggendo l'accademia di Brera, venerdì, ho appreso che, propostagli la candidatura-Bagnoli, Berlusconi ha obiettato "è comunista". Chissà se è vero, certo mette malvolentieri la cravatta. (Gianni Mura)
- Sarebbe quasi scontato ripercorrere la folgorante carriera politica del senatore Berlusconi, ma ricordiamo un po' di fatti. Tessera n. 1816 della P2, celebre loggia massonica illegale ed eversiva, alcune decine di leggi ad personam o «ad aziendam» fatte approvare negli ultimi venti anni da questo Parlamento per schivare le sentenze dell'ultimo minuto e ora una condanna a quattro anni per frode fiscale, grazie ad una legge votata per ironia della sorte, proprio dal suo partito. Ma il senatore Berlusconi, con tutto il rispetto, è solo il passato. Buona galoppata verso casa, Cavaliere! Le piacerebbe continuare ad affrontare i suoi processi da senatore o, come un tempo, da Premier! Stavolta niente più lodi Alfano, niente più legittimi impedimenti. Forse il PD ci farà persino il regalo, per una volta, di non farvi più da spalla, come in passato... presentando, che so, un lodo Letta. [...] Non potremo dire che ci mancherà, semplicemente perché non c'è neanche oggi: considerando il 99 per cento delle sue assenze, è già un evento vederla tra noi, alla faccia della responsabilità verso il Paese! Sì perché voi eravate il Governo dei responsabili, ma ve ne siete responsabilmente fregati dell'aumento dell'IVA al 22 per cento; ve ne siete consapevolmente dimenticati della tanto sbandierata abolizione dell'IMU sulla prima casa che noi avevamo proposto in alcuni emendamenti ai quali PdL, PD e SCpI hanno votato «no». (Paola Taverna)
- Se Berlusconi fosse diventato presidente della Repubblica ci sarebbe stata una svolta straordinaria per questo Paese. (Denis Verdini)
- [Sul "cattivo gusto" dei produttori cinematografici e sullo "spettatore medio"] Se deve essere un Berlusconi a fare i film per questo pubblico, la razza degli autentici creatori è destinata a scomparire. (Jean-Luc Godard)
- Se per tenere a bada la sinistra, i maneggioni e gli spreconi devo pagare il prezzo di un capo di governo che tocca il sedere alle signore, non ho esitazioni. Meglio un vecchio porco, di tanti giovani ipocriti tipo Fini. (Maurizio Belpietro)
- Se poi Berlusconi, grazie a una amicizia che abbiamo, mi apre le porte di casa e mi fa vedere le foto di famiglia certo che le pubblico, perché la famiglia Berlusconi ha sostituito nell'immaginario collettivo la famiglia Agnelli. E infatti ogni volta che pubblico Berlusconi vendo più copie, sarei un idiota se non lo facessi. (Alfonso Signorini)
- Secondo me è stato perseguitato dai magistrati. È una magistratura che ha giocato sull'uomo, come anche in altri casi, diciamocelo. Questa magistratura per certi versi la amo, per altri la critico. È venuto il momento in cui tutti coloro che hanno giudicato Berlusconi si facciano un serio esame di coscienza su quello che ha fatto. (Antonio Mazzi)
- Si è abbattuto sul calcio trasformandolo da sport di città a spettacolo televisivo. Il suo Milan lo paragonerei agli Harlem Globetrotters, e lui al capo del Madison Square Garden. Donadoni è stato il primo pezzo che ci ha strappato. L'Atalanta era nostra assidua fornitrice da un sacco di tempo, e quello fu un segnale chiaro, un segno forte: di svolta drastica, di cambiamento radicale. Nulla, e nessuno, sarebbe rimasto come prima. Ciò premesso, ho applaudito e invidiato il suo Milan. (Gianni Agnelli)
- Si finge che il potere prima di Berlusconi sia sempre stato immacolato da giudici e amanti, da corrotti e mignotte. E si finge che il Paese sia paralizzato, che la giustizia sia a terra, che la democrazia sia finita, a causa del legittimo impedimento voluto dal governo Berlusconi. La verità è che la giustizia in Italia ha un record europeo di ingiustizia e di insolvenza; che ogni potere politico in Italia ha avuto inchieste giudiziarie, e per vicende e comportamenti legati alla vita pubblica e non alla vita precedente di imprenditore privato, come il caso di Berlusconi. E che tra sesso e potere c'è una relazione stretta, antica e trasversale. Ma l'ipocrisia clericale è fingere scandalo, mostrarsi indignati perché improvvisamente la giustizia, il buon governo, l'onestà sono spariti in un Paese che vive da svariati decenni con una giustizia da schifo, con governi brevi, storti e malcavati, e con una disonestà intellettuale ma anche politica e giudiziaria come regola di vita.[4]
- Sia chiaro: la mia umana simpatia va più a Berlusconi che a chi l'ha sostenuto, perché lui non aveva scelta che essere se stesso, dichiarativamente e senza mai infingimenti, così sé, così bidimensionale e senza profondità e altra prospettiva che quella della propria piatta fisiologia che io ho spesso pensato che sarebbe lui il primo a non notare alcuna differenza con il giorno prima se il giorno dopo si svegliasse morto, si sveglierebbe morto e inizierebbe la sua giornata come al solito. Quanti lo hanno sostenuto no, una scelta restava loro fuori dalla geneticità coattiva che contraddistingue Berlusconi e lo muove e lo predestinava a essere sé e nessun altro che lo volesse o no – e lui lo voleva. Se gli eterni Bambini e le Bambine di Silvio Gesù avessero osato prendersela questa scelta, Berlusconi non avrebbe fatto scialo dell'Italia per ben due decenni e del prossimo a venire solo a causa del tasso d'interesse ormai greco toccato dai buoni del tesoro italiano, e non mi sto riferendo ai soli politici della maggioranza e della minorata minoranza clerical-fascista-familista quanto i suoi oppositori apparenti, ma a chi l'ha votato e a chi ha votato il partito più magna a ufo e nullafacente e cialtronesco e costituzionalmente ignorante a memoria d'uomo, la Lega Nord. (Aldo Busi)
- Signor Cavaliere, noi due non ci amiamo si sa. Ma il comportamento che quella gente tiene verso di Lei è così incivile così insopportabile così ributtante quindi offensivo per la libertà e la democrazia che a portarvi un benché minimo e involontario contributo mi vergognerei. (Oriana Fallaci)
- [Commentando l'affermazione di Berlusconi sul Governo "troppo rosa" e "difficile da gestire" di Zapatero] Silvio Berlusconi avrebbe bisogno di uno psichiatra [...] anche se non so se sarebbe efficace, servirebbero molte sedute. (Bibiana Aído)
- Silvio Berlusconi è entrato in politica per difendere le sue aziende. (Marcello Dell'Utri)
- Silvio Berlusconi è stato un politico di destra che, nel calcio, ha fatto una rivoluzione di sinistra. Scrivere di sinistra farà sorridere, ma deve far meditare. «Di sinistra» nel senso di svolta estetica, di visione ricca di sostanza, e non unicamente di sostanze, di ville o di scandali. In smoking e non in jeans. Di gioco e non banalmente di giochi. Di faccia e non semplicemente di facciata. [...] Il Milan di Silvio. Quando lo presentò all'Arena, tra cavalcate delle Valchirie ed elicotteri battenti, ci demmo di gomito, ridemmo di lui, e non solo con lui. Ci sembrava, pur così Paperone e così bauscia, il comandante dell'esercito di un atollo piccolo piccolo. Prossimo a essere inghiottito dall'alta marea della presunzione, dell'arroganza, della concorrenza. Viceversa, era l'ammiraglio della Sesta flotta. Il suo Milan. Quel Milan. [...] Sua Emittenza straparlava di mission, di spettacolo, di «giuoco» avvolgente e divertente, di vincere e convincere. Fu di parola. Il Milan di Arrigo (Sua Intensità), il Diavolo di capitan Franco Baresi e Paolo Maldini [...], l'orchestra dei tre olandesi [...]. Gli piaceva l'informazione, faceva le formazioni, e prima di credersi Dio – in anticipo su coloro che tale lo avevano considerato fin dalle epifanie di Milanello – ha segnato e trasfigurato lo sport. [...] L'Europa e il Mondo si inginocchiarono, rapiti. Noi, naturalmente, ci scannammo: chi coglieva, in quella cesura, la scintilla dell'idea; e chi, viceversa, il profumo, il colore e il peso dei soldi. Esclusivamente quelli. Perché sì, come gli emiri oggi, Silvio spendeva e spandeva: solo che le figurine dei suoi album rispondevano non tanto ai capricci del caudillo, ma anche a un progetto condiviso con l'allenatore. Carica e ruolo che il Berlusca ha spesso avocato a sé. Era il calcio dei ricchi, il suo. [...] Potevano costruirlo tutti, quel Milan lì, voglio dire una squadra così diversa, così lontana dallo zoccolo filosofico del Paese. Così di rottura. Lo edificò lui. (Roberto Beccantini)
- Silvio Berlusconi mi ha chiesto di farlo campare fino a 150 anni. Lui pensa che arrivando a 150 anni metterà a posto l'Italia. Matusalemme quanti anni ha vissuto? 969. Poi le generazioni si sono stabilizzate sui 120 anni di media. Noi possiamo tornare a questa media. La scienza ci aiuterà. La scienza non la ferma nessuno, nemmeno la Chiesa. (Luigi Maria Verzé)
- Silvio deve uscire di scena nel modo giusto, non può essere travolto dal ridicolo. Deve smetterla di raccontare barzellette oscene: non gli fanno onore e non fanno ridere. (Stefania Craxi)
- Sono certo di non offendere la verità affermando che contro il crimine organizzato solo Benito Mussolini ha fatto meglio di Berlusconi. (Mario Landolfi)
- Sono stanco di ascoltare gli stessi slogan, le medesime promesse vane, la solita litania di numeri, di spese miliardarie senza coperture, di frasi pensate per compiacere la gente anziché dirle la verità. Dalla politica ho avuto moltissimo. Perché dovrei ingaggiare una battaglia al fianco di una persona in cui non credo più? (Pier Ferdinando Casini)
- Su Sky devo essere bello quindi verrò un po' truccato. Sono stati Murdoch in persona e anche il figlio, PierMurdoch a volerlo. E mi hanno anche detto di tenere questo ciuffo pesante per fare rabbia a Berlusconi. (Fiorello)
- [Sul Popolo delle Libertà] Un partito che al suo centro ha Silvio Berlusconi. (Denis Verdini)
- Tra gli umani da sempre l'accoppiamento con gli animali è in voga, basta pensare ai pastori con le loro pecore, gli alpini con le mule, ai pescatori con i polpi (animali senz'altro più pratici delle cozze che si chiudono nel momento meno opportuno), e infine a Berlusconi con gli italiani. (Giobbe Covatta)
- Trovo molto strano che uno come lui possa essere un leader politico. All'estero dicono tutti la stessa cosa: nessuno può credere che sia davvero lui il premier. (Matthew Bellamy)
- Tu che pensi, che immagini, | tu che trasformi la realtà in sogno, | esprimi il desiderio di esserci, di resistere. | Tu che hai voglia di dare, | vedi un universo senza argini e confini, | un mondo che crede nel progresso. | Tu che ami, tu che semplicemente sei. (Lory Del Santo)
- Un pezzo importante dell'opinione pubblica, o se preferite di quel ceto medio riflessivo di cui ha tanto parlato Paul Ginsborg, è annichilito dal possibile (anzi probabile) ritorno del Cavaliere. Walter Veltroni ripete sempre più spesso che bisogna chiudere la stagione dell'odio. In realtà a caratterizzare la politica italiana non è l'odio, ma la paura. Berlusconi più che odiato, è temuto. Per questo sarebbero necessarie una serie di regole (dalla legge sul conflitto d'interessi, a quella sull'emittenza televisiva, solo per citarne due) in grado di impedire soprusi da parte di chiunque si trovi al governo. Solo così i cittadini si sentirebbero più garantiti. Invece l'unica riforma fin qui approvata dal centrosinistra, quella sull'ordinamento giudiziario, ha moltiplicato le possibilità d'ingerenza da parte dell'esecutivo sul potere un tempo indipendente della magistratura. E la paura, di giorno in giorno, aumenta. (Peter Gomez)
- [Su Berlusconi come presidente del Milan] Un presidente ricco e con una gran voglia di vederci vincere. Quando sta in mezzo alla gente sa essere piacevolissimo. L'ho sentito cantare una canzone in francese: ha anche una bella voce. (Ruud Gullit)
- Una della meravigliose qualità di Silvio Berlusconi è che non avendo opinioni, le ha tutte. È contemporaneamente filo americano e filo russo, sta con l'Europa, ma sta anche con i celti orobici della Lega che sono contro. È amico contemporaneamente dei cinesi e del Dalai Lama. Ai vertici internazionali difende i diritti umani. Ma se li scorda quando atterra a Tripoli per finanziare con 5 miliardi di euro la dittatura del suo amico Gheddafi. È per "il ritorno all'etica nella finanza". Ma ha preteso la depenalizzazione del falso in bilancio per scampare a un po' di processi. [...] Una volta l'ingegner Carlo De Benedetti, di ritorno da Londra dove aveva incontrato il primo ministro Tony Blair, raccontava lo stupore del leader britannico per il perenne sorriso di Silvio ai tavoli delle consultazioni: "È sempre d'accordo su tutto. Non chiede mai nulla". Ma a pensarci bene: perché non dovrebbe sorridere, visto che gli stiamo dando (e si sta prendendo) tutto? (Pino Corrias)
- Una volta a Palazzo Chigi, Berlusconi mi disse: "Marco, tu mi odi. Lo capisco da come mi guardi". Io gli risposi: "Ti sbagli. Dal punto di vista personale mi sei simpatico, come imprenditore ti ho sempre ammirato. Il problema è che non condivido nessuna delle tue idee politiche. (Marco Follini)
- Una volta nel 1994 incontrai Silvio Berlusconi e cercai di spiegargli che fare politica significava fare gli interessi degli altri e non i propri. Non ebbi successo. (Mino Martinazzoli)
- Una volta tanto si chiede al premier di pensare solo al Paese. (Ferruccio de Bortoli)
- "Vedrai" mi diceva sicuro il mio compagno Giovanni che di libertà molto aveva studiato e molto sapeva "vedrai che un giorno di Berlusconi rimarrà soprattutto il ricordo dell'uomo che tolse la parola a Enzo Biagi". Aveva capito che fra tutte le ferite che gli anni del cavaliere avevano dato alla cultura e alla politica del nostro paese, quella inferta al pluralismo dell'informazione colpiva non solo l'essenza stessa della nostra delicata democrazia, ma soprattutto i sentimenti della gente, che aveva ormai identificato in Biagi l'uomo, il giornalista libero e scomodo, che criticava sorridendo, che si opponeva con la forza delle idee e non con le grida della superficialità. Che usava parole semplici e antichi detti popolani per fare a pezzi le falsità dei nuovi slogan pubblicitari. (Sandra Bonsanti)
- [«È vero che agli inizi girava negli studi?»] Veniva a trovarci in azienda, parlava con tutti, ci coinvolgeva e ci raccontava come andavano le cose. [...] Sicuramente amava quello che faceva, ci trasmetteva una carica incredibile e ci spiegava anche le difficoltà. Ci dava suggerimenti, diceva che dovevamo stare uniti. Si riuniva con tutti, anche con i grandi appena passati dalla Rai a Mediaset: Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Mike Bongiorno. È stato un grande imprenditore, si ricordava di tutto, i nomi, le problematiche delle persone. Anche i compleanni. Una persona di rara generosità e simpatia. [«Raccontato così, un uomo quasi perfetto»] Qualsiasi cosa si possa pensare comunque ha dato lavoro a migliaia di persone, ha rischiato ed era più intelligente di altri. In quegli anni ha fatto quello che poteva fare: ha costruito un'azienda. (Gabriella Golia)
- Volete capirlo sì o no che, da quando è arrivato Berlusconi, il premier lo decidono gli italiani e non i poteri e le congiure di palazzo? (Roberto Maroni])
Citazioni in ordine temporale.
- Non vorrei che dopo Berlusconi venisse fuori Chávez. O il parlamento riprende il suo ruolo o non c'è libertà per nessuno.
- Vedo che il terzo polo è stato battezzato con una certa urgenza per respingere le sirene berlusconiane. Li capisco, il timore è fondato. Ma se puntano a un ruolo di condizionamento del centrodestra presto dovranno convincersi che è un'illusione. Berlusconi non tratta, compra. L'idea stessa di un Berlusconi condizionato è un ossimoro.
- Berlusconi non può prenderci tutti per imbecilli e sono vergognose e inaccettabili i suoi attacchi alla magistratura. Davanti a Berlusconi Ben Ali ci fa un baffo. Da Berlusconi non possiamo aspettarci niente. Ci vuole un moto dell'opinione pubblica perchè non tutti gli italiani sono come lui. Dobbiamo scrollare la pianta perchè quelli stanno attaccati come una cozza allo scoglio.
- Se Berlusconi facesse un passo indietro per ogni inchiesta che lo coinvolge, sarebbe già ad Ancona.
- [Dopo le dimissioni di Berlusconi] Oggi è il giorno della liberazione dell'Italia.
- [Riferendosi a Berlusconi] Smacchieremo il giaguaro.
- Berlusconi. L'Unto del Signore, un istinto preciso, non si sa per che cosa.
- Berlusconi però è uno che reagisce bene, anche quando c'ha i processi. È uno di carattere, bisogna ammetterlo. Anche questo processo sui fondi neri alle Fiamme Gialle che c'ha ora con Gherardo Colombo farebbe paura a tutti. Ma lui ha dichiarato ai giornali: "No, no, sono tranquillo, sono sereno, la notte dormo come un bambino". Cioè si sveglia ogni tre ore e piange.
- Mina non si è fatta più vedere ed è diventata un mito, manda solo video [a Sanremo] come Bin Laden. Silvio, non ti devi far più vedere. Ogni tanto manda una canzone con Apicella. La canto io. Silvio, ti prego, diventa un mito. Come Dio, che non si vede mai.
- Secondo me si presenta proprio strafottente anche davanti a Dio, ma proprio là co... "Buongiorno, collega". "Come collega? Chi è, Buddha?". "No.". "Allah? Manitù? Tex Willer? [...] Ma chi è lei?". "Io sono Silvio Berlusconi, e lei chi è?". "Come chi sono io?Io sono Dio, io sono Colui che è! E lei?". "E io sono colui che... che ha."
- Uno solo preoccupato, Silviuccio Belusconuccio, nella su' villa di Arcore: "Ma li mortacci de Pippo, mi hanno messo in galera tutti gli amici mia, mortacci sua! E mo' come faccio? E mo', con tutti i debiti che c'ho? M'hanno messo in galera Bettino, che è il migliore amico mio, e tutti gli amici mia in galera! E mo' 'ndo vado? Veronica, famo un partito!". [...] E fece il partito [Forza Italia], quello... Quando mandò la videocassetta a reti unificate, dove era proprio disperato, la bugia era proprio spudorata, dove promise mari e monti perché era disperato, doveva vincere per forza: "Italiani, io vi do... Vi abbasso le tasse, ve le levo proprio, vi do un milione di posti di lavoro, vi trombo la nonna, vi pulisco il bagno, vi... porto il cane a fare i su' bisogni."
- Anche se a volte mi è capitato di non essere in sintonia con il pensiero e le azioni politiche di Silvio Berlusconi, non per questo sono una cattiva figlia, e non per questo amo meno mio padre.
- Lui riesce ad arrivare alla pancia e al cuore delle persone che parlano la sua lingua. Estrae il sentimento come una popstar, ha una spontaneità impressionante: sa sentire con l'altro. Ed è un conquistatore: anche i suoi detrattori alla fine ne sono un po' ammaliati.
- Penso solo che quelle che mio padre chiama pubblicamente "debolezze" abbiano inciso sulla sua vita privata, ma anche sulla vita politica. Il mio dispiacere a volte diventa più forte perché non credo che Silvio Berlusconi premier meriti certi trattamenti. Ha fatto molto e bene per il Paese, si è speso con passione, con orgoglio, e ha conquistato importanti obiettivi.
- Berlusconi governa il Paese dalle sue centoquarantasette stanze di Arcore e parla al popolo come l'erede dei Borboni.
- Berlusconi non ha fatto un colpo di Stato, è stato eletto democraticamente con il voto degli italiani ma certamente lo ha aiutato l'essere proprietario di tre reti televisive e della casa editrice più importante del nostro Paese. È entrato in politica sopratutto per risolvere alcune questioni personali che lo angosciavano.
- Considero Berlusconi un politico, come dire, un po' di accatto, un signore che ha fatto la politica perché questo gli ha permesso di attraversare un momento di crisi personale. Lo dico perché me l'ha detto lui: mi ha detto che doveva entrare in politica perché lo facevano saltare per aria, e aveva avuto anche delle noie di tipo giudiziario.
- [Sul "decreto-Berlusconi" inerente le televisioni promulgato da Bettino Craxi] In tutta la faccenda, il solo che ha esercitato il suo mestiere legittimamente, e che non può essere accusato che di eccesso di efficienza, è il dottor Silvio Berlusconi, che ha creduto nelle possibilità dei "networks", e si è buttato con una dedizione al limite del fanatismo. È un tipo tanto bravo che è capace di giocare una partita a tennis da solo, e anche di vincerla. Berlusconi ha scelto bene sia i programmi come i protettori: ha comperato quando gli altri vendevano, facendo anche la parte del salvatore. Proprio così. Ha visto davanti a sé la terra di nessuno, e forse c'era chi provvedeva a mantenerla sgombera, e l'ha occupata: dove sta la colpa? Se esistono, e ci sono, responsabilità, sono tutte della classe politica: che per furbizia, per lassismo, per incapacità (o per interesse) ha lasciato fare. Cinque ministri delle Poste non sono stati capaci di un gesto risolutivo o di dimettersi. In ogni parte del mondo, è il codice che disciplina le attività: in questa Repubblica accade il contrario. Prima si agisce, poi si stabilisce la norma.
- Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice.
- Berlusconi è sempre gagliardo come un leone: c'è gente che ancora si lancia addosso a lui. È un uomo che fa miracoli. È uno e trino e lo ha sempre dimostrato. Tocca una persona e gli dà luce, gli trasmette positività, è la storia della sua vita.
- Ha il difetto di amare le donne, ma almeno non è come Marrazzo che va a transessuali, lui è un uomo normale. Anche se bisogna ancora provare il numero esatto di quelle che chiamano sue amanti.
- Io in Berlusconi credevo con un'osservanza quasi religiosa. Sono una fondamentalista berlusconiana.
- Io lo critico in privato perché non faccio parte della schiera dei lecchini che ci sono in Forza Italia e in tutti gli ambiti dove c'è potere.
- Silvio è un esempio di vita un esempio per i bambini per come si comporta con i suoi nipoti, un esempio di lavoro e di sacrificio. Un esempio di vita. Se poi il problema è che gli piacciono le donne, qual è il problema? Lui può insegnare alla gente come si ricostruisce un paese, come si governa. Ieri una signora di 80 anni mi ha detto: "Faccia una carezza a quel fiol, Berlusconi". Questo vorrà pur dire qualcosa.
- Avete capito perché il Berlusconi nemico dei giudici, che assolda gli avvocati per corromperli, che invita a non pagare le tasse, che fa uso disinvolto di smentite, che promette ciò che non può mantenere, che nasconde i suoi affari pericolosi, piace tanto agli italiani? Perché tanti italiani evidentemente sono come lui inclini alle complicità anarcoidi.
- Berlusconi mi mette in difficoltà: non so mai dove comincia e dove finisce la sua recita, non so dove voglia arrivare con il lifting, con la bandana, con le tasse, non so se neppure lui si renda conto di quanto ci prenda in giro.
- Berlusconi vanta i sondaggi che lo danno in risalita. Ma lui è un manipolatore di sondaggi e per giunta è sempre più difficile capire come si divida la gente, se ancora cioè l'uomo di Arcore possa vantare qualche appeal illusionistico.
- La ragione per cui il populista-demagogo Berlusconi piace agli italiani è la stessa per cui, ai loro occhi, il conflitto d'interessi non è una ferita grave della nostra democrazia. Il fatto che egli sia stato al contempo capo del governo e padrone dell'informazione sembra qualcosa di naturale, di normale, qualcosa che tutti vorrebbero praticare.
- Non c'è questione che mi possa trovare d'accordo con lui. L'ho conosciuto tanti anni fa. È solo peggiorato. Faceva l'imprenditore. Si divertiva a convocare qualche centinaio dei suoi sottoposti e a arringarli con un microfono in mano. Si compiaceva di dirne di tutti i colori...
- Non si può dire che Berlusconi sia un fascista: è qualcosa di peggio, un anarcoide piccolo borghese.
- Questo non sa nulla di politica. È solo furbo.
- [Nel 2011] Berlusconi non farà più il presidente del Consiglio, questo è certo, perché al Senato con la presenza del Terzo polo non avrà più la maggioranza.
- [Sui tentativi di Silvio Berlusconi di allargare la maggioranza di governo nel 2010] Con queste operazioni non ha mai avuto fortuna. O non è capace o è sfigato. (Italo Bocchino)
- [Sulle sue dimissioni da vicepresidente della Camera] È stato Berlusconi a chiedere la mia testa.
Citazioni in ordine temporale.
- D'istinto vedo molte analogie fra Obama e Berlusconi. Rompono entrambi gli schemi precostituiti: non sono per nulla ideologici, fondano le loro leadership su un carisma comunicativo personale unico.
- [Sul caso Noemi Letizia] Il presidente del Consiglio ha già risposto: i rapporti con quella giovane ragazza sono stati basati sulla purezza, sulla correttezza. Questa è l'unica risposta che Silvio Berlusconi doveva dare e ha dato.
- Io conosco Silvio Berlusconi da quasi vent'anni, ho lavorato con lui nella vita privata, gli sono stato accanto nella vita politica, credo di conoscerlo bene. È una persona, come tutti gli italiani hanno ormai compreso, che ama la vita, è una persona generosa, è una persona che rispetta tutti: questo è il Silvio Berlusconi che io conosco, io posso testimoniare su questo, e questo è il Silvio Berlusconi persona che conoscono gli italiani. Questo dovrebbe bastare.
- [Sul lodo Alfano] Ogni giorno sono stupefatto dalla determinazione, dal coraggio e dalla forza morale che il Presidente del Consiglio esprime di fronte a quello che di sconcertante accade da quasi 20 anni in questo sventurato Paese. Dobbiamo sapere tutti che senza di lui, senza la testimonianza quasi eroica e certamente commovente che offre al servizio della libertà, della democrazia e dello sviluppo dell'Italia, saremmo tutti privati della possibilità di guardare al futuro con un minimo di speranza.
- Berlusconi è stato brillante all'opposizione ma deludente se non fallimentare nell'arte di governare e nel portare a compimento quegli accordi politici che avrebbero cambiato in meglio il nostro paese. Non ha saputo esercitare, quando sarebbe stata opportuna, la sua tendenza al compromesso.
- Berlusconi potrebbe essere paragonato al Conte Ugolino che nella Divina Commedia divora il cranio dei suoi figli. E questo riferimento culturale è in fondo lusinghiero, perché lo sguardo di Ugolino verso i figli è di disperazione, mentre quello di Berlusconi è quasi intinto di sadismo.
- Il fondatore di Forza Italia non crede in nulla, proprio in nulla. Tutto risponde ai suoi interessi contingenti siano essi di natura politica o siano quelli delle sue aziende. Ed è sempre stato così in questi vent'anni. Con il risultato di un nulla di fatto, beninteso per l'Italia e gli italiani. Anzi con il risultato di continuare a fare del male a questo sventurato nostro paese.
- – Chissà se anche questo albergo è suo...
– Suo, di chi?
– Suo! Del presidente... presidente Berlusconi. Che è?
– Io l'ho votato.
– Chi?
– Berlusconi.
– C... cioè?
– Perché? Per chi dovevo votare, scusa?
– Va bene!
– Va bene?
– Ma certo! [...] Ma fammi capire l'hai votato così l'ultima volta anche... diciamo... come voto di protesta?
– No, l'ho votato sempre.
– Ah, cioè fin dall'inizio? Dal '94?
– No, dal '94 no, perché non ero maggiorenne e non potevo votare. Però ho fatto campagna elettorale attiva e penso sia il meglio che abbiamo in questo Paese. (terza stagione) - E meno male che Silvio c'è... | se no la sinistra starebbe al sei perce'... | alla sinistra non è rimasto nien... (Alessandro, terza stagione)
- – Quella sera a Milano, quando hai detto che hai votato per lui...
– Sì?
– Eh, per me è stato un po' uno shock perché... ti ho sempre considerato tra le poche persone intelligenti di questo set. (terza stagione)
- [Nel 1994] Bisogna che si mettano in testa tutti, anche il Berlusconi-Berluskàz, che con i bergamaschi ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto, che sarei arrivato fino in fondo, per avere il cambiamento. E non c'è villa, non c'è regalo, non c'è ammiccamento che mi possa cambiare strada... Berlusconi deve sapere che c'è gente che ne ha piene le tasche e che è pronta a far il culo anche a lui.
- [Nel 1995] Dovrai scappare dal Nord di notte con tua moglie e i tuoi figli e le valigie. Hanno capito che tu sei mafioso.
- [Nel 1997] I vescovoni sono stati arruolati nell'esercito di Franceschiello, l'esercito del partito-Stato. Il caporale in testa è Massimo D'Alema, lo seguono in seconda fila i vescovoni sulla giumenta, dietro ci sono gli stipendiati del sindacato e a debita distanza el conductor Berluscons, a testa bassa con gli occhiali scuri, agganciato alla mangiatoia del nazionalsocialismo.
- [Nel 1995, sul cosiddetto decreto Biondi] Io avevo protestato, dicendo che in materia di giustizia non si può legiferare per decreto. Ma Biondi, che condivideva in parte questa mia posizione, mi spiegò che Berlusconi, allarmato dalla possibilità di un arresto del fratello Paolo, aveva esercitato una pressione enorme perché si varasse un provvedimento del genere. (Umberto Bossi)
- [Nel 1995] Il vero potere Gelli diceva che lo deteneva chi ha i mezzi di informazione e Berlusconi era la tessera 1816 della P2 di cui Gelli era a capo. E prima di Gelli, se ricordo bene, era un principio espresso dal nazista Goebbels.
- [Nel 1994] Onorevole presidente, mi consenta di ricordarle che lo Stato non è lei! [...] E dopo di lei non c'è il diluvio!
- [Nel 1996] Quell'uomo ha fatto tanti imbrogli nella sua vita. Oggi è solo il servo di quel fascista di Fini. Parlare di costituente era un modo per "toccare" la Lega. Noi siamo come Gesù Cristo, guariamo i malati e gli storpi. Berlusconi sa che chi tocca la Lega guarisce e spera di dare di sé l'immagine del guaritore. Berlusconi e Fini sono i figli del dio degenere della restaurazione, questo dio si chiama maggioritario e oggi puntano sul maggioritario e sul presidenzialismo per mettere una pietra tombale sul cambiamento.
- [Nel 2006] Te lo dico in lombardo che è una lingua a cui sono molto affezionato. Dobbiamo farti un grande applauso, tegn' dür, mai molar. [«tieni duro non mollare mai»]
- [Nel 2008] Se Berlusconi mi telefona gli faccio sentire il rumore del mio revolver.
- Berlusconi non può fare il profeta del bipolarismo predicando regole che Dio avrebbe rivelato solo e soltanto a lui e che lo autorizzerebbero a contravvenire alle regole della Costituzione. La Costituzione è quella. Berlusconi pensa che si facciano le elezioni e che i voti siano come azioni che si mettono via. Invece la gente elegge i parlamentari e questi rispondono agli elettori e no a Berlusconi.
- Il premier ha una maledetta paura del mondo femminile. Le barzellette, le piccole volgarità, gli apprezzamenti da bar dello sport sono solo un modo per sfuggire l’impatto profondo con quell’universo. Ma più uno fa il gradasso, più uno tenta di ridurre la donna ad oggetto sessuale più vuol dire che si sente insicuro, incapace di gestire la situazione.
- Io corteggio meglio di Berlusconi: posso dimostrarglielo.
- Silvio è grande. Noi non ci pentiamo di quello che abbiamo fatto di buono con lui, ma lui è il passato, diciamolo forte. Il Paese non regge più e ha bisogno di chi indichi un futuro.
- Silvio ha amato sinceramente la moglie e la rottura è stato un trauma profondo che ha cercato di superare nel modo peggiore. Il bunga bunga è stato la risposta al dolore. Io l’ho ascoltato parlare di Veronica: non la vedeva come un oggetto sessuale, era la donna della vita, la madre dei suoi figli…
- Apprendiamo che Berlusconi si lamenta con Dini accusandolo di aver copiato il programma di Forza Italia del 1994. Strano, mi risultava che fosse Berlusconi ad aver copiato il programma di qualcuno. Un tale che abita in Toscana, Licio Gelli. Vien da dire: chi la fa l'aspetti.
- Forza Italia appare come il partito che in Bicamerale voleva barattare le riforme del Paese con la fedina penale di Berlusconi.
- Senza questo e gli altri processi a Berlusconi, oggi al governo ci sarebbe la Casa della Libertà. Quei 25 mila elettori avrebbero votato a favore di Prodi, sapendo che il suo antagonista non era il delinquente che qualcuno voleva far credere?
- Vorrei sapere se c'è bisogno d'altro per dire che Craxi è stato un affezionato fornitore della Fininvest, pagato profumatamente per dei servigi che tutti ci aspettiamo di conoscere nei dettagli. Infatti la vera domanda è: che cosa ha dato Craxi a Berlusconi in cambio di 15 miliardi di lire? Poiché i versamenti sono stati negoziati da alti funzionari della Fininvest a stretto contatto, nell'ottobre '91, epoca di questi fatti, con Silvio Berlusconi, e tenuto conto dell'ingentissimo importo dei medesimi, ci pare quantomeno strano che Berlusconi non sapesse nulla di queste operazioni finanziarie. Sembrerebbe provato, documenti alla mano, che Silvio e Bettino siano indissolubilmente legati da rapporti che vanno ben al di là dell'amicizia e ben al di fuori della legge che entrambi considerano "inadatta" alla loro condotta politica prima ancora che professionale. Si sgretola la maschera televisiva di Berlusconi e appare l'inconfondibile ghigna dell'uomo di Hammamet.
- A noi non sta bene questo Berlusconi, quello dei pasticci, della sudditanza a Bossi. Vorremmo un Berlusconi diverso, quello che nel '94 prometteva la riforma all'americana delle istituzioni, dell'economia, della giustizia. Se tornerà quello si potrà discutere, altrimenti affonderà e peggio per lui.
- Berlusconi, a parole e a chiacchiere, minaccia la guerra civile contro D'Alema e la sinistra, ma nei fatti sta già preparando, e praticando, il "soccorso azzurro". [...] Ci saranno liberali di destra e di sinistra desiderosi e capaci di opporsi a queste manovre?
- Berlusconi è come Vanna Marchi e Tremonti è come il suo Mago do Nascimento.
- Berlusconi si paragona a Napoleone e Churchill. Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice "Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge" e l' altro, offeso "Ma guarda che io non ti ho dato niente!". Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede.
- Silvio Berlusconi è entrato in politica con 5 mila miliardi di debiti e con le banche che tentavano di strozzarlo; oggi vanta 29 mila miliardi di attivo e figura tra i sette uomini più ricchi del pianeta.
- [Nel 2003] Alle ultime elezioni ho dato il voto a Berlusconi sperando che vincesse con largo margine, così toccava a lui dimostrare se i cinque anni di opposizione lo avevano reso capace di governare oppure no.
- [Nel 2003] Berlusconi è contemporaneamente il padrone del centro-destra e il collante del centro-sinistra. Un suo passo indietro creerebbe problemi ovunque.
- [Nel 2003] Il problema di Berlusconi non è l'eccesso di potere. È il suo contrario. Non ha potere. Non è stato nemmeno capace di difendere i suoi interessi pur avendo cento parlamentari di vantaggio sull'opposizione.
- Tutti hanno potere di interdizione. Berlusconi non vince coi magistrati e i magistrati non vincono con lui. Finisce sempre zero a zero.
- Non abbiamo un amico migliore di Berlusconi, che ha sostenuto sempre con la stessa coerenza tre presidenti, le amministrazioni Clinton, Bush e Obama.
- Tanto le amministrazioni repubblicane quanto quelle democratiche sanno che possono contare sull'Italia e su Berlusconi per realizzare e sostenere i valori che condividiamo.
- Berlusconi ha garantito in Afghanistan un sostegno generoso, ha lavorato in Europa con Sarkozy per la stabilizzazione della Georgia.
Citazioni in ordine temporale.
- La verità è che se non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo Mondadori. (2000)
- Le immagini di piazza San Babila stracolma di gente che lo circonda, e lui che sale sul predellino dell'auto per salutare, mi ricordano l'arrivo di Lenin in Russia a bordo del treno piombato. (2007)
- Le leggi ad personam? Le fa per proteggersi. Se non fai le leggi ad personam vai dentro. (2009)
- Quando una persona che conosci da sessant'anni riesce ancora a stupirti, dev'essere un fenomeno. Io ho conosciuto Silvio bambino all'oratorio, sono diventato suo amico al ginnasio, ma in questi giorni lui riesce ancora a stupirmi. Ha una resistenza alle pressioni quasi sovrumana. (2010)
- Quando deve gasare qualcuno, ha un magnetismo che mi ricorda il Senofonte dell'Anabasi, o i condottieri raccontati da Tucidide. Del resto i leader naturali sono sempre stati molto fisici. Come Mussolini. De Gaulle. O il Fidel Castro che parlava otto ore di fila. (2010)
- La rivoluzione di Berlusconi ha dato un'occasione agli agnostici della politica: uomini sempre rimasti ai margini, esasperati dal politichese e dalle formule astruse, stufi dall'austerità e dal cattocomunismo, naturalmente di destra anche perché considerati dalla sinistra come baluba, ignoranti, stupidi, mentre erano in realtà disimpegnati, un po' egoisti, al limite un po' gretti. Tra loro ci sono quelli che vogliono il Suv e l'orologio firmato, il che non è un male: "Enrichissez-vous!". (2010)
- Berlusconi è fatto per i ruoli operativi. E al Quirinale non sono mai andati i leader, ma figure di compromesso. Berlusconi potrebbe essere un presidente alla Sarkozy; però la nostra Costituzione affida al presidente un compito diverso, per quanto importante. (2010)
- Fini e Berlusconi hanno il dovere di andare d'accordo. Non devono amarsi; del resto neppure Forlani e De Mita si amavano; ma nessuno dei due metteva in discussione l'unità del partito.
- Nella sua testa c'è di finire questa legislatura e poi che se ne occupino gli altri. Credo proprio che abbia deciso di farlo, di lasciare spazio ad altri. (2011)
- Gli sta a pennello l'aggettivo tedesco "folgerichtig", nel senso subrazionale: ha dei riflessi costanti (finto sorriso, autocompianto, barzelletta, morso, digestione); non tollera le vie mediate; sceglie d'istinto la più corta, come il caimano quando punta la preda.
- Il bello dello studiare B., notavo la settimana scorsa, è che le ipotesi analiticamente giuste risultano sempre confermate a opera sua: salta sulla preda, la inghiotte e digerisce, indi ripete l'operazione; fenomeni naturali, come le cacce del coccodrillo o la digestione del pitone. Tout se tient nella sua storia. I paleontologi ricostruiscono l'intero dinosauro da una vertebra. Idem qui. Persi i protettori salta in politica e non perché gliene sia venuto l' estro: impadronendosi dello Stato vuol salvare una terrificante ricchezza in crescita continua; siccome ha la cultura dei caimani, non gli passa nella testa che esistano poteri separati; e non stia bene diluirsi i falsi in bilancio, ai quali risulta piuttosto dedito, o storpiare la disciplina delle rogatorie affinché prove d'accusa spariscano dai processi milanesi, o codificare stramberie utili alla fuga da Milano.
- Sarà sospeso anche uno dei processi inscenati a suo carico "da magistrati d'estrema sinistra": gliel'hanno detto gli avvocati; che male c'è?; un perseguitato politico deve difendersi; e ricuserà il presidente del tribunale, lo rende noto en passant. Ma è puro caso che l'emendamento gli riesca comodo. La ratio sta nell'interesse collettivo. Discorso molto berlusconiano, chiunque glielo scriva.
- Stanno nel fisiologico le metamorfosi lente operate da lunghi esercizi (Freud le chiama forme reattive, Reaktionsbildungen). Qui è innaturalmente fulminea. Tale appariva la conversione del Caimano in homme d'Etat pensoso, equanime, altruista. Impossibile, natura non facit saltus. Nessuno cambia d'un colpo a 72 anni, tanto meno l'egomane insofferente delle regole (etica, legalità, grammatica, buon gusto), specie quando sia talmente ricco in soldi e voti da mettersele sotto i piedi. Era molto chiaro dall'emendamento pro Rete4, in barba alla disciplina della concorrenza, ma i cultori del cosiddetto dialogo perdonano tutto o quasi.
- A me non importa se Berlusconi vuole l'accordo sulle riforme per interesse personale.
- [Nel 1993] Ah-ah! È impensabile che il dottor Berlusconi entri in politica. Deve occuparsi dei suoi debiti. Stia fermo, tanto prenderebbe pochi voti. Non siamo mica in Brasile!
- Berlusconi ha buon gioco, perché veniamo da un periodo di vuoto d'autorità.
- Con Berlusconi dobbiamo riscrivere le regole dello Stato democratico.
- Io di Berlusconi mi fido: credo proprio che sia sincero, quando dice di volere le riforme.
- La caduta della sua leadership mi preoccupa, potrebbe bloccare il processo di costruzione di una democrazia dell'alternanza in Italia.
- Noi abbiamo una forma democratica della leadership: i leader possono cambiare. Mentre la destra italiana da sedici anni è sotto il comando imperituro di Berlusconi. Però vorrei fare osservare che è la loro l'anomalia, non la nostra. Perché Berlusconi, che ha perduto per due volte le elezioni, nel '96 e nel 2006, tuttavia è rimasto a capo della destra, cosa che non avviene in nessun paese democratico. E perché Berlusconi, malgrado che abbia perduto per due volte le elezioni, Berlusconi è rimasto, ormai per quasi vent'anni, a capo della destra? Perché lui ne è il proprietario, non il leader. E quindi questo è un concetto del tutto diverso. Ora, se si pensa che anche il centrosinistra debba avere un proprietario, ci si sbaglia. Siamo un'associazione libera.
- Umanamente, Berlusconi mi è proprio simpatico.
- È bravissimo a vincere le elezioni, ma a governare non ce la fa. Sa come proporsi ma non sa come amministrare.
- Il modello di partito personale che Berlusconi ha inventato alla fine è imitato da tutti. Che cosa stanno facendo se non tanti partitini personali? Il partito di Bossi, il partito di Fini, il partito di Follini.
- Quando Berlusconi disse che in Italia si lavora poco non si rendeva conto che da quando c'è il suo governo sono aumentate in maniera impressionante le ore di sciopero.
- Berlusconi non può far molto, a parte calunniare e mentire, contro chi agisce secondo le regole. Non mi querela perché quando dico qualcosa contro di lui ho sempre le prove. Spero mi quereli per diffamazione. Ma non lo farà.
- Berlusconi oggi è una persona sostanzialmente sola, che cerca di comprare una felicità che non ha. I miei sentimenti sono di humana pietas per lui. E di rabbia per i cortigiani che di lui si approfittano, che ci mangiano, che umiliano ancora di più le istituzioni, coprendosi dietro la sua faccia.
- Berlusconi [...] sta alla politica come Emilio Fede sta all'informazione.
- Certo, Lei, signor Berlusconi, non è un presidente del Consiglio, ma uno stupratore della democrazia, uno stupratore che dopo lo stupro si è fatto una legge, anzi, una ventina di leggi ad personam per non rispondere del suo stupro. Lei non è, come l'hanno definito, uno dei tanti tentacoli della prova... piovra: Lei è la testa della piovra politica che in questi ultimi vent'anni si è appropriata delle istituzioni in modo antidemocratico e criminale, per piegarle ai suoi interessi personali e a quelli dei suoi complici, quelli della setta massonica deviata di cui Lei fa parte. Lei oggi ci ha parlato di una volontà del Governo di implementare la lotta alla corruzione, all'evasione fiscale, alla criminalità economica delle cricche: e che fa, si arresta da solo? O ha deciso di prendersi a schiaffi tutte le mattine mentre si alza e si guarda allo specchio?
- Da Berlusconi un tipico discorso da vero e proprio ducetto: vuole azzerare la Costituzione e diventare il padre padrone della sua nuova azienda 'Italia'. Propone la riforma dei regolamenti parlamentari al solo fine di eliminare definitivamente quel che lui considera un inutile ingombro, ossia l'opposizione; pretende che vengano dati maggiori poteri al premier, cioè a lui, così avrà mano libera su quello che lui percepisce come una zavorra: la democrazia. Dopo il controllo dell'informazione, l'attacco all'indipendenza della magistratura, l'indebolimento del sindacato, ecco il potere assoluto, ultimo tassello per il compimento del piano di rinascita democratica della P2, di cui Berlusconi è un noto affiliato.
- In realtà a Berlusconi non interessa il bene della collettività ma soltanto la sua impunità.
- Io con Berlusconi non ho nulla in comune: mi è bastato vederlo un paio di volte in vita mia per capire che bisogna evitarlo. Lo considero politicamente come l'Aids: se lo conosci lo eviti.
- L'antiberlusconismo è un falso problema. Noi lo siamo perché è lui l'anomalia. Ci accusano di occuparci solo di Giustizia, ma è lui che si occupa troppo di Giustizia, è lui che ha fatto il lodo Alfano, il lodo Consolo, la Salvapremier. [...] Cerchiamo solo di contenere il male.
- Le intercettazioni che loro vogliono limitare ci fanno vedere un capo del governo che fa un lavoro più da magnaccia, impegnato a piazzare le veline che parlavano troppo.
- Più che Videla, Berlusconi è Do Nascimiento.
- Signor Presidente del Consiglio [Berlusconi ndr], anzi signor Presidente Videla, lei è proprio un capo di Governo modello Argentina. Lei ha umiliato e umilia ogni giorno il Parlamento con colpi di mano che violano ogni regola di democrazia parlamentare. Proprio pochi minuti fa, lei ha promosso e realizzato l'ultimo atto provocatore e promotore di una deriva antidemocratica, ovvero la nomina a presidente della Commissione di vigilanza RAI di una persona scelta dalla sua maggioranza. Lo dico a chi ci ascolta in diretta: questa maggioranza parlamentare ha avuto l'arroganza di scegliere anche chi deve rappresentare l'opposizione. Si tratta di un comportamento tipico, appunto, delle dittature argentine.
- Credo che se Berlusconi si trovasse per un momento nelle condizioni in cui da anni vivono circa 600mila persone in Cecenia, beh, non parlerebbe così. Non m'importa come sia chiamata: seconda guerra cecena, come diciamo noi, o operazione antiterroristica, come dice Putin. Quel che m'importa sono i metodi crudeli che vengono utilizzati per piegare la popolazione.
- Non so come si possa dire che sulla Cecenia si diffondono leggende. Evidentemente, il vostro Presidente del Consiglio non è mai stato, laggiù. Perché non di leggenda si tratta, ma dell'inferno.
- Non so su cosa si basi la grande amicizia esistente tra Putin e Berlusconi. So solo che i mass media ufficiali russi ripetono continuamente che Berlusconi è il maggior avvocato europeo di Putin nella sfera di quelli che contano e che hanno potere.
- Solo per Berlusconi [le vittime cecene] sono leggende. Per me sono uomini, donne, ragazzi, con le loro facce e le loro storie drammatiche. Persone che ormai sono a un passo dal trasformarsi in bombe umane.
- Dopo Mani pulite, il vostro paese si è avviato verso profondi mutamenti. Secondo noi Silvio Berlusconi ha bloccato quel processo.
- In Silvio Berlusconi non esiste un singolo problema, ma una accumulazione di problemi. È l'esempio più eclatante di un uomo che ha usato la politica per costruire il proprio impero e per proteggersi dai guai giudiziari.
- Noi sosteniamo il capitalismo, ma in una relazione corretta con la democrazia. Lui sta abusando del sistema, distorcendo a suo vantaggio le finalità del potere politico. Silvio Berlusconi viola tutti i principi per cui noi ci battiamo.
- I due [Berlusconi e Dell'Utri] a un certo punto hanno iniziato a mettersi insieme per l'edilizia e le cose [...]. Dopodiché è nata quella che poi è diventata un'azienda [...]. Berlusconi non c'aveva una lira [...] Dell'Utri lo ha appoggiato. [...] L'incontro Dell'Utri c'è tutto capisci il rapporto mafia, mafia, mafia, soldi, mafia, soldi. Dell'Utri era praticamente quello che investiva, allora cosa succede? Qui c'è stato un investimento di soldi mafiosi.
- Prima ero critico, ma adesso comincio ad apprezzarlo. È un baluardo per la democrazia e per l'informazione.
- Un non politico che si occupa del Paese come fosse la sua azienda. A Pratica di Mare ha messo la parola fine alla guerra fredda, l'Ue lo sta seguendo per uscire dalla crisi finanziaria, è stato decisivo per il conflitto in Georgia. La storia riconoscerà la sua grandezza.
- A odiare Berlusconi che cosa ci si guadagna, a parte il fremito e il parossismo che ogni odio gratuito comporta? Niente.
- È un po’ un uomo del vecchio mondo Berlusconi, non ha precisamente, diciamo, un tratto modernissimo - metrosexual, come si dice oggi - per gestire il problema del rapporto tra i sessi. È un cumènda di Milano con tutta una sua filosofia un po’ macha.
- Sì, Berlusconi è entrato in politica per impedire che gli portassero via la roba... Tenta di evitare che gli scippino insieme la sua impresa e la sua libertà di imprenditore.
- A forza di dire - come i suoi apologeti imponevano - che Berlusconi era il centrodestra, si rischia di pensare che, finito Berlusconi, in Italia verrà meno anche l'elettorato che gli (e mi) ha dato fiducia e consenso per tutti questi anni.
- Anche quando ha raccolto un consenso vasto, l'ha sempre fatto contro un nemico: il comunismo, lo Stato inefficiente, i magistrati politicizzati, gli alleati infedeli, i "traditori". Ha alzato muri, mentre oggi si dovrebbero costruire ponti.
- Autocritica è parola che Berlusconi non conosce.
- [Nel 2007] Comportarsi nel modo in cui sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.
- [Nel 2007] Il Cavaliere ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti.[...] Sono il presidente di An, non una pecora.
- Lui, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.
- Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.
- Non l'ho mai sentito parlare con livore. Sì, abbonda in barzellette, ma l'odio mai.
- Quando Berlusconi comprò Mondadori cominciò il bombardamento delle querele di molti personaggi che sognavano una vecchiaia felice. Il ritornello era: "tanto questo paga".
- Questa situazione ha creato una situazione di autocensura nella satira verso la sinistra. Ma se attacchi Silvio Berlusconi diventi un eroe...
- Ancora scolaretto Silvio Berlusconi dà prova delle sue straordinarie qualità vendendo i "pensierini" ai compagni meno dotati. Comincia insomma a manifestarsi in lui quella particolare attenzione verso i più somari che sarà in seguito l'origine del suo successo.
- Berlusconi: un quasi bisnonno che non accetta l'idea di invecchiare.
- Non è vero che se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice. È vero invece che se l'annunciatrice avesse le tette se la farebbe Berlusconi.
- Tre quarti delle menzogne che la Repubblica scrive su Berlusconi sono vere.
- Berlusconi promette un milione di posti di lavoro e ci crede pure, ci crede sul serio, lui. Ma avete mai visto un uomo di Stato che giura sulla testa dei suoi figli? Non lo faceva neanche Bokassa, che di figli ne aveva 75.
- Ha comperato tutto, il Milan, la Standa per metterci la Carrà e anche l'Aids da quando ha saputo che si trasmette facilmente.
- Ma lo avete visto al G7? Era il più piccolo di tutti. Un nanetto così in una società civile lo avrebbero messo a decorare il giardino.
- Signor Berlusconi, lei a chi si sta riferendo quando dice che se vinciamo noi [il Movimento 5 Stelle, alle elezioni europee del 25 maggio 2014] ci saranno disordini? Quali disordini? A chi lo dice? Questo è un pizzino: è Totò Riina che parla ai suoi adepti?
- D'altra parte è giusto, bisogna accettarlo: Berlusconi ha vinto le elezioni, gli italiani le hanno perse.
- Non è colpa dei cittadini se hanno votato Berlusconi, non tutta loro. È colpa di quelli che, potendo, non lo hanno fermato. Non era candidabile, non eleggibile, oppure doveva rinunciare alle sue proprietà. Punto. E quelli che gliel'hanno permesso, mettendo tutti noi in questa situazione di merda, devono rispondere delle loro azioni, dare spiegazioni esaurienti, chiedere scusa e sparire.
- Se b. avesse voluto davvero fare lo spiritoso anziché lo sborone ignorante come al solito, avrebbe detto che lui usa lo stesso fondo tinta di obama.
- Berlusconi è un creativo. Per lui il codice penale è un catalogo di opzioni.
- Berlusconi... è un Re mida al contrario: tutto quello che tocca diventa merda. Silvio, per favore, non toccare più nulla! Tocca Scajola.
- Berlusconi ha una mente fertile. E sappiamo cosa rende fertili le cose.
- La Chiesa è così: finché Berlusconi ha uno stalliere mafioso in casa, va bene. Falso in bilancio, corruzione, leggi ad personam: okay. Se però Berlusconi va a letto con una puttana, allora no, questo non si può fare. Spero che abbiano capito che non esiste una persona più profondamente anticattolica di Berlusconi. I suoi riferimenti sono altri, il suo stesso mausoleo non brilla certo per simbolismi cristiani.
- Berlusconi era un psicofarmaco ambulante, l'antidoto all'ansia diffusa di un paese che pensava di aver perso troppi treni mentre gli altri (perfino l'Est e l'ex Terzo mondo) si erano messi a correre più veloce e che si sentiva per questo inadeguato alla sfida globale, non all'altezza. Ma che problema c'è? Se uno non si sente all'altezza infila i rialzi alle scarpe, rinfoltisce la capigliatura e accentua il maquillage, anche sull'intero paese. È indimenticabile la scena di Berlusconi al G8 di Genova che si occupa di stendere fondali finti sui vecchi (e magnifici) palazzi del centro, mentre i colleghi discutono di relazioni commerciali con la Cina. A uno così l'Italia non poteva che essere grato. L'aveva sollevato dalla paura e aveva sostituito l'incubo con i sogni. Peccato che la paura fosse reale e i sogni no.
- Le altre volte che ho incontrato il più recente uomo della Provvidenza sono meno suggestive ma altrettanto segnate dalla bizzarria. [...] Una convention di Publitalia al Casinò di Montecarlo, dove il proprietario di Canale 5 intrattenne mille venditori sul concetto: "Il cliente, il pubblico, è un bambino di undici anni, neppure tanto intelligente". Non era originale neppure in questo, come nell'idea del "contratto", rubacchiata qua e là. Ricordava la "legge di Barnum". Una volta un giornalista chiese all'inventore del circo moderno di definire la chiave del successo. Barnum lo portò alla finestra del proprio studio: "Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue".
- Silvio Berlusconi è dal principio il nostro Juan Perón, quello che prepara la dittatura attraverso l'assassinio della politica, la scomparsa dell'opinione pubblica, il declino civile, legale, morale ed economico. La progressione è spaventosa. Tutti i giorni, in Parlamento o nelle province dell'impero, passano norme liberticide, xenofobe, poliziesche. Ogni tanto qualcuna rientra, ma per beghe interne o per l'intervento dell'Europa o del Vaticano, ora perfino dell'Onu.
- Tutto quello che nella figura di Berlusconi appariva come vizio intollerabile alla parte più etica, per gli altri, i seguaci, costituiva motivo di identificazione consolatoria. Ecco un uomo ricchissimo che non aveva l'apparenza colta, raffinata, cosmopolita, insomma "straniera", delle grandi dinastie, dei signori Agnelli. Un italiano vero che aveva costruito un'immensa fortuna senza studiare troppo e senza mai confrontarsi con la competizione internazionale. Esperto conoscitore dell'arte di arrangiarsi, trasformista, all'occorrenza massone o socialista o di destra. Uno che parla, ragiona e veste come un commendatore degli anni cinquanta, diffida dell'Unione europea e dell'euro, non nomina neppure per sbaglio Cina e India, e risolve ogni questione di politica estera con una professione di fede nella potenza degli Stati Uniti, come neppure i democristiani del dopoguerra.
- Arrivò a Palazzo Chigi credendo, e facendo credere, che uno Stato si poteva condurre con gli stessi criteri di un'azienda privata. Io su questo avevo avuto serie discussioni con lui – non litigi, non ho mai litigato con Berlusconi – gli avevo detto: "Guarda che lo Stato non è un'azienda privata". Lui credeva di potersi comportare a Palazzo Chigi, e con la macchina dello Stato, come si comportava con la sua organizzazione, dove la gente frullava e, se non frullava, lui la cacciava via, com'è giusto che faccia un imprenditore. Ma lui non poteva applicare questi metodi e sistemi allo Stato. Quando si trovò di fronte alla muraglia grigia, sorda e ottusa della burocrazia italiana, che è la peggiore, ma anche la più resistente del mondo, lui rimase senz'armi: non poteva licenziare neanche un usciere. Nel gioco parlamentare lui naufraga perché non è abituato a queste cose. La politica – non dico che sia solo un mestiere – ma è anche un mestiere. Questo mestiere lui non lo aveva.
- Berlusconi, cui nulla riesce tanto bene quanto la parte di vittima e perseguitato. «Chiagne e fotte» dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni di seguito.
- Berlusconi ha straordinarie qualità di imprenditore – coraggio, fantasia, forza di lavoro – che gli hanno valso il successo in tutti i campi in cui si è cimentato. Una sola cosa non gli riesce di fare, il presidente di una società di calcio.
- Berlusconi non ha idee: ha solo interessi.
- Berlusconi ha un sacco di qualità. C'è da dire, ha una grande immaginazione, una grande fantasia; ha un coraggio leonino nel buttarsi nelle imprese; sa trascinare molto bene; è un comunicatore eccezionale, sa accendere i suoi seguaci di entusiasmi eccetera eccetera, mi ricordo che una volta gli dissi: «Io sono sicuro che se tu ti mettessi a fabbricare dei vasi da notte, faresti venire la voglia di fare pipì a tutta l'Italia.»
- È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. [...] È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore.
- È strano: io non avevo mai preso parte alla campagna di demonizzazione: tutt'al più lo avevo definito un pagliaccio, un burattino. Però tutte queste storie su Berlusconi uomo della mafia mi lasciavano molto incerto. Adesso invece qualsiasi cosa è possibile: non per quello che succede a me, a me non succede nulla, non è che io rischi qualcosa, è chiaro. Quello che fa male è vedere questo berlusconismo in cui purtroppo è coinvolta l'Italia e anche tante persone perbene.
- È un uomo d'attacco: se avesse fatto la carriera militare lui non sarebbe diventato né un Rundstedt né un Manstein, che furono i grandi strateghi tedeschi dell'ultima guerra. Lui sarebbe diventato un Rommel o un Patton. Cioè dire: è un generale di slancio e di rottura che, appunto, sullo slancio può compiere qualsiasi cosa. Se lo metti poi a difendere le posizioni conquistate con lo slancio, eh no, lì non ci sta. [...] Non sarebbe uomo di Curia e non è un uomo di pazienza, non è un uomo da guerra di posizione e di logoramento, ecco perché mentre ha dato il meglio di sé nella prima fase della sua conquista politica, è un po' imbarazzato e malaccorto.
- Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino.
- La scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo.
- In quarant'anni Silvio ha trasformato il paese nella repubblica italiana delle banane. Lo ha fatto facilitando la diffusione del virus incurabile della politica berlusconiana. Il suo successo, la tenacia con cui è rimasto in sella nonostante l'opposizione ed i tentativi della magistratura di portare allo scoperto i suoi affari, hanno convinto un po' tutti che questo modo di fare politica, la rete capillare di favoritismi e clientelismo, il riciclaggio della verità, la politica ad personam era l'unica formula vincente.
- Silvio Berlusconi era grottesco e geniale allo stesso tempo, caratteristiche che gli hanno permesso di creare quella che ormai tutti definiscono la politica spettacolo, una forma di degenerazione della democrazia che è diventata la modalità più gettonata di fare politica. Ben prima che Chavez inventasse il suo chat show per ingraziarsi l'audience della popolazione venezuelana, sciorinando falsità e facendo promesse da marinaio, Berlusconi assoggettava il suo impero mediatico ai bisogni ed alla propaganda di Forza Italia un partito ad personam, creato cioè per difendere e promuovere gli interessi di Silvio. Una verità nascosta abilmente dietro una buona dose di populismo ed una politica apertamente e costantemente discriminatoria nei confronti di tutto e tutti.
- Tra le speranze illusorie di chi davvero credeva che Berlusconi avrebbe modernizzato il paese portandolo ai livelli delle grandi democrazie europee e l'orgoglio di chi si identificava nell'immagine casalinga del Silvio vitellone che raccontava le barzellette in Parlamento e risolveva tutto in due risate, l'Italia iniziava a piombare nel buio culturale in cui da decenni è prigioniera.
- Berlusconi ha rovinato tutto quello che poteva rovinare e che aveva creato con genialità e sregolatezza: le tv che avevano innovato la società italiana trasmettono pressoché spazzatura, la Mondadori non ha più i giornali e i suoi libri non sono più rilevanti, al posto del Milan gli è rimasto il Monza.
- Gli occidentali che pendevano dalle labbra della propaganda russa, in Unione Sovietica venivano chiamati «utili idioti», oggi il paradosso è che a guidare questo preciso girone di babbei italiani ci sia l'ex imbonitore della rivoluzione liberale, sceso in campo trent'anni fa perché non voleva vivere «in un paese illiberale».
- Le fioriere ben curate di Palazzo Chigi e le alte uniformi dei picchetti d'onore sono state più importanti dei dossier di Stato e dell'economia italiana, sebbene poi si sia messo velocemente da parte quando la situazione si è fatta incontrollabile anche per colpa sua e abbia cambiato la politica estera italiana da filo araba a filo israeliana e dall'essere l'ultima ruota del carro franco-tedesco fino a diventare quella del più importante alleato europeo degli Stati Uniti dopo la Gran Bretagna.
- Le oscene dichiarazioni berlusconiane contro il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, indicato come il responsabile della guerra in Ucraina e non come la vittima, sono una tragedia nazionale e un imbarazzo perfino per l'attuale, maldestro, governo di destra (senza considerare quanto le parole di Berlusconi siano diventate indistinguibili da quelle di Travaglio, di Santoro e dei pochi nostalgici del comunismo).
- Lui che ha fatto carriera politica denunciando le atrocità del regime di Mosca e pubblicando il famigerato libro nero dei crimini del comunismo è lo stesso che durante una conferenza stampa ha mimato una raffica di mitra contro la giornalista russa, collega di Anna Politkovskaya e di tanti altri giornalisti uccisi dal Cremlino, perché aveva osato fare una domanda irriguardosa a Putin.
- Silvio Berlusconi si contraddiceva perché era vasto, conteneva moltitudini. Era tutto e il contrario di tutto, un bauscia e un libertino, un intrattenitore e un criminale, un imprenditore politico e un politico imprenditore. Era comico ed era tragico, mentiva, mentiva tanto, spesso per il piacere di farlo e molto di più per tornaconto personale.
Citazioni in ordine temporale.
- Quale idea di partito ha il leader del Pdl se è vero come è vero che in quello di cui è padrone non è concepibile pensarla diversamente da lui? Ad un regime autoritario si può arrivare anche con una subdola forma di democrazia e laddove viene si cerca di squalificare il ruolo del Parlamento innestando un rapporto diretto, mediatico, personalista e carismatico con il popolo. È con queste credenziali e con questo modo di concepire la politica che Berlusconi si presenta al cospetto del partito popolare europeo, in cui sta facendo confluire i post fascisti che oggi fanno parte del suo partito.
- [Dopo che Silvio Berlusconi si paragona ad Alcide De Gasperi] È infatti nota la sobrietà di Berlusconi, il suo rispetto per le istituzioni dello Stato e per l'opposizione ma di Berlusconi ammiriamo anche il suo elogio del pluralismo dell'informazione, i toni pacati ed equilibrati dei suoi discorsi politici, il suo interesse per lo sviluppo del Mezzogiorno, la lungimiranza della sua politica estera fatta essenzialmente di pacche sulla spalla a Putin, Gheddafi e George W. Bush. Tutte doti che De Gasperi non aveva e che Berlusconi invece possiede.
- Silvio Berlusconi è un personaggio straordinario, che è riuscito a creare una classe dirigente dal nulla.
- Berlusconi, un santo puttaniere, ma passerà alla storia come uno statista.
- Come maschi italiani tutti pensiamo di essere i migliori imprenditori, i migliori capitani di squadra, i migliori politici e anche grandi amatori. Ecco Berlusconi tutte queste cose le ha fatte bene. Sui successi di Berlusconi si può discutere, ma a letto non ci sono dubbi e come diceva Cossiga: "Gli unici successi o insuccessi che non si possono nascondere sono quelli di letto."
- Finisse anche domani il governo, tratterrei il grande onore di aver collaborato con un uomo onesto, pulito e carico di profondi valori morali: questo è Silvio Berlusconi.
- Naturalmente sosterrò il PdL e darò la preferenza a Silvio Berlusconi, ma solo in quanto mio testimone di nozze.
- Silvio è come Cristo: anche lui fu vittima di una sentenza.
- Abbiamo lasciato troppo tempo da solo Silvio Berlusconi nella sua denuncia dell'asse di ferro fra magistrati e giornalisti di sinistra. E abbiamo lasciato troppo tempo da soli i giornalisti. Giornalisti di pura razza come Feltri, Belpietro, Ostellino, Ferrara, Fede, Rossella.
- Berlusconi è ossessionato da me. Tanto non gliela do.
- Berlusconi mi ha fatto diversi regali: braccialetti, collane e pensieri vari in occasione delle festività e dei miei compleanni. È un uomo generoso e attento alle persone, ce ne sono pochi come lui. Tra noi c'è ancora amicizia. Per una donna di destra questo è un valore molto importante, ma purtroppo Silvio ormai è caduto nel teatrino della politica.
- Il presidente non inventa niente.
- L'unica cosa certa è che Berlusconi è stato veramente perseguitato.
- Silvio Berlusconi non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita giorno dopo giorno. Ha detto a quella ragazza precaria di sposare un miliardario: non è questa la soluzione del precariato. Il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare.
- Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali. Berlusconi ha sempre utilizzato le donne come il predellino della sua Mercedes: un punto d'appoggio per sembrare più alto dei veri nanetti di cui si circonda.
- Berlusconi è un uomo di gomma laddove Mussolini si atteggiava a uomo di ferro. Berlusconi galleggia e padroneggia la democrazia cercando di renderla invertebrata; Mussolini distrusse la democrazia. Mussolini volle lo Stato etico, Berlusconi appoggia il suo potere sull'incompatibilità degli italiani nei confronti dello Stato, salvo adottare lo statalismo quando una società impaurita lo invoca come il protettore di ultima istanza. Si tratta, come si vede, di differenze profonde anche se il fine è analogo: un Capo carismatico, plebiscitato da un popolo che ha rinunciato ad esser popolo ed ha trasferito in blocco la sua sovranità al Capo.
- Berlusconi è una simpatica e gentile persona, con tratti di generosità e un'elevata capacità imprenditoriale nel suo settore. C'è un solo problema, ed è che Berlusconi è un bananiere a ventiquattro carati, cioè un uomo d'affari che fa i suoi affari con la politica.
- L'eccellente Berlusconi viaggia verso un progetto di televisione europea. Qui da noi ha già in mano tutti i network privati che contano, in numero di ben tre; ha messo radici a Parigi e sta per metterle anche a Madrid. In tutti e tre i paesi i suoi "patron" sono socialisti, ma Berlusconi socialista non è: è un uomo d'affari; si allea con chi lo appoggia; tutt'al più ne diventa socio, sempre pronto a cambiar società se il vento cambiasse direzione. Così fan tutti, è normale. L'espediente di far oscurare gli schermi berlusconiani da qualche pretore intransigente, largamente appoggiato dal partito Rai, è logoro. Non è quello il problema. Il problema riguarda invece due punti-chiave: la concentrazione dei network in una sola mano e l'affollamento pubblicitario nelle trasmissioni.
- Silvio Berlusconi ha un suo rispettabile concetto dei mezzi d'informazione, che si fonda su due punti essenziali. Primo punto: i mezzi d'informazione sono soprattutto dei contenitori di pubblicità e alla raccolta di pubblicità debbono subordinare ogni altro obiettivo. Secondo punto: i mezzi d'informazione debbono essere strumento d' appoggio e casse di risonanza dei gruppi di potere dominanti. I tycoons della televisione e della stampa fanno cioè parte della stessa galassia popolata dagli altri vested interests, gli interessi forti del sistema.
- CHE FARE CON GLI ITALIANI? Riconosco che la domanda potrà sembrare alquanto offensiva a un orecchio delicato. Ma che succede? Un semplice privato che interpella un intero popolo, che gli chiede il conto per l'uso di un voto che, con sommo gaudio di una maggioranza di destra sempre più insolente, ha finito per fare di Berlusconi il padrone e signore assoluto dell'Italia e della coscienza di milioni di italiani? Anche se in verità, voglio dirlo subito, il più offeso sono io. Sì, proprio io. Offeso nel mio amore per l'Italia, per la cultura italiana, per la storia italiana, offeso, anche, nella mia pertinace speranza che l'incubo abbia fine e che l'Italia possa recuperare l'esaltante spirito verdiano che è stato, un tempo, la sua migliore definizione. E che non mi si accusi di star mescolando gratuitamente musica e politica, qualunque italiano colto e onorato sa che ho ragione e perché.
- Non vedo quale altro nome potrei dargli. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte del paese di Verdi se un vomito profondo non riesce a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene e distruggere il cuore di una delle più ricche culture europee.
- Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano per ben tre volte ha eletto per servirgli da modello, questo è il cammino della rovina verso cui si stanno trascinando i valori che di libertà e dignità impregnarono la musica di Verdi e l'azione politica di Garibaldi, quelli che fecero dell'Italia dell'Ottocento, durante la lotta per l'unificazione, una guida spirituale dell'Europa e degli europei. E questo che la cosa Berlusconi vuole gettare nel cassonetto dei rifiuti della Storia. E gli italiani, glielo permetteranno?
- Berlusconi è il firmatario di una bancarotta politica che non divenne anche economica per il rotto della cuffia. Se occorre ricordarlo non è tanto per arginare la sua grottesca permanenza sulla scena (chi lo vota crede nel paranormale). È soprattutto per segnalare che il paese, e con esso anche la diciassettesima legislatura, ha il merito di avere già voltato pagina rispetto a lui e alla sua funesta epoca.
- Il berlusconismo riassume così perfettamente ciò che le persone di sinistra non sopportano (ricchezza offensiva, ignoranza del limite, spregio per la cultura, clericalismo in campo etico e classismo anticristiano in campo sociale, più il resto che non sono spiccioli) da rendere ovvia la speranza che prima o poi questo momento deprimente e pericoloso della storia italiana finisca.
- Immaginiamo che un cittadino, nauseato dalle liti e dall'inconcludenza di questa coalizione di narcisi disfattisti, decida che forse è il momento di guardare al centrodestra. Neanche il tempo di volgere lo sguardo, e si imbatte nel miliardario ridens che riceve tra le sue ortensie, sovreccitato, una delegazione di ispettori europei e gli mostra i sondaggi che lo danno al 63 per cento. Il nostro giudizio su costui, in lunghi anni di forzata promiscuità, è oramai consolidato e inamovibile: nella migliore delle ipotesi è un simpatico megalomane disposto a tutto pur di posare con l'amico Bush e l'amico Putin, nella peggiore è un fanatico prepotente convinto che con i soldi si possa comperare qualunque cosa si muova sulla faccia della Terra.
- [A proposito del commento sulla vittoria di Barack Obama] Io credo che sarebbe ora di dire che è semplicemente uno sciocco. Ecco, più che puntare sul, come dire... sull'allarme istituzionale, la repubblica in crisi... Ecco cominciare a dire quello che poi appare abbastanza evidente: che è un uomo abbastanza sciocco e dice spesso cose molto sciocche, e forse è stato sopravvalutato anche dai suoi avversari. Dopo di che le polemiche, insomma, è persino inutile farle. Insomma.. si prende atto, si constata, si fa un sorrisetto purtroppo di sufficienza. Ecco perché la cosa triste è che si è costretti a fare un sorrisetto di sufficienza su quanto dice e fa, insomma... il primo degli italiani, escluso il capo dello stato, cioè il capo del governo. Piuttosto penoso, ecco... Penoso e sconsolante. Fa il commento più sciocco, non voglio neanche dire che sia una gaffe: è il commento più frivolo, più superficiale, meno colto, meno politico, meno serio. È come... come quando fa le corna nelle fotografie di gruppo, è una persona che non è all'altezza di rappresentare un paese: ma non l'Italia, qualunque paese. E dispiace, insomma, che dire? Cioè, non è neanche una cosa da dire con veemenza, la si dice con... con malinconia profonda a questo punto; però, insomma, non è una novità, dovremmo esserci abituati. Ma ne dirà un'infinità ancora di cose del genere, perché purtroppo il livello è quello: è una persona di basso livello intellettuale. Questa è la mia opinione.
- La sua immagine recente, vuoi del vecchietto accattivante, vuoi dell'anziano e saggio moderato, è tipicamente consolatoria. Serve a dimenticare che Berlusconi è stato il nostro Trump, ha svuotato la destra conservatrice e borghese per farne una fabbrica di demagogia (fa testo il disgusto di Montanelli) e soprattutto ha tenuto bene da conto — come Trump, come tutti gli straricchi — i suoi interessi personali. Il più di destra, a destra, è sempre lui: da trent'anni.
- Con Berlusconi è stato subito colpo di fulmine: La prima volta che ci siamo incontrati ci siamo trovati d'accordo su tutto, e devo ammettere che a Sgarbi non capita spesso.
- Berlusconi si scopa tutte queste ragazze in nome di tutti gli italiani, e questi lo devono ringraziare perché per governare bene bisogna scopare bene.
- [Sui rapporti di Silvio Berlusconi con Karima el Marhroug detta Ruby] Comunque se ci fosse andato a letto, di certo non le ha prima chiesto l'età perché è un gentiluomo e questo già lo assolve.
- Francamente non credo abbia fatto così male, né penso che sia stato tra i nostri politici peggiori. Ha usufruito del potere, gli è piaciuto e si è fatto un po' i cazzi suoi. Ma se mezza Italia femminile voleva attaccarsi alla sua tunica e l'altra metà sognava di essergli amante o fidanzata, di condannarlo, io non me la sento.
- Io e Berlusconi abbiamo molto in comune. Mi hanno raccontato che una volta ha detto "Siffredi e io abbiamo lo stesso problema: priapismo".
- Rispetto a certi abissi, Berlusconi si è comportato con assoluta signorilità.
- Parliamo di quella volta che l'ho incontrato. Non ero più la ventenne convinta che il futuro fosse del Pds (che tenerezza), ma neanche ero un'adulta con una qualche lucidità. Ero una trentaequalcosenne in uno studio televisivo in cui Berlusconi dava un'intervista elettorale, dovevo scriverne, ero dietro le telecamere e osservavo. A fine diretta, il conduttore me lo presenta, e lui ci resta male: ah, ma quindi è qui per lavoro, io pensavo fosse un'ammiratrice, «le avevo anche schiacciato l'occhio». La me trentenne raccontava questa scena dicendo ma ti rendi conto, che uomo viscido, e poi passava a concentrarsi sulla stranezza estetica di Berlusconi visto dal vivo, l'hai visto tante di quelle volte in foto che sei convinta lo riconoscerai, e invece è una specie di contrario delle anoressiche che sembra sempre abbiano la testa enorme: lui aveva le spalline della giacca talmente imbottite che la testa sembrava minuscola. La me adulta sa che il dettaglio notevole è che non dice «le ho fatto l'occhiolino», dice «schiacciato l'occhio», un'espressione che non credo d'aver mai sentito da nessuno ma che sarebbe stata benissimo addosso a mia nonna, che diceva «bàule» e beveva il rosolio.
- Qualche anno fa, osservando non ricordo quale degli scappati di casa politici di questo secolo, un mio coetaneo ha sospirato «ma ti rendi conto che noi pensavamo che l'abisso culturale e la fine della democrazia fosse un parlamento con Lucio Colletti», e io allora ho iniziato a usare per ogni verifica di scemenza quella frase della de Beauvoir cinquantaduenne a proposito dei propri vent'anni: «Avevamo torto pressoché su tutto». Loro, quelli che erano già adulti allora e sono attaccati alle loro convinzioni di allora, hanno accolto irritati la notizia precisando che, certo, Berlusconi avrà pure cambiato l'Italia, ma loro preferivano l'Italia di prima. Seriamente convinti che esistesse un'Italia di prima – l'Italia di cui si fantastica ogni 25 aprile, quando decine di milioni di italiani accorrono sui social a ricordarci genitori e nonni e bisnonni partigiani, cento milioni di partigiani – e anche che il mondo di prima sarebbe continuato, se non fosse stato per l'egemonia d'un signore ricco di pessimo gusto (della preferenza italiana per i soldi ereditati dei quali non si percepisce la fatica, e quindi del nostro vezzo di trovare Gianni Agnelli più elegante di Silvio Berlusconi [...]). Quando gli dici che no, che l'Italia è com'è per colpa degli italiani, non di Silvio Berlusconi, che le tv scollacciate negli anni Ottanta le hanno avute l'Inghilterra e la Germania, e questo non ha impedito molti anni di Merkel al potere, e se le donne italiane faticano a imporsi non è colpa di Tinì Cansino, e che ci sono state la Brexit e Trump e un intero mondo che ha avuto esattamente la nostra stessa deriva senza aver mai guardato i tg di Emilio Fede, prendono i toni dei cinquenni che non vogliono sentire che babbo Natale non esiste e ti dicono no, tu non capisci, il berlusconismo è stato una rovina morale. Ne concludo che Silvio Berlusconi è parimenti sopravvalutato da estimatori e detrattori.
- Siamo sempre stati tifosi, e Berlusconi ha incarnato con la tigna di nessuno quella polarizzazione lì, quella vocazione di noi gente qualunque a stare con qualcuno o contro qualcuno. Mentre lui aderiva a un'unica curva, quella di sé stesso.
- Al Tappone ha voluto festeggiare il suo 72° compleanno nel solco della tradizione: raccontando balle. Ha fatto la solita lista di processi a suo carico, esagerando un po' ("100 procedimenti, 900 magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria, 2500 udienze, 180 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti") e senza rendersi conto che anche un decimo di quelle cifre in qualunque altro paese avrebbe catapultato il premier, se non in galera, almeno fuori da Palazzo Chigi. Ha ripetuto di essere "sempre stato assolto", mentre ha avuto 6 prescrizioni perché lui stesso ha dimezzato i termini di prescrizione (controriforma del falso in bilancio e legge ex-Cirielli) e 2 assoluzioni perché "il fatto non costituisce più reato" in quanto lui stesso l'ha depenalizzato (sempre il falso in bilancio). Ha raccontato che la legge Alfano è "comune ad altri Paesi europei", mentre non esiste democrazia al mondo che preveda l'immunità per il premier (Grecia, Portogallo, Francia e Israele la contemplano solo per il capo dello Stato). E s'è dimenticato di spiegare come mai, appena passato il Dolo Alfano, il suo avvocato on. Niccolò Ghedini annunciò che lui non l'avrebbe usato perché voleva essere assolto, mentre ora pretende di applicarlo pure al coimputato Mills con la sospensione urbi et orbi del processo.
- Alla parola "moralità", il Cavaliere chiama Bonaiuti e chiede un dizionario: dev'essere un termine australiano, comunque arcaico.
- Berlusconi dice "Hanno intercettato il presidente del consiglio, è una vergogna", ma non è vero niente: lui non è mai stato intercettato in vita sua, sono gli altri che vengono intercettati, quelli con cui lui parla, esattamente come quando parlava con Dell'Utri, con Cuffaro, con Saccà, con Fiorani, con Tarantini e le escort. Gli interessati sono sempre gli altri, il guaio è quello che dice e a chi lo dice: ogni anno in Italia si intercettano circa ventimila persone su sessanta milioni di abitanti, possibile che lui non riesca mai a parlare con gli altri cinquantanove milioni novecentoottantamila? Poi il cavaliere dice "Ma io le stesse cose contro Annozero le ho sempre dette anche in pubblico"; a parte che non è vero, perché nelle intercettazioni c'è ben di più, anche se fosse? Cioè, è come se uno dicesse per tutta la vita "Mi piacerebbe ammazzare mia moglie", dopodiché scoprono che ha assoldato un killer per farla ammazzare, lo processano, lui va in tribunale e dice "E va be', ma l'avevo detto, no?, che l'ammazzavo".
- L'altro giorno, a Torino, due tizi hanno rapinato una banca mascherati da Berlusconi e Dell'Utri. Sulle prime il cassiere era terrorizzato. Poi ha capito che erano solo maschere.
- La boiata razzista del Cainano s'inserisce in una tradizione che l'ha reso celebre nel mondo, perché è fuori dai patrii confini che dà il meglio. Le corna a Caceres, in Spagna. L'atterraggio in Estonia ("Bella, l'Estuania"). Le molestie a un'operaia della Merloni in Russia ("voglio baciare la lavoratrice più bella", con Putin che osservava gelido l'amico Silvio intento ad arrampicarsi sulla giunonica ragazza in fuga). Il ricordo dell'11 settembre ("voglio ricordare l'attacco del comunismo alle due torri"). Gl'insulti al mondo islamico ("Dobbiamo esser consapevoli della superiorità della nostra civiltà su quella islamica, ferma a 1400 anni fa)". Le ganassate da latrin lover col danese Rasmussen ("È più bello di Cacciari, lo presenterò a Veronica") e col tedesco Schroeder ("Parliamo di donne: tu te ne intendi, ne hai cambiate tante, eh eh"). Il "kapò nazista" al socialista tedesco Schulz. La mania di regalare orologi a chiunque, anche durante il G8 mentre parlava Chirac. E poi i tentativi di rimediare alle gaffe, raddoppiandole. [...] Pezo el tacon del buso. Infatti l'altroieri ha dato degli "imbecilli" e poi dei "coglioni" a quelli che non hanno gradito il suo umorismo da Ku Klux Klan, mandandolo alla fine "affanculo". Ora si spera che non incontri mai Mandela: "Ohè, Nelson, troppe lampade eh?".
- Ma non possiamo non occuparci, ancora una volta, di un governo indecente e di un premier fuori controllo che ieri, dopo la bocciatura del suo demenziale decreto incostituzionale e vergognoso, ha sostenuto che Eluana sta benissimo, tanto che potrebbe persino avere figli. In attesa che ci racconti una barzelletta sui malati terminali in coma vegetativo, sulla scia di quelle sull'Olocausto e sulle ragazze stuprate, sarebbe il caso che qualcuno provvedesse a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). In un paese perlomeno decente, in casi come questo arrivano due infermieri e portano via il soggetto in ambulanza, per sottoporlo ad accurati accertamenti.
- Non c'è più niente da fare. Ormai Berlusconi ha vinto. Dopo 15 anni di slogan falsi bombardati con gli ordigni radioattivi delle sue televisioni e della sua Rai, è riuscito a contaminare tutto il paese, tutto l'ambiente che lo circonda, compresi i politici del centrosinistra che dovrebbero opporglisi, compresi tanti intellettuali e giornalisti. Per cui, ormai, parlano e pensano (si fa per dire) quasi tutti come lui. Lo dimostrano, se ve ne fosse ancora bisogno, gli alti lai del Club degli Intoccabili – da Bertinotti a Mastella, da Franceschini a Berlusconi, per non parlare delle mosche cocchiere dalemian-veltroniane Latorre, Caldarola e Polito e dei cerchiobottisti alla Sergio Romano – contro le intercettazioni, chi le effettua e chi le pubblica.
- [Sulla richiesta degli scudetti 2004-05 e 2005-06 da parte di Silvio Berlusconi nel 2006] Quanto agli scudetti da restituire, e quali, e a chi, segnaliamo un bel libro di Carlo Petrini: «Le corna del diavolo» (Kaos). Vi si racconta come il Milan ha vinto i suoi, di scudetti. A cominciare da quello del 1987-88, quando il Napoli di Maradona ormai sicuro vincitore si suicidò a fine stagione. Poi si scoprì che alcuni giocatori partenopei avevano rapporti con la camorra, terrorizzata dall'idea di restituire le alte quote promesse col totonero a chi scommetteva sul Napoli. Ma soprattutto c'è il caso di Gianluigi Lentini, il fantasista passato nel '92 dal Toro al Milan per 64 miliardi [di lire], di cui 10 versati in nero da Berlusconi e Galliani al presidente-bancarottiere Gianmauro Borsano. L'acquisto avvenne in periodo proibito: marzo '92. Borsano voleva i soldi subito, ma il Milan non si fidava e pretendeva garanzie: alla fine ottenne «in pegno» la maggioranza azionaria della società granata sino al termine della stagione. Così, per mesi, il Cavaliere controllò due società di serie A: un illecito sportivo clamoroso, sul quale ovviamente la giustizia sportiva sorvolò. Non però quella penale: la Procura di Milano fece rinviare a giudizio Berlusconi e Galliani per falso in bilancio. Ma niente paura. Il processo fu poi assassinato nella culla dalla legge Berlusconi sul falso in bilancio. Prescrizione garantita per tutti: per il Cavaliere, quello che rivuole indietro gli scudetti, e per Galliani, quello del codice etico.
- Berlusconi è proprio come uno di quei personaggi di George Orwell capace di capovolgere il significato delle parole: lo sciopero dei giornalisti, la protesta civile dei cittadini e delle forze di opposizione lui la chiama bavaglio. Il bavaglio vero è quello che ci viene prospettato ogni giorno dall'esercito dei professionisti del bavaglio governativo al servizio di sua maesta', e che dà l'idea che bisogna irrigimentare per raccontare propagandisticamente che l'Italia è il Paese della cuccagna. Che dovremmo avere come colonna sonora la chitarra di Apicella, e dovremmo sentirci tutti invitati alla corte del novello Dioniso.
- Berlusconi è un premier che vive in erezione sulla scena pubblica.
- La forza di Berlusconi sta nella debolezza del centrosinistra.
- Berlusconi ha commesso leggerezze imperdonabili. Eppure, il suo consenso resta sorprendentemente intatto. Ma non conta: quando vince lui, il risultato elettorale è frutto d'ignoranza e arretratezza.
- Come tutti i grandi imprenditori, Berlusconi non ha la purezza di San Francesco.
- Se oggi fermate qualcuno per strada e gli chiedete chi è l'avversario di Berlusconi, difficilmente avrete una risposta univoca.
Note
[modifica]- ↑ Da Augusta Forconi, Parola da Cavaliere, prefazione di Raffaele Simone, Editori Riuniti, Roma, 1997. ISBN 8835942713
- ↑ "Io, a parlare con Zelensky, se fossi stato il Presidente del Consiglio non ci sarei mai andato. [...] Bastava che lui cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe avvenuto; quindi io giudico molto molto molto negativamente il comportamento di questo signore."
- ↑ Dal titolo dell'editoriale Financial Times Weekend, 5 novembre 2011; citato in FT a Berlusconi: "In the name of God and Italy, go!", RaiNews24.it, 5 novembre 2011.
- ↑ Da Quell'Italia ipocrita nutrita di clericalismo, ilGiornale.it, 5 febbraio 2010.