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Cristianesimo

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Il crocifisso, simbolo del Cristianesimo

Citazioni sul cristianesimo.

Citazioni

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  • A noi ci ha rovinato il Cristianesimo, intendo dire come cultura. Una volta avevamo le terme, i massaggi. Adesso che abbiamo? Le pizzerie. (Marrakech Express)
  • Agli inizi il cristianesimo era una religione volgare. Non soltanto la maggior parte dei suoi seguaci erano persone di basso ceto e di poca o nessuna cultura, ma anche i suoi libri sacri erano rozzi e pieni di scorrettezze, scritti in un greco o in un latino che urtava la sensibilità di ogni uomo colto, educato sui testi di Menandro o di Demostene, di Terenzio o di Cicerone. È difficile, oggi, rendersi conto della gravità di questo ostacolo. (Arnold Hugh Martin Jones)
  • C'è qualcosa in me che si sarebbe sicuramente augurato di essere contemporaneo di Cristo. Ora, credo che Kierkegaard abbia ragione e che, nella misura in cui noi siamo cristiani, bisogna che noi conserviamo questo sentimento di contemporaneità. È ben certo che noi non possiamo pensare che questi avvenimenti siano, puramente e semplicemente, finiti. C'è qualcosa, in questo, che non può non accompagnarci lungo tutta la nostra vita, e che fa parte, in certo modo, di noi stessi. (Gabriel Marcel)
  • Chi ha abbracciato il cristianesimo sapeva di dover distaccarsi dal mondo secondo il suo stato, sapeva di dover rinunciare, di dover sopportare le croci. Come si può pensare che il cristianesimo, da solo, senza Dio, sia sopravvissuto ed abbia fatto la storia con questi presupposti? (Ettore Gotti Tedeschi)
  • Come la letteratura occidentale non sarebbe pensabile senza i poemi omerici, senza Shakespeare, senza Dante, così la nostra cultura nel suo più ampio insieme non avrebbe senso se volessimo tagliarne via il Cristianesimo. (Gianni Vattimo)
  • Come sarebbe sciocco prestar fede ai miracoli del paganesimo, così è estremamente sciocco prestare fede a quelli del cristianesimo, poiché gli uni e gli altri scaturiscono da uno stesso principio di errori, di illusioni, di menzogne. (Jean Meslier)
  • Col lento passare dei giorni giunse a capire che il Cristianesimo e la negazione del Cristianesimo dopo tutto si equivalevano, come spesso fanno gli opposti. Il dissidio era tra i nomi, non tra l'essenza delle cose: in realtà la Chiesa Cattolica, la Chiesa Anglicana e il libero pensiero hanno gli stessi ideali e si incontrano sul terreno dell'educazione: il più perfetto santo è la persona meglio educata. (Samuel Butler)
  • Cristianesimo – Il Saggio sa che la piena assoluta felicità non è possibile in questa vita di fango e di senso, tutta accidente, errore e peccato, per cui non cura le fallaci e transitorie gioie della terra; ei pensa alla felicità futura, alla salute eterna, che se non sarà la conoscenza, sarà almeno la visione di Dio; e però, come il saggio epicureo, volentieri sacrifica la vita presente alla vita avvenire. Il Cristianesimo è un epicureismo intellettuale. (Angelo Camillo De Meis)
  • Date retta a me – vecchio incredulo che se ne intende! – il capolavoro della propaganda anticristiana è l'essere riusciti a creare nei cristiani e nei cattolici soprattutto una cattiva coscienza, l'avere instillato l'imbarazzo e la vergogna per la loro storia, a convincerli di essere i responsabili di tutti o quasi i mali del mondo… io agnostico ma storico che cerca di essere oggettivo, vi dico che dovete reagire in nome della verità; spesso infatti non è vero, e se talvolta del vero c'è, è anche vero che in un bilancio di venti secoli di cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre; perché non chiedere a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è venuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche? Se fosse vera quella vergognosa menzogna dei secoli bui perché ispirati dalla fede del Vangelo, perché allora tutto ciò che ci resta di quei tempi è di così fascinosa bellezza e sapienza? Anche nella storia vale la legge di causa ed effetto. (Léo Moulin)
  • Davanti a queste incontestabili verità sorge con forza la domanda, la curiosità di sapere: ma allora com'è nato il cristianesimo? Chi e quando ne ha stabilito norme e procedure, riti e dogmi? Gesù non ha mai pensato di rendere obbligatori un comportamento o una verità certificati per decreto. Ha esortato, ha pregato, ha dato l'esempio. Soprattutto, nulla era più lontano da lui di una congerie di leggi, un'organizzazione monarchica, uno Stato sovrano dotato di territorio, moneta, esercito, polizia e giurisdizione, sia pure ridotti – ma solo dopo aspre lotte – a dimensioni simboliche. Torna di nuovo la domanda: ma allora chi ha elaborato tutto questo? perché? quando? La vicenda del cristianesimo, ricostruita nel suo effettivo svolgimento secondo le leggi della ricerca storica e non della teologia, rappresenta una complessa avventura umana ricca di drammi, di contrasti, di correnti d'opinione che si sono scontrate sui piani più diversi: la dialettica, l'invenzione ingegnosa, la ricostruzione ipotetica di eventi sconosciuti a costo di affrontare i più inverosimili paradossi; l'amore per gli uomini, certo, nella convinzione di fare il loro bene, ma anche gli interessi politici, gli arbitrii e gli inganni; non di rado l'opposizione al mutamento spinta fino allo spargimento di sangue. (Corrado Augias)
  • Di fronte a circa quattro miliardi di abitanti della terra e alle tante generazioni del passato, che Dio solo conosce, la vita di un uomo è soltanto una minuscola parte del tutto. Siamo minuscole gocce in un fiume molto grande. Eppure il Cristianesimo c'insegna che, per quanto piccoli ed inconsistenti possiamo essere, ciascuno di noi può contribuire al bene altrui in un modo straordinariamente grande rispetto alla nostra piccolezza. (Raymond Franz)
  • Di tutte le religioni, quella cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, sebbene fino ad ora i cristiani siano stati i più intolleranti tra gli uomini. (Voltaire)
  • Distinta dal Cristianesimo per varie e fondamentali discrepanze, [la filosofia stoica] avea nondimeno con esso molti punti di contatto. L'una e l'altro spostavano il centro di gravità della vita, l'una nella vita interiore dello spirito, l'altro in cielo. Entrambi rinunciavano alla lotta, talora appartandosi dal campo delle sofferenze umane, tal'altra portandovi – l'una meno e l'altro più – una voce consolatrice; e tutti, ignari del loro tempo e dell'avvenire, rinunziavano, in teoria, ad ogni efficace sforzo per mutare le condizioni della passeggiera vita presente e, in pratica, finivano col soggiacere alla tirannia del mondo esterno, alla forza degli eventi e alla necessità delle cose, malamente e imprudentemente rinnegate. (Ettore Ciccotti)
  • Diversamente dalle altre religioni, il cristianesimo non è un dato naturale per gli uomini – ed è questo uno degli argomenti più validi a sostegno della sua verità. (Edmond Pognon)
  • Dopo essermi intensamente occupato della storia del Cristianesimo non conosco nell'antichità, nel medioevo o nell'età moderna, compreso e soprattutto il XX secolo, nessuna organizzazione del mondo che al tempo stesso così a lungo, in modo così continuativo e così mostruoso sia colpevole di delitti quanto la Chiesa cristiana, in modo particolare la Chiesa cattolica-romana. (Karlheinz Deschner)
  • Dottrine fantastiche (come il Cristianesimo, l'Islamismo o il Marxismo) richiedono la fede unanime. Ma se qualcuno lancia dei dubbi sul credo di milioni, ecco che compaiono paura e odio, camere a gas e di tortura, la forca, i lavori forzati e i reparti di psichiatria. (Edward Abbey)
  • È importante osservare che il cristianesimo non solo è una religione che porta un contributo alla storia, ma che è la sola a concepire le cose in maniera storica nel significato stretto della parola, nel senso cioè che il cristianesimo è la sola religione nella quale la storia ha un valore. (Jean Daniélou)
  • È legittimo affermare che il cristianesimo è marxismo portato di gran lunga più avanti. Sia il cristiano che il marxista riconoscono la necessità della lotta contro forze specificamente antiumane e ambedue vedono la storia umana come la storia di questa lotta. Ambedue ricercano la fine della società del predominio, e vedono tale avvento compiersi attraverso un movimento di redenzione che non ha la sua posta, il suo premio, nella società che combattono, perché il premio è la comunità redenta dei poveri. Ambedue, inoltre, in modi diversi, (da un canto predestinazione, dall'altro teoria materialistica della storia, o materialismo storico), affermano di non proporre soltanto un ideale, qualcosa che possiamo o no scegliere di attuare, ma di rivelare dati di fatto, un progetto su cui si fonda la storia umana, che ci piaccia o no. (Herbert McCabe)
  • Facendone un peccato il Cristianesimo ha fatto molto per il sesso. (Anatole France)

Fin dagl'inizi suoi il Cristianesimo fu, come ogni religione che si diffonda, un insegnamento: doctrina, docere è il termine usato dagli scrittori per indicare la predicazione, l'apostolato religioso ad un tempo e, talora, una vera e propria scuola di lettere. (Giuseppe Manacorda)

  • Fissare gli occhi sul volto di Cristo, riconoscerne il mistero nel cammino ordinario e doloroso della sua umanità, fino a coglierne il fulgore divino definitivamente manifestato nel Risorto glorificato alla destra del Padre, è il compito di ogni discepolo di Cristo. (Giovanni Paolo II)
  • Fondamentalmente il cristianesimo è una religione della ragione, nel senso che ha sempre cercato di spiegare il suo insegnamento di base. (Rodney Stark)
  • Già, perché sono cristiano? [...] In breve: perché, nonostante ogni veemente obiezione contro ciò che è cristiano solo di nome, trovo tuttavia nel cristianesimo un orientamento di fondo nelle questioni circa il grande da-dove e verso-dove, perché e a-che-scopo dell'uomo e del mondo: un orientamento di fondo per la mia vita individuale e sociale! E con esso contemporaneamente una patria spirituale, cui vorrei tanto poco voltare le spalle quanto poco in ambito politico le vorrei voltare alla democrazia, di cui a suo modo non meno del cristianesimo si è fatto e si fa un uso indebito e vergognoso. (Hans Küng)
  • Gli apologeti potrebbero affermare che, se il cristianesimo non fosse diventato la religione ufficiale dell'impero romano, oggi non ammireremmo le meravigliose Annunciazioni e Crocefissioni dell'arte rinascimentale. D'altra parte, a fronte della sanguinosa storia cristiana – basti pensare alle crociate, all'Inquisizione, alle guerre di religione, alle streghe annegate o bruciate alla morale oppressiva e all'ostilità verso il sesso –, questa sembra una piccola perdita. (Anthony Clifford Grayling)
  • I fondamentali della nostra civiltà sono impensabili senza il cristianesimo e, dico di più, non riesco a vedere alcun futuro dell'Europa senza il cristianesimo. Non ci sarebbe futuro. (Michael Nazir-Ali)
  • I seguaci del cristianesimo non sanno che quando recitano il Kirie eleison non fanno che ripetere quelle preghiere che i pagani rivolgevano a Ittis, Marduk, Cibele, Adone, Demetra, Mitra e a tutti gli altri nei loro Culti dei Misteri. (Luigi Cascioli)
  • Il colpo più duro che l'umanità abbia ricevuto è l'avvento del cristianesimo. Il bolscevismo è un figlio illegittimo del cristianesimo. L'uno e l'altro sono un'invenzione degli Ebrei. (Adolf Hitler)
  • Il Cristianesimo abbellì, nobilitò, santificò la monarchia, ritornandola a' suoi principii, rappresentandola come una paternità sociale, e restituendole quel carattere soave e augusto del patriarcato primitivo di cui i Cinesi soli serbarono un'ombra fra tutti i popoli pagani. (Vincenzo Gioberti)
  • Il cristianesimo ci appare come un vero e proprio bolscevismo. Ancora esso fu un movimento di disperazione e di esaltazione degli infimi strati della popolazione, ancor esso era un socialismo asiatico, ancora esso era la feroce negazione di tutti gli istituti della società esistente, che pure valeva più della nostra. Il cristianesimo primitivo è pervaso da bagliori di comunismo, di furore antintellettualistico, da smanie anti-patriottiche. (Angelo Oliviero Olivetti)
  • Il cristianesimo, costituendosi con tutte le strutture del sacro, fin dal primo momento della morte di Gesù, non ha in nessun modo messo in atto quello che lui aveva proposto. (Ida Magli)
  • Il Cristianesimo è Arte e non soldi. I Soldi sono la sua Maledizione. (William Blake)
  • Il Cristianesimo è come un grande generale che avendo perduto tutte le battaglie rimane un grande generale ugualmente. (Aldo Palazzeschi)
  • Il cristianesimo, e in particolare il cattolicesimo, si ispirano a libri sacri indirizzati a popoli analfabeti di pastori. Oggi il cristianesimo è anacronistico. (Piergiorgio Odifreddi)
  • Il cristianesimo è insolito, è questo il suo principale inconveniente. (Bruce Marshall)
  • Il cristianesimo è l'affermazione dell'uomo. La sua libertà si fonda sulla natura razionale della Creazione. (José María Aznar)
  • Il cristianesimo è l'eterna giovinezza del mondo. (Jean Daniélou)
  • Il Cristianesimo è l'unica religione che si accontenta di essere solo una religione. Non esiste una cucina cristiana, una medicina cristiana, un diritto cristiano, una filosofia cristiana. L'uomo può scoprire tutto questo da solo. Il Cristianesimo ha davvero lasciato in pace l'intera cultura profana. (Rémi Brague)
  • Il cristianesimo è stato predicato da ignoranti e creduto da dotti, e in questo non assomiglia a nulla di conosciuto. (Joseph de Maistre)
  • Il Cristianesimo è stato l'evento politico più importante dell'Occidente: per decreto religioso lo Stato non può essere tutto. La teocrazia, in questo modo, non fa parte del destino dell'Europa. (Dario Antiseri)
  • Il cristianesimo è un movimento di trasformazione del mondo, esso cerca di rinnovare i rapporti istituiti fra gli uomini allo scopo di meglio esprimere i rapporti che li costituiscono appunto come umani, esseri completamente umani; tale movimento il mondo lo deve odiare, la struttura di potere del mondo deve contrastarlo, ma col tempo "vincerà il mondo". È questa la vittoria che trionfa del mondo, "la nostra fede". (Herbert McCabe)
  • Il cristianesimo fu, in origine, una religione di gente di umile condizione, non di teologi o di dotti dogmatizzanti o di sognatori contemplativi. (Alfred Loisy)
  • Il cristianesimo ha scisso il barbaro germanico in una metà superiore e una metà inferiore, rimuovendo la parte oscura e addomesticando la parte superiore per adattarla alla civiltà. [...] Via via che la concezione cristiana del mondo va perdendo di autorità, sentiamo che la «bionda bestia» si agita sempre più minacciosamente nel suo carcere sotterraneo, pronta a balzare all'aperto ad ogni istante con conseguenze devastatrici. (Carl Gustav Jung)
  • Il cristianesimo nacque dal giudaismo; ma, per quel che possiamo giudicarne, non trasse origine da una delle grandi correnti che dominavano allora il pensiero ebraico, il fariseismo il sadduceismo l'essenismo, bensì da piccoli gruppi eccentrici; e nella storia del giudaismo palestinense prima del 70 ebbe indubbiamente scarso risalto, tanto che Giuseppe Flavio credette di poter fare a meno di parlarne nei suoi scritti. (Alfred Loisy)
  • Il cristianesimo nasce. Partecipa contemporaneamente del monoteismo ebraico e della morale di Zoroastro; ha il senso dell'organizzazione alla romana e il gusto delle arguzie alla greca. Offre materia a multiple interpretazioni, che partoriranno numerose eresie; sembra predicare allo stesso tempo il rispetto dell'ordine stabilito e la rivoluzione sociale. È ricco di fermenti che faranno lievitare un mondo nuovo. (René Sédillot)
  • Il Cristianesimo, nel corso della storia, si è tradotto in leggi ed istituzioni, ma anche in ambienti, simboli, riti, monumenti, che parlano ai nostri sensi attraverso forme, suoni, colori. Tutto ciò che cade sotto i nostri sensi ha una certa somiglianza con la realtà soprannaturale che non vediamo eci offre un'immagine del mondo invsibile. A differenza degli animali, che godono del piacere dei sensi solo per mangiare, bere e riprodursi, l'uomo, attraverso la propria sensibilità è in grado di ascendere alla conoscenza e di provare diletto nella bellezza. (Roberto de Mattei)
  • Il Cristianesimo, nella sua intima essenza, è un sistema di filosofia pessimista nella valutazione del presente, ma è un sistema per eccellenza ottimista nel presentimento del futuro; è da questa sua duplice natura che viene quella corrente così larga di rassegnazione e di speranza che, da tanti secoli, consola l'umanità. (Gaetano Negri)
  • ll Cristianesimo non è che una specie di ricapitolazione, un eclettismo venuto a tempo. (Giovan Battista Niccolini)
  • Il cristianesimo non è «la religione biblica»: è la religione di Gesù Cristo. (Henri-Marie de Lubac)
  • Il cristianesimo non è stato fondato da nessuno in particolare. Sono stati in molti a fondarlo, e in diversi luoghi: Antiochia, Alessandria, Gerusalemme, Costantinopoli, Efeso. Parlando in senso stretto, un "cristianesimo primitivo" non esiste. All'inizio ci sono stati parecchi cristianesimi, tra loro distinti se non addirittura in contraddizione reciproca, opera di diverse sette e ciascuna col suo Cristo. (Fernando Vallejo)
  • Il cristianesimo non è una serie di norme soffocanti, è al contrario il "desiderio di cose grandi", talmente grandi che superano la capacità umana. Per accoglierle bisogna accettare di essere dilatati, di essere persino squarciati. (Fabrice Hadjadj)
  • Il Cristianesimo non ha bisogno di prendere a prestito, né di aggiornarsi ai tempi, allineandosi con movimenti che hanno una funzione storica limitata e passeggera. (Primo Mazzolari)
  • Il cristianesimo, per la sua insuperabile pregiudiziale pessimistica, non può neppur concepire la totale salvazione e liberazione degli uomini sulla terra, e in virtù di un ordinamento terreno. L'inferno è la sanzione della carità violata. Solo la pena può realizzare la giustizia. La condanna eterna è la grande forza di disciplina del mondo. (Giovanni Spadolini)
  • Il Cristianesimo procede dall'antichità tutta intiera, ma più specialmente dal Mosaismo. Nel pensiero di Gesù Cristo la sua dottrina non è una innovazione, è lo sviluppo di una dottrina anteriore: egli non venne ad abolire la legge e i profeti, ma a darle compimento. (Licurgo Cappelletti)
  • Il cristianesimo, religione orientale, a misura che si diffuse, distrusse la situazione di uguaglianza nelle leggi e nei costumi, e di indipendenza di spirito e d'azione, che la donna aveva raggiunta nell'impero romano. (Maffeo Pantaleoni)
  • Il cristianesimo trasfigura tutto ciò che tocca rendendolo semplicemente cristiano. (Henri Bergson)
  • Il cristianesimo unisce entrambe le verità unilaterali del panteismo e del buddhismo: esso mette insieme il reale movimento dell'individuo (il destino del singolo), che solamente Buddha riconosceva, con il reale movimento del mondo (destino del mondo), cui solamente il panteismo aveva dato valore. [...] Chi guarda con attenzione alla dottrina di Cristo senza pregiudizio, troverà solamente materiale immanente: pace del cuore e qualità del cuore; volontà individuale e connessione dinamica del mondo; movimento individuale e movimento del mondo. – Regno dei cieli ed inferno; anima, satana e Dio; peccato originale, provvidenza e grazia; padre, figlio e spirito santo; – tutto questo è solo un involucro dogmatico per la verità conoscibile. (Philipp Mainländer)
  • Il cristianesimo viene dalla città di Gerusalemme e nasce nell'ebraismo che vede nella sua capitale tutto il suo regno e il centro dell'umanità. (Francesco Grisi)
  • Il Dio dei Cristiani è un dio che fa molto caso dei suoi pomi e poco dei suoi figli. (Denis Diderot)
  • Il Pensiero Cristiano è gigante, che ha i piè nell'abbisso, e il capo in Cielo: uman sguardo mal riesce ad abbracciarne la immensità. (Tullio Dandolo)
  • Il radicalismo antiedonista del cristianesimo deriva da Paolo non da Gesù, personaggio concettuale silenzioso su questi problemi. (Michel Onfray)
  • Il successo del cristianesimo era stato preparato dalla diffusione dell'ebraismo; ma esso attuò una conquista che il giudaismo, che l'aveva iniziata, si dimostrava impotente a proseguire, perché teneva prigioniera nelle forme di un angusto nazionalismo un'idea di umanità universale. Tale idea, il cristianesimo la propose, entro l'involucro di un simbolo religioso, a tutti i diseredati del mondo antico, che non avevano patria e che accorsero a lui. (Alfred Loisy)
  • In ogni epoca i cristiani hanno tentato di giungere all'essenza, al nocciolo del cristianesimo. Ebbene, il Vangelo stesso ce lo trasmette con il Padre Nostro. È in una preghiera, e non in una dottrina o in un insieme di dogmi, che è riassunto il messaggio di Gesù. (Ermes Ronchi)
  • In realtà non posso capire perché ci dovremmo augurare che le promesse del cristianesimo si avverino: perché in tal caso, secondo le parole del Vangelo, gli uomini senza fede come mio padre, mio fratello, e quasi tutti i miei amici più cari sarebbero puniti per l'eternità. E questa è un'odiosa dottrina. (Charles Darwin)
  • In tutte le religioni il Dio chiede dei sacrifici; il sacrificio consisteva nel distruggere qualcosa in onore del divino. Nella religione cristiana avviene il capovolgimento, non più un Dio che chiede di distruggere qualche cosa, ma invece un Dio che si distrugge per dare, che consuma se stesso per donare. (Ermes Ronchi)
  • L'essenza del cristianesimo ci è illustrata dalla storia del Giardino dell'Eden. Il frutto che era proibito raccogliere si trovava sull'Albero della Conoscenza. Il significato è che tutte le sofferenze sono dovute al tuo desiderio di capire com'è che vanno le cose. Saresti potuto rimanere nel Giardino dell'Eden se solo avessi tenuto chiusa la tua fottuta bocca e non avessi fatto alcuna domanda. (Frank Zappa)
  • L'odio verso sé stessi e l'amore verso i nemici è il principio e la fine del Cristianesimo. (Giovanni Papini)
  • La cosa principale è che il cristianesimo, sola fra le religioni del mondo moderno, ha ereditato un opulento contenuto estetico, ed è pertanto esso stesso un'opera d'arte. La forza di umana attrattiva di tutta questa poesia è così potente che promette di sopravvivere alla decadenza del cristianesimo. (Henry Louis Mencken‎)
  • La cristianità deve diventare tollerante prima che il mondo desideri unirsi con essa in una carità comune. Dio non ha lasciato Se stesso senza una testimonianza in ogni cuore, e gli uomini, soprattutto coloro che seguono Gesù Cristo, dovrebbero voler ammettere questo. (Vivekananda)
  • La domanda a cui la fede cristiana sa rispondere è prima di tutto una domanda che concerne la verità. Non è suo scopo quello di offrire una consolazione che possa aspirare alla verità, ma di proclamare una verità che si scopre anche in grado di consolare. (Adriano Pessina)
  • [...] la dottrina veracissima di Cristo, la quale è via, verità e luce: via, perché per essa sanza impedimento andiamo a la felicitade di quella immortalitade; verità, perché non soffera alcuno errore; luce, perché allumina noi ne la tenebra de la ignoranza mondana. (Dante Alighieri)
  • La fede cristiana è il mio unico punto fermo, è l'unica certezza che ho. (Lucio Dalla)
  • La fede cristiana "serve" ancora per alimentare i movimenti di volontariato, ma sembra consumarsi in questa sua funzione. Non c'è più un vero discorso sulla fede, divenuta largamente incredibile all'uomo del nostro tempo. La sua luce giunge ancora fino a noi, ma come, fra le nuvole, la luce di una stella lontana ormai precipitata. Già domani potremmo non vederla più, la tenebra potrebbe essere assoluta. (Sergio Quinzio)
  • La religione Cristiana è una parodia della venerazione solare, nella quale hanno messo un uomo di nome Cristo al posto del Sole, e gli hanno reso l'adorazione originariamente resa al Sole. (Thomas Paine)
  • La speranza cristiana non è evasione ma impegno nel presente. (Luigi Lorenzetti)
  • Le mie opinioni sul cristianesimo derivano da ciò che di esso ho letto e osservato coi miei occhi, e da quello che è stato e potrebbe essere. Dico semplicemente che mi sembra che stia perdendo terreno e contatto ... La gente pensa che io sia contro la religione, ma non è così. Sono una persona molto religiosa... (John Lennon)
  • Le tendenze conservatrici delle chiese ufficiali non sono mai riuscite a sopprimere la tendenza del cristianesimo al sovvertimento della storia. Tutti i movimenti rivoluzionari dell'Occidente ne dipendono, che lo sappiano o no. (Paul Tillich)
  • Nel cristianesimo, a differenza del kantismo, il modello ha sempre preceduto l'ideale. (Xavier Tilliette)
  • Nel cristianesimo, e soprattutto nel cattolicesimo, i misteri sono verità puramente speculative, da cui nascono, con la riunione di un mistero all'altro, verità eminentemente pratiche. (Joseph Joubert)
  • Nell'antica Roma lo Stato era laico e quasi tutte le religioni erano tollerate e garantite. Il cristianesimo fu colpito perché era percepito come una minaccia politica, in quanto i suoi fedeli rifiutavano di fare sacrifici all'imperatore, cioè di compiere un atto di lealtà al potere costituito. Inoltre le classi colte del mondo antico avevano del mondo una visione laica, fondata sul primato della ragione. (Luciano Pellicani)
  • No, il Cristianesimo non dice che esistere è soffrire, al contrario – e per questo esso si colloca sopra l'ottimismo giudaico – ha per proscenio la brama di vivere la più potenziata, con cui mai ci si sia aggrappati alla vita – per poi presentare il Cristianesimo come rinuncia, e per mostrare che essere cristiano è soffrire, incluso anche il fatto di dover soffrire per la dottrina. (Søren Kierkegaard)
  • Non credo in Dio ma mi affido volentieri ai santi. Sono convinto che il cristianesimo abbia distrutto la potenza e la ricchezza della cultura classica. Il merito della Chiesa cattolica è stato di rovesciare questo cristianesimo delle origini e di aver introiettato nel proprio corpo aspetti fondamentali del paganesimo, di cui i santi sono una delle espressioni più belle e riuscite. (Paolo Isotta)
  • Non possiamo non essere cristiani, anche se non seguiamo più le pratiche del culto, perché il cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c'è fra noi e gli antichi [...] è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. (Benedetto Croce)
  • Non vi è dubbio, anche per quanto riguarda la politica, che il cristianesimo fu l'evento maggiormente rivoluzionario di tutta la storia umana. L'uomo cristiano non ha più bisogno del gruppo, della comunità politica per ritrovare se stesso e la sua qualità umana. (Giorgio Balladore Pallieri)
  • O il Cristianesimo è la verità della verità (quella che in questo mondo dovrebbe soggiogare tutte le altre nei pensieri degli uomini e comparata alla quale tutte le altre verità sono insignificanti tranne per il fatto che si raggruppano intorno a lei) oppure al massimo è un errore che dovrebbe essere messo a posto il prima possibile. Non c'è via di mezzo. O Gesù Cristo fu il Figlio di Dio oppure non lo fu. Se lo fu, allora il grande Padre ci proibisce di imbrogliare al fine di provarlo; ci proibisce di mercanteggiare per un centimetro in più o in meno di ferita e di discutere sulla radice νυγ nella parola greca ενυξε.[1] Meglio ammettere che la morte di Cristo deve rimanere per sempre materia di dubbio, nel caso ci venga richiesto un sacrificio così grande, piuttosto che anche solo avvicinarci a una menzogna solo per il fine di rendere doppiamente sicura una certezza. Nessuna mente onesta può dubitare che la causa di Cristo sia servita molto meglio dall'esporre un argomento insufficiente piuttosto che sorvolarci sopra in silenzio, o altrimenti che la causa di Cristo sia da essere attaccata e non da essere difesa. (Samuel Butler)
  • [Un dignitario, nel corso di un'assemblea convocata da Edwin re di Northumbria per consigliarsi sull'opportunità di accogliere la fede cristiana, manifesta il suo pensiero] O Re, la vita degli uomini sulla terra, a confronto di tutto il tempo che ci è sconosciuto, mi sembra come quando tu stai a cena coi tuoi dignitari d'inverno, col fuoco acceso e le sale riscaldate, mentre fuori infuria una tempesta di pioggia e di neve, e un passero entra in casa e passa a volo velocissimo. Mentre entra da una porta e subito esce dall'altra, per questo poco tempo che è dentro non è toccato dalla tempesta ma trascorre un brevissimo momento di serenità; ma subito dopo dalla tempesta di nuovo rientra nella tempesta e scompare ai tuoi occhi. Così la vita degli uomini resta in vista per un momento, e noi ignoriamo del tutto cosa sarà dopo, che cosa è stato prima. Perciò se questa nuova dottrina ci fa conoscere qualcosa di più certo, senz'altro merita di essere seguita. (Beda il Venerabile)
  • Ovunque il Cristianesimo è arrivato, nel corso dei secoli, ha portato con sé non solo la fede, ma la civiltà. Il Cristianesimo ha insegnato agli uomini e ai popoli a conoscere e adorare l'unico vero Dio; a onorare, dopo Dio, tutte le autorità terrene, operando una distinzione capitale tra la sfera temporale e quella spirituale; ha ammonito a non uccidere l'innocente, a proteggere i deboli, a soccorrere i miseri e gli afflitti, a combattere la menzogna, a praticare e a diffondere la purezza dei costumi, a rispettare la libertà dell'uomo e il suo diritto ad avere una famiglia, una proprietà personale ed a vivere in una società ordinata al bene comune. (Roberto de Mattei)
  • «Pensa» faccio a un amico «un giorno arriva uno che dice "Io sono il figlio di Dio"». «Imbarazzante, no?» osserva lui. Questa laconica ed elegante battuta resta, in definitiva, l'unico giudizio consentito sull'essenza del fenomeno cristiano. (Mario Andrea Rigoni)
  • Penso che se si guarda all'occidente e all'Europa in particolare, è impossibile immaginare il tipo di civilizzazione che abbiamo raggiunto, nella legge, nell'arte, nella letteratura, senza la fede cristiana. (Michael Nazir-Ali)
  • Per la sua stessa essenza, la religione è la nemica della gioia e del benessere degli uomini. «Beati i poveri! Beati quelli che piangono! Beati quelli che soffrono!». E maledetti quelli coloro che si trovano nell'agiatezza e nella gioia! Tali sono le singolari scoperte annunciate dal Cristianesimo! (Paul Henri Thiry d'Holbach)
  • Prima di provare che il cristianesimo è vero nell'ordine logico, si deve provare che è vivo nell'ordine dei fatti. (Primo Mazzolari)
  • Quando il cristianesimo cominciò la sua penetrazione nel mondo antico, incontrò la rivalità della religione di Mitra e per un po' di tempo fu dubbia la vittoria tra le due divinità. (Sigmund Freud)
  • Quando l'elemento ebraico si accoppia all'elemento ellenico, la dottrina mosaica del Dio creatore si traduce in quella del Dio Ragione e del Dio spirito, e quando a questa elaborazione del mosaismo e del platonismo, cominciata e continuata anche di poi dalla filosofia mistica, si aggiunge l'altro concetto orientale dell'incarnazione, si avrà il Dio padre ed il Dio figliuolo, il Dio amore, si avrà la dottrina fondamentale del Cristianesimo; la quale come domma consiste nel Dio persona, soggetto, spirito, padre, amore, e come pratica nell'adorazione in ispirito (soggettivismo) e nella carità. (Andrea Angiulli)
  • Quanto il cristianesimo abbia modificato la scienza e la morale e quindi l'arte antica, si può inferire da questo solo: il suicidio antico è virtù, il suicidio moderno è colpa: il suicida pagano è un eroe, il suicida cristiano è un codardo. (Francesco De Sanctis)
  • Rutja non aveva mai messo piede in un gabinetto di campagna. In migliaia di anni non aveva mai sentito il minimo bisogno di andare di corpo. [...] Evidentemente doveva essere peccato andare al gabinetto, visto il sollievo che se ne traeva. Strano che non se ne parlasse di più nella dottrina cristiana. (Arto Paasilinna)
  • Sarebbe stata ugualmente orripilata a sentire qualcuno che dubitava della religione cristiana o a vedere qualche altro che la metteva in pratica. (Samuel Butler)
  • Se il cristianesimo fosse stato fino da principio soltanto una dottrina religiosa, un insegnamento, cioè, destinato ad esser viatico ad un'altra vita, o fosse stato un puro sistema teologico di dogmi e non parola di rigenerazione spirituale dell'individuo e di rigenerazione sociale, non avrebbe avuta virtù di rinnovarsi via via nella storia. Poiché solo si rinnova ciò che è vitale, e vitale è ciò che prende forme concrete e si muove nelle contingenze della realtà e nelle vicissitudini della esperienza. (Alessandro Chiappelli)
  • Se il cristianesimo nella sua forma più piena è il puro accoglimento della salvezza di Dio eterno e trino che appare in Gesù Cristo, Maria è il perfetto cristiano, l'essere umano in senso assoluto. (Karl Rahner)
  • Se nell'esser cristiani non vi è ogni momento, come al principio, assolutamente il più grande pericolo umano possibile, il Cristianesimo è abolito. (Søren Kierkegaard)
  • Se per varie circostanze storiche non fosse sorto a tempo opportuno un sistema burocratico religioso con funzione politica, oggi della fede cristiana non rimarrebbe neanche la traccia... (Robert Musil)
  • Soltanto nel cristianesimo, solo in esso, l'uomo è diventato soggetto, e come tale si scoprì l'uomo "occidentale". Soltanto nel cristianesimo ognuno, anche il più povero e insignificante, è diventato un soggetto assoluto di valore inestimabile e imperituro. (Karl Rahner)
  • Tra il cristianesimo e qualsivoglia altra religione c'è la distanza dell'infinito. (Napoleone Bonaparte)
  • Tra tutte le leggi non ve n'è alcuna più favorevole a' Prencipi, che la Christiana; perché questa sottomette loro, non solamente i corpi, e le facoltà de' sudditi, dove conviene, ma gli animi ancora, e le conscienze; e lega non solamente le mani, ma gli affetti ancora, e i pensieri. (Giovanni Botero)
  • Tutto ciò che da tre secoli si scoperse di leggi fisiche e storiche, disfece non solo il concetto ascetico del cristianesimo ma il concetto stesso di religione, come un sistema trascendente di cause e di effetti. Un cristianesimo senza dogmi, cioè senza assurdi, un cristianesimo come forma della ragione, sarebbe impossibile. Provati a gittare un vino spumeggiante e nuovo negli otri vecchi ed ei ti scoppierà in poco d'ora traboccando diffuso per terra. Il mondo contemporaneo è piu grande del cristianesimo, ei l'ha già oltrepassato per sempre. Chi lo mantiene convertito in un simbolo più o meno romantico, può ben ingannarti col nome, ma il cristianesimo senza un Dio individuale, senza apocalissi messianiche, senza redenzione dal peccato, senza predestinazione di grazia, senza rinascita della carne, senza oltretomba, senza chiesa, e senza Bibbia, non è che un'ironia superstite di sé stesso. (Gaetano Trezza)
  • Un anno fa, l'agenzia fides, espressione del dicastero vaticano per l'evangelizzazione dei popoli, ha diffuso un dossier sul tema "il cristianesimo e la sfida dei mass media". Sul banco d'accusa fiction e shoap tv, che non rispecchierebbero i valori cristiani [...] i valori cristiani! Per correggere il tiro la rai manderà in onda uno sceneggiato prodotto dalla LUX di Bernabei, intitolato "Marcinkus". Il rapporto fides si duole inoltre che i media siano tutti pervasi da situazioni ambigue e immorali che potrebbero sviare lo spettatore dalla retta via. Situazioni morbose che potrebbero addirittura ricordargli quello che accadde a Boston e a Los Angeles, lo scandalo dei preti pedofili. Oh, tranquilli, il Papa ha perdonato i bambini molestati...! (Daniele Luttazzi)
  • Un odio profondo per tutte le ingiustizie, per tutte le iniquità, un desiderio ardente di uguaglianza, di fratellanza, di pace e di benessere fra gli uomini; un bisogno irresistibile di lottare, di combattere per realizzare questo desiderio – ecco l'anima, l'essenza, la parte vera, santa ed immortale del cristianesimo. Camillo Prampolini
  • Veda: credere che Cristo abbia voluto fermare il male è l'errore più vecchio e più diffuso del mondo cristiano. "Dio non esiste, dunque nulla ci è permesso". Queste grandi parole, nessuno ha mai veramente tentato di rovesciarle: piccola, ovvia, banale operazione. "Dio esiste, dunque tutto ci è permesso". Nessuno, dico, tranne Cristo. E nella sua vera essenza, questo è il cristianesimo: che tutto ci è permesso. Il delitto, il dolore, la morte: crede sarebbero possibili, se Dio non ci fosse? (Leonardo Sciascia)
  • L'uomo nel cristianesimo non è sopraffatto da Dio, ma viene preso sul serio nella sua differenza da Dio fino alla incarnazione di Dio stesso.
  • Il cristianesimo non è una religione riassuntiva che assorbe in sé tutte le mitologie dell'umanità; vive del chiaro sì e no di Cristo.
  • Quanto al sapere dei misteri del cuore di Dio: anche per essi il cristianesimo detiene l'unico ingresso disponibile: chi sfonda la porta con violenza trova la stanza del tesoro vuota.
  • Il cristianesimo non viene da Cristo, ma dalla fusione dell'ebraismo, dell'orientalismo e dell'ellenismo avvenuta in Egitto.
  • Il cristianesimo venne quando Ebrei, Greci e Romani avevano persa la libertà e la felicità, e la speranza di riacquistarle nel mondo presente: esso venne quando la gioia del vivere, propria dell'antichità primitiva, che ebbe il suo apogeo in Grecia, fu distrutta dalla riflessione e dalla pratica dolorosa della vita, facendo luogo alla noia del vivere, alle disillusioni recate dalle continue sciagure, a quel dolore universale delle cose che rendeva l'esistenza inesplicabile ed intollerabile eziandio, e forse soprattutto, perché con la coltura era cresciuto anche il sentimento della intollerabilità dei mali che affliggevano gli uomini ed i popoli.
  • Il cristianesimo fu un nome che servì a legittimare ogni sorta di aberrazioni. Esso non è vero, né soggettivamente, né oggettivamente. Non soggettivamente, perché porta il nome di un autore che non è mai esistito; non oggettivamente, perché nel nome «cristianesimo» si son date convegno le dottrine più disparate e si sono amalgamate in mostruoso connubio.
  • Il cristianesimo si è servito del rigore giuridico dei Romani e delle acrobazie filosofiche dei Greci, non per affrancare lo spirito ma per incatenarlo.
  • Proprio perché non riesce più a detestare le altre religioni, perché le comprende, il cristianesimo è finito: manca sempre più di quella vitalità da cui procede l'intolleranza. E l'intolleranza era la sua ragione d'essere. Per sua disgrazia ha cessato di essere mostruoso.
  • Quant'è colpevole il cristianesimo di aver corrotto lo scetticismo!
  • Da quando si è fatto del sentimento l'elemento essenziale della religione, la materia di fede del Cristianesimo – un tempo così sacra – è divenuta indifferente.
  • Il concetto di specie scomparve col Cristianesimo, e con esso il significato della vita di specie. È – questa – una nuova conferma di ciò che abbiamo asserito osservando che il Cristianesimo non ha in sé il principio della cultura.
  • I dogmi fondamentali del Cristianesimo sono desideri appagati del cuore, l'essenza del Cristianesimo è l'essenza dei sentimenti che albergano nel nostro cuore.
  • La sofferenza è la legge suprema del Cristianesimo; la storia del Cristianesimo stesso è la storia della sofferenza umana. Il mistero della passione.
  • Non al Cristianesimo, non all'entusiasmo religioso, ma solo all'entusiasmo della ragione dobbiamo l'esistenza di una botanica, di una mineralogia, di una zoologia, di una fisica e di una astronomia.
  • Il Cristianesimo è un avvenimento che è stato annunciato nei secoli e ci raggiunge ancor oggi.
  • Il Cristianesimo non è un pensiero, ma l'annuncio di una Presenza: l'Incarnazione è un fatto accaduto. Senza la Madonna non potremmo intendere nulla del senso religioso, della pretesa cristiana e della Chiesa.
  • Una tra le prime cose che mi hanno persuaso del Cristianesimo è stata la considerazione in cui era tenuta la felicità.
  • E infatti i cristiani non sanno morire. Basti in proposito un confronto tra la morte di Socrate e la morte di Gesù. [...] A differenza di Socrate, Gesù ha paura, non degli uomini che lo uccideranno, né dei dolori che precederanno la morte, Gesù ha paura della morte in sé, e perciò trema davvero dinanzi alla "grande nemica di Dio" e non ha nulla della serenità di Socrate che con calma va incontro alla "grande amica".
  • Noi viviamo nell'ambito della tradizione giudaico cristiana e non sappiamo affrontare la morte se non affidandoci a speranza ultraterrene. Abbiamo un concetto molto alto di noi, meritevoli di immortalità. Ma questa credenza è rivelatrice di una verità o di uno spropositato amore di sé? Perché, nel secondo caso, forse varrebbe la pena di consegnarci con largo anticipo al nostro limite, seguendo la saggezza greca là dove insegna: "Chi conosce il suo limite non teme il destino".
  • Poi venne il cristianesimo e con esso la maledizione della carne. Il cristianesimo ha spezzato il mandala, i quattro che compongono l'armonia. Tre si trovano raccolti e separati dal quarto, il diavolo, che l'iconografia prese a dipingere con i tratti di Pan, il dio greco del sesso che, nell'ora meridiana da lui preferita, rincorreva con i suoi zoccoli da capra e le sue corna mozze le ninfe del bosco. Il cristianesimo tenne le fila della sessualità in Occidente, dove il cielo era separato dalla terra e lo spirito dalla carne. Se un bel giorno si smettesse di esecrare la pornografia, che poi altro non è se non la carne nella sua solitudine, e si incominciasse a esecrare chi ha ridotto la carne in solitudine, separandola dal cielo per farne l'anticamera dell'inferno, il primo girone della Commedia.
  • Il cristianesimo inizia con un esclusione sacralizzante: «Gesù si lasciò trattare da criminale e ridurre allo stato di corpo suppliziato, identificandosi così con la forma sinistra e immediatamente ripugnante del sacro». Ma la parola Rex (Rex Iudeorum nella leggenda INRI) era già iscritta sullo strumento del supplizio. Questa parola perderà quasi subito il suo valore derisorio e oblitererà ben presto il corpo suppliziato. La storia della Chiesa è la storia della rimozione delle sue origini: il sadismo fondatore è diserotizzato, le forme sinistre e terificanti del sacro rettificate, l'infamia sostituita dalla gloria.
  • Partendo dall'assunto che la Chiesa è la confutazione dell'Impero, egli [Pierre Klossowski] denuncia il travestirsi dell'Impero in Chiesa «trionfante»: «Cesare in effetti non è ancora l'Anticristo; solo dopo che Cristo si sarà rivelato al mondo, Cesare "con l'anima di Cristo" diventerà l'Anticristo». Così, lo In hoc signo vinces di Costantino è ciò attraverso cui si realizza «l'eresia» che trasforma la comunità cristiana in Impero (Qui est mon prochain?, in «Esprit», n. 75, dicembre 1938, p. 405). Questo bel saggio di Klossowski è la versione cristiana dell'eterologia del Collegio: «Il nemico – egli scrive – risponde all'ignoranza più o meno concertata nella quale mi trovo nei confronti delle mie proprie virtualità [...] L'anima, per essenza eterogenea, proietta al di fuori ciò che in essa contraddice lo stato omogeneo che reputa di aver raggiunto; a partire da lì l'elemento eterogeneo produrrà tanti più guasti all'interno dell'anima in quanto la sua immagine avrà preso corpo all'esterno».
  • [Citando Alphonse de Châteaubriant] Il razzismo Hitleriano affonda dunque «le sue radici organiche nell'acqua generosa del profondo lago cristiano».
  • Per il cristianesimo l'atteggiamento fondamentale è la trasformazione del mondo e della realtà. Il raggiungimento attraverso la storia del "Regno di Dio". E in questo senso il messaggio evangelico è profondamente rivoluzionario, si propone davvero di «conoscere la realtà per trasformarla», secondo lo slogan che Marx mutuò dalla migliore tradizione ebraico-cristiana.
  • Proprio in questo è «diverso» da ogni altro il Dio in cui crede il cristiano: nel fatto, cioè, che propone agli uomini la fede (che è, al contempo, esperienza e speranza, uso della ragione e adesione alla rivelazione, anche in ciò che quella ragione supera); che non impone l'adesione a un'evidenza (nella quale occorre «credere» per forza esigendo di essere constatata, pena l'irragionevolezza).
  • Sono tra coloro che non sanno abituarsi al cristianesimo. Mai mi riuscì di dare per scontato che la verità sull'uomo e sul mondo, sulla storia e sull'eternità, sia celata nella persona e nelle parole di quel "piccolo ebreo", come Friedrich Nietzsche chiamava Gesù di Nazareth; stia nelle parole di quel predicatore, vagante lungo le strade della più oscura tra le province del Grande Impero.
  • Unica tra le religioni, il cristianesimo non annuncia solo la salvezza dell'anima, la sopravvivenza dello «spirito», bensì pure la risurrezione della carne.
  • Alla scuola di Filone i dottori cristiani di Alessandria impararono a fare filosofia, e a elaborare una metafisica cristiana, creando una sintesi tra filosofia greca e il potenziale filosofico del cristianesimo.
  • È nel Cristianesimo che lo spirito diviene coscienza autotrasparente,, una realtà "in sé e per sé" (per usare il linguaggio di Hegel), libera iniziativa e assoluta libertà.
  • Il cristianesimo è una religione e non una filosofia: un'azione di salvezza (una Heilsgeschichte) e non una speculazione filosofica. Il suo obiettivo non è, come la filosofia, fornire una spiegazione esaustiva della realtà, ma stabilire un rapporto di comunione dell'uomo con Dio.
  • Il cristianesimo rivela molti misteri del tutto inaccessibili alla ragione. Tali sono i misteri della Trinità, della Incarnazione, della grazia santificante, del Corpo mistico, della resurrezione della carne.
  • Chiamo Cristianesimo la sola grande maledizione, la sola enorme perversione interiore: il solo grande istinto di rivincita per il quale nessun mezzo è troppo velenoso, clandestino, sotterraneo e meschino. Lo chiamo macchia immortale dell'umanità.
  • Due grandi narcotici europei, l'alcool e il cristianesimo.
  • Il cristianesimo dètte da bere a Eros del veleno – costui in verità non ne morì, ma degenerò in vizio.
  • Il cristianesimo è un platonismo per il «popolo».
  • In tal modo il cristianesimo come dogma è crollato per la sua stessa morale: in tal modo anche il cristianesimo come morale deve ancora crollare – noi siamo alla soglia di questo avvenimento.
  • Quale luogo spaventevole ha saputo fare della terra il cristianesimo, già per il solo fatto di aver collocato ovunque il crocifisso, e per aver in tal modo designato la terra come il luogo in cui «il giusto viene martirizzato a morte»!
  • Il nucleo e lo spirito più profondo del cristianesimo è identico a quello del bramanesimo e del buddismo: tutti insegnano la grave colpa della razza umana causata dalla sua semplice esistenza. (Il mondo come volontà e rappresentazione)
  • In nessuna cosa si deve tanto distinguere fra il nocciolo e il guscio quanto nel cristianesimo. Appunto perché io desidero il nocciolo, ne spezzo talvolta il guscio.
  • Nel Nuovo Testamento si parla del mondo come di qualcosa di estraneo, che non si ama, dominato dal diavolo. Questo coincide con lo spirito ascetico della negazione del proprio Sé e del superamento del mondo, che insieme all'illimitato amore per il prossimo, addirittura per il nemico, è la caratteristica che il cristianesimo ha in comune con il bramanesimo e il buddismo, e ne dimostra l'affinità.
  • Il cristianesimo è la soluzione di tutti i problemi che si agitano al fondo dell'anima umana, è l'ultima ragione di Dio.
  • Il cristianesimo è nato dal bisogno d'un mediatore; la mediazione non poteva essere che un riscatto, la cui necessità risale alla caduta dell'uomo.
  • Il cristianesimo è senza dubbio una legge soprannaturale, infinitamente elevata al di sopra dell'uomo per le verità come per le virtù come per le virtù che insegna [...].
  • Il cristianesimo, per quanto sia elevato, offre sempre un sostegno a portata di mano.
  • Quando vediamo la religione cristiana perseguitata in tutti i luoghi, a tutte le epoche, è semplice concluderne che il primo carattere della verità è di subire la persecuzione.
  • Ciascuna delle sue parole [di Gesù] è un invito a rendere cristiano il tempo che ci è dato a disposizione, a trattarlo come un materiale a cui dare una forma per Dio nella fede.
  • Nonostante che il Signore non abbia mai parlato in segreto, nonostante che nel cristianesimo non vi sia alcuna dottrina segreta oltre a quella insegnata pubblicamente, tutto in questa dottrina è quanto mai pieno di mistero.
  • Se ci poniamo con consapevolezza davanti all'insegnamento cristiano, anche se questo sapere ci sarà forse comunicato solo nell'ultima ora, allora abbiamo capito che Dio ci accoglie e ci innalza nella vita eterna se noi ci siamo spogliati di tutto, se noi siamo completamente aperti, se abbiamo rinunciato a noi stessi. E non dobbiamo rinunciare proiettati verso il nulla, ma verso la vita eterna, nella pienezza di Dio. Se riusciamo a vedere questa cosa per tempo, allora possiamo vendere ciò che abbiamo, possiamo non solo pronunciare un sì esitante all'ultimo momento al farci rapire da Dio, ma ci è dato di parteciparvi sino in fondo: abbandonare noi stessi, vendere ciò che abbiamo, spogliare noi stessi sino alla completa nudità. È questo il rischio del cristianesimo, il rischio della sequela, il rischio di entrare nella vita eterna.
  • L'ideale cristiano è davanti a noi da diciotto secoli; ed ora brilla di una tale intensità che occorre fare un grande sforzo, per non accorgerci che tutti i nostri mali derivano dal fatto che noi non lo prendiamo come nostra guida.
  • La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto. (Il regno di Dio è in voi)
  • Un medico alienista raccontava che un giorno, d'estate, uscendo dall'ospizio, i pazzi l'accompagnarono fino alla porta di strada.
    ― Venite in città con me! Egli disse loro.
    I malati acconsentirono, ed una piccola brigata lo seguì. Ma più essi andavano innanzi nella strada in mezzo al libero movimento degli uomini sani, maggiormente s'intimidivano e si stringevano intorno al medico. Finalmente, essi domandarono tutti di tornare all'ospizio, al loro modo di vivere insensato, ma abituale, al loro custode, alle battiture, alla camicia di forza, alle celle.
    Allo stesso modo si stringono e vogliono tornare al loro antico modo di vivere [...] gli uomini che il cristianesimo chiama alla libertà, alla vita dell'avvenire, libera e razionale. (Il regno di Dio è in voi)
  • Il cristianesimo deve contenere in sé tutte le vocazioni senza eccezione, perché è cattolico.
  • Improvvisamente, ebbi la certezza che il cristianesimo è per eccellenza la religione degli schiavi, che gli schiavi non possono non aderirvi, ed io con loro.
  • La grandezza suprema del cristianesimo viene dal fatto che esso non cerca un rimedio sovrannaturale contro la sofferenza bensì un impiego sovrannaturale della sofferenza.

Note

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  1. «Questa parola non esiste in greco antico. I casi sono due: o Butler voleva scriverne un'altra oppure intende dire che è un lavoro inutile cercare di trovare la radice di un parola inesistente, esattamente come è inutile cercare cercare di capire quanto in profondità fosse andata la punta della lancia.»

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