Caparezza

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Caparezza

Caparezza, pseudonimo di Michele Salvemini (1973 – vivente), cantautore e rapper italiano.

Citazioni di Caparezza[modifica]

Per approfondire, vedi: Saghe mentali.
  • All'inizio della carriera avevo il terrore di diventare cantante one shot, da una canzone e via. Invece sono riuscito a distrarre la gente dalle mie cosiddette hit, come Fuori dal Tunnel ad esempio, che per me sono solo canzoni.[fonte 1]
  • Chi fa rap solo di contenuto spesso è deficitario sul flow, non può esprimersi liberamente né come metrica né come rime perché deve dare un senso compiuto a quello che dice, e nel farlo rischia di perdere un sacco di occasioni per tirare fuori incastri divertenti e metriche interessanti che hanno tuttavia il difetto di non essere funzionali al discorso.[1]
  • Dal tunnel, da ogni tunnel, si esce cercando di pensare con la propria testa, di non farsi massificare e riuscire a costruire una visione del mondo individuale.[fonte 2]
  • Di sicuro ci sono dei rapper a cui non sto simpatico. Questo è assodato. Anche dei musicisti non mi vedono di buon occhio. È una cosa normale, se fosse solo per empatia. Non è così, ma di fatto non mi importa. Non mi sono mai fatto influenzare da nessuno, nemmeno dall'aspettativa dei fan, figuriamoci dai colleghi. Esiste dell'ostracismo nei miei confronti. La più grande verità è che non ho alcun interesse per l'opinione della scena rap. Chi se ne frega, dico. Me ne tiro fuori. Tutta la musica viene accostata a fenomeni culturali, anche il liscio lo è, ma rifiuto che ci sia un modo settoriale e poco elastico di vedere la musica.[fonte 3]
  • È sempre bene distinguere spiega la parola dall'esempio: non sono un paladino. Esprimo ciò che sento e che mi sta a cuore comunicare con l'auspicio che il mio senso critico su determinate questioni possa servire a supporto di chi prova a migliorare questa società.[fonte 4]
  • [Sulla morte] È stata rappresentata in molteplici modi, ma io ho scelto di raccontarla come una figura positiva, senza la quale la nostra vita diventerebbe il trionfo dell'apatia e della depressione. Una sorta di motivatrice che ci spinge a dare il meglio di noi durante il tempo limitato che abbiamo a disposizione.[fonte 5]
  • [Sul periodo da Mikimix] È stato un periodo in cui ho sofferto. Ma è stata una soglia da oltrepassare assolutamente necessaria per arrivare a quello che sono oggi. Dopo l'esperienza Mikimix ho fatto di testa mia e ho cominciato ad esprimermi come veramente sono.[fonte 6]
  • [Su Dino Campana] Era un poeta che ha avuto problemi psicologici, e tra questi problemi, non si sa come, rientrava il fatto che lui non abitava mai nella stessa città, ma si spostava continuamente. Quello che oggi potrebbe essere un blogger di viaggio all'epoca evidentemente era considerato un pazzo, e lui è rientrato in questa "categoria", venendo chiamato "il poeta che fugge".[fonte 7]
  • Il rap, avendo la possibilità di raccontare se stessi in un flusso incontrollato e incontrollabile, richiama un po' il flusso di memoria, e quindi Freud e Jung.[fonte 8]
  • Io mi considero un eretico, perché mi piace scardinare i dogmi religiosi, politici e sociali.[fonte 9]
  • Io non ne posso più della retorica del bullo, di vedere Scarface come modello di vita. Lo so che definire quel film "una cagata" farà arrabbiare alcune persone, ma io sono un difensore delle cause perse. Per me un capolavoro è La corazzata Potëmkin. Ecco, io voglio portare la La corazzata Potëmkin nel rap.[fonte 5]
  • Io posso solo dire una cosa: sono orgoglioso di tutti i soldi che ho rifiutato, e soprattutto di quelli che ho rifiutato quando ero povero. Davvero, ne sono orgogliosissimo. "Eh, ma sei un cretino, ok che ora va tutto bene ma magari un giorno scoprirai che ti avrebbero fatto comodo anche quei soldi lì": ok, può essere, ma per ora io sono a posto così. Detto questo, lo so bene che non si può essere immacolati. Lo so bene. Men che meno oggi, che i miei guadagni arrivano solo dai dischi che vendo e dai concerti che faccio.[1]
  • [...] la musica è un po' come un origami. Se lo spieghi, è solo un foglio.[fonte 10]
  • La realtà finisce sempre nell'immaginario irreale. Pensa a quando per esempio immaginiamo un extraterrestre. Potremmo immaginarlo in qualsiasi forma, ma partiamo sempre dall'ominide, perché per noi deve avere le braccia, le gambe, la testa. Non riusciamo ad immaginare qualcos'altro completamente diverso, proprio perché abbiamo l'imprinting della realtà su di noi.[fonte 11]
  • [Sui suoi concerti] Le fasi artistiche sono due: una è quella delle idee e l'altra è quella dell'esecuzione. Il periodo che mi piace di più è il primo, quindi la cosa che mi manca di più è la parte creativa, soprattutto durante i concerti. Così mi ingegno per farmi piacere anche il momento di riproduzione. Mi diverto e diverto il pubblico, perché non c'è più differenza tra me e loro. E recito come a teatro.[fonte 3]
  • Lo immagino come un uomo in lotta con il mondo e in difficoltà col prossimo, come solo le persone lucidissime sanno essere. [...] Van Gogh per me è una specie di rockstar e lo dimostra la sua popolarità post-decesso. In vita non ha mai ricevuto grandi complimenti e pare abbia venduto un solo quadro (Il vigneto rosso) mentre oggi siamo tutti qua a dargli del "genio pazzoide".[fonte 12]
  • Mettere parole in rima, non significa necessariamente essere un rapper. Io tecnicamente utilizzo lo stilema rap, ma non rappresento la cultura hip hop. Quindi possiamo dire che io sono "rapper per comodità".[fonte 1]
  • Mi piace essere considerato oggettivamente mainstream, pur rimanendo di fatto nel mondo indipendente.[fonte 3]
  • Mikimix era un personaggio mediocre. Ma il mio rapporto con lui è stato evolutivo: ho inglobato la vicenda, la situazione di allora, e ciò che ne è uscito è il rigurgito di quel momento, probabilmente necessario perché nascesse Caparezza. Certo, ho passato un anno non proprio bello, però poi ho pensato che la giusta strada da percorrere fosse tornare a fare musica a mio modo.[fonte 2]
  • Molti dicono che solo capendo il dolore si può poi godere del piacere. Io la trovo una pessima visione, molto cattolica, e lo dico col rispetto dell'agnostico verso le religioni. Il dolore è dolore e va se possibile evitato. Poi va accettato, ma non per apprezzare la vita, semplicemente perché non puoi eliminarlo e te lo tieni.[fonte 8]
  • Non è che se uno si droga diventa automaticamente un talento. Io sono antiproibizionista, ma non faccio uso di sostanze stupefacenti. Ammiro Frank Zappa: un genio che non usava droghe. Anzi, nei tour le vietava anche alla band.[fonte 13]
  • Ogni canzone è un mondo io ho una visione cinematografica della musica. Da una canzone per me parte una trama, appena l'ho finita mi immagino il prima e il dopo. Per questo motivo con me è impossibile ragionare per singoli. Nessun pezzo, da solo, può rappresentare un mio album.[fonte 5]
  • [Sul Sessantotto] Per me è stato fondamentale non solo per i grandi avvenimenti storici che si sono susseguiti in quegli anni (dalla Primavera di Praga alla guerra in Vietnam) ma per la musica e per il costume. Non nego che come tutte le rivoluzioni ci siano stati degli strascichi "pesanti". Ma è stata una fase fondamentale per la crescita civile, come ad esempio i diritti delle donne.[fonte 6]
  • [Sui talent show] Più che "saranno famosi?" dobbiamo chiederci "saranno capaci?". In questi programmi televisivi la prima cosa che noto è che il talento non conta: per l'audience si vanno a cercare pianti, litigi e storie d'amore. Nei partecipanti manca la creatività: la bella voce da sola non è creatività.[fonte 13]
  • Qualche anno fa mi era arrivata anche la richiesta per fare il giudice di talent, ma il mio ruolo è cantare. Non è preclusione, non mi sento antagonista di niente. Se altri vanno avanti, io sono contento: la mia felicità è seguire la mia strada, e io sono decisamente felice.[fonte 1]
  • Sono affascinato dal dubbio. La certezza, il pregiudizio non fanno per me. Il bello è che il famoso beneficio del dubbio esiste: coltivo il dubbio ed è più rilassante della marijuana.[fonte 14]
  • [Sulle sue canzoni] Sono fatti che leggo sui giornali e mischio con ricordi dell'infanzia e citazioni letterarie alte per creare dei contrasti. È facile dire "la guerra è brutta", ma con altre parole ottieni un altro effetto. La mia è una "patchanka" di citazioni e riferimenti.[fonte 13]
Dal Profilo psichico riportato sulla vecchia versione di Caparezza.com
  • Egli fu Mikimix, cantante insignificante, dal cui autodisgusto nacque il sé stesso odierno.[2]
  • La leggenda narra che in realtà Mikimix, caduto in una profonda depressione, abbia chiesto al fratello minore, Caparezza, di ammazzarlo. Le prove furono tutte insabbiate perché il Capa non avrebbe mai sopportato 7 puntate di Porta a Porta dedicate all'argomento.[2]
  • I malpensanti sostengono che il Capa non ami termini come "jam, contest, mixtapes, Mc e freestyle". Non è vero. Egli adopera questo tripudio di consonanti per aumentare la salivazione del cavo orale prima di ogni esibizione. Ogni altra applicazione gli appare straordinariamente fuori luogo.[2]
  • Da Amadeus alla De Filippi, non c'era conduttore che non abusasse di quella canzone [Fuori dal tunnel] in tv. Si narra che il tastierista del Capa, irrompendo nella sua stanza, sorprese il Nostro con una Walter PPK puntata sulla tempia. Stava guardando un trenino di figuranti alla cui motrice c'era Michele Cucuzza che ancheggiava sulle note di "Fuori Dal Tunnel".[2]
  • Fu così che il Capa venne identificato come cantautore "trasversale". "Trasversale è un aggettivo che coniano per le persone di cui non sanno che cazzo scrivere" – fu il lapidario commento del compositore.[2]
Dall'intervista di Aldo Cazzullo, Il nuovo Caparezza: sono agnostico ma stimo Padre Pio, Corriere della Sera, 15 marzo 2012
  • Quando canto divento urticante, fastidioso. È il mio modo di richiamare l'attenzione. Ma versi come "Voi che parlate di libertà | come si parla di una notte brava dentro i lupanari" andavano detti di pancia, senza ironia.
  • [Riferito alla violenza] C'è stata anche nel '68, che pure era un movimento giusto. Le lotte sociali hanno queste controindicazioni. Effetti collaterali. Nati dalla frustrazione di non contare nulla.
  • Lo seguo con simpatia. Dicono che è qualunquista, antipolitico. Ma Grillo fa politica da tempo. Certe cose sul degrado ambientale le ho imparate ai suoi spettacoli.
  • È vero, sono molto legato alla mia terra. La pugliesità esiste. Ed è fatta anche dai valori della tradizione. Non sono attratto dalla movida. Per me è fondamentale la famiglia, i legami di parentela: è importante far parte di qualcosa che va oltre te stesso, in cui non sei al centro. Questo non significa familismo o clientelismo, forme striscianti di corruzione che io detesto. Ma mi piace una certa mentalità del Sud, a cominciare dalla lealtà. Per questo ho scelto di restare qui.
  • Non conoscevo Zalone, anzi Luca Medici. È un comico irriverente: non finge, è così sempre, anche sul set.
  • La musica che amo mi ricorda un piatto pugliese, riso patate e cozze. Credo nella commistione di generi che non dovrebbero sposarsi, e invece stanno bene insieme: ska, rock, pop, jazz, rap.
  • Non so se Dio esiste, non so cosa ci sia dopo la morte. Ma trovo l'ateismo consolatorio. Più della fede. L'idea che esista un'altra dimensione, di essere osservato da qualcosa che non riesco a vedere, mi fa paura. Ho bisogno di tenere a bada i miei demoni.
  • [...] la musica non è una gara. Per questo sono contro i talent.
Citato in Fulvio Paloscia, La battaglia di Caparezza: Io, il clown eretico che smaschera i politici, la Repubblica, 15 agosto 2012
  • È una grande soddisfazione in un periodo di consumismo sfrenato come questo, con la vendita digitale della musica che sta portando verso una direzione molto anni Sessanta: singoli, singoli, singoli. Io resto ancorato all'idea della centralità dell'album. Prediligo l'idea del concept, di una storia da raccontare con le canzoni.
Caparezza durante l'esecuzione del brano La grande opera
  • I miei fan spesso arrivano ai miei concerti muniti di striscioni con slogan politici, come ad una manifestazione di protesta, e questo mi fa riflettere.
  • Il disimpegno? Colpa di quegli artisti che hanno affrontato temi sociali con poche idee e troppa retorica. Lo snobismo allontana le persone. Io invece tratto temi scottanti giocando.
  • I pilastri storici della musica d'autore italiana tacciono non per timore, ma per una scelta estetica: il vero impegno è l'arte, la politica è un valore aggiunto. Anzi, certe volte il disimpegno è più politico di quanto che si pensi.
  • In questo tour si parla di crisi, e dei grandi magheggi che ci sono dietro. Mi sono divertito a campionare dalla tivù considerazioni di esperti nell'arco degli ultimi cinque anni. Sono sempre le stesse. La più ricorrente: questo anno sarà il peggiore. Un mantra. Già. Intanto i tentativi per uscirne – e parlo anche del governo Monti – sono stentati.
  • L'establishment racconta questa crisi come un'epidemia che attraversa l'Europa. Una specie di sventura biblica a cui è impossibile sottrarci. Con questa attribuzione delle cause a una sorta di sciagura sovrannaturale i veri responsabili- del vecchio e del nuovo governo – si autoesentano da ogni colpa. E l'utilizzo di parole come spread o spending review, in un Paese dove la conoscenza dell'inglese è bassissima, non fa altro che allungare le distanze tra il popolo e la reale situazione economica.

Citazioni tratte da canzoni[modifica]

Come Mikimix[modifica]

Tengo duro[modifica]

Etichetta: Sony Music, 1996, prodotto da Matteo Bonsanto.

  • Mi trovavo in un parchetto di quelli cittadini, | immerso nel cinguettio di mille uccellini, | cip cip cip cup e tra mille distrazioni, | si fa sentire pure quello dentro ai pantaloni, | state buoni e sentite sto racconto che è uno spasso, | su quello che mi è capitato per non farla addosso. (da Tengo duro, n. 1)
  • Se tengo duro qualche cosa si rimedia, | davanti a me una tipa legge la "Divina Commedia", | ma come fanno questi a leggere nel tram, non lo so, | ma so solo che dovrò aspettare un po' ma nel frattempo. (da Tengo duro, n. 1)
  • Sono contento, che mi lascio andare via, | compro chili e chili di biglietti della lotteria | e penso ad un viaggio da uomo rude, | a foglie di palme ondeggiate da ragazze seminude | a milioni di milioni | da tuffarvicisi dentro come Paperon de' Paperoni. (da Succede solo nei film, n. 2)
  • La minigonna ti esalta, | ti porta alla ribalta | e quando è corta ti fa più alta | riscalda quando la chiappa tiene stretta, | elegante sul sedere che sculetta | oppure in bicicletta, | adagiata sul sellino, | a fare strage di cuori lungo il cammino. (da Donne in minigonne, n. 7)

La mia buona stella[modifica]

Etichetta: Sony Music, 1999.

  • Il sogno cattura per ore ed ore ed ore, | a volte fa la guerra, a volte fa l'amore | e quando chiudi gli occhi non sai mai cosa succede, | saluti la tua vita, domani ci si vede al mattino, | tranquillo come dentro il pigiamino, | stringo come un bambino il mio cuscino | che forse mi diventa una fanciulla | o forse mi ricorda il pianto soffocato al buio della culla. (da E la notte se ne va, n. 1)
  • Quante volte son rimasto accucciato, | che mi sentivo come un cane abbandonato, | mi son guardato indietro e non ho visto più nessuno | e me la sono presa col destino | e proprio sull'orlo dell'abisso | che chiedevo aiuto soltanto a me stesso, | ho visto nella notte più nera del lutto | una stella che mi ha illuminato tutto. (da La mia buona stella, n. 6)

Demo (1998-1999)[modifica]

Ricomincio da Capa[modifica]

Etichetta: 1998, prodotto da Caparezza.

  • Fuori dalle regole la musica è monnezza, | sfida Caparezza solo se ne sei all'altezza, "ah ha", | perché se la tua free-style singhiozza | già so che ti aprirò come una cozza | e la tua carrozza, alla mezza, torna zucca | e ti tocca uscire con una parrucca, | meglio che non ti si riconosca | nella famiglia quando diventa cosca. (da Tutta flava e famiglia, n. 3)
  • Mentre io rifletto sulla mia posizione, | qui, al riparo, | sotto un ombrello nero | che custodisce il mio silenzio come un monastero: | «Ho imparato a non fidarmi di te, | acqua ingannatrice, | il tuo suono non mi piace, | anche se, per qualcuno questa è musica che viaggia, | per me rimane una dannata giornata di pioggia (da Dannata giornata di pioggia, n. 4)
  • Come nel mio mare di pensieri | del quale sono naufrago nei miei momenti seri, | penso ai fiumi, che come porci ingrassano, | poi straripano, ed i muri delle case crollano, | sotto i fulmini catastrofi di pochi attimi | che hanno il prezzo di una vita, | nell'attesa che giunga una schiarita. (da Dannata giornata di pioggia, n. 4)
  • Ho le scarpe fradicie, le ossa pure, | come tuoni lontani echeggiano le mie paure. (da Dannata giornata di pioggia, n. 4)
  • Ecco il venditore di gioielli, | ha rotto una bottiglia di birra e ci ha fatto gli anelli, | costano quanto un panettone, | telefonarti è come fare a gara per vedere chi è più coglione. (da Telemonnezza, n. 5)
  • I miei problemi vengono fuori come funghi | rimbombano nella mia mente come un assolo di bonghi, | sono fanghi che mi sporcano, mi ungono, mi immobilizzano se | divento matto come in uno scacco al re, | anche se ne venissi fuori | ammetto che ne sono attratto come un'ape in un campo di fiori, | come un beone tra i liquori, | salgono e scendono dentro di me come ascensori di un hotel | e anche se andassi alle Seychelles | mi inseguirebbero, mi aspetterebbero | al varco come un cane quando il gatto sta sull'albero. (da Vivo in inquietudine, n. 11)

Zappa[modifica]

Etichetta: 1999, prodotto da Caparezza.

  • Se fare l'MC significa fare il muratore che edifica | la rima calligrafica stilosa quanto statica, | pratica praticamente assente di teoria, | non è storia mia, ebbene sì, non sono un MC, ma così sia. (da La zappa sui piedi, n. 1)
  • La razza umana brama una sorte che sa di morte clinica, | ma recita la solita cinica mimica: | «Va beh, per oggi è andata | ma domani uou hou, uou hou!» (da Ma domani uou hou, n. 8)

?![modifica]

Etichetta: Extra labels, 2000, prodotto da Caparezza.

  • Facile starsene cieco come un vicolo, | muto fottuto pupazzo per il mio ventriloquo. (da Mea culpa[3], n. 2)
  • Fortemente volli farmi i calli tra i folli | per capire che non ero tra quelli | ma tra i ribelli. (da Mea culpa[3], n. 2)
  • Vorrei sapere la mia lingua meno di Biscardi, | criticare sgorbi disegnati da Sgarbi, | mettere peli sotto le ascelle di Barbie, | sapere che Wilma se la fa con Barnie, | che di nascosto Red Ronnie s'abbuffa di carni. (da Tutto ciò che c'è[4], n. 3)
  • Tutto ciò che c'è, c'è già. | Allora nei miei pezzi che si fa? | Renderò possibile l'impossibile | fino a rendere possibile la realtà. (da Tutto ciò che c'è[4], n. 3)
  • Vorrei alzare calici come un prete perfetto, | Marilyn Manson mi farà da chierichetto. (da Tutto ciò che c'è[4], n. 3)
  • Sbraito | pensando ai gioielli, agli sprechi, | 'ste mamme attaccate agli anelli più di Yuri Chechi, | vanno dal parrucchiere e non fanno l'amore per non rovinare i capelli | e i papà si fanno le pippe sulle chiappe dei calendari Pirelli. (da Mammamiamammà, n. 4)
  • Son tutte belle le mamme del mondo, | hai ragione, | ma fanno figli solo se il seme strappa il goldone, | funziona che quando il bimbo ha fame | e geme, | imbocca la tetta col latte al silicone | e buona colazione. (da Mammamiamammà, n. 4)
  • Chatta pure perché parlare è più difficile! (da La gente originale[4], n. 5)
  • Non fumo, non mi canno, non mi drogo, non bevo, | a volte penso di essere il vero alternativo! (da La gente originale[4], n. 5)
  • Mi piace la gente normale, che svolge una vita normale, | che ha figli da sfamare, bollette da pagare e non ha manco il tempo per cagare. (da La gente originale[4], n. 5)
  • Se il conflitto fosse la soluzione ai miei problemi | io sarei sempre in conflitto. (da Il conflitto, n. 6)
  • Se la mia donna caga missili io la ripudio. (da Il conflitto, n. 6)
  • Se ti hanno umiliato, insultato, fatto cornuto... | Beh, se ti hanno portato al limite tu resta muto! (da Fuck the violenza[4], n. 7)
  • Prendi esempio da tanti uomini grandi, come il mahatma Gandhi, | da tanti non violenti diventati Santi. (da Fuck the violenza[4], n. 7)
  • Se l'anima è nata libera allora non la si calibra. (da Fuck the violenza[4], n. 7)
  • Se c'è chi provoca tu non alimentargli il fuoco, | tanto serve a poco e faresti il suo gioco. (da Fuck the violenza[4], n. 7)
  • Il prossimo è facile odiarlo, | se sei forte amalo | che a fare stragi siamo tutti Capaci. (da Fuck the violenza[4], n. 7)
  • Basta una briciola del bene che ti voglio per sfamarti, | con le dita vorrei pettinarti, | vorrei legarti | ad un granello di sabbia come Fidenco[5], | innamorato di te perché non ho niente da fare come Tenco[6], | sai che mi piace il fiato delle tue narici, | quando addosso mi cuci | dolci baci come cicatrici. (da Ti clonerò, n. 8)
  • Sei un'allucinazione, | l'ossessione | di ogni mio neurone, | se non ti ho vicino cado nella depressione, | mi accontenterei di te pure se fossi un clone, | anzi mi sa che questa qua è la soluzione. (da Ti clonerò, n. 8)
  • Lasciati clonare mia adorata, | se tu fossi una scheda telefonica ti avrei collezionata, | come originale | o come copia pirata suoni bene | e che concerti quando stiamo insieme! (da Ti clonerò, n. 8)
  • C'è chi mi vuole folle e chi follemente spera che toppi carriera, | da sera a mattina si ostina, ficca aghi nella mia bambolina! (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • L'acqua che butti sul mio fuoco diventa benzina, | ogni insulto è manichino per la mia vetrina. | Sappi che la mia dottrina | se ne fotte di chi sta dopo e chi prima. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • Mi piace che mi grandini sul viso | la fitta sassaiola dell'ingiuria, | l'agguanto solo per sentirmi vivo | al guscio della mia capigliatura.[8] (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • C'è penuria di muri adibiti alla memoria, | pura vanagloria, fa male come un dente che si caria | il mio debole per le vittime della storia; | le hanno odiate, umiliate, lasciate alla sorte | per fagli la corte dopo la morte. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • [...] schivo ogni giudizio, | ho la riflessione come vizio, | il mio fine è fare di ogni fine un buon inizio. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • Mi sazio di un dizionario vario più dei santi del calendario! (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • Mi piace sapermi diverso, | piacere perverso che riverso in versi su fogli sparsi, | nei capoversi dei giorni persi nei miei rimorsi. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • Chi manomette le tette della scultura | ne ignora l'amore e la cura. (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • Io non sono cambiato, | il cuore ed i pensieri son gli stessi | sul tappeto magnifico dei versi | voglio dirvi qualcosa che vi tocchi.[8] (da La fitta sassaiola dell'ingiuria[7], n. 9)
  • 'Sti quindicenni c'hanno la malaria, | la faccia pigra, fanno già uso di Viagra, | nella sagra degli stolti gli stolti sono molti,| folti stormi di gotici morti statev' accuorti! | Predicano morte, vogliono morte, morte a palate, | se vi piace la morte spiegate... pecché nun v'ammazzate? (da Chi c*zzo me lo[4], n. 10)
  • Lasciami solo tipo Rita Pavone | se vai a vedere la partita di pallone[9] | perché non vengo con te, | quella non è brava gente, | s'impone violentemente, | a spinte, smantellate immediatamente. | Slogan teppisti che sanno di inni fascisti,| su 'sti spalti stanno tifosi misti a terroristi, | hai voglia a stare triste se ci scappa l'omicidio, | sta caciara mi da un senso intenso di fastidio. | Hooligans e svastiche binomio perfetto, | ti metterei quel palo dritto nel culetto con lo scudetto, | troppi Ultrà cafoni senza nomi c'hanno mani armate, | come diceva Antoine quelli ti tirano le pietre.[10] | Sputi, monetine, carta igienica. | Domenica ci si porta anche la tromba per la carica, | mi sa che nemmeno alla banca del seme | ho visto tanti cazzi messi insieme | a saltare, a volte vorrei risanare. (da Chi c*zzo me lo[4], n. 10)
  • Voglio stare tra gli uomini di molta fede, | tra chi vede, tra chi ci crede, | solo tra gli uomini di molta fede, | perché i disegni dei sapienti sono vani.[11] (da Uomini di molta fede[4], n. 12)
  • Se non è questo un richiamo sarà un ricamo sull'anima, | vino da annacquare con lacrima, | fisica dimora per ora perché la merito, | più in là si vedrà dove dimorerà il mio spirito, | al seguito di un motto proverbiale: | «meglio fare del bene che non fare niente di male.» (da Uomini di molta fede[4], n. 12)
  • Ti cedo il posto mio: non è per vincere che vivo ma per ardere, | perciò se dovrò perdere lasciatemi perdere e avrò perso, | cosciente che non sono né peggiore né migliore di nessuno finché sarò diverso. (da Cammina solo, n. 13)

Verità supposte[modifica]

Etichetta: ExtraLabels, 2003, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi.

  • Italiani brava gente, italiani dal cuore d'oro, | l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro | di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori | ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori.[12] (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Inglesi professori che non imparano altra lingua, | inglesi non dovranno mai cambiare moneta, | inglesi guideranno sempre dal lato sbagliato | per questo chi va a Londra so che ritorna un po' cambiato. (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Dicono che gli arabi scrivono al contrario, | Mohamed ha detto che io scrivo al contrario, | dunque ogni cosa giusta rivela il suo contrario | e se no sei d'accordo mi dispiace per te! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Quando c'era lui i treni partivano in orario, | quando c'era lui ci deportavano in orario, | quando c'era lui non c'eravamo noi | che se c'eravamo noi saremo stati impallinati. (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Allora votami e vedrai, ti trovo un posto di lavoro, | votami e vedrai che non ti farai male, | votami e vedrai, da domani ti vorrò bene, | figliolo, una volta qui era tutta campagna elettorale. (da Il secondo secondo me, n. 1)
Caparezza nel 2008
  • Vuoi fare il cantante? Ti servirà una spinta! | Vuoi fare l'assessore? Ti servirà una spinta! | Vuoi fare carriera? Ti servirà una spinta! | Sull'orlo di un burrone avrei bisogno di una spinta! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Non sono sposato, diciamo che convivo. | Non sono disoccupato, diciamo che sto studiando. | Non sono un delinquente, diciamo che mi arrangio. | Diciamo diciamo diciamo diciamo un sacco di cazzate! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Non guardare Devilman diventi violento! | Non leggere Spiderman, diventi violento! | Non ascoltare Method Man, diventi violento! | Figurati cos'è restare un giorno in parlamento... (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • I politici no no non sono più quelli di una volta | le donne no no no non sono più quelle di una volta | io no no no no non sono più quello di una volta | solo la retorica è rimasta la stessa! (da Il secondo secondo me, n. 1)
  • Ne ho piene le palle | piuttosto non esco, | nel gregge rimango | soltanto se faccio il pastore tedesco. (da Nessuna razza, n. 2)
  • Suppone verità che in quanto supposte | se le metta nel culo. (da Nessuna razza, n. 2)
  • La situazione è delirante, | è come la naia dove | chi più aveva potere più era ignorante. (da Nessuna razza, n. 2)
  • Se parlo di cazzate tutti dicono che bello, | se faccio polemica sono carne da macello. | Per carità, molto meglio le banalità, | "parlare di emozioni", questo è il motto. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Della poesia me ne fotto, | io stesso sono nato per un condom che si è rotto. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Quando butto giù il testo, che vuoi che ti dica? | Non c'è gusto se non irrita. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Mi piace chi stona, | chi storpia ciò che suona, | la cantante con la voce buona | vada in monastero, | nel coro del clero. (da La legge dell'ortica, n. 3)
  • Bacco, | guida tu questo insano caduto per mano di femmina, | insisto, giacché il meteo ha previsto banchi di nebbia sulla mia retina. | Qui si brinda e non si lesina | anche se si dà | un'immagine pessima di se stessi, | dopo l'ennesima sorsata assimilata per te! (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Politici che giocano agli attori, | ragazzi che per lavoro c'hanno i genitori? | Uè! Sono diventati tutti pazzi, | li han convinti che saranno tutti imprenditori... (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Ecco, | arriva l'orco cattivo giulivo e suadente, | un fiero menzognero che sa dire solo ciò che vuol sentire la gente, | io non lo tocco il suo saio, | sono un sorcio sordo al pifferaio.[13] (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Il vino fa brutti scherzi | ma lo bevo per conto terzi e subisco. (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Me ne infischio, un altro fiasco e mi addormenterò tranquillo | e al mio risveglio so che non vedrò ciò che ho veduto essendo brillo, | per te. (da Stango e Sbronzo, n. 4)
  • Ridi pure ma la situazione è tragica per chi è convinto che la maglieria sia magica, nessuna | logica mi salva, sai, sono un fottuto nostalgico, non mi riprenderò mai. (da Limiti, n. 5)
  • Io vengo dalla luna | che il cielo vi attraversa | e trovo inopportuna | la paura | per una cultura diversa. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Vuole mettermi sotto 'sto signorotto | che si fa vanto del santo | attaccato sul cruscotto, | non ha capito che sono disposto | a stare sotto | solamente quando fotto. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • "Torna al tuo paese, sei diverso!" | "Impossibile, vengo dall'universo! | La rotta ho perso, | che vuoi che ti dica | tu sei nato qui | perché qui ti ha partorito una fica". (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Io non sono nero, | io non sono bianco, | io non sono attivo, | io non sono stanco, | io non provengo da nazione alcuna. | Io sì. Io vengo dalla Luna. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Ce l'hai con me | perché ti fotto il lavoro, | ti fotto la macchina, | o ti fotto la tipa sotto la luna? | Che cosa vuoi che sia poi | non è colpa mia | se la tua donna di cognome fa | Pompilio come Numa! (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Tieniti la terra, uomo, io voglio la luna! (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Scaldati in casa | davanti al tuo televisore, | la verità | della tua mentalità | è che la fiction sia meglio | della vita reale. (da Vengo dalla Luna, n. 6)
  • Io sono l'untore | e quando si fa buio | spunto come un fungo, | ungo dove giungo, | rimango guardingo nel mio ramingo girovagare, | chi vuol mandarmi a cagare deve gridare: | «Dagli all'untore!» (da Dagli all'untore, n. 7)
  • Cinica figura nell'oscura notte, | sporco le porte, porto la morte, | chissene fotte, | se mi beccano mi spaccano di botte, | come minimo mi ritrovate cliccato su Rotten![14] (da Dagli all'untore, n. 7)
  • Sono fuori dal tunnel | del divertimento, | sono fuori dal tunnel | del divertimento, | quando esco di casa e mi annoio | sono molto contento. | Quando esco di casa e mi annoio | sono molto più contento. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Di te che spendi stipendi, | stipato in posti stupendi | tra culi su cubi, | succubi di beat orrendi, | succhi brandy e ti stendi. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Essendo amico di Baldan Bembo, | sono un silenzio | che può diventare musica[15] | se rimo sghembo | su qualsiasi tempo | che sfrequenzo. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Mi piace il cinema | e parecchio, | per questo mi chiamano vecchio. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Io ho una Tipo di seconda mano | che mi fa da pub, da disco e da divano, | sono qua, come un allodola questo è il mio ramo. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Immune al pattume | della TV di costume | in volo senza piume | in un volume di fumetti | sotto il lume | non c'è paragone. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Si vive di ricordi, | signori, e di giochi, | di abbracci sinceri, | di baci e di fuochi, | di tutti i momenti, | tristi e divertenti, | e non di momenti | tristemente divertenti. (da Fuori dal tunnel, n. 8)
  • Bush?! Saddam?! Arafat?! Sharon?! | (Mah...) La nuova collezione Benetton... (Yuhuuu!) | Vi auguro una vita elettrizzante, | fulminate dalla corrente di un phon! (da Giuda me, n. 9)
  • La realtà giù da me è una realtà virtuale eccome, | ho la netta sensazione che tutto si dissolva in una bolla di sapone... (da Giuda me, n. 9)
  • La chiamano emancipazione | quella di farsi le lampade nel Meridione. (da Giuda me, n. 9)
  • Sto su nel Sud che è su di me | e del Sud io sono succube. (da Giuda me, n. 9)
  • Com'è che un fatto sui gradini è solo un fatto | e su di un palco è sempre un figo? (da Nel paese dei balordi[3], n. 10)
  • Tu, | tirchio più di un negozio di marca, | va' alla forca, | sai di stronzate più di una turca. (da Nel paese dei balordi[3], n. 10)
  • Lucignolo, | c'hai il nome di uno stoppino, | tu sei una sega, | io un burattino, | non starmi vicino, | mannaggia. (da Nel paese dei balordi[3], n. 10)
  • [Parodiando un talk-show qualsiasi] «Suo papà l'ha abbandonata che aveva tre anni per sposarsi con un transessuale; qualcuno vuole dire la sua?» (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Ma che bella trasmissione, | somiglia con precisione | alla poltiglia marrone, | delle mie chiappone | dopo colazione. | Ma dov'è il pudore | di queste persone, | pagate per dare un'opinione, | drogate dalla televisione. (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Abituati ad una TV accesa che ci pare spenta, | ci pesa la gente che si accontenta da casa | e non si addormenta, ma si gasa, | commenta, | e segue attenta 'sto scempio mentre lo share aumenta! (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Perché nella vita vince chi figura, | farà passi da giganti chi figura, | possiamo farlo tutti quanti, | benvenuti nell'età dei figuranti! | Perché nella vita vince chi figura, | farà passi da giganti chi figura, | lo mette in culo a tutti quanti, | benvenuti nell'età dei figuranti! (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Nei salotti TV | figuranti stolti fanno più | ascolti di molti programmi colti, | tant'è che tanti li han tolti dando potere a spalti di giudicanti. (da L'età dei figuranti, n. 11)
  • Povero Dio tirato in ballo dagli uomini, | macché religione, sono questioni di economy! | Questi omini minimizzano rombi di bolidi, | fanno sempre i loro porci comodi. (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Caro Paese da belle pretese chiedimi | se ti vedo come friend o come enemy, | ti piace fare la pace ma allora spiegami | 'sti missili che fischiano nell'aria come un theremin. (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Io preferisco ammazzare il tempo, | preferisco sparare cazzate, | preferisco fare esplodere una moda, | preferisco morire d'amore, | preferisco caricare la sveglia, | preferisco puntare alla roulette, | preferisco il fuoco di un obiettivo, | preferisco che tu rimanga vivo. (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Gli uomini | versano il tributo di | nostalgie per epoche che mai hanno vissuto. | La bandiera, il saluto, | o con noi o stai muto, | questo è il terzo millennio, | benvenuto! (da Follie preferenziali, n. 12)
  • Io sono Caparezza! | Vengo dalla monnezza! | Ti schiaccio sul cuscino | come un moscerino | su di un parabrezza! | Io sono Caparezza! | Tutt'altro che una carezza! | Non mi puoi uccidere | perché io vivo in te, | tu vivi in me! (da Dualismi, n. 13)
  • Da giorni sono in terapia: | "Ciao dottore, | mi servono cure per la schizofrenia, | vedo fantasmi con tutti i crismi in casa mia, | mi hanno detto che è tutto frutto di fantasia", | sì, | hanno ragione, | ma la questione, è che stanotte la visione me le ha date di santa ragione. (da Dualismi, n. 13)
  • Io non faccio spettacolo, | io do spettacolo come | mio nonno ubriaco il giorno della mia comunione. | Talmente fuori di melone | che ho parenti per niente contenti | di portare il mio stesso cognome. | Lasciatemi la presunzione | di sentirmi letame | a volte duro, a volte liquame. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • Sono felice nella fece, | dovrei piangere ed invece... (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • Puzzo da schifo, | bevo a sbafo, | scampato al mio destino come clandestino in uno scafo. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
Caparezza durante l'esecuzione del brano Dalla parte del toro
  • Sicuro che mi stufo, | lo giuro su ogni ciuffo, | dovrei suonare la tromba per quante volte sbuffo, | se mi tuffo in una mia idea | mi ritrovo in apnea | in una marea di diarrea, | lo trovo buffo.. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, | mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo. (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)
  • L'unica certezza è che finisco male: | muore CapaRezza, tutti al funerale. | È paradossale, | ma io non vengo, non ci tengo. | Mamma, quanti dischi venderanno se mi spengo! (da Jodellavitanonhocapitouncazzo, n. 14)

Citazioni su Verità supposte[modifica]

  • [Su Fuori dal tunnel] Il messaggio di critica al divertimento decerebrato e a tutti i costi mi pareva chiaro. E invece la si sentiva ovunque, era la colonna sonora di bar alla moda, era la suoneria di ogni cellulare.[fonte 15] (Caparezza)
  • Nel disco Verità supposte ho dato più spazio ai musicisti e mi sono allontanato dagli stereotipi del rap per seguire una strada più personale. (Caparezza, Saghe mentali)

Habemus Capa[modifica]

Etichetta: Virgins Records, 2006, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi.

  • Non mi fregio di un feretro che mi dia | stima e buona nomea nel duomo e nella moschea, | non mi piace la bara Versace mi piace la bara plebea, | mia l'idea di comperarla all'IKEA. (da Annunciatemi al pubblico, n. 2)
  • Annunciatemi al pubblico | prima di subito con espressione di giubilo. | Annunciatemi al pubblico | anche se dubito che tutti quanti mi seguano... | giù negli inferi, su con gli animi, | giù seguitemi, giù, sempre più. (da Annunciatemi al pubblico, n. 2)
  • Non trovo giusto il trambusto, | quando prendo posto non trangugio, ma degusto, | a letto non la metto con il busto e non la frusto, | non fisso l'abisso come Cousteau, | né lo spazio come Houston, | non mi industrio nella fabbrica del lustro | e degli eccessi dove i colpi bassi sono ammessi, | stress e annessi concessi, basta, torna catalessi! (da Torna catalessi, n. 3)
  • Il futuro è come un piccolo coi boccoli | che con gessetti disegna cerchietti intorno ai bossoli, | cinge cadaveri con tratti in stile liberty | se lo rimproveri dovrai morire, non sei Misery. (da Torna catalessi, n. 3)
  • Compra tutto ciò che ha detto lo spot, | punta sulla roulette, se non ti basta la slot, | gioca al lotto i tuoi BOT, porta in porto lo yacht, | trova un cazzo di sponsor e un'orrenda mascotte. (da Torna Catalessi, n. 3)
  • Il ragno sa bene che si va al podere con schede | firmate da prede incollate alle tele, ci sa fare, | la vespa gli concede l'alveare: "Abbiate fede, | le cose stanno per cambiare!" Vaneggia.[16] (da Gli insetti del podere, n. 4)
  • Vieni a vedere, su, vieni a vedere | i meravigliosi insetti del podere; | e se ti chini, ma non riesci a vedere, | tutto normale, ti sono entrati nel sedere. (da Gli insetti del podere, n. 4)
  • E i grilli, lucidi cantanti d'idilli, | ammutoliti da insetticidi epuranti. (da Gli insetti del podere, n. 4)
  • Edizione straordinaria del "Podere della sera"! | Vedova nera piange per l'ape guerriera, | licenziata in tronco la termite si dispera, | millepiedi danno calci in culo alla frontiera, | l'acaro ride perché il mondo è una polveriera. (da Gli insetti del podere, n. 4)
  • Io sono il toro dalla grande mole, | ma mi mancano le parole, | tipo yeti tu mi credi abominevole | perché mi vedi precipitevole, | ma è solamente l'indole | con cui mi dipingono le favole. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • Il torero che lo sa fa l'autorevole, | si comporta con me come un onorevole, | vuole impormi le sue regole, | per la fama ammazzerebbe pure la prole, | della corrida si crede l'Ercole | be', molli la spada e mi prenda a sventole. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • Già che sono un segno di terra | ti lascio a terra con un segno. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • La vita è riprovevole | poiché fa la gioia del colpevole | ed io che la volevo incantevole, | come pioggia cado dalle nuvole. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • Ora sono troppi i tori fuori dal recinto | col capo cinto come Moreno e Hillary Clinton. (da Dalla parte del toro, n. 5)
  • Apri gli occhi pupo, stai attento pupo, | non temere l'uomo nero, non temere l'uomo lupo, | non temere l'uomo cupo, temi solo l'uomo astuto. | Lui fa da tutor prende tutto ciò che può. (da Ninna nanna di Mazzarò, n. 6)
  • Ninna nanna, ninna nò, sta arrivando Mazzarò. | Resta sveglio che sennò, porta via quello che può. | Ninna nanna, ninna nò, sta arrivando Mazzarò. | Resta sveglio che sennò, porta via quello che può. (da Ninna nanna di Mazzarò, n. 6)
  • Sulla tela la tua vita intera con un prologo: | tua madre che apre le gambe dal ginecologo. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Parla, la verità è là non devi negarla. | Parla, chi tappa la falla non resta a galla. | Parla, dalla tua bocca libera la favella | come una farfalla che si libra dalla calla. | Parla, i mutismi sono inascoltabili. | Parla, i timori hanno timoni deboli. | Parla, usa termini interminabili. | Parla, perché il silenzio è dei colpevoli. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Il silenzio è d'oro e tu lo svendi ai peggior offerenti. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Fatti un'opinione | o finirai come i fatti di metadone. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Chi tace soggiace alla volontà del loquace, | si beve cazzate come la guerra di pace. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)
  • Ho dubbi amletici tipici dei sedici: | essere o non essere patetici? (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • Non vivo di pallone, non parlo di figone, | non indosso vesti buone | quindi sono fuori da ogni discussione! (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • Studio in una classe di rissosi eccitati dai globuli rossi | manco fossero Bela Lugosi.[17] (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • A sedici anni le opzioni sono due: visto che o diventi pugile | o diventi come me, che sono debole, | che non ho regole, che ho roba demodé, | che detesto il cliché dell'uomo | che non deve chiedere mai[18], | dato che se non chiedi non sai. (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • Meglio depressi che stronzi del tipo «Me ne fotto», | perché non dicono «Io mi interesso»? | Che si inculino un cipresso, dunque, | tanto il mio destino è stare solo con chiunque. (da La mia parte intollerante, n. 9)
  • Imbraccia il fucil, prepara il cannon, | difendi il verdano dai riccioli d'or.| Espelli il negròn, inforca il terròn, | e servi il tuo popolo con fulgido amor. (da Inno Verdano, n. 10)
  • Ora capisco quanto aveva ragione, | ora che sono soldato di stato senza meridione, | ora che è finita la carta del cesso, | ma fa lo stesso, tanto ci ho messo la costituzione. (da Inno Verdano, n. 10)
  • Il popolo verdano smania | per la separazione dall'Italia che dilania. | E se cade il muro in Germania chi se ne frega | io lo innalzo in Verdania dato che... (da Inno Verdano, n. 10)
  • Voglio sbandierare commosso | un tricolore senza bianco, né rosso. | Voglio lodare il deputato esaltato, | che vuole l'immigrato umiliato e percosso. (da Inno Verdano, n. 10)
  • Non sono cacchi miei se non quadra, | se la politica è malata e ladra, | io scendo in strada, ma bada, | solo se mi tocchi la squadra! (da Epocalisse, n. 11)
  • Voglio il calendario di un'attrice nuda e china, | la foto di John Cena. | Voglio un trans in bikini | nei miei festini di rum e cocaina. (da Epocalisse, n. 11)
  • Vivo in una famiglia massonica, | che in confronto i membri della P2 di Gelli | sembrano quelli dell'Azione Cattolica. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Fissare una rete sarà umiliante | per Boris Becker non per noi, | segreti come lo specchio di Nanni Loy[19] | ma famosi come Leroy[20], | eroi come Brad Pitt in "Troy", | noi riempiamo le fosse più del senno di poi. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Abbiamo un piano con un punto cardine: | trasformare i consigli per gli acquisti in un ordine, | affossando i programmi di qualità | perché l'utente intelligente si sa | che non ama la pubblicità. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Svaniranno come in comando dell'ubi maior[21] | "Sciuscià", "Il Fatto", "Satyricon" e "Raiot". | Non si solleverà nessun vespaio! (da The Auditels Family, n. 13)
  • Avete problemi a palate, ma li affidate agli astrologi, | vi interessate ai cazzi altrui come gli andrologi. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Tu non voti alle politiche, | ma ti lamenti se le condizioni sono critiche | eppure televoti l'Isola dei famosi d'Egitto | convinto di avere esercitato un tuo diritto. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Segui l'Arma in mille fiction da commediografo, | se ti ferma il caramba chiedi l'autografo. (da The Auditels Family, n. 13)
  • In TV c'è più calcio | che in una cura per osteoporosi. (da The Auditels Family, n. 13)
  • Buondì telespettatore, | questo è un TG che ti mette di buon umore, | là fuori crimini ma qui si parla ore | di lidi a Rimini e rivoli di sudore. (da Ti Giri, n. 14)
  • Se ti guardi intorno capirai che degli spari | sul lungomare di Bari | non c'è traccia nei TG di Mediaset e Rai. | Questo non mi va di raccontarlo, | ma ti conto i peli del buco del culo del principe Carlo. (da Ti Giri n. 14)
  • W il TG delle menzogne, | con notizie nascoste come zoccole nelle fogne, | un maresciallo che fa il pappagallo sul giallo di Cogne, | ma su Ustica, no, non vuole avere rogne! (da Ti Giri, n. 14)
  • Parlare di guerra non mi piace, | troppo audace, | preferisco parlare di forze di pace | che offrono focacce a famiglie afgane | dai loro carri armati fatti di marzapane. | Tutto buonismo che va a puttane | se le telecamere spengono sulle condizioni disumane | dei bimbi morsi dalla fame | nei loro villaggi bombardati per settimane. (da Ti Giri n. 14)
  • Iniziò lei che c'ha una parlata strana | che renderebbe malsana | la calma del Dalai Lama, | perdiana! (da Felici ma trimoni, n. 16)
  • Specchio, specchio delle mie brame, | sono io la modella che la dà al reame, | non tocco cibo da settimane, | voglio una torta con l'aspartame! (da Felici ma trimoni, n. 16)
  • Mi sono innamorato di te perché il mio pisello | non aveva niente da fare ma adesso smetto.[6] (da Sono troppo stitico, n. 18)
  • Sono troppo stitico per fare lo stronzo... | Lo senti! Lo vedi! (da Sono troppo stitico, n. 18)
  • Amore pensaci, ti solleverò dalle paure delle ipocondrie[22] | imbottendoti di psicofarmaci, fidati di 'sti impasti chimici, | te li danno medici che vanno in vacanza ai Tropici. (da Sono troppo stitico, n. 18)
  • Io e te voleremo insieme in carne ed ossa[23], | ma io sarà la carne e tu le ossa per la fossa. (da Sono troppo stitico, n. 18)
  • Nuntio Vobis Gaudium Magnum: Habemus Capa! (da Habemus Capa, n. 19)
  • Setaccio termini e non termino se vado a braccio, | ma sono io o colui per cui mi spaccio? (da Habemus Capa, n. 19)

Citazioni su Habemus Capa[modifica]

  • È il disco a cui sono più affezionato, perché ha richiesto oltre un anno di lavoro e mi ha permesso di proseguire su una strada ancora più personale, identificata da taluni come una nuova via al cantautorato. (Caparezza, Saghe mentali)
  • Habemus Capa è il mio disco più politico, quindi un suicidio. Tutto il concetto dell'album si sviluppa a partire dall'ultima frase del disco precedente: "Mamma, quanti dischi venderanno se mi spendo!"[24] (Caparezza, Saghe mentali)
  • Questo canto [Annunciatemi al pubblico] rivela il senso di tutto l'album Habemus Capa. Caparezza è morto e attraverso il suo cadavere osserva l'ambiente circostante e lo riversa in versi. Egli nei canti a seguire non parlerà mai in prima persona, ma farà parlare qualcun altro al posto suo, possedendone il corpo. (Caparezza, Saghe mentali)

Le dimensioni del mio caos[modifica]

Etichetta: Virgins Records, 2008, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi.

Caparezza a Genova nel 2008
  • Dio si chiama Zappa Frank Vincent. (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • I fricchettoni vollero cambiare il mondo, | quelli del mio mondo vogliono guardare i porno | di edicole ridotte ed esporre più poppe | delle flotte nel porto di Livorno. (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • Scolari, sono coatti tali | che il Pierino di Vitali | è una figura aristocratica. (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • C'è un nuovo cartello al sexy shop: | "Pagherete caro, pagherete tutto!" (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • La piaga dell'uomo moderno | è passare le notti con gli occhi sullo schermo | per diventare adulto con un click su "Confermo". (da La rivoluzione del Sessintutto, n. 1)
  • L'idea di fare carriera non la sfiora. | Lei non aspira la coca all'hotel Flora. | Nei festini dei democristiani | se hai un malore tu vai in malora. | Non va coi deputati, | non fa la lolita, | non ha il tenore di vita di tenori in vita. | Mi invita a legami da sfida | come Tenco e Dalida, Radamés ed Aida! (da Ulisse (You listen), n. 2)
  • Fratello sai cos'è una tasca? | È una vasca in cui si annaspa, | in cui ogni peccato è programmato più del Pascal.[25] (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Sei portatore insano di tasche, | ti conviene | confessare | che con le mani in tasca | vuoi protestare. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Scomunicammo in nome di Dio | un libro di Dan Brown | sul priorato di Sion | dando l'avvio | ad un'era di messa a morte | da Crozza ad Andrea Rivera, | passando per Harry Potter. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • C'è la galera | per chi porta le tasche | perché nelle tasche non c'è controllo! (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Da quel momento chi porta una tasca | o è un artista | oppure un tossico | o entrambi come Basquiat. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Gente a cui basta fare il contrario come bastian | per darsi più arie di quante ne abbia composte Bach Sebastian. (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Per questo sei stato arrestato, | tu credi nella favola della libera tasca | nel libero strato.[26] (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • In nomine Libertatis vincula edificamus. | In nomine veritatis mendacia efferimus.[27] (da Non mettere le mani in tasca, n. 3)
  • Gli anni di piombo, | le stragi, i sequestri... ma no! | Non mi interessano argomenti come questi. | Io di quei tempi | voglio ricordare solo | "La liceale nella classe dei ripetenti". (da Pimpami la storia, n. 4)
  • Ilaria dalla vita vuole di più, | almeno un'amica della Tim-Tribù, | scarica rane pazze e stupidi emù. | Mette le sue tette su Badoo. (da Ilaria condizionata, n. 5)
  • Ilaria dov'è? | Adesso dov'è? | L'hanno vista al corteo con la maglia del Che. | Urlava: | "No! Alla vostra mercé" | mentre ingoiava cioccolata Nestlé. (da Ilaria condizionata, n. 5)
  • Con i capelli dritti al live dei Misfits. | Con l'antiproiettile al live di Fifty. (da Ilaria condizionata, n. 5)
  • Grandi opere che iniziano | ma che non finiranno | mai. (da La grande opera, n. 6)
  • Più che l'hobby dell'edilizia | ho la lobby dell'edilizia, | che infrange la legge come un bobby che ti sevizia. | Assumo tutto ma la gente minimizza | perché arrotolo cartine che non si chiamano Rizla. (da La grande opera, n. 6)
  • I delfini vanno a ballare sulle spiagge. | Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. | Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. | I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • Turista tu balli e tu canti, | io conto i defunti di questo paese. | Dove quei furbi che fanno le imprese, | no, non badano a spese, | pensano che il protocollo di Kyoto[28] | sia un film erotico giapponese. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • È vero, | qui si fa festa, | ma la gente è depressa e scarica. | Ho un amico che per ammazzarsi | ha dovuto farsi assumere in fabbrica. | Tra un palo che cade | ed un tubo che scoppia, | in quella bolgia s'accoppa chi sgobba | e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda | finché non ingombra la tomba. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • Vieni a ballare compare | nei campi di pomodori | dove la mafia schiavizza i lavoratori, | e se ti ribelli vai fuori. | Rumeni ammassati nei bugigattoli | come pelati in barattoli. | Costretti a subire i ricatti | di uomini grandi | ma come coriandoli. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • O Puglia Puglia mia, tu, Puglia mia, | ti porto sempre nel cuore quando vado via | e subito penso che potrei morire senza te. | E subito penso che potrei morire anche con te. (da Vieni a ballare in Puglia, n. 7)
  • Se pensi che possa cambiare il mondo | ti sbagli alla grande, | è già tanto se mi cambio le mutande. (da Abiura di me, n. 8)
  • Pensavi che sparassi palle? | Bravo! | Io sono il drago di Puzzle Bobble. | Come Crash | mi piace rompere le scatole | ma rischio le mazzate che nemmeno Double Dragon. (da Abiura di me, n. 8)
  • Non mi vedrai salvare un solo lemming, | né stare qui a fare la muffa come Fleming. (da Abiura di me, n. 8)
  • Io voglio passare ad un livello successivo, | voglio dare vita a ciò che scrivo. | Sono paranoico ed ossessivo | fino all'abiura di me. (da Abiura di me, n. 8)
  • Prendo soldi con il pugno alzato | come Super Mario ma non li ho mai spesi... | per farmi le righe come a Tetris. (da Abiura di me, n. 8)
  • La scena rap è controversa, | sfuggo con un salto da Prince of Persia. | Io non gioco le olimpiadi Konami, | se stacco le mani l'agitazione mi resta! (da Abiura di me, n. 8)
  • Io devo scrivere perché sennò sclero, | non mi interessa che tu condivida il mio pensiero. (da Abiura di me, n. 8)
  • Sulla Terra è guerra tra poveri, | non c'è posto se ti ricoveri. (da Cacca nello spazio, n. 9)
  • C'è un uomo di mezza età | con la sua metà | che ne ha meno della sua metà. (da Cacca nello spazio, n. 9)
  • Da lassù la terra pare una boccia | del peso di un'oncia | ricoperta d'acqua, ma dalla doccia | non cade una goccia. | C'è chi si piglia tutto lo spazio | e chi lo piglia in saccoccia, | in piedi come pendolari sui treni Bari-Foggia. (da Cacca nello spazio, n. 9)
  • L'acqua è privata, | talmente privata | che l'hanno privata ai condomini, | anno domini | in cui per lavarmi mi faccio sputare da baldi giovani. (da Il circo delle pantegane, n. 10)
  • Il domatore | ha lo zampirone | per domare la zanzara tigre. (da Il circo delle pantegane, n. 10)
  • Non sei un uomo se come un frate chiedi perdono! | Non sei un uomo se a fare mazzate non sei buono! | Non sei un uomo se tua moglie di te se ne fotte! | Non sei uomo se, se non la gonfi di botte! | Non sei un uomo se non guidi le macchine grosse! | Non sei un uomo se non tiri due ganci alle giostre! | Non sei un uomo se hai paura di tornare in carcere! | Non sei un uomo, sei un gay se ti metti a piangere! (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Non sei un uomo se di notte non vai al bordello! | Non sei un uomo... se non ti tira il pisello! (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Non sei un uomo se il rispetto che hai non ti basta! | Lo sai cosa ti manca? Un ferro nella tasca! (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Non ascoltare questi maldicenti. | Non si va avanti con la forza ma con la forza degli argomenti. | Non ascoltare questi mentecatti. | Un vero uomo si dovrebbe alzare per lavare i piatti. (da Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti, n. 11)
  • Io diventerò qualcuno. | Non studierò, non leggerò, a tutti voi dirò di no: | ecco perché diventerò qualcuno. | Se vuoi parlare un po' con me ti devo addare al mio Myspace. (da Io diventerò qualcuno, n. 12)
  • Nel dopoguerra non c'era chi | urlava nei comizi più di un Cherokee. | Non c'erano tv colme di Nembo Kid, | né radio attive come nubi a Chernobyl. | C'era l'uomo qualunque, | sostenuto dal Fronte dell'Uomo Qualunque. | Nella schiena dei partiti | affondò le unghie: | "io non sono di destra | né di sinistra, | sono un uomo qualunque! | E lo stato è demagogo, | nel sistema bipolare non mi ci ritrovo..." | Ooh, | ferma tutto! | Devo aver avuto un herpes, | dato che questo sfogo non mi è nuovo. (da Io diventerò qualcuno, n. 12)
  • Devo aspettare di perdere il mio diritto di voto | per guadagnare il diritto alla nomination? (da Io diventerò qualcuno, n. 12)
  • Piacere, | Luigi delle Bicocche. | Sotto il sole | faccio il muratore | e mi spacco le nocche. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Sono un eroe, perché lotto tutte le ore. | Sono un eroe perché combatto per la pensione. | Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari. | Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. | Sono un eroe straordinario tutte le sere. | Sono un eroe e te lo faccio vedere. | Ti mostrerò cosa so fare col mio super potere. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Io sono al verde, | vado in bianco | ed il mio conto è in rosso, | quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Né l'Uomo Ragno, | né Rocky, | né Rambo, né affini | farebbero ciò che faccio per i miei bambini. (da Eroe (storia di Luigi delle Bicocche), n. 13)
  • Vive in comunità | estremamente pacifiche | in cui maschi e femmine | hanno pari diritti e dignità. | Non sa | cosa sia la competizione | e condivide le risorse con tutti, | in maniera equa. | Non conosce la guerra, | l'assassinio e la violenza. (da Bonobo Power, n. 14)
  • La scimmia è l'evoluzione dell'uomo. (da Bonobo Power, n. 14)
  • Per il bonobo | il sesso è alla base dei rapporti sociali, | si accoppia | sia con etero che con omosessuali. | Davanti a cibo i bonobo | prima fanno un'orgia | e dopo mangiano | senza mai litigare. | Il bonobo non è aggressivo | perché è sessualmente appagato. (da Bonobo Power, n. 14)
  • Il bonobo è una pericolosa alternativa sociale, | dimostra che in natura esiste l'omosessualità | e che l'uomo è aggressivo perché sessualmente represso | e soprattutto che l'unico vero modo per vivere in pace | è giocare, | mangiare | ed accoppiarsi | alla faccia di religiosi, | intellettuali | e politici benpensanti! (da Bonobo Power, n. 14)

Citazioni su Le dimensioni del mio caos[modifica]

  • [Su Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)] È un precario che difende la sua famiglia dagli strozzini e combatte per la pensione. Ce ne sono moltissimi di uomini così con grandi difficoltà ma ricchi di dignità.[fonte 6] (Caparezza)

Il sogno eretico[modifica]

Etichetta: Universal Music, 2011, prodotto da Carlo Ubaldo Rossi e Caparezza.

Caparezza nel 2009
  • Io con la musica non c'entro niente | come il mio pene davanti al wc, a luci spente. (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Mi contraddico facilmente, | ma lo faccio così spesso che questo fa di me una persona coerente. (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Non ho mai capito questi social network | per me servono solo a fare i porci a letto. | Ogni volta che nasce una nuova piattaforma | mi fa l'effetto | di un libro che ho già letto | e poi non ho tutti 'sti amici ma molti meno, | mi danno affetto ma poi m'affettano come Goemon.[29] (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Oh, non vi interessano le note che registro, | vi interessano le mie note sul registro! (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Al primo posto nella classifica digitale | che tu ci creda o meno c'è solo chi vince i talent | ed io non so cantare, già, | ma soprattutto non so piangere in pubblico per bucare lo schermo. (da Chi se ne frega della musica, n. 3)
  • Accetti ogni dettame | senza verificare, | ti credi perspicace | ma sei soltanto un altro dei babbei. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • La verità brucia come candeggina. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Prendi lo sapere nello sfintere | è meglio dell'esame della prostata. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Galileo, chi si oppose al tuo genio | fu più vil del coyote nel canyon, | se la chiesa ti ha messo all'indice, | be' che male c'è tu la metti al medio. (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Tu vivrai Galileo come quel Galileo messo in croce prima di te... (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Le accuse contro Galileo erano molteplici: | leggeva, teneva in casa e leggeva libri proibiti... | Galileo negli ultimi diciotto mesi non è mai andato a messa... | Galileo convive con una donna... | Ma soprattutto Galileo fa gli oroscopi a pagamento... | [...] | e non si è mai confessato...[30] (da Il dito medio di Galileo, n. 4)
  • Dalla Francia la Francia difendo, | se l'attacchi la lancia ti fendo, | estraggo la spada dal cuoio, | polvere ingoio | ma non mi arrendo, | gli inglesi da mesi vorrebbero la mia capoccia in un nodo scorsoio.[31] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Invece io sono il domenicano | ma non chiedermi come mi chiamo, | qua è sicuro che non me la cavo, | mi mettono a fuoco non come la Canon.[31] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Detesto i potenti della città, | detesto Sua Santità, | un uomo carico d'avidità | che vende cariche come babà.[31] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • La tratta dei bimbi come geishe cresce tutto il clero | ma nessuno ne parla e il millequattro non è annozero | ed ora mi impiccano, | mi appiccano | come un bengala a Capodanno, | di me rimarrà un pugno di cenere da gettare in Arno![31] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Infine mi chiamo come il fiume che battezzò colui | nel cui nome fui imposto in posti bui.[31] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Nella cella reietto | perché tra fede e intelletto | ho scelto il suddetto, | Dio mi ha dato un cervello, | se non lo usassi | gli mancherei di rispetto.[31] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Mi bruci per ciò che predico, | è una fine che non mi merito, | mandi in cenere la verità | perché sono il tuo sogno eretico.[31] (da Sono il tuo sogno eretico, n. 5)
  • Via quel sorriso da Krusty il clown, | dammi solo la risposta più drastica | sulla differenza tra bottiglie di plastica in acqua | ed acqua nelle bottiglie di plastica. (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Gomorra best seller, | si moltiplica come un porno sul server, | a che serve dire che fa affari | se ti fai gli affari tuoi da sempre? (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Ci sono cose che non capisco | e a cui nessuno dà la minima importanza | e quando faccio una domanda | mi rispondono con frasi di circostanza | tipo: | "Tu ti fai troppi problemi, Michele"... (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Riuniti davanti al TG | come ellenici all'agorà. | Notizie del principe e di Corona, | di Draghi e del Cavaliere. | Cos'è? Una favola? (da Cose che non capisco, n. 6)
  • E i funerali di Stato a che servono? | I militari in missione chi servono? | E i caduti sul lavoro? | Per loro nemmeno un cero con il santo patrono, | ma sii serio.. (da Cose che non capisco, n. 6)
  • Parlo mai di neuropsichiatria? Parlo mai di botanica? Parlo mai di algebra? Io non parlo di cose che non conosco! Parlo mai di epigrafia greca? Parlo mai di elettronica? Parlo mai delle dighe, dei ponti, delle autostrade? Io non parlo di cardiologia! Io non parlo di radiologia! Non parlo delle cose che non conosco! Non parlo di cose che non conosco. E vattene! E vattene![32] (da Cose che non capisco, n. 6)
  • E pensare che per Dante questo era il "bel paese là dove 'l sì sona".[33] (da Goodbye Malinconia, n. 7)
  • Per pagare le spese bastava un diploma, | non fare la star o l'icona, | né buttarsi in politica con i curricula | presi da Staller Ilona. (da Goodbye Malinconia, n. 7)
  • E chi vuole rimanere, ma come fa?! | Ha le mani legate come Andromeda![34] (da Goodbye Malinconia, n. 7)
  • Ha polizze auto da truffare con fare astuto | in giro con il collare che pare il cane Pluto. | Sta lì a denunciare le consulte dei massoni | ma poi si fa annullare le multe da Basettoni. (da La marchetta di Popolino, n. 8)
  • La fine di Gaia non arriverà, | la gente si sbaglia | in fondo che ne sa. | È un fuoco di paglia | alla faccia dei Maya | e di Cinecittà. (da La fine di Gaia, n. 9)
  • Non per la politica dovete odiarmi, | non per la voce nasale, | ma per questo pezzo! | Adesso avete un motivo! (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Hai presente Kevin Spacey? | Bene, è lui Kaiser Souse nei Soliti Sospetti! | Serial killer di Seven? Kevin Spacey! | Cattivo di Superman? Kevin Spacey! | Perfetto Criminale? Kevin Spacey! (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Blair Witch Project non è una storia vera, | decidi tu se ne vale la pena. (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Io e Marley? Alla fine il cane muore. | Nel film Hachiko il cane muore. | Bruce Willis in The Jackal muore, | come il cinema col cinepanettone. (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Ti disturba? Be', a me disturba | che la trama di Disturbia sia la stessa di Hitchcock. (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Il curioso caso di Benjamin Button | lo vedi al contrario ed è un film come un altro. (da Kevin Spacey, n. 11)
  • Divenuto adolescente la prima intuizione, | ogni capo deve avere un capo di imputazione. (da Legalize the Premier, n. 12)
  • Legalize, legalize the premier. | Sensimilla e ganja no, ma il mio seme spargerò. | Io mi legalize. (da Legalize the Premier, n. 12)
  • Ho dato vita a terremoti e tempeste. Ehi! Ehi! | Ai ruggiti che scuotono le foreste. Ehi! | Alla lava più calda di certe teste | e mi ripagate con sti piagnistei? (da Messa in moto, n. 13)
  • Guarda, ho creato il mondo in una settimana! | Credi davvero di avere la mia immagine, | no non è facile, non sei il mio manager, | basta parlare a mio nome, ma che diamine, | solleva i tuoi pesi, ma va da un personal trainer! (da Messa in moto, n. 13)
  • Non siete Stato voi, | uomini boia con la divisa | che ammazzate di percosse i detenuti. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete Stato voi | che mandate i vostri figli al fronte | come una carogna da una iena che la spolpa. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete Stato voi | che rimboccate le bandiere sulle bare | per addormentare ogni senso di colpa. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete Stato voi | col busto del duce sugli scrittoi | e la Costituzione sotto i piedi. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete Stato voi | che fate leggi su misura | come un paio di mutande a seconda dei genitali. (da Non siete Stato voi, n. 14)
  • Non siete Stato voi, | servi, che avete noleggiato | costumi da sovrani con soldi immeritati, | siete voi, confratelli di una loggia che poggia | sul valore dei privilegiati come voi | che i mafiosi li chiamate eroi | e che il corrotto lo chiamate pio | e ciascuno di voi, | implicato in ogni sorta di reato, | fissa il magistrato e poi giura su Dio: | "Non sono stato io". (da Non siete stato voi, n. 14)
Caparezza nel 2009
  • Leggere Shakespeare, questo è il vero problema! (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Se la sala è piena il film fa schifo. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Ostentare la modestia è una cosa da superbi. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Il pregiudizio ti sballa più degli acidi che assumi. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Non mi interessa essere capito, | mi interessa essere! | Capito? | Essere! | Capito? (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Alle votazioni gli indecisi sono decisivi. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Vedi Satana dappertutto, sei sei sei pazzo. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Il mio ultimo piano sarà salire sul terrazzo. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Non ho voglia di andare d'accordo, | ho voglia di andare! | D'accordo? | Di andare! | D'accordo? (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Fare dischi di denuncia o fare dischi da denuncia? (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • La parola spesso è più importante di chi la pronuncia. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Io sarei un ragazzo a modo se solo ci fosse un modo. (da Ti sorrido mentre affogo, n. 16)
  • Come Giuda rinnego e ti mollo, | senza Giuda cosa porteresti al collo. (da Lottavo, capitolo, Bonus track)
  • La sinistra mi dà assillo politico, | la destra mi torna buono quando me lo scrollo. (da Lottavo, capitolo, Bonus track)
  • Parlo a vanvera, | di me non ha un buon ricordo nemmeno Pico Della Mirandola. (da Lottavo, capitolo, Bonus track)

Citazioni su Il sogno eretico[modifica]

  • [Su Goodbye Malinconia] È un brano nato in Inghilterra dopo aver parlato con alcuni dei tanti italiani emigrati a Londra.[fonte 9] (Caparezza)
  • [Su Legalize the Premier] Silvio Berlusconi non è mai nominato esplicitamente. La mia è un'accusa più generale a un seme che ha germogliato nel sistema italiano: se diventi Presidente del Consiglio sei libero di modificare le leggi a tuo uso e consumo.[fonte 9] (Caparezza)
  • Sono offeso dai giudizi offerti da Caparezza nel suo ultimo singolo [Goodbye Malinconia], giudizi che l'Italia e Milano non meritano. [...] Mi rattrista che un italiano si associ ad un'operazione contro il proprio paese, colpire Milano come simbolo di un'Italia degradata significa denigrare uno dei simboli di un paese che lavora nonostante il momento difficile che sta attraversando. (Gianfranco Rotondi)

Museica[modifica]

Etichetta: Universal, 2014, prodotto da Caparezza.

  • Come quando ti accuso di darmi | sempre torto, | è parte del gioco. | Se mi rispondi che non è vero, | mi hai dato torto, | è parte del gioco. (da Canzone all'entrata, n. 1)
Saturno che divora i suoi figli (F. Goya, 1820 ca.), il quadro che ha ispirato Figli d'arte, traccia n. 5 dell'album.
  • Se mi stai ascoltando e pensi | "Capa, ma che pezzo originale" | sei più banale | dell'allusione sessuale | sulle banane. (da Canzone all'entrata, n. 1)
  • Ho le ossessioni, amico, serie, | mi prendono per il sedere tipo sedie | come quando sei malato di schizofrenia e il prete ti convince che il diavolo ti possiede. (da Avrai ragione tu (Ritratto), n. 2)
  • Magari chiedo scusa ai leghisti, | magari, scrivo a caratteri cubitali: | "Voglio la Padania libera, via dall'Europa!" per il gusto di chiamarvi extracomunitari. (da Avrai ragione tu (Ritratto), n. 2)
  • Ricevono gli applausi sì, | ma imbarazzanti come quelli dopo gli atterraggi. (da Avrai ragione tu (Ritratto), n. 2)
  • Van Gogh, mica quel tizio là | uno che alla tua età | libri di Émile Zola, | Shakespeare nelle corde, | Dickens nelle corde, | tu leggi manuali di DVD Recorder. (da Mica Van Gogh, n. 3)
  • Lui, trecento lettere, letteratura fine, | tu, centosessanta caratteri, due faccine, fine. (da Mica Van Gogh, n. 3)
  • Tu, in fissa con i cellulari, | lui coi girasoli. | Girare con te è un po' come quando si gira soli. (da Mica Van Gogh, n. 3)
  • Quando supero gli anta, | metto su panza, | lascio i capelli sul pettine. (da Non me lo posso permettere, n. 4)
  • Credo nell'onestà, | la disillusione non me la posso permettere. (da Non me lo posso permettere, n. 4)
  • Lui dal conduttore per la prima serata, | io dallo psicologo poi dallo psichiatra, | e temevo il buio già quand'ero bambino, | lo chiamavo buio ma era l'ombra del divo, | che frequento meno di un antidepressivo, | sarei stato molto meglio dentro il suo preservativo! | E se cantassi, dovrei subire a vita il confronto, | sentirmi dire che non son pronto, | la scena indie mi sfancula come lui! | Sono figlio di un uomo che parla di pace nel mondo ma non mi ama! | Per lui siamo tutti fratelli, ho mille fratelli ma non ci ama! (da Figli d'arte, n. 5)
  • Ricordo quando mio padre mi disse: "Vieni e senti, | l'arte è meno banale degli esseri viventi, | la mia missione è darle vita senza mai una pausa, | la tua missione è immolarti per questa giusta causa, | ora rimani là solo, l'assolo." (da Figli d'arte, n. 5)
  • Scoppia la guerra, | io me ne scappo, | ma quale patria? | Io me ne sbatto, | tu mi imponi le divise, | io me le strappo, | ho due bottiglie, tu combatti, | io me le stappo. | Disertore a vita, | e me ne vanto, | se foste come me non ci sarebbe guerra in atto. (da Comunque dada, n. 6)
  • Mi interessa l'arte, | ma le emozioni zero, | mi ha detto: "Capa, io canto le mie canzoni fiero!" | Si, mi ricordano un'opera di Manzoni, credo, | e non parlo di Alessandro, ma Manzoni Piero.[35] (da Comunque dada, n. 6)
  • Non mi smuovi, no, | proseguo indomito, | a vedere il bello ovunque, | pure nel mio vomito. (da Comunque dada, n. 6)
  • Ho bisogno di una prospettiva, | di un nuovo punto di vista, | me l'ha detto l'oculista. (da Giotto beat, n. 7)
  • Serve ripresa e stabilità, | steadycam, | voglio risvegliarmi là, | nell'Italia post-bellica. | Tutti al mare sabato e domenica, | accendo la tele niente oscenità, | il Tenente Sheridan. (da Giotto beat, n. 7)
  • Lo spettacolo elettorale è uno show penale, | non resta che filosofeggiare come Schopenhauer | e non so più nemmeno da chi farmi governare, | vedo circhi ma non vedo pane | dillo a Giovenale.[36] (da Giotto beat, n. 7)
  • In principio era il verbo, gerundio, Innuendo, | il giocoliere dei pianeti in pieno allenamento[37] | creò la terra fragile come quella degli Yes.[38] (da Cover, n. 8)
  • Nove mesi e l'ostetrica: "Su, spingi", | dal piacere sconosciuto e condiviso | il mio cuore pulsa come la pulsar dei Joy Division. | Il parto nella piscina è andato bene, sai | ci ho trovato pure il dollaro di Nevermind. (da Cover, n. 8)
  • In classe mangio una banana che mi dà, | quindici minuti di notorietà, Underground Velvet.[39] (da Cover, n. 8)
  • Casomai mi cercaste | sono tra le carcasse di Master of Puppets,[40] | come uno spettro veglierò su di voi | dalla faccia oscura della luna dei Pink Floyd.[41] (da Cover, n. 8)
  • Non è la fede che ha cambiato la mia vita, ma l'inchiostro | che guida le mie dita, la mia mano, il polso. (da China Town, n. 9)
  • Non è la droga a darmi la pelle d'oca ma | pensare a Mozart in mano la penna d'oca là | sullo scrittoio a disegnare quella nota fa | la storia senza disco né video né social. (da China Town, n. 9)
  • China Town, il mio Gange, | la mia terra santa, | la mia mecca. | Il prodigio che dà voce | a chi non parla, | a chi balbetta. (da China Town, n. 9)
  • L'inchiostro sa quante frasi nascondono i silenzi. (da China Town, n. 9)
Il sogno di Dickens (R. W. Buss, 1875), il quadro che ha ispirato Canzone a metà, traccia n. 10 dell'album.
  • La paura di perdere l'estro, | l'ispirazione che manca, | la magia che stanca, | vallette segate a metà dell'anca. (da Canzone a metà, n. 10)
  • Per l'entusiasmo mi accendo | ma devo ammetterlo | un soffio e mi spengo a metà | come la sigaretta | di chi vuole smettere. (da Canzone a metà, n. 10)
  • I prigionieri | di Michelangelo [...] sono prigionieri dei blocchi di marmo, | sono prigionieri dei blocchi di marmo, | davvero prigionieri dei blocchi di marmo, | blocchi d'artista, blocchi di marmo, | mi danno come la sensazione, | come la sensazione di un disagio che mi riconcilia col mondo. (da Canzone a metà, n. 10)
  • Sì, io voglio essere così, | come i ragazzi delle teste di Modì, | prendermi gioco di ogni tua certezza, | ma con leggerezza, | come un colibrì! (da Teste di Modì, n. 11)
  • Pazzi! | Sostenete il contrario del vero, quindi passi | che le vostre carte siano state battute da sassi.[42] (da Teste di Modì, n. 11)
  • Siete come il chiasso della folla indelicata | che a Parigi tratta la Gioconda come Lady Gaga. | "Monna Lisa!!! Mannaggia non si è girata! | Mmm... hai visto che pelle liscia e levigata?" (da Teste di Modì, n. 11)
  • Ciao Dante, ti ricordi di me? | Sono Filippo Argenti, | il vicino di casa che nella Commedia ponesti tra questi violenti, | sono quello che annega nel fango, | pestato dai demoni intorno. | Cos'è vuoi provocarmi, sommo? | Puoi solo provocarmi sonno![43] (da Argenti vive, n. 12)
  • Argenti vive, vive e vivrà, | sono ancora il più temuto della città, | sono ancora il più rispettato, quindi cosa t'inventi? | Se questo mondo è l'Inferno allora sappi che appartiene a... Filippo Argenti![43] (da Argenti vive, n. 12)
  • Non è vero che la lingua ferisce più della spada, | è una cazzata, | cosa pensi tenga più a bada, | rima baciata o mazza chiodata? (da Argenti vive, n. 12)
  • Non c'è dittatore che abdichi perché persuaso, | pare che nessuno sappia nemmeno che significhi abdicare. (da Argenti vive, n. 12)
  • Tutti i grandi oratori sono stati fatti fuori | da signori, violenti e nerboruti. (da Argenti vive, n. 12)
  • Anche gli alberi sgomitano per un po' di sole. (da Argenti vive, n. 12)
  • Sono sicuro che in futuro le giovani menti, | saranno come l'Argenti e l'arte porterà il mio nome![43] (da Argenti vive, n. 12)
  • Compro horror, ne sono ingordo | come il traffico dell'ingorgo, | ogni crimine ha un indotto | che io trasformo in un lingotto. (da Compro horror, n. 13)
  • Il giorno dell'omicidio, nessuno nei paraggi | tranne i registi già pronti con i lungometraggi. | Un delitto tira l'altro come ciliegie, | brindiamo con i globuli dei teenagers. (da Compro horror, n. 13)
  • Te la vedi nera nella crociera, | per il comandante la scogliera non c'era, | porta la divisa ma stasera al cellulare improvvisa | pare Ella Fritzgerald.[44] (da Compro horror, n. 13)
  • Fatti aiutare da Kitaro detto "GeGeGe", | sono sicuro che troverà il rimedio che fa per te, | lo riconosci dai sandali e dal gilet | se del manga ne leggi le pagine, facile! (da Kitaro[45], n. 14)
  • La tua vita è un mortorio | come stare in hotel, | senza uscire mai, | solo col wi-fi. (da Kitaro[45], n. 14)
  • Sono Kitaro e canto, | vengo dal campo santo barcollando, | io non t'inganno come il mambo jambo. | Sono pratico di spiriti yōkai[46] da pargolo ci giocai, | conosco chi ti sta soffocando. (da Kitaro[45], n. 14)
  • [...] | si nutre della tua attenzione come gli ubriachi, | [...]. (da Kitaro[45], n. 14)
Quarto Stato (G. Pellizza da Volpedo, 1901), il quadro che ha ispirato Troppo politico, traccia n. 15 dell'album.
  • Il mio lessico poco compreso, | chi mi critica lo fa per partito preso. (da Troppo politico, n. 15)
  • Sono politico, che c'è di strano? | Ho il nome di Santoro, il cognome di Gaetano, | sono meridionale come la questione, | migliaia di persone, poche per il Questore. (da Troppo politico, n. 15)
  • Quando entro nel museo sento brontolio: | "Questa tela fa schifo dipingo meglio io". | Troppi Federico Zeri, ma senza Federico, | fanno tagli di Fontana sul mio quadro preferito. | Appena parlano di arte moderna | volano certe stilettate che manco la scherma. | Lo fanno apposta per non essere ignorati, | le cantano ma non sono titolati, | sono ghost tracks. (da Sfogati, n. 16)
  • Oggi vado al cinema d'essai | ma se ti chiedo: "Vieni al cinema con me?" | rispondi: "Eh? Se". | In paese la rassegna gratis di Fellini | è piena di cafoni che giocano coi telefonini. | Chi nella vita ha visto solo un DVD-R | chiede la testa del regista, Robespierre. (da Sfogati, n. 16)
  • La paranoia, che nelle sere mi ingoia. (da Fai da tela, n. 17)
  • Fai, | fai da, | fai da te, | fai da tela, | e lascia che la gente ti dipinga come può! | Come deve! | Come crede! (da Fai da tela, n. 17)
  • La gente! | Tutti ce l'abbiamo con la gente... | Come se non ne fossimo parte, | ci si estromette sempre! Sempre! (da Fai da tela, n. 17)
  • Essere ci viene male come le fototessere. (da Fai da tela, n. 17)
  • Tempo e denaro sono concetti diversi non so accomunarli, | scrivo un disco sull'arte col rischio di imputtanarmi, | ora che posso farci, è troppo tardi. (da È tardi[47], n. 18)
  • Disegno con la voce, perché manco di tatto. (da Canzone all'uscita, n. 19)
  • Pensando a sto disco, ho sofferto d'insonnia, | acufene, fischi, se ciò che canto ha peso | lascialo appeso, sulla parete museo con dischi. (da Canzone all'uscita, n. 19)

Citazioni su Museica[modifica]

  • [Su China Town] La canzone è una dichiarazione d'amore per l'inchiostro e la scrittura. Se ne sta lì, nero su bianco, come il quadrato di Malevich.[fonte 16] (Caparezza)
  • Museica è il mio museo, la mia musica, il mio album numero 6. È stato registrato a Molfetta e mixato a Los Angeles (dal pluri-blasonato Chris Lord Alge) ed essendone sia l'autore che il produttore artistico, lo considero come un nuovo "primo" disco. È un album ispirato al mondo dell'arte, l'audioguida delle mie visioni messe in mostra.[fonte 17] (Caparezza)
  • Museica si muove tra due poli opposti, la violenza e l'arte. Se si subisce una violenza, anche nel vivere, ci si costruisce una realtà parallela per vivere nel proprio mondo. Comporre è un momento estraneo al ciclo violento della vita.[fonte 18] (Caparezza)

Prisoner 709[modifica]

Etichetta: Universal, 2017, prodotto da Caparezza.

  • Quando ascolto i miei coetanei sembrano più grandi, | è il vissuto che fa l'età non i compleanni. (da Prosopagnosia, n. 1)
  • "Siccome immobile", sto sul palco del 5 maggio.[48] (da Prosopagnosia, n. 1)
  • Cantavo per fuggire dal mondo in un solo slancio, | ora che cantare è il mio mondo, ne sono ostaggio. (da Prosopagnosia, n. 1)
  • Non sono più lo stesso di un secondo fa, | nel mio caso, fidati, pure un secondo fa. (da Prosopagnosia, n. 1)
  • Tanto per quanta fama ricevi, | avrà sempre più paganti la fontana di Trevi. (da Prosopagnosia, n. 1)
  • Non ha senso recitare la parte degli incompresi | con tutti dalla mia parte, con tutti così cortesi. (da Prosopagnosia, n. 1)
  • Non mi riconosco più, prosopagnosia, | sto cantando ma il mio volto non è divertito, | quasi non capisco più quale brano sia, | ogni volta mi riascolto e sono risentito. | Un video di chirurgia ricorda a me stesso | che può essere sgradevole guardarsi dentro | fino a diventare oggetto del proprio disprezzo | e dire: "Sono io sputato quello nello specchio!" (da Prosopagnosia, n. 1)
  • Nel buio di una galera dalle barre chiuse | non immaginiamo la catena ma le piume, | passano le guardie tra file di facce mute, | ci mordiamo lingue come capesante crude. (da Prisoner 709, n. 2)
  • Il futuro sopprime colui che negli occhi lo guarda, è un basilisco. (da Prisoner 709, n. 2)
  • Oggi che la rete è l'unica, | io giro con amo e lenza, | ma la gente ascolta la musica, | non ascolta la coerenza | e sono mariuolo avido tra tanti | ladri d'oro, platino e diamanti. (da Prisoner 709, n. 2)
  • Appena nato Giove m'ha regalato una biglia zaffiro, | mi disse: "Abbine cura, è una figlia che t'affido." | L'ho tenuta sul mio cuscino fino al mattino | ed ero pronto a tutto, perfino al martirio. (Atlante: da La caduta di Atlante, n. 3)
  • Del giorno in cui mi cadde il mondo addosso, | ricordo tutto pure l'ora e il posto, | il contraccolpo poi la stretta al collo, | la stretta al collo, la stretta al collo. (Atlante: da La caduta di Atlante, n. 3)
  • Dike, una dea per molti, un'angoscia per gli empi, | una benda sugli occhi che annoda coi lembi. (da La caduta di Atlante, n. 3)
  • Lascio ogni ragazza, con questo mio corpo, afona | e tu sarai mia, ti voglio addosso, canfora, | posso darti il mondo, il mondo, non la metafora. (Atlante: da La caduta di Atlante, n. 3)
  • Non sono di nessuno, nemmeno di Ulisse | e sono chiara e ferma come le stelle più fisse. | Usi la forza e la ricchezza per le tue conquiste? | Non sei più forte né più ricco, sei solo più triste. (Dike: da La caduta di Atlante, n. 3)
  • Arretra adesso, barbaro! | Che tu sieda sul trono o sulla pietra dello scandalo, | a me interessa poco il tuo pianeta bello e vandalo, | piuttosto mi do fuoco, sto più lieta dentro il Tartaro! (Dike: da La caduta di Atlante, n. 3)
Caparezza nel 2014
  • Il rap è psicoterapia, quindi materia mia, | block notes, penna a sfera, via! (da Forever Jung[49], n. 4)
  • Ti liberi se parli il rap | e non puoi dire il contrario tanto è "parli il rap". (da Forever Jung[49], n. 4) [palindromo]
  • I veri padri del rap sono Freud e Jung | prima di Dj Kool Herc e del folle boom, | prima che la vecchia scuola ci abbia messo rime su, | potere alla parola prima di Francesco Di Gesù. | Guarda chi lo pratica, | ha seri problemi non basta la chiropratica, | nah, gente prolissa col primo che a tiro capita. (da Forever Jung[49], n. 4)
  • Rabbi, papa, Lama, imam; | Bibbia, Dharma, sura, Torah; | pane, vino, kashèr, halāl; | Yom Kippur, Quaresima, Ramadan. (da Confusianesimo, n. 5)
  • Non so voi, | io vado a farmi una religione come Tolstoj. (da Confusianesimo, n. 5)
  • Forse sarà l'età | ma voglio un culto da osservare per essere libero di privarmi della mia libertà. (da Confusianesimo, n. 5)
  • Prego per avere grazie, | l'opposto dei galatei, | col divino in simbiosi, | cambio il vino in cirrosi. (da Confusianesimo, n. 5)
  • Poi Buddha dice che l'inferno è dentro, | sarà vero, deve avergli fatto effetto l'Habanero.[50] (da Confusianesimo, n. 5)
  • Il tipo di uomo che recita il Sutra del Loto[51] | poi dopo si butta nel vuoto, | vorrei raggiungere il Nirvana | come loro, idem, | raggiungere i Nirvana | non il loro leader.[52] (da Confusianesimo, n. 5)
  • C'è una scienza dietro le religioni: | il testo epico, l'impianto scenico, | nuove barriere, nuove prigioni, | non mi immedesimo, confusianesimo. (da Confusianesimo, n. 5)
  • Le rime talmente pungenti che sembrano concepite con il braille. (da Il testo che avrei voluto scrivere, n. 6)
  • Un testo prolifico che quasi quasi lo intitolo "Gonade". (da Il testo che avrei voluto scrivere, n. 6)
  • Vorrei scrivere un testo epocale | così bello che lo sento e sto male, | così intenso che fa pure male, | così tetro che suona al mio funerale, | così introspettivo che ne vedi le viscere. (da Il testo che avrei voluto scrivere, n. 6)
  • Sarà una mina che lascerà il segno | come la mina che lasci nel seggio, | solo che cambierà in meglio. (da Il testo che avrei voluto scrivere, n. 6)
  • Le spalle curve per il peso delle aspettative | come le portassi nelle buste della spesa all'Iper. (da Una chiave, n. 7)
  • E ti ripari dall'imbarazzo che sta piovendo addosso | con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto, | potessi abbattere lo schermo degli anni | ti donerei l'inconsistenza dello scherno degli altri. (da Una chiave, n. 7)
  • Sei nato nel mezzogiorno però purtroppo vedi | solo neve e freddo tutto intorno come un uomo yeti. (da Una chiave, n. 7)
  • Chi dice che il mondo è meraviglioso | non ha visto quello che ti stai creando per restarci. | Rimani zitto, niente pareri, | il tuo soffitto: stelle e pianeti. | A capofitto nel tuo limbo in preda ai pensieri | procedi nel tuo labirinto senza pareti. (da Una chiave, n. 7)
  • Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso | ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso | e mi diresti "guarda, tutto a posto, | da quel che vedo invece, tu l'opposto". (da Una chiave, n. 7)
  • Sono stufo dei drammi in tele, delle lamentele, delle star in depre, | del nero lutto di chi non ha niente a parte avere tutto. (da Ti fa stare bene, n. 8)
  • Pare che il brutto male nasca spontaneo da un conflitto irrisolto, | vadano a dirlo a chi ha raccolto l'uranio dal conflitto in Kosovo. (da Ti fa stare bene, n. 8)
  • Non vivo la crisi di mezza età dove dimezza va tutto attaccato, | voglio essere superato come una Bianchina dalla super auto, | come la cantina dal tuo super attico, | come la mia rima quando fugge l'attimo, | sono tutti in gara e rallento | fino a stare fuori dal tempo. | Superare il concetto stesso di superamento mi fa stare bene. (da Ti fa stare bene, n. 8)
  • Questa canzone è un po' troppo da radio, 'sti cazzi finché... | mi farà stare bene! (da Ti fa stare bene, n. 8)
  • Non aver paura di invecchiare, | l'età che si dimostra, attrae, vedi Persepoli, | non avere paura di stonare, | non le pop-star, le campane suonano per secoli! (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • E ricorda di omaggiare il silenzio | fingendo di lasciare un fiore sulla tomba di Marcel Marceau. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • Non venerare la modernità, è di plastica, | negli anni Trenta la modernità era la svastica. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • A sera spegni il telefonino, | è un apparecchio, infatti ti sta togliendo il sorriso. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • Accettare il dolore per apprezzare la vita | è come ingoiare un tizzone per apprezzare la pizza. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • Pensare a chi sta peggio non ti fa stare meglio | a meno che tu non sia cinico. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • Ricorda, il tuo sesto senso è quello di colpa | e tutti ne approfittano almeno una volta | perciò va bene l'apertura verso gli altri | ma all'entrata mettici almeno una porta. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • Dimentica il karma, | chiunque l'ha fatta franca. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • Se ti fanno sindaco ringrazia | e inaugura "Piazza Kiss" per vedere chi spiazza. (da Cambia la tua memoria con un click[53], n. 9)
  • Da allora nei miei timpani ne porto i sibili, | ogni giorno come fossi di ritorno da uno show degli AC/DC, | Larsen[54], | fischiava per la mia attenzione un po' come si fa con i taxi, | senza una tregua, una continuazione, ma come si fa a coricarsi? (da Larsen, n. 10)
  • Uno squillo ossessivo, come un pugno sul clacson, | primo pensiero al mattino, | l'ultimo prima di buttarmi giù dal terrazzo. (da Larsen, n. 10)
  • Fischia l'orecchio, infuria l'acufene, | nella testa vuvuzela mica l'ukulele, | la mia resistenza è quella zulu, cede, | se arriva Larsen[54] te lo devi tenere. (da Larsen, n. 10)
  • Sentivo fischi pure se il locale carico applaudiva, | calo d'autostima. (da Larsen, n. 10)
  • Ho visto più medici in un anno | che Firenze nel Rinascimento. (da Larsen, n. 10)
  • Solo chi ce l'ha comprende quello che sento nel senso letterale. (da Larsen, n. 10) [riferito all'acufene]
  • Il suono del silenzio a me manca | più che a Simon e Garfunkel.[55] (da Larsen, n. 10)
  • Se fossi Re sarei Ludovico II in Baviera, | come lui me ne sto nel castello in ciabatte | a sentire il bordello che fa Richard Wagner, | se mi dicono: "il popolo intero c'ha fame", | rispondo: "Mi spiace, perlomeno c'ha l'arte". (da Sogno di potere, n. 11)
  • Mi mettono parole in bocca come impianti molari. (da Sogno di potere, n. 11)
  • Io mi comporto come il Papa al comando, dico: | "La Chiesa andrebbe cambiata", come il Papa fosse un altro. (da Sogno di potere, n. 11)
  • Premetto che sono l'uomo che premette, | premetto che sono l'uomo che premette il grilletto, | premette il grilletto. | Ora sono in manette, chi l'avrebbe mai detto? | Io non l'avrei mai detto, l'avrei solo premesso. (da L'uomo che premette, n. 12)
  • Premetto che non sono geloso nemmeno un po', | sono di vedute larghe come le GoPro, | non siamo dei robot, | se posso tradire io perché lei non può? (da L'uomo che premette, n. 12)
  • Vado incontro agli anni, non incontro agli altri, | non so controllarmi, | da porto pazienza arrivo a porto d'armi. (da L'uomo che premette, n. 12)
  • Raccolta d'urina come gli addetti in autogrill. (da Minimoog, n. 13)
  • Solo accettando la finzione | noi ritroveremo l'umanità. (da L'infinto, n. 14)
  • Che venga la realtà virtuale | non ne ho nessun timore, | tanto mi viene già da vomitare | prima ancora che mi metta il visore. | Vago tra finti pedoni, come in Grand Theft Auto | e predicatori che gridano: "Dio ci perdoni per averlo inventato". (da L'infinto, n. 14)
  • E tu ti meravigli se siamo figli di un app aliena? | Si sa che progrediamo, non veneriamo più Ra né Atena | ma una specie di beta tester celeste, non fa una piega. (da L'infinto, n. 14)
  • In pratica tu sei | finto (fintoooo). | Io sono finto (fintoooo). | L'universo è finto (fintoooo, fintoooo, fintoooo) | ed è meglio finto (fintoooo), | è più bello finto (fintoooo) | è più vero finto (fintoooo). (da L'infinto, n. 14)
  • Crediamo nel vero amore finché non ne arriva uno nuovo | che lo manderà a fare in cu... (da L'infinto, n. 14)
  • E ti scandalizzi se ti rivelo che siamo finti? | Proprio non realizzi che per gli alieni tu manco esisti. (da L'infinto, n. 14)
  • E si sta come d'autunno sugli alberi le foglie fatte di pixel.[56] (da L'infinto, n. 14)
  • Io nel pensier mi fingo (fingoooo).[57] (da L'infinto, n. 14)
  • Il sorriso delle hostess, fiabe della buonanotte, | lo spettacolo dell'arte, tu di che ti meravigli? | [...] | Lo stupore per il regalo di compleanno. | Tutto bene grazie e tu? Tu di che ti meravigli? (da L'infinto, n. 14)
  • La mia macchina è il cursore di una lampo sulla linea tratteggiata, | guardo nel retrovisore, dietro me si sta scucendo l'autostrada, | dal finestrino taglio il vento con il braccio | non posso più tornare indietro, come faccio? (da Autoipnotica, n. 15)
  • Lungo la strada del subconscio | respiro piano, sub conscio | che persino il mare cristallino | ha del torbido quando scavo sul fondo. (da Autoipnotica, n. 15)
  • Magari sono superbo ma non mi apprezzerebbero, | quindi scusa, ma resto umile. (da Autoipnotica, n. 15)
  • Sono un gabbiano che ride dopo averla fatta sul mio monumento. (da Autoipnotica, n. 15)
  • Ho cosi tante influenze che mi ammalerei se tentassi il ritorno in me. (da Autoipnotica, n. 15)
  • Ho capito che arrivo alla meta solo se mi perdo. (da Autoipnotica, n. 15)

Citazioni su Prisoner 709[modifica]

  • Finalmente sono riuscito ad andarlo a vedere live. L'album nuovo di Caparezza è un grande lavoro e porta un giro un live che non assomiglia a niente. Questa sua prigione libera chi ci entra. (Jovanotti)
  • Il fischio nelle orecchie lo avevo da anni, ma era sopportabile. D'improvviso è diventato una tortura, probabilmente a causa dell'abuso dei volumi. Il problema è che non ha cure vere, tanti dicono di poterla battere, ma non ci riesce nessuno. Ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, e alla fin fine ho capito che dovrò tenermelo e, semplicemente, pensare ad altro, distrarmi. Ma intanto mi ero chiesto, un classico, perché proprio a me che avevo concentrato l'esistenza sulla musica. In realtà capita a tanti. Ma questo mi ha portato a riflettere e a scrivere, a domandarmi se sono un artista libero o prigioniero del ruolo, perché ho fatto musica e non altro, se era destino fare dischi o se era solo un equivoco. Ed ecco Prisoner 709.[fonte 8] (Caparezza)

Exuvia[modifica]

Etichetta: Polydor, 2021, prodotto da Caparezza.

  • Ho capito che il secondo album era più facile dell'ottavo, | tipi che mi chiedono del tunnel, | dammi una pala che me lo scavo, | dicono che vengo dalla Luna, | ma la mia casa è in un sotterraneo.[58] (da Canthology, n. 1)
  • Io sul palco vinco un premio, | luce, fari, neon, | tutti fanno il dito medio | pure Galileo.[59] (da Canthology, n. 1)
  • Il vento fischia una preghiera, sembra Larsen, | mentre fisso una teiera, Bertrand Russell, | palle piene portate a zaino da Atlante, | vado a stare bene, butto la chiave nel sacro Gange.[60] (da Canthology, n. 1)
  • Me ne vado per le strade strette, oscure e misteriose, | non c'è un cane, qualche stella nella notte fantasiosa | via dal tanfo, via dal tanfo.[61] (da Fugadà, n. 2)
  • Vado a Ventimiglia, né codardo né coniglio | perché in casa resta chi non rischia | fuggo come un padre di famiglia, | ma lo faccio per mio figlio. (da Fugadà, n. 2)
  • Il mio corpo fermo, come se patisse | mi darò alla danza, come se Matisse, | luci di Sanremo, la mia vera eclisse, | fuggo dal '97, Jena Plissken.[62] (da Fugadà, n. 2)
  • Nella mia bara che adesso vedi fuma | leggi il biglietto lì nella fenditura: | "spero che l'aldilà abbia vie di fuga". (da Fugadà, n. 2)
Caparezza nel 2014
  • Spinto dalle mie orme ritrovo la guida, | guardo dietro le fronde, è di nuovo mattina, | nella testa una voce di tuono, antica, | sta dicendo: "Non correre uomo". (da Una voce (skit), n. 3)
  • Faccio un passo nella selva | senza briglie e senza sella, | vado incontro alla mia libertà, | già da come marcio sembra Selma.[63] (da El sendero[64], n. 4)
  • Non ho mai lasciato la Nigeria | con i miei risparmi chiusi dentro il palmo, | non ho mai sfidato la miseria | nei deserti caldi chiuso dentro un camion, | vivo le mie storie, magari | chiuso in casa come Salgari, | chino sui libri e sui manuali. (da El sendero[64], n. 4)
  • Cammina mio padre, che ha perso suo padre | e vaga da solo, ed è solo un ragazzo | che impara a indossare le scarpe da uomo | e cammina lungo un sentiero di sogni infranti, | guarda dritto, tira avanti. | Chi ha paura perde tempo, | guarda, cito Indira Gandhi.[65] (da El sendero[64], n. 4)
  • Arte mi devi guidare, fa' uno sforzo, | di' a natura di vegliare il mio percorso, | dalla borsa tiro fuori un grande corno | per soffiare via il mio panico dal corpo. (da El sendero[64], n. 4)
  • A scuola media, introverso, | mummia fuori, Narnia dentro, | ogni docente era certo | che io fossi l'armadietto. (da Campione dei novanta[66], n. 5)
  • Puntavo ad essere un campione dei Novanta, | ma persi come quel campione dell'Olanda,[67] | cacciato via dalla stazione di Egolandia, | passavano sopra il mio nome in retromarcia. (da Campione dei novanta[66], n. 5)
  • I produttori dicevano: "Tu devi scrivere un pezzo su questo e quello | fare canzoni che aiutino il pubblico a mettere roba dentro al carrello" | e sono andato a Sanremo | quando rappare a Sanremo | aveva l'effetto di un sacrilegio, | io che non ero la star di pregio, | ma lo sfigato che stava in major. (da Campione dei novanta[66], n. 5)
  • Il mio tracollo, palese | che va da Cornell a Chester | e dopo il buio, l'Ulisse | arriva ad Itaca più forte, palestre, | chioma folta e basette, | ma la scena ancora non mi riconosce, Laerte. (da Campione dei novanta[66], n. 5)
  • Che fortuna fu la mia rovina, | ascolto roba new, è una robina, | il vuoto di una hit continua | in confronto Mikimix è Bob Dylan. (da Campione dei novanta[66], n. 5)
  • Sai, a volte il traguardo comincia da un passo falso, | fai un percorso diverso da quello che ha fatto un altro, | vai dal pollice verso alla grazia cambiando un anno, | dal pollice verso alla grazia cambiando un anno. (da Campione dei novanta[66], n. 5)
  • Historia magistra vitae, | ogni passo una scossa, una dinamite, | perdo le difese come l'islandese | che migrò alla ricerca di un clima mite.[68] (da La matrigna (skit), n. 6)
  • Sono disarmato, la foresta fa sguardi da occhi cavati, | non mi fido dell'uomo né delle bestie | credo solo ai Leopardi di Recanati. (da La matrigna (skit), n. 6)
  • Mi abbracci, anaconda, | mi baci, barracuda, | mi salverò dall'onda | se andrò contronatura. (da Contronatura, n. 7)
  • Natura dieci e lode, o 15 22, | paura, sfregi e morte: le inventi tutte. | Con le zanne, con gli artigli, | col tuo mare senza appigli (Sto crescendo male), | con le spine per i rovi, | con le spire dei pitoni (Sto crescendo male), | con le rane velеnose, | con le frane nеlle gole (Sto crescendo male), | con le trame delle tele, | di quelle vedove nere | tu sei Madre Natura. (da Contronatura, n. 7)
  • Ma io voglio di più | più del portare avanti la mia specie, | questo obiettivo, guarda, mi fa specie, | io ti pensavo più saggia di tutti e invece tu. (da Contronatura, n. 7)
  • Sono così bella che mi perdoni tutto | sono così bella che sono sempre nel giusto | sono così bella, non posso farti del male | sono così bella, di una bellezza letale. (da Contronatura, n. 7)
  • Adesso che sei famosa ti incensano come star, | io spesso ti sogno innocua in un cesto di Paul Cézanne. (da Contronatura, n. 7)
  • Nelle grotte i tuoi canini sono stalattiti | mi divori dall'interno come i parassiti. (da Contronatura, n. 7)
  • So che vivi nell'incuria, non ragioni, non decidi, | chi di te si prende cura lo fa contro i tuoi principi. (da Contronatura, n. 7)
  • Vivo un eterno paradosso, | un introverso fermo e con i fari addosso | e non affondo, | ora so nuotare a dorso, | lascio l'abisso alle mie spalle, | vago nel panta rei. (da Eterno paradosso, n. 8)
  • Un adulto che fa un genere da ragazzini | tanto ai ragazzini piace la roba per adulti. (da Eterno paradosso, n. 8)
  • Avrei meno pensieri se lavorassi alla zecca | perché mi mettono a far soldi е mi pagano pure. (da Eterno paradosso, n. 8)
  • Mi nutro di paradossi, | ceno a casa d'ospiti, | mi godo gli aghi nei boschi, | mando in para tossici, | guardo la libertà negli occhi di un tiranno | che sbava ordini, credimi. (da Eterno paradosso, n. 8)
  • Per gli amici sono Snàporaz, | cito sempre , | non ho più niente da dire, ma... | ma voglio dirlo lo stesso. (da Eterno paradosso, n. 8)
  • Un dubbio mi tallona e mi sta addosso, | sarò già stufo di ogni mia canzone, | ma canto per nutrire un paradosso? (da Marco e Ludo (skit), n. 9)
  • Da grande suonerò la Pastorale | ora sul piano resto curvo come un pastorale, | mio padre è d'umore un po' grigio, mi vuole prodigio | ma sono solo un bambino e c'è rimasto male.[69] (da La scelta, n. 10)
  • Sono Ludovico, culto, mito, | donne mi scansano come avessi avuto il tifo, | troppi affanni, a trent'anni ho perduto udito: | tu mi parli e mi pari un fottuto mimo. | Se la mettiamo su questo piano la mia vita, | ha senso se la mettiamo su questo piano.[69] (da La scelta, n. 10)
  • Scrivo mille lettere, faccio rumore, | lotto col silenzio ma ce la farò, | tengo la mia musica, lascio l'amore, | io sarò immortale, la mia amata no.[69] (da La scelta, n. 10)
  • Mi chiamo Marco, sento il gelo dei riflettori, | vorrei rimanerne fuori ma il mondo vuole che vada in tour, | entro in classifica perché la fama è cieca, | così cieca che in fondo non mi riguarda più.[69] (da La scelta, n. 10)
  • Ehi, sono Marco, new romantico, | sotto palco scompaio, puff come borotalco, | che guaio, bruciano il mio contratto | ché il sound è cupo, rarefatto. | Ho preparato un ritiro veloce, | la mia famiglia è più importante di un giro di note | e questi parlano, parlano mentre io | sto ricucendo la vita con un filo di voce.[69] (da La scelta, n. 10)
  • Sono un rapper di successo, sì, però al contrario, | io non vengo dalla strada, ma so che ci finirò. (da Azzera pace, n. 11)
  • Se qualcuno dice: "Ho un cane che è come un figlio", | controbatto: "Sì, beh, tuo figlio è un po' come un cane". | Amo quella bile che tinge il bulbo oculare, | non immagini il brivido che mi dà. (da Azzera pace, n. 11)
  • Tu dammi un consiglio che farò il contrario | gettare scompiglio, mi offro volontario. (da Azzera pace, n. 11)
  • Stasera ho visto "Scarface", è una cagata pazzesca | dopo un paio di frame, "La corazzata" s'apprezza,[70] | più che l'oro dalle strade[71] | con queste mani ho raccolto le mie palle da terra. (da Azzera pace, n. 11)
  • Sì, mi fa paura l'ignoranza, lo vedo come dilaga | e brucia tutto, la vedo, è come di lava. (da Azzera pace, n. 11)
  • Sono l'unico sano in un manicomio, | ma sembro quello ubriaco con te che rimani sobrio, | con te che minacci sempre: "Vedrai che rimarrai solo" | credendo che questo mi impensierirà. (da Azzera pace, n. 11)
  • Meglio essere un numero che il numero uno come tanti. (da Azzera pace, n. 11)
  • Fui Diego de la Vega, | le scrissi un'ultima lettera perché già temevo per la carriera, | Ghostface quella sera | ci lasciammo per telefono e si ritrovò un coltello nella schiena. (da Eyes Wide Shut, n. 12)
  • Vanno in scena le mie maschere, | io non voglio andare in cerca di me stesso | perché rischio di trovarmi per davvero. (da Eyes Wide Shut, n. 12)
  • Sono tutti V con le frasette dopo l'hashtag. (da Eyes Wide Shut, n. 12)
  • Non elogiare la sincerità | perché non è un merito, è un mezzo, | eroi della superficialità | vorrei sentirvi mentire più spesso. (da Eyes Wide Shut, n. 12)
  • Ma la mia maschera non la tolgo | o mi lascerà senza volto | come lo spettro di Miyazaki[72] | cos'è un uomo senza, senza uno spettacolo in scena? (da Eyes Wide Shut, n. 12)
  • Meglio una bugia che almeno è creativa | se vuoi la verità, non è nient'altro che questa: | come puoi dirmi di non fingere se la scelta di fingere è un bisogno reale? | Se anche l'età cambia il mio volto con un colpo teatrale? | Se togli l'arte dal mio mondo, è solo un posto banale, ricorda: | "Art is better than life". (da Eyes Wide Shut, n. 12)
  • La mia città fantasma è una città fantastica | d'avanguardia, giuro da vantarla, | era folle e candida, come Parsifal, | folla e calca, Londra e Fatima. (da Ghost memo (Skit), n. 13)
  • Questa città non è più mia, ha un cuore cyber, | vedo più mutazioni di un disegnatore Marvel. (da Come Pripyat, n. 14)
  • Per questi ragazzi non ci sarà scampo, | giocano alla mafia, "Mamma, vado in strada, sparo", | a trent'anni da Capaci, vedi, sarà strano | ma il modello è diventato Genny Savastano. (da Come Pripyat, n. 14)
  • Il nemico sta sempre più a meridione, | tu sposta il cannone e minaccia terre in Antartide. (da Come Pripyat, n. 14)
  • Non mi lodare perché resto schivo, | anni che difendo chi voleva questo schifo, | resto a custodire il vuoto dentro questo scrigno, | vomito fuoco, ma sono il draghetto Spyro. (da Come Pripyat, n. 14)
  • Perché l'umana natura sta divorando ogni cosa, | la carreggiata, le mura, persino i banchi di scuola, | la giostra è ferma come Pripyat, | falle una foto come Pripyat. (da Come Pripyat, n. 14)
  • Alice, come te la passi? | Com'è la vita nei palazzi? | [...] | Mi hanno detto che non guardi più i gatti,[73] | ma l'armadietto dei farmaci e devi curarti. (da Il mondo dopo Lewis Carroll, n. 15)
  • Chronos è il dio della caccia, | tu credi, Diana? | La frеccia che ho nella pancia | è una meridiana. | Sfoglio calеndari con un solo giorno, lunedì, | non ho risolto il mistero. (da Il mondo dopo Lewis Carroll, n. 15)
  • Sono troppo vecchio per fantasticare, | sono troppo giovane per il blackout, | faccio controvoglia quello che mi pare | perché mi ricordo che così si fa. (da Il mondo dopo Lewis Carroll, n. 15)
  • Dove sei, Meraviglia? | La noia mi tiene la briglia. (da Il mondo dopo Lewis Carroll, n. 15)
  • Il tempo mette la cravatta ad Huckleberry Finn. (da Il mondo dopo Lewis Carroll, n. 15)
  • Ed il Coniglio Bianco fa l'ultimo miglio stanco, | sempre più distratto, come un alunno all'ultimo banco, | sembra in affanno, molto mogio vaga tra la gente, | dalla tasca prende un orologio che non ha lancette. (da Pi Esse (skit), n. 16)
  • Io felice sulla riva, per cornice l'aria estiva, | tra i castelli sulla sabbia chiuso nella gabbia della tua clessidra. (da Zeit!, n. 17)
  • Dimmi, Zeit, cosa ti è successo? Non mi tieni il passo, | ritorni indietro come Sisifo, non tieni il masso, | correvi a perdifiato, adesso perdi fiato, che disastro, | sembri Pilato, non sei più pilastro. (da Zeit!, n. 17)
  • Dicono: "Ai miei tempi", si autoescludono da questi, | come se la vita fosse una faccenda da ventenni. (da Zeit!, n. 17)
  • Io non pensavo tu invecchiassi come tutto il resto, | tu che accartocciavi quegli anziani come un brutto testo, | seguo le tue tracce sul mio corpo, tutto il tempo | quando un giorno perderemo Chronos, sarà a lutto il tempio. (da Zeit!, n. 17)
  • Smettila di mandarmi fiori | tanto mi azzanneresti come i cani fuori, | piuttosto leggimi dentro come i grandi tomi | perché la vita è un lampo e tu ci arriverai in ritardo come fanno i tuoni. | Io sono il tuo futuro, chiama i testimoni, | non puoi mandare i piani in fumo come gli estintori. (da La certa, n. 18)
  • Quando stai male sono la tua litania, | ma quando il male passa divento una tassa, una tirannia. (da La certa, n. 18)
  • Mi vedi come la cattiva, la tenebra, la maldita, la dea che fa la bandita, | ma voglio solo schiodarti dalla panchina, | voglio vederti giocare la tua partita, | ringraziami, | che se fossi svanita come una dedica incisa nella battigia | avresti l'anima spenta, l'anima grigia | come la cenere di una cicca nella lattina, | ho dato io il tuo senso a tutto | e sono vera e senza trucco, | anche se non lo ammetti è a me che va il pensiero | più che al cielo del Nabucco.[74] (da La certa, n. 18)
  • Altro giro di lancetta, | io matura, io l'acerba, | mi hanno dato tanti appellativi, | ma tu chiamami "La Certa". (da La certa, n. 18)
  • Non chiamarmi prostituta | perché tutti giacciono con me, | da chi va nei posti in tuta | a chi ha diamanti nei collier. (da La certa, n. 18)
  • Voglio che tu viva la tua vita proprio come se ne avessi una. (da La certa, n. 18)
  • Ti immagini non ci fossi? | Di sicuro non avresti combinato la metà di niente. | Sono anni che ti sprono a dare il meglio, | ma tu vivi nelle ombre degli inganni. | Forse quando partiremo sarai vecchio | con le tue valigie colme di rimpianti. | Non puoi comprarmi | nemmeno con tutti gli ori dei Nibelunghi: | di sicuro sarai mio, sì, puoi contarci, | quel giorno sarai migliore, quasi per tutti. (da La certa, n. 18)
  • Sto scavando dentro di me così tanto che schizzo petrolio. (da Exuvia, n. 19)
  • E sarà tutto nuovo come da neonato con la pancia all'aria | dopo il mio passaggio dalla pancia all'aria. (da Exuvia, n. 19)
  • Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir, | un'altra chance escludila, gioco alla pari con l'età, | passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalí, | passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali. (da Exuvia, n. 19)
  • Mi sono preso i miei spazi, ma ho lasciato che il tempo fuggisse. (da Exuvia, n. 19)
  • Sono ancora alla guida, tengo il piede alzato da quel freno | anche se della vita prendo sempre il lato passeggero. (da Exuvia, n. 19)
  • I miei dubbi hanno dei modi barbari, | invadenti e sono troppi; | il segreto è fare come gli alberi, | prima cerchi, dopo tronchi. (da Exuvia, n. 19)

Citazioni su Exuvia[modifica]

  • È un viaggio dentro la mia testa. Questo è l'album più sofferto della mia carriera. Viene dopo sette dischi ed è figlio di una sensazione di angoscia e stupore, la stessa che si prova nel muoversi dentro la foresta interattiva che abbiamo creato entrare in una selva e non sapere dove si andrà è strano, è possibile godere delle situazioni più belle, ma anche di quelle brutte. Penso che questo viaggio, simile a un videogioco, possa aiutare il pubblico alla comprensione del progetto: è come quando ordini un vino al ristorante, se qualcuno te lo spiega assume subito più valore.[fonte 5] (Caparezza)
  • L'EXUVIA , in sintesi, è ciò che rimane del corpo di alcuni insetti dopo aver sviluppato un cambiamento formale.
    Un calco perfetto, talmente preciso nei dettagli da sembrare una scultura, una specie di custodia trasparente che un tempo ospitava la vita e che ora se ne sta lì, immobile, simulacro di una fase ormai superata.
    Sulla copertina c'è un simbolo che rappresenta il passaggio da una condizione attuale (cerchio grande) ad una futura (cerchio piccolo) attraverso una serie di spirali (simbolo di morte e rinascita in gran parte delle culture).
    La mia EXUVIA è dunque un personale rito di passaggio in 14 brani, il percorso di un fuggiasco che evade dalla prigionia dei tempi andati per lasciarsi inghiottire da una selva in cui far perdere le proprie tracce.[fonte 19] (Caparezza)
  • [...] non mi importa molto di come sarà recepito Exuvia. Davvero. Mi importa però parecchio che la gente percepisca l'impegno che ha comportato farlo, l'impegno che ci ho messo. Perché se il gusto è soggettivo, e lo è, altre cose non lo sono. E io ti posso dire che di ogni singola frase contenuta in questo disco io potrei parlarti per ore, ma davvero ore; sui testi ci sono tornato su mille volte, prima di trovare la versione definitiva. Non mi importa insomma che questo disco ti piaccia, ma devi riconoscere l'impegno che ci sta dietro. Questo sì, questo te lo chiedo, questo un po' lo pretendo.[1] (Caparezza)

Altre canzoni[modifica]

  • Trovi un impiego, lo perdi, da capo ricomincia, | la tua Via Crucis in un capoluogo di provincia. (da Alita gli ani[75], 2012)
  • La mia nazione lascia tutti senza fiato: | "Capo, l'Italia agli Italiani!" | L'Italia alita gli ani, l'Italia alita gli ani. (da Alita gli ani[75], 2012)
  • Con uno sciopero cerchi di scuotere il capo, | che in effetti cosa fa se non scuotere il capo? (da Alita gli ani[75], 2012)
  • La tua storia non è quella di una capinera, | non prendi voti, ma calci in faccia, Capoeira, | in bilico sulla fune dall'uno all'altro capo, | subordinato, passi dall'uno all'altro capo. (da Alita gli ani[75], 2012)

Citazioni su Caparezza[modifica]

  • Caparezza secondo me è l'unico artista main-stream che fa realmente la differenza qui in Italia e il fatto di essere suo amico e prezioso collaboratore da anni fa di me una persona appagata e riconoscente. (Diego Perrone)
  • Di Caparezza bisogna cogliere sempre le stringenti assurdità che dice... alcune espressioni che magari non riuscite a capire subito che cosa vogliono dire, ma di una bellezza quasi enigmistica, come se fossero degli indovinelli alle volte... delle parole che state lì a pensare ma cosa sta dicendo Caparezza? E poi vi accorgete che nel contesto è lineare, è perfetta. (Roberto Vecchioni)
  • E dai un'occhiata di sfuggita al notiziario | e scopri che in Giappone un barboncino sposa il suo veterinario, | cazzo! Questo Turi è veramente leggendario, | meglio lui di Capare...mmmhh ma è proprio necessario? (Turi)
  • Ho visto Caparezza ribaltarsi in bici | dopo che gli ho rotto i freni con lo scardina radici. (Fabri Fibra)
  • In Italia mi piacerebbe [collaborare con] Caparezza, che è snobbato dal mondo dei rap, anche se secondo me è uno dei pochi che riesce a mettere sempre contenuti anche nei pezzi più ballabili... (Shade)
  • [«È lecito infangare il proprio paese per vendere dischi?»] In un paese normale non ne venderebbe. (Gianfranco Rotondi)
  • Non ce l'ho con lui, ma trovo assurdo che venga visto in modo più intellettuale di me perché è capellone e vestito male e condanna i politici per cose che sanno anche i sassi. (Marracash)
  • Per questo il più convincente [al Concerto del Primo Maggio 2012] è stato Caparezza, un pazzo di talento che declina la protesta in salsa obliquamente allegra. (Andrea Scanzi)
  • Tutta la critica che a noi non ci dà retta | se fai l'impegnato a meno che tu non sia Caparezza. (Marracash)

Note[modifica]

  1. a b c Dall'intervista di Damir Ivic, Il rap visto e fatto da un uomo di 47 anni. E poi i soldi rifiutati, la lotta con l'acufene, il gusto per la complessità e ovviamente il nuovo album "Exuvia", «una fuga attraverso il bosco e l'oscurità». Troppo serio? «No, sono cintura nera di cazzeggio», RollingStone.it, 6 maggio 2021.
  2. a b c d e Il dott. Kojay Gutzemberg, direttore del centro di igiene mentale e fisico, viene indicato come l'autore di questo Profilo psichico; in realtà si tratta di un personaggio di finzione ideato da Caparezza. Kojay Gutzemberg viene riportato anche come l'autore della Skaramuffin Version di Il secondo secondo me (traccia n. 6 del singolo Fuori dal tunnel) e dello jodel di Jodellavitanonhocapitouncazzo (traccia n. 14 di Verità supposte) nelle rispettive informazioni nelle copertine dei dischi. Inoltre Gutzemberg viene indicato come autore del III tomo (L'opera trionfa) del libro Saghe mentali, Caparezza infatti scrive dell'introduzione del III tomo: «Essendo io scomparso già dal primo tomo, lascerò che a spiegare la mia discesa agli Inferi sia un critico caparezziano molto stimato: il dottor Kojay Gutzemberg.» (p. 191)
  3. a b c d e Pubblicato precedentemente nel demo Ricomincio da Capa (1998).
  4. a b c d e f g h i j k l m n o Pubblicato precedentemente nel demo Zappa (1999).
  5. Cfr. Nico Fidenco, Legata a un granello di sabbia (1961): «Ti voglio cullare, cullare | posandoti su un'onda del mare, del mare | legandoti a un granello di sabbia così tu | nella nebbia più fuggir non potrai | e accanto a me tu resterai.»
  6. a b Cfr. Luigi Tenco, Mi sono innamorato di te, traccia n. 7 di Luigi Tenco (1962): «Mi sono innamorato di te | perché non avevo niente da fare, | il giorno volevo qualcuno da incontrare, | la notte volevo qualcosa da sognare.»
  7. a b c d e f g h i Pubblicato precedentemente nel demo Con Caparezza... nella monnezza (1999).
  8. a b Strofa campionata dal testo Confessioni di un malandrino (1975) di Angelo Branduardi. Il testo della canzone di Branduardi è frutto di una traduzione e adattamento dello slavista Renato Poggioli di una poesia del 1920 del poeta russo Sergej Aleksandrovič Esenin, intitolata Confessioni di un teppista. Cfr. Saghe mentali, p. 48.
  9. Cfr. Rita Pavone, La partita di pallone: «Perché, perché | la domenica mi lasci sempre sola | per andare a vedere la partita | di pallone.»
  10. Cfr. Antoine, Pietre: «Tu sei buono e ti tirano le pietre, | sei cattivo e ti tirano le pietre, | qualunque cosa fai, | dovunque te ne vai | tu sempre pietre in faccia prenderai.»
  11. Cfr. Prima lettera ai Corinzi 3, 20: «Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani.»
  12. Cfr. Costituzione della Repubblica italiana, art. 1: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro» e Benito Mussolini: «Un popolo di santi, di eroi e di navigatori».
  13. Cfr. la voce Il pifferaio di Hamelin su Wikipedia.
  14. Cfr. la voce Rotten.com su Wikipedia.
  15. Cfr. Dario Baldan Bembo, Amico è (1982): «L'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è, | è un silenzio che vuol diventare musica.»
  16. Caparezza si riferisce a Silvio Berlusconi ("ragno") e Bruno Vespa ("vespa"). Cfr. Saghe mentali, p. 201.
  17. L'attore Bela Lugosi è famoso per aver interpretato Dracula.
  18. Cfr. slogan pubblicitario, 1984: «Per l'uomo che non deve chiedere mai!»
  19. Cfr. la voce Specchio segreto su Wikipedia.
  20. Cfr. Leroy Johnson, protagonista di Saranno famosi.
  21. Cfr. la voce Ubi maior minor cessat su Wikipedia.
  22. Cfr. Franco Battiato, La cura, traccia n. 3 di L'imboscata (1996): «Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, | dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via. | Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, | dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.»
  23. Cfr. Francesco De Gregori, La donna cannone, traccia n. 1 di La donna cannone (1983): «E con le mani, amore, per le mani ti prenderò | e senza dire parole nel mio cuore ti porterò; | e non avrò paura se non sarò bella come dici tu, | ma voleremo in cielo in carne e ossa, non torneremo più. | E senza fame e senza sete | e senza ali e senza rete | voleremo via.»
  24. Cfr. ultima frase di Jodellavitanonhocapitouncazzo, traccia n. 14 di Verità supposte (2003).
  25. Cfr. la voce su Wikipedia.
  26. Cfr. Camillo Benso, conte di Cavour, discorso alla Camera dei deputati, 27 marzo 1861: «Libera Chiesa in libero Stato.»
  27. Traduzione: «In nome della libertà costruiamo vincoli. | In nome della verità diffondiamo la menzogna.»
  28. Cfr. voce su Wikipedia.
  29. Cfr. voce su Wikipedia.
  30. Questa citazione, parte finale della canzone, è un campionamento di vari stralci di una lezione di Enrico Bellone su Galileo Galilei: «Le accuse contro Galileo erano molteplici. Primo: leggeva, teneva in casa e leggeva libri proibiti, i libri dell'Aretino che indulgono ai piaceri della carne. Peccato. Non eresia ma peccato. Seconda accusa: Galileo negli ultimi diciotto mesi non è mai andato a messa e non si è mai confessato e qui la cosa comincia da essere leggermente più grave. Punto terzo: Galileo convive con una donna, Marina Gamba, veneziana e fuori dal sacramento del matrimonio ha già avuto due figli, e questo è già un problema ancora più pesante. Ma soprattutto Galileo fa gli oroscopi a pagamento. E quando fa gli oroscopi, il denunciante dice che Galileo dice alla persona a cui fa l'oroscopo che ciò che capita nella sua vita è determinato in modo rigido dalla posizione dei pianeti, delle stelle, delle costellazioni al momento della nascita, quindi non c'è libero arbitrio ma se non c'è libero arbitrio, questa è eresia.»
  31. a b c d e f g La canzone Sono il tuo sogno eretico si divide in tre parti, Caparezza racconta la storia di tre personaggi a cui è stata tolta la vita in quanto considerati eretici: Giovanna d'Arco, Girolamo Savonarola e Giordano Bruno, senza tuttavia citare esplicitamente i loro nomi. Ogni storia è raccontata dal punto di vista del protagonista e riassume la vicenda che lo ha portato ad essere condannato a morte.
  32. Questa citazione, parte finale della canzone, è un campionamento di una battuta di Nanni Moretti nel film Sogni d'oro (1981).
  33. Cfr. Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, XXXIII, 79-80: «Ahi Pisa, vituperio de le genti | del bel paese là dove 'l sì suona, | [...].»
  34. Cfr. la voce su Wikipedia.
  35. Cfr. la voce Merda d'artista su Wikipedia.
  36. Cfr. Decimo Giunio Giovenale, Satire, X, 81: «Panem et circenses» (Pane e giochi [per distrarre il popolo]).
  37. Cfr. copertina dell'album Innuendo (1991) dei Queen.
  38. Cfr. copertina dell'album Fragile (1971) degli Yes.
  39. In riferimento alla copertina disegnata da Andy Warhol per l'album The Velvet Underground & Nico (1967) dei The Velvet Underground e ad una citazione dello stesso Warhol: «Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti.» Cfr. Caparezza: Cover, testo e interpretazione, RadioLiberaTutti.it.
  40. Cfr. copertina di Master of Puppets (1986) dei Metallica.
  41. Cfr. copertina di The Dark Side of the Moon (1973) dei Pink Floyd.
  42. Riferimento alla morra cinese.
  43. a b c Nella canzone Argenti vive, Caparezza immagina l'ipotetica risposta di Filippo Argenti a Dante Alighieri (che nel VII canto dell'Inferno lo aveva posto tra i violenti), in una sorta di dissing medievale.
  44. Riferimento al naufragio della Costa Concordia.
  45. a b c d Testo di Caparezza, Shigeru Mizuki, Tako Izumi.
  46. Cfr. voce su Wikipedia.
  47. Testo di Caparezza e Michael Franti.
  48. Cfr. Alessandro Manzoni, Il cinque maggio: «Ei fu. Siccome immobile, | dato il mortal sospiro, | [...]».
  49. a b c Testo di Caparezza e di Darryl Matthews McDaniels.
  50. Cfr. voce su Wikipedia.
  51. Cfr. voce su Wikipedia.
  52. Riferimento a Kurt Cobain.
  53. a b c d e f g h i Testo di Caparezza e Max Gazzé.
  54. a b Cfr. la voce effetto Larsen su Wikipedia.
  55. Cfr. la voce The Sound of Silence, singolo di Simon & Garfunkel del 1964.
  56. Cfr. Giuseppe Ungaretti, Soldati: «Si sta come | d'autunno | sugli alberi | le foglie.»
  57. Cfr. Giacomo Leopardi, L'infinito: «Ma, sedendo e mirando, interminati | spazi di là da quella, e sovrumani | silenzi, e profondissima quiete | io nel pensier mi fingo; ove per poco | il cor non si spaura.»
  58. Nel brano Canthology Caparezza fa riferimento a molte canzoni del suo passato, qui in particolare si rifà ad alcune tracce dell'album Verità supposte (2003): Il secondo secondo me (traccia n. 1), Fuori dal tunnel (traccia n. 8) e Vengo dalla Luna (traccia n. 6).
  59. Nel brano Canthology Caparezza fa riferimento a molte canzoni del suo passato, qui in particolare si rifà a Il dito medio di Galileo, traccia n. 4 di Il sogno eretico (2011).
  60. Nel brano Canthology Caparezza fa riferimento a molte canzoni del suo passato, qui in particolare si rifà ad alcune tracce dell'album Prisoner 709 (2017): Larsen (traccia n. 10), La caduta di Atlante (traccia n. 4), Ti fa stare bene (traccia n. 8) e Una chiave (traccia n. 7).
  61. Cfr. Dino Campana, La petite promenade du poète, Notturni, Canti Orfici (1914): «Me ne vado per le strade | strette oscure e misteriose: | vedo dietro le vetrate | affacciarsi Gemme e Rose. [...] La stradina è solitaria: | non c'è un cane qualche stella | nella notte sopra i tetti: | e la notte mi par bella. | E cammino poveretto | nella notte fantasiosa, | pur mi sento nella bocca | la saliva disgustosa. Via dal tanfo | via dal tanfo e per le strade | e cammina e via cammina, | già le case son più rade.»
  62. Cfr. 1997: fuga da New York (1981).
  63. Cfr. la voce Marce da Selma a Montgomery su Wikipedia.
  64. a b c d Testo di Michele Salvemini e Michael Domenzain Suárez.
  65. Cfr. Indira Gandhi, intervista di Oriana Fallaci, febbraio 1972: «La paura, ogni paura, è una perdita di tempo. Come i rimpianti.».
  66. a b c d e f Testo di Michele Salvemini, Oscar Giammarinaro, Martino Tempesta e Alessandro Rella.
  67. Riferimento per assonanza al calciatore olandese Robin van Persie. Infatti alla domanda «Chi è il calciatore del verso "Puntavo ad essere..."?», Caparezza ha risposto «nel brano Campione dei Novanta? Van Persie, stavolta mi sono divertito a cercare assonanze particolari...» Cfr. Francesco Carrubba, Caparezza: nel nuovo album "Exuvia" fa pace con Mikimix (se stesso 20enne), RadioItalia.it, 6 maggio 2021.
  68. Cfr. Dialogo della Natura e di un Islandese in Operette morali di Giacomo Leopardi.
  69. a b c d e Il brano racconta le storie di Ludwig van Beethoven e Mark Hollis (i cui nomi nel testo vengono italianizzati rispettivamente in Ludovico e Marco), musicisti che hanno compiuto scelte di vita opposte: il primo si è dedicato alla musica fino alla morte, mentre il secondo ha preferito ritirarsi a vita privata dopo il successo.
  70. Cfr. Ugo Fantozzi in Il secondo tragico Fantozzi (1976): «Per me... La corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!»
  71. Cfr. Tony Montana in Scarface: «Pelano cipolle. Queste dovrebbero cogliere l'oro per le strade, altro che cipolle!»
  72. Cfr. La città incantata (2001).
  73. Cfr. Francesco De Gregori in Alice, traccia n. 1 di Alice non lo sa (1973): «Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole | mentre il mondo sta girando senza fretta.»
  74. Cfr. Nabucco: «Va pensiero sull'ali dorate, | va ti posa sui clivi, sui colli | ove olezzano libere e molli | l'aure dolci del suolo natal.»
  75. a b c d Composta per la colonna sonora del film Viva l'Italia.

Fonti[modifica]

  1. a b c Citato in Caparezza, io rapper solo "per comodità", Ansa.it, 23 luglio 2015.
  2. a b Citato in Matteo Speroni, Caparezza, rapper scapigliato, Corriere della Sera, 21 aprile 2004.
  3. a b c Dall'intervista di Alessandro Alicandri, Caparezza: "Non mi riconoscono i rapper? Chi se ne frega!", Cultura. Panorama.it, 25 giugno 2012.
  4. Citato in Giusy La Piana, Pop, rap e storie d'eroi, Caparezza racconta il caos, la Repubblica, 5 febbraio 2009.
  5. a b c d Dall'intervista di Claudio Cabona, Caparezza: "Non sopporto vedere Scarface come modello di vita". L'intervista, Rockol.it, 6 maggio 2021.
  6. a b c Dall'intervista di Andrea Conte, Caparezza: "Voglio un Papa donna", Tgcom24.Mediaset.it, 8 aprile 2008.
  7. Dall'intervista di Andrea Giovannetti, Caparezza: «"Exuvia" è il mio album più cinematografico, nato dalla passione per Fellini» (intervista), Spettakolo.it, 6 maggio 2021.
  8. a b c Dall'intervista di Luigi Bolognini, Prigioniero Caparezza: "In un momento in cui non riuscivo a riconoscermi è nato il disco", Repubblica.it, 14 settembre 2017.
  9. a b c Citato in Luca Benedetti, Caparezza, eretico di successo, Milano. Corriere.it, 14 aprile 2011.
  10. Da Caparezza «Ti fa stare bene»: tutto sul singolo (e sul testo). L'intervista di Alessandro Alicandri, Sorrisi.com, 13 ottobre 2017.
  11. Dall'intervista al programma radiofonico Voci in scena, Radio 24, 26 agosto 2014; citato in Paolo Gallina, L'anima delle macchine: Tecnodestino, dipendenza tecnologica e uomo virtuale, Dedalo, 2015, p. 119. ISBN 88-220-6856-4
  12. Citato in Salvatore Gianella, Vincent van Gogh, una lucida pazzia, Sette, 25 luglio 2014, n. 30, p. 37.
  13. a b c Citato in Andrea Laffranchi, La rabbia di Caparezza, Corriere della Sera, 17 marzo 2008.
  14. Citato in Raffaella Oliva, «Sono affascinato dal dubbio», Corriere della Sera, 13 luglio 2012.
  15. Citato in Luigi Bolognini, La svolta di Caparezza dal tormentone al rock, la Repubblica, 7 marzo 2009.
  16. Citato in Caparezza, in anteprima il nuovo video "China Town", Deejay.it, 3 settembre 2014.
  17. Da Facebook.com, 20 marzo 2014; citato in Caparezza racconta il suo "Museica", 105.net.
  18. Dall'intervista di Marinella Venegoni, Il pazzo mondo di Caparezza. Peace and Louvre: ecco "Museica", Lastampa.it, 15 aprile 2014.
  19. Da un post sulla pagina ufficiale Instagram, 31 marzo 2021.

Film[modifica]

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]

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Libri[modifica]