Stanisław Jerzy Lec
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Stanisław Jerzy Lec (1909 – 1966), scrittore, poeta e aforista polacco.
Citazioni di Stanisław Jerzy Lec[modifica]
- Ogni autobiografia che un uomo si è inventata è autentica. Quando l'autore l'ha elaborata, l'ha vissuta forse più intensamente che se la "vivesse".[1]
Pensieri spettinati[modifica]
Capitolo I[modifica]
- L'uomo – persona non grata. (p. 15)
- La Rivoluzione francese ha dimostrato che restano sconfitti coloro che perdono la testa. (p. 15)
- La finestra sul mondo può essere coperta anche con un giornale. (p. 15)
- Se si potesse scontare la morte dormendola a rate! (p. 15)
- Se l'arte della conversazione fosse da noi in maggior onore, minore sarebbe l'incremento demografico. (p. 15)
- È forse per scontare il fatto che non credo nell'anima, che ne sono privo? (p. 15)
- Al momento del confronto il cadavere non ha saputo riconoscere il proprio assassino. (p. 16)
- Ho sognato la realtà. Che sollievo, svegliarsi! (p. 16)
- È una croce mettere d'accordo due coordinate. (p. 16)
- Sesamo apriti! Voglio uscire! (p. 16)
- Chissà che cosa avrebbe scoperto Colombo se l'America non gli avesse sbarrato la strada. (p. 16)
- Non chiedere a Dio la strada per il cielo; ti indicherà la più difficile. (p. 17)
- Ci saranno sempre degli esquimesi pronti a dettare le norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura. (p. 17)
- Quando un mito viene a cozzare contro un altro mito, lo scontro è quanto mai reale. (p. 17)
- Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata. (p. 17)
- Anche un manganello può indicare la strada. (p. 18)
- La lotta per il potere va condotta contro di esso. (p. 18)
- Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l'uomo non sa più riacquistare l'equilibrio. (p. 18)
- Orribile è il bavaglio spalmato di miele. (p. 19)
- Il gambero arrossisce dopo la morte. Che finezza esemplare, in una vittima! (p. 19)
- Se abbattete i monumenti, risparmiate i piedistalli. Potranno sempre servire. (p. 19)
- Ho avuto un incubo: l'ipertrofia della burocrazia in uno Stato che ha appena liquidato l'analfabetismo. (p. 19)
- Soffrire di cuore e non essere poeta? Val forse la pena? (p. 19)
- I giovani delinquenti non hanno un avvenire sicuro. Possono ancora diventare persone per bene. (p. 19)
- È triste quando l'esistenza che ti è più cara è l'esistenza del problema. (p. 20)
- Bisogna essere decisi anche per tergiversare. (p. 20)
- L'entusiasmo che si spegne dovrebbe lasciare un sedimento da spalmare sul viso, per ingannare il prossimo. (p. 20)
- Come è difficile provocare un'eco nelle teste vuote! (p. 20)
- Il gallo canta persino la mattina in cui finisce in pentola. (p. 22)
- Peccato che per andare in paradiso si debba salire sul carro funebre. (p. 22)
- Quando non tira vento, anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere. (p. 22)
- Anche l'anima, ogni tanto, deve stare a dieta. (p. 22)
- Bisogna continuamente ricominciare dalla fine. (p. 22)
- Risparmia le parole. Ognuna potrebbe essere la tua ultima. (p. 22)
- Rifletti, prima di pensare! (p. 22)
- Ha posseduto la scienza, ma non l'ha resa gravida. (p. 23)
- Solo un poeta sarebbe in grado di comporre un questionario per il Signore Iddio. (p. 23)
- Nella sua modestia si considerava un grafomane. Invece era un delatore. (p. 24)
- Se sono credente? Solo Iddio lo sa. (p. 24)
- È facile dire: "Eccomi!" Bisogna anche esserci. (p. 24)
- Ci si può sputare addosso senza aprire la bocca. (p. 24)
- Il peso di un problema va calcolato al lordo, noi compresi. (p. 24)
- C'è chi si fa erigere un monumento come premio perché si fa erigere un monumento. (p. 24)
- "Un domani migliore" non dà mica la certezza di "un dopodomani ancora migliore". (p. 25)
- Il punto esclamativo, quando si affloscia, diventa interrogativo. (p. 25)
- In cima ad ogni vetta si è sull'orlo dell'abisso. (p. 25)
- Bisogna essere sempre se stessi. Il cavallo senza l'ussero, resta sempre cavallo. L'ussero senza il cavallo è soltanto un uomo. (p. 26)
- Il condannato non è mai all'altezza della forca. (p. 26)
- I puritani dovrebbero portare due foglie di fico sugli occhi. (p. 26)
- C'è chi vorrebbe capire ciò in cui crede, e chi vorrebbe credere in ciò che capisce. (p. 26)
- La somma degli angoli di cui ho nostalgia è certamente superiore a 360. (p. 26)
- Il troglodita non era troglodita. Rispecchiava il livello della civiltà dell'epoca. (p. 28)
- Tutto è illusione. Compresa la frase precedente. (p. 28)
- Quando ti metti a saltare di gioia, bada che qualcuno non ti tolga la terra da sotto i piedi. (p. 28)
- Gli ideali non sono fatti per gli idealisti. (p. 28)
- «Sono figlia del sole» mi diceva una lentiggine sul naso di Tizia. (p. 28)
- Ci guardammo negli occhi: io vidi solo me, lei soltanto sé. (p. 28)
- Il cannibale può parlare a nome di coloro che ha mangiato? (p. 28)
- L'anello più debole è anche il più forte. Spezza la catena. (p. 29)
- Le mani pulite dovrebbero forse essere più lunghe. (p. 29)
- Chi ha mai chiesto alla tesi e all'antitesi se vogliono diventare sintesi? (p. 29)
- Due linee parallele s'incontrano all'infinito – e ci credono. (p. 29)
- La nostra ignoranza raggiunge mondi sempre più lontani. (p. 29)
- Ridete fino alle lacrime. (Per gli ottimisti e per i pessimisti.) (p. 30)
- C'è chi non ha mai avuto speranza e chi la perde di continuo. (p. 30)
- Occupa una posizione sociale. Contro chi? (p. 30)
- È terribile quando un solo padrone ha molti schiavi. Ma è forse anche peggio quando un solo schiavo ha molti padroni. (p. 30)
- Molti che avevano preceduto il proprio tempo, hanno poi dovuto aspettarlo in locali piuttosto scomodi. (p. 30)
- Perché mai mentono quelli che non conoscono la verità? (p. 31)
- Dov'è proibito ridere, non si ha il diritto di piangere. (p. 31)
- Oltre alla forza di gravità, cosa è che ci trattiene sul globo terrestre? (p. 31)
- Soltanto i cadaveri possono risuscitare. Per i vivi è più difficile. (p. 31)
- Sono molti a starsene con le dita nel naso mentre la nazione vive i suoi momenti storici. E per lo più questi signori provengono da famiglie nelle quali il mettere le dita nel naso è considerato una cosa orribile. (p. 31)
- Tutto è nelle mani dell'uomo. Perciò bisogna lavarle spesso. (p. 32)
- Non è facile vivere dopo morti. Certe volte per raggiungere questo scopo bisogna sprecare tutta una vita. (p. 32)
- Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici. (p. 32)
- Non aprire mai la porta a coloro che l'aprono anche senza il tuo permesso. (p. 32)
- Ci sono paesi nei quali l'esilio è la condanna più atroce, ci sono altri in cui i cittadini più degni dovrebbero fare a gara per meritarlo. (p. 34)
- Gli obesi vivono di meno; però mangiano di più. [truismo] (p. 34)
- XI comandamento: "Non desiderare l'idea d'altri." (p. 34)
- Capita che le campane facciano dondolare il campanaro. (p. 36)
- Il fieno ha un profumo per il cavallo e un altro ancora per gli innamorati. (p. 36)
- Se si potesse mungere persino il capro espiatorio! (p. 36)
- Lo sterco, sentito il profumo delle violette, disse: "A che volgari contrasti ricorrono!" (p. 36)
- Persino un occhio di vetro s'accorge della propria cecità. (p. 36)
- "La lepre ama la polenta". Lo dice il cuoco. [wellerismo] (p. 36)
- In principio era il Verbo – e alla fine le chiacchiere. (p. 36)
- È molto malsano vivere. Chi vive, muore. (p. 36)
- Quello? È di un'ignoranza enciclopedica! [insulto] (p. 36)
- Se avesse tardato ancora di più all'appuntamento, sarei diventato Petrarca. (p. 37)
- Se un uomo che non sa contare trova un quadrifoglio, ha diritto alla fortuna? (p. 37)
- Che cosa è il Caos? È quell'Ordine che fu distrutto con la Creazione del Mondo. (p. 37)
- È facilissimo trasformare le marionette in impiccati. Le corde ci sono già. (p. 37)
- Chi tiene l'acqua in bocca abbia almeno la creanza di non sputarla poi sugli altri. (p. 37)
- I roghi non illuminano le tenebre. (p. 37)
- Ogni secolo ha il suo medioevo. (p. 37)
- Le rose profumano per mestiere. (p. 38)
- Anche i masochisti confessano se torturati. Lo fanno per riconoscenza. (p. 38)
- Si può morire a Sant'Elena senza essere Napoleone. (p. 38)
- Chi ha buona memoria riesce più facilmente a dimenticare molte cose. (p. 40)
- All'inferno il diavolo è un eroe positivo. (p. 40)
- Si potrebbe escogitare una condanna all'ergastolo aggravata dal prolungamento artificiale della vita. (p. 40)
- Mi è capitato di vedere un titano che si rammendava i calzini. Era il suo primo sforzo titanico. (p. 40)
- Il corpo umano non è in grado di contenere nello stesso tempo l'alcool e l'antisemita. Basta che ci entri un po' d'alcool, perché cominci a uscirne l'antisemita. (p. 40)
- Se un cannibale quando mangia si serve del coltello e della forchetta, si tratta d'un progresso? (p. 40)
- L'organino è in grado di macinare qualsiasi melodia. (p. 41)
- Quando Caino uccise Abele, e quest'ultimo non reagì, si ebbe il primo precedente. "La vittima morta non presenta appello." (p. 41)
- La stupidità non esenta dal pensare. (p. 41)
- A spese di chi la gente vive nei ricordi degli altri?
- A volte mi sembra che il Creatore sia affascinato dal sistema monarchico inglese: Dio regna, ma non governa.[2]
- Ad alcuni per essere felici manca davvero soltanto la felicità.
- Alcuni dovrebbero vivere una seconda volta come premio, altri come castigo.
- Alcuni gradini della carriera conducono alla forca.
- Anche il male vuol solo il nostro bene.
- Anche le repubbliche sono a volte governate da re nudi.
- Anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta.
- Andateci piano col drammatizzare la vita! E se si trovassero attori migliori per i vostri ruoli?
- Aveva la coscienza pulita. Mai usata.
- Capita di dover tacere per essere ascoltati.
- C'è un'altra cosa nell'uomo che lo rende superiore alla macchina: sa vendersi da solo.
- Che l'uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine del cielo vuole il brandello che è stato strappato dall'inferno, e l'inferno è affamato di quello conquistato dal cielo.
- Chi è affamato di gloria divora anche l'uomo che è in lui.
- Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza.
- Ci sono pensieri sordomuti. Chi ha la lingua troppo lunga, può inciamparci.
- Di saggezza dovrebbe essercene in abbondanza, chi è infatti che se ne serve?[2]
- Dimmi con chi dormi e ti dirò chi sogni.
- Diventare famoso, per potersi permettere l'incognito.
- È più facile dare della puttana a qualcuno, che esserlo.
- E se fossimo soltanto il ricordo di qualcuno?
- "Eppur si muove!" Ma in che direzione?
- Frequentare i nani deforma la spina dorsale.
- Gli eroi dei miti antichi erano seminudi, quelli dei miti odierni lo sono del tutto.
- Gli uomini hanno i riflessi lenti; in genere capiscono solo nelle generazioni successive.
- Ho sognato Freud. Che significa?
- I fiori sulla tomba del nemico hanno sempre un profumo inebriante.
- I pettegolezzi, quando invecchiano, diventano miti.
- I poeti sono come i bambini: quando siedono a una scrivania, non toccano terra coi piedi.
- Il cane fedele riceve una museruola decorativa.
- Il fondo resta il fondo, anche se è rovesciato all'insù.
- Il momento in cui si riconosce la propria mancanza di talento è un lampo di genio.
- Il parto dell'uomo è doloroso, specialmente quando egli mette al mondo se stesso in età adulta.
- Il peggior sporco è quello morale: istiga a un bagno di sangue.
- Il pesce diventa colpevole quando inghiotte l'amo: proprietà altrui.
- Il tempo lavora. E tu?
- L'eterno sogno del boia: i complimenti del condannato per la qualità dell'esecuzione.
- L'inchino che si fa ai nani deve essere molto basso.
- L'uomo aumenta di prezzo, che è lui stesso a pagare.
- L'uomo che è un genio e non lo sa – forse non lo è.
- La carriera dell'uomo nell'universo ci impone di chiederci se per caso egli non benefici di qualche raccomandazione.
- La negazione è un elemento positivo dell'insieme.
- La prima condizione dell'immortalità è la morte.
- La rabbia impotente fa miracoli.
- La scarsa memoria delle generazioni consolida le leggende.
- La terra – questo puntino sotto l'interrogativo.
- La verità viene sempre a galla. Per questo deve subito prendere il largo.
- La vita costringe l'uomo a molte azioni spontanee.
- Le conversazioni sul tempo diverranno interessanti ai primi segni della fine del mondo.
- Le stupidaggini di una data epoca per la scienza delle epoche successive sono importanti quanto le sue saggezze.
- Mi stimi molto – dici? Lo so, chiederesti più di trenta denari.
- Nella lotta delle idee, muoiono gli uomini.
- Nella storia contano anche i fatti non avvenuti.
- Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo!
- Non butti i guanti chi ha le mani sporche.
- Non credete alle favole! Erano vere.
- Non è cieca la via da cui si può far marcia indietro.
- Non è necessario che abbia molto da dire chi può comandare con un gesto.
- Non fidatevi degli uomini! Sono capaci di grandi cose.
- Non invocare aiuto di notte. Potresti svegliare i vicini.
- Non siate crudeli, non raddolcite la vita ai masochisti!
- Più d'un timoniere si circonda di zeri – assomigliano ai salvagente.
- Poveretto chi non vede le stelle senza una botta in testa.
- Produrre uomini è conveniente? Bisognerebbe sapere quale percentuale sarà vendibile!
- Quando il nemico si strofina le mani, è il momento buono. Abbi libere le tue.
- Rivolgiti sempre agli dei altrui. Ti ascolteranno senza farti fare la fila.
- Si abbracciarono così stretti che non rimase spazio per i sentimenti.
- Si cospargeva il capo con la cenere delle sue vittime.
- Si può chiudere un occhio sulla realtà, ma non sui ricordi.
- Si può seguire coerentemente uno scopo per tutta una vita, se quello si sposta di continuo.
- Scostiamoci dalla strada della Giustizia. È cieca.[2]
- Solo le persone di buon senso impazziscono. [truismo]
- Spesso un tetto sul capo non permette alla gente di crescere.
- Taluni non abbandonano mai il timone, può sempre servire su un'altra barca.
- Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo.
- Tutti vogliono il nostro bene. Non fatevelo portar via.
- Un vero buffone non può farsi beffe di un vero buffone. Uno dei due dev'essere falso.
Altri pensieri spettinati[modifica]
- Al traguardo non arrivano tutti quelli che hanno preso il via alla partenza. Ma all'arrivo ce ne sono molti di più.
- Anch'io sono per la tirannia: costringere a pensare!
- C'è chi salta direttamente dal passato al futuro, sul presente cade solo la sua ombra.
- Ci nutrono di menzogne perché la verità non si può mandar giù.
- Ci sono troppe aquile, e troppo poco pollame.
- Gli inquisitori conoscono la libertà dalle confessioni dei prigionieri.
- Gli stupidi non sono così stupidi, sono sempre in maggioranza.
- Il colmo dei sogni del pappagallo: ripetere se stesso.
- I manichini si atteggiano a uomini, si fanno comprare.
- Immortale è anche chi non è nato. [truismo]
- I vigliacchi devono avere il potere, altrimenti hanno paura.
- La maggioranza della gente ha una visione del mondo definita. Dalla minoranza.
- Nel livellamento in basso vincono i nani.
- Nella corrida il toro vince di rado. Gli mancano incentivi economici.[2]
- Nessun Dio è sopravvissuto alla perdita dei propri fedeli.
- Non bisogna credere agli indovini che si servono di metodi scientifici.
- Non si deve cominciare a risparmiare diminuendo la quantità di buon senso.
- Ogni classe sociale ha la sua piccola borghesia.
- Più d'uno agitando la frusta pensa di essere un direttore d'orchestra.
- Quando mi sono trovato sul fondo, ho sentito bussare dal basso.
- Ricorda che il paracadute rende difficile spiegare le ali.
- Se la Creazione del mondo fosse a spese dello Stato, quanto materiale si sprecherebbe!
- Si mette davanti ai primi. Ha ragione. È uno zero. [insulto]
- Sulle corna del diavolo l'aureola si regge meglio.
- Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.
- Un inchino ai sacerdoti vale di più che cento alla divinità.
Note[modifica]
Bibliografia[modifica]
- Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati (Myśli nieuczesane, 1957), traduzione di Riccardo Landau e Pietro Marchesani, Giunti/Bompiani, 2017.
- Stanisław Jerzy Lec, Altri pensieri spettinati. Aforismi in margine a tovaglioli di carta (Myśli nieuczesane nowe, 1964), traduzione di Pietro Marchesani, Bompiani, Milano, 1999.
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